|
Capodanno con Claudio
Roma, 31/12/2010
Siamo onde dello stesso
mare, foglie dello stesso albero, fiori dello stesso giardino.
Il mio viaggio per Roma è iniziato in una giornata
lavorativa qualunque quando il mio cellulare ha ricevuto un sms dalla socia
che mi chiede se avevo sentito la voce di un probabile concerto a Roma di
Claudio per l’ultimo dell’anno.
Subito internet soddisfa la mia curiosità e mentre sto rispondendo al suo sms,
arriva Filippo.
Lo guardo e gli dico “che ne dici se per l’ultimo dell’anno andiamo a Roma?”.
Lui ha già capito tutto nel momento in cui ha varcato la porta e mi ha
guardata nel viso… “dov’è Claudio?” mi chiede “Codesto sorriso lo conosco…” …
“Ai Fori!” rispondo io…
E lui “Certo, andiamo, deve essere bello!”
Da allora, per dirla alla Sandrino, ho iniziato a camminare a qualche metro da
terra…ogni tanto mi sedevo su una nuvola e col cuore volavo in quella città
che già anni fa mi aveva rubato il cuore con la sua magia…e volavo da colui
che mi ha accompagnata in questi 25 anni di vita, una persona che ho visto in
volto da vicino solo due volte ma che per me è sempre stato al mio fianco…un
amico, un rifugio, uno sfogo. Una presenza fissa, che ha sempre condiviso con
me tutto e che mi ha fatto conoscere persone speciali che ho portato tutte con
me, nel mio zainetto.
In ogni momento lui c’è sempre stato: con una frase, una canzone o anche solo
una parola. E anche se tutto questo è sempre giunto solo attraverso un
televisore, un libro o più probabilmente attraverso le casse di uno stereo e
non era certo rivolto solo a me, per me aveva ed ha un valore immenso.
Mi rendo conto che tutto questo può suonare strano a chi non condivide con me
queste emozioni…e capisco del resto che posso sembrare matta a definire amico
una persona che non sa nemmeno che esisto…Ma io realmente sono fiera di
questa…passione? Fissazione? Boh, non so nemmeno io come definirla…So solo che
non smetterò mai di ringraziare mio fratello che mi ha introdotto su questa
strada, spesso fra l’altro percorsa insieme, e tutte le persone che nel tempo
hanno reso possibile che il sogno continuasse ad esistere.
Il bed & breakfast è prenotato…decidiamo di usare il treno e dopo 2 giorni di
estenuanti inutili lotte col sito di Trenitalia e Filippo che decide di andare
in agenzia a prenderli, anche i biglietti sono nelle ns mani…a lavoro siamo
inondati di cose da fare e così i giorni corrono più veloci che mai.
Arriva Natale…poi la partenza del 30…l’arrivo a Roma ed il pomeriggio a giro
per cercare di vedere più cose possibili…e finalmente è il 31.
Arriviamo ai Fori verso le 16.30 e Claudio sta finendo le prove…ci incontriamo
con Cettina prima e con Daniela poi (e rispettivi mariti ovviamente al
seguito)…la posizione è ottima, un po’ laterale ma ci sono delle gradinate che
ti fanno vedere benissimo.
Difendiamo strenuamente la ns conquista finchè, verso le 7, la “sicurezza” si
rende conto che quella zona doveva essere transennata e probabilmente si erano
dimenticati di farlo…arriva un cafone che insultando ci intima di spostarsi di
lì, perché quella zona era riservata-non-si-sa-a-chi. Fino all’ultimo ci siamo
rifiutati di lasciare quei posti ma l’arrivo del questore e della Polizia ci
ha fatto purtroppo desistere e ci siamo dovuti spostare nel recinto sotto al
palco ma a quel punto lontani.
Il mio purtroppo non è dovuto alla posizione…alla fine abbiamo visto bene il
concerto, non eravamo stretti come sardine ed eravamo cmq più vicini di altre
persone che magari si erano fatti più attesa di noi ma erano dietro le
transenne. Dico purtroppo perché poi ho scoperto che casualmente 10 persone
sulle gradinate ci sono rimaste eccome…”chiusi” dentro 4 transenne ma di fatto
nessuno le ha smosse di lì.
