Prefazione

Agli amici di unaparolaperte.net, a chi ha contribuito alla realizzazione del libro, a chi e' presente e a chi non lo e', alla musica, alle parole, alle emozioni. A Claudio…

E se una prefazione fosse scritta da un musicista? Di solito la prefazione di un libro e' stesa da uno scrittore affermato o un opinionista, o qualcuno che abbia voce in capitolo per farlo, in special modo quando il libro nasce dalla penna di qualche novizio. Gia', ma questo non e' un libro nel vero senso della parola, diciamo che e' un diario di bordo, il fedele compagno di viaggio di ogni Capitano. No, non ci siamo, il Capitano in questo caso e' troppo impegnato a svolgere il suo lavoro per redigere un diario di bordo, ed in fondo trasmette continuamente il suo personale diario in forma verbale... e va bene cosi'. Ricominciamo da capo.
"Hai davanti un altro viaggio e una citta' per cantare", dice una frase in una canzone che descrive la vita di un musicista, una succedersi di figure che in qualche modo si concretizzano in una carriera, fino a rappresentare una raccolta di momenti irripetibili che pero' conservano la caratteristica di avere un cuore proprio rendendosi vivi. I mille incontri di ogni viaggio sono destinati a sommarsi ad altri, e il loro susseguirsi mettono il musicista in un limbo sconosciuto, dal quale
diventa inevitabile un generalizzare la realta' che lo circonda, come fosse un'unica entita'. Ogni singolo frammento di quei mille e mille volti si ricordera' sempre dell'artista, ma per quest'ultimo, ogni volto sara' assorbito dalla sua popolarita' divenendo ruotine. E' difficile descrivere il leggero senso di nostalgia che si prova quando si cerca di riscoprire alcuni momenti dimenticati del proprio percorso, le citta' che ci hanno visti protagonisti, le parole scritte su un giornale, gli striscioni attaccati dai fans, e la particolare intensita' con la quale si e' eseguito un brano per una condizione di quel momento, un brano eseguito migliaia di volte che pero' resta sempre unico ogni volta, come fosse un nuovo brano.
E quante volte ci sarebbe piaciuto tornare indietro! Riscoprire le prime timide emozioni che il tempo ci ha trasformato. Quante volte abbiamo bisogno di trovarne altre cambiando le carte in tavola, con quel pizzico di paura di non non essere piu' gli stessi davanti al nostro pubblico!
E poi? E poi il futuro. Un tempo generico che non ha inizio o fine, ma che sentiamo sempre piu' vicino ad ogni istante che passa. La voglia di fare ancora migliaia di cose che si scontra con il pensiero di un taglio finale. Gia' ma quando finira'? Adesso? Domani? La scommessa di una indecisione, la paura della nostalgia, il timore di non poter ricominciare, il terrore di essere dimenticati.
Assuefatti da quella droga, non molliamo ancora, ma cominciamo a conservare un po' di piu' i ricordi, incantandoli per non perderli completamente e per dirsi: "Ecco, sono ancora vivo!"
Questo libro non pretende di essere un eccellente mezzo di intrattenimento, e' difficile leggerlo adesso, e' scontato. Eppure chi lo ha scritto ha voluto esprimere il pensiero di migliaia di individui, lo ha fatto con il cuore e la propria coscienza, lo ha fatto con amore. E' importante l'amore, non solo quello fra un uomo ed una donna, ma l'amore generico, quello che ci spinge a capire la forza che conserviamo in noi stessi e che potrebbe scavalcare un giorno l'utopia di cambiare il mondo fino a cambiarlo davvero. Oggi piu' che mai l'amore e' un'arma efficace contro l'indifferenza, o la falsita', in questa attualita' piena di frenesia che ci fa dimenticare le origini. I ragazzi che hanno speso qualche parola per riempire questo quaderno degli appunti, hanno trasmesso se' stessi davanti ad un personaggio che amano e che sa regalare momenti indelebili. Loro li hanno incantati su queste pagine per dirgli grazie. Un libro quindi semplice e ripetuto, una sola copia di tiratura, dedicata al personaggio che ne e' protagonista, ma un libro genuino e vero come l'affetto che questo contiene. Lasciamo che prenda posto nello scrigno dei ricordi, perche' ogni futuro ha bisogno di questi momenti incantati.
L'uomo nasce nudo e si ciba delle propie astrazioni. Non sempre un'astrazione e' l'irrealizazione di un sogno, molte volte i sogni diventano realta'. Trasmetterle agli altri e condividerle vuol dire manifestare la voglia di aprirsi, confrontarsi e giocare a costruire la perfezione dell'armonia.
Tu Claudio hai trasmesso tanto, e non solo per lavoro. Prendi queste testimonianze e lascia che riempiano quell'istante in cui anche il flebile ricordo sara' appagante e ti regalera' il sogno bellissimo di chi ti e' vicino.
Affinche' ogni bel sogno possa durare un'eternita...
Quepos

 


Unaparolaperte2002