Uno sguardo dal palco


Immagine 15 :  Cercando in un...Crescendo il terzo sguardo

Il concerto di Claudio di quell’ 11 Agosto 2004 mi lasciò completamente appagata. Molte volte, nell’arco della mia vita, durante i periodi di crisi più nera, mi sono chiesta se veramente valesse la pena vivere, considerando il mio vivere poco interessante, noioso, piatto e inutile. Poi guardavo mio figlio che studiava nella sua cameretta e capivo che lui era il primo motivo della mia esistenza, il più valido. Ma dopo quel concerto avevo capito di
avere anche un altro scopo. Avevo provato così tanta gioia e felicità ( e non esagero ad usare la parola felicità ) nel vedere da vicino il protagonista dei miei sogni, che decisi che quella non sarebbe stata l’unica volta.
Mi echeggiavano ancora nelle orecchie le note dell’ultimo bis concesso ed ero riluttante ad alzarmi dal mio posto in terza fila e ad andarmene a casa.
Era già tutto finito? Quando l’avrei rivisto un’altra volta?
“ Babbo, è vero che lo rivedrò ancora? “ , pensavo. Ero certa che di lì a poco avrei avuto un’altra occasione.
Da diversi anni avevo conosciuto una coppia, press’ a poco della mia stessa età, con due figli maschi, di cui uno coetaneo del mio.
Ogni anno, ad agosto, venivano a trascorrere le ferie nella mia città e, come dice una famosa canzone, stessa spiaggia, stesso mare, abbiamo fatto amicizia. Abitano a Milano e, mentre per noi il mese di agosto è solo caos e disordine, per loro significa resurrezione e riposo.
“ Ciao Ro’, com’è andata ieri al concerto ? T’ è piaciuto il tuo ‘bello’?” , mi domanda Anna , che chissà da quante ore è sdraiata ad abbrustolirsi al sole.
“ Sta’ zitta. Sono ancora in estasi !”
“ Ma tu “ , continua rivolgendosi a mio marito, “ non sei mica geloso che a tua moglie piaccia così tanto quello lì?”
“ No. Piace anche a me. E poi, chi vuoi che si rubi Ro’ ! Una volta , in Tunisia , mi volevano dare tre cammelli se gliela lasciavo lì !” risponde lui cercando di fare dello spirito.
“ Grazie. Carino come sempre. Ma sta’ attento che non si sa mai nella vita !!! E poi , in Tunisia, magari mi capitava un’emiro e ci avrei guadagnato io !!!” , lo attacco. Ma la smetto subito , sennò i battibecchi cominciano dalla mattina e sono ancora così euforica dalla sera prima che non ho voglia di rovinarmi l’umore con stupide litigate.
“ Sai Ro’ che forse avremo Baglioni per Natale, in Piazza Duomo?”. E’ Antonio, il marito di Anna, che mi da la notizia mentre si asciuga dall’ultimo bagno.
“ Sì, è vero. L’ho sentito anch’io. Ma non è sicuro “ , rettifica lei.
Ero certa che avrei rivisto Claudio ma non osavo sperare così presto, pensavo tra me.
“ Se confermano il concerto vi avviso, così venite su, da noi, e ci divertiamo. Ro’ , ti prometto che te lo faccio conoscere.”
“ Macchè! Chissà quanto costa !”
“ I concerti di Natale in Piazza Duomo sono assolutamente GRATIS “ , ci tranquillizza Antonio.
“ Mah! Vedremo. Vuol dire che quest’anno saprò come spendermi la tredicesima!”, aggiungo.
E andò proprio così. La tredicesima nemmeno la vidi perchè la spesi tutta tra biglietti d’aereo e albergo. Ma la cosa più folle fu che partii di sabato mattina per ritornare la domenica. Il concerto non era a Natale , io non ero in ferie e il lunedì successivo dovevo essere al lavoro.
Il venerdì che precedeva la partenza, dormii poco e male per l’eccitazione e non mi pesò affatto dovermi alzare prestissimo il mattino seguente.
I miei due angeli custodi, che avevano voluto seguirmi in questa ‘ follia ‘, invece non ne volevano sapere di tirarsi giù dal letto alle quattro del mattino e dovetti richiamarli più e più volte prima che finalmente si decidessero ad alzarsi.
“ Se non vi muovete, vado via da sola e mi rivendo i vostri biglietti...”
“ Sta’ calmina , mamma, che ancora c’è tempo. Tranquilla, che non perdi l’aereo!”
“ Possibile che siate sempre in ritardo, che stress fare tutto di corsa...”
A Linate c’era Antonio che ci aspettava. Anche lui quel sabato non aveva potuto poltrire un po’ di più. Ma gli amici sono amici.
A casa di Anna, sul tavolo apparecchiato, c’era ogni ben di Dio.
“ Vi ho preparato la colazione. Sarete affamati!”
“ Ma Anna, qui c’è da mangiare per un reggimento. Sei la solita esagerata, non dovevi disturbarti.”
“ Ma quale disturbo, figurati! E’ un piacere per me avervi qui. Piuttosto, quali sono i programmi? Dove vi piacerebbe andare?”
