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O' Scia': Lampedusa tutta in un
sogno
Lampedusa, "un'isola di sole nell'isola", luogo dove vivere e fermarsi ad
ascoltare il mare e' d'obbligo. L'isola dai due porti, guardi il mare e ti
perdi verso orizzonti infiniti, volti le spalle al mare e il tuo sguardo
raccoglie il piccolo centro che... lento sale su'. Giallo e rosa sono i colori
predominanti delle abitazioni. Girare tra le viuzze, fondersi tra passato e
presente, perdersi piacevolmente per un momento in quella che e' la mattinata
Lampedusana. Con i pescherecci che fanno rientro, le cassette di pesci
accatastate pronte per il mercatino, i carretti che si colorano di frutta e
verdura, le olive gia' li' in bella mostra con il loro profumo inebriante. E
poi via alla ricerca di una calettina tutta da scoprire, dove perdersi, questa
volta, nell'azzurro del mare, nel bianco della sabbia e nei colori variopinti
degli scogli. E girare, ancora girare per l'unica strada che circonda l'isola,
abbandonare il centro piano piano e trovarsi all'interno di un "paesaggio"
deserto, brullo, a tratti un po' selvaggio....ma di un fascino incredibile.
Inizia a scendere la sera. Mentre "Via Roma" si prepara per il "dopocena"
lampedusano, al porto i pescherecci prendono di nuovo il largo per un'altra
notte di mare, le cassette accatastate li', pronte per essere nuovamente
riempite, le piccole lanterne gia' accese e i calzini grossi di lana appesi al
filo.
Si esce per un caffe'... l'appuntamento per tutti e' in via Roma. Turisti e
non, tutti a passeggio per il corso, molti isolani si riversano sulla
piazzetta con le loro sedie, portate appositamente da casa, in attesa dello
spettacolino. Si, e' questo il loro modo di vivere lo spettacolo, di
qualunque natura esso sia, non si fanno lunghe attese davanti a cancelli o
luoghi transennati. Gli isolani vivono normalmente la giornata ed alla sera si
riversano in piazza o...alla guitgia :-)
Gia', gli isolani. E' cosi' bello parlare con loro, ognuno ha una storia da
raccontarti, ognuno ti racconta l'isola, le sue tradizioni e di come sono
cambiate nel tempo, di turismo, di profumi, di cucina, di stagioni...
Ma questa settimana, un nome ha accomunato tutti i loro argomenti: "Baglioni".
E' il loro personaggio, e' un uomo che stimano molto ed al quale non danno
nessun fastidio. Si, possono soffermarsi a guardarlo, ma per un saluto e
niente piu'... Te ne parla normalmente il negoziante, la ragazzina,
l'affittacamere, il barcaiolo, il pescatore... tutti si mostrano contenti del
fatto che finalmente Claudio abbia capito che il girare per Lampedusa e'
assolutamente normale anche per una personalita' come lui, (turisti a parte),
e chissa' quanto sia bello sentirsi semplici persone per chi difficilmente
puo' fuggire alla sua popolarita'.
Tutto questo e' Lampedusa, quell'isola dai colori cristallini, dai mille
racconti della gente, dall'ambiente familiare.
Quell'isola che pur senza incontrare Claudio, ti parla piacevolmente di lui
anche senza nulla chiedere... Quell'isola dove il 23 Settembre sono state le
note a parlare per lei.
........
La bellissima spiaggia "Guitgia", incurante dei suoi inquilini che, tra un
bagno di sole ed uno di mare, trascorrono la loro giornata, si prepara
all'evento gia' dal lunedi' mattina. Il Palco e' in costruzione e alla sera,
un "tir" carico di casse acustiche, colonne e tutto quanto e' necessario per
esibirsi in piena regola diventa l'attrazione principale. Poi la notte.
Nell'aria sento gia' l'eco di note magiche, fino a che... il suono della
sveglia ci annuncia che e' il grande giorno!
