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Retegno 28 Luglio 2006. "Tutti qui per
un sogno verso il cielo"
Viareggio 29 Luglio 2006 "Vorrei dir ma non
oso"
Un gancio in mezzo al cielo
Foto da
Retegno ::
Foto da Viareggio
...alla fine poi sono andata. Si,
a Retegno.
Il concerto e’ stato recuperato venerdi’ 28, problemi con il lavoro, con i
recuperi, e sabato mattina dovevo essere di nuovo li’.
Al lavoro, con oltre 500km di strada tra andata e ritorno, meno di tre ore di
sonno, una ragazza nuova da seguire con una stanchezza micidiale. Ma ce l’ho
fatta.
Una serata che silenziosamente ho dedicato a tutte quelle mamme che non sono
piu’ qui, non ha fatto il pezzo che avrei voluto condividere ma ne ha fatto un
altro che mi ha scosso dentro con i battiti del cuore che galoppavano insieme
a Patapan, con la stessa intensita’ della voce lungo la via dello sguardo
verso il cielo.
Lui era sul palco, nel senso che sentiva di esserci. C’erano dei momenti in
cui la sua espressione, il suo corpo, i suoi movimenti andavano a fondersi con
le note per un bell’insieme da gustare con la delicatezza dell’anima. Una
serata piena di sfumature da cogliere, un pezzo iniziato e poi subito sospeso
per lasciare spazio all’altro...perche’ nonostante tutto “non e’ quel tempo,
e’ adesso in cui dobbiamo stare e andare avanti”. E non a caso La vita e’
adesso spenge le note appena iniziate di Mille giorni di te e di me.
Note e parole che si incontrano dentro al cuore facendo sosta sull’importanza
della solitudine interiore da cui dover ripartire, continuando a viaggiare
sicuri che fondamentale e’ la distanza da percorrere, oltre la meta.....
Bella serata, bel contorno, la culla del paese si e’ lasciata dondolare dal
nostro arrivo dai nostri abbracci dall’eco delle nostre voci....tuttavia
qualcosa su quel palco non mi ha convinto, probabilmente solo una sensazione
data dal fatto che la mia predisposizione non era delle migliori....tanto che
sul salto della vita le mie gambe non si sono mosse. Le strade di notte si
illuminano di parole, confronti domande. Compagni di viaggio i sorrisi
lasciati li’ in quel quadrato a tratti magico, intermezzi di flash illuminano
come lampi nel buio la mia mente.
......................................................
Dopo meno di 3 ore di nanna mi sono presentata al lavoro. La ragazza nuova
avrebbe dovuto seguire me e non viceversa visto la mia mente lontano e ancora
sfumata nei ricordi della sera. Ancora alla ricerca di quel qualcosa che si e’
perduto, con la speranza di ritrovarlo sulla strada del cuore. Un gancio in
mezzo al cielo oscurato dagli eventi degli ultimi mesi. Un gancio in mezzo al
cielo che speravo di poter tornare ad ammirare immediatamente come per incanto
dal mio ritorno da Retegno e che invece e’ riuscito solo a fare capolino da
quella nuvola nera padrona del suo spazio.
Improvvisamente un lampo nei miei pensieri confusi illumina la mia mente
proiettandomi a Villa Borbone dove Claudio il pomeriggio avrebbe tenuto un
incontro-intervista con la giornalista Rossella Martina in occasione della
rassegna “Vorrei dir ma non oso...”
In fondo non ero molto stanca, perche’ non andare? Una manciata di Km mi
separano dalla meta.Ma perche’ non c’ ho pensato prima? Anche tra me e Claudio
un velo sull’entusiasmo....
Inizio a programmare, arrivo a casa propongo. Poco dopo le 17 mi ritrovo nel
meraviglioso parco di Villa Borbone tra Viareggio e Torre del Lago. Nel
“giardino” un piccolo palchetto con due sedie, due bicchieri e due
bottigliette d’acqua.
Circa 300 persone tutt’intorno in un’attesa discreta e tranquilla.
