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Dal sito  Musicaitaliana .com
IL DIARIO DI DANILO MINOTTI... "QUEL VIAGGIO CON BAGLIONI..."

 
 


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IL DIARIO DI DANILO MINOTTI... "QUEL VIAGGIO CON BAGLIONI..."
E' PROPRIO BELLO LAVORARE CON CLAUDIO


Ancona 15 Giugno 03 ore 18:30

Il viaggio è iniziato. La prima data è stata quella di Ancona, lo scorso sabato 14 giugno. E' andata molto bene. Il clima è stato più o meno lo stesso di ogni tournée, con le solite ricorrenze, le prove, l'affaticamento, lo stress, il tutto che sembra che non funzioni e poi magicamente funziona...

Le prove

Durante le prove non è accaduto niente di strano se non il fatto che, essendo un evento molto grande, continuava ad avere degli aggiustamenti man mano, strada facendo. C'era l'esigenza di correggere continuamente le cose, e correggere naturalmente vuol dire mettere in ballo molte persone. Pensate che tre giorni prima del concerto ci si è accorti che l'illuminazione era insufficiente e si è dovuto ricorrere, in un giorno solo, al montaggio di tre torri nuove, con lo spostamento di tutti i puntamenti luce e del posizionamento dei fari. Stessa cosa vale per le coreografie dei ballerini, le entrate, la scaletta... è stato una specie di continuo lavoro in progressione, abbiamo vissuto tutti questo senso di mutevolezza. Nonostante questo, però, si respirava molta tranquillità, specialmente da parte nostra, del gruppo, che eravamo prontissimi a fare il primo concerto oserei dire dieci giorni prima. Nel senso che provavamo ogni giorno tutta la scaletta, magari non nell'ordine ma comunque la suonavamo tutta, quindi facevamo un concerto al giorno, compresi i cambi degli strumenti tra un pezzo e un altro, per studiare i tempi.
Nei due/tre giorni di prove io ho diretto l'orchestra, che adesso va da sola. Tra noi, ora, c'è solo un tacito accordo su un paio di pezzi, in cui la chiusura è appunto affidata a lei. L'intera orchestra mi segue con la coda dell'occhio e io faccio un gesto, ma lo sappiamo soltanto noi, non è una cosa palese.
La vera novità di questo concerto (e delle stesse prove) sono state le comparse selezionate nella città di Ancona. Pensate che al palazzetto dello sport, dove si facevano le prove, c'erano quattro o cinque campi di basket, in ognuno di essi c'era chi provava: in uno c'eravamo noi con il gruppo, molto isolati; in un altro c'erano i ballerini, anch'essi da soli; in un altro ancora c'erano tutti i performer, quindi pattinatori, sbandieratori, animatori, tutti locali appunto. Lo spettacolo non sapevamo come sarebbe stato se non il giorno prima, durante la prova generale. Quello che vedevo da spettatore privilegiato era questa esagerata confusione - ordinata ovviamente - di persone. Per ogni brano c'era qualche coreografia particolare. che era fatta dai ballerini o dai performer o da entrambi che si integravano in questi giochi bellissimi. Ogni canzone è scandita dalla loro partecipazione a partire dal sesto/settimo pezzo in scaletta.

Che bella emozione!

