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Per la realizzazione di questa sezione un grazie a Claudina (Firenze) per i file di impaginazione, a Maria Grazia (Trieste) e                Gio di " Io... e Claudio Baglioni" per l'aiuto nel recupero degli articoli....e a coloro che ne segnaleranno altri....

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Il Quotidiano Calabria 22 Set.
«Le esternazioni di Iacobino stupiscono»
Claudio Baglioni: polemica in corso tra promoter e alcuni spettatori;

Riguardo alle considerazioni fatte a margine del concerto di Claudio Baglioni nella nostra città ed attribuite all'organizzatore dello stesso, signor Roberto Iacobino, riteniamo opportuno fare alcune osservazioni.
Premesso che la cattiva abitudine a voler partecipare a manifestazioni canore o di altro genere con il collaudato sistema dell'omaggio è pratica molto diffusa soprattutto nel nostro meridione, (e non è prerogativa quindi della città di Cosenza e dei suoi abitanti), non si riesce a comprendere lo "sfogo" del signor Iacobini né, tanto meno, le minacce in esso contenute a non volere organizzare per il futuro nessun altro concerto nella nostra città. Lo stesso organizzatore calabrese si lagna, soprattutto, di aver "dovuto dare più di 1.000 biglietti omaggio" per l'ultimo concerto del cantautore romano.
Ci piacerebbe a questo punto conoscere, (per rispetto soprattutto di quanti al concerto hanno partecipato pagando fino all'ultimo centesimo del biglietto), i motivi per i quali i tagliandi omaggio sono stati: dapprima predisposti in ragione di un numero tanto alto, verosimilmente dallo stesso organizzatore, e successivamente distribuiti anche previa raccomandazione dal manager di Cariati, per come lui stesso afferma.
Probabilmente quella di Iacobino e soltanto una provocazione. O forse soltanto uno sfogo dovuto all' eccessivo stress accumulato per dover rispondere alle migliaia di telefonate di richiesta di ingressi omaggio. Certo è che polemiche e delusioni del giorno dopo non giovano proprio a nessuno. Michelino Braiotta


Il Quotidiano Calabria 21 Set.
Il manager dopo il concerto di Baglioni. Iacobino deluso «Troppi omaggi chiudo con Cosenza»

I titoloni del giorno dopo: " Baglioni, rieccolo dopo 20 anni" o ancora: "Notte di note, notte bagnata. Ma la curva finalmente fa festa". Titoli di un trionfo, titolo che fanno pensare ad un'organizzatore che si frega le mani per l'incasso da record.
Baglioni, il giorno dopo. Si apre l'ufficio di Roberto Iacobino, ma la sua faccia non è quella di chi ha sbancato alla lotteria.
Iacobino sbotta e fin da subito denuncia una situazione "ridicola ". Giura che con Cosenza ha chiuso. «Non farò più nessun concerto in questa città».
Una porta aperta, il promoter di Cariati, per il momento non la lascia anche perché «non si ci può rimettere con un concerto di Claudio Baglioni».
La curva piena sì, ma l'incasso non c'è stato, tutt'altro: «Cosenza è una città strana. Ho dovuto dare più di 1.000 biglietti omaggio. Il mio telefonino in questi giorni non ha smesso di strillare. Tutti con l'ossessione dell'omaggio. Signori, ma io ci lavoro con i concerti!».
Una denuncia che rimarca la brutta abitudine di un pubblico che non è abituato a pagar il prezzo del biglietto. Uno sfogo, in piena regola, una riflessione su un mondo dove tutto sembra dovuto.
Ma perché ti devo dare l'omaggio? Questa la domanda di Iacobino a quelle "fantomatiche" autorità cittadine. Una domanda che non ha ricevuto nessuna
risposta, anzi.
Il racconto di Iacobino continua senza sosta: «Mi chiedono biglietti, non la persone che non si possono permettere il prezzo di un concerto, ma il libero professionista stimato e rispettato. Non solo chiedono omaggi, ma mi fanno chiamare da Tizio e Caio. Per loro entrare gratis è segno di potere, ma io di questa situazione sono stufo e con Cosenza ho chiuso».
La provocazione è forte. Un pugno sul tavolo e un pensiero che fa fatica a terminare. Altra scena sgradevole, altro comportamento non coretto. «La vendita del biglietto omaggio davanti i botteghini. Una cosa da far venir il volta stomaco. Per me, una forte umiliazione».
Il giorno dopo il concerto di Claudio Baglioni.
Dietro l'apparente trionfo, un'organizzatore stanco di ricevere continue pressioni per quell'omaggio che rappresenta per il cittadino di Cosenza una vera e propria ragione di vita.
Una vera e propria ossessione per il manager, stressato dalla richieste continue. Forse per questo ha deciso di organizzare per sabato il concerto gratuito di Vasco Rossi a Catanzaro? Marcello Romanelli
 

Il Quotidiano di Calabria 20 Set.
Notte di note, notte bagnata. Ma la curva finalmente fa festa

Con una " Serenata in Sol" la pioggia per un attimo ha smesso di bagnare la testa dei fan di Claudio. I palloncini rossoblu e fiaccole per una coreografia organizzata dal "Clab" di un Baglioni che puntuale e abbronzato sale sul palco.
«Mi raccomando, alla seconda strofa di Avrai, Claudio deve vedere la nostra luce». La luce di mamme, figlie e padri scatenati per " l Naso di Falco" che non smette mai di stupire. Come quando si presenta con i suoi artisti con la chitarra a tracollo. Insieme. "Strada Facendo". Il suono delle chitarre si ferma di colpo. Solo la sua voce, quella voce che non cambia: «Strada facendo vedrai che non sei più da soloooŠ». Baglioni in intimità con la sua gente.
Il San Vito esplode. La curva è piena. Cercando il suo "Abbraccio". Il cantante romano ritorna nello stadio di Cosenza dopo 20 anni. «E' bello tornare in questo posto. Ho dei ricordi bellissimi». Dopo tutti questi anni c'è ancora la sua gente che si alza in piedi, stringe i pugni e indica il cielo quando il ritornello si alza: "Io sono vivo e sono quiŠ". Vivo più che mai.
E quando arriva il momento dell' "Inno" non si può non cantare a squarciagola: " Amore bello come il cielo, belloŠ". Cercando nel cassetto dei ricordi, ritorna " Amori in Corso". Il pianoforte e quel testo che mette i brividi agli innamorati che non hanno mai il cuore stanco. Una questione di cuore. Baglioni e la sua gente.
A sue spese i due maxischermo per quel contatto visivo da rendere " Claudio, uno di noi". Il cielo ricomincia a piangere, ma in questa "Notte di note" nessuno si bagna.Marcello Romanelli.

