Porto Vecchio
anni di silenzio si raccontano
tra i muri sbrecciati di costruzioni. han assorbito vita. raccolto sudori e
fatiche di quel luogo di lavoro aperto davanti al mare. tetti bassi e piatti
dove il sole. la pioggia e il vento han coperto con un abito di terra
regalando il germoglio di erbe e fiori selvatici. qualche gancio
arrugginito. pencolante e immobile nella staticità dell'abbandono. sembra
una cornice abbruttita dal tempo e dalla dimenticanza dell'uomo. in fondo a
questo grande corridoio di asfalto e pietre lastricate sconnesse lo sguardo
si appoggia alla costa verde e rigogliosa. il punto esclamativo del Faro
della Vittoria ancora spento ci guarda e si chiede chi osi disturbare quel
silenzio di memoria. il cielo sopra di noi è azzurro e la bora si è
magicamente acquietata. forse ha spostato i suoi refoli più dispettosi in
mezzo al mare che è poco distante da noi. dietro le costruzioni. ora è in
attesa anche lei. osserva gli uomini muti. portatori di luce e ogni tanto ne
sfiora delicatamente lo stendardo rotondo facendoli oscillare appena.
Claudio regala belle parole alla mia città. a questo angolo sconosciuto
perché chiuso agli occhi della gente. c'è speranza per questa ferita aperta
sulla costa. una speranza di nuove luci e colori. per ora. intanto. il dono
di suoni e note mentre il cielo comincia a trascolorarsi nel tramonto. sarà
questa l'unica scenografia di luce in questo pomeriggio accaldato e
incredibile. Claudio sorride e ci regala quasi due ore di "Cercando". una
versione ridotta per forza di cose e di tempo a disposizione. ma carica
della stessa energia che riserva in ogni sua performance. Un Mondo a Forma
di Te. per Trieste. una dedica delicata che spero i fortunati politici e
giornalisti delle prime file abbiano potuto apprezzare nella sua completezza
e nel messaggio che racchiude. poi l'allegria e il coinvolgimento di noi
pazzi sbandieratori di canzoni cantate a squarciagola. Tienimi con Te e lo
striscione che è volato dietro al piano dove Claudio la suonava. "Tienici
con te" recitava nelle sue scritte bianche a fondo nero mentre la brezza lo
gonfiava leggermente a dargli vita e renderlo quasi una vela al vento. Sono
io. e tanti "Sono Io" su cartoncini azzurri e arancione a fare da corolla
intorno a Claudio. solo il suo volto sbucava assieme al microfono. cantare
con lui e non capire di essere lì. accanto. Serenata in Sol fatta appena in
tempo. a parole di Claudio "facciamola fino a che almeno ancora il Sol c'è"
:) la security ci ha un po' impedito nelle foto e di alzarci per trovare un
posticino dove ballare. ma tutto questo non ha disturbato più di tanto.
c'era troppa felicità nella consapevolezza di essere lì. doveva essere un
incontro chiuso. a inviti. tutti rigorosamente personali. 400 fortunati
possessori di un biglietto che a cercarlo uno si perdeva la salute. poi però
troppa folla all'esterno. credo che il numero dei presenti alla fine. con o
senza invito. è stato almeno il doppio. grazie ai miei compagni di viaggio.
davvero breve stavolta. ma che mi ha portato come al solito in alto e
lontano.e grazie a Claudio che mi ha dato la possibilità di essere presente
semplicemente chiedendo.
Maria Grazia - Trieste
(grace...)
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