Poi il giorno del concerto è arrivato e la cosa più bella è stata senz'altro quella splendida emozione che sento sempre dieci minuti prima dello spettacolo. E' una sensazione che monta monta monta, fino a quando, prima di salire sul palco, esplode dentro... non è una sensazione brutta, anzi è una cosa molto bella, non è un esame, non è il "non ce la faccio", anzi non vedi l'ora di salire, di buttarti, e ti accorgi che quello che il tuo lavoro ti ridà in quel momento è la cosa più appagante dopo tutte le fatiche. L'ultima volta che sono salito sul palco con Claudio, per un concerto ufficiale, è stato sei o sette anni fa. In questi anni ho avuto altre occasioni per stare al suo fianco durante trasmissioni televisive, manifestazioni e raduni, ma in un concerto vero no. E' una sensazione meravigliosa, quell'emozione è la cosa più bella del mondo.
Lo è ancor di più considerando la grande fatica che un concerto così comporta. Lo spettacolo dura 3 ore e 10, con trenta pezzi in scaletta, senza interruzioni, col piede sempre accelerato. Vi racconto una nota curiosa: noi abbiamo la mensa al seguito, c'è un catering che ci segue sempre, facciamo le prove intorno alle 17/18 circa, una specie di soundcheck, dalle 19 alle 20 si mangia e dopo c'è il concerto. Finito il concerto abbiamo una fame incredibile, perché bruciamo tutte le energie, non perché sudiamo, ma proprio perché c'è una tensione e una concentrazione tali che abbiamo veramente bisogno di rifornimento. Senonché ad Ancona è successo che nell'euforia totale, a fine concerto, cioé sull'ultimo pezzo, Claudio si inventa di andare a salutare il pubblico facendo il giro del campo assieme a noi, correndo!!! Vi lascio immaginare come ci sentivamo tutti. Questo magari la gente non lo sa, non lo vede, ma suonare è molto faticoso, anche se lo facciamo tutti con immenso piacere e con grande amore.

Dal palco

Possono immaginare tutti cosa si veda dagli spalti di uno stadio, ma in pochi sanno cosa si percepisce dal palco. Premetto che sin dalle prove noi siamo abituati a lavorare con gli ear monitor, ovvero quegli apparecchi che infili nelle orecchie e che sostituiscono i vecchi monitor, le spie che si vedevano una volta sul palco. Gli ear monitor sono molto più comodi e permettono di avere tutto il suono direttamente nell'orecchio, senza avere bisogno di avere volume sul palco. Per questo motivo l'unico rumore che sentiamo è quello della batteria, non ci sono altri rumori, non ci sono chitarre con amplificatori da 200 watt o tastiere. Di conseguenza la prima cosa che senti è che sei isolato, non avverti la pressione del pubblico, cioé il pubblico grida ma tu non lo senti, perché hai nelle orecchie il suono di tutto quello che succede sul palco.
La seconda particolarità è che il pubblico ce l'hai a 50 metri, quindi non lo vedi, in più con le luci che ti puntano addosso, la sensazione è stranissima: sai che c'è il pubblico, sai che ci sono 40 mila persone che urlano, ma non li vedi e non li senti. Questo vale per tutti noi che stiamo sul palco. Ma non vuol dire che non ci arrivi ugualmente il calore dei fans, perché la loro presenza l'avvertiamo prima di salire sul palco e tra un pezzo e l'altro. Ci sono, poi, momenti in cui riesci anche a vederli, quando li illuminano, per esempio, e vedi questa folla che si alza, che muove le mani, che batte il tempo. Il tempo che, però, non è il nostro, perché c'è un ritardo acustico. Tutto questo, a volte, ci fa sentire ancora alle prove, perché il tempo non cambia e siamo sempre isolati, come lo eravamo prima. A fare la differenza, però, è la sensazione di essere guardato da 80 mila occhi, anche se tutto sommato non sei così coinvolto, come invece potresti esserlo in un palazzetto dello sport, dove il rumore è molto più amplificato. Fanno più effetto 6 mila persone in un palazzetto dello sport che 40 mila in uno stadio. Naturalmente io sto parlando della data di Ancona, perché magari 80 mila persone a Milano faranno più rumore. Lo sapremo presto.
Curioso è stato anche vedere tutti i fans indossare qualcosa di arancione, dal foularino, al cappellino, alla maglietta, alle scarpe, a qualsiasi cosa. Purtroppo da giù l'impatto visivo non c'era, però so che c'è un passaparola tra i fans per portare a Milano dei fogli di carta color arancione e allora sarà forse più coreografico.