Il Quotidiano di Calabria 20 Set.
Un supergruppo di cinque polistrumentisti, il delirio delle fan e l'invito della Catizone
Baglioni, rieccolo dopo 20 anni
Il cantautore romano infiamma un S. Vito sotto la pioggia

Nell'aria umida del San Vito, sotto le luci che hanno fatto raggio su un parterre gremito da un pubblico di tutte le età, per una consueta data sold-out, ha avuto inizio un concerto di oltre tre ore di spettacolo live che ha strabiliato cuori e menti. L'evento non si ripeteva dal lontano '86.
Tra giochi di luce sul palco ecco Claudio Baglioni e il suo "Cercando". Cercando un nuovo percorso musicale, nuove ambientazioni, nuove contaminazioni. "Cercando"Š una nuova scenografia: realizzata con sagome di uomini a reggere delle sfere rivestite di alluminio, poste a varie altezze e con orientamenti divergenti. "Cercando"Šancora nuovi compagni di viaggio. Un supergruppo di cinque polistrumentisti di livello internazionale, coordinati e diretti dal fedelissimo Paolo Gianolio (chitarre elettriche, acustiche, chitarra midi, basso, tastiera, banjo, cori), in una formazione dinamica composta da John Giblin (basso, contrabbasso elettrico, contrabbasso acustico, violoncello), Gavin Harrison (batteria, batteria elettronica d-drum, percussioni, basso, tastiere), Roberto Pagani (pianoforte, organo hammond, tastiere, vibrafono, clarinetto, sax contralto, fisarmonica, cori) e Pio Spiriti (violino, tastiere, chitarra acustica, fisarmonica, mandolino, cori).
"Stradafacendo" è stato l'incipit. Una canzone suonata con tutti i musicisti in una vera e propria "prima linea". Ha allontanato i flash dei fotografi con un gesto della mano e ha tirato fuori dal suo cilindro le canzoni "dietro l'angolo", quelle cioè che troppo spesso non vengono riproposte per lasciare adito ad un repertorio più classico. "Male di me", "Quei due", "Signora delle ore scure", "Io sono qui", "Amori in corso", sulle quali la folla ha espresso in un boato liberatorio la soddisfazione di sentirle finalmente dal vivo.
L'ex ragazzo di Centocelle ormai canuto ha infiammato le prime file del "Clabber" (il fanclub di Claudio) che gli ha lanciato palloncini a forma di cuore, ma soprattutto gli ha giurato fedeltà con lo striscione "Sempre e per sempre con te".
Ma l'atmosfera è stata idilliaca anche nella gremita curva sud che si è accesa di torce colorate e "scintille". La pioggia è stata implacabile ma il pubblico non si è perso d'animo. Si è messo a cantare sotto gli ombrelli e i k-way. Il cantautore-poeta romano ha ringraziato. D'altra parte lui stesso questo concerto lo aveva voluto fortemente avendo fatto mettere la copertura al palco nella stessa giornata del sabato, grigio e minaccioso.
Ma il Claudio Baglioni del San Vito è anche allegra energia. Ha abbracciato un pianoforte sdraiandocisi sopra, poi il medley acustico con le canzoni uscite in 45 giri dal 1972 al 1978: "Questo piccolo grande amore", "Amore Bello", "E tu...", "Sabato Pomeriggio", "Solo" e "E tu come stai?".
Una scaletta che ha ripercorso, dunque, i vecchi successi passando ai brani più recenti, ma sempre con le sue caratteristiche "vocali lunghe", con molto spazio dedicato alle canzoni dell'album: "Sono io l'uomo della storia accanto".
Solo una ragazza è riuscita a salire sul palco per baciare il suo Claudio, eludendo un servizio di sicurezza fin troppo rigido. "Notte di note" e i riflettori si spengono sulla notte delle note. Baglioni fugge negli spogliatoi, dove lo ha raggiunto una Eva Catizone con "converseallstar" bianche ai piedi, emozionata come un'adolescente.
Tra i due poche battute. «Noi due ci siamo già incontrati al concerto del Rendano - ha detto il sindaco al cantautore - abbiamo rifatto il cielo». Tra le righe un invito a ritornare ancora nel teatro cittadino. Baglioni sorride, si concede per le foto e confida un segreto ad una fan: "La ragazzina protagonista di "Lampada Osram" si chiamava Tiziana". Maria F. Rotondaro

9 Settembre
LE VIE DELLA MUSICA, inserto di cultura musicale de Il Sannio Quotidiano (giornale di benevento)

Crescendo per cercare, Cercando per crescere
Tra palazzetti e luoghi storici, Claudio Baglioni incanta con i suoi concerti

