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QPGA-Gran Concerto
Firenze, 22 Giugno/09
A Firenze ci sono andato già
senza attesa per le novità dello spettacolo, ci sono andato per vedere uno
spettacolo che sapevo mi sarebbe piaciuto guardandolo così, come si guarda lo
spettacolo di chi sa cantare e suonare buona musica e, puntualmente, questo è
successo.
Firenze è stata tanto di Firenze, con Paola, la mia compagna di tante
avventure Claudiesche e non, in giro per la città per coglierne lati
conosciuti e carattere nascosto. Con i nostri passi fra le sue vie, con le
nostre attese sulle sue piazze e su ponte vecchio, con il nostro vagare per i
viali alberati della sua collina… ho dovuto rinunciare alla mia agognata
bistecca alla fiorentina. In viaggio ci siamo fermati in un posto fra
Barberino di Mugello e Fiesole, sono entrato in ristorante con quella voglia
dentro e sono rimasto un po’ deluso nel vedere che la mia agognata bistecca li
non la facevano, ma la cucina raffinata del posto me l’ha fatta dimenticare,
pur facendomi rimanere una nuova voglia per un nuovo giro a Firenze.
In quel ristorante abbiamo assistito al cambiamento del tempo che ci ha poi
accompagnato per tutta la giornata, la mia mantella antipioggia quel giorno ha
trovato davvero il modo di farsi una ragione di vita e di farsi passare le sue
crisi esistenziali, era un po’ che non la usavo per il suo primario uso, cioè,
difendermi appunto dalla pioggia.
La pioggia ha lavato i campi e le prime piante delle colture che stanno
apparendo, anche sotto un cielo grigio, la luce di quel giorno bastava a far
risaltare il giallo oro di alcuni campi o il verde intenso delle boscaglie,
ancora di più i marmi dei monumenti di Firenze confondevano gli occhi che
cercavano di seguirne i più piccoli intarsi, le statue o i grandi disegni
architettonici… magia di un po’ di pioggia che ha semplicemente lavato via la
polvere dei giorni.
Gli incontri di quel giorno, vissuti insieme in un attesa o vissuti insieme
nel progetto di un nuovo giorno, lo scambio dell’”ignobile” orologino … che
dopo una risata tanto ignobile non sembrava più, la simpatia espressa dagli
abbracci e dai ricordi, un approssimativo hotel di Forlì finirà con l’essere
il più bel hotel del mondo! Non faccio nomi di chi c’era per non dimenticare
nessuno, ma voglio dirvi… credetemi ragazzi, prima o poi troveremo un’hotel
anche peggiore da ricordare.
E il concerto è stato quello che mi aspettavo svestendolo della troppa attesa
e dai condizionamenti delle parole ascoltate nei giorni prima. Un concerto
bello e godibilissimo.
La serata è finita a Piazza Michelangelo… guardando le scie luminose lasciate
dalle vie e dagli argini dell’Arno che sembrava addormentato pure lui, in
lontananza cupole e torri che sembravano piccoli o grandi pianeti luminosi che
galleggiavano nel buio e intorno… una notte quanto mai sveglia.
Il viaggio di ritorno è stato un po’ rocambolesco, accidenti all’autostrada
chiusa e alle code interminabili di camion sulle strade statali su cui ci
hanno deviato, insomma, da Firenze a casa abbiamo fatto mattina con tanto di
cappuccino.
Renato
www.gruppoesserci.blogspot.com
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