...e infine Claudio

Che dire di Claudio? Lui è un perfezionista, lascia al caso veramente molto poco, ma l'unica cosa che non ha imparato a trattenere è l'emozione, per quella è come se non si preparasse, perché deve esserci. La sua, però, è una specie di emozione guidata, perché se c'è la preparazione tecnica, cioé se tutto funziona bene, perché fatto con pignoleria, a quel punto non pensi più a quello che stai facendo, ma ti lasci emozionare dagli sguardi, dalla vicinanza del pubblico, da cose molto estemporanee di cui lui va alla continua ricerca, anche dopo molti anni. Lui è sempre super preparato, tutto è curato al minimo dettaglio, ma tutto quello che esce al di là di questo è pura emozione, niente sotto il profilo emotivo deve essere preparato. Pensate a quante volte nella vita lui avrà cantato i suoi pezzi storici, tipo "Questo piccolo grande amore", non può cercare di emozionarsi attraverso queste canzoni né attraverso gli accordi e gli arrangiamenti, perché li ha provati tutti, non si emozionerà neanche attraverso i luoghi, perché li ha provati tutti anche quelli, dalle cantine agli stadi. Ci si emoziona perché quella sera c'è una magia particolare. La sera del concerto di Ancona, per esempio, c'era la luna piena proprio sopra lo stadio ed era molto bella, ecco allora che una parola o una parte del testo che non avresti mai notato, la noti. Claudio si lascia molto trasportare dal momento.
A noi musicisti chiede molti consigli, sulla scaletta, sui cambi delle chitarre... ovviamente ci sono cose che decide a priori, ci dice solo come vuole che vengano fatte e noi ci preoccupiamo di rendere possibili le sue richieste. Mi ricordo quanto abbiamo lavorato insieme ad "Anima Mia", il programma tv, in cui non c'era una scaletta e non c'erano i suoi pezzi da suonare, ma altre canzoni. Lì per forza di cose dovevamo lavorare tutti assieme, ognuno doveva contribuire con un pezzo di memoria della canzone, una maniera per arrangiarla, una maniera per renderla divertente. Ho scoperto proprio lì la grande creatività di Claudio, anche a livello ludico, perché alla fine ci si deve divertire. E' proprio bello lavorare con lui.

Anteprima Milano

Al concerto milanese so cosa ci sarà di certo: la band, l'orchestra e i ballerini, il resto è tutto completamente deciso sul luogo. Ci saranno senz'altro sbandieratori, pattinatori, giocolieri, mangiafuoco, tutti di Milano. Poi ci si sposta a Padova e questi saranno sostituiti con quelli del luogo, ma le discipline sono più o meno sempre le stesse, anche se è ovvio che in ogni situazione si sfrutteranno le particolarità tipiche della città. Ad Ancona, per esempio, c'erano tantissime palestre di arti marziali, quindi si è sfruttato tanto questo, mentre non si sono sfruttati gli sbandieratori, che invece mi sembra che a Milano ci siano di più. La scaletta sarà la stessa, noi saremo gli stessi e vestiti allo stesso modo, le entrate e le uscite saranno le stesse... le grandi emozioni saranno le stesse.


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San Siro... che emozione!
Milano 20 Giugno 03


Il campo

Appena sono entrato sul campo di calcio di San Siro mi sono emozionato. Durante le prove, quindi il giorno prima del concerto, l'eccitazione è arrivata al massimo, perché Milano è la mia città, è lì che sono nato e mi ricordo di quando mio padre o mio zio o mio cugino mi portavano allo stadio da bambino. Io non sono un tifoso del calcio, però capivo che era una cosa importante, ricordo che avevo davanti me oltre 50 mila spettatori che vedevano tutti eccitati la partita e poi quando sei bambino i calciatori sono il tuo mito... così ho mitizzato anche quel campo di calcio. E trovarsi a 40 anni a calpestarlo per la prima volta, calpestare quell'erba che è una delle più ambite in Italia e in Europa e suonarci davanti a tanti amici che erano venuti a vedermi è stata un'emozione enorme. Ovviamente non ero il solo a sentirsi agitato, tutti condividevamo l'importanza della serata, perché Milano è una tappa speciale, come lo sarà Roma. E anche lo stesso Claudio era molto eccitato. Vi sembrerò ripetitivo, ma io amo esagerare nel lasciarmi andare alle emozioni e se mi chiedeste qual è la parola che racchiude tutto ciò che provo, vi direi proprio emozione.