Sei album in ventitre anni. Roba da Pink Floyd. Eppure, dal 1981 al 2004, Claudio Baglioni ha macinato in lungo e in largo le strade della nostra penisola. Lo ha fatto in tempi non sospetti, ancor prima che la crisi del mercato discografico costringesse gli artisti a ripiegare sui concerti. Un vero "tour man", di quelli instancabili e irriducibili, davvero all'insegna di "Strada facendo". Ed è una strada lastricata di continui successi, coronati anche dalla soddisfazione personale della recente laurea in Architettura: ha suscitato interesse la sua tesi-progetto sulla riqualificazione urbana del Gazometro, destinato a divenire pulsante centro culturale della periferia romana, da adibire a spettacoli e incontri di popolo.
Proprio all'indomani del riconoscimento accademico, Baglioni dà il via al nuovo tour estivo, intitolato "Cercando". Segue di poco il precedente tour invernale "Crescendo" ed è un giro d'Italia e delle sue bellezze più nascoste, di quelle dimenticate, anche di quelle più note e celebri, utilizzate però come arene naturali dove fruire della sua musica. In fondo essere architetto dovrà pur servire a qualcosa. Come "Crescendo", che aveva toccato i palasport (Caserta ed Eboli tra quelli campani), anche "Cercando" arriva in Campania. Vi sosta per due volte: il Belvedere di San Leucio (Caserta, 26 luglio), i Templi di Paestum (Salerno, 28 luglio). E sfiora i confini della nostra regione in luoghi evocativi come il Castello Svevo di Lucera (Foggia, 4 agosto). Il concerto alle Antiche Terme dell'isola di Ischia (16 agosto) è stato poi eliminato dalla scaletta. Una tournèe affascinante ma viziata da alcuni organizzatori locali poco professionali, contestati dallo stesso artista per i disordini nella disposizione dei posti a sedere.
Baglioni comunica "la voglia di cercare luce, serenità, bellezza e nuova armonia". Entra in luoghi segnati "dalla nostalgia, dalla memoria civile e industriale". Fa dunque indossare nuovi vestiti alle sue canzoni più note e rispolvera alcuni gioielli tenuti lontani dai palchi per troppo tempo. Scenografia essenziale ma davvero suggestiva: palco spoglio, sei sagome sorreggono misteriose sfere che si illuminano in sapienti giochi di luci. Il resto lo fa la "location": il Belvedere di S. Leucio, ad esempio, testimonianza di quella utopica "Ferdinandopoli" che fa da ideale sede al Leuciana Festival, diretto da Nunzio Areni. Quel cielo inclemente che minaccia il concerto come per magia si apre alle stelle: sembra essere una costante di molti concerti baglioniani, minacciati dal cattivo tempo ma graziati al momento giusto. E nella serata di Paestum Baglioni cattura un pubblico smarrito, sperduto tra la magnificenza dell'antico tempio alle spalle del palco e il cantante che - solo voce e chitarra - incanta con una magica e inattesa "Reginella". Quando tutto si fa buio e le candeline del pubblico illuminano la notte - sulle intense note di "Tutto in un abbraccio" - il respiro collettivo si fa lento, pesante, profondamente emozionato.
I musicisti di questo tour sono eccezionali. Alcuni di loro sono piuttosto noti: il fido chitarrista Paolo Gianolio e la sezione ritmica - oliata e "very british" - di John Giblin e Gavin Harrison, abituali frequentatori delle cerimonie baglioniane. Roberto Pagani e Pio Spiriti aggiungono il tocco di classe dei polistrumentisti esperti e navigati. Grazie a questa line-up ritornano le suggestioni di un disco insuperato come "Oltre" (1990): una miscela di ballate e smooth jazz, punte acuminate di rock e lontani echi world music, richiami all'amato Peter Gabriel e giochi fusion, raffinata e imprevedibile evoluzione della canzone d'autore. La band confeziona un repertorio vario e sfaccettato, oscillando tra momenti intimisti e sequenze rock potenti e vigorose; il nuovo arrangiamento di "Mal d'universo" sfiora l'art rock e una minimale "Un mondo a forma di te" rinvia a certe suggestioni di David Sylvian, musicista apprezzato da Baglioni. Colpisce l'eleganza delle soluzioni strumentali: clarino e violino in "Mai più come te", vibrafono e fisarmonica in "Signora delle ore scure", sottili incursioni di organo Hammond. Sorprende lo squadrato rock di "Notti", "Via" e "Gagarin", dedicata all'astronauta russo e rimasta nel cuore dei baglioniani di ferro dal 1977. L'ultimo disco "Sono io l'uomo della storia accanto" è il più gettonato, recente ma già adorato dai fans.
Baglioni non è più il cantore degli amori adolescenziali. Il totem di "Questo piccolo grande amore" è ancora lì: l'autore ci ironizza, spesso l'ha minimizzata senza prenderne le distanze, forse sente il peso di quel riconoscimento, "canzone d'amore italiana più bella del secolo", che ricevette nel 1985. Ma quando il pubblico è al culmine della partecipazione emotiva, in quel passaggio a suo modo celebre, "ti amo davvero, ti amo lo giuro", l'ineffabile Claudio spara un "ti amo lo giuro su Arturo". Il medley di successi sentimentali anni '70 ("Sabato pomeriggio", "Amore bello", "E tu" etc.) non può mancare ma l'artista è andato avanti. Canta l'inquietudine in "Mal d'universo", un ironico smarrimento in "Serenata in sol", il fascino morboso di una relazione ombrosa e inafferrabile in "Signora delle ore scure", la ricerca interiore in "Un mondo a forma di te". E a chi gli rimprovera ancora la rima "cuore-amore", invitiamo a leggere i suoi piccoli saggi di ermetismo: "Ciò che hai davanti è di più di quello che hai avuto già, anche se quello che hai avuto sempre davanti sta".
Super Claudio è un piacente 53enne, fisico prestante e chioma d'argento, che riceve le meritate attenzioni del pubblico femminile; quando siede al piano e incespica su intere strofe un sospiro di sollievo accomuna i maschietti invidiosi: è umano anche lui. Eppure risulta difficile trovare un suo collega - possibile eccezione: Vasco Rossi - così vitale e coinvolgente sul palco. E' un altro Baglioni quello che si ascolta e si tocca dal vivo: sono davvero innumerevoli gli arrangiamenti e le rielaborazioni dei suoi brani, ogni volta diversi e funzionali al contesto in cui sono presentati. In fondo la sua ricerca è questo: cercando tra i sentimenti e le canzoni Claudio è cresciuto. Con lui il suo pubblico, in una simbiosi unica nel panorama della canzone italiana.
Donato Zoppo

Corriere Romagna 18 Set.
Insieme al concerto sfuma il 'piccolo grande amore' di molti fans
RAVENNA - Il maltempo spegne una passione, in alcuni casi lunga una vita. Monta la protesta dei fedelissimi che da tutta la Romagna aspettavano l'esibizione di Claudio Baglioni, prevista per martedì 14 alla festa dell'Unità, poi rinviata per pioggia a mercoledì e infine annullata sul filo di lana. Il cantautore inossidabile, romantica colonna sonora per più di una generazione, ha deciso di non esibirsi cedendo ai capricci del tempo, e lasciando il pubblico senza un cenno.Atteggiamento imperdonabile per le tre "ex fans" (così si definiscono) Simona Strocchi, Maria Rosa Dammiano e Roberta Zanchini, che in una lettera aperta ricostruiscono le fasi convulse dell'attesa, le promesse non mantenute e la delusione dell'ultim'ora, con Baglioni che "non ha il coraggio di presentarsi e scusarsi con gli spettatori, tra i quali c'era sicuramente anche chi non era andato a lavorare per non perdere l'occasione di vederlo esibirsi in Romagna". "Tutto ciò - continuano le tre ragazze - è una grave mancanza di rispetto, anzi un'autentica presa in giro nei confronti di migliaia di persone". Il loro comunque è un malcontento generalizzato fra gli ammiratori dell'autore di "Questo piccolo grande amore" che hanno atteso invano con ansia l'esibizione del cantante.Da Romagna Concerti, società che si occupa della promozione e dell'organizzazione locale dell'evento, arriva invece una dettagliata ricostruzione dell'accaduto con la disponibilità a trattare per una nuova data del concerto, questa volta senza sfidare l'umido clima ravennate, scegliendo di montare il palco all'interno del Pala De André."Nonostante gli sforzi organizzativi - si legge nel comunicato - lo show di Ravenna non ha potuto avere luogo. Ci teniamo a sottolineare che tale decisione non è da imputare all'artista, che anzi si era reso ben disponibile al recupero e che nel tardo pomeriggio era pronto per le prove come da programma. A causa del maltempo è stato impossibile portare a termine i lavori di montaggio delle strutture audio e luci in tempo utile per lo svolgimento dello spettacolo. Ci scusiamo vivamente per i disagi subiti dagli spettatori e rimaniamo fermamente convinti di aver fatto tutto il possibile per permettere a Claudio Baglioni di suonare a Ravenna. Da lunedì 20 settembre e fino a martedì 28 sarà possibile avere il rimborso dei biglietti presso il punto prevendita dove sono stati acquistati. Precisiamo - prosegue l'organizzazione anticipando in questo caso un altro dei motivi del malumore dei fan - che per quanto riguarda i diritti di prevendita la decisione di non rimborsarli non compete né all'artista, né all'agenzia nazionale, né all'organizzatore locale. Per quanto ci riguarda abbiamo chiesto alle società che hanno svolto tale servizio di prevendita di rimborsare anche i diritti di prevendita. Abbiamo ricevuto un assenso dalla società Universal Ticket e un rifiuto da parte della Ticket One".

