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Un prestigiatore che soffia
sulle ali dell'evasione.
Piombino ,15 Agosto/09
Se il primo concerto ti rapisce
per la novita' dello spettacolo con nuove ritmiche e sonorita', bissarne un
altro (ed inaspettatamente fare anche il tris:-) da spazio a quei contorni che
durante il primo possono rimanere a tratti sfumati all'estremita' della musica
e della curiosita'.
Poi se la la cornice a fare da contorno alla serata e' la straordinaria
bellezza di Piazza Bovio a Piombino beh.... li il girotondo del mare tutt'intorno
gia' da solo forma un incanto.
Ho percorso la strada del centro storico tutta in pietra, straripante di
negozietti e di vita per sboccare davanti ad una piazza adagiata su di una
rocca a picco sul mare, un alito di vento mi ha dato il benvenuto mentre il
sole gia' in fase di intraprendere la sua discesa nel mare stava innalzando la
sua tela per iniziare a dipingere il cielo di una miriade di sfumature di
colori spaziando dall'arancio al rosso piu'intenso. I gabbiani sospesi in volo
a mezz'aria con lo sguardo fisso nell'acqua nel tentativo di avvistare una
preda per tuffarsi giu' e risalire con essa la corrente del cielo. Un
leggerissimo moto ondoso accarezzava dolcemente la scogliera, quasi a non
volerla disturbare, a non voler spezzare quell'incanto che tutto l'insieme si
stava apprestando a dare alla serata. Sui parapetti ai margini della piazza
moltissime persone avevano gia' preso il loro posto, se non per vedere, almeno
per poter ascoltare una musica diversa da quella che in genere la sera viene
suonata dalle sirene del mare.
Gia', e se con un po' di fantasia, mi viene da pensare al canto delle sirene
da ascoltare in una notte dal cielo stellato affacciata ad uno di quei
parapetti che circondano quella magnifica piazza, restando in tema di fiabe,
mi viene da pensare a Claudio, che come un prestigiatore viandante ( e chissa'
che ancora non cerchi anche lui la sua strada) e’ pronto a trasformare piccoli
momenti di sogni sostando nei luoghi piu' particolari e scenografici di ogni
citta' dove fa tappa con il suo viaggio. Mi piace immaginare di vederlo
scendere dal carrozzone, scegliere il suo luogo d'effetto perche' anch'esso
contribuira' a fare piu' grande la sua magia, frugare nel grande cilindro dei
suoi progetti ed iniziare a far uscire note materializzandosi ora in un basso,
in un violino, in un tastiera, in una chitarra, in una batteria, e formare
cosi' una danza di strumenti che accompagnati dal suo canto si fanno spazio
nelle menti intorno, donando loro una nuova cornice di un posto che, per una
sera sfuggendo al quotidiano, portera' coloro che si sono fermati ad ascoltare
in una piazza diversa da quella che fino ad allora ogni giorno si sono trovati
ad attraversare. E chissa' se i giorni a seguire ripassando di li' non
sentiranno di nuovo echi di musica che per una sera e' riuscita a trasformare
un intero angolo di citta'....
Io in questo spicchio di fiaba mi sono fermata per la seconda volta, in una
localita' diversa dalla prima, ad ascoltare, a cogliere e rapire in quelle tre
ore di magia quei particolari ora dati dal pubblico a tratti un po' atipico,
ora dati dal prestigiatore stesso, seppur a piccoli tratti, forse infastidito
da qualcosa lontano dalla sua musica.
Da quella piazza ho portato via nuovi momenti, ora gia' ricordi, da
racchiudere insieme agli altri nel mio scrigno del cuore.
Le luci delle barchette nel mare intorno alla piazza, la cupoletta del
campanile illuminato dietro al lato del palco, il sonno sulle ginocchia della
madre di una bambina di 5 mesi, i cenni i quadri accesi con mille luci dei
ragazzi in regia, la dolcezza dello sguardo di una coppia sulla cinquantina
abbracciata a cantare per tutto il tempo della seconda parte ... ho portato
via l'energia dei musicisti colmi di note dentro l'anima, ho portato via il
ringraziamento di Claudio per aver ascoltato con rispetto la prima parte, ho
portato via i suoi sorrisi (ma anche le sue smorfie di stizza) ho portato via
l'immagine delle sue mani che si intrecciavano con quelle di coloro che erano
sotto il palco con una dedizione particolare,...ho portato via il lancio del
cappellino, ma soprattutto ho portato via il lancio del suo cuore dal quale ne
e' scaturita un'energia' cosi' forte da soffiare vento sulle ali di evasione
di ciascuno di noi....
E chissa' se stasera, in piazza Bovio , illuminata da uno spicchio di luna, si
potra' ancora udire il suono di un prestigiatore che nel corso del suo viaggio
ha fatto li’ la sua sosta cercando di regalare mille e piu’ incantesimi al
cuore di coloro che per tre ore hanno chiuso le porte al mondo fermandosi ad
ascoltare e sognare in una calda sera di mezz'estate.....
Silvia
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