Ma forse la parte più vergognosa ancora ha da arrivare e si presenta quando,
davanti alla ns richiesta di uscire per andare in bagno, ci viene risposto che
se usciamo poi non possiamo rientrare! (notare che i wc chimici erano nemmeno
a 20 metri da noi)…Rimbalziamo come trottole da uno steward ad un altro finchè
non esponiamo la situazione ad un poliziotto che ci scorta fino ai bagni ed
impone alla sicurezza di creare un varco per rendere accessibili e fruibili i
bagni.
Ha ragione Filippo che dice che se invece che a un concerto di Claudio si
fosse stati ad un concerto di qualcun altro, si sarebbe venuti alle mani
davanti a tanta cafonaggine ed ingiustizia.
Il tempo passa movimentato da questi avvenimenti, nel frattempo è scesa anche
la sera e con lei il freddo.
Arrivano anche le 21.45…il maxi schermo ci accompagna all’inizio del concerto
con 3 video (tutti qui, crescendo e cercando, per il mondo) …e poi entra
Claudio, di nero vestito, che ci saluta con “e tu come stai?”…seguita da “Noi
no”, canzone che ho sempre amato ma che ha assunto per me un valore più
speciale nell’ultimo mese.
Ho alzato quel braccio e gridato a squarciagola soprattutto per la mia piccola
Vittoria, la mia nipotina di 16 mesi che è innamorata di questa canzone e
quando la sente alza il suo braccino e grida “noiiiiiiiii” …e che per un
frammento è stata lì con me, dall’altra parte del telefono…
Il concerto ha seguito più o meno la scaletta del tour, credo…diciamo che è
stata eseguita la maggioranza delle canzoni presenti nel cd…
Arriva la mezzanotte e per me è stata un’emozione indescrivibile.
Essere a Roma, città che adoro, con da una parte colui che amo sopra ogni
cosa, che colora e riempie le mie giornate, che sa capirmi solo guardandomi,
che fa di tutto per rendermi felice e che sa quanto significhi per me un
concerto e quindi si sacrifica attendendo ore al gelo per poi rimanere al mio
fianco a vedermi urlare, saltare o piangere sapendo che io in quei momenti mi
sfogo e sto veramente bene….e dall’altra l’amico di tutta una vita, il
creatore di emozioni in musica…è stato qualcosa che di fatto a parole nemmeno
so spiegare, ma che porto chiuso dentro al mio cuore nello scrigno dei momenti
più belli in assoluto fin’ora vissuti.
Il tempo di brindare, di incantarsi a guardare i fuochi, di buttare un giù un
panettoncino diviso in 4 e Claudio è tornato, deliziandoci di un’ulteriore ora
che ho sentito ancora più dedicata a noi, che eravamo lì da ore pur di finire
l’anno vecchio ed iniziare quello nuovo insieme a lui. E fra una incantevole
“notte di note, note di notte”, una viva “Buona Fortuna”, una romana “Ninna
nanna, nanna ninna” , le luci si sono spente con Claudio che ci ha salutati,
in sottofondo “per il mondo” e delle citazioni che scorrevano…
L’ho guardato uscire, dalla mia bocca è uscito un sussurrato grazie per queste
nuove emozioni che è stato in grado di regalarmi…poi mi sono girata verso
Filippo, a cui va davvero il grazie più grande e sincero per essere, anche in
queste occasioni, il mio compagno più vero. Perché immagino e capisco che non
è facile vivere queste esperienze, fatte di lunghe attese e note magari
sconosciute, quando non si è mai vissuto niente di simile….è per questo dico
che il suo regalo più grande è avermi capita fin dal primo giorno nonostante
magari nemmeno capisse o condividesse …e con più o meno voglia avermi sempre
assecondata ed accompagnata in ogni viaggio verso una nuova notte di note.
Del resto, una citazione di Mark Twain passata sul maxi schermo diceva proprio
così: “tra vent’anni non sarete delusi delle cose che avrete fatto, ma di
quelle che non avrete fatto”.
Claudina
|