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Venezia 30/08/05
 

E' stata una serata fantastica!!!!!!!!
La cornice dello spettacolo è magnifica...Claudio in forma splendida!
Puntuale come sempre sale sul palco: vestito nero,camicia bianca e cravatta nera....saluta, toglie subito la giacca e imbraccia la sua chitarra per regalarci "Solo"....voce strepitosa ...calda.... sembrava sussurrata all'orecchio di ciascun spettatore.
Ricordando una vecchia canzone, e cambiandone il titolo in "Venezia la luna ed io" ci racconta i suoi tanti incontri con Venezia... da quando poco più che 17enne si esibisce in "Notte di Natale", attraverso la Fenice e l'Arsenale riaperto per lui dopo tantissimi anni. Per buona parte del concerto è stato l'unico "cantante" della serata....il pubblico è rimasto abbastanza tranquillo ad ascoltarlo, ma quando ha iniziato il medley con "Noi no", "Sono qui",ecc..... tutti in piedi fino alla fine quando ancora una volta abbiamo saltato sulla vita.
Abbiamo avuto il piacere di vedere un Claudio rilassato, in splendida forma, con una voce straordinaria e lasciatemelo dire STRAFIGHISSIMO. Non sono mancati i racconti, gli aneddoti, le battute che caratterizzano questi incontri "intimi" con Claudio...l'atmosfera era veramente magica. Voleva che fosse una serata speciale e lo è stata....ancora una volta è riuscito a regalarci una bellissima notte di note e parole sotto il cielo mago di Venezia.
E' riuscito a farci avere il totale rimborso del biglietto....ma questa è
un'altra storia. La storia più bella è quella che il nostro uomo della storia
accanto ci ha raccontato portandoci come in una macchina spazio-tempo
indietro nei nostri ricordi con canzoni come "Amore bello", " Un pò di più" ( che io amo tantissimo), "E tu", " Con tutto l'amore che posso" fino a "Mai più come te", cantata, come ha detto alla fine, con la chitarra sbagliata che aveva l'accordo per una voce da ragazzino.....ma va bene lo stesso. Spero di essere riuscita con queste poche righe a trasmettervi le mie emozioni...io ancora adesso mi sento su una nuvola che attraversa il cielo di una magica Venezia.
 

Cettina


Articolo su "LA NUOVA VENEZIA" - pagina 42 - Cultura & spettacoli-1 settembre 2005 (Grazie a Alberta)
VENEZIA, LA LUNA E UN TRASCINANTE BAGLIONI di Alessandra Artale
Il cantautore al casinò tra canzoni e aneddoti

VENEZIA - Sempreverde. Claudio Baglioni è così, bello come sempre, l'aria da eterno ragazzino che si scontra inesorabilmente con i capelli imbiancati, fisico atletico e il sorriso uguale a trent'anni fa. E canta Baglioni [foto], da solo accompagnandosi con la chitarra, con il pianoforte o con la pianola. Solo, come il titolo della sua prima canzone che riesce, tra luci blu e fucsia nel giardino incantato di Ca' Vendramin Calergi, a far balzare in piedi il pubblico con tanto di striscioni e cartelli.
Canta e racconta della sua tormentata storia con Venezia, dall'esordio appena diciassettenne al night dell'Excelsior, finito tra un gelido silenzio e qualche fischio, all'ultimo posto conquistato alla Gondola d'argento. Penultimo arrivò Rosalino, ora Ron. Forse quei giurati non avevano un gran fiuto ...
Una serata magica che chiude la stagione estiva del giardino del Casino', fatta di canzoni cantate all'unisono col pubblico, con tanti forse che si diedero il primo bacio con la voce inconfondibile del dolce Claudio a far da colonna sonora a quel lontano amore adolescenziale. Canzoni d'amore parte del nostro DNA, come "Questo piccolo grande amore", "Amore bello", "E tu", "Sabato pomeriggio", "E tu come stai" che per due ore hanno regalato emozioni e malinconia, definita "una bellissima sposa che ci accompagna per tutta la vita" e riparte con "Mai più come te", per anime romantiche che vedono l'amore come una favola bella ed infinita.
Baglioni racconta ancora di Venezia, dell'incontro con Astor Piazzolla che "argentinizzò" uno dei suoi must, "Poster", che ripropone suonando la pianola elettrica. Giochi di luce che rendono l'atmosfera leggermente onirica, quando il sempiterno ragazzo romano parla di canzoni nate come serenate per chi, prima o dopo, si affaccia al balcone e regala un sorriso. Un momento biografico con "Avrai" scritta in occasione della nascita della sua "creatura", e il bel Claudio saluta, ringrazia Venezia, il Casino' e il Comune e se ne va. Scherzo. Ritorna subito con altre quattro canzoni da "Strada facendo" a "Mille giorni di te e di me" per concludere, questa volta per davvero, con "La vita è adesso". "Venezia, la luna e io", aveva detto all'inizio del concerto, paragonando Venezia alla luna, unica e sorprendente. E la luna, per una volta oltre alle stelle, è stata a guardare, forse canticchiando un po' anche lei.
 

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