Corriere di Romagna 16 Set.
Annullato Baglioni, biglietti rimborsati

RAVENNA - Un’altra grossa delusione per le migliaia di fans di Claudio Baglioni pronti ad ascoltare “il divo Claudio” nell’arena del Pala De Andrè. Il concerto, previsto martedì 14 e poi rinviato per pioggia a mercoledì 15, dopo che i cancelli erano già stati aperti, è stato infine sospeso definitivamente. “Nonostante gli sforzi organizzativi – è il comunicato degli organizzatori – a causa della perdurante instabilità atmosferica, lo spettacolo di Claudio Baglioni non avrà luogo. Nei prossimi giorni provvederemo a comunicare tempi e modalità di rimborso dei biglietti e contestualmente daremo comunicazione sulla possibilità di recuperare lo spettacolo al chiuso all’interno del Pala De Andrè”. Info: 0543/60738.

Quotidiano di Calabria 10 Set.
Buona la prevendita per il concerto del 18 allo stadio San Vito
Trent'anni sulle orme di Baglioni
Il tesserato cosentino più anziano del Clab parla dell'attesa



Claudio Baglioni, il conto alla rovescia per il concerto del S. Vito entra nella sua fase più calda. Il 18 settembre arriva Lui, l'uomo che " voleva essere un grande mago", il naso "di falco a becco in giù", quel "Claudione" amato da piccoli e grandi. Nel suo "Clab" ci sono famiglie intere tesserate che una volta l'anno si godono da vicino l'artista che ha sempre incantato i suoi fan con spettacoli ad effetti speciali: ballerine, acrobati e coreografie di fan innamorati. Anche a Cosenza ci sono "i malati di Claudio", quelli che non solo hanno la tessera del "Clab" ( 17 euro, la quota annuale), ma anche quelli che viaggiano su e giù per l'Italia pur di ascoltare " Un Piccolo Grande Amore". Beniamino è uno di questi " Con il concerto del S.Vito festeggio le mie prime 30 candeline con Claudio". Beniamino mostra orgoglioso la tessera n° 150. "Sono stato uno dei primi e vi dico che andare al raduno è un'emozione immensa". Il raduno, l'unico concerto fatto al pomeriggio, un concerto gratuito. "Si, quella è la nostra famiglia". Claudio Baglioni torna a far un concerto nello stadio S. Vito dopo 20 anni, anche se solo quest'estate nell'incantevole anfiteatro di Cirella ha lasciato quella " Fotografia" che resta nel cuore delle coppie innamorate, ma anche di chi corteggia la fanciulla ancora titubante e pensierosa. Signori, ci siamo. La curva Bergamini si annuncia strapiena, ma ancora i biglietti (costo 28 euro) sono in vendita in una città già con le scarpe da tennis e lo zainetto del panino in concerto. Roberto Iacobino non è un grande mago come " Claudione", però l'organizzatore del concerto del 18 settembre sottolinea " che il prezzo di 28 euro è il più basso di una tournèe estiva che ha registrato il tutto esaurito". Iacobino dietro la sua scrivania continua a gonfiar il petto per la promessa mantenuta " Si, sono riuscito a mantenere la promessa fatta alla città. Baglioni ritorna a Cosenza, ma soprattutto ritorna in quello stadio che lo aspettava da 20 anni".
E i giovanotti del Clab? Per loro parte la caccia all'uomo, una caccia che durerà per tutta la giornata del 18, ma anche per quella del mattino dopo. Dove pranzerà, cenerà, dormirà il cantante romano? " Mi dispiace, su questo non posso rispondere". Iacobino resta abbottonato nel suo silenzio. L'ultima domanda, quella a cui Iacobino non vorebbe rispondere. E il concerto di Vasco Rossi? La risposta, un sorriso. Un sorriso che sa tanto di conferma per un altro grande appuntamento il 25 settembre a Catanzaro. Marcello Romanelli

Corriere della sera 10 Set.
TERRACINA
Claudio Baglioni in concerto per «Cercando» ripercorre i successi della sua carriera

All’Arena «Il Molo» di Terracina arriva stasera in concerto Claudio Baglioni, che prosegue con grande successo nel tour «Cercando», nel quale ripropone i successi della sua lunga carriera. Saranno validi i biglietti del cocnerto annullato del 7 agosto. In tutte le tappe della tournée, il cantautore romano continua a riempire le piazze facendo registrare il tutto esaurito e offrendo al pubblico una bella festa di musica e simpatia. Molti dei luoghi dove si svolgono i concerti sono spazi da recuperare e questo anche per gli interessi legati alla recente laurea in Architettura del cantautore. «Sono stato subissato da richieste di progetti e interventi da quando mi sono laureato», ha spiegato Baglioni, «ma questo mi è servito anche a ribadire che io sono e resto un musicista». Molti concerti, come probabilmente accadrà stasera a Terracina, si aprono con «Strada facendo», «la canzone», osserva Baglioni, «che incarna lo spirito dell’oggi».
Intanto il cantautore ha progettato di riunire a fine settembre a Lampedusa, dove ogni tanto si reca a trascorrere qualche giorno di vacanza, un folto gruppo di amici e cantanti, da Edoardo Bennato a Fiorella Mannoia, a Biagio Antonacci, per tre giorni di musica in mezzo al Mediterraneo, una festa più che un festival, là dove approdano le barche dei «disperati del mondo».
TERRACINA, Arena Il Molo, alle ore 21, tel. 0773.472501


Il Messaggero 10 Set.
“Cercando”... Baglioni a Terracina
Tre ore di spettacolo con l’anima vecchia e nuova del cantautore romano
di MASSIMILIANO LAZZARI

Ci sono gli ultimi biglietti disponibili per “Cercando 2004”, il concerto che Claudio Baglioni terrá questa sera all’Arena del Molo di Terracina. E’ l’ultima tappa nel centro-sud per il cantautore romano, protagonista di un fortunato tour. Ed è anche un’altra delle grandi presenze al Molo, che arriva alla conclusione di un’estate scintillante.
Un tour composito quello di Baglioni. Una serie di concerti caratterizzati da tre “anime musicali”, versioni acustica, elettronica ed elettrica dei suoi più grandi successi, un viaggio alla ricerca di nuovi linguaggi e nuove forme espressive, con nuovi arrangiamenti e sonorità. Questo concerto chiude anche la rassegna estiva, promossa come ogni anno dalla Ventidieci, in collaborazione con il Comune di Terracina. E visto che il concerto era previsto qualche settimana fa e poi è saltato, chi ha acquistato i biglietti per la data precedente, può godersi musica ed esibizione questa questa sera.
Cosa si vedrà? Due diverse ambientazioni sceniche, tre palchi quanle le “anime” musicali di cui si parlava, tre anche le ore di durata dello spettacolo costruito con la collaborazione di cinque famosi musicisti internazionali, Paolo Gargano, John Giblin, Gavin Harrison, Roberto Pagani e Pio Spiriti.
Appuntamento quindi con gran parte del vastissimo repertorio di Claudio Baglioni, con tutti i suoi più grandi successi. Da quelli che hanno fatto cantare i genitori di oggi e che ancora emozionano le generazioni arrivate dopo. A quelli nati nel nuovo millennio, che continuano a raccontare sentimenti e storie del Baglioni di sempre.
Si chiude così la stagione estiva a Terracina, che ha visto tra gli artisti Giorgio Panariello, Ficarra & Picone, Vincenzo Salemme e Franco Neri. «Chiudiamo con un grande concerto - dicono Vincenzo ed Erasmo Berti con Gianluca Bonanno - ma già stiamo pensando alla prossima stagione. Nel corso di questi anni abbiamo sempre puntato più in alto e quindi le nostre intenzioni sono quelle di andare ancora più avanti e proporre artisti di ogni livello. Puntiamo sempre sui più grandi nomi italiani e prenderemo in considerazione anche alcuni internazionali. Intanto puntiamo a chiudere in bellezza». Il costo del biglietto numerato è di quaranta euro, trentasei invece quello dei posti non numerati. Tutti i posti sono a sedere. Infoline 0773/414521. www.ventidieci.it.

