...molte volte si gioca la nostra esistenza, in questa capacita' di saper mischiare questi due attimi... di veglia e di festa...

L'Ultimo Omino

Le strade prendono finalmente i loro colori e indicano la meta, tutti insieme a vivere l'attesa che precede quell'attimo in cui le porte dell'hangar verranno finalmente aperte e ci permetteranno di correre incontro a un sogno... che non e' lo stesso... ma ne abbiamo gia' bisogno...
La Veglia e la Festa, questo e' il titolo dell'ottavo raduno clab, un raduno un po' complicato, molto complicato come lo definisce lo stesso Claudio. La veglia sta a rappresentare l'attimo che precede la festa, una sorta di attesa in grado di lasciare quella sensazione di desiderio da non saper distinguere se sia piu' festa la veglia, della festa in se' stessa. Una veglia che inizia con Claudio che si destreggia da solo tra tastiere e chitarre, a raccontare curiosi aneddoti come ultimamente e' solito fare. Una veglia resa un po' burrascosa perche' non tutti i clabber sono riusciti ad entrare, il teatro ormai esaurito ha fermato la loro corsa incontro al sogno tanto aspettato... non possiamo mischiare gli attimi di veglia e di festa sapendo che molti di noi sono fuori. Claudio si spoglia dalle vesti di artista e con la sua grande professionalita' di sempre riesce a calmare gli animi di tutti uscendo fuori dal teatro e avviando una trattativa che in seguito, grazie all'aiuto dei vigili del fuoco che vigileranno per la sicurezza di tutti, portera' a sistemare all'interno coloro che erano rimasti fuori.. e finalmente Claudio si interrompe e ci comunica " e' giunta notizia che sono entrati tutti, ora e' veramente festa..." ed il sogno ha inizio
La veglia continua e la festa si fa sempre piu' vicina. L'atmosfera e' piu' serena e Claudio si lascia andare alternando buffe storielle ad un rinnovamento di pezzi, che da un po' di tempo non facevano parte della scaletta dei suoi concerti, rivestendoli di nuove sonorita' fino ad arrivare al momento tanto atteso della festa...
E festa sia. I musicisti salgono sul palco ed un incredibile energia invade il teatro
Dopo InCanto, dove era importante sapere ascoltare in silenzio lasciandoci guidare dalla sola voce di Claudio accompagnato alla tastiera in quel magico mondo di parole e note, era tanta la voglia di cantare tutti insieme fino a rimanere esausti e senza voce. E cosi', da "Io sono qui", "Dagli il via", "Bolero", partendo da una ninna nanna di pace (Avrai) passando per "Uomini Persi" arriviamo di nuovo a una "Ninna nanna"...questa volta di guerra...
Si va avanti senza interruzione Claudio mantiene un energia incredibile e nel bel mezzo di "Mille giorni di te e di me", ecco che con grande entusiasmo da parte di tutti, sale sul palco Walter Savelli e si siede alle tastiere... Claudio e Walter di nuovo insieme e la memoria di tutti noi fa felicemente un passo indietro con uno sguardo speranzioso al futuro...
Siamo quasi giunti alla fine, quest'anno non e' stato facile ma ce l'abbiamo fatta.
Mi sono dimenticata qualcosa??? Si. Credo che molti quotidiani non abbiano riportato effettivamente le cose come sono andate, mi ripeto non e' stato facile ma credo che alla fine della serata ognuno di noi abbia ripreso la strada del ritorno colorata di nuove emozioni .... a volte bisogna distinguere che cosa fa notizia e cosa accade veramente.
Durante la veglia e' stato un momento molto dolce quando e' salito sul palco Giovanni Baglioni, padre e figlio a dividere lo stesso palco, la stessa musica. Claudio ci spiega che il titolo del pezzo "L'ultimo omino" gli e' stato in qualche modo suggerito dal figlio allora piu' piccolo, quando giocava ai videogames. "Ogni volta che arrivava un marziano", racconta Claudio, "o che c'era uno strano nemico, io gli dicevo, sei spacciato!!". "No, non sono spacciato", rispondeva il figlio, perche' qualsiasi cosa avesse, qualsiasi unica risorsa per lui era.. era l'utlimo omino...
E allora io mi sento di ringraziarti Claudio, perche' per questo raduno tanto atteso e desiderato ma altrettanto caotico, molto caotico, la' dove la sicurezza del teatro gia' inizialmente sembrava avesse il solo scopo di provocare chiamandoci bestie o animali, anziche' intraprendere una strada che portasse ad un dialogo, tu hai saputo affrontare e prendere in pugno la situazione esponendoti in prima persona come uomo Claudio, e solo dopo aver assicurato un sogno a ciascuno, come artista Baglioni....e posso dire che in questa piccola battaglia anche noi gia' dall'inizio non ci siamo sentiti spacciati. Come Giovanni avevamo la nostra unica risorsa, tu, il nostro "ultimo omino".

Silvia

 

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