La canzone

Mi commuovo davanti alla musica, per esempio quando Claudio canta "Mille giorni" e i ballerini si muovono dietro una scenografia particolare, che a me piace molto, allora mi gusto quel momento e mi lascio trasportare, perché "Mille giorni" è un pezzo straordinario, per me ha un valore particolare anche perché mi ricorda una storia. Durante il concerto, quindi, quello è il momento culminante per me. Io amo questo lavoro, suono per emozionarmi e credo si senta.

I ballerini

Pensavo allo stuolo di ragazzi che partecipano al concerto, mi mancava proprio quel tipo di contatto. Quando facevamo il tour rosso nei palazzetti dello sport o addirittura il tour giallo, in cui si arrivava con il camion e si suonava una volta aperte le porte, senza sapere chi ci sarebbe stato a vederci, c'era di bello il contatto con il pubblico, nel senso che proprio lo vedevi in faccia, a cinque metri al massimo da te. C'era la vicinanza con questa massa, cosa che negli stadi purtroppo non c'è, come vi dicevo già nella scorsa pagina, di conseguenza quelle poche volte in cui ci si trova in mezzo ai ragazzi che animano il campo, ritroviamo lo stesso entusiasmo di allora. Paradossalmente quindi, il concerto è più bello sul finire, quando hai tutte le persone vicine a te. Non so come arriva al pubblico questa invasione di campo, ma noi musicisti e Claudio non sentiamo nessuna oppressione, anzi diciamo 'finalmente arrivano loro a ballare e a gridare attorno a noi'. Quei ragazzi ci caricano e tutto è più bello.

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Inaspettata magia
Padova 24 Giugno 03


La data di Padova è stata bellissima, ancora più magica. Quando fai un concerto speri sempre che tutto vada come deve andare, a Milano, per esempio, eravamo eccitati all'idea di essere in una città importante, per molti di noi rappresentava la casa, per cui abbiamo calcolato tutto per non sbagliare e alla fine ci siamo caricati in modo tale da prevedere una bella serata, e così è stato. Poi fai un altro concerto, non sei a casa tua e non conosci nessuno, lo stadio è meno bello di San Siro, ma quando sali sul palco scopri una magia diversa e ti accorgi di una cosa straordinaria: che la cosa importante non è fare in modo che la serata proceda per forza in un determinato modo, ma è l'estemporaneità. La cosa che non consideri è quella che fa diventare magico il concerto.

Piove!

A Padova, per esempio, verso le 17, quando siamo andati a fare il sound check, c'era un caldo torrido da svenimento, così abbiamo spostato il tutto di due ore, perché era impossibile stare all'aperto. Verso le 20.15, fatte le prove con Gianni Morandi che era l'ospite della serata, un nuvolone nero si è presentato all'orizzonte, con il vento che lo portava sempre più sul palco. Il concerto è iniziato alle 21.30, un po' più tardi rispetto a Milano, perché lì si poteva e Claudio ci teneva a suonare al buio. Dopo quattro pezzi, è arrivato un grande acquazzone sul palco e noi abbiamo continuato a suonare sotto l'acqua, un po' preoccupati (soprattutto per gli strumenti e per la corrente) un po' no. I tecnici chiaramente sono volati sul palco e hanno subito protetto tutto. A un certo punto la pioggia è sparita e noi eravamo tutti contenti, venti minuti dopo un altro acquazzone, provate a immaginare cosa abbiamo provato tutti noi: c'era stupore e voglia di continuare, la gente urlava perché eccitata da questa cosa e noi suonavamo sotto l'acqua in una condizione stranissima. Ecco, sarà stato forse proprio per queste cose magiche e impreviste, ma sta di fatto che è venuto uno dei più bei concerti di Claudio. Si sentiva l'energia sul palco, noi sei musicisti abbiamo fatto i matti, ci siamo messi sulla pedana, abbiamo corso, cose pazzesche che in un contesto normale magari cerchi di guidare. Quando ti sleghi, però, tutto e più bello. Ieri sera ci siamo divertiti veramente.

