Claudio Baglioni Unaparolaperte.net
O' Scia' 2004
da Punta Sottile Ottobre 2004
BAGLIONI E LAMPEDUSA.
UN "FIATO" DI VITA...O' SCIA' - INTERVISTA A CLAUDIO BAGLIONI di Caterina
Famularo
Incontrare Claudio è un po' come incontrare il mare per la prima volta. Trovarsi
davanti ad un'immensa distesa d'acqua e lasciarsi suggestionare e incantare dai
colori meravigliosi, dalle infinite tonalità e sfumature, dalla profondità,
dalla trasparenza, da tutto ciò che avevi solo immaginato. Lasciarsi inebriare
dal profumo di un sogno che diventa realtà. Per me è stato così.
La sua disponibilità è un'onda di freschezza che ti sorprende e che svela la
semplicità, la sensibilità e la ricchezza dei suoi fondali. Un artista ma
soprattutto un uomo che, come il mare, ha un'anima sconfinata.
Le parole che dedica a Lampedusa, attraverso“Punta Sottile”, voce delle Pelagie,
sono melodia di vita, come un vento nuovo che accarezza e risveglia questo cuore
di roccia che palpita nel Mediterraneo, quest'isola lontana da tutto e da tutti
ma così vicina al suo cuore.
Lampedusa nel cuore di Baglioni e Baglioni nel cuore di Lampedusa. Ormai un
unico battito. Un solo respiro.
Tutto” in un solo abbraccio”. In un fiato di vita: ”O'Scià”.
Claudio, del primo sussurro di questa parola, breve ma intensa, e del primo
incontro con Lampedusa hai scritto: ”Certi incontri sono come gli scambi dei
binari. Uno spostamento appena percettibile e la vita cambia scena.
Nulla è più come prima. Terra, cielo, pensieri, nulla. Con Lampedusa è andata
così”.
Com'è andata esattamente? Com'è cambiata la scena sul palcoscenico della tua
vita di artista e di uomo, dopo l'incontro con Lampedusa?
Ogni incontro deriva da un'occasione, da un caso anche se io credo di aver avuto
Lampedusa nei pensieri e di averla incontrata molto prima di quanto
effettivamente poi sia accaduto perché in fondo certi punti di Lampedusa
sembrano essere quelli che appartengono all'isola ideale, un paesaggio che uno
ha da sempre dentro gli occhi e che magari non
trova a portata di mano.
Molti amici, poi, da anni mi parlavano di Lampedusa, delle Pelagie, del mare e
di questa peculiarità di isola così aspra. Io non so cosa sia cambiato dopo
l'incontro vero, reale. Non penso che sia cambiato molto perché in fondo quest'incontro
è come se ci fosse stato da molto tempo prima. Secondo me, comincia ad esserci,
invece, il bisogno di far combinare il reale con l'ideale, quasi il bisogno di
dire “mi piacerebbe lasciare anch'io una traccia per ritornare a sognare quest'isola
ancora prima di averla vista”.
Lampedusa, quest'isola d'alto mare, ha conquistato l'anima di due grandi artisti
della musica italiana: anni fa Domenico Modugno, adesso Claudio Baglioni
Qual è il segreto di questa terra? Che cos'ha di diverso rispetto agli altri
posti? Perché un artista la sceglie per “gettare l'ancora e per tirare il
fiato”?
I segreti sono ancora proprio “segreti” nel senso che uno non riesce mai
completamente a scoprirli e, per fortuna, a svelarli. L'isola ne ha tanti per la
sua conformazione del territorio, degli scogli, delle spiagge, del mare dentro
il quale affonda, per il tipo di vento che la tormenta o che l'accarezza. Tutti
gli uomini, soprattutto gli artisti o gli uomini che usano più sensibilità
nell'approccio con le altre persone e con le cose sono incredibilmente attirati
dal segreto di qualcosa e non certo per svelarlo ma per essere ulteriormente
suggestionati.
Di diverso io penso che abbia, rispetto a tante isole italiane, questa
caratteristica di essere così poco italiana, così poco europea. Seconde me, la
cosa che invoglia un artista è anche il fatto che l'isola sia schiva e schietta,
nel senso che, da una parte, sembra che sia molto sincera e, dall'altra, sembra
che sia un'isola che si ripara, che qualche volta nasconde i suoi segreti e non
li mette sulla bancarella del mercato di tutti i giorni.
Claudio, per te non è stato difficile entrare nel cuore dei lampedusani, che ti
hanno amato subito e che, addirittura, si sono rivolti a te con la forma di
saluto più affettuosa e carica d'emozioni: ”O'scià”.
Il Comune di Lampedusa ti ha anche conferito la cittadinanza onoraria. Un
riconoscimento di stima e affetto che non era stato concesso nemmeno a Domenico
Modugno che è rimasto su quest'isola per anni e che è morto proprio sotto il
cielo di Lampedusa, nel ”Blu dipinto di blu”.
Che cosa significa per Claudio Baglioni essere cittadino onorario di Lampedusa?
E, soprattutto, come pensi di essere riuscito a conquistare subito la fiducia e
l'amore di quest'isola che tu stesso hai definito ”cuore tormentato delle
Pelagie?
Essere cittadini di un posto che non ti ha visto nascere, che non ti ha visto
crescere per molto tempo della tua vita è sempre un fatto curioso. Molte volte è
quasi una sorta di carica formale ma in questo caso io sono onorato di questa
cittadinanza se tutto ciò riuscisse a conferire a questo rapporto anche un senso
di utilità, di vicendevole scambio.
Io non so quanto si riesca ad entrare nel cuore, nei pensieri e nella stima
degli altri. Mi piacerebbe sapere che specialmente nei confronti di queste
iniziative non ci fosse il sospetto della speculazione di nessun tipo, né
intellettuale né economica e nemmeno l'invasione.
Ogni posto del mondo, e anche queste isole, ha un loro destino, una loro
specificità, un loro carattere, una loro anima e nessun altro, specialmente se
arriva da fuori, può pretendere di cambiarle.
Claudio, a giugno ti sei laureato in architettura, discutendo una tesi sul
restauro e la riqualificazione urbana in una zona industriale di Roma.
Eppure, proprio a Lampedusa, ultima terra d'Italia, hai dimostrato di essere un
grande architetto di progetti d'amore, di solidarietà, di comunione e
comunicazione, di fratellanza, di buoni sentimenti, d'incontro tra le culture
del mare.
Un vero e proprio ”Restauratore” d'anime e “Riqualificatore” della vita delle
isole.
A Lampedusa, insomma, il più grande progetto dell'architetto Baglioni: ”O'scià”.
Finalmente, su quest'isola, seguendo la scia dell'arte e della musica, arriva
una “nave” carica non solo della sofferenza degli immigrati ma anche
d'indimenticabili emozioni, di speranze, di propositi, di cambiamenti possibili.
Claudio, com'è salpata la “nave-progetto” O'SCIA'dal porto del tuo cuore? Com'è
stato l'approdo a Lampedusa? Come sarà la partenza? Insomma, come continuerà il
“viaggio”di O'SCIA'?
Secondo me Lampedusa ha la possibilità di diventare un'isola simbolo, simbolo
dei nostri tempi e io spero che sia un simbolo positivo. Corre il rischio di
diventare un simbolo negativo perché di Lampedusa si parla ogni giorno per la
cattiva propaganda dei giornalisti: è un posto all'attenzione di giornali e
telegiornali, di tantissimi italiani, e non solo, che però non sanno
effettivamente come stanno le cose. Io non so quanto durerà questa storia degli
sbarchi, questa vergogna del mondo che ci fa pensare che se qualcuno sbarca e ha
bisogno di arrivare da qualche altra parte significa che dove sta non vive bene,
per mille motivi, per fame, per problemi di guerra, per problemi di battaglie
civili oppure abbagliato da un occidente così opulento che è in grado di far
vivere bene tutti quanti.
Lampedusa non deve diventare l'argine, non deve diventare il filo spinato. Deve
diventare il posto che è in grado di accogliere chi arriva ma senza mettere a
repentaglio la propria quotidianità. E'importante dal punto di vista
dell'immagine.
Partendo da quella frase bella che”nessun uomo è un'isola” e che “ogni respiro è
un uomo”, io vorrei tanto che le Pelagie diventassero le isole di tutti, le
isole dell'incontro.
Vorrei che questo simbolo diventasse gonfio di positività e gonfio anche di
progetto, proprio d'architettura della vita.
E allora “O'scià” può diventare veramente unione di respiri, di fiati, affinché
il mondo abbia un vento nuovo, insomma affinché il vento sia positivo.
La grande scommessa che ci aspetta è quella di saper superare le diffidenze,
conoscere le proprie differenze e apprezzarle. E' anche giusto essere diversi.
Non pretendere di schiacciare qualche altra nostra cultura e non essere
schiacciati da un'altra cultura ma solo metterle insieme.
O'SCIA': Odori, Suoni, Colori d'Isole d'Alto mare.
Claudio, quali odori, quali suoni, quali colori di quest'isola ti porti dietro
ogni volta che te ne allontani? E, soprattutto cosa porterai con te dopo
l'esperienza della seconda edizione di “O'SCIA'?
Per me gli odori, i suoni, i colori delle isole d'alto mare sono gli odori, i
suoni, i colori, delle isole dei nostri sogni, di quei sogni che non devono
appunto restare isole ma devono essere dei sogni da fare in comune.
Ogni volta, ho la sensazione di aver sentito un gusto particolare, un sapore
anche del cibo, certi colori che la natura offre o che l'uomo è riuscito a
mettere su. Io vorrei che si sapesse che O'scià non è solo una sagra di canzoni
che si può fare una volta l'anno. L'idea è che Lampedusa diventi
un'isola-laboratorio dove poter di tanto in tanto fare degli incontri con gli
artisti e con tutti gli operatori culturali che si affacciano sul Mediterraneo.
Sarebbe straordinario sapere che in quest'isolettina nel profondo del
Mediterraneo c'è la maniera di incontrare qualcun altro, c'è l'idea
dell'ospitalità Ecco, io mi auguro che questa sia la possibilità che Lampedusa
deve offrire al mondo intero.
“Avrai, avrai, avrai il tuo tempo per andar lontano…”Una canzone che non manca
mai in ogni tuo concerto.
Claudio, se tu fossi un genitore lampedusano che parole dedicheresti ad un
figlio che vive l'ambiguità e la conflittualità del mare e avverte il peso della
solitudine? Ad un figlio che non trova alternative alla via della fuga e che è
costretto a scegliere tra la propria terra e il proprio futuro?
Sai il fatto è che qualsiasi cosa sembra essere una lotta tra il reale e
l'ideale, tra la realtà e, invece, la speranza o la possibilità. Io, proprio in
una canzone che si chiama “Grand'uomo”dicevo ad un figlio vero ma a qualsiasi
figlio del mondo che la musica è come il mare e che il mare è proprio il posto
che ti attira. Si, è vero che il mare è il posto che ti porta via ma è anche un
sogno immenso, è una possibilità di riscatto. Il mare non deve essere visto come
un impedimento ma anzi come una grande strada, come una grande ricchezza Secondo
me, pure dal punto di vista economico lo deve diventare ogni giorno di più. Gli
appelli sono a mantenere questo mare perché sicuramente nel mondo ce ne sono
altri belli ma questo è indubbiamente di una bellezza sconfinata. Che cosa dire
a un figlio? Gli dici che quella non sarà più l'isola-gabbia o l'isola-prigione,
l'isola col filo spinato ma sarà, è la il posto dove ci sarà energia, dove ci
sarà attività e sarà per tutto l'anno. Non deve essere solo per quei due o tre
mesi in cui arrivano i turisti e poi finisce tutto. Sarebbe bellissimo sapere
che un posto così lontano dal mondo avesse invece una sua possibilità di vita
quotidiana fortissima e quindi lavoro per tutti, svago per tutti, una sorta di
benessere che permetta di affrontare la vita in modo meno disperato.
Claudio, tu hai scritto che ”la musica non nutre ma alimenta, che non contiene e
non produce risposte ma è un linguaggio universale che non conosce barriere,
confini, muri o pregiudiziali. La musica, come il mare, non divide ma unisce”.
Che risposta pensi di aver dato a te stesso, a Lampedusa e soprattutto al
drammatico fenomeno dell'immigrazione dopo il successo di “O'scià”?
La musica non risolve certi problemi ma è un riflettore. La fortuna di quelli
che hanno una carriera e sono diventati noti è quella di poter diventare
esempio, quella di poter su di loro attirare l'attenzione.
La risposta al fenomeno dell'immigrazione è molto complicata. Forse la più
complicata dei nostri giorni perché mette in gioco tutti gli equilibri mondiali.
Significa che se c'è questa immigrazione clandestina così disperata c'è un mondo
che è sbagliato, che è ingiusto, che da una parte c'è qualcuno che sta veramente
male e che va aiutato, che va soccorso perché negare questo, secondo me,
significa negare la nostra lealtà di uomini, di esseri umani. I paesi ricchi, a
volte, sono di un egoismo ormai imperdonabile che deve essere corretto. Invece
di andare a fare queste guerre sbagliate e inutili bisognerebbe fare la guerra
alla fame, alla disperazione, per i diritti civili, affinché in tutti i paesi
tutte le persone abbiano una dignità. Queste sono le guerre da fare, non quelle
che ammazzano le persone ma quelle che aiutano a vivere meglio.
Sul “palcoscenico” del Mediterraneo, Claudio Baglioni, attore e spettatore di un
evento unico e irripetibile. Sei stato il “registra”di un sogno diventato realtà
ma con grande umiltà, professionalità e semplicità sei riuscito anche a restare
dietro le “quinte”per dare spazio agli altri.
Sei stato il “protagonista”ma sei stato anche “platea”perché durante queste tre
serate non ci sono state barriere tra il palcoscenico e il pubblico, tra noi e
voi.
Tra tutti questi ruoli che sei riuscito ad interpretare quale ti ha regalato
emozioni nuove?
