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Tutti qui-Forli
Forli', 24 marzo…
Carissimi inquilini di questa
casina, eccomi qui a raccontare (a più di una settimana di distanza) il
concerto di Forlì. Le emozioni sono ancora molto confuse tra loro, ma ci
provo, perché condividere una gioia è la cosa più bella che possa esistere.
Sabato 24 marzo, partenza da Cascina (Pisa) insieme ad Alessandro, sulla
fidata macchina di Silvia e con la piacevolissima allegria travolgente di
Claudia. Siamo tutti.
Un viaggio in macchina che anch’esso è parte della giornata, tra soste
“fisiologiche”, musica e parole… storie di vita, la nostra, quattro storie
diverse insieme in quella macchina, tutte verso una unica mèta: il concerto di
Forlì.
Arriviamo a Forlì (dopo un falso incontro del terzo tipo e un incontro con un
tipo un po’ strano :o)) e all’albergo ci corrono incontro Paola e Matilde. Che
bello incontrarle! E intanto le fiorentine erano già arrivate. Poi man mano…
alla spicciolata… Antonio, Alyssa e la sua bellissima famiglia, Renato e
Rita.. siamo tutti. Ci contiamo come facevano i prof nelle gite a scuola, e…
si va.
Destinazione palasport.
La mia giornata è scandita da tre abbracci ai quali ho assistito da non
protagonista… e il primo mi attende all’arrivo al palasport. Un ottimo inizio
direi.
Ci separiamo da Alyssa e Claudia per le prove, saliamo su… l’ingresso mentre
ancora Claudio sta cantando. Momenti belli e meno belli allo stesso tempo.. le
“amare” riflessioni (ma realiste) condivise con Silvia stavano prendendo il
sopravvento…. mi trovo seduta ad ascoltare le prove, mentre tutti intorno
saltano e ballano. I pensieri cominciano a vagare, salta alla mente questa
frase “giro, salto e ballo come un orso ammaestrato” e tutto si colora di
grigio. Possibile?! Forse un po’ di questa sensazione mi viene dall’essere
tutti “frantumati”… il gruppo già si è diviso, per giusti motivi, e alla fine…
avevamo anche “perso” Silvia nella calca per entrare. Non posso negarvi un po’
di amaro in bocca per quell’inizio diverso da come mi aspettavo.
Finiscono le prove (il mago Casanova me lo sono proprio perso, talmente ero
assorta nei miei pensieri), e ci fondiamo (come nelle altre date) a giocare al
gioco della Peugeot. Come sempre, volevo la coccinella. E puntavo a quella. Un
po’ come quando agli esami ti ci prepari e punti al 27, e poi invece
inaspettatamente l’esame va bene ed esce fuori un 30 e lode.
Vinco la coccinella giocando al “memory”, poi Elena mi passa due coupon per
mandare il codice via sms… avevo portato con me anche la vecchia sim wind… non
si sa mai :o))
E infatti… mi arriva una telefonata: “elisa, sei tu? hai vinto l’incontro con
claudio baglioni”. PANICO! Ho iniziato a balbettare qualcosa tipo “ho vinto..
claudio.. ho vinto”… credo che la mia faccia si sia scolorata e ricolorata più
volte. Ecco, questo è stato il momento in cui le mie gambe tremavano. Incontro
la ragazza che mi aveva telefonato e… mi dice che posso portare un
accompagnatore.
Dentro di me tutto era chiaro e aveva un volto ben preciso: Elena. Ma la
confusione era tanta e… c’era la paura di ferire gli altri. Alla fine il mio
istinto ha trovato l’appoggio di Ale (grazie) e Elena è venuta con me. Questo
momento è segnato dal secondo abbraccio, al quale ho assistito lì immobile con
gli occhi ripieni e appannati. In quel momento Silvia è stato il mio
“rifugio”, ritrovare la sua presenza, i suoi occhi felici e increduli mi ha
dato un senso di sicurezza. Mi sono anche passati davanti i volti di chi (per
un motivo o per l’altro) non era lì, e con i quali avrei voluto condividere
quel momento di gioia indicibile: Claudia, Alyssa, Matilde e… un caro amico.
Ma mentre ero presa da questi pensieri un po’ malinconicamente “baglioniani”,
arriva la nostra fiorentina Sara saltellando “ho vinto ho vinto!”. Sembrava
uno scherzo!
Di quei momenti ricordo bene la corsa verso il backstage.