Niente più prove

Fortunatamente, man mano che andiamo avanti, diventiamo tutti più sicuri del concerto e di conseguenza possiamo anche permetterci di non stancarci con le prove. Se ad Ancona eseguivamo la scaletta ogni giorno, e quindi quando abbiamo fatto il concerto sembrava semplicemente un'altra ulteriore prova, e anche a Milano è stato così visto che la sera prima abbiamo fatto ancora una prova generale, da Padova in poi le prove generali non ci saranno più. Quindi accuseremo meno la stanchezza e avremo più voglia di suonare quando saliremo sul palco. E poi con Claudio non si rischia neanche di annoiarsi, visto che ad ogni concerto lui introduce sempre qualcosa di nuovo. A Padova, per esempio, abbiamo fatto "Poster" e non era previsto, l'abbiamo fatto con Morandi, oltre a "Un mondo d'amore".

Finito il concerto...

Terminata la serata Claudio si fa una mezzoretta di massaggi, noi ci facciamo solitamente la nostra bella doccia e poi usciamo a incontrare gli amici che sono venuti a vederci. Ci distendiamo tutti un po' e generalmente succede che si organizza un aftershow, che prevede la partecipazione della band, dei ballerini e della produzione. Tendenzialmente, quindi, si sta assieme. A Claudio piace molto avere i musicisti con lui, così dopo il concerto si va in un ristorante o in una discoteca o si sta anche nei camerini, com'è successo appunto a Padova. Si resta tutti insieme a far consumare l'adrenalina della serata e si tira fino alle 4 del mattino, poi si va a casa. O meglio noi milanesi (quindi io, Paolo Costa e Lele Melotti) torniamo a casa finché siamo al nord. Da Roma in giù, invece, staremo assieme tutti i giorni e stiamo cercando anche di organizzare le giornate, speriamo di poter andare un po' al mare. Fortunatamente ci divertiamo molto tra di noi, c'è molto rispetto anche al di là dell'essere musicisti, ci rispettiamo proprio come persone. I musicisti di Claudio sono tutti molto interessanti, c'è chi è più goliardico, chi più serioso, chi più entusiasta... Walter Savelli, per esempio, è il super positivo del gruppo. Stare tutti insieme è molto bello


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Ospiti... sì, ma d'onore
Firenze 28 Giugno 03

C'è una cosa che più andiamo avanti con il viaggio e più mi colpisce: la partecipazione degli ospiti. Nella prima data c'è stato Andrea Bocelli, a Milano Claudio ha invitato Laura Pausini, a Padova è venuto Gianni Morandi e a Firenze c'è stato Biagio Antonacci. Quello che ha più colpito noi della band è che si vedeva chiaramente che per tutti loro era un vero piacere cantare con un collega che ha fatto la storia della musica. Antonacci, per esempio, era imbarazzatissimo e contento. E' stato buffo, poi, sentire Claudio cantare "Se io se lei" di Antonacci, così come lo era stato sentirlo cantare una canzone di Morandi nella precedente data. Questo scambio, però, è stato carino e significativo, io l'ho avvertito in maniera molto pura e fresca.

E' stato bello anche fare le prove con tutti loro. Nel pomeriggio stesso del concerto, verso le sei, all'arrivo dell'artista di turno, si avvertiva chiaramente una grande tensione ed emozione. E' stato suggestivo essere lì in quei momenti e assistere alle prove di Claudio e dei suoi ospiti. Prove sempre molto simpatiche, con Claudio che "imbaglioniva" tutte le canzoni degli altri e gli altri che erano più se stessi anche nel cantare le canzoni di Claudio. Certo sentire "Se io se lei" fatta da Claudio è stato buffo, ma molto bello. Claudio è sempre un grande professionista.

Alla luce anche delle altre ospitate, poi, devo dire che il miglior riscontro di pubblico finora lo ha avuto proprio Antonacci. Era incredibile, ma quando nello stadio di Firenze è salito sul palco Biagio, c'è stato un gran boato, probabilmente il pubblico di Claudio è molto vicino anche ad Antonacci, a chi piace l'uno piace evidentemente anche l'altro.