Ore 18. Ecco Claudio Non me ne voglia, ma dalle prime parole ho gia’ capito
che quella giornalista non mi piace. Fortunatamente in contropartita ho
davanti un Claudio che ha voglia di chiaccherare, riuscendo a rendere
interessante e/o ironica, ogni sorta di domanda
spaziando nelle risposte tra parole che gli abitano la profondita’ dell’anima,
sdrammatizzando immediatamente dopo con piccole “cialtronerie” su cui
sorridere insieme. Mixando cosi’ momenti passati, verita’ nascoste e progetti
futuri sotto un tiepido raggio di sole prima, e bagnati da gocce di pioggia
poi. Pioggerella che fa scappare qualcuno dando a noi la possibilita’ di
annidiarsi un po’ bagnati sotto il palchetto rendendo il tutto ancora piu’
informale. C’e’ spazio anche per le domande dei presenti...c’e’ spazio per
riflettere ancora.
Sento che il mio cuore sta tornando a battere, sento che davanti ho “quel”
Claudio di nuovo. Un Claudio tranquillo, che nonostante il bicchiere davanti
beve attaccandosi alla boccettina dell’acqua, un Claudio che gioca con la
disponibilita’ che lo contraddistingue un Claudio che si racconta oltre le
note, oltre il palco, oltre la musica. Continuo a guardarmi intorno.Una
sensazione difficile da spiegare, da trascrivere, li’ in quel grande giardino
avvolto dalla tranquillita’, dall’ascolto, dal crocevia di parole. Una
chiaccherata tra amici sotto alberi secolari ...una chiaccherata alla quale
non partecipo, se non alterandomi un attimo quando qualcuno gli chiede di
inserire patapan in scaletta di tour come se cantarla fosse a comando,
sminuendo il valore delle sensazioni, del “sentirlo dentro” quando ha voglia
di condividere quell’attimo in determinate occasioni piuttosto che altre. Ora
ho solo bisogno di incrociare di nuovo la sua strada, di fare tesoro di quel
tempo, di appendere quelle tante parole, quell’atmosfera, credo irripetibile,
al gancio in mezzo al cielo...perche’ sia piu’ pesante e cali giu’ dalla
nuvola che lo sta oscurando.
Anche il vento e la pioggia alla fine si siedono ad ascoltare, e lassu', la
festa in cielo s’illumina di colore. Sono passate quasi 2 ore, quando ci
salutiamo li’ sullo sfondo di un arcobaleno che Claudio ci invita a osservare.
Qualcuno gli chiede due strofe di
Buona fortuna.”No dai, e basta sempre cantare”
Come dargli torto. Perche’trasformare una serata che a lui stesso e’ piaciuta,
con la pioggia complice a disegnare intorno una cornice cosi’ naturale, uguale
a tante altre.
Percorro leggera il viale della villa guardandomi intorno. E’ proprio un
bellissimo luogo incantato. Le parole tornano gia’ in superficie come dei
folletti pronti a saltare di cuore in cuore. Ho un cuore accanto in ascolto
con cui ripasso la serata senza prendere respiro. Siparietti che a caldo
ricordo, altri che sono riuscita da appuntarmi su un foglietto bianco felice
di essere tornato a vivere.
Ripenso a quell’arcobaleno dietro le mie spalle, a Claudio che ci ha invitato
a voltarci e ammirarlo. Un arcobaleno che
sorrideva in quel contesto magico. Ripenso al lampo che la mattina ha
scatenato in me la voglia di esserci annullando la stanchezza.
Ripenso ai segnali in cui credere o meno.
Ce la stai mettendo tutta per farmi ritrovare quel gancio in mezzo al cielo.
Mi hai sorriso attraverso un arcobaleno di colori e hai corso per le strade
del cuore insieme alle parole....per un gancio in mezzo al cielo che
prepotentemente ieri si e’ fatto spazio oltre la nuvola in quel bosco
incantato che sostituendo la strada.... ha fatto battere il mio cuore...
”Ci sono momenti nella vita in cui siamo piu’ sensibili, la pelle e’ piu’
sottile, i nervi piu’ scoperti, e allora si abbassano i sensi e si alzano i
sentimenti....(Claudio dixit).” Cosi’ per lui nasce una canzone....cosi’ per
me affiorano le parole....
Silvia
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