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Modena, 12 Marzo
Crescendo a Modena
Ciao a tutta la lista, questa
sera riesco a mettermi davanti al pc per rendervi partecipi del mio Crescendo
a Modena lo scorso venerdì.
Devo ringraziare innanzitutto Barbara che mi ha rimediato il biglietto. Il mio
venerdì scorre in ufficio davanti al pc, devo dire che ero in cerca di lavoro
e mi è arrivata un'occasione lavorativa proprio il giorno 8 marzo di
conseguenza mi era impossibile chiedere il pomeriggio per fuggire a Modena
anche per le prove.
La mattina di venerdì scorre rapida e tranquilla tra risate e battute
scambiate con i colleghi, anzi nonostante la sera prima fossi andata a letto
tardissimo mi sono svegliata con una grande energia e sinceramente senza tanto
pensiero per il concerto della sera.
Dopo pochi minuti che comincia il turno di pomeriggio comincio a sentire
dentro di me un qualcosa nello stomaco e un senso di agitazione (che dovevo
celare perchè ho trovato la scusa del dentista per fuggire mezz'ora prima e
prendere il treno delle 18.08) e da li comincio a guardare l'orologio e il
tempo sembra essersi fermato.
Proseguo con il mio lavoro e quando finalmente arriva l'ora di andarsene io mi
alzo e corro a casa (fortunatamente e incredibilmente la strada era sgombera
da traffico, solitamente non si affronta causa forte traffico). Mentre sono al
telefono con un'amica che mi telefona e l'agitazione comincia a farsi forte mi
cambio una maglia e prelevo la mamma per farmi portare in stazione e così
riportarmi a casa la macchina.
Grande coincidenza vuole che come io entro in stazione e oblitero il biglietto
il mio treno si ferma davanti a me al primo binario. Salgo e aspetto la
partenza. Nel tragitto fino a Bologna mi sembrava che il treno volasse (o
forse era il mio cuore che era talmente leggero che mi ha dato questa
sensazione!!) e io canticchiavo "Un treno per dove" e me ne stavo con la
faccia appoggiata al finestrino con un sorriso ebete. Nel tratto tra Bologna e
Modena mi è parso che il mio treno avesse rallentato la marcia (o forse era
l'agitazione di rivedere Claudio) e la mia impazienza cresceva. Fuori dalla
stazione una signora mi sente parlare al cellulare e mi chiede se vado anche
io al palazzetto così decidiamo di prendere il taxi insieme dividendoci il
costo. Rimane stupita quando le dico che il concerto dura più di tre ore e che
quella è la quarta tappa per me, mentre il taxista comincia a dire che Clà non
ha voce ed io lo lascio parlare. Finalmente si entra al palazzetto, prima cosa
prendo il mio posto poi saluto le persone amiche che so esser nel palazzetto.
Alle 21.15 comincia il concerto da me attesissimo. Visto che i nostri posti
erano lateralissimi (tribuna lato batteria verso uscita palazzetto) abbiamo
deciso di farci il concerto in piedi. Ho saltato, cantato a squarciagola e
ballato. Mentre Claudio cantava però sentivo le gambe che mi cedevano, lo
stomaco che reclamava cibo e la gola che richiedeva acqua ma non avevo nè cibo
nè acqua con me!! Clà è riuscito a sbagliare vari testi e a me fa tanta
tenerezza in questi frangenti, sono stata felicissima di vederlo. Durante il
concerto sentivo che stavo fisicamente crollando e allora ho cominciato a
girare avanti e indietro su quella tribuna andando spesso davanti al palco,
dovevo reagire perchè se mi fossi seduta sarei fisicamente crollata. Mi sono
seduta solo su Avrai per il resto il concerto l'ho fatto tutto in piedi, anche
perchè sentivo che stando seduta la voce di Claudio si allontanava da me e ho
scelto di muovermi senza tregua e non so quale misteriosa forza mi abbia
tenuto in piedi. Ho avuto la sensazione che per un momento Claudio si fosse
fissato con lo sguardo su di me che in piedi laterale ero pari all'ultima fila
parterre, non so se era reale o era un'immagine che la mia mente un poco
annebbiata ha voluto creare!!!
Alla fine di Via e all'inizio dei saluti con la morte nel cuore siamo dovute
scappare altrimenti avremmo perso il treno sicuramente. Siamo riuscite a
prendere quel treno, e su quel treno il sogno è svanito. Un'altra serata in
compagnia di Claudio svanita in un soffio. Non so perchè ma ogni volta che un
concerto finisce io scoppio in lacrime anche se so che avrò un'altra occasione
di rivederlo. Parte del viaggio l'abbiamo fatta con una simpaticissima signora
di Roma che rientrava in nottata sul nostro stesso treno.
Ora mi rifarò venerdì prossimo a Forlì poi ad Ancona e potrò godermelo da una
seconda fila, non mi sembra vero essere così vicinaaa!!! Spero di non avervi
annoiata con il mio sconclusionato racconto, ho voluto condividere con voi
questo sogno regalatomi da Barbara. Grazie a chi ha avuto la forza di arrivare
fin qui.
Buona vita.
Romina
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