Ed eccoci in spiaggia, un gruppetto e' gia' posizionato sotto il palco,
prendiamo anche noi una postazione che sara' la nostra piccola dimora fino
alla fine del concerto. Come sempre, i bagnanti trascorrono la loro giornata
all'insegna della quotidianeta'. Alla sera, verso le 18, sulla spiaggia sono
rimasti i soliti noti e qualche curioso. In una magica attesa, c'e' ancora chi
e' in costume, chi si accinge a prepararsi per il freschino della sera e, come
nel film di Tornatore, fra tanti e' uno solo che per primo vede la sua America
e a gran voce esclama: " Claudiooooooooo"
Eccolo scendere dalla collinetta dietro il palco, sorridente, zaino a seguito,
di bianco vestito con i pantaloni alla pescatora, eccolo li': il nostro
Cucaio dal mare. Molto allegramente ci saluta, scherza un po' con noi e inizia
a provare gli strumenti. "Doremifasol", "Puoi", "Cincinnato", "Se
Telefonando", e musiche varie, in un piccolo accenno a "Quei due" viene
incitato ad andare avanti... lui sorride e... cambia "aria". Poco piu' di
un'ora di prove e scende a firmare autografi e foto varie. Il tutto
all'insegna di una estrema naturalezza, a piedi nudi sulla sabbia davanti al
mare calmo della sera, mentre il giorno che sta andando a dormire lascia
spazio alle stelle, anche loro spettatrici ansiose di illuminare questa
particolare notte di note.
Intorno alle 21 la Guitgia inizia a riscaldarsi in tutti i sensi... ognuno
prende la propria postazione rigorosamente seduto e, con estrema precisione vi
rimarra' tutta la sera ….. almeno gli isolani.
L'eco delle onde che si appoggiano sulla spiaggia si spenge davanti alle prime
note di "Strada Facendo" e Claudio con un sorriso smagliante e' li' pronto a
far volare i sogni di ciascuno.
<<C'e' stato quel suono particolare fin da quando sono arrivato a Lampedusa
che mi ha colpito, questo "O'Scia'" che e' forse il modo piu' bello per dire a
una persona: sei il mio respiro, sei il fiato mio...>>
e "Con tutto l'amore che posso" prosegue.
<<Si dice che la prima musica del mondo sia stata il vento e la prima armonia
del mondo siano state le onde del mare mosse dal vento. E forse ogni volta
essere vicino al mare ci da' l'idea della musica, di quella musica cosi' bella
che nessun uomo riesce a scrivere...>>
Le note di "Io dal mare" si sono gia' fatte spazio tra le parole.
Secondo me i brani scelti per la serata ripercorrono un po' la storia
musicale di Claudio, dai classici a qualche intermezzo come "Il mattino si e'
svegliato", "Lampada Osram" "W L'Inghilterra".
Senza dimenticare che questi sono i giorni tutti dedicati alla festa della
Madonna di Portosalvo, per la quale la popolazione di Lampedusa e Linosa si
stringono in un forte abbraccio intorno a tutti i riti dedicategli, Claudio si
unisce a loro con un esecuzione da brivido di "Fratello sole Sorella luna".
Vocalmente e' in formissima, trasmette a tutti noi una serenita' incredibile,
lo si vede davvero felice di stare su quel palco.
Dopo "Tutto in un Abbraccio" si lascia andare raccontando un aneddoto sulle
canzoni da spiaggia, o da falo', ricordando di essere "partito" proprio cosi',
cantando successi di altri davanti a non cosi' tante persone come stasera. Ed
intona un meddley di classici.
<<C'e' una delle mie ultime canzoni che vorrei cantarvi, che vorrei dedicarvi,
perche' in fondo e' un po' come dire " O'Scia' ", come pensare che c'e' una
persona e che non verra' mai sostituita da nessun'altra, qualcuno di speciale
che tutti noi abbiamo avuto, abbiamo o avremo...>>
Non potevano che innalzarsi nell' aria le note di "Mai piu' come Te",
eseguita leggermente rallentata, mettendo letteralmente il cuore e l'anima
dentro a quelle parole e note.
