|
Musicultura Festival,
Macerata 23/06/06
Macerata
avrebbe dovuto essere un viaggio
diverso... già organizzato e previsto da tempo per accontentare il cuore di
mia figlia... ma il destino voleva che fossimo in “ritardo” di un giorno e
questo ha acceso un desiderio che temevo sopito dentro di me... prendere la
strada per andare incontro ad un sogno senza aspettarsi nulla e ribaltare le
tabelle di marcia di tre giorni inserendo Claudio nel contesto magnifico dello
Sferisterio... Quell’Arena antica, che già ebbi modo di vivere in una notte di
notte di Incanto del 24 giugno del 2001, richiamava dal lontano dei suoi
chilometri uno spirito desideroso di respirare e vivere l’attesa di un
incontro... prendere la strada e decidere di andare facendo tacere le remore
di un viaggio lunghissimo ed assolato assieme a quelle di dover per forza
lasciare a casa qualcuno che vorresti a tutti i costi portare con te...
partire il mattino presto cercando di calmierare l’emozione dei 15 anni di mia
figlia... scoprendo poi che il riflesso suo era il mio... un qualcosa simile
ad un languore di stomaco per una “fame” che non si riesce a spegnere... la
prima tappa per raccogliere un altro “cuore in viaggio” dell’ultimo minuto...
il suo sorriso che si accende da lontano non appena ci vede e via... via...
verso un nastro d’asfalto che già si arroventava e che avrebbe ingoiato la
nostra attesa... passare il Veneto e l’Emilia Romagna con i suoi nomi noti di
località turistiche di mare... poi le Marche e le sue dolci colline
coltivate... l’oro dei campi già maturi e il verde degli ulivi... l’azzurro
del mare e il giallo di sconfinati girasoli... tutti lì a faccia in su contro
il cielo...
Macerata ci accoglie soffiando il suo vento di collina come un’alchimia magica
soffia la sua polvere di fata... mi sento incredula di esser lì... l’albergo
dietro allo Sferisterio ci regala il pomeriggio di prove di Ron e Amedeo
Minghi... incontro gli occhi della mia compagna di viaggio e scopro che senza
parole stiamo vivendo quell’impalpabile regalo che è vivere... man a mano che
le ore passano il cielo di Macerata diventa sempre più pieno di rondini... il
rosa dei suoi muri antichi si stupisce per un affollamento quieto delle sue
silenziose stradine in salita... i bar si animano di volti noti e quella
sensazione di attesa si stempera in un qualcosa di più forte... siamo lì...
con il sole che diventa meno forte... con i primi incontri e gli abbracci che
si scambiano felicità... l’apertura dei cancelli è l’ultimo baluardo... sembra
che quel tempo non scorra mai... ma alla fine senza spintoni le gallerie dello
Sferisterio coprono i nostri passi... la platea si riempie del solito
cicaleccio prima di un concerto... i passi calpestano l’erba e le mani
sfiorano migliaia di brevi pensieri in poesia arrotolati e legati da allegri
fili di lana... poi si comincia... “gli sconosciuti” in gara ed i big ospiti
riempiono l’aria della notte... il cielo sopra a noi con le sue stelle ed
accanto... ormai incontenibile... la voglia di sentire e vedere Claudio
scambiandoci quella comune sana e buona frenesia... è tutto da ascoltare...
nell’emozione che lui stesso prova presentandosi sul palco dell Sferisterio...
rende omaggio a ciò che lui definisce il punto di partenza della musica
d’autore che ancora oggi vive e palpita in serate come questa...
La” canzone dell’amore perduto” di De Andrè sussurrata nel cuore... piano...
assieme a lui... per farla uscire dall’anima dove è custodita da tutti gli
anni che ha sentendola “nuova”... splendido il duetto con DolceNera... uno
scricciolo di donna che infiamma e regala brividi per l’interpretazione di “Tu
sì ‘na cosa grande” di Domenico Modugno...
Claudio che canta “gli altri” ricordando molto bene i testi a scapito
dell’unica “sua” “Mille giorni di te e di me” che regala alla fine... è stata
poesia in musica... seria e nostalgica cognizione che nel cuore si possono
custodire tesori immensi... tracce che la penna del cuore di “Uomini grandi”
hanno lasciato per noi che restiamo qui ad assaporare ancora ed ancora il
vibrare di emozioni e carezze...
MusiCultura è un evento che la città vive intensamente e a ragione... il
contesto del suo antico scrigno racchiude quel tesoro che sposa le parole e la
musica... il sorriso pacato di un omaggio per il ricordo di chi non c’è più ma
che continua a vivere grazie a tutto l’amore che ha laciato tra i versi di una
canzone e le note di una musica... Claudio e la sua timida ritrosia nel
concedersi (a suo dire “non volevo tediarvi troppo”) per qualcosa di suo che
prende per mano Bindi, Tenco, Gaber, Endrigo, De Andrè, Morricone-Costanzo e
Modugno e li unisce in qualcosa che lui stesso definisce “forse le ultime
canzoni veramente italiane”... un caldo rispettoso ed affettuoso abbraccio di
un uomo che non smette di amare la “sua musa” che ritrova in sè anche grazie
ad altri come lui... ...ringrazio i miei compagni di viaggio... di parole e
pensieri... di abbracci e sguardi... di attese e sprazzi di gioia... di
disponibilità e comprensione...
un abbraccio affettuoso per tutti...
Maria Grazia - Trieste - (grace...)
http://www.via.splinder.com/
|