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I miei Incanti
La musica , più delle parole, le
note che arrivano dal piano. L'equilibrio, la fusione di uomo e
strumento.
Le sue dita scorrono, corrono, pigiano, disegnano geometrie che diventano
melodie, sono senza tempo, sono ormai nella memoria di tutti quanti amano
Claudio.
Ora un tocco leggero, ora profondo con forza e passione. Libera il suo io,
dimentico di tutto il resto, in un continuo fluire e mescolarsi di voce e
note. Armonia , equilibrio di gioia o dolore secondo l' intensità del brano.
A volte sembra gli sia doloroso fino allo sfinimento, picchia duro, trasmette
con una tale intensità da scuotere i battiti più nascosti del cuore.
Si curva sulle corde del piano, le pizzica, le batte con rabbia,decisione,
dando spessore , forza ad emozioni intense .
Uno sguardo al libro rosso, uno alle mani, qualche sguardo ai visi di chi
attende incanto, qualche sguardo alla ricerca di volti noti per carpirne le
reazioni.
Cosa starà pensando il mago mentre percorre quei tasti, si perde, dimentica
le parole, forse perché la memoria inganna, forse perché non è lì la sua
mente , ma si è persa fra i ricordi e l'emozione che suscita in lui
quel brano. Quanto dolore mette fra se e il piano su Tamburi lontani o Fammi
andar via, cercando di scuotere e battere il dolore a tempo di musica. Lo
racconta così il suo dolore, il dolore per chi non c'è più, il
rimpianto per un amore che non vuole finire, l'impotenza di fronte ad un
mondo che come noi non capisce più. Quali ricordi gli porteranno quelle
piccole poesie di vita che ci ha regalato ?
Erano chiuse dentro di lui e dentro di noi e ora hanno voce.
Restituiscono poesia e stupore all' anima, il suono nel sogno, un sogno senza
suono è un sogno senza anima .
A tratti le mie mani battono a tempo, a tratti restano paralizzate, gli
occhi fissi su di lui incapaci di lasciarlo se non per chiuderli e
assaporare meglio la voce, le note, la più piccola sfumatura, l'ultima nota
cercando di ignorare gli applausi iniziati troppo presto. L'anima si perde
fra tanto amore per la sua musica, che negli anni non muta. Credo di
averlo ascoltato in apnea a volte, una specie di isolamento da tutto il
resto che mi circondava. Quante emozioni fluttuano in quei teatri, è lì che
Claudio è veramente se stesso .
Questo è il mio Claudio ,questo è quello che conta per me, quello che sa
dare lì su quel palco, quello che muove dentro di me .
Anna clabber 194
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