Articolo da Trieste: (grazie a Paola e Maria Grazia per gli articoli Triestini)
http://www.expo.trieste.it
6/9/2004 - Baglioni porta l'Expo a Trieste
Trieste, 6 sett - "La vita è adesso", uno dei successi più acclamati del cantautore-poeta-musicista e neoarchitetto Claudio Baglioni, ha concluso uno spettacolo tra il concerto e l'incontro-dialogo che il cantautore romano ha voluto dedicare a Trieste, in particolare alla Trieste che, con lo splendido Porto Vecchio stavolta trasformato in platea per 400 invitati, vuole crescere e conquistare l'Expo 2008 che verrà assegnato il prossimo dicembre a Parigi.
"Non ti lasciare andare, la vita è adesso" suonava quasi come un messaggio alla città, sempre più entusiasta, compatta e appoggiata dall'intera regione verso un obiettivo, l'Expo 2008, che lo stesso Baglioni, in apertura di serata, ha definito "un'occasione unica di sviluppo per tutto il Friuli Venezia Giulia e il territorio circostante".
Baglioni, che, proprio in funzione dell'Expo ha inserito in extremis Trieste nel suo tour "Cercando", un viaggio alla riscoperta delle aree dismesse in Italia (partito il 13 luglio al gasometro di Roma, si concluderà alla spiaggia della Guiccia di Lampedusa il 25 settembre), ha dipinto il Porto Vecchio come "un set cinematografico in una delle poche capitali mondiali, una Trieste che ogni tanto va lucidata e che spero riesca ad ottenere l'Expo".
In caso di successo contro Saragozza e Salonicco, Baglioni, da poco laureato in Architettura con una tesi sul recupero dell'area gasometro Italgas a Roma, ha accettato l'invito del caporedattore della Rai locale, Giovanni Marzini, a comporre una canzone per Trieste, la colonna sonora dell'Expo 2008. "E nelle vesti di architetto - ha aggiunto - parteciperei volentieri al progetto di riqualificazione del sito dedicato all'esposizione e di tutto il Porto Vecchio. Lavorando in èquipe qualche suggerimento potrei darlo anch'io".
Dopo le parole, parole e sensazioni in musica. Un palco essenziale con cinque musicisti, una regia altrettanto essenziale, un piano e lui, il 53enne Claudio Baglioni che ha segnato e sta segnando le pene d'amore di almeno tre generazioni. In fondo al lungo viale dominato dagli edifici storici del vecchio porto triestino, il faro della Vittoria che lancia i suoi saluti luminosi e un cielo azzurro che, minuto dopo minuto, canzone dopo canzone acquisisce colori da brividi sulla pelle. Come le note dei 23 brani eseguiti in poco meno di due ore, da Strada facendo a La vita è adesso attraverso Amori in corso, Mai più come te, Male di me, Ancora la pioggia cadrà, Avrai, Un mondo a forma di te, Quante volte, E adesso la pubblicità, Tienimi con te, Serenata in sol, Tutto l'amore che posso, Cuore d'aliante, Sono io, Piccolo grande Amore, Amore bello, E tu, Sabato pomeriggio, Solo, E tu come stai e Mille giorni di te e di me.
Donne di ogni età hanno cantato senza sosta, alcune di loro sono perfino riuscite ad avvicinare festosamente Baglioni durante il concerto con tanto di striscioni e cartelli inneggianti le sue canzoni. Uomini, forse in minoranza nel lungo imbrunire, forse non hanno cantato ma il cuore di ognuno ha abbracciato ricordi, momenti.

Nota: si ringraziano Paola e Nives, fans di Baglioni e tifose di Trieste Expo, per la consulenza musicale.

foto su http://www.expo.trieste.it/ita/stampa/photogallery.asp?idPG=30


Il Piccolo - 7 Settembre 2004
Musica - Inedito concerto live del cantautore neo-architetto dedicato alla rinascita della storica area di Trieste Baglioni, serenata in Porto Vecchio "Se arrivasse l'Expo sarei disponibile a dedicargli una canzone-sigla" TRIESTE La canzone ufficiale per Trieste Expo 2008 potrebbe scriverla Claudio Baglioni. Lo ha promesso il cantautore romano, che ieri pomeriggio è stato protagonista di un inedito momento live nel Porto Vecchio. L'iniziativa, denominata "Spazi nuovi per uomini nuovi", è abbinata al suo tour "Cercando" (che giovedì ha fatto tappa a Udine) e al progetto dell'artista romano, che a 53 anni si è laureato in architettura con una tesi sulla riqualificazione delle aree urbane dismesse. Ed è stata un'autentica premiere cultural-musicale, quella svoltasi all'interno del Porto Vecchio, davanti a una manciata di giornalisti, fotografi e cameraman e ad alcune centinaia di fan privilegiati. "Il Porto Vecchio mi è stato segnalato da diversi triestini. Io l'ho visitato ieri: è uno spazio incredibilmente affascinante. Sembra un set cinematografico. E devo dire che, pur restando un cantante, un artista, mi piacerebbe diventare anche un artefice o un artificiere della rinascita delle grandi aree degradate d'Italia, approfittando della mia notorietà. Non cambierò mestiere: come architetto non eserciterò mai. Ma ci sono molte affinità tra musica e architettura. Entrambe vogliono migliorare la qualità della vita. per questo ho varato questo progetto, per contribuire a far riscoprire luoghi e spazi come questo". "Approdare a Trieste - sottolinea Baglioni - è sempre emozionante. Oltre a incontrare una città, si incontra un simbolo. C'è in questa storia tutto il peso e la ricchezza di una città stretta fra due confini: quello di mare, come una porta sempre aperta sul mondo e sulle sue mille voci, e quello di terra, come una ferita non ancora del tutto rimarginata, dove dolore e speranza si mescolano in una risacca senza fine. Ed è forse proprio questa doppia anima la ricchezza più grande di una città che non ha mai rinunciato alla propria identità e ha difeso fino in fondo il valore della propria autonomia". "Incontrarsi al Porto Vecchio è un viaggio nella memoria, ma anche nel futuro. Significa scambiarsi sguardi e voci nel cuore di questo simbolo - "cercando" di avvicinare alle grandi storie della gente la cui vita è stata vita per questo luogo, le piccole storie che parole e note cuciono insieme, accompagnandoci nella ricerca di sé, degli altri e del valore del tempo". Se le proponessero di partecipare al
progetto? "Lo farei volentieri Anche se mi preoccupa il fatto di ricevere, da qualche mese, più richieste come architetto che come musicista. Se non avessero già fatto Eurodisney a Parigi, lo si poteva creare qui". Se Trieste si aggiudicasse l'Expo, gli dedicherebbe una canzone-sigla? "Va bene. Potrei pensarci. Poi vi mando il conto... Scherzi a parte, l'architettura urbana è importante per una città come la circolazione del sangue nel corpo. Mi auguro che quanto prima il Porto Vecchio trovi una nuova centralità nella vita di Trieste". Tra le sue canzoni qual è la più adatta? "Innanzitutto "Buona fortuna", e poi "Un mondo a forma di tè", perché Trieste ha questa
forma, questo tesoro nascosto, che va riscoperto, riportato alla luce, diventi uno spazio nuovo per uomini nuovi". Il sindaco Dipiazza non ha dubbi: "II 16 dicembre probabilmente vinceremo, perché la Grecia (Salonicco) ha già speso troppo per le Olimpiadi e Saragozza non è bella quanto Trieste". E preannuncia, fra qualche anno, un concerto di Baglioni "nel grande cantiere del Porto Vecchio". L'artista (a nome dei triestini) ha fatto gli scongiuri di rito. Poi ha dato il via a un concerto che si è protratto per oltre un'ora e mezza, da "Strada facendo" alla "Serenata in Sol", facendo vibrare di nostalgia le finestre e le gru arrugginite dei magazzini e delle banchine, mentre i ragazzi dello skateboard continuavano ad allenarsi nello spiazzo vicino. Finché la Lanterna ha segnalato che era ora di andare, illuminando lo striscione davanti ai cancelli: "Date più spazio ai giovani: qualcosa cambierà". Renzo Sanson


