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La voce e il piano
L'Aquila 29/01/10
Conosco la musica.
Ha un cuore immenso, ma è gelosa.
Di solito, pretende tutto per sè.
Attenzione. Silenzio. Applauso.
E questo sera, però, sarebbe stato diverso, me lo sentivo già partendo da
Roma.
"Io e L'Aquila - mi ha detto, mentre arrivavamo qui in macchina, insieme -
abbiamo una cosa in comune...".
Mi guardava con gli occhi sottili di chi mette a fuoco pensieri lontani.
Conosco bene quello sguardo.
E' lo sguardo della verità.
"Cosa?", ho chiesto.
"Voliamo alto", ha risposto. "Più in alto di tutti".
"Questa sera - ha aggiunto, tornando a guardare le montagne fuori dal
finestrino - mi farò cosi leggera da sfiorare il suono del silenzio. Cosi, per
una volta, sarò io ad ascoltare.
Ascolterò il respiro della gente di qui.
La limpidezza del suo sguardo, la profondità del suo silenzio, la pulizia dei
suoi pensieri,la forza delle sue parole.
Allora ci prenderemo per mano e voleremo insieme, l'una al fianco dell'altra.
Dal dolore alla serenità, dalla distruzione alla rinascita, dalla disperazione
alla speranza.
Da un passato da dimenticare, a un futuro da ricordare.
E alla fine, per una volta, sarò io ad applaudire.
Dal 6 Aprile sono venuto a L'Aquila tre volte.
La prima, subito dopo il sisma.
La seconda per la riapertura di Piazza Duomo.
E questa sera.
Sono qui per dire grazie alla gente di questa città e di questa terra.
Grazie per aver ricordato a tutti noi il significato di alcune tra le parole
più importanti tra quelle che danno senso al nostro dirsi uomini: dignità,
onestà, verità.
E per dire a questa città che, quando l'emergenza sarà superata e la vita
tornerà quella che tutti conosciamo e desideriamo, non lasceremo che il
silenzio e oblio avvolgano questa terra, ma continueremo a volare insieme,
verso un futuro davvero degno di questo nome.
Claudio Baglioni
Queste le parole che Claudio ci ha lasciate nero su bianco sulla brochure del
concerto di ieri sera a L'Aquila, sicuramente uno dei più emozionanti di
questi ultimi tempi, cui ho avuto l'onore di assistere.
Dopo gli alti e bassi del raduno, una straordinaria prova di umanità del
cantante e di organizzazione nella sede della Guardia di Finanza di Coppito.
E certe parole dette mi hanno fatto tornare indietro nel tempo a InCanto,
anche allora pianoforte e voce, a ricordarmi perchè ho fatto questa lunga
strada con quest'uomo, mai una strada piana ma sempre tortuosa e avvitata
saltellando tra le corde del mio animo a volte inquieto, ma sempre emozionante
e straordinariamente ricca di buoni effluvi per rendere meno amaro il cammino.
Un concerto sdoppiato in due locations diverse, Claudio ubiquo con
maxi-schermo e presenza fisica, due concerti in uno, anzi un concerto in due.
Ma forse avrebbe voluto fare 10.000 concerti per 10.000. E dentro quei due
ambienti comunicanti, c'era passata la storia di questa città, ma anche la
storia del mondo di quest'ultimo anno. Anche l'acustica era perfetta. E non
importa che qualche acuto non era all'altezza, che qualche accordo era un pò
stiracchiato. C'era il cuore calmo e coraggioso di un Claudio mai visto cosi
sereno e felice, a tenere unite quelle "storie di tutti", quelle storie così
drammaticamente segnate.
Ieri sera, arrivando anche'io, per la terza volta a L'Aquila dopo il disastro,
ho visto negli occhi della gente, più speranza,
più desiderio di rinascita, più volontà di riavvicinarsi alla vita. E questo è
stato il regalo più bello che mi è parso
di cogliere negli occhi stanchi ma commossi di Claudio, quando nel finale sul
palco, mentre rendeva omaggio al lavoro di un altrettanto commosso Bertolaso,
avrebbe voluto abbracciare una per una le persone che si stringevano attorno
per ringraziarlo.
Dietro c'era il pianoforte muto che di lì a poco avrebbe accolto per l'ultima
volta Claudio per intonare "La vita è adesso", con la maglietta della
Protezione Civile appena indossata e con la discrezione di chi sapeva che non
era facile chiedere alla gente di riavvicinarsi all'attimo della vita che non
fugge, quando tante altre vite sono fuggite via in una notte.
Grazie Claudio per questo meraviglioso incanto d'inverno.
Alex |