Proprio questo ruolo, quello di essere colui che ha invitato mesi prima alcuni
artisti. Tutti gli artisti che ho coinvolto hanno detto: ”Che meraviglia”. Poi
alcuni non sono potuti venire per impegni professionali e personali ma quelli
che hanno aderito hanno subito avuto la sensazione di partecipare a qualcosa di
diverso. Non era mai stata fatta una manifestazione con queste caratteristiche,
con questa semplicità. L'idea proprio di essere semplice, di stringere la mano
al pubblico. Specialmente l'ultima sera sembrava un'enorme festa in spiaggia e
questo credo sia un esempio raro. Sarebbe stupendo poter proseguire su questa
strada.
Claudio, con il successo di “O'scià” hai dimostrato che “nessun uomo è
un'isola”e che anche l'ultima isola d'Italia può diventare “un arcipelago”
abbracciato dall'anima del mare.
Che messaggio vuoi lanciare, attraverso “Punta Sottile”, affinché Lampedusa non
sia solo un'isola sommersa dal mare dei problemi e affinché nessun abitante di
questa stupenda terra si senta “ un'isola nell'Isola”?
Quello di poter lavorare insieme. Se si organizzano certe manifestazioni è per
il benessere e per l'immagine dell'isola e non certo per il lustro dell'artista.
Sarebbe bello sapere che in quel momento l'isola tutta vive di quella voglia, di
quella smania, dove tutti dicono: ”Tutto ciò fa del bene pure a me e non solo a
me”.
Sapere che ogni anno vengano fatte delle cose che siano il segnale di progetti,
progetti per l'uomo di domani, progetti per la pace tra le genti. Progetti che
facciano anche vivere meglio la nostra isola.
Io ho mandato questo progetto all'attenzione del Presidente della Repubblica,
del Presidente della Camera, del Presidente del Consiglio e a tutti i segretari
politici. Poi l'ho voluto mandare anche a Buttiglione che sarà il commissario
per l'immigrazione. Il messaggio che vorrei lanciare è che se si intende
continuare con questa manifestazione, tutta l'isola deve essere convinta che
questa cosa fa bene all'isola stessa e poi fa del bene agli altri.
Quando si fanno questi progetti, in quei giorni tutti devono essere partecipanti
e protagonisti.
L'importante è che se si vuole andare avanti bisogna essere uniti in questa idea
Da “Punta Sottile” e dal cuore di quest'isola che ti ama: grazie Claudio O'scià
La Sicilia 28 Set.
Lampedusa. Dopo i tre giorni di concerti stellari, sull'isola non si parla
d'altro. Gli abitanti della più grande delle Pelagie, oltre ad essere rimasti
sbalorditi dall'imponenza delle tre serate e di tutti gli ospiti che sono stati
sul palco a cantare con Claudio Baglioni, adesso, si chiedono se anche l'anno
prossimo, si ripeterà l'evento.
Lampedusa. Dopo i tre giorni di concerti stellari, sull'isola non si parla
d'altro. Gli abitanti della più grande delle Pelagie, oltre ad essere rimasti
sbalorditi dall'imponenza delle tre serate e di tutti gli ospiti che sono stati
sul palco a cantare con Claudio Baglioni, adesso, si chiedono se anche l'anno
prossimo, si ripeterà l'evento.
Claudio Baglioni, dopo il lavoro che ha svolto (è stato organizzatore e
direttore artistico delle serate), sta finalmente riposandosi un po sulla sua
isola preferita.
Durante le tre serate, diversi artisti hanno rilasciato dichiarazioni alla
stampa, Max Pezzali, ci ha detto:
"L'emozione che ho provato a stare su un palco con Claudio Baglioni è stata
enorme, il massimo è stato potere cantare delle sue canzoni e delle mie canzoni
con lui: una esperienza che non dimenticherò mai perché Baglioni, per me, è
stato sempre un mito. Anche l'iniziativa che ha voluto intraprendere per questa
meravigliosa isola, la trovo molto bella, interessante e soprattutto giusta e io
la condivido. Non avevo mai visto tanti artisti così importanti tutti insieme,
non so se i lampedusani hanno compreso l'importanza dell'evento, spero di si
perché altrimenti sarebbe un peccato, dopo gli sforzi fatti dagli organizzatori
e da Claudio. Tornerò a Lampedusa sicuramente, sia che Baglioni mi chiami o meno
per il prossimo "O Scià". Ho visto le bellezze di quest'isola incantata e
indipendentemente dagli impegni di lavoro, tornerò per farmi qualche bagno in
santa pace, lontano da tutto e da tutti. Adesso ho capito perché Baglioni ha
preferito Lampedusa ai tanti posti che abbiamo in Italia, è come essere ai
tropici solo che per arrivarci, basta un'ora di aereo".
Ma anche tutti gli altri artisti presenti al grande evento musicale sono rimasti
affascinati dalle bellezze dell'isola pelagica e del calore della gente.
A causa del maltempo, i tir carichi di tutti gli strumenti che sono serviti per
lo svolgimento delle tre serate, sono ancora sull'isola; il personale addetto ne
sta approfittando per fare qualche bagno di fine estate e per girovagare
sull'isola come dei turisti, qualcuno di loro, scherzando ha detto:
"Siamo turisti per caso".
Bisogna considerare che, anche se la nave non arriva per via del maltempo, le
spiagge, continuano ad essere frequentate regolarmente perché l'acqua è ancora
calda e quando esce il sole, fra una nuvola e l'altra, torna l'estate e quasi
non sembra di essere arrivati alla fine di settembre. ELIO DESIDERIO
Il Tempo 27 Set.
Nell’isola si sentono come l’Africa
del ricco Occidente
di FRANCO SORTITO
LAMPEDUSA - Siamo in Italia. In uno dei paesi che siede nel club esclusivo dei
paesi più ricchi del mondo. Ma se non ci fossero loro, i clandestini a
ricordare, che questa isola, pietrosa, è la terra di confine tra la civile e
ricca Europa e il sud affamato del mondo sarebbe difficile per tutti accorgersi
di questo.
Ci hanno pensato dei cantanti, con in testa Claudio Baglioni, che ha voluto
raccogliere il testimone da un altro grande della musica italiana, Domenico
Modugno, a cercare di richiamare l’attenzione su questo sasso in mezzo al mare
dove tutto è difficile. Dove è difficile vivere. Vicino all’aeroporto c’è il
campo dei disperati disposti a cedere ai ricatti dei nuovi schiavisti, disposti
a morire pur di cercare di arrivare alla terra promessa, al sogno. Ma al di là
dei reticolati ci sono gli italiani che a Lampedusa vivono, ma che a torto o
ragione si sentono un po’ come l’Africa del ricco occidente. Niente ospedale,
strade in parte non asfaltate. Potrebbero far fruttare il turismo, e in parte lo
fanno, ma una mareggiata può tagliarli fuori per giorni dal mondo, il piccolo
aeroporto, segno della nostra civiltà, da solo non può bastare a garantire i
collegamenti con la civiltà.
E così anche il turismo, risorsa di ricchezza deve fare i conti con quell’immagine
di posto privilegiato per i clandestini di tutte le razze. Chiudendo la festa
voluta da Baglioni, il sindaco ha voluto ringraziare per l’attenzione dedicata
all’isola, ai suoi problemi. Immediatamente dal pubblico è partito un coro, non
per celebrare un Cd di successo, ma con l’inno d’Italia per ricordare a tutti
che anche quella è Italia. Che anche quei cittadini sono italiani, e che
avrebbero gli stessi diritti degli altri. Invece. Invece una mareggiata li può
tagliare dal resto del mondo. I traghetti non arrivano e non partono. E chi
vuole andar via è bloccato. Quasi in trappola. Si indignano solo i turisti
costretti a prolungare la vacanza, gli altri ci sono abituati. O meglio sono
rassegnati. Tanto l’Italia per loro è sempre più lontana. Come per i disperati
dietro le sbarre.
Telepiu' n° 39 ( Grazie a Claudina)
BAGLIONI & C.IN CONCERTO SULL'ISOLA
LAMPEDUSA TERRA DI TUTTI
Ormai è una escalation. Impetuosa, come il desiderio di un futuro migliore.
Dolorosa, come il destino di chi si gioca tanto, spesso anche la vita, nei
viaggi della speranza dalle coste africane a quelle siciliane, in particolare a
quelle di Lampedusa. Il fenomeno degli sbarchi di clandestini ha davvero assunto
dimensioni apocalittiche. I centri di accoglienza scoppiano per il
sovraffollamento e fra i politici le polemiche infuriano. Ma nessuno, a oggi, è
ancora riuscito a trovare soluzioni reali al problema, a dare risposte
accettabili. Per riflettere e far riflettere sulla questione, forse la musica
può offrire un piccolo aiuto: "L'immigrazione clandestina" afferma Claudio
Baglioni - è un fatto drammatico e dolorosissimo, allo stesso tempo, effetto e
causa di gravissimi squilibri sociali, economici e culturali. Questo inizio di
millennio è un momento ricco di nuovi fermenti, nuove energie, nuove
opportunità. Ma anche di nuovi bisogni che, se non governati, produrranno nuove
conflittualità. A questi bisogni occorre dare subito risposta, prima che la
pianta cresca con i suoi frutti velenosi."
Il cantautore romano da qualche tempo a Lampedusa è di casa. Lo scorso anno,
alla fine del tour estivo, fu protagonista proprio qui di un concerto che lo
vide solo, con il suo pianoforte e la chitarra, a cantare davanti ai tremila
isolani e ad altre duemila persone, fra turisti e appassionati di musica accorsi
per l'occasione. L'evento si intitolava "O Scià: Odori, Suoni, Colori delle
Isole d'Altomare". Dopo quello spettacolo, Baglioni concepì l'idea di un
festival laboratorio permanente che prende il via con lo stesso titolo giovedì
23 settembre e che si protrarrà fino al 25. Teatro della manifestazione sarà di
nuovo la meravigliosa spiaggia della Guitgia, a pochi metri dal mare, fra la
sabbia bianca, le rocce e il profumo intenso del giglio selvatico... "La musica"
ha sottolineato Claudio, "non possiede e non può dare risposte che spettano ad
altri, ai politici... ma è un linguaggio universale che non conosce barriere,
confini, muri o pregiudiziali e che può rappresentare il terreno ideale per una
riflessione profonda e aperta sui problemi che rimandano all'esigenza di
ottenere quelle risposte. Condivise, efficaci, urgenti."
"O Scià" nel dialetto dell'isola letteralmente sta per "respiro", "fiato", ma a
Lampedusa questa espressione viene usata per dire "ciao amore", una frase che si
scambiano gli amanti, appunto, ma che spesso viene rivolta anche ai bambini...
"Ed io ho pensato di farla mia" continua e conclude Baglioni "perché su questa
isola, a volte abbandonata a se stessa, cresca il nostro laboratorio che darà
nuovo "fiato" al cammino delle molte anime che qui transitano. Ecco, mi
piacerebbe che "O Scià" riuscisse a rappresentare un punto di riferimento, uno
spazio aperto importante. Lampedusa non più "terra di nessuno" ma "terra di
tutti". Un luogo dove incontrarsi, conoscersi... un luogo dove scoprire come le
culture che abitano questo stesso mare hanno saputo e sanno trovare soluzioni ai
grandi temi con i quali l'uomo non ha mai smesso né smetterà mai di
confrontarsi" Il progetto - sogno di Baglioni diventerà grande e ce lo conferma
la partecipazione solidale che Claudio ha ottenuto da colleghi di rango come
Luca Barbarossa, Edoardo Bennato, Simona Bencini (cantante dei Dirotta su Cuba),
Alex Britti, Luca Carboni, Lucio Dalla, Niccolò Fabi, Francesco Renga e Mario
Venuti. E in questo primo "gruppo di sostegno" c'è anche Enzo Iacchetti, sempre
più impegnato su fronti extra-telesivi.
La Stampa 26 Set
Baglioni "Scià" di Lampedusa
Incontro con il cantante che ha orgnizzato su una spiaggia un festival di tre
giorni
"Quest'isola metà paradiso e metà
inferno"
L'architetto Claudio Baglioni ha portato i suoi "friends" a Lampedusa Adotta
un'isola e facci un festival. La tendenza avanza fra gli artisti, da Lucio Dalla
alle Tremiti in poi: Claudio Baglioni s'è preso di Lampedusa e ha organizzato
anche lui una tre giorni appena conclusa, "O' Scia'", che vuoi dire amico o
fratello in dialetto. Lampedusa è la più citata isola dell'estate, per motivi
non propriamente turistici: se un tempo si favoleggiava della spiaggia corallina
dei Conigli dove le tartarughe depongono le uova, oggi si parla delle centinaia
di disperati che arrivano ogni settimana sui barconi dalle vicine Libia e
Tunisia. "Il centro d'accoglienza degli extracomunitari, presso l'aeroporto,
sembra un lager, circondato com'è da filo spinato: certo non ci può pensare il
Comune, sono cose di cui si deve occupare Roma, o forse Bruxelles", dice il divo
Claudio andando dritto al problema che travaglia la regina delle Pelagie e tiene
più lontani i turisti.
Lui è arrivato qui per caso qualche anno fa, quando Modugno già non c'era più.
S'è innamorato all'istante e ha appena comprato una casa. Definisce "Un mezzo
paradiso e un mezzo inferno" questo posto spellacchiato e pietroso ma fascinoso
e ruspante, con un mare di turchesi: l'opposto di Pantelleria che sembra una
Svizzera..
E' una terra fortunata anche per motivi meteo: mentre l'Italia è massacrata dal
maltempo, qui ci sono 30 gradi e ondine piatte solcate da barchette azzurre che
portano a spasso i vacanzieri, Siamo 200 chilometri sotto Tunisi.
A non più di 10 metri dal mare, sulla sabbia bianca della Guitgia, durante la
festa della Madonna di Porto Salvo hanno tirato su un palco dove, per tre lunghe
notti fino a ieri, quando una rarissima pioggia ha trasformato la serata in un
improvvisato karaoke d'autore, davanti all'intera isola affascinata e ai suoi
turisti, Baglioni ha celebrato il secondo "O' Scia'" e portato a cantare, sotto
la sua direziona artistica e rimanendo quasi sempre in scena, vecchi e nuovi
cantanti italiani; Barbarossa e Bennato, Max Pezzali e Finardi, la bravissima
interprete jazz Rosa Martirano e Pino Insegno, Enzino lacchetti e Carboni, Nek e
Fabi, Enrico Ruggeri ed Elena Mirò, Ron e Mario Venuti, Irene Grandi e Simona
Bencini,Bubola e i Baraonna. Apriva un rispettabile talento locale, Antoine
Michel cioè Toni, proprietario del miglior ristorante dell'isola e
percussionista appassionato. Per l'anno prossimo, sono già scritturati Morandi e
la Mannoia, Alex Britti e Carmen Consoli.