Piu' volte mi sono trovata con il magone alla gola e le lacrime agli occhi,
cercando di assorbire ogni piccolo dettaglio, ogni piccola emozione,
intrufolando le mani nella sabbia, osservando le luci riflesse nel mare e
perfino scoprire la bellezza di sentisi "appiccicati" dall'umidita'.
Accoccolati ad ascoltare il mare....non poteva non farla, ed e' stato un
momento che ancora oggi, a distanza di 11 giorni, sento ancora vivo. Il
pubblico su quella spiaggia era molto vario, a parte noi, i soliti noti, c'era
il turista che si era trovato in questo concerto a sorpresa, c'erano gli
abitanti dell'isola e fra loro, non tutti conoscono e le canzoni un po' meno
note di Claudio, per questo i cosiddetti "cori" a tratti si facevano intensi,
a tratti invece, si perdevano nell'armonia del mare.
"E Tu", ci ha uniti sulla stessa barca, e tutti insieme abbiamo navigato fino
alla fine!
Ogni tanto mi voltavo per godermi lo spettacolo, vedere un pubblico cosi'
eterogeneo espoldere alle prime note di un brano pure adatto particolarmente
alla circostanza, per me e' stato appunto uno spettacolo nello spettacolo.
La sera sta lasciando spazio alla note e Claudio si sofferma un attimo a
ricordare colui che di Lampedusa ne aveva fatto il suo paese, colui che...
<<...aveva un cuore grandissimo e tante cose da dire...ed infatti tante cose
ha detto. Questa era una canzone molto allegra, pero' a me piace pensare che
in questo momento possa diventare una canzone piu' dolce e piu' magica che
possa innalzarsi e magari arrivare anche alle sue orecchie...>>
Alle orecchie di Domenico Modugno, quelle note volano davvero, volano piu' in
alto nel cielo ed ancora piu' su' sospinte dalla voce di Claudio , da un
grande applauso e dall'emozione che quella caletta lampedusana a malapena
riesce a contenere.
Poi i ripetuti bis. Ho la sensazione che Claudio stesso non abbia voglia di
scrivere la parole fine a questa serata un po' insolita, "Mille giorni di te
e di me", e siamo gia' tutti sotto il palco, fiato dentro fiato, il mio grido
nel tuo grido, cercando di far sembrare eterni gli ultimi istanti... "La vita
e' adesso", in una gioia che fa male piu' della malinconia, i fuochi
d'artificio che improvvisamente si lanciano verso l'oscurita' infinita della
notte, lo stupore generale dei presenti e gli occhi di Claudio che cercano...
non capiscono.... e poi si riempiono di gioia. Continua a cantare, si volta
verso questi festosi giochi di luce con lo stupore di un bambino...
Finisce cosi' anche questa notte di note, in sottofondo la versione
strumentale di "Per Incanto" riappropria la spiaggia della sua identita'. E
per incanto appunto, si aprono scie fra la gente, che lasciano intravedere
semplici persone soddisfatte che riportano a casa la loro sedia, cosi' come
una serata passata fra amici.
Voglio pensare che per molto tempo, appoggiando le orecchie su quelle rocce
intorno alla caletta si possa ancora ascoltare la melodia di quel piccolo
grande sogno lampedusano, cosi' come da una conchiglia si ha l'illusione di
ascoltare il mare.
Non ho parole per ringraziare Sandro, io ho solo accarezzato un sogno e lui ha
fatto in modo che diventasse realta' in una data importante per noi. E tu
Claudio, O' Scia', porterai il nostro amore per cento e mille strade, per
stadi e per citta' o, semplicemente…. in un magico piccolo luogo del mondo.
Silvia M.
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