In Viaggio con Claudio                      Foto dimensioni reali

Salve a tutti, popolo baglioniano.
Mi chiamo Maurizio e ho deciso di riassumervi "brevemente" il mio viaggio iniziato ormai ben 22 anni fa, con il coinvolgimento totale dopo l'ennesimo trionfale ritorno di Claudio con l'album "Strada facendo".
Giugno 1981: esce l'attesissimo album, colonna sonora della mia estate, fino al punto di essere cantata in comitiva anche durante le escursioni in montagna, inizialmente a squarciagola e poi con un rigagnolo di voce. Tutte le canzoni del disco sprigionano poesia che ad ogni ascolto riecheggia nell'aria e descrive attimi di vita. Diventano il life-motive di quegli anni e inesorabilmente, come ciliegine, attirano tutte le "opere" di Claudio, dalla prima semplice canzone alla più profonda, vero e proprio trattato sulla vita.
Finalmente arriva il giorno del primo concerto, domenica 24 ottobre 1982: Piazza di Siena a Villa Borghese. Faccio un sopralluogo al sabato per vivere in anteprima l'emozione di un Evento e per scorgere l'eventuale posizione migliore.
Si parte in dieci, tutti affiatati e seguaci del Mito.
Il sottoscritto, appena quindicenne, si veste in alta uniforme baglionana, completo jeans prugna e scarpe da tennis bianche. La piazza gremita fino all'inverosimile, si parlerà addirittura di oltre centomila persone, ci impedisce di rimanere compatti. A dire il vero è la mia continua ricerca del posto migliore che porta ad isolarmi, fino a perdere le tracce dei miei amici. Guadagno così un posto centrale, prossimo al grande palco. E' un susseguirsi di splendide emozioni.
Claudio inebria tutti con i suoi cavalli di battaglia ed incanta con "Questo piccolo grande amore" dall'alto della torretta posta alla sinistra del palco.
Il sigillo ad una indimenticabile serata viene dal magico inno intonato dai centomila e titolo del primo album live "Alé-oò".
Arrivano inesorabili le pause, inizialmente fastidiose ed inspiegabili.
Per fortuna, la ricerca degli album precedenti fornisce luce durante il black- out musicale.
Leggo e colleziono tutto ciò che riguarda Claudio e in quel periodo avrei potuto partecipare ad ogni quiz e rispondere a qualsiasi domanda sulla vita dell'artista.
Inizio a suonare la chitarra, prendo lezioni a Centocelle, vicino al quartiere dove abitavo con i miei.
A proposito dei genitori, mentre Claudio diventava papà, i miei iniziavano ad essere infastiditi dalla massiccia presenza in casa dei suoi poster.
Giugno '85: si materializza un sogno. Esce il 33 "La vita è adesso", per me tra i migliori album in assoluto. E' un'opera straripante di poesia, un vero e proprio incitamento a vivere la vita in ogni istante.
Seguono poi gli altri album e i tour, tutti vissuti da me con grande entusiasmo fino a culminare con la nascita del Clab.
Infatti, nel '95 termina il mio "letargo", quello sentimentale.
Nel mese di settembre riprendo a cavalcare insieme a lui sulla piana dei cavalli bradi a Castelluccio di Norcia. Riesco ad avvicinarlo, a fotografarlo, ad immortalare momenti indimenticabili. Secondo me, non esiste teatro che possa reggere il confronto con il paradiso naturalistico della piana di Castelluccio.
Insieme a me ci sono pochi amici, ma importantissima è la presenza di Monica, che da lì a breve tempo diventerà la mia dolce metà e compagna di viaggio.
Ci iscriviamo subito al Clab ed insieme calpestiamo il prato del secondo raduno, quello di Ficulle. In questo altro emozionante paesaggio, tralascio le riprese fotografiche alle quali mi ero dedicato in modo smisurato nel precedente concerto al Palaeur, trascurando completamente Monica, legata a me da appena un mese. Come primo concerto da fidanzati non verrà ricordato molto piacevolmente!!!
Nel '99, partecipo al nuovo lancio discografico di Claudio poichè, grazie all'aiuto di alcuni colleghi, indovino il quiz proposto dall'Omnitel. Ottengo così la possibilità di assistere alla presentazione dell'album "Viaggiatore sulla coda del tempo" nell' hangar dell'aereoporto di Firenze.
Decido di affrontare il viaggio in solitudine con l'amico treno. Non è ancora giorno, quando raggiunta la stazione Tiburtina, mi rendo conto che il treno è in forte ritardo. L'unica cosa da fare è raggiungere Firenze in macchina, ma da solo diventava piuttosto pesante.
Alle 5 di mattina chiamo mio padre a casa e lo invito ad accompagnarmi.
Passo a prenderlo ed in tutta fretta si parte ad un velocità esagerata, considerato la fitta nebbia in autostrada. Mio padre, a cui non interessa assolutamente l'evento baglioniano, durante il viaggio mi esorta ad una guida più prudente e immancabilmente mi rammenta quanto sia esagerato il mio interesse per un cantante.
Raggiunta la meta dell'incontro, mentre il mio vecchio raggiunge il centro città in autobus, 'organizzazione ci accompagna all'hangar, dove Claudio, con mio grande rammarico, lascia ascoltare le nuove canzoni solo in filodiffusione.
In compenso si avvicina tantissimo al pubblico e chiede di tanto in tanto l'impressione suscitata dalle nuove canzoni.
Mi si siede accanto, gli faccio i complimenti per la sua nuova "creatura" e con grande gioia mi stringe la mano.
L'incontro ravvicinato finalmente era avvenuto e anche se con l'età l'emozione si è leggermente affievolita, con grande soddisfazione riprendo il viaggio verso la capitale.
Il cammino prosegue insieme a Monica e tra i raduni di Marino e dello Stadio della Pallacorda, nel settembre del 2000, "davanti a Dio e ai verdi prati", l'ho presa come mia sposa.
Ora partecipare agli incontri del Clab è diventato davvero complicato, visto che la nostra unione ha dato dolci frutti e tra i colori dell'ultimo autunno è arrivata Chiara, un batuffolo pieno di sorrisi.
Sono cambiate le attese, ora la crescita della piccola prevale sulle passioni.
Abbiamo rimandato l'adesione al Clab e ci limitiamo ad ascoltare la musica di Claudio in casa, anche perchè, a mio modo di vedere è stata smarrita la poesia dei primi raduni.
Organizzare gli incontri con splendide cornici è sempre più difficile, dato che i Clabber aumentano sempre di più.
Infine, spero tanto che l'uscita dell'attesissimo album, riproponga un Baglioni "vecchia maniera", con gioia, speranza e sentimenti messi in musica.
Il Cantastorie sta per tornare e con lui l'attesa colonna sonora dei miei felici eventi.
 

Maurizio

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