Ma per Lampedusa, Baglioni ha fatto molto di più.
Come si è appassionato al problema, Baglioni? "Il sindaco ha molto insistito
perché li aiutassi, qui è calato il turismo perché pensano di arrivare in un
inferno. Così mi sono deciso". E che ha fatto?
"Ho preso il telefono e ho chia mato. Il presidente Ciampi, Casini, il
presidente del Consiglio. E ho spiegato loro: "La musica alimenta ma non nutre,
si può fare un bel biglietto da visita di questo posto"". Cosa le ha detto
Berlusconi?
"Mi ha detto "Siamo un po' colleghi". E poiché io non sono mai stato Primo
Ministro, immagino si riferisse alla musica. Comunque, per questa seconda
edizione di "O' Scia'", abbiamo il patrocinio della Presidenza del Consiglio,
della Regione e della Provincia di Agrigento, e l'attenzione della Presidenza
della Repubblica e della Presidenza della Camera". Dopo tanti arrivi di
extracomunitari, questa è diventata un'isola dei famosi..
"C'è stato uno sbarco di privilegiati, che vogliono far diventare Lampedusa un
luogo di incontri, invece che un argine o una barriera. L'idea è anche di creare
qui un laboratorio degli incontri, su arti e attitudini. Ma la tv è meglio di
no, vorrei che rimanesse questa bell'aria ruspante". di Marinella Venegoni
Corriere della Sera 26 Set.
ROSSI & BAGLIONI
Show regalati al pubblico Una svolta nella musica
A Catanzaro e a Lampedusa due artisti importanti, Vasco Rossi e Claudio Baglioni,
si sono esibiti gratis, o addirittura hanno pagato per cantare. Siamo ormai
abituati a eventi gratuiti di alto livello dispensati da sponsor. Ma quanto
accaduto segna una svolta: sono stati gli artisti in prima persona a voler
abbinare il loro nome a una buona causa. Nel caso di Vasco, un grazie ai fan e
soprattutto la voglia di richiamare l'attenzione sul Sud, dove un pubblico
sempre più assetato di cultura popolare viene accontentato solo in minima parte.
Nel caso di Baglioni, la risposta ad un appello del sindaco dell'isola, Bruno
Siragusa, che ha chiesto all'assiduo villeggiante di aiutarlo a superare una
crisi turistica legata alle notizie degli sbarchi di clandestini. Vasco ha speso
un milione di euro (un terzo coperto da contributi di enti locali e sponsor).
Baglioni, per tre concerti (ma quello di ieri è stato ridimensionato per la
pioggia) a sette metri dalla battigia, ha fatto arrivare in aereo artisti come
Ruggeri, Bennato, Barbarossa, Carboni, Ron, Nek, tecnici e strumenti. Tutto per
essere ricordati non solo per "Albachiara" o "Piccolo Grande Amore".
Mario Luzzatto Fegiz www.corriere.it/fegizfiles
Il Messaggero 26 Set.
"IMMIGRATI" CANORI A LAMPEDUSA
Woodstock all'italiana con Baglioni & co.
LAMPEDUSA La piccola Woodstock ha preso i lampedusani in contropiede: mai
avrebbero creduto di vedere approdare, in quest'isola ormai famosa solo per gli
sbarchi degli immigrati arabi e africani, tanti cantanti e nomi famosi convocati
da Claudio Baglioni per un concerto incredibile. Tre serate intere di musica, il
palco abbarbicato tra le rocce e la sabbia della Guitgia, la spiaggia con vista
sul porto, il mare limpido davanti, spianato da un forte vento di maestrale e
mezzo paese, turisti compresi, a godersi l'evento. E che evento: da Ron a Enrico
Ruggeri, da Irene Grandi a Mario Venuti, e poi Max Pezzali, Finardi, Bennato,
Nicolò Fabi, Nek, Luca Carboni e un sacco di altri, jazz, pop, rock, melodie in
quantità industriale, il tutto punteggiato dalle canzoni di Baglioni.
Lui è ormai diventato un lampedusano d'adozione, e dice: "No, quest'isola non è
solo un approdo per immigrati. Certo, il clandestino che arriva è il segnale che
qualcosa non funziona in questo mondo ingiusto. Perciò ho intitolato il concerto
"O' scià"". Quando i lampedusani si incontrano si salutano così, "o' scià", come
dire "ciao fiato", dove fiato significa essere così vicini da respirare la
stessa aria. "Beh, l'utopia consiste nello sperare che chiunque possa dire o'
scià al suo vicino, che conoscersi è l'unico modo per abbattere le diffidenze",
spiega Baglioni. Il colpo di scena non c'è stato: in tanti durante le tre serate
del concerto, si sono girati verso l'imboccatura del porto da dove magari poteva
spuntare l'ennesima carretta di legno zeppa di clandestini. Li avrebbero accolti
le motovedette dei carabinieri e della capitaneria, ormeggiate davanti alla
spiaggia a sorvegliare il concerto. E sarebbero stati investiti da una marea di
note suadenti. Lampedusa sarebbe diventata l'isola delle sirene, almeno per un
attimo. Ma non è stato così: col mare in tempesta solo un pazzo avrebbe preso il
largo. Lo sbarco magico è rimandato. Lampedusa tira il suo fiato. di CLAUDIO
RIZZA
Il Gazzettino 26 Set
Vasco gratis e Baglioni a Lampedusa
Al Sud sognando Woodstock e Wight
Vasco Rossi e Claudio Baglioni hanno occupato musicalmente il sud in questi
giorni. Vasco ha creato la sua Woodstock radunando oltre 400mila persone nella
campagna di Catanzaro per il concerto gratuito di chiusura del suo tour,
preceduto dalle esibizioni di Meat for Dogs, Verdiana, Simone, Irene Grandi e
Articolo 31. Domani sera su Italia 1 se ne potrà vedere la registrazione in
esclusiva.
Claudio Baglioni ha invece concluso sotto la pioggia la sua personale "Isola di
Wight", tre giorni a Lampedusa con Finardi, Nek, Fabi, Baraonna, Rosa Martirano,
Edoardo Bennato, Irene Grandi, Carboni, Simona Bencini e altri, un "reality pop"
che ha trasformato la spiaggia dell'estremo lembo d'Italia nel Mediterraneo in
una vera Isola dei Famosi dove cantanti e musicisti si sono buttati senza rete a
vedere che succede a suonare insieme senza telecamere o discografici nei
dintorni: "Ci siamo divertiti - dice Claudio - e ne sono felice. Il timore era
che venisse fuori una esibizione fin troppo architettata invece è andato tutto
liscio, con soluzioni musicali a sorpresa, Max Pezzali che si mescolava al jazz
di Rosa Martirano, brani che passavano dal funky alla Stevie Wonder al canto
fugato dei Baraonna per chiudere in rock, con Iacchetti che si è messo a cantare
"Capitan Uncino". Sono state belle incursioni l'uno nel repertorio dell'altro
come non succedeva da tempo".
Cosa succederà ora?
"Finardi ha detto che una cosa del genere sarebbe bello continuarla durante
l'anno, ma è evidente che per creare un "laboratorio permanente" il posto non è
propriamente a portata di mano. Però qualcosa si può combinare. Intanto mi
piacerebbe l'anno prossimo invitare anche stranieri di world music o musicisti
islamici e intrecciare i termini di conoscenza di musiche diverse".
Alla Peter Gabriel?
"Inviterò anche lui, se si sposta dalla Sardegna, perchè no? Bubola, con cui
abbiamo rifatto "Andrea" di De Andrè, mi ha soprannominato "doge serenissimo",
ma il bello è che non ci siamo limitati a rifare cose già note, ma per esempio
Irene Grandi e Simone Bencini dei "Dirotta su Cuba" hanno presentato in
anteprima un pezzo che hann fatto insieme per il loro prossimo album e che
abbiamo arrangiato in quattro e quattr'otto con la mia band. Ma poi ci sono
situazioni nate sul momento. Mi sono trovato a suonare il contrabbasso, e
Niccolò Fabi ha sentito Finardi fare "Le ragazze di Osaka" e ha voluto fare con
me "Le ragazze dell'est" per restare in tema".
Nessuna documentazione dell'evento?
"Tanto Rai quanto Mediaset ci hanno chiesto i diritti ma ho detto di no.
Volevamo fosse uno spazio libero e con le telecamere non sarebbe più stato lo
stesso. Abbiamo ripreso tutto amatorialmente perchè anche Ron diceva che era un
peccato non rimanesse traccia, ma tutto si ferma qui".
Non si fermerà invece il progetto di mescolare ogni tanto musicisti e musiche,
magari anche in spazi più ristretti e tempi diversi. Con la crisi della
discografia, l'invasione televisiva e l'omologazione radiofonica, sono i
musicisti ora a cercare di respirare con più autonomia, come una volta, anche
solo cantando "Volare" di Modugno tutti insieme alla fine di ogni sera. G. Al.
Repubblica.it 26 Set.
Agrigento, 12:33
Maltempo, in centinaia bloccati a Lampedusa
Alcune centinaia di persone sono bloccate da ieri a Lampedusa e bivaccano
all'aeroporto, cercando per ora inutilmente posti sugli aerei che collegano
l'isola a Palermo, Catania e Trapani. I voli sarebbero al completo fino al 2
ottobre. La sosta forzata è provocata peraltro dall'interruzione delle tratte
navali con la Sicilia per il maltempo.
Momenti di tensione questa mattina, con l'intervento dei carabinieri, ma non si
segnalano incidenti. E' stato intanto chiesto l'intervento del prefetto perchè
si adoperi per l'istituzione di voli supplementari.
La maggior parte dei viaggiatori che attende di partire sono turisti che hanno
trascorso a Lampedusa la "coda" delle vacanze estive, ma anche i tanti che sono
sbarcati in questo week end per seguire una kermesse con la partecipazione del
cantante Claudio Baglioni.
Kataweb:Agrigento, 26 set 2004 - 22:54
Lampedusa, voli speciali per i
turisti bloccati
E' stato organizzato un volo supplementare con un 737 dell'Air One da
Lampedusa per Trapani alle 23:15 per riportare sulla terra ferma i circa 200
passeggeri in lista d'attesa nell'Isola, dopo che i collegamenti marittimi sono
stati interrotti a causa del maltempo. Nel pomeriggio un Atr di Meridiana è
decollato per Palermo con 42 passeggeri a bordo. A organizzare i voli,
considerata l'emergenza che si era creata, è stato l'Enac. "Anticiperemo noi la
spesa per questi collegamenti supplementari - ha spiegato il direttore dell'
Ente, Vito Riggio - anche se a Lampedusa non c'era una condizione di
overbooking: la situazione si è creata a causa del blocco dei collegamenti
marittimi".
I turisti bivaccano da ieri all'aeroporto cercando inutilmente posti sugli aerei
che collegano l'isola a Palermo, Catania e Trapani. I voli erano al completo
fino al 2 ottobre. La sosta forzata è stata provocata peraltro dall'interruzione
delle tratte navali con la Sicilia per il maltempo. Momenti di tensione questa
mattina, con l'intervento dei carabinieri, ma non si sono segnalati incidenti.
E' stato chiesto l'intervento del prefetto perchè si adoperasse per
l'istituzione di voli supplementari. La maggior parte dei viaggiatori che
attendeva di partire sono turisti che hanno trascorso a Lampedusa la "coda"
delle vacanze estive, ma anche i tanti che sono sbarcati in questo week end per
seguire una kermesse con la partecipazione del cantante Claudio Baglioni.
La Nazione 25 Set.
EVENTI - Baglioni trasforma Lampedusa in un'isola d'incontri
IL MIO CANTO "CLANDESTINO" PER UNIRE
POPOLI LONTANI (grazie a Alessandro)
Lampedusa -
Il cnetro d'accoglienza per gli immigrati rosseggia a poca distanza dall'aereoporto,
mentre il boeing divora la pista di Lampedusa per poi fermarsi davanti ad un
tramonto africano. Ma in paese, sulla bocca della gente e sulle pagine dei
giornali, il fenomeno è completamente assente. Dopo l'iper affollamento degli
ultimi tempi, gli ospiti dell'ex edificio dell'aereonautica militare riadattato
per fronteggiare l'emergenza-sbarchi sono scesi a poco più di una trentina e per
le viuzze intasate di bancarelle lucenti di luminarie si respira l'aria della
festa. Quella della Madonna di Porto Salvo, a cui quest'anno si sono aggiunti
CLAUDIO BAGLIONI e i suoi "friend". Amici come Enrico Ruggeri, Eugenio Finardi,
Enzo Iacchetti, Irene Grandi, Mario Venuti, Max Pezzali, Edoardo Bennato,
Niccolò Fabi e tanti altri. Tutti accolti dal cantore "della maglietta fina" sul
suo palco appollaiato sulla spiaggia di Guidgia, con quell'espressione di
amicizia e fratellanza che è da queste parti "O' scià", respiro mio. "Duemila
anni fa ad ogni capo del Mediterraneo gli sbarchi erano benvenuti perchè
sinonimo di arricchimento economico e culturale" spiega Baglioni. "Così abbiamo
pensato di rispolverare quel vecchio significato e trasformarci in "clandestini"
musicali che approdono sull'isola col desiderio di trasformarla in luoghi
d'incontri. Per giardare alla musica come gli antichi guardavano al mare,
considerato dai più una strada per conoscersi piuttosto che un baluardo per
segregarsi".
Il cantautore romano è il primo a rendersi conto che "la musica alimenta, ma non
nutre". "Così ho telefonato a Ciampi, Berlusconi e Casini per parlargli di
questo progetto e chiedergli il loro sostegno" spiega. "Tutti hanno apprezzato.
