InCanto: i sogni si avverano

14 novembre ore 21.00: l’InCanto sta per iniziare, Claudio mi "incanterà" con la sua voce, con il suo pianoforte, e non solo… questa volta sarà diverso, l’emozione del concerto si fonderà a quella fortissima dell’incontro, seppur breve, con Claudio stesso. 

Si apre il sipario, una voce, un pianoforte, le luci illuminano l’incantatore: Claudio è lì, bellissimo mago che racconta la sua vita e il suo rapporto con quello strumento che lo accompagna fin dalla giovane età.Ancora una volta mi guida, quasi tenendomi per mano, in quel vortice di forti sentimenti ed emozioni che anche lui stesso sicuramente ha tanta voglia di provare. La musica, le sue canzoni si susseguono in un’atmosfera di intimità fra Claudio e il suo pubblico. L’emozione si fa più forte ed il mio cuore batte all’impazzata quando intona FAMMI ANDAR VIA, e poi TI AMO ANCORA, e mi tornano in mente, quasi con prepotenza, sprazzi di vita vissuta ed un amore mai dimenticato. Ed ancora, quasi a voler suggellare una promessa, MILLE GIORNI DI TE E DI ME. Tuttavia il mio InCanto non è ancora finito, forse deve ancora cominciare… E’ appena calato il sipario sulla "notte di note", o meglio sulle "note di notte"che Claudio ha tirato fuori dal suo pianoforte. Mi rimane il ricordo di una rosa rossa, bellissima, avrei fatto di tutto per fargliela avere ma mi sono dovuta accontentare di un lancio peraltro andato a vuoto. Il teatro comincia a svuotarsi ma io rimango dentro, a fare avanti e indietro tra un’uscita e l’altra ma invano. Il sogno inseguito per tanti anni non si avvererà neanche questa volta. Quasi in preda ad una crisi di nervi mi avvio verso l’uscita con la mia amica e "compagna di avventure" e finalmente arriva la soffiata: Claudio sta cenando al "Setaccio" (un noto ristorante appena fuori città), non ci resta che correre lì. Ovviamente la scena che si presenta davanti è scontata: c’è altra gente, la porta chiusa, e nessuna altra possibilità di accesso. Intanto è notte fonda, sono quasi le due e di Claudio nemmeno l’ombra, possibile che stia ancora cenando? Non ci resta che aspettare, prima o poi esce e intanto rimaniamo anche in pochi… La nostra attesa viene finalmente premiata, Claudio esce, sorride, si ferma pochi minuti con noi, firma autografi e ci regala anche l’emozione di una foto con lui. E’ stanco ma questo non gli impedisce di regalare qualcosa a chi fedele lo aspettava da anni nella sua città, a chi ha sfidato freddo, porte chiuse e forze dell’ordine. Claudio è lì davanti a me, mi guarda, forse si aspetta che io dica qualcosa, ma io non riesco a parlare, ho un nodo in gola e due lacrime che stanno per venire giù. "Claudio grazie, grazie di cuore" è tutto quello che riesco a dire mentre lui mi stringe la mano, o forse sono io che stringo la sua. 

Il tempo sembra essersi fermato, le emozioni si accavallano, "tam tam" il cuore batte forte come un tamburo; il sogno si è avverato ma, come tutti i bei sogni, anche questo finisce all’alba. Claudio sale in macchina, un ultimo saluto, finisce questa lunga notte di note e non mi resta che dire "buonanotte, buonanotte tesoro".

                                                                                                            Anna

 

 

       

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