Chieti, 24 Febbraio

Crescendo a Chieti 2


Per la tappa di Chieti al Palatricalle, ho cominciato a fare il countdown sul mio calendario dal mese di Gennaio.
Devo ammettere che la grande attesa è stata appagata da uno strepitoso concerto.
E' la quarta volta che lo vedo in tour, ma Claudio trasmette sempre un' emozione diversa.
Sono arrivato a Chieti verso le ore 20, c'èra tantissima gente, e per trovare un parcheggio (nonostante lo spazio sia molto ampio) si è dovuta fare non poca fatica.
L'ora che mancava all'inizio dello spettacolo è velocemente passata, non stavo piu' nella pelle, sentivo il mio cuore che batteva forte per questa nuova sensazione, è come sempre la cosa straordinaria era rappresentata da un pubblico molto vario, bambini, adolescenti, adulti.
Devo dare molto a Claudio, lo cominciai ad ascoltare quando avevo nove anni era il lontano 1984, allora mia cugina mi regalò un Lp intitolato "La vita è adesso" di (per me allora sconosciuto) Claudio Baglioni.
Mi innamorai di quel disco, lo sentivo sempre fino ad consumare la puntina del vecchio giradischi di casa.
Da allora, cominciai a conoscerlo, mi procurai (diciamo che mi feci regalare) tutti i suoi Lp degli anni addietro, e grazie a lui nacque in me la voglia di imparare a suonare il pianoforte; volevo a tutti i costi imparare le sue canzoni.
Allora convinsi la mamma di riparare un vecchio pianoforte che era di mio nonno depositato in soffita, fortunatamente illeso durante il periodo della seconda guerra mondiale.
Mi convinsi sempre piu' di essere innamorato di quella musica, di quella poesia, e anche non avendo gli spartiti cercavo con le mie manine di fare quelle canzoni ad orecchio.
Ritornando al concerto al Palatricalle, è stato molto bello sentire dei bellissimi arrangiamenti, anche se l'acustica si sà nei palazzetti non è un granchè, ma si ha il vantaggio di vedere l'artista più vicino.
Sono state tutte canzoni meravigliose è quella che mi lasciato di stucco, sembrerà banale, ma è stata "Solo", perchè la eseguita solo con l'accompagnamento della chitarra, tra l'altro suonata da lui, ma quello che mi ha colpito era la sua espressione nel cantare, raffigurava e trasmetteva un sentimento diciamo speciale.
Dopo un'ora dalla fine del concerto io con una ventina di ragazzi mentre scherzavano e parlavamo dell'esibizione conclusa, aspettavamo dalla porta principale la sua uscita, per sperare di catturare una foto o un'autografo. Sebbene la foto potesse sembrare un sogno, l'autografo era la portata di tutti, infatti ci eravamo armati di biglietto e penna. Può sembrare sciocco ma per me l'autografo di Claudio rappresentava come andare sulla luna. Già immaginavo il mio autografo incorniciato sul mio pianoforte. Era circa l'una e mezza e quando non ci sperò più nessuno, uscì insieme alla guardie del corpo, in linea d'aria eravamo ad un metro, mi sembrava di sognare e di dire a me stesso "è lui o non è lui?". Non rilasciò autografi, ma ci salutò cordialmente, noi ricambiammo con il nostro calore. La delusione (per l'autografo mancato) dentro di me fu tanta, ma capii al tempo stesso la stanchezza che poteva avere il cantautore per la giornata appena volata via.
Ho amato e amerò, tutte le sue storie, specialmente quelle non tanto gettonate da lui in tour, come "Ti amo ancora", "Ora che ho Te", "Nel sole nel sale nel sud", "Puoi?".
Un giorno una ragazza mi domandò quale era la canzone che io in assoluto preferivo di Claudio; non seppi rispondere, perchè mi resi conto che ogni sua canzone per me ha il ricordo di un particolare momento della mia vita sia esso positivo o non.
Ora ho quasi ventinove anni, son passati venti anni da quando ascoltai per la prima volta Claudio, ho un bellissimo pianoforte mezza coda, e non passa un giorno (specialmente la sera dopo che si è passata la giornata lavorativa) che io non strimpelli una canzone del grande Claudio, immedesimandomi in quello che lui provava allora quando scrisse.
Grazie Claudio di esistere, per me sei è rimarrai un punto di riferimento, e se oggi sono una persona romantica e sognatrice è merito tuo.
Spero un giorno di trovarmi al momento giusto e nel posto giusto per aver un tuo autografo, li' quel posticino sul mio pianoforte sarà sempre per te.
Con affetto,

Luca.

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