Anzi, Berlusconi mi ha addirittura ricordato che siamo colleghi. Visto che non
ho mai fatto il presidente del consiglio penso si riferisse ai suoi trascorsi
canori...".
Fra gli ospiti in scena iera sera pure Enzo Iacchetti, appena sostituito davanti
alle telecamere di "Striscia la notizia" da MIchelle Hunziker. "Già lo scorso
maggio avevo avvisato Ricci che non avrei potuto condurre una nuova edizione per
intero" spiega il profeta della "canzone bonsai". "Tornerò dietro la scrivania a
gennaio e febbraio, penso infatti che un paio di mesi di programmi siano più che
sufficienti per me. E poi in quel periodo ci sarà il Sanremo di Bonolis e state
certi che "Striscia" ne farà delle belle".
E a proposito di Sanremo i cantanti presenti a Lampedusa esprimono perplessità
su due delle principali innovazioni: i 5 gironi in cui saranno raggruppati i
concorrenti (uomini, donne, gruppi, classic e giovani) e il ritorno delle
eliminazioni tra i big (si parla di tre per ciascun girone). "C'è molta
schizofrenia nell'organizzare i festival - dice Claudio Baglioni che a Sanremo
ci è stato due volte, ma sempre come ospite fuori gara - un anno tutto sembra
andare da una parte, l'anno dopo si fa il contrario. Come elemento comune, c'è
solo la smania di introdurre novità. E' il frutto di un'industria moribonda e di
una manifestazione che ha perso appeal: in mezzo c'è la televisione che punta
molto su Sanremo per gli ascolti. Così tutti gli sforzi che si fanno per il
Fetsival riguardano soprattutto il maquillage".
Ma ieri sulla battigia di Guidgia l'euforia contagiosa di "O' scià" s'è
dissipata ben dopo la mezzanotte sulle note di "Nel blu dipinto di blu" come
omaggio a Modugno "in quella terra selvaggia che amò e in cui morì".
Intanto Baglioni progetta di creare un laboratorio delle arti sull'isola e già
si prepara all'edizione 2005 anticipando i nomi di Alex Britti e di Carmen
Consoli.
La Sicilia 25 Set.
E Lampedusa «assume» l'arch. Baglioni
ELIO DESIDERIO
Lampedusa. Finalmente Lampedusa sui media, non solo per i clandestini. Claudio
Baglioni, è gia riuscito nel suo intento. Le tre serate di musica con il fior
fiore dei cantanti e musicisti italiani stanno riuscendo a proiettare in tutta
la nazione il messaggio che l'artista romano intendeva lanciare.
Il sindaco di Lampedusa, Bruno Siragusa, segue l'evento da vicino, assistendo a
tutte le prove degli artisti e seguendo Baglioni, in tutti i suoi spostamenti.
«Non smetterò mai di ringraziarlo per quello che è riuscito ad organizzare -
dice Siragusa - Queste tre serate, rimarranno nella storia di quest'isola,
proprio in un momento così delicato per Lampedusa, dopo tutti gli sbarchi che ci
sono stati in questa estate. Una novità, che non ho comunicato ancora a nessuno,
è che Claudio Baglioni, oltre alla creazione del laboratorio artistico e alla
organizzazione di “O' scià”, che intende ripetere ogni anno, ha avuto un
incarico tecnico dalla mia amministrazione».
«Baglioni è architetto e curerà Lampedusa sotto l'aspetto paesaggistico e
ambientale, curando tutti quei particolari che potranno abbellire Lampedusa -
spiega il sindaco - Credo che le caratteristiche legate agli estetismi degli
artisti siano differenti da quelle di tutti noi e sono convinto che farà un
ottimo lavoro. Nessun Comune d'Italia, può vantarsi, di avere un tecnico così
famoso. Sono dell'avviso che per Lampedusa sia iniziata una nuova era e che sarà
possibile presto sciogliere tutti i problemi rimasti irrisolti, a causa di
decenni di isolamento politico e sociale, nel quale versava quest'isola».
Dopo la prima serata canora, sull'isola non si parla di altro. I lampedusani e i
turisti che hanno assistito alla prima serata sono rimasti sbalorditi dai tanti
big che si sono esibiti. Anche da Linosa c'erano molte persone che avrebbero
voluto assistere ai concerti ma, a causa delle condizioni del mare, non
avrebbero potuto raggiungere Lampedusa se una motovedetta della Capitaneria di
Porto non avesse compiuto il miracolo di riuscire nell'impresa e di sconfiggere
l'intemperie del tempo. Merito del comandante Michele Niosi e dei suoi uomini,
capaci di navigare con qualsiasi condizioni meteo marine.
La seconda serata ha visto sul palco della Guitgia, oltre a Claudio Baglioni,
Luca Barbarossa; Enzo Iacchetti, Max Pezzali, Rosa Martirano, I Baraonna,
Eugenio Finardi, Edoardo Bennato. Tutto come in un sogno, in mezzo al
Mediterraneo. Un messaggio di amore e di fratellanza, diramato utilizzando un
linguaggio comune, dove non esistono vocaboli incomprensibili e dove basta un
pizzico di sensibilità per capirlo: la musica. Claudio Baglioni, è riuscito
nell'impresa che per molti era impossibile. Ha portato a Lampedusa i suoi amici,
artisti che, per amicizia e solidarietà, hanno offerto la propria arte, in
cambio di un applauso, sicuri però di avere dato non una semplice canzone ma un
contributo a tutta la popolazione di Lampedusa.
Le note, disperse nel mare, come a voler raggiungere l'altra sponda, da dove
partono i disperati in cerca di un futuro. «I disperati vengono intercettati a
portati a Lampedusa -dice Ruggeri - la gente deve capire questo. Perché quest'isola
è l'unico posto in Italia dove i clandestini non si vedono in giro, visto che
stanno nei centri di accoglienza. Nessun problema potrà essere risolto se non si
parte dal concetto semplice che metà del mondo muore di fame e l'altra metà di
indigestione».
«Il tema dell'immigrazione - spiega Edoardo Bennato - l'ho trattato nel brano
“Il paese dei balocchi”. E' un discorso di latitudini, l'umanità si sposta dal
centro del Pianeta verso l'alto. Non c'è scontro di civiltà. L'importante è non
farsi illusioni. Io non parlo per slogan, non mi piace essere superficiale. Le
crisi ci sono sempre state, alla fine siarriva a situazioni migliori ma non
senza traumi. Per questo bisogna continuare a lottare. Le due ragazze italiane
che portavano amore disarmate in Iraq sono la miglior testimonianza di questa
voglia di lottare malgrado tutto».
«Davanti a questo mare - aggiunge Baglioni- si ha la sensazione che sia
importante unirci anche tra noi cantanti piuttosto che dividerci. Questa può
essere un'occasione di riflettere sull'immigrazione e sul dialogo in un momento
in cui è difficile capire il futuro. Migliaia di anni fa gli sbarchi erano visti
come arricchimento per le popolazioni, ora hanno un'accezione negativa. Ho
parlato con il presidente della Camera, mi ha detto che gli piacerebbe in
qualche modo mandare un saluto per questa iniziativa. E' importante dialogare
con le istituzioni perché poi sono loro che si trovano di fronte a decisioni
importanti e cruciali per il nostro futuro. E c'è la possibilità che questo
appuntamento di Lampedusa possa diventare un laboratorio permanente di
incontro».
Il Tempo 25 Set.
Baglioni e soci da Lampedusa: «Basta
con i festival-competizione»
IL CANTAUTORE ROMANO CON I SUOI OSPITI SULLA SPIAGGIA DELLA GUITGIA TRA CANZONI
E POLEMICHE
di CARMEN GUADALAXARA
LAMPEDUSA — «La vita è l'arte dell'incontro, del dialogo e della riflessione».
Claudio Baglioni traduce così questi tre giorni in musica dal Festival di «O'Scia»,
odori, suoni, colori dell'isole d'altomare.
Sulla spiaggia della Guitgia, nella isola di Lampedusa, dove è stato allestito
il palco, molti artisti come Max Pezzali, Eduardo Bennato, Luca Barbarossa,
Irene Grandi, hanno aderito all'iniziativa del collega romano di interrogarsi
sul fenomeno dell'immigrazione. «Duecento anni fa - spiega Baglioni - gli
sbarchi erano benvoluti, erano sinonimo di arricchimento per le popolazioni.
Oggi la parola clandestino ha assunto un valore negativo che non dovrebbe
avere». Tuttavia questo festival, che ha riscosso un notevole successo vista la
presenza di oltre seimila persone, si è tradotta anche come un terreno fertile
per discutere sulle notevoli problematiche che sta affligendo l'industria
discografica, sul ruolo del rilancio della musica e sulla nuova formula del
Festival di Sanremo introdotta dalla direzione artistica di Paolo Bonolis. «La
crisi dell'industria discografica soffoca i nuovi talenti - spiega Baglioni -
Oggi le case discografiche hanno paura di investire su giovani creando cosi un
impoverimento nel panorama nostrano. Abbiamo dei giovani artsiti come Carmen
Consoli, Daniele Silvestri, Bersani,che con i loroi talenti moto poco
omologati,quindi unici meritano di essere supporati da una'industria che gli
permetta di crescere».
Anche Ruggeri, tra i veterani della manifestazione concorda con Baglioni. «I
discografici hanno accettato di buon grado questo questo nuovo regolamento,
perchè sono disposti a far massacrare nove artisti, pur di averne accreditato
uno».
Il Festival negli ultimi anni è stato sottoposto a troppo esperimenti per
l'esigenza di conciliare gli ascolti, che hanno sminuito il nome della
manifestazione». E aggiunge: «Non parliamo poi della nuova formula della
eliminazione. Non è assolutamente una cosa simpatica da vivere. Ma è
un'imitazione dei reality show tanto di moda». «Sanremo è una cariatide che
doveva finire negli anni '70». Questo è il grido lanciato da Eugenio Finardi.
«Sanremo non ha nulla a che vedere con la musica. E poi quella buffonata delle
riprese al Cet di Mogol. I veri festival sono quelli, come questo di O'Scia,
dove ci si incontra per suonare, senza competizione e con la sola voglia di
aggregazione».
Un coro unanime che unisce anche l'ex leader degli 883 Max Pezzali: «Anche se ho
partecipato, non ho mai accettato Sanremo come una gara. Se per rendere
interessante un brano bisogna fare una gara. Non ci sto. Lo facciano altri»
Pianeta immigrati
Servizio speciale realizzato per
conto della Presidenza del Consiglio dei Ministri
* LAMPEDUSA: NON SOLO IMMIGRATI, BAGLIONI PORTA BIG NELL'ISOLA
(AGI) - Lampedusa, 25 set. - Lampedusa non puo' essere solo l'ultima
frontiera dei clandestini. Puo' diventare, invece, un laboratorio al centro del
Mediterraneo, un banco di prova per tutte le idee che saranno rappresentate nel
mondo delle arti. E' l'idea del cantautore Claudio Baglioni che ha promosso
nell'isola tre grandi serate di musica. Una serie di concerti che hanno visto
impegnati con Claudio Baglioni una compagine di artisti, veramente molto
nutrita: dai Baraonda a Luca Barbarossa, a Edoardo Bennato, Luca Carboni,
Niccolo' Fabi, Eugenio Finardi, Irene Grandi, Nek, Max Pezzali, Raf, Ron, Enrico
Ruggeri e Mario Venuti. Sull'isola hanno cantato o cantano oggi gratuitamente
durante i tre giorni di concerti di ieri e giovedi' che si concludono oggi,
sulla suggestiva spiaggia della Guitgia.
Nell'isola, dopo i concerti, sara' creato un laboratorio, dove tutti i progetti
e i brevetti presentati da artisti di tutto il mondo, saranno poi concretizzati
e testati, ogni anno con "O Scia'", che e' il titolo del concerto di Claudio
Baglioni fatto per la prima volta nel 2003 e ripetuto quest'anno. L'isola,
diventera' cosi, un laboratorio al centro del Mediterraneo e nascera' una scuola
artistica. Baglioni e' legatissimo a Lampedusa, che gli ha peraltro concesso la
cittadinanza onoraria.
Adesso vuole fare in modo che tutti possano conoscerla non solo per il fenomeno
dei clandestini. Nello spirito proprio di "O Scia'", un'espressione attinta
proprio qui e che significa respiro: la frase "sei il mio respiro", infatti, e'
usata dai lampedusani per chiamare una persona alla quale si vuole molto bene.
(AGI) Red/Tri/Van
La Sicilia 24 Set.
I big della musica per Lampedusa
ELIO DESIDERIO
Lampedusa. Un coro di «Volare» per chiudere la prima serata di “O'Scia”, odori,
suoni colori, delle isole d'alto mare, la tre giorni organizzata da Claudio
Baglioni al via ieri sera a Lampedusa.
In uno scenario stellare, su una delle più belle spiagge del Mediterraneo (la
spiaggia della Guitgia), Claudio Baglioni, da perfetto mattatore, ha presentato
tutti gli artisti che hanno cantato e fatto divertire le migliaia di persone che
hanno riempito la spiaggia.
Baglioni, ha presentato la serata con “Io sono qui” come una sorta di messaggio
per l'isola. Il concerto è dedicato al tema dell'immigrazione: «Duemila anni fa
gli sbarchi erano benvoluti - dice Baglioni - erano sinonimo di arricchimento
per le popolazioni. La parola “clandestino” ha assunto un valore negativo che
non dovrebbe avere». Il Sindaco Bruno Siragusa ringrazia tutti, poi via al
susseguirsi di ospiti, gags e canzoni.
Pino Insegno e Baglioni, dopo qualche battuta esilarante, chiamano sul palco Ron
per eseguire tre dei suoi più grandi successi “Anima”, “Io ti cercherò”, “Chissà
se lo sai”. Quando sembrava che Ron stesse per andare via, Claudio accenna “Non
abbiam bisogno di parole”, costringendo l'autore de “Il gigante e la bambina” a
ritornare sul palco. Acclamato dal pubblico, riprende un classico di Jackson
Browne, da lui tradotto in “Una città per cantare”.
