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X° RADUNO
(Viterbo 12/09/2004)
Penso a domenica e spesso ho
ancora gli occhi lucidi, lucidi di emozione, commozione, gioia, sogni e
speranze, quelle che solo tu riesci a regalarci ogni volta e ogni volta
sempre di più, riuscendo a far scalpitare i nostri cuori di un battito
comune, di un canto comune filtrato attraverso le emozioni diverse di ognuno
di noi, ma accomunate tutte da un comune sentire, quello verso di te che ci
fa sentire sempre meno tamburi lontani.
Se "Cercando" si chiudeva con Fianco a fianco, questo Raduno non poteva non
chiudersi con Tienimi con te e penso con intensa emozione quando a squarcia
gola interpretavamo ognuno a modo nostro i versi cantati, urlati, parlandoti
ti canteremmo tutti insieme forse questo verso: "[...] tienimi con te in un
pomeriggio quando piove giù un litigio ed un giorno sembra eterno e tienimi
con te se è già quasi sera e inverno tra le righe di un quaderno e un
inchiostro grigio...
[...] e noi siamo solo istanti almeno per un secondo un pò meno distanti...
e urlarti e dedicarti sempre più forte
[...] fino alla fine
fino a che si può
e fino al confine
fino all'ultimo
fino alla fine del tempo
fino a che ce n'è ancora un pò
e fino alla fine di tutto
fino allora tu
tienimi e TIENICI CON TE"
Sto cercando di far parlare il mio cuore, le forti emozioni con cui dopo
tanti concerti, ho vissuto questo mio primo Raduno e viene a mente quella
sempre struggente Tutto in un abbraccio e come mi ci vedo quando tutti
cantiamo "non so dire no uno straccio in più di parola, una sola no sulle
labbra dure di ghiaccio, morire un pò, come avessi un laccio sulla gola, ma
tanto poi, tutto il resto è TUTTO IN UN ABBRACCIO TRA DI NOI"
E' difficile riuscire a dar scansione di tutte le emozioni vissute proprio
perchè profonde, per quanto mi riguarda forse i momenti più intensi in cui i
miei occhi erano lucidi è stato nell'abbraccio forte, intenso, affettuoso di
chi avevo accanto su Acqua nell'acqua, un abbraccio che quasi sembrava
volesse scandire il moto infinito delle tue note e delle nostre emozioni
"corpo e anima, acqua nell'acqua, vene e lacrime, acqua nell'acqua, il mio
grido nel tuo grido è ancora un brivido che c'è che piega e piaga la mia
schiena che rovescia un fiume in piena..."
E cosa dire dell'emozione e commozione dilagante che ha pervaso tutti noi
con l'ultima volta di Patapàn di cui non riesco a trovare un verso che possa
spiccare su tutti quando a bassa voce cercavamo di accompagnarti con le
nostre voci, i nostri cuori, le nostre lucine: "ma dimmi dove è che stiamo
andando e questa vita dove mai ci sta portando, non era questo il mondo che
volevamo e non è il cielo che sognavamo, non è quel tempo, è adesso in cui
dobbiamo stare e lo stesso andare e andiamo avanti..."
La memoria, il ricordo, il pensiero sono sempre lì a Viterbo, quasi per
immortalare, rendere eterno tutto ciò che ho provato e se il sogno continua
è grazie a te che lo rendi ogni giorno nuovo, "non smettere di trasmettere".
Un grazie di cuore alla gente matta scatenata come me che con me ha vissuto
questo sogno nella mia stessa fila: Cecilia, Davide,Susanna (e marito),
Serena e chi avrei voluto vicino, ma purtroppo non è stato possibile: Elena,
Letizia e Serena, Benedetta, Claudia&Company e il mitico gruppaccio in
macchina con cui ho fatto il viaggio da Firenze fino a Viterbo capitanato da
Laura...
Un Grazie Infinito con tutto il mio cuore a tutti,
Alessandro
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