Bologna, 17 Gennaio

Il mio crescendo...


Sabato 17 gennaio, finalmente è giunto il mio momento.
Lavoro freneticamente fin dalla mattina alle 7, preparo tutto, non voglio avere pensieri, voglio godermi fino in fondo questo pomeriggio, questa serata.
Partiamo alle 15, siamo tutte elettrizzate, non vediamo l'ora di entrare nel Palasport.
Siamo in fila al cancello dell'entrata Clab, e già la prima sorpresa: dietro la bancarella di fianco un insolito venditore di gadgets con la faccia e il sorriso di Gianni Morandi, giaccone blu, mani in tasca... Ma è Gianni Morandi! Uno scambio di sorrisi, una stretta di mano, una foto ricordo... "Concentratevi su Claudio" ci dice, ma noi non abbiamo bisogno di questa raccomandazione.
In fila l'attesa è interminabile, c'è un freddo pungente, i piedi sono due blocchi di ghiaccio, ci consola soltanto l'idea che quell'attesa ci porterà dritti a casa di Claudio, da Claudio, per un'altra serata fantastica.
Sono quasi le 18, siamo intirizzite, ma entriamo felici, emozionate... Il tempo di lasciare gli zainetti e lì sotto, vicino al palco, una testa di capelli grigi, una sagoma inconfondibile... E' Claudio... Lo chiamiamo, ci saluta e poi, non possiamo crederci, viene verso di noi, sale sui seggiolini e si avvicina, ci abbraccia tutti con lo sguardo, ci ricambia gli occhi, ci autografa i pass, ci stringe le mani, ce le tiene strette, alle più sfacciate, come me, dà anche un bacino, gli tengo la mano, "come stai" mi dice, rispondo ovviamente le cose più cretine che posso, continuo a tenergli la mano, gli chiedo di leggere lo striscione di una unaparolaperte che Silvia ha appena messo proprio lì, sotto di me, di fronte a lui... è un momento che ho aspettato da tanto, da troppo tempo, è incredibile...
Caludio è disponibile, rilassato,cortese, delicato.
Si ferma con noi quasi un'ora, poi scende a controllare che tutto sia a posto.
Colgo i suoi sguardi cordiali ai suoi collaboratori, colgo un gesto affettuoso del tecnico che gli posiziona il microfono, colgo la confidenza, la collaborazione che c'è tra lui e i suoi, dal primo all'ultimo...
Credo che Claudio sia proprio come ce lo immaginiamo, disponibile, affettuoso, sensibile.
Prova i microfoni, ci regala un paio di canzoni, qualche battuta spiritosa, e sorrisi, saluti con la mano, ci chiede se restiamo... Che domanda, che creda davvero che qualcuno possa andar via da lì?!!!
Troviamo i nostri posti, siamo ancora incredule, un pò stordite, e già le luci si abbassano, la casa di Claudio si apre, Claudio ritorna, è ancora lì, tutto per noi...
E' un fantastico "crescendo" di parole e musica, Claudio vuole regalarci ancora una volta le tappe della sua storia musicale, ma vuole farlo da "amico vero", ospitandoci in una casa calda, accogliente, in cui tutti noi possiamo ritrovare emozioni, ricordi, sensazioni, odori, colori...
La musica scorre, il tempo vola, e lui sempre lì, inarrestabile, al centro di una scena che cambia, che si evolve, dalla semplicità di una cantina al calore di una cucina, fino al cielo aperto e stellato di una terrazza, dalla quale ci abbraccia tutti attraverso la luce di un telescopio puntato su di noi, un gesto affettuoso, sincero, da Claudio.
Il tempo scorre, siamo sempre più felici, emozionate, grate... Caludio si dà senza risparmio, si muove sul palco con agilità e maestria, nessun segno dell'incidente che ha fatto slittare la nostra serata, è tutto perfetto, peccato che stia finendo.
Ci saluta, ci ringrazia, è sudato ma ci sembra contento, quattro ragazzoni se lo portano via...
Saliamo in macchina, siamo autenticamente felici, cariche di voglia di fare, piene di calore, abbiamo ancora voglia di cantare, ci abbracciamo, voliamo verso casa...
Arrivederci Claudio, grazie per questa serata, grazie per quest'ennesima emozione e...a presto.

Gabriella

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