Trieste Oggi - 7 Settembre 2004
Il popolare cantautore - neolaureato - parla dei suoi sogni triestini Porto Vecchio, il piccolo grande amore dell'architetto Baglioni Claudio Baglioni, dalla chitarra alla squadra di architetto Laura Tonero "Buona fortuna": e questa la canzone che Claudio Baglioni dedicherebbe a Trieste se fosse lui il testimoniai della candidatura della nostra città ad ospitare l'Expo Un Baglioni ieri a Trieste in duplice veste: in quella più conosciuta di cantautore e in quella di architetto. Il dottor Baglioni, anzi l'architetto Claudio Baglioni si è infatti laureato lo scorso 24 giugno a Roma sostenendo una tesi proprio sul riutilizzo e la rivalutazione delle aree dismesse. Il neoarchitetto ora gira l'Italia con una sorta di viaggio-spettacolo, un progetto "Spazi nuovi per Uomini nuovi" che coinvolge tutte le aree della nostra Penisola che necessitano di una riqualificazione. Ed ecco come è nato il suo interesse per questa zona della nostra città, la cui destinazione suscita ancora divisioni e polemiche. "Del Porto Vecchio di Trieste - ha precisato Baglioni - ho saputo attraverso alcune segnalazioni. Alcuni architetti triestini me ne hanno parlato, ma solo ora ho avuto la possibilità di visitarlo e mi sono reso conto che è realmente una ferita a discapito di tutta la città". "Zone come questa vanno riqualificate e non mi dispiacerebbe - ha spiegato il cantautore - partecipare con qualche idea alla sua rinascita. Qui c'è un'idea complessa da reinventare, bisogna riunire opinioni, concetti e pensieri". "L'altra sera - ha detto il cantautore scherzando - dopo qualche bicchiere di buon vino, ho anche pensato al Porto Vecchio come un luogo ideale per un'ipotetica Disneyland o più seriamente a un set cinematografico". A proposito della candidatura di Trieste ad ospitare l'Expo, Baglioni è stato sintetico ma puntuale. "Trieste - ha affermato - merita l'Expo, per la sua posizione geografica, di confine, per le tante culture che la attraversano, per questa sua posizione tra terra e mare e per il suo grande fascino". Un Baglioni di poche parole, che si autocandida a testimonial per Trieste in questa affannosa corsa contro Saragozza e Saloniccoo. Quello suo di ieri è stato un blitz, così lo ha definito lui, un blitz per qualche spunto, un grande segnale che serva a compiere piccoli passi. E poi Baglioni tra i magazzini del Porto Vecchio, attorniato dai suoi "testimoni muti", dei manichini che sorreggono dei grandi specchi atti a far riflettere e rieccheggiare in tutta l'Italia le idee che nascono durante questi singolari incontriconcerti, ha concesso ad un ristretto pubblico alcune delle sue memorabili canzoni tra le quali anche "Un mondo a forma di te" che, secondo Baglioni, ha un titolo che calza a pennello a Trieste. "La città - ha spiegato - deve assumere una forma adatta alle persone che ospita". E poi tutto è finito in musica.


Il Gazzettino - NordEst 7 Settembre 2004
Baglioni "rilancia" il Porto Vecchio Prima del concerto disserta sulle possibilità di rinascita dello storico sito triestino Trieste -