Del concerto che dire? Magico come tutti gli altri. Ne siamo tutti molto contenti e soddisfatti.


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La tensione di un concerto affollato
Roma 02 Luglio 03


Lo stadio Olimpico era pieno. Ad aspettaci c'erano 75 mila persone e appena siamo entrati c'è stato un boato che non so descrivere. Tutto questo non può certo lasciare indifferenti, e anche se l'entusiasmo è stato comunque grande ovunque, ogni volta è una nuova emozione. Il buio, le luci, l'inizio del concerto, la voglia di salire sul palco, il boato alla nostra entrata... sono cose belle, emozioni forti.

A Roma avrebbe dovuto esserci con Claudio solo Renato Zero, invece poi la serata si è tramutata in una grande festa, e in tanti sono saliti sul palco a cantare: c'erano Leonardo Pieraccioni, Pino Insegno, Fabrizio Frizzi, Clarissa Burt e appunto Renato Zero. Hanno cantato tutti insieme "Poster", è stato uno spettacolo molto carino.

E' strano, ma è come se la tensione dell'intero viaggio dovesse finisse lì... forse perché a Roma abbiamo registrato l'intero concerto e questo ha comportato un po' di annullamento della spontaneità per forza di cose. Sapere che mentre suoni ti stanno registrando non è che ti faccia sentire molto tranquillo, anche se ti aiuta ad accrescere l'emozione e l'importanza della serata. Ma che a Roma tutto sarebbe stato speciale potevamo immaginarlo. E lo è stato, lo è stato davvero.

A mantenere alto il nostro grado di serenità, però, ci ha pensato l'atmosfera di vacanze che si respirava. Il fatto che i concerti siano in calendario ogni cinque giorni ha, infatti, contribuito a dare a tutti noi un senso di spensieratezza, a volte era veramente come se fossimo in vacanza più che in tournée. Un bellissimo viaggio dove ogni cinque giorni ti capita di andare sul palco a suonare di fronte a un bel po' di gente... niente male!


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Viva... ce Napoli
Napoli 06 Luglio 03


Uno dei concerti più vivaci è stato quello di Napoli, perché fino a Roma è stata una specie di tournée completa. Come ho scritto nella precedente pagina è come se tutto dovesse poi finire lì, a Napoli infatti la tensione per la registrazione non c'era e di conseguenza è successo di tutto: si saltava, si correva, si ballava. Anche Claudio si è sfrenato di più. Era tutto molto più sereno e noi più sciolti, ci siamo divertiti per questo.

Come ospiti ci sono stati i Neri per Caso e sentire Claudio intonare "La città di Pulcinella" è stato veramente singolare, molto carino.

Mi spiace, invece, che ci sia stata una polemica perché i fans di Claudio non volevano che fosse invitato Gigi D'Alessio, che è un grande fan di Claudio. Non ho ben capito perché non lo volessero, forse perché il suo disco recente è molto vicino a Claudio e per i fans è come se avesse depredato lo scettro per un attimo a Claudio e forse il suo modo di essere fan non piace a molti. Ma questo è gossip, e a noi non interessa.

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Bari è/e oltre
Bari 09 Luglio 03

Più si va a sud e più il calore dei tanti ragazzi che partecipano attivamente allo spettacolo è grande e particolare. I partecipanti sono sempre diversi, come è stato più volte detto, cambiano concerto per concerto. Con loro non abbiamo un contatto diretto purtroppo, perché provano fino alle 18, cioé quando iniziamo noi, quindi li vediamo solo andar via, non c'è interazione con loro. Claudio arriva prima che loro vadano via e lì ringrazia per il lavoro svolto, poi si vedono solo la sera del concerto. Comunque sono stati tutti molto bravi, in ogni città.