Baglioni sul palco è come una trottola. Si muove fra i musicisti e gli artisti
che si alternano, duettando e trovando sempre spunti per potere parlare anche di
Lampedusa. Mario Venuti, uno degli ospiti delle tre serate, canta tre dei suoi
più popolari succesi: “Veramente”, “Crudele” e “Mai Come ieri”.
Fra un artista e l'altro, Baglioni esegue anche canzoni sue, sempre dialogando
con il pubblico che risponde alle sue domande e alle sue trovate esilaranti.
Pino Insegno, con Baglioni, presentano Irene Grandi e Simona Bencini. “Strada
Facendo”, mitica canzone di Claudio, viene eseguita e cantata dalla band, da
Baglioni e da Irene Grandi, ai quali si aggrega anche Massimo Bubola. Baglioni e
Bubola poi abbozzano una straordinaria e commovente “Don Raffaè”, omaggio al
grande Fabrizio De André, che manda in visibilio il pubblico.
Ancora De André con Andrea Mirò, che, dopo avere duettato con Ron in “Vorrei
incontrarti fra 100 anni”, riprende un classico dell'amico scomparso: “Un
giudice”. Enrico Ruggeri irrompe sul palco e, dopo avere scambiato qualche
battuta con Baglioni, prende nel suo sconfinato repertorio “Primavera di
Sarajevo”, “Ti avrò” e “Nessuno tocchi Caino”. Insieme con Baglioni esegue la
classica “Il mare d'inverno”.
Questa prima serata canora, che ha visto all'opera tanti artisti, è stata
seguita oltre che da tutta la cittadinanza, anche da una moltitudine di persone,
che hanno raggiunto Lampedusa, con ogni mezzo, pur di non perdersi uno
spettacolo unico che può essere annoverato come l'evento più importante del
2004. Un evento voluto da Baglioni che, nel pomeriggio di ieri, ha incontrato
tutti i consiglieri comunali, per esprimere la sua gratitudine a una popolazione
che lo ha insignito della cittadinanza onoraria. Il messaggio di Baglioni, è
stato recepito da tutti i lampedusani, in strada, lo acclamano chiamandolo “O'
Scià”.
Si continua oggi e domani. Stasera, si esibiranno Enzo Iacchetti; Max Pezzali; I
Baraonda; Luca Carboni; Rosa Martirano; Eugenio Finardi; Edoardo Bennato. Tre
serate da sogno, un sogno che rimarrà indelebile, nei cuori di quanti hanno
avuto la fortuna di poter vivere su una piccola isola nel centro del
Mediterraneo, una esperienza unica e irripetibile. Unica ombra, la tristezza per
le notizie provenienti dall'Iraq. «La situazione ormai precipita ogni giorno di
più - osserva Enrico Ruggeri - Quei 700 votanti dell'ultima tranche che hanno
decretato la vittoria di Bush hanno combinato proprio un guaio grosso».
MUSICA: BAGLIONI, OMAGGIO A MODUGNO A
LAMPEDUSA
Lampedusa (Ag), 23 set. (Adnkronos) - Un coro di 'Volare' per
chiudere la prima serata di 'O'Scia', odori, suoni colori, delle isole d'alto
mare, la tre giorni organizzata da Claudio Baglioni al via stasera a Lampedusa.
L'autore di ''Questo piccolo grande amore'' ha chiamato ad esibirsi sul palco,
allestito sulla spiaggia, ospiti come Enrico Ruggeri, Massimo Bubola, Irene
Grandi, Pino Insegno, Ron, Andrea Miro' e Mario Venuti. L'omaggio a Modugno,
spiega Baglioni, e' dovuto sia al fatto che e' stato ''il primo vero cantautore
italiano'', sia perche' Modugno a Lampedusa ci e' vissuto e ci e' morto.
Barbarossa canta con Baglioni contro
il pregiudizio
23/09/2004 - 15:21
Il cantante si esibira' al festival 'O'Scia di Lampedusa
(ANSA)-ROMA, 23 SET - 'Non accetto l'idea di definire un essere umano 'clandestino',
cosi' Barbarossa che si esibira' a Lampedusa con canzoni contro il pregiudizio.Il
cantante sara' uno dei protagonisti di 'O' Scia: Odori, Suoni, Colori delle
isole d'Altomare. Il festival,ideato da Claudio Baglioni, chiama a raccolta la
musica italiana per riflettere sull' emergenza dell'immigrazione clandestina
La Sicilia 23 Set.
Immigrazione. Claudio Baglioni &
friends in concerto per abbattere le barriere
Elio Desiderio
Lampedusa. L'evento dell'anno, inizierà stasera. Tre serate canore dal titolo
tutto lampedusano “O' scià”, odori, suoni, colori delle isole d'altomare,
festival laboratorio permanente, ideato e promosso da Claudio Baglioni. Ospiti
della prima serata: Simona Bencini, Massimo Bubola, Irene Grandi, Pino Insegno,
Ron, Mario Venuti, Enrico Ruggeri e Andrea Mirò.
Non saranno dei concerti normali, questo è sicuro ma, uno stare insieme, perché
il linguaggio della musica, riesca ad avvicinare sempre di più, i popoli e le
problematiche che interagiscono fra le varie realtà e popoli.
Claudio Baglioni e Lampedusa, un connubio nato da qualche anno ma, diventato da
subito, indissolubile. “O Scià” è il titolo dei suoi concerti lampedusani perché
questa breve frase gli è rimasta impressa, sin dalla prima volta che un
lampedusano l'ha usata per salutarlo.
“O Scià” significa respiro: «Sei il mio respiro, e questa espressione è usata
dagli isolani per rivolgersi a una persona alla quale si vuole molto bene.
Baglioni ha deciso di fare qualcosa per la sua isola (che gli ha anche concesso
la cittadinanza onoraria) quando ha percepito che il fenomeno dei clandestini
stava cominciando a dare dei problemi alla comunità isolana. Si è rimboccato le
maniche e ha lavorato per un'isola che lo ha adottato.
«L'immigrazione clandestina - spiega Baglioni - è un fenomeno drammatico e
dolorosissimo. Allo stesso tempo, effetto e causa di gravissimi squilibri
sociali, economici e culturali. Questo avvio di millennio è un momento ricco, di
nuovi fermenti, nuove energie, nuove opportunità, ma anche, di nuovi bisogni.
Bisogni che, quando non governati, producono nuove conflittualità ed è a questi
bisogni, che occorre dare una risposta, prima che la pianta della conflittualità
cresca e che i suoi frutti velenosi, minaccino equilibri sociali, sviluppo e
stabilità economica. Mi piacerebbe che “O' scià”, riuscisse a rappresentare un
punto di riferimento, uno spazio aperto importante. Non una terra di nessuno ma
una terra di tutti, dove incontrarsi, conoscersi, e scoprire come le culture che
abitano questo stesso mare, hanno saputo e sanno trovare risposte, ai grandi
temi con i quali l'uomo non ha mai smesso, né smetterà mai, di confrontarsi».
«La musica - aggiunge il musicista romano - ovviamente non possiede e non può
dare risposte. Ma è un linguaggio universale che non conosce barriere, confini,
muri o pregiudiziali e che, più di ogni altro linguaggio, può rappresentare il
terreno ideale per una riflessione aperta su problemi che rimandano all'esigenza
di risposte condivise, efficaci e urgenti».
Enzo Bellavia, amministratore della società cooperativa Il Sestante di Agrigento
(società che gestisce anche il teatro Valle dei templi), sta curando
l'organizzazione delle serate lampedusane: «Il Sestante non ha fatto altro che
mettere in pratica un progetto ideato del cantante Claudio Baglioni. Siamo
diventati così il braccio operativo, che sta organizzando le tre serate canore,
insieme alla società del cantante, Bag Friends & Partners di Roma. Gli Enti che
hanno appoggiato il progetto sono: le province Regionali di Agrigento e Palermo;
la Camera di Commercio di Agrigento; L'Ente Fiera di Palermo e la Apt di
Agrigento. La Presidenza del Consiglio ci ha concesso il benestare, dandoci il
patrocinio».
L'assessore comunale Enzo Cantafia, amico di Claudio Baglioni da molti anni, è
entusiasta: «Sono molto contento, per come la popolazione sta rispondendo a
questo evento così importante. Baglioni, da quando ha messo piede sull'isola, è
impegnato per l'organizzazione delle tre serate, bisogna considerare che, oltre
ad essere l'ideatore di tutto, ne è anche il direttore artistico». Enzo Cantafia
è colui il quale ha portato per la prima volta sull'isola il cantante romano.
Assessore da pochi mesi, ha risposto alla fiducia accordatagli dal sindaco Bruno
Siragusa, riuscendo a curare l'organizzazione di un evento importante e unico,
nella storia dell'isola.
Romaone 23 set.
La tre giorni di Claudio Baglioni a
Lampedusa
Spettacoli aperti con tanti artisti del panorama musicale italiano, e occasione
d'incontro e di riflessione sull'immigrazione clandestina. Ecco le tre
serate-evento sulla spiaggia incantata di Guitgia
Annalaura Pugliese Sestito
Roma, 23 settembre 2004 - Parte oggi la manifestazione ideata e promossa da
Claudio Baglioni, alla quale parteciperanno alcuni tra gli artisti più
rappresentativi del panorama italiano, da Enrico Ruggeri a Enzo Iacchetti, da
Raf a Luca Carboni, e poi ancora Ron, Andrea Mirò, Edoardo Bennato, Enrico
Brignano, Nicolò Fabi, Eugenio Finardi, Irene Grandi, Max Pezzali e Mario
Venuti.
Tre serate di festa per divertirsi insieme, ma soprattutto per riflettere sul
grave fenomeno dell'immigrazione clandestina e ricordare all'Italia e all'Europa
che "è un problema - dice Bruno Siragusa, sindaco dell'isola - che ha bisogno
dell'impegno di tutta la comunità europea".
O Scià: odori, suoni, colori delle isole d'Altomare, così si intitola la
manifestazione, sarà l'occasione per accendere un riflettore su un'isola
straordinaria, "avamposto esotico dell'Italia e quindi - commenta Baglioni -
luogo di incontro felice e pacifico tra linguaggi, tradizioni e differenze di
culture unite dal Mediterraneo". Una manifestazione per presentare Lampedusa in
modo diverso da come spesso viene mostrata, insieme alle altre isole Pelagie,
dai TG e dai giornali, cioè come approdo disperato per quanti emigrano per
necessità, fame o guerra.
Per Luca Barbarossa, che sarà ospite di O Scià sabato 25, "Lampedusa è un posto
meraviglioso, onore a Baglioni che ha saputo e voluto organizzare un festival
proprio lì. L'isola paga oggi - continua - la drammaticità storica che stiamo
attraversando. Siamo in balia di atteggiamenti estremi, pensiamo che gli altri
costituiscano per noi un pericolo".
All'interno delle tre giornate, oltre ovviamente le esibizioni dei diversi
artisti che spesso saranno duetti-duelli all'insegna dello scambio, si terranno
anche incontri sui problemi dell'isola.
Tutte le istituzioni e gli enti di Lampedusa hanno aderito all'iniziativa, ma
sembra che non ci saranno politici sul palco.
Panorama.it 22 Set.
Lampedusa, dopo i clandestini Baglioni
Claudio Baglioni è l'inventore di O'Scià
sulla spiaggia di Lampedusa.
L'isola più a sud d'Italia è ormai sinonimo di sbarchi irregolari. Ma è (anche)
molto altro. Così, attraverso nuove iniziative gli amministratori cercano di
rifargli un'immagine.
A Lampedusa è previsto un nuovo sbarco.
Questa volta si tratta di uno sbarco di 19 artisti sulla spiaggia della Giutgia
dove offrono tre serate evento il 23, 24 e 25 settembre. È questo lo scopo di
"'O Scià: odori, suoni, colori delle isole d'Altomare".
In testa l'ideatore Claudio Baglioni, seguito da Luca Carboni, Max Pezzali, Raf,
Enrico Ruggeri, Enzo Iacchetti, Mario Venuti e dagli altri che aderiranno
gratuitamente all'iniziativa patrocinata dalla Provincia di Agrigento, dalla
Regione Siciliana e dalla presidenza della Repubblica.
"È una festa" ha spiegato Baglioni "un passo per un percorso, che mi auguro
duraturo. Un incontro felice e pacifico tra linguaggi, tradizioni e differenze
di culture unite dal Mediterraneo e non solo, perché bisogna avere voglia e non
paura di stare insieme agli altri".
DUETTO E DUELLO
I concerti non hanno la caratteristica del Festival, ha aggiunto l'artista, ma
dello scambio, del duetto o del duello simpatico e la scelta della spiaggia è
per ricordare il buon vecchio romantico falò, quando si consumava del bel tempo
insieme".
Baglioni, che dice di aver sempre considerato Lampedusa come una sorta di
avamposto esotico dell'Italia, ammette di aver provato una passione particolare
quando nel 1998 vide l'isola per la prima volta. L'idea di 'O Scià, che in
dialetto isolano vuol dire mio respiro ed è la forma più affettuosa e gentile di
saluto al prossimo, nasce in sordina lo scorso anno dalla voglia di presentare
queste isole in modo diverso da come quotidianamente vengono mostrate dai Tg e
dai giornali.
Nel 2003, anno d'esordio dell'iniziativa, sono state circa 8.000 le persone
presenti sulla spiaggia.
La struttura delle serate non è ancora definita, ma all'interno delle tre
giornate si terranno anche incontri sui problemi dell'isola.
RIFLETTORE
"È un riflettore"- ha commentato il sindaco di Lampedusa Bruno Siragusa
organizzatore dell'evento insieme a Baglioni "che si accende sull'isola e ci
permette di portare fuori il messaggio che l'immigrazione clandestina, un
problema che ha bisogno dell'impegno di tutta la comunità europea.
Speriamo che gli artisti apportino belle idee a quello che la mia
amministrazione vuole fare".
MUSICA: MUSOTTO,
MERITORIA INIZIATIVA BAGLIONI 'O' SCIA'
Palermo, 22 set. - (Adnkronos) - ''Il Mediterraneo mare di pace, di
incontro fra culture, di dialogo e di accoglienza. Questo l'ideale per il quale
tutti lavoriamo, questo l'obbiettivo da raggiungere. E in questo sforzo la
Sicilia ha un ruolo di primaria importanza nella regione euromediterranea.
