Andria:Un canto comune

Un Baglioni un po' più liberto dai soliti convenevoli, più sciolto, più sereno, meno artefatto, artificiale, studiato, costruito, meccanico... insomma, più vero!!! (capello lungo piastrato a parte.).
Finalmente anche quel nuovo ruolo di "pubblico spettatore" (leggermente stretto, per la verità) è tornato quello di "attore" di una volta (eccetto i gridolini assurdi e stupidi, da abolire), come non accadeva da tempo; il ritrovato piacere di cantare Assieme a lui, di partecipare alla sua emozione, di sentirsi più vicini a quell'uomo, orami, tutto bianco che, nell'ultimo periodo, aveva messo un pochettino più di distanza tra se stesso e il suo pubblico.
Chissà se solo per un'occasione tanto diversa e di solidarietà... in ogni caso, è stato bello... davvero!
Una sentitissima "Tamburi Lontani" mi ha spinta a muovermi dal mio "bel posto" per far sì che la mia voce fosse unita a quella di tutti gli altri fortunati tamburini presenti l'altra sera, un'urlatissima "Noi no" che  ha, finalmente, liberato il groppone che fino ad allora avevamo tenuto dentro Insomma una ritrovata armonia che, almeno io, non sentivo da tempo.
Un'emozione reale e speciale per quella voce sempre amica che, nonostante il contorno, a volte poco piacevole, resta sempre il motivo principale che mi porta a continuare questo viaggio, a continuare a sperare, a sognare e ad emozionarmi.

Per questo Canto comune, più che concerto, e per gli altri che verranno...

                                        Rita

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