Il concerto di Bari è stato bello, ma non ho da raccontare particolari differenti da quelli già detti per altre date. Ancora una volta un momento molto simpatico è stato quello dell'ospite, con Ron che ha cantato "Amore bello" ed è stato veramente uno spettacolo carino. Per l'ultima data non so ancora chi ci sarà, perché spesso non si sa fino all'ultimo momento.

Lo so che il viaggio non è ancora finito, ma credo di poter già dire che tutti noi siamo molto soddisfatti per com'è andato, lo spettacolo è stato bello ovunque, l'intento era questo e siamo appagati, siamo tutti molto contenti per l'ottima riuscita. Qualcuno poteva prevedere un afflusso più numeroso, però è anche vero che Claudio ha fatto otto date in tutta Italia, se avesse fatto magari un terzo delle date avrebbe sicuramente riempito gli stadi. Non si è fatto il tutto esaurito solo per questioni di capillarità. Comunque in tutta Italia ci sono state 300 mila persone ad applaudire Claudio e questi sono numeri.

Per l'ultima data di Catania (12 luglio) è prevista una festa il giorno prima, perché la sera stessa, dopo il concerto, ci sarà lo smontaggio definitivo di tutto e il conseguente stipaggio nei camion. Sarà un po' un fuggi fuggi e molti ripartiranno domenica mattina presto in aereo e di conseguenza non si farà tardi dopo lo spettacolo. Invece la sera precedente è prevista appunto una specie di festa di fine tour, una super mangiata o un super meeting, che poi vi racconterò sicuramente.

Intanto Claudio sta dando appuntamento ai suoi fans alla prossima serie di concerti, che si terrà in autunno, non si è ancora capito bene quando, se novembre/dicembre o gennaio/febbraio, non si sa, però lui già ne parla, per cui la cosa è ufficiale. Tra noi non ne abbiamo ancora parlato, perché non credo sappia già come realizzarlo, da qui a ottobre gli verrà senz'altro in mente qualcosa di particolare, per ora non si sa che tipo di evento sarà. L'unica cosa che sappiamo è che c'è un qualcosa di speciale che Claudio ha in mente da anni, ma cosa sia non si sa. Indagherò e nell'ultima pagina del mio diario spero di potervi dare qualche anticipazione.

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Il tour è finito... ma è tutto uno scherzo
Catania 14 Luglio 03

L'ultima data, a Catania, si è svolta all'insegna dello scherzo. A fine tournée, puntualmente mezz'ora prima di entrare in scena, ci si dice: "Ragazzi, stasera niente scherzi, mi raccomando", pur sapendo che ormai è tutto organizzato da giorni. Il primo scherzo è stato bellissimo: mentre stavamo suonando "Acqua dalla luna", durante la quale generalmente entra nello stadio una ballerina non proprio vestita, assieme a lei questa volta è entrato anche il cuoco Osvaldo con addosso un tutù. Osvaldo è un tipo molto molto magro e pelosissimo e vederlo con il tutù è stato divertente. Da lontano nessuno si è reso naturalmente conto, perché per vederlo bene dovevi avere il binocolo, altrimenti percepivi solo questo sinuoso personaggio che camminava vicino a una altrettanto sinuosa ballerina. Noi della band lo sapevamo, quindi lo aspettavamo, ma è stato divertente lo stesso vederlo arrivare da lontano con questo splendido passo a due con la ballerina. A non saperlo era Claudio, che a un certo punto, mentre stava cantando, incrocia lo sguardo di Osvaldo e chiaramente smette di cantare! Il secondo scherzo è stato molto simile e altrettanto divertente: mentre suonavamo "E adesso la pubblicità" è arrivato sul palco un gruppo di venti/trenta persone che hanno cominciato a fare un balletto tipo "Il ballo del qua qua", per intenderci. E tra questi c'erano anche i tre bodyguard di Claudio, che sono enormi, ve li immaginate a fare un balletto così? E anche lì Claudio, quando li ha visti, si è messo a ridere e non riusciva più a cantare. Alla fine del concerto, poi, tra i performer che ballavano sul palco c'era anche tutta la produzione sparsa qua e là a fare casino... insomma è stato un concerto ricco di sorprese.

