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I MIEI INCANTI
Ed eccomi qui a cercare di raccontare il mio InCanto, o dovrei dire i miei
InCanti, dato che ho avuto la fortuna di vedere tre date Carpi, Piacenza e
Cremona. Ed al termine di ogni concerto, tutto è stato dimenticato i km
percorsi, i
soldi spesi, le file fatte all'alba davanti ai botteghini, i permessi
chiesti al lavoro ... ogni
cosa è stata spazzata via. Xchè quello che contava è l'emozione provata. Ed
ogni volta un'emozione diversa.
La prima data è stata una scoperta dall'inizio alla fine. Un'attimo era lui
con la sua voce, non in forma smagliante ma sempre generoso, poi lui con i
suoi aneddoti
a raccontare una parte di se stesso, poi lui e la sua musica. Insomma, era
lui. Così si è
messo in gioco, forse più per sè stesso che per ammaliare noi. Ma sono state
tre ore bruciate via in quello che per me non sarà mai abbastanza tempo.
Alla fine, la sensazione
di aver vissuto qualcosa di estremamente intimo.
La seconda data, è stata al tempo stesso bellissima e terribile insieme. La
sua voce era
al massimo della potenza, e ci ha regalato brividi. Ma il pubblico non è
stato alla sua altezza. Troppi schiamazzi e troppa voglia di cantare con
lui. Così era inutile tentare di
incantare chi non voleva esserlo. Più volte durante la serata ho provato la
voglia di
mettermi ad urlare per cercare di lasciarlo libero di cantare e di
raccontarsi. Così, alla
fine ho provato la sensazione di aver perso un'ottima occasione per sentirlo
al massimo
delle sue potenzialità.
L'ultima data, lo ammetto, sono partita prevenuta. Già mi immaginavo la gente con le
sue
urla, ma invece ho trovato un pubblico attento e corretto. E finalmente ho
intravisto quello
che dev'essere l'uomo e non il cantante. Un Claudio strepitoso, che
contagiato dalla partecipazione mai esuberante del pubblico, si è lasciato
andare a battute ed atteggiamenti scherzosi. E questa è stata la serata più
bella. Vederlo rilassato, mentre
seduto al piano parlava e cantava, è stato come mettere il naso nel salotto
di casa sua.
Ad un certo punto, è stato come se stesse cantando solo per me piccola
spettatrice in
mezzo alla folla. E quando ha intonato Buona Fortuna, non esisteva nessun'altro, nemmeno
la distanza che mi separava dal palco. Solo la sua voce che risuonava nel
teatro e il battito
del mio cuore che faceva da contro canto. In quel momento sono stata sicura
di essere
rimasta incantata da un'uomo, che dal 1982 non ha ancora smesso di stupirmi.
Patty
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