E dietro una tenda, in mezzo a persone dello staff, c'era proprio Claudio! Mi
sono ammutolita... infatti non oso pensare cosa passasse per la sua testa in
quel momento alla vista di quattro persone praticamente… immobili :o)
Avevo poi una bella "missione" da compiere: consegnargli la raccolta (2005)
dei racconti di unaparolaperte.net!! Ebbene, il libro è stato consegnato,
insieme al menu dell'ultimo Schitarrando! Claudio ha voluto sapere di cosa si
trattava, e.. in tre siamo riuscite a dirgli qualcosa. Gli abbiamo spiegato di
cosa si tratta.. a grandi linee... mooolto grandi (per via dell'emozione). La
cosa più buffa è stata quando gli ho detto ... "si, ci troviamo, stiamo
insieme e cantiamo.. il mio ragazzo suona la chitarra, e io.. ehm..
(imbarazzo) il pianoforte". Alla sua risposta "ah!" non ha seguito nessuna mia
parola. Mi vergognavo da morire!!! Comunque alla fine mi ha chiesto di
autografargli questo menu... eeeeeh?!!?!? IO?!?!?
Ebbene, la scena dell'autografo sembrava una scena comica. Io che ci ho messo
un sacco di tempo, lui che mi teneva il libro a mo' di tavolo forse anche
divertito dopo che ripetutamente gli chiedevo di spostarmi la sua mano perchè
non riuscivo a scrivere)... alla fine la dedica è stata:
A Claudio
Buona musica
elisa e gli amici del sito
Siamo state felici di poter consegnare con le nostre mani questo libro, questa
creatura della nostra Silvia e alla quale tutti noi abbiamo contribuito con le
nostre storie accanto. Mentre tenevo la penna in mano e pensavo in quegli
interminabili istanti alla dedica da fare, avevo presenti nella mente come
tante foto che scorrevano le persone che ho conosciuto in questa lista… ma
soprattutto Silvia, col suo esserci silenzioso eppure partecipe e gioioso,
come un abbraccio del cuore che non necessariamente passa attraverso un
contatto fisico.
E infine, per concludere, mentre stavamo andando via l’ultimo sguardo…fugace
eppure per me interminabile.
“Claudio! Complimenti per… per la musica”
In tre parole il tentativo di trasmettergli la mia stima per il
claudio-musicista, per il suo lavoro, per la dedizione e passione che mette in
ciò che fa, il profondo rispetto per tutto ciò che è il claudio-uomo…
per le armonie di mille giorni di te e di me
per male di me, la mia canzone preferita
perché grazie a lui ho incontrato la musica, quella che amo fare, e un grande
musicista e grande uomo che sa guidarmi nelle vie lunghe e clacsonanti della
vita alla ricerca della musica, quella che ti fa vibrare dentro e piangere
maledettamente mentre suoni un inciso
per Incanto, Assolo Non solo, E tu come stai, il Viaggiatore, Oltre . . .
per aver letto in quelle mie tre ultime parole e aver capito. Sono cose che
non si riescono a spiegare, è difficile rendere con le parole uno sguardo e
una carezza. Uno sguardo diverso dal solito: dritto, deciso, che entra in
profondità.
per avermi dato, con quel breve sguardo, la voglia di suonare ancora, oltre
tutti gli ostacoli che ci sono e ci saranno.
Di questo incontro, oltre ai baci, alle parole, alle risate, alle foto, resta
il terzo abbraccio. Un abbraccio al quale mi sono trovata ad assistere come
con gli occhi di un bimbo di fronte a qualcosa più grande di lui,
inspiegabile, eppure di una forza e dolcezza travolgenti.
Ecco, questo è ciò che porterò sempre con me: la bellezza e soprattutto la
“verità” di quegli abbracci.
Ringrazio i miei compagni di viaggio, tutti.
Ringrazio chi mi ha regalato quegli abbracci.
Mi avete dato tanto, tantissimo. E questo vorrei che Claudio sapesse: perché
le note e le parole non si perdono nel vuoto dell’etere ma sanno diventare
sacrificio, partecipazione, affetto e… vita.
Grazie a Claudio ci siamo incontrati, conosciuti, intrecciati con le nostre
vite, e siamo riusciti ad andare oltre Claudio.
Arriverà un giorno in cui non ci incontreremo più per concerti di Claudio, un
giorno in cui chissà dove saremo, ognuno con la sua storia ancora da portare
avanti… e quel giorno potremo ricordare ciò che ha arricchito le nostre vite…
e davvero credetemi, mi avete dato tanto, e continuate a farlo.
Grazie.. di cuore.
Alla prossima
Elisa
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