Camicia di jeans e pantalone sportivo. Il tempo sembra non passare mai, per Claudio Baglioni, reduce da una laurea in Architettura con una tesi dedicata al restauro delle aree dismesse. Ed è da qui che nasce l'idea di "Cercando", il tour del 2004 iniziato il 13 luglio con uno spettacolo al Gazometro di Roma e che ieri pomeriggio ha toccato anche il Porto Vecchio di Trieste con una piccolo concerto. L'iniziativa giuliana, intitolata "Spazi nuovi per uomini nuovi", vede la promozione del Comune di Trieste e dell'Autorità Portuale.
"Con "Cercando" - confida il cantante - si vuole soprattutto conoscere e rivalutare i luoghi insoliti e abbandonati. Luoghi ricchi di storia, di fascino e che potrebbero essere riutilizzati e rivissuti in futuro". Non poteva esserci quindi luogo più appropriato del Porto Vecchio, un' area che evoca l'attrazione di una vitalità perduta. "Di fatto, questa zona mi è stata segnala:a da alcuni amici architetti, quindi è nata la curiosità di una visita". Ma niente paura, non è nelle intenzioni del cantante abbandonare la carriera per abbracciarne un'altra dedita alla ristrutturazione. "Penso però che dopo trentasei anni di musica è molto bello essere anche artefici di una sorta di illuminazione, una guida per sostenere questioni che si occupano dell'ambiente". Claudio Baglioni, classe 1951, è nato ed è vissuto nelle periferie romane, da qui la sensibilità per ciò che riguarda l'habitat e le diverse influenze che può suscitare sull'individuo. In mezzo a uno dei principali corridoi del Porto, circondato da fan e fotografi, Baglioni emana la calma della serenità, si prepara al prossimo piccolo saggio musicale che da lì a poco regalerà al pubblico e continua a rispondere a diverse curiosità, visibilmente attratto dalle antiche strutture che lo circondano. "Trieste è una delle poche città che meriterebbe di essere una capitale, posizionata com'è a "T" rovesciata, ponte ideale tra culture diverse e mi auguro che questo mio piccolo blitz possa essere un'ulteriore spinta a sostegno della ristrutturazione del Porto Vecchio". Una buona parola viene anche dal sindaco Roberto Dipiazza, piuttosto sicuro di poter accogliere il prossimo Expo' 98 e quindi già attivo con un progetto di rivalutazione dell'area dismessa. Ma l'autore di "Io sono qui" ne potrebbe prendere parte? "Mi piacerebbe, certo, e in qualche misura - confida Baglioni - col mio lavoro ho visitato tantissimi luoghi e potrei essere utile per qualche consiglio". Nel frattempo lo spazio di venta quello della musica e il discorso si fa più greve sull'attuale vita della discografia: "Di musica ce n'è tanta - afferma Baglioni - forse troppa e la discografia è praticamente al collasso. Credo non ci sia più possibilità di tornare indietro, sarebbe stato possibile alcuni anni fa, dando al disco la dignità del libro, ma non è stato così. La cosa peggiore - ammette sconsolato - è che la crisi della discografia porterà anche alla mancanza di produzioni per nuovi talenti". Poi è malia di suoni, i cancelli
del vecchio porto si aprono per lasciare affluire la folla dei fan e il porto prende nuova vita con un miniconcerto che spazia da "La vita è adesso" a "Sono io - L'uomo della Storia accanto" ed è, come prevedibile, un tripudio di applausi e battimani per venti canzoni di seguito e una band di polistrumentisti d'eccezione. Mary Barbara Tolusso


***Baglioni, stati d’animo in musica
Il divo Claudio torna stasera


Puntualissimo l’inizio con “Strada facendo”, poi spazio a una cavalcata che si è mossa fra le glorie del passato e quelle di un presente sempre brillante. Una voce ancora tonica, potente e molto estesa
« Strada facendo è la canzone che incarna lo spirito dell’oggi»
L’intervista. «Vorrei trovare il modo gentile di stare insieme di una volta, mentre oggi siamo barricati nella nostra solitudine». «Un romanzo? Mi piacerebbe, tutto è possibile»
Tre ore ininterrotte di concerto attraverso tutti i grandi successi del cantautore

di Stefano Rossi

Vicenza. Claudio Baglioni non è solo un cantante, è una fede. Così la pensava gran parte delle migliaia di persone affluite ieri sera in piazzale della Vittoria a Monte Berico per il primo concerto del cantautore romano. Persone che arrivavano non solo dalla città e provincia, ma un po' da tutto il nord Italia e, addirittura, oltre, come due ragazze di Zurigo nelle prime file.
Puntualissimo, alle 21.30 il nostro è salito sul palco, introducendo “a rate” il gruppo sulle note di Strada facendo , iniziata in acustico con cinque chitarre e un basso acustico per finire poi in maniera elettrica, ciascuno al proprio strumento.
Così è iniziato il viaggio la prima sera di Baglioni a Vicenza, un viaggio che sarebbe poi durato oltre due ore e mezzo, per soddisfare con tanto presente e pas sato il pubblico presente.
Apparentemente il concerto non aveva un filo conduttore, ma si può dividere forse in “stati d'animo”, inizialmente più intimi e personali, forse più tristi, man mano sempre più allargati al mondo e allegri.
Inevitabili i passaggi “storici”, disseminati qui e là nel corso del concerto. Il primo accenno ad alzarsi il pubblico lo ha fatto sulle note di Avrai , ma ben presto buona parte dei presenti era totalmente presa dalle canzoni.
Affiancato da un'ottima band, l'arch. Baglioni ha inanellato una lunga serie di successi attuali e del passato, trasferendosi tra una Notti a E adesso la pubblicità al singolo del nuovo album Sono io l'uomo della storia accanto , saltando all'indietro nel finale del concerto con una versione più suonata di Poster , e poi con un “medley” di brani veramente storici iniziato con Piccolo grande amore , proseguito con E tu , Amore bello e altre canzoni.
La mezzanotte era scoccata già da qualche decina di minuti e Baglioni non accennava a finire la serata. Una dopo l'altra sono arrivati anche tutti gli altri successi che il pubblico attendeva.
Ecco allora che il gruppo ha intonato brani come La vita è adesso , che fanno parte di un passato non troppo remoto della lunga carriera del cantautore romano, apparso ieri sera a Vicenza in buona forma, con buona pace di chi temeva che la sua voce non fosse più quella di un tempo. Invece, Claudio Baglioni è apparso perfettamente a suo agio, la voce come al solito potente, l'estensione sempre impressionante, il fiato tantissimo, da far tremare le vene.
Il piazzale della Vittoria è apparso luogo perfettamente adatto a ospitare questo genere di manifestazioni, scenografia naturale suggestiva per un concerto di Claudio Baglioni. Qualche sbavatura nell'impianto di amplif icazione non ha permesso di godere appieno di tutte le sfumature della musica, ma è poca cosa se si pensa che il concerto è alla fine durato tre ore. Tre ore di concerto vero, però, senza tante chiacchiere più o meno utili. Tra una canzone e l'altra non c'è stata infatti pausa, il che rende bene l'esperienza e le capacità di tutti i musicisti, Baglioni in primis, di reggere una serata del genere.
Nel finale della serata, proprio mentre scriviamo le ultime annotazioni sul concerto, Baglioni in... parallelo intona Notte di note , canzone perfetta per addolcire il finale di un concerto che certamente non ha deluso le migliaia di presenti e, primo fra tutti, proprio il cantautore romano che ha mietuto successi un po' ovunque anche con questa tournée. Questa sera si replica, stesso luogo, sicuramente stesso tipo di pubblico. Quello fedele, che lo segue ovunque. di Maurizia Veladiano