L'iniziativa di Claudio Baglioni, 'O' Scia' rappresenta un meritorio tentativo
di trasformare la prima frontiera d'Europa in luogo di incontro, l'ultimo lembo
d'Italia in fulcro della speranza di pace e di cooperazione che anima i popoli
che su questo grande mare si affacciano''. Il Presidente della Provincia di
Palermo ed europarlamentare, Francesco Musotto, commenta cosi' la tre giorni di
spettacolo e musica 'O' Scia'. Odori, Suoni, Colori dell'Isole d'Altomare', che
si apre domani a Lampedusa e che ha avuto il sostegno dell'Ente.
Guidasicilia 22 set.
per partecipare al forum clicca qui
http://www.guidasicilia.it/ita/main/news/scrivilatua.jsp?IDNews=13050
'O Scià
Affinché Lampedusa diventi luogo dell'unione, della riflessione
sull'immigrazione, dell'arte dell'incontro
Lampedusa (AG) non solo l'isola degli sbarchi, ma anche luogo dell'unione, della
riflessione giusta sull'immigrazione, dell'arte dell'incontro e della festa.
Questo è il significato della seconda edizione di "O Scià: odori, suoni, colori
delle isole d'Altomare", le tre serate-evento aperte a tutti, ideate e promosse
da Claudio Baglioni, in programma da oggi fino al 25 settembre, sulla spiaggia
della Guitgia a Lampedusa.
"L'immigrazione clandestina - ha sottolineato Baglioni - è un fenomeno
drammatico e dolorosissimo. Allo stesso tempo, effetto e causa di gravissimi
squilibri sociali, economici e culturali. Mi piacerebbe che la manifestazione
riuscisse a rappresentare un punto di riferimento, uno spazio aperto importante,
dove incontrarsi, conoscersi, e scoprire come le culture che abitano questo
stesso mare hanno saputo e sanno trovare risposte ai grandi temi con i quali
l’uomo non ha mai smesso, né smetterà mai, di confrontarsi".
Le tre serate di concerti non hanno la caratteristica del Festival - ha spiegato
l'artista - ma dello scambio, del duetto o del duello simpatico "e la scelta
della spiaggia è per ricordare il buon vecchio romantico falò, quando si
consumava del bel tempo insieme".
"E' una festa - ha detto Baglioni - un passo per un percorso, che mi auguro
duraturo, di incontro felice e pacifico tra linguaggi, tradizioni e differenze
di culture unite dal Mediterraneo e non solo, perché bisogna avere voglia e non
paura di stare insieme agli altri".
L'idea di 'O Scià, che in dialetto isolano vuol dire "mio respiro" ed è la forma
più affettuosa e gentile di saluto al prossimo, nasce in sordina lo scorso anno
dalla voglia di presentare queste isole in modo diverso da come quotidianamente
vengono mostrate dai Tg e dai giornali, cioè come approdo per tanti disperati
con un po' di speranza.
Nel 2003, anno d'esordio dell'iniziativa, sono state circa 8000 le persone
presenti sulla spiaggia e Baglioni tenne un concerto gratuito. Il cantante
romano si augura che 'O Scià possa trasformarsi in un appuntamento per tutto
l'anno in cui discutere i problemi dell'isola e trovare idee buone per
risolverli, per questo assicura che l'evento non diventerà mai una sorta di
Cantagiro o Festivalbar di Lampedusa.
All'interno delle tre giornate, inoltre si terranno anche incontri sui problemi
dell'isola. "E' un riflettore - ha commentato Bruno Siragusa, sindaco di
Lampedusa e organizzatore dell'evento insieme a Baglioni - che si accende
sull'isola e ci permette di portare fuori il messaggio che l'immigrazione
clandestina è un problema che ha bisogno dell'impegno di tutta la comunità
europea. Speriamo che gli artisti apportino belle idee a quello che la mia
amministrazione vuole fare. Per ora, grazie ai finanziamenti del ministero
dell'Economia abbiamo potuto iniziare un master plan di 18 mesi che ci porterà
alla presa d'atto delle principali problematiche".
Ma come mai un artista romano l'ideatore di un evento che rappresenta un isola
siciliana? Baglioni ha sempre considerato Lampedusa come una sorta di avamposto
esotico dell'Italia, e ammette di aver provato una passione virulenta quando nel
1998 vide l'isola per la prima volta.
Molti i musicisti e attori che si alterneranno sul palco, dando vita a duetti,
performance inedite, appassionati e appassionanti assoli.
Tra gli artisti che hanno confermato la loro partecipazione ci sono i Baraonna,
Luca Barbarossa, Simona Bencini, Edoardo Bennato, Enrico Brignano, Massimo
Bubola, Luca Carboni, Niccolò Fabi, Eugenio Finardi, Irene Grandi, Enzo Iachetti,
Pino Insegno, Rosa Martirano, Nek, Max Pezzali, Raf, Ron, Enrico Ruggeri e
Andrea Mirò, Mario Venuti.
Le serate-evento sono prodotte e organizzate da Bag, Friends & Partners e il
Sestante, in collaborazione con il Comune di Lampedusa e Linosa, Assessorato
Turismo e Spettacolo e Cultura, con il Patrocinio della Regione Sicilia e della
Provincia regionale di Agrigento,dell'A.A.P.I.T. e della Camera di Commercio di
Agrigento.
Lo spettacolo.it
21 settembre 2004 (h.11:55)
O’ SCIÀ: LA MUSICA RIFLETTE
SULL'IMMIGRAZIONE
La seconda edizione a Lampedusa della manifestazione ideata da
Claudio Baglioni
Tre giorni di musica , dal 23 al 25 settembre, a Lampedusa, per riflettere sul
drammatico fenomeno dell’immigrazione clandestina, insieme ad alcuni tra gli
artisti più rappresentativi del panorama italiano.
Questo è il progetto di O’ Scià: Odori, Suoni, Colori delle Isole d’Altomare,
festival-laboratorio permanente, ideato e promosso da Claudio Baglioni, giunto,
quest’anno, alla sua seconda edizione.
“L’immigrazione clandestina – ha sottolineato Baglioni - è un fenomeno
drammatico e dolorosissimo. Allo stesso tempo, effetto e causa di gravissimi
squilibri sociali, economici e culturali”.
“Mi piacerebbe che la manifestazione riuscisse a rappresentare un punto di
riferimento, uno spazio aperto importante, dove incontrarsi, conoscersi, e
scoprire come le culture che abitano questo stesso mare hanno saputo e sanno
trovare risposte ai grandi temi con i quali l’uomo non ha mai smesso, né
smetterà mai, di confrontarsi”.
Le serate-evento prodotte e organizzate da Bag, Friends & Partners e il Sestante
si svolgeranno con spettacoli aperti a tutti sulla spiaggia della Guitgia, in
collaborazione con il Comune di Lampedusa e Linosa, Assessorato Turismo e
Spettacolo e Cultura, il Patrocinio della Regione Sicilia e della Provincia
regionale di Agrigento, A.A.P.I.T., C.C.I.A.A. di Agrigento.
Molti i musicisti e attori che si alterneranno sul palco, dando vita a duetti,
performance inedite, appassionati e appassionanti assoli.
Tra gli artisti che hanno confermato la loro partecipazione ci sono i Baraonna,
Luca Barbarossa, Simona Bencini, Edoardo Bennato, Enrico Brignano, Massimo
Bubola, Luca Carboni, Niccolò Fabi, Eugenio Finardi, Irene Grandi, Enzo Iachetti,
Pino Insegno, Rosa Martirano, Nek, Max Pezzali, Raf, Ron, Enrico Ruggeri e
Andrea Mirò, Mario Venuti.
Siciliano.it
BAGLIONI PRESENTA A LAMPEDUSA LA
SECONDA EDIZIONE DI "O' SCIÀ" - TRE GIORNI DI MUSICA E INCONTRI NELL'ISOLA DAL
23 AL 25 SETTEMBRE
Lampedusa non è solo l'ultima frontiera dei clandestini. L'isola, teatro di
drammatici sbarchi, si trasformerà per tre giorni in un luogo "dell'arte
dell'incontro", dell'unione, della festa.
E' O' Scià: odori, suoni, colori delle isole d'Altomare, il festival-laboratorio
ideato e promosso da Claudio Baglioni nel "cuore tormentato delle Pelagie", che
si svolgerà dal 23 al 25 settembre. Tre giorni di spettacoli e musica dal vivo
per riflettere sul fenomeno dell'immigrazione clandestina.
"Lampedusa, insieme a Linosa, è l'avamposto del Paese e forse d'Europa" ha
spiegato Baglioni presentando l'iniziativa, giunta alla seconda edizione. "Così
già dall'anno scorso è nata l'idea di pensare a queste isole non solo come
approdo di disperati che arrivano con il loro carico di speranza, ma anche come
un posto che divenisse punto dell'incontro con l'arte".
A quest'incontro partecipano, gratuitamente (così come gratuiti sono gli
spettacoli) cantanti e comici. Tra gli altri, Luca Barbarossa, Edoardo Bennato,
Niccolò Fabi, Baraonna, Eugenio Finardi, Irene Grandi, Nek, Max Pezzali, Massimo
Bubola, Luca Carboni, Raf, Ron, Enrico Ruggeri e Andrea Mirò, Mario Venuti,
Enrico Brignano, Enzo Iacchetti e Pino Insegno. Tutti i personaggi, contattati
personalmente dal cantautore romano, hanno aderito immediatamente
all'iniziativa.
Tre serate di spettacoli aperti a tutti che si terranno sulla spiaggia della
Guitgia. "E' una festa - ha spiegato Baglioni - un viaggio che mi auguro
duraturo, di incontro felice e pacifico tra linguaggi, tradizioni e differenze
di culture unite dal Mediterraneo e non solo, perché bisogna avere voglia e non
paura di stare insieme agli altri".
I concerti non hanno la caratteristica del Festival - ha aggiunto l'artista - ma
dello scambio, "del duetto o del duello simpatico, e la scelta della spiaggia è
per ricordare il buon vecchio romantico falò, quando si consumava del bel tempo
insieme". L'estate scorsa sono state quasi ottomila le persone presenti sulla
spiaggia e Baglioni tenne un concerto gratuito.
Il cantautore romano ammette di aver provato una passione virulenta quando nel
1998 vide l'isola per la prima volta. L'idea di O Scià, che in dialetto isolano
vuol dire "mio respiro" ed è la forma più affettuosa e gentile di saluto, è nata
in sordina lo scorso anno dalla voglia di presentare queste isole in modo
diverso da come vengono mostrate dai Tg e dai giornali, cioè come approdo per
tanti disperati.
Baglioni si augura che O Scià possa trasformarsi in un appuntamento per tutto
l'anno in cui discutere i problemi dell'isola e trovare idee buone per
risolverli. La struttura delle serate non è ancora definita, ma all'interno
delle tre giornate si terranno anche incontri per discutere dei problemi e della
realtà che non riguardano solo l'isola.
"La musica - ha sottolineato il musicista romano - ovviamente non possiede e non
può dare risposte. Ma è un linguaggio universale che non conosce barriere,
confini, muri o pregiudiziali e che, più di ogni altro linguaggio, può
rappresentare il terreno ideale per una riflessione aperta su problemi che
rimandano all'esigenza di risposte condivise, efficaci e urgenti".
Come il conflitto in Iraq: "Probabilmente è una guerra sbagliata" ha detto
Baglioni, interpellato sull'argomento, "iniziata male e che sta finendo anche
peggio. Quindi non può essere l'unica risposta per risolvere i problemi.
L'ideale sarebbe l'incontro fra culture diverse: chi l'ha detto che 'l'altro'
sia sbagliato?".
Tutti gli enti locali hanno aderito all'iniziativa, ma non ci saranno politici
sul palco: "D'altra parte Berlusconi lo avevamo invitato con Fabio Fazio a
cantare nella prima puntata dell'Ultimo Valzer - ha detto Baglioni - Comunque,
ci sono contatti con il presidente Ciampi e con la presidenza del Consiglio".
Fonte La Repubblica
La Sicilia.it 20 Set.
Lampedusa
Claudio Baglioni "clandestino" alla sagra
"Musica per far riflettere sull'immigrazione"
Lampedusa. Claudio Baglioni alla sagra del pesce si infila fra gli
organizzatori. E' iniziata così la prima giornata di Claudio Baglioni a
Lampedusa. Il Claudio nazionale, durante lo svolgimento della sagra del pesce,
senza che nessuno se ne accorgesse, è riuscito a mettersi dietro il lunghissimo
tavolo, dove stavano servendo porzioni di pesce appena cucinato. E' bastato poco
perché dalla folla di persone qualcuno lo riconoscesse urlando il suo nome.
Baglioni, è stato subito molto disponibile e ha scherzato con gli organizzatori
della manifestazione e con quanti erano lì ad attendere la propria razione di
pesce.
Appena si è sparsa la notizia della sua presenza, le persone che stavano
passeggiando sulla centralissima via Roma, si sono accalcate, intorno ai tavoli
allestiti per la sagra, chiedendo autografi e scattando foto ricordo al
cantante.
Baglioni, è arrivato ieri con un aereo da Roma, è a Lampedusa per dare vita dal
23 al 25 settembre ad una sua personale iniziativa, che lo vedrà impegnato, in
tre serate memorabili, insieme a oltre venti artisti italiani che,
gratuitamente, verranno a cantare sulla più grande delle Pelagie "per riflettere
sull'immigrazione e sull'incontro fra culture diverse". "Farò risorgere questa
meravigliosa isola - continua l'artista - Lampedusa ha bisogno di aiuto perché
da troppo tempo se ne parla esclusivamente, per il problema legato agli
extracomunitari, nessuno pensa alle bellezze che quest'isola offre e a questa
popolazione meravigliosa che merita sicuramente più di quello che hanno avuto
fino ad oggi". ELIO DESIDERIO
Giornale di Sicilia 18 Set.
