Milano e la festa

Il cielo di Milano accoglie il mio primo sorriso, sabato 18 dicembre ha un cielo radioso, mentre il vento dispettoso si diverte a complicare i miei primi spostamenti, sento che sarà una "Buona giornata!". Ore 15.00 o poco più la vocina di Patty e quella di Anto mi fanno correre giù dalle scale "Ori stà provando corri!!", le note catturate attraverso la breve telefonata sono talmente vicine che in pochi minuti le ascolto da sotto il palco!! Una folla di curiosi si ferma e prosegue, altri si avvicinano di più al palco nascosto da teli neri che non stanno fermi e ci consentono di spiare Claudio coperto dal lungo cappotto di pelle. Quando finalmente, dietro sua richiesta, i teli vengono abbassati tra sciarpa, guanti e occhiali scuri vediamo finalmente un bel sorriso e una massa disordinata di capelli bianchi uscire dal cappellino. Com'è buffo!!! Le prove durano all'infinito, o meglio, Claudio non si decide ad "abbandonare il campo". La giornata è gelida, fa sempre più freddo, la nostra attenzione si sposta su altre chiacchiere ;-) dopo altri minuti a spiare il back stage decidiamo di andarci a scongelare. Appuntamento alle 20. Ritrovo Antonella e C. nel retro palco che mi aggiornano sul da farsi, attendiamo...Claudio sale a tutta velocità la scaletta "ingessato" nel suo cappotto mentre la sciarpa "luccicosa" non nasconde la tensione, appuntamento in radio "sono in ritardo" fa in tempo a girasi e sparire.
E' ora. "E festa sia" ripete più volte all'inizio della serata. Se alle prime note di "Strada facendo" potevamo pensare ad un altro "Cercando" da li a poco tutto lo avrebbe smentito.
La piazza è una miriade di luci, il Natale alle porte l'ha addobbata, un grande albero con luci piccole, fari, lampioni e il maxi schermo che da vicino è un gigantesco mosaico di colori accesi. La festa si anima, la gente ha portato il calore nella notte, o forse chissà.l'avrà trovato lì. Non sentiamo più il freddo tra balli e mani che mi costringono a togliere i guanti. Frammenti di cielo e una splendida visione d'insieme è quella che catturo dalla transenna dove per un po' stò arrampicata: è davvero la festa che Claudio voleva!
Spesso parla, spesso le sue parole mi allontanano da li, le canzoni sovrappongono immagini passate come "Notti" ballate a piedi nudi sull'erba, o il faro di "Tutto in un abbraccio" che ha riscaldato le braccia di Crescendo o ancora "Tienimi con te" in un palazzetto sudato e felice, sussurrata guardando il mare da uno scorcio di mura antiche.questo e tanto altro ancora si ferma nella gola e nel silenzio che ascolta la presentazione del nuovo brano.....senza capire più di tanto . ma è la musica ad avere il potere. E stasera ha il potere di arrivare anche dove non vorresti. "La vita è adesso" è più che mai Adesso, tutta la piazza salta sulla vita, qualcuno di noi ci crede per davvero, qualcun altro salta per crederci ancora. La musica e gli applausi si fondono, i saluti sono sempre più gridati, la voce di Claudio al microfono "stasera è nato un amore.. era da tanto che non provavo una cosa così." e la voce si fa quasi imbarazzata.. il maxi schermo ha impressi gli occhi lucidi di un uomo che s'incontrano con il cuore dell'artista, sfiorano e si bagnano dell'affetto di tanti IO. Scappo da quei saluti che fingo di non sentire per ritrovarmi di nuovo dietro il palco giusto il tempo di vederlo scendere in fretta i pochi gradini. Qualcuno lo copre con una sciarpa, qualcuno chiude una porta e nessuno saprà mai cosa veramente abbia lasciato là fuori. Velocemente la folla si dirada stringendosi a un altro, per noi c'è ancora gioia, quella di visi e voci da scovare tra la gente, quella di abbracci frettolosi che vorresti spiegare, quella di chi non è li ma che non ha mai smesso di essere presente, quella davanti al portone dell'albergo dove fatico a sorridere ancora.
Al risveglio la città non sembra nemmeno la stessa, come la vita di ognuno, ha le sue stagioni. Le nuvole grigie avvolgono strade e palazzi. Non c'è più vento ma dentro gli occhi "cieli smarginati di speranza". Grazie a chi ha sorriso e a chi ho sorriso, grazie delle parole e dei silenzi, grazie a chi ha stretto a se le mie paure da vicino e da lontano, grazie del calore che ciascuno ha dato per riscaldare un'altra notte e ritrovare il cuore.

Con affetto

 Orietta.

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