***Vicenza. Luoghi del tempo e della storia, in cui la bellezza palpita silenziosa e la vita sedimenta la sua misteriosa avventura fra l'intreccio di alberi secolari, il profilo di splendidi colonnati, il "mandala" prezioso di piazze aperte e ventose. «In questi luoghi la musica racconta l'emozione di esistenze, in cui amore e dolore si rispondono in un gioco di chiaroscuri in grado di evocare atmosfere dalle vibrazioni molto particolari».Claudio Baglioni, ormai alle battute conclusive del suo breve e fortunato tour estivo, “Cercando”, così racconta il senso di un viaggio che lo ha portato a costeggiare siti d'arte e aree dimesse, alla ricerca di nuove ambientazioni e contaminazioni, capaci di portare la sua musica all'interno di suggestioni architettoniche ricche di fascino e di poesia.
In concerto anche stasera sul Piazzale della Vittoria di Monte Berico, il cantautore romano confessa di staccarsi con un po' di malinconia da un tour che ancora una volta gli ha restituito tutto il calore di una popo larità dalle proporzioni «quasi imbarazzanti».
- Baglioni, ha trovato quanto andava “cercando”?
«Ho attraversato luoghi incantati, dove l'emozione provata anni fa è tornata ad abbracciarmi con la stessa straordinaria intensità. E ho incontrato luoghi fatiscenti, in disarmo, sui quali aleggia un'inquietudine strana, che sembra attendere una parola, un pensiero, o forse solo un semplice gesto, per toccare terra e trasformarsi in una speranza di luce e rinascita».
- “L'uomo della storia accanto”, come lei si definisce nel suo ultimo album, che cosa vorrebbe trovare sul pianerottolo, una sera, tornando a casa?
«Vorrei trovare quel modo gentile e ospitale di stare insieme, che un tempo accompagnava la vita di comunità sicuramente più semplici e più povere delle nostre, ma strette da un vincolo di solidarietà che escludeva ogni diffidenza. Oggi che il mondo si è trasformato in un piccolo villaggio globale, rimaniamo ostinatamen te chiusi nei nostri bozzoli superaccessoriati, barricati in una solitudine che rischia di uccidere la nostra parte migliore».
- Baglioni, dove s'incontrano il ragazzo di ieri e l'uomo di oggi?
«Nella musica. Forse perché la musica è un luogo senza tempo. Canto le canzoni di trent'anni fa ed ecco che il ragazzo di ieri mi viene incontro con l'ingenuità e la freschezza di allora, annullando per qualche istante quella linea d'ombra oltre la quale ogni prodigio è possibile».
- Un ricordo bello della sua infanzia?
«1955. Domenica. Ho quattro anni. I miei genitori mi portano in macchina al lido di Ostia. “Tra poco vedrai il mare”, mi dicono. Alzo gli occhi e il cuore si ferma. Non ho abbastanza pensieri…non riesco a contenere quella distesa luccicante e fluida di una grandezza e di una bellezza smisurate. Rimango lì, stupefatto e immobile, annichilito di fronte alla potenza di un'immagine che ha per me ha il sapore di una folg orazione».
- È duro il passaggio dei cinquant'anni?
«No. Sto anzi attraversando un periodo decisamente positivo. Sono sereno, non ho tensioni particolari, lavoro, canto, invento, mi occupo con interesse della gente che viene ai miei concerti: voglio infatti che stia bene, che si trovi a suo agio all'interno di uno spettacolo impegnato a regalare emozioni e buone energie».
- Ha mai pensato di scrivere un romanzo? Guccini e Ligabue l'hanno fatto...
«L'idea è interessante, ma un romanzo ha delle sue regole, una sua struttura. Noi cantanti in genere tendiamo alla sintesi. Tre pagine sono già un poema. Sì, certo, mi piacerebbe. Qualche volta ci ho anche provato… Chissà, tutto è possibile».
- Quali sono le tentazioni alle quali cede più facilmente?
«Il cibo. Sono goloso da morire. E la curiosità. Metto il naso dappertutto. Le cose nuove hanno su di me un'attrazione irresistibile».
- Ogn i canzone porta con sé un profumo, un colore, un'immagine. Se lei dovesse indicarne una che, meglio di altre, incarna lo spirito di questo nostro tempo, quale sceglierebbe?
«Probabilmente “Strada facendo”. Siamo tutti lì, sulla strada, in cammino. Una strada che può essere piena di sorprese, ma anche d'insidie, e che io vedo interamente bianca: una luce la rischiara? Una grande nuvola di polvere la avvolge? Non resta che percorrerla passo dopo passo, giorno dopo giorno. Luce e polvere a volte si alzano insieme. Sta a noi decidere se proseguire o riposare».
- Quando guarda lontano, che cosa vede?
«Un orizzonte, e poi un altro orizzonte, e poi un altro orizzonte ancora. È bello questo orizzonte che si muove con noi. Alla fine del gioco mi piacerebbe poter provare una sensazione di pace, di riappacificazione con tutte le persone della mia vita, con le storie cominciate e lasciate a metà, con gli amici perduti lungo la via, con tutto ciò ch e mi ha accompagnato per un tratto e che poi il tempo ha allontanato o disperso. Tante piccole stelle racchiuse in un orizzonte senza confini».

Dal Gazzettino di oggi 5/09/2004
Vicenza
NOSTRO INVIATO

Due giorni a Monte Berico sul piazzale panoramico che funge da sagrato alla basilica per Claudio Baglioni che continua a "cercare" - come indica il titolo di quest'ultimo ennesimo tour - luoghi non istituzionali da riempire di musica. Tutto esaurito davanti al palco, con qualche protesta per la disposizione dei posti che penalizzava le ali laterali, ma comunque una bella festa di musica con l'unico rimpianto per il cantante romano di una disposizione del palco che consentiva a lui la bella vista della facciata della chiesa fronte ma agli spettatori solo quella del nero colore del vuoto. Ieri la replica, prima di partire per Trieste dove domani terrà solo per inviti un concerto al Porto Vecchio una dei tanti "spazi da recuperare o riconvertire" esistenti in Italia e su cui ha puntato la sua tesi di laurea in architettura.

«Sono stato subissato da richieste di progetti e interventi da quando mi sono laureato e questo tour - dice - è servito anche per ribadire che io sono e resto un musicista e che quello che posso fare è suonare».

Ferdinando Salzano, uno dei maggiori promoter italiani con la sua Friends & Partner, è il compagno di avventure di queste ultime invenzioni e tira le somme soddisfatto: «I concerti sono andati bene, abbiamo dovuto spesso raddoppiare le date e devo dire che anche con gli altri artisti di cui organizzo i tour non abbiamo pentito per niente la crisi di cui si parla. Anche per Biagio Antonacci, che esordirà il 28 settembre all'Arena di Verona, la prevendita è ottima. La crisi della musica in Italia è della discografia, ma per quanto riguarda i concerti va tutto bene».

Intanto la macchina Baglioni non accenna a fermarsi nonostante la voce ogni tanto faccia le bizze e la fatica si faccia sentire.

A fine settembre il cantautore sta progettando un evento decisamente particolare a Lampedusa, l'isola dove ogni tanto va a trascorrere qualche giorno di vacanza e che lo ha visto protagonista del primo di questi concerti "in luoghi particolari".

Lì Baglioni vorrebbe riunire un folto gruppo di amici e cantamti italiani, da Edoardo Bennato a Lucio Dalla, Fiorella Mannoia, Biagio Antonacci, ma la lista è infinitamente più lunga, per tre giorni di musica italiana in mezzo al Mediterraneo. Una festa più che un Festival, là dove approdano "di là dal ponte d'acqua" le barche dei disperati del mondo. L'operazione è complesa e ha bisogno di una lunga serie di verifiche e permessi, ma è solo l'ultima delle tante sfide che Baglioni è solito lanciare a se stesso. Giò Alajmo

Il Giornale di Vicenