Andria 11/07/2002

Un immagine: Claudio e Don Riccardo abbracciati sul palco alla conclusione di un concerto che valeva una promessa ed una scommessa.
Ogni concerto ci lascia dentro una sensazione, un ricordo che sintetizza nella nostra memoria quell'esperienza.
Per me quella e' l'icona di questo evento del tutto particolare. E nel vederli, li' sul palco uno accanto all'altro ho immaginato quel loro primo incontro tra i forti ulivi pugliesi, l'uno addolorato per il suo recente
profondo dolore e l'altro disposto ad ascoltare i tormenti dell'anima.
Un incontro cementato, in seguito, dal tragico destino di una povera bimba vittima di un assurdo, atroce gesto di gruppo.
E' cio' per cui questo prete coraggio sta combattendo, migliorare la qualita' della vita della gioventu' della sua terra, e' cio' in cui Claudio ha creduto.
Una piccola sedia messa sul palco accanto agli strumenti musicali testimoniava  l'importanza di questo impegno.
Per me su quella sedia c'era quella bimba piena di vita che correva nelle campagne pugliesi, prima che qualcuno decidesse di rubarle per sempre la sua innocenza, il suo futuro, la Vita.
La speranza e' che la serata, a cui Claudio e i 1.300 spettatori, presenti nel cortile di questa scuola di periferia, hanno dato vita, sia la pietra angolare su cui costruire non solo un edificio, l'oratorio, ma anche  una nuova realta' per una comunità di giovani che ha trovato una guida spirituale capace di attirare l'attenzione sui loro problemi.
 

                             Sergio

 

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