Retegno 28 Luglio 2006.  "Tutti qui per un sogno verso il cielo"

Retegno2 La vendetta

“ ce l’ho ancora sulla pelle quell’odore di colline”
è già passato qualche giorno ma davvero ho ancora sulla pelle e negli occhi tutta l’emozione provata dentro quel campetto a sette, sotto un cielo un pò matto anche se non di marzo........
Retegno 2 la vendetta, dopo 13 giorni noi ci riproviamo.
.......e si torna a scendere in pista un altro viaggio e io sono qui!
Veramente non ci sono solo io, per fortuna la macchina parte “carica”:
Antonella, Paola, Niki, io e fin qui l’equipaggio dell’altra volta ma ora c’è anche Stefy che ha beneficiato del rinvio del concerto, non tutto il male (Clà non volermene) vien per nuocere.
Per tutto il viaggio danze antipioggia anche per combattere le macumbe dei mariti che, da casa, tifano per un nostro ulteriore viaggio a vuoto. Qualche goccia viene giù ma arriviamo a destinazione che a Retegno il suolo è asciutto e non pare minacci granchè :o)))
Per arrivare al campetto ci fanno fare il giro dell’oca, forse per mostrarci angoli del paese che l’altra volta ci erano sfuggiti. Si aspetta tranquilli e “caldi caldi”, c’è una piccola anzi media folla, visto lo spazio ristretto, e nel cielo, forse per assonanza, si affollano anche le nuvole.
Claudio prova, le case attorno al campo lo nascondono alla vista ma la voce arriva e vien voglia di arrampicarsi sui tetti.
Per non farci annoiare troppo e per tenerci freschi comincia a piovere, prima piano poi con maggior decisione, stare con la mantella stile domopak non è proprio il massimo della vita, per fortuna dura poco, preferisco bagnarmi un pò che morire soffocata.
Arriva l’ora, le transenne, o meglio gli addetti della protezione civile ci fanno entrare scrupolosamente quindici alla volta, non ci si crede, siamo praticamente sotto al palco e proprio in mezzo, Claudio così bene non credo di averlo mai visto.
Arriva il Don e subito Claudio, è allegro e disponibile, forse ancora un pò acciaccato ma ci mette davvero tutto il cuore, canta,chiacchiera, ci fa ridere con battute assolutamente originali e si lascia “disturbare” allegramente da chi lo vuole voltato ora di qui ora di là, anzi, dopo un pò si ricorda delle richieste e fa siparietti sul palco con inchini ad ogni lato un pò rigido a ricordar Pinocchio.
Noi siamo davvero tutti lì “stretti” a ricordargli anche i testi quando un pò li dimentica e lui ci regala ogni sorta di emozione, canta anche “Fratello Sole Sorella Luna” e a “......il fuoco il vento.....” si alza fresca la brezza...........
Magica notte durante la quale sento per la prima volta dal vivo una Patapan intensa e struggente particolarmente per me che l’ho dedicata da subito al mio papà che ormai è “in volo” da tanti tanti anni. Alzo gli occhi, c’è una stella, vuoi vedere che ha sentito? Claudio canta e canta, non si stanca o forse sì ma non ci lascia, poi fa finta ma torna.....arriva l’ora dei ringraziamenti. Don Alberto, l’Assessore che gli consegna una targa ricordo, pare finita ma “non si chiude un concerto con delle chiacchiere” e canta ancora senza farselo chiedere, mangiato dalle zanzare che qualche volta pare voler mangiare lui.
Scoppia “Strada facendo” e credo che ci si senta fino a Lodi e anche più in là.
Un concerto che ci si aspettava più corto del solito che finisce per durare tre ore come se fosse la tappa di un tour e quando Claudio scende dal palco, è la prima volta che non sono triste, non gli si poteva chiedere di più, non ci ha dato solo musica ma anche tutta la sua grande umanità, era davvero vicino e non solo fisicamente.
Salutato un amico si cercano gli altri ed è davvero tuttoinunabbraccio! Questa serata è piena di doni alcuni insperati come trovare Grace, che temevo non potesse venire, con Maurizio e Renato, Rita, Alino, Claudia e in nostro Grande dolce Capo Silvia con Fabrizio e Sandro e giù foto e filmini (vi prego non immettete in rete materiale pericoloso!!!) e saluti che si moltiplicano quasi non si volesse andare più via. Quando ci si decide a lasciare il luogo del misfatto lo si fa carichi di un’energia che non fa quasi sentire la stanchezza, si torna con il cuore alto, felici di aver potuto partecipare.
Grazie ancora alle mie compagne di viaggio con le quali ho condiviso davvero tutto dal “sopportare pazientemente le persone moleste” fino ai deliziosi “ciocchini”, sgranocchiati sulla via del ritorno, dolce conclusione per chi, come noi, dalla gioia “cioccava” (leggi dava i numeri) veramente un pò :o)))

Maty

            TORNA ALL'INDICE