Baglioni chiama la musica italiana a
Lampedusa
Tre serate-evento, dal 23 al 25 settembre. Luca
Carboni, Max Pezzali, Raf, Enrico Ruggeri, Enzo Iacchetti e Mario Venuti sono
soltanto alcuni dei diciannove artisti che aderiranno gratuitamente
all'iniziativa.
Tre serate-evento per fare di Lampedusa non solo l'isola dello sbarco ma anche
il luogo "dell'arte dell'incontro", dell'unione, della festa e della giusta
riflessione sull'immigrazione. È questo lo scopo di "O Scia: odori, suoni,
colori delle isole d'Altomare", l'iniziativa presentata ideata e promossa da
Claudio Baglioni, in programma il 23-24 e 25 settembre a Lampedusa.
Luca Carboni, Max Pezzali, Raf, Enrico Ruggeri, Enzo Iacchetti e Mario Venuti
sono solo alcuni dei 19 artisti che aderiranno gratuitamente all'iniziativa
patrocinata dal presidente del Consiglio. Tre serate di spettacoli aperti a
tutti che si terranno sulla spiaggia della Guitgia. "È una festa - ha spiegato
Baglioni - un passo per un percorso, che mi auguro duraturo, di incontro felice
e pacifico tra linguaggi, tradizioni e differenze di culture unite dal
Mediterraneo e non solo, perchè bisogna avere voglia e non paura di stare
insieme agli altri". I concerti non hanno la caratteristica del Festival - ha
aggiunto l'artista - ma dello scambio, del duetto o del duello simpatico e la
scelta della spiaggia è per ricordare il buon vecchio romantico falò, quando si
consumava del bel tempo insieme". Baglioni, che dice di aver sempre considerato
Lampedusa come una sorta di avamposto esotico dell'Italia, ammette di aver
provato una passione virulenta quando nel 1998 vide l'isola per la prima volta.
L'idea di "O Scia", che in dialetto isolano vuol dire mio respiro ed è la forma
più affettuosa e gentile di saluto al prossimo, nasce in sordina lo scorso anno
dalla voglia di presentare queste isole in modo diverso da come quotidianamente
vengono mostrate dai Tg e dai giornali, cioè come approdo per tanti disperati
con un pò di speranza. Nel 2003, anno d'esordio dell'iniziativa, sono state
7-8000 le persone presenti sulla spiaggia e Baglioni tenne un concerto gratuito.
Il cantante romano si augura che "O Scia" possa trasformarsi in un appuntamento
per tutto l'anno in cui discutere i problemi dell'isola e trovare idee buone per
risolverli, per questo assicura che l'evento non diventerà mai una sorta di
Cantagiro o Festivalbar di Lampedusa. La struttura delle serate non è ancora
definita, ma all'interno delle tre giornate si terranno anche incontri sui
problemi dell'isola. "È un riflettore - ha commentato Bruno Siragusa, sindaco di
Lampedusa e organizzatore dell'evento insieme a Baglioni - che si accende
sull'isola e ci permette di portare fuori il messaggio che l'immigrazione
clandestina è un problema che ha bisogno dell'impegno di tutta la comunità
europea. Speriamo che gli artisti apportino belle idee a quello che la mia
amministrazione vuole fare. Per ora, grazie ai finanziamenti del ministero
dell'Economia abbiamo potuto iniziare un master plan di 18 mesi che ci porterà
alla presa d'atto delle principali problematiche". Tutti gli enti locali hanno
aderito all'iniziativa, ma non ci saranno politici sul palco: "D'altra parte
Berlusconi lo avevamo invitato con Fabio Fazio a cantare nella prima puntata
dell'Ultimo Valzer - ha detto Baglioni - Comunque, ci sono contatti con il
presidente Ciampi e con la presidenza del Consiglio". Infine, una domanda sul
conflitto in Iraq: "Probabilmente è una guerra sbagliata, iniziata male e che
sta finendo anche peggio. Quindi non può essere l'unica risposta per risolvere i
problemi. L'ideale sarebbe l'incontro fra culture diverse: chi l'ha detto che
l'"altro sia sbagliato?"". Agrigento 18/09/2004 h.11.36.07
La Sicilia 18 Set.
Baglioni presenta i suoi amici
Lampedusa. Dopo che Lampedusa ha adottato Claudio
Baglioni, concedendogli anche la cittadinanza onoraria, l'artista romano ha
deciso di adottare Lampedusa. Non vuole essere un gioco di parole ma, quello che
ha organizzato Baglioni per l'isola è un qualcosa di veramente molto importante.
Il 23, 24 e 25 settembre, ci saranno a Lampedusa oltre 20 artisti italiani, che
terranno concerti, sulla spiaggia della Guitgia. Gli artisti che arriveranno per
il loro amico Claudio (si esibiranno gratuitamente), sono: "I Baraonda", Luca
Barbarossa, Simona Bencini, Edoardo Bennato, Enrico Brignano, Massimo Bubbola,
Luca Carboni, Niccolò Fabi, Eugenio Finardi, Irene Grandi, Enzo Iacchetti, Pino
Insegno, Rosa Martirano, Nek; Max Pezzali, Raf, Ron, Enrico Ruggeri, Andrea Mirò
e Mario Venuti.
Gli isolani, che sicuramente non sono abituati a eventi del genere, attendono
con ansia i giorni dei concerti. L'assessore comunale, Vincenzo Cantafia, fresco
di nomina, è in realtà colui il quale ha portato sull'isola, per la prima volta,
Baglioni ed è anche l'organizzatore principale dell'evento artistico. La
Presidenza del Consiglio ha finanziato l'evento (si vocifera che Silvio
Berlusconi sarà presente a una delle serate) ma, a finanziare i concerti, ci
hanno pensato anche la Regione siciliana e la Provincia regionale di Agrigento.
Sull'isola, si attendono oltre alle moltissime personalità del mondo politico,
anche molti fans degli artisti che canteranno in uno degli scenari naturali più
suggestivi del Mediterraneo. Ma il progetto di Baglioni per la sua isola, va al
di la dei concerti, il vero messaggio che l'artista vuole lanciare è un altro.
Accertato che Baglioni, oramai è legatissimo a Lampedusa, intende fare conoscere
le bellezze dell'isola a tutti e creando un laboratorio artistico permanente e
chi intende intraprendere la carriera artistica musicale, potrà frequentare.
"Lampedusa in diverse occasioni, - ha detto Baglioni -, non deve essere
mensionata solamente per gli sbarchi dei clandestini che la stanno vedendo
affossata. Le bellezze di quest'isola incantata, non possono essere mortificate
da un fenomeno che è importante ma, mette in cattiva luce Lampedusa". ELIO
DESIDERIO
Specchio
Musica per riflettere.
Musica tanta musica in mezzo al mare per rifglettere sul perche' in
quel mare cosi' bello tanti uomini vengono ogni anno a morire. E' il secondo
anno che claudio baglioni porta un vero festival della canzone a lampedusa
l'isola siciliana famosa per le sue spiagge e la sua movida ma ormai anche
simbolo del dramma dell'immigrazione clandestina. Qui si terra' o' scia odori
suoni colori delle isole d'altomare tre serate evento -23 24 25 settembre- con
spettacoli aperti atutti. Musicisti e attori daranno vita a duetti e performance
inediti assoli appassionati. <<l'immigrazione clandestina e' un fenomeno
dolorosissimo-dice baglioni- ma e' anche effetto e causa di gravissimi squilibri
sociali economici e culturali.>> O' scia' non da risposte ma si interroga.
Il Gazzettino 17 Set.
Claudio Baglioni presenta "O Scià"
La mia festa a Lampedusa
Claudio Baglioni ha presentato ieri il Festival ideato da lui, "O' Scià, Odori,
Suoni, Colori delle Isole d'Altomare", in programma dal 23 al 25 settembre
nell'isola di Lampedusa ultimo territorio italiano in mezzo al Mediterraneo.
"Non sarà un festival, ma una festa, un ritrovarsi sulla spiaggia come una volta
a fare musoica cantare, scambiarsi esperienze. Un momento di incontro fra
artisti, musicisti e gente comune, che avrà un palco per necessità di visibilità
ma che vorremmo vivere in piena libertà, magari inziando quello che potrebbe
diventare un laboratorio permanente", spiega.
Alla "festa" sono stati inviati in molti: "Ci sarà Edoardo Bennato che verrà col
quartetto d'archi Solis, che ha suonato con lui dopo aver fatto "Oltre" con me,
Luca Barbarossa, Niccolò Fabi, Eugenio Finardi, Irene Grandi, Max Pezzali, Raf,
Ron, comici e attori come Enzo Iacchetti, Pino Insegno, Brignano a inanellare un
po' di cose, e altri come Roda Martirano jazzista calabrese che fa cose
straordinarie, mentre altri, che erano impegnati altrove come Biagio Antonacci,
Carmen Consoli, Lucio Dalla, Morandi, hanno già dato l'adesione per il prossimo
anno, quindi ho già il cast di questa e della prossima edizione".
A Lampedusa Baglioni arrivò sei anni fa: "Me ne avevano parlato in tanti e
decisi di andarci finalmente dopo il concerto alla Favorita di Palermo. Da
allora ci passo spesso a far vacanza e l'anno scorso ho tenuto un concerto sulla
spiaggia che mi ha dato l'idea di replicare in grande quest'anno. Il titolo è
viene da un'espressione lampedusana molto carina, che signica "respiro mio".
Lampedusa è un'isola strana, un pezzo d'Africa, un dado buttato in mezzo al
Mediterraneo. Ce ne accorgemmo per i due missili lanciati da Gheddafi e ora ogni
giorno è sulle cronache per gli sbarchi dei diseredati del mondo. E poi qui
visse e morì un grande padre della nostra canzone d'autore, Domenico Modugno, e
sarebbe bene non dimenticarsene. Il senso della festa è questo: riportare a
Lampoedusa l'idea della terra d'incontro, isola di molti sbarchi, anche di
artisti. Vinicius de Moraes diceva che la vita è l'arte dell'incontro, quindi
gli artisti ma non solo, le persone che possono trovare in questo posto un luogo
per parlarsi, misurarsi, liquidare le diffidenze. In fondo anticamente il
Mediterraneo era un mare che non separava ma univa e ha prodotto la civiltà del
mondo. La nostra scommessa per il futuro è questa: imparare a dialogare non a
cercare di difendersi da chi non conosci, che temi, che senti distante,
pericoloso. La musica non guarisce ma è un'occasione. Proveremo quindi a suonare
come non si suona mai. Non ci sarà biglietto ma c'è spazio per anche 10mila
persone: Suoneremo strimpellando come una volta, improvvisando, magari facendo
le prove davanti alla gente che fa il bagno".
Che sfogo comunicativo avrà? Televisione, dischi, dvd?
"Niente. Chi c'è c'è e chi non pazienza. In altro modo sarebbero sorti problemi
di immagine, di diritti. Così siamo tutti più liberi, a parte ovviamente la
documentazione di cronaca da partedi tv e giornali, per lasciare una
testimonianza".
L'iniziativa ha avuto il patrocinio di Provincia e Regione e l'interessamento
della Presidenza della Repubblica: "Ma ho fatto avere a tutti, indistintamente
dal colore politico e dal ruolo un invito a sostenere il progetto, anche perchè
noi facciamo musica, ma sarebbe bene che si facesse qualcosa di più. Il problema
non è solo l'immigrazione clandestina ma ben altro. Lampedusa raccoglie il
dramma degli immigrati che arrivano per cercare da noi una nuova vita in
condizioni durissime, in realtà poi si trovano a vivere in latrine e ad
affrontare disperazione. Problemi che andrebbero risolti nelle terre d'origine
di queste persone. E sarebbe meglio sbarcare tutti verso un mondo meglio fatto".Baglioni
avrebbe voluto chiudere il suo tour il 2 ottobre all'Arena di verona: "Ma ci
sono i mondiali di ciclismo, pazienza".Giò Alajmo
Il Tempo 17 Set.
TRE GIORNI DI FESTIVAL A LAMPEDUSA
PER PARLARE DI IMMIGRAZIONE
Baglioni raduna i re della musica: "Riscopriamo il Mediterraneo"
LAMPEDUSA - Per una volta non cantante, ma "ingegnere" di una manifestazione a
metà strada tra musica e solidarietà: Claudio Baglioni è il promotore della
seconda edizione, che si terrà a Lampedusa, di "'O Scià: odori, suoni, colori
delle isole d'Altomare - La musica italiana per riflettere sull'emergenza
immigrazione". A partire dal 23 per tre giornate, organizzate da Bag, Friends &
Partners e il Sestante con i Comuni di Lampedusa e Linosa, Baglioni ha chiamato
sull'isola la crema dell'italian sound e non solo: Luca Barbarossa, Simona
Bencini, Luca Carboni, Irene Grandi, Enzo Iacchetti, Pino Insegno, Max Pezzali.
Claudio Baglioni come è nata questa idea?
"Questo millennio è ricco di nuovi fermenti, nuove energie, nuove opportunità,
ma anche nuovi bisogni. Questi ultimi se mal governati, producono nuove
conflittualità. A questi bisogni occorre dare risposta. Per la prima volta la
musica italiana si interrogherà sul fenomeno dell'immigrazione clandestina, allo
stesso tempo causa ed effetto di gravissimi squilibri sociali, economici e
culturali". Perché ha scelto il nome 'O Scià?
"'O Scià è una forma gentile, affettuosa con la quale la gente di Lampedusa si
saluta. Questa espressione breve, ma intensa come il soffio della vita:
(si traduce in "mio respiro" ndr.) dà il senso a questa iniziativa che vorrei
riuscisse a rappresentare un punto di riferimento. Una terra di tutti, dove
incontrarsi, conoscersi e scoprire come le culture che abitano questo stesso
mare hanno saputo e sanno trovare risposte ai grandi temi con cui l'uomo non ha
mai smesso di confrontarsi". Ancora una volta impegnato in prima linea.
"Gli artisti hanno anche dei compiti da assolvere: devono essere artefici di
iniziative che aiutano il Paese. La musica non può dare risposte, ma è un
linguaggio universale che non conosce barriere e che puo rappresentare il
terreno ideale per una riflessione aperta sui problemi che rimandano l'esigenza
di risposte condivise, efficaci, urgenti".di CARMEN GUADALAXARA
La Sicilia 17 Set.