La super festa
Come vi avevo accennato nella scorsa pagina, la festa di fine tournée si è tenuta la sera prima del concerto. Generalmente facciamo l'aftershow appunto a fine spettacolo, ma essendo l'ultima sera, sarebbe stato impossibile riunire tutti, perché i tecnici avrebbero cominciato a smontare e non ci sarebbe stata l'opportunità di essere tutti presenti. Allora abbiamo deciso di anticipare. Prima siamo andati a mangiare con i tecnici, ai quali noi della band abbiamo offerto un super pranzo, era la loro festa in fondo, e poi, intorno alle 23, siamo andati sul palco, ci hanno attaccato gli strumenti a tutto volume e abbiamo fatto una specie di festa show. C'era Claudio, c'erano i ballerini, c'erano tutti e chi voleva veniva su e cantava con noi. Abbiamo fatto molto casino, c'erano birra, vino e tanta musica. E' stata una bellissima festa. La sera dopo, a fine concerto, abbiamo fatto l'ufficiale aftershow con tutta l'orchestra e il giorno seguente siamo tornati tutti a casa.

Musicisti, anzi amici
Ho un bel ricordo di questo mini tour, soprattutto per aver ritrovato molti amici tra i musicisti. Ci siamo affiatati moltissimo, anche se non suonavamo insieme da sei anni, perlomeno io, Paolo Costa, Walter Savelli e Paolo Gianolio. Con Giovanni Boscariol, che è arrivato praticamente al Tour Blu quando sono uscito io, non avevo ancora mai lavorato. Altra nuova entrata è stata quella di Lele Menotti alla batteria, con lui ho lavorato tantissime volte, ma mai in tournée. Tra noi si respirava molta stima, molto rispetto, molta goliardia, Claudio deve essere orgoglioso di una band così. Lui veniva da noi il pomeriggio e ci diceva: "Stasera facciamo Poster o Amore bello", magari in una versione mai fatta, e noi gliela facevamo in un attimo, perché c'erano Paolo Costa e Paolo Gianolio che conoscono bene il repertorio di Baglioni, perché Savelli è la memoria storica del gruppo e perché c'eravamo io e Boscariol. Altrimenti un lavoro del genere era impensabile: tirare giù i pezzi, sentirli, provarli... non ci metti certo un giorno a fare tutto questo.

Il vostro calore
Bellissimo è stato anche sentire il grande calore del pubblico, per Claudio e di riflesso per noi. Ho un ricordo bellissimo di Ancona: era il primo degli otto concerti, lo stadio era pieno, stavo andando verso il catering quando, passando sotto la folla, in molti mi hanno chiamato e hanno gridato: "Bentornato"! E' stato straordinario, quel bentornato per me vuol dire stima, affetto, attenzione, vuol dire che non te ne sei mai andato.

E adesso?
Lo so, vi avevo promesso di indagare sul nuovo tour di Claudio, ma adesso che so cosa vi aspetta, non voglio proprio rovinarvi la sorpresa, alla quale so che lui tiene molto. Spero vi basti sapere che, come al solito, nell'aria c'è qualcosa di molto grosso, e non parlo naturalmente di dimensione, che sarà ridotta rispetto allo stadio, ma di grandi meraviglie.

Siamo ai saluti...
Grazie per aver camminato al nostro fianco in questo indimenticabile viaggio e soprattutto grazie per aver seguito con grande affetto questo mio diario di appunti, vi ho sentiti tutti molto vicini. Il mio personale viaggio continua....

Danilo Minotti

Credits
Quel viaggio con Baglioni
Fine 23 Luglio 03

Il viaggio virtuale fatto in compagnia
del Maestro Danilo Minotti si conclude qui.

Lo staff di MusicaItaliana.com vuole dire grazie a
Franco Zanetti, per l'idea, e a Danilo, per la disponibilità, l'impegno e l'eleganza del racconto!

Un ringraziamento particolare va anche a tutti
i navigatori che non hanno esitato a fare la valigia.

MusicaItaliana.com Team

 

                             Tour2003