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12 Luglio stadio Cibali, Catania
La mia "Notte di Note"
Finalmente dopo tanta attesa è arrivata la mia
"Notte di Note" L'ho attesa per mesi, ormai chi mi conosce sa cos'è la mia
passione per Claudio Baglioni. Il mitico stadio Cibali di Catania è pieno in
ogni settore, ancora un grande abbraccio per Claudio che da queste parti fa
sempre il pienone.
Io lo seguo ovunque da più di 20 anni e impossibile per me non tornare felice
a casa dopo una serata con la sua musica.
C'era gente di ogni età felice, cantare a squarciagola 35 anni di parole,
musica emozioni, un'immensa senso di serenità e gioia. E' bello che un'artista
possa suscitare sensazioni così belle. Ho raccolto testimonianze molto
positive anche di chi non è un "patito" del claudione nazionale.
Lo spettacolo è stato bello, enorme, tecnicamente perfetto, Claudio era
particolarmente in serata, regalando momenti veramente belli ad un pubblico
molto partecipe e caloroso come quello siciliano. Mi ha lasciato perplesso
qualcosa: non sempre le coreografie di Luca Tomassini erano perfettamente in
tema con i testi. Alcuni passaggi assolutamente efficaci, come Le vie dei
colori, Tutto in un'abbraccio, Uomini persi, Acqua dalla luna, in altri
momenti riuscivo a trovare un nesso solo perchè conosco tutti i testi di
Claudio a memoria ma altri momenti forse c'era un pò troppa confusione e
sembrava assistere ad una sfilata di abiti particolarmente variopinti. La
sensazione forte e che Claudio abbia voluto dividere la scena con tutti senza
eccessi da divo che forse gli erano tipici nel precedente tour blu. Diciamo
era semplicemente se stesso, ritrovando una dimensione più vera, attore di un
grande show, senz'altro innovativo e stupefacente. Forse l'atmosfera che nasce
in un palasport è più coinvolgente, anche se, lo confesso, ho ballato e
cantato senza sosta per 3 ore e mezzo. Bellissima fratello sole e sorella luna
con Filippa Giordano, ma anche una grande orchestra (bellissimo momento quello
per Avrai), e una band di ottimi musicisti, con il gradito ritorno di Walter
Savelli, peccato non ci fosse Gavin Harrison la sua assenza si sentiva!
Inutile la presenza di Giovanni Baglioni, ma a Claudio possiamo perdonare
questo piccolo peccatuccio!
E tutto potrei scrivere ancora altre sensazioni ma forse quelle più intense è
bello tenerle per se, in fondo la musica è qualcosa di intimo e personale.
Alla prossima
Giuseppe
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