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ConVoi tour 2014
Fine tour ConVoi
Si sono spente le luci sul palco,
si sono accese le luci nel palasport e capisci che è tutto finito... il mio
tour è finito perchè dentro il tour di Claudio, come di qualsiasi altro
artista amato dalla gente, ci sono i singoli tour di ogni singola persona che
li ama e che da loro traggono belle energie, svago, incanti e chissà, anche un
poco di trasgressione alla loro quotidianità e al loro essere e apparire di
tutti i giorni.
Qualcuno ha fatto date da contare a due cifre, qualcuno con una sola e
qualcuno una data soltanto, ma per tutti è il loro piccolo, personale tour.
Per tutti è stato un trolley o uno zainetto da preparare, un biglietto o più
biglietti da comprare, un viaggio che magari è iniziato e finito con un tram,
oppure con un aereo, un albergo oppure un'attesa o tutti e due, un panino una
pizza un fast food, acqua, un bicchiere di vino e una birra, una corsa e la
curiosità di entrare in un palasport e vedere come sia fatto, vedere come sarà
la visibilità del posto che ti hanno assegnato, vederne i colori e le sedie
piene, ma anche vuote che aspettano chi porterà un applauso, un grido, una
voce a muovere onde o semplicemente un'emozione... e qualche volta una noia di
chi non voleva venire, ma ha dovuto venire per non deludere, di chi non ha
trovato ciò che cercava, di chi si è divertito tanto, ma non voleva farlo
vedere per motivi suoi.
Si sono spente le luci sul palco, si sono accese quelle molto più anonime del
palazzetto e si rimane li, davanti al palco, guardandoci in giro un pò
smarriti in questo traffico di cuori che pian piano si allontanano tenendosi
per mano per trattenersi ancora un pò. Si guardano gli strumenti, ora
tacciono, la batteria non detta più il ritmo, le chitarre riposano, le
tastiere non ricamano tele soffici di musica, tutti gli strumenti sono li
adagiati dietro la scena, in silenzio e stanchi, ma in attesa di essere un
nuovo coro, oppure un nuovo mare di suoni nel quale perdere il proprio.
Claudio è andato via, come un vento, come una nuvola che disegnava il mio
cielo e mi faceva vedere quanta profondità si può trovare nell'infinito dei
pensieri soltanto a sforzarsi un poco per cercarla, Claudio è andato via e già
ho voglia che ritorni, già ho voglia di ripartire con emozioni nuove per
stravolgermi il cuore, per meravigliarmi con nuove invenzioni che rendano più
brillante questo assurdo tempo di vita, che fugge troppo in fretta, sopratutto
quando credi di aver trovato il posto dove vorresti fermarti, quando credi di
aver capito dove nascono le emozioni, quando credi di aver trovato l'origine
delle lacrime di gioia e di commozione, quando credi di aver capito e senti
quanto è bello accorgerti che invece non hai capito ancora niente, ma che per
fortuna ti si apre una nuova strada davanti da percorre con nuove forze e con
nuovi occhi, per vederne gli orizzonti che ti farà scoprire.
E saranno nuovi autogrill, luci da inseguire, nuove notti assonnate e gesti
strani e lenti oppure elettrici, a cercare quel filo d'aria che sveglia le
voglie, sguardi spersi a rincorrer chissà cosa e a non trovare dove stare
mentre siamo in attesa del nostro posto, saremo ancora noi quei mostri,
maschere di gioia e stanchezza che celano cuori che ridono o che piangono e
che sotto la maschera non si vedono, subito pronti a cercare e a cogliere ciò
che lascia la tavola piatta dell'inedia di vita e ispirazione che abbiamo
intorno, per svegliarci di soprassalto con la verità di una canzone, con lo
stordimento di un'emozione nuova per una nuova risposta ricevuta, per una
nuova domanda che scopriamo di dover fare, o farci...
E saranno nuovi palchi, saranno nuove città e noi saremo li a chiedere a
Claudio di svegliarci ancora una volta per sfuggire a miti che nascono già
stanchi e per sentirci protagonisti di un mondo che può cambiare, almeno per
un momento, almeno per il tempo di un concerto e poi andare via con un seme
dentro a cercare un nuovo campo dove seminarlo e attendere con speranza che
nasca una nuova primavera, per noi e per il piccolo mondo che abbiamo intorno.
E restiamo li sotto quel palco, con ancora addosso l'ultimo brivido a
ripensare a tutta una storia di città e di avventure vissute dentro quella
scia di speranza e di energia che ci ha trascinati e dalla quale ci siamo
fatti trascinare, rimaniamo li con i coriandoli in testa dell'ultimo scoppio
di allegria, con un pò di fiatone per l'ultimo salto sulla vita... la gente se
ne va, il palasport si svuota ormai definitivamente e ormai definitivamente
non rimane che allungare i passi verso l'uscita, uno sguardo ancora al palco,
una speranza che arrivi un altro suono... ma gli strumenti tacciono, parla
solo il cuore e la musica che è rimasta dentro ad accompagnare immagini da
richiamare appena ne sentiremo il bisogno.
Renato
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