Lampedusa per tre giorni capitale
della musica italiana Con Baglioni,
Carboni, Ron e Mannoia
Lampedusa. "Vogliamo portare la musica a Lampedusa e attraverso gli artisti che
porteremo, farla conoscere in tutto il suo fascino come luogo d'incontro al
centro del Mediterraneo e non solo come terra di sbarchi". Con queste parole
Claudio Baglioni ha presentato il Festival, ideato da lui e dall'assessore
comunale Enzo Cantafia, "'O' Scià", Odori, Suoni, Colori delle Isole d'Altomare,
in programma dal 23 al 25 settembre nell'isola di Lampedusa.
"Il titolo scelto, "'O' Scia" richiama il saluto lampedusano più affettuoso.
"Lampedusa raccoglie il dramma degli immigrati che arrivano per cercare da noi
una nuova vita in condizioni durissime, in realtà poi si trovano a vivere in
latrine e ad affrontare disperazione - dice Baglioni - Problemi che andrebbero
risolti nelle terre d'origine di queste persone". Tre serate-evento per fare di
Lampedusa non solo l'isola dello sbarco ma anche il luogo "dell'arte,
dell'incontro", dell'unione, della festa e della giusta riflessione
sull'immigrazione. Luca Carboni, Max Pezzali, Raf, Enrico Ruggeri, Enzo
Iacchetti e Mario Venuti sono solo alcuni dei 19 artisti che aderiranno
gratuitamente all'iniziativa patrocinata dal presidente del Consiglio. Tre
serate di spettacoli aperti a tutti che si terranno sulla spiaggia della Guitgia.
ELIO DESIDERIO
Il Mattino 17 Set.
Baglioni e un festival a Lampedusa
"Vogliamo portare la musica a Lampedusa e, attraverso gli artisti che
saranno con noi, farla conoscere in tutto il suo fascino come luogo d'incontro
al centro del Mediterraneo e non solo come terra di sbarchi degli immigrati,
come cornice di un dramma umanitario dalle proporzioni sconvolgenti". Claudio
Baglioni (nella foto) presenta così "'O Scià", il festival che ha ideato, in
programma dal 23 al 25 nell'isola: "Il titolo richiama il saluto lampedusano più
affettuoso. Vuol dire "mio respiro", sottolinea una voglia di incontrarsi al di
fuori dei pregiudizi". Tre serate evento sulla spiaggia della Guitgia in cui il
cantautore dividerà il palco con Edoardo Bennato, Barbarossa, Fabi, Finardi, la
Grandi, Pezzali, Raf, Ron, Iacchetti.
Avvenie on line
MUSICA E SOLIDARIETÀ
A Lampedusa Baglioni in concerto per gli immigrati
Parata di cantanti gratis a Lampedusa, ideale ponte tra Europa e Africa, per una
tre giorni voluta da Claudio Baglioni. Tra gli ospiti: Carboni, Bennato,
Ruggeri, Ron, Finardi, Pezzali e Irene Grandi
"Raduno il pop per gli immigrati"
Da una parte c'è l'Africa, dall'altra la Sicilia e l'Italia. A Lampedusa si va
per turismo o per disperazione, ma Claudio Baglioni ci arriva spinto da una
forza nuova e diversa: la solidarietà. Compie un itinerario opposto, rispetto a
quello degli immigrati clandestini. Ma l'importante è che ci arrivi, ora che ha
scoperto che questa non è una terra di nessuno, ma una "terra di tutti", e che
il mare ha una sorprendente analogia con la musica: perché non separa, ma
unisce. L'immigrazione clandestina, sostiene Baglioni, è un fenomeno drammatico
e doloroso. "Allo stesso tempo effetto e causa di gravissimi squilibri sociali,
economici e culturali. Questo avvio di millennio è un momento ricco di fermenti,
di nuove energie, di nuove opportunità, ma anche di nuovi bisogni. E ad essi
occorre dare una risposta, prima che la conflittualità cresca e minacci gli
equilibri sociali. La situazione mondiale adesso è difficilissima, c'è
un'escalation di violenza. E l'Onu non riesce ormai a incidere come dovrebbe".
La scoperta dell'isola da parte di Baglioni risale a sei anni or sono, "una
passione virulenta". Ma il salto di qualità della sua presa di coscienza, la
scoperta del problema-immigrazione, è avvenuto solo l'anno scorso. Sotto le
stelle: lui, una chitarra e un pianoforte. Di fronte, una folla di spettatori,
ottomila persone sedute sulla spiaggia la sera della festa patronale dell'isola,
dedicata a Maria Santissima del Porto Salvo, la Vergine invocata da tutti i
marinai. Il successo, l'entusiasmo reciproco. Le grandi idee nascono così: e
quel concerto-assolo diventa ora un "festival laboratorio", 'O Scià, Odori,
Suoni, Colori delle Isole d'Altomare, in programma sulla spiaggia della Guitgia
a Lampedusa dal 23 al 25 settembre. Gratuiti sono i concerti e gratuitamente si
esibiscono gli artisti coinvolti da Baglioni: Luca Barbarossa, Edoardo Bennato,
Simona Bencini, Luca Carboni, Niccolò Fabi, Eugenio Finardi, Irene Grandi, Max
Pezzali, Raf, Ron, Enrico Ruggeri e altri. Altri si sono già prenotati per le
prossime edizioni. Baglioni sarà una sorta di denominatore comune, presente in
tutte e tre le serate, un po' vedette, un po' conduttore, un po' suggeritore di
spunti e riflessioni. Ma che significa "'O scià", parola misteriosa solo nelle
apparenze? Se viene tradotta se ne scoprono subito i significati. "'O scià" vuol
dire il fiato, il respiro: ed è anche l'espressione con cui la gente di
Lampedusa saluta chi arriva nell'isola. In questo ponte fra le propaggini
dell'opulenza e la povertà più tragica. "Lampedusa - conclude Baglioni -
raccoglie il dramma degli immigrati che arrivano per cercare da noi una nuova
vita in condizioni durissime, in realtà poi si trovano a vivere in latrine e ad
affrontare disperazione. Problemi che andrebbero risolti nelle loro terre
d'origine". Di Virgilio Celletti
La Stampa 17 Set.
Dal 23 al 25 un festival in riva al mare con i big della musica italiana
PROSSIMO SBARCO A LAMPEDUSA? BAGLIONI
& COMPANY CON <<O' SCIA'>>
Si chiamera' <<O' Scia'>> e sara' il primp festival-leboratorio messo in
cantiere da Claudio baglioni sull'isola di Lampedusa.dal 23 al 25 settembre, su
quello che ormai da molti e' conosciuto come il pezzo di terra dove sbarcano
centinaia e centinaia di clandestini provenienti dall'Africa,il cantautore
romano ha radunato alcuni dei protagonisti della scena musicale italiana.
BARAONNA,LUCA BARBAROSSA SIMONA BENCINI EDOARDO BENNATO ENRICO BRIGNANO MASSIMO
BUBOLA LUCA CARBONI NICCOLO' FABI EUGENIO FINARDI IRENE GRANDI ENZO IACCHETTI
PINO INSEGNO ROSA MARTIRANO NEK MAX PEZZALI RAF RON ENRICO RUGGERI ANDREA MIRO'
E MARIO VENUTI si esibiranno con o senza la compagnia di Claudio e dei suoi
musicisti. <<Vado sull'isola da circa sei anni -racconta baglioni- e da
parecchio tempo macinavo l'idea di fare qualcosa in quel luogo del mediterraneo
diventato ,ahime', tristemente famoso per motivi legati alla cronaca. Lampedusa
e' un cuore pulsante,un posto che puo' regalare emozioni incredibili. per
mettere insieme tutti i personaggi in scaletta ci ho messo poco piu8' di un mese
e per questo devo dire grazie alla disponibilita' dei colleghi.Attenzione pero',questo
non sara' una sorta di "Baglioni & friends", monteremo un palco sulla spiaggia e
tra turisti e persone del luogo riusciremo a radunare intorno a noi un bel po'
di gente.Non si paghera' alcun biglietto e i set saranno assolutamente acustici
anche per rendere "leggero" l'approccio musicale>>.
Mettendo cosi' in pratica un famoso detto di Vinicius de Moraes,<<la vita e'
l'arte dell'incontro>>, Claudio sta per dare il via ad un appuntamento destinato
a lunga vita.
<<Sono abituato a fare le cose con largo anticipo -dice- e infatti sto gia'
pensando anche al cast dell'anno prossimo. CARMEN CONSOLI LUCIO DALLA GIANNI
MORANDI mi hanno gia' detto di si' e con loro altri nomi che per questa prima
edizione non sono potuti essere presenti solo a causa di impegni precedenti.>>
Non ci sara' la televisione anche se c'e' da immaginare un interesse dei media
che,crediamo, faranno a gara per aggiudicarsi la trasmissione della prossimna
edizione.<<O' Scia'>>ha comunque ottenito il finanziamento della Regione Sicilia
e il sostegno della Provincia di Agrigento. Ma non mancano i sigilli della
Presidenza della Repubblica e della Presidenza del Consiglio. Luca Dondoni
Corriere della Sera 17 Set.
DAL 23 AL 25 SETTEMBRE
Baglioni: un festival a Lampedusa per
riflettere sull'immigrazione
"Vogliamo che Lampedusa non sia conosciuta solo come terra di sbarchi
clandestini, ma come luogo d'incontro al centro del Mediterraneo". Così Claudio
Baglioni presenta la II edizione del Festival, da lui ideato e promosso, "O'
Scia' - Odori, Suoni, Colori d'Isole d'Altomare", dal 23 al 25 settembre a
Lampedusa. Luca Carboni, Irene Grandi, Max Pezzali, Raf, Enrico Ruggeri ed Enzo
Iacchetti sono alcuni degli artisti ospiti alle tre serate gratuite sulla
spiaggia della Guitgia per riflettere sull'immigrazione. "Sarà una festa -
spiega Baglioni - un incontro felice e pacifico tra linguaggi, tradizioni e
culture unite dal Mediterraneo e non solo, perché non aver paura di stare con
gli altri". "O' Scia'" è un saluto lampedusano e vuol dire "mio respiro".
"Esprime la voglia di incontrarsi senza pregiudizi - dice Baglioni - Lampedusa
raccoglie il dramma degli immigrati che arrivano qui per cercare una nuova vita
e invece si ritrovano nella disperazione".
La Sicilia.it 17 Set
Lampedusa, musica da integrazione
ROMA - Tre serate-evento per fare di Lampedusa non solo l'isola dello
sbarco ma anche il luogo "dell'arte dell'incontro", dell'unione, della festa e
della giusta riflessione sull'immigrazione. E' questo lo scopo di 'O Scià:
odori, suoni, colori delle isole d'Altomare', l'iniziativa presentata oggi a
Roma, ideata e promossa da Claudio Baglioni, in programma il 23-24 e 25
settembre a Lampedusa. Luca Carboni, Max Pezzali, Raf, Enrico Ruggeri, Enzo
Iacchetti e Mario Venuti sono solo alcuni dei 19 artisti che aderiranno
gratuitamente all'iniziativa patrocinata dal presidente del Consiglio.
Tre serate di spettacoli aperti a tutti che si terranno sulla spiaggia della
Guitgia. "E' una festa - ha spiegato Baglioni - un passo per un percorso, che mi
auguro duraturo, di incontro felice e pacifico tra linguaggi, tradizioni e
differenze di culture unite dal Mediterraneo e non solo, perché bisogna avere
voglia e non paura di stare insieme agli altri".
I concerti non hanno la caratteristica del Festival - ha aggiunto l'artista - ma
dello scambio, del duetto o del duello simpatico e la scelta della spiaggia è
per ricordare il buon vecchio romantico falò, quando si consumava del bel tempo
insieme". Baglioni, che dice di aver sempre considerato Lampedusa come una sorta
di avamposto esotico dell'Italia, ammette di aver provato una passione virulenta
quando nel 1998 vide l'isola per la prima volta.
L'idea di 'O Scià, che in dialetto isolano vuol dire mio respiro ed è la forma
più affettuosa e gentile di saluto al prossimo, nasce in sordina lo scorso anno
dalla voglia di presentare queste isole in modo diverso da come quotidianamente
vengono mostrate dai Tg e dai giornali, cioè come approdo per tanti disperati
con un po' di speranza.
Nel 2003, anno d'esordio dell'iniziativa, sono state 7-8000 le persone presenti
sulla spiaggia e Baglioni tenne un concerto gratuito. Il cantante romano si
augura che 'O Scià possa trasformarsi in un appuntamento per tutto l'anno in cui
discutere i problemi dell'isola e trovare idee buone per risolverli, per questo
assicura che l'evento non diventerà mai una sorta di Cantagiro o Festivalbar di
Lampedusa.
La struttura delle serate non è ancora definita, ma all'interno delle tre
giornate si terranno anche incontri sui problemi dell'isola. "E' un riflettore -
ha commentato Bruno Siragusa, sindaco di Lampedusa e organizzatore dell'evento
insieme a Baglioni - che si accende sull'isola e ci permette di portare fuori il
messaggio che l'immigrazione clandestina è un problema che ha bisogno
dell'impegno di tutta la comunità europea. Speriamo che gli artisti apportino
belle idee a quello che la mia amministrazione vuole fare. Per ora, grazie ai
finanziamenti del ministero dell'Economia abbiamo potuto iniziare un master plan
di 18 mesi che ci porterà alla presa d'atto delle principali problematiche".
Tutti gli enti locali hanno aderito all'iniziativa, ma non ci saranno politici
sul palco: "D'altra parte Berlusconi lo avevamo invitato con Fabio Fazio a
cantare nella prima puntata dell'Ultimo Valzer - ha detto Baglioni - Comunque,
ci sono contatti con il presidente Ciampi e con la presidenza del Consiglio".
Infine, una domanda sul conflitto in Iraq: "Probabilmente è una guerra
sbagliata, iniziata male e che sta finendo anche peggio. Quindi non può essere
l'unica risposta per risolvere i problemi. L'ideale sarebbe l'incontro fra
culture diverse: chi l'ha detto che l"altrò sia sbagliato?".