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Uno sguardo dal palco.
Immagine zero: Introduzione
Domenica 18 Dicembre 2005.
1 Messaggio ricevuto. Leggi.
" Ro', stai guardando RAI 3 ? ".
Vorrei rispondere subito al messaggio di Giovanna ma sono troppo impegnata a
guardare RAI 3 e a rosicarmi le mani fino al gomito, forse anche più su.
Baglioni è ospite per la seconda volta da Fazio e sta parlando dell' XI Raduno
del CLAB, avvenuto il giorno prima a Firenze. Dice:" ...una volta all'anno mi
incontro con i più fedeli
sostenitori,...amici...vecchi compagni di scuola...ormai senza capelli...Abbiamo
trascorso assieme undici ore tra prove, concerto e festa...Mi sono divertito
tantissimo!". Si vede. Dal viso. Dagli occhi. Ho avuto l'impressione che
avesse dormito poco.
Che rabbia! Io non c'ero.
Avevo ricevuto l'invito per partecipare al Raduno una decina di giorni prima
ed ero disposta quasi a tutto pur di esserci.Invece tutto è andato storto.
Nessuna amica disposta a venire con me." No, troppi soldi per il viaggio..." ;
" No, siamo a fine mese..." ; " No, solo per un giorno!..."
Ventiquattro ore di tempo per assentarmi dal lavoro.Trasporto aereo con non
poche difficoltà. Scarse coincidenze d'orario visto che non siamo più in alta
stagione.
Lo scrupolo di lasciare mio figlio, da solo a casa, per soddisfare il mio
egoismo.
La mia timidezza che mi impedisce spesso di andare da sola da qualche parte in
mezzo a una folla di persone che non conosco.Due più due fanno quattro. Sono
rimasta a casa.
E adesso mi mordo le mani e mi viene una gran stizza, nonchè una ridicola
invidia verso chi ha potuto essere presente.Per questo motivo la necessità di
comunicare è diventata troppo forte. Anch'io devo dare del mio.
Mi piace scrivere e raccontare. Mi è sempre piaciuto, anche se nei miei temi,
al Liceo, il professore mi dava un sei stiracchiato perchè lavoravo troppo di
fantasia e mancavo di concretezze.
Di solito scrivo per me. Per ritrovare la calma quando sono nervosa; per
confessare segreti che non direi mai a nessun prete; per stare da un'altra
parte quando sono triste. Scrivo, scrivo. A volte solo una parola, sempre la
stessa! Poi straccio tutto e butto via. Oggi, questa lunga guerra tra silenzio
e parola è giunta ad un armistizio. Mi piacerebbe scrivere una
storia per immagini. Fotografie della mia vita, impresse in modo indelebile
nella mia memoria, in cui Claudio, in un modo o nell'altro, è presente con la
sua musica. Anzi, come io dico sempre, è lui che da tanti anni da' una musica
ai miei pensieri.
Una storia che sia un po' sogno e un po' realtà, con la presunzione che
qualcuno la ascolti e con la volontà di non smettere di trasmettere. Non so se
ci riuscirò. Se anche stavolta ciò che scriverò finirà per essere distrutto.
Se avrò la costanza di terminare quello che ho cominciato. Cosa per me assai
difficile visto che quasi mai lo faccio. Tutto dipenderà dal grado nella scala
Mercalli dei miei sismi interiori. Comunque non sarà un'encomiastica elegia
alle virtù di un cantautore, perchè sono avara di lusinghe e scontati
complimenti. Sarà soltanto una delle tante tessere nel puzzle della vita; un
cartellino su cui timbrare la mia presenza, una in
mezzo alle altre. Una voce in un canto in coro. Un tentativo di aggiungere
altre due braccia al girotondo :" Rosa, rosella... la rosa è fiorita...Rosella
entra in ballo... Falla ballar...Falla ballar...Se non ti piace, lasciala
star...".
Rosella
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