“ Che domande, a Piazza Duomo!” esclamo.
“ Il concerto è questa sera, alle 21,00. C’è tanto tempo ancora!”
“ Guarda che io voglio anche sentire le prove. Sono qui apposta per ‘ godermi ‘ Claudio al 100%”.
“ Bene . Allora, dopo pranzo andiamo giù in piazza, facciamo un giro di shopping, così vedrete come sono belle le vetrine e gli addobbi natalizi. C’è persino il Mercatino di Natale...”
“ Purchè non facciamo tardi. Sai che io voglio stare in prima fila...”
“Certo, certo. Se mi riesce poi ci sarà una sorpresa...”
E’ bellissimo gironzolare in una città che non è la tua, vedere facce nuove . Anche la tua ti sembra diversa quando la vedi riflessa nelle vetrine dei negozi.E’ bellissimo stare in vacanza, peccato che sia per così poco tempo.
Mentre passeggiamo mi imbatto più volte col volto di Claudio, sui manifesti che pubblicizzano il concerto. Anche lui dev’ essere favorevole alle vacanze perchè lo slogan ‘ e festa sia ‘ invita alla serenità e al divertimento. Da lontano sento rullare una batteria.
“ Corri Anna,staranno per cominciare le prove...” e non aspetto neanche una sua risposta e filo veloce verso il palco. Che strano, non c’è molta gente in piazza : non farò fatica a trovare un posto il più vicino possibile.
Chissà come mai, quando devi pagarti un biglietto è quasi sempre impossibile trovare un posto privilegiato, se invece, tutto è gratuito, la gente che va ad ascoltare è così scarsa. Forse ai milanesi non piace Baglioni. Roma e Milano non godono delle reciproche simpatie. Da Roma comincia la Terronia e qui siamo in piena Padania! Ma chi se ne frega della Terronia e della Padania, corri Ro’, corri e va’ avanti.
Eccolo lì, seduto al suo pianoforte che prova qualche nota, che accenna qualche canzone. Oggi Claudio mi sembra distaccato : il freddo di Milano deve aver congelato anche lui. Io non riesco a scaldarmi nonostante sia coperta da capo a piedi. Ho dovuto mettermi anche il cappello,cosa che non faccio mai, neppure quando, a gennaio, nella mia città, il maestrale soffia fortissimo. Batto i piedi per terra e penso:
“ Ho fatto tanta strada per vederti ma nemmeno oggi ti conoscerò. Sei ancora troppo lontano...”
Alcune ragazze, davanti a me, parlottano tra loro. Dai loro accenti capisco che anche loro non sono di Milano, ci sono arrivate in automobile e ripartiranno dopo il concerto, a notte fonda.
Mi squilla il cellulare e dall’altra parte riconosco la voce di Lina.
“ Ro’, dove sei ? Come te la spassi ?”
“ Sono davanti al palco, Claudio sta facendo le prove. E’ tutto vestito di nero, ha un cappotto di pelle e i guanti come quelli di Padre Pio. E’ una meraviglia! E’ tutto una meraviglia!”
“ E che ci fai ancora lì? Non l’hai ancora assalito? Non sei partita all’arrembaggio?”
“ Scherza , tu. Non sai che io lo ‘ spio ‘ da lontano ?”
“ Divertiti Ro’. Ci vediamo lunedì.”
“ Baci, baci...ciao”
Non faccio in tempo a chiudere che mi arriva un messaggio e lo leggo d’istinto :” Claudio Baglioni in concerto, a Roma, il 7 gennaio a Piazza S.Giovanni “. Ma allora sta diventando una persecuzione ! Non c’è due senza tre. Se questa volta mi va male, il destino mi dà un’altra opportunità. E decido così, infreddolita e senza pensarci sopra, che sarei partita ancora , tra poco più di venti giorni.
“ A noi due, Clà. Ci rivedremo a Roma !”
Anna mi raggiunge con un pò di affanno e dietro di lei, con calma, mio marito e Antonio chiacchierano tra loro . I nostri ragazzi hanno preferito lo sport alla musica e a quest’ora saranno seduti in qualche bar a seguire il Milan , in trasferta a Torino, contro la Juve.
“ Ammazza Ro’, quanto corri. Si vede che fai palestra, sei ben allenata...”
“ Sono leggera, per questo faccio poca fatica” ,rispondo.
“ Hai visto che ‘bonazzo’ il tuo ‘bello’!”
“ Ho buon gusto nelle scelte, cosa credi?” scherzo io.
“ Vedo, vedo. Anche tuo marito non è male...”
“ E come no ? A proposito di marito...” mi rivolgo direttamente a lui e gli comunico, senza possibilità di replica “ ...ho deciso come spendere la tua tredicesima.”
Mio marito mi guarda perplesso e ripete :
“ La tua tredicesima ?”
“ Non la mia, che non esiste più, la tua, la TUA!”
“ Cosa devi comprare?”
“ Comprare, niente. Andiamo a Roma per la Befana.”
“ Benissimo. Sono pronto. Come mai proprio a Roma? Ci siamo già stati tante volte.”
“ L’aereo costa meno. Ci si arriva in meno di un’ora e...Baglioni canta a San Giovanni.”
“ E ti pareva! Ancora? Ma non ne hai abbastanza di questo Baglioni?
Comunque, a me va bene, andiamo pure.”
Se c’è una cosa sulla quale non devo discutere con mio marito sono i viaggi.
Lavoro e portafoglio permettendo, se voglio andare da qualche parte, lui è sempre disponibile: è vagabondo quasi quanto me.
Momentaneamente distratta da queste nuove prospettive di vacanza ed entusiasta di un probabile nuovo viaggio, non mi accorgo che Claudio ha lasciato il palco. Ora non mi resta che aspettare l’inizio del concerto.
“ Che ne dici di andare dietro il palco ad aspettare che arrivi? Magari riesci a vederlo ancora più da vicino!” mi suggerisce Anna “ però mi sa che quel mio amico mi ha dato buca!”
“ Quale tuo amico?” le chiedo.
“ Un mio ex collega di lavoro che dice di conoscere Baglioni. Mi aveva detto che oggi sarebbe stato qui e che potendo, te lo avrebbe presentato. Ma non mi ha ancora chiamato, mi sa che ha cambiato idea.”
“ Meno male!”
“ Cosa significa ‘ meno male ‘. Non ti andava di conoscerlo?”
“ No, così no. Mi sentirei una stupida. Una cretina che gli sbava dietro. Non è così e lo sai.”
“ Vabbè, un modo ci deve essere, magari stupido, ma chi se ne frega, quello che conta è raggiungere l’obiettivo. O no?”
“ Ora ti dico di no, ma forse hai ragione tu.”
“ Guarda Ro’, là dentro c’è gente che mangia. Vieni che andiamo a ‘ficcanasare’ “ e si avvicina ad un omone che sta di guardia dietro ad una transenna.
“ Fermati, dove vai? Sei matta? Non abbiamo più l’età per queste cose!”
cerco di convincerla, ma lei sta già parlando con l’omone.
“ Si può entrare?”
“ No, signora. Ci vuole il pass.”
“ La mia amica è una dottoressa. Va bene come pass?”
“ No, signora. E’ per i giornalisti e per le autorità del Comune di Milano.”
Mi intrometto nel dialogo perchè mi sembra di riconoscere in quel viso giovane su un corpo da gigante una persona già vista.
“ Scusa, ti chiami Fabio?”
“ No, signora. Io sono Marco.”
“ Perdonami. Ti ho confuso con un’altra persona, addetta alla sicurezza, che ho visto da un’altra parte. Ma voi ragazzi siete tutti così simili e così grandi!”
“ Signora, lei mi è simpatica, se dipendesse da me la farei entrare, si vede che non è malintenzionata.”
“ Ci mancherebbe anche questo! Dai su, Anna, andiamo. Abbiamo rotto abbastanza.”
“ Allora davvero, non si potrebbe...” non si rassegna
“ Andiamo, ho detto” ordino alla mia amica e “ salutami Clà, se puoi” dico al ragazzo facendo ciao con una mano, mentre con l’altra tiro Anna per una manica per costringerla ad andare via.
Arriva un’auto scura. Mi sembra una Fiat ma non riconosco il modello e non mi sembra neppure così bella.
“ Guarda Ro’. Eccolo, è lui. Sta seduto dietro e parla al telefonino” grida Anna.
Non le rispondo perchè i miei occhi, la mia testa, il mio cuore, sono qualche metro più avanti, aldilà del marciapiede, dentro una Fiat scura.
Lui esce, facendo attenzione a mimetizzarsi in mezzo alle persone che circondano l’auto e gli aprono la portiera. Ora indossa un cappotto nero, in panno e al collo ha una sciarpa bianco-grigia.
“ Ciao Claudio! Sei bellissimo!” gli urla Anna.
“ Stai zitta, smettila di gridare. Mio Dio che vergogna!” la strattono imbarazzata come non mai.
Ma Claudio, richiamato dal suo urlo, si gira verso di noi e alza un braccio in segno di saluto.
“ Ro’ , coraggio, io l’ho fatto per te. Digli qualcosa, non fare l’allocca!”
Mi avvicino quasi inconsciamente due dita sulle labbra e gli mando un bacio.
Lui ci dà le spalle e si allontana, sale i pochi gradini che lo portano sul palco e la sua presenza viene accolta da un boato fortissimo. La piazza che fino a pochi minuti prima era semivuota,si era improvvisamente riempita e non riusciva più a contenere la gente che straripava nelle vie laterali.
Anche Milano lo ama! E dev’ essere meraviglioso essere amati così tanto e osannati da centinaia di migliaia di persone. Dev’ essere eccitante questa sensazione di onnipotenza , e insaziabile la costante ricerca di una crescita, di un miglioramento tendente alla perfezione di ciò che si fa.
Arrivederci Clà, al prossimo sguardo. Così... crescendo e cercando...qui e ltrove...domani o quando...troveremo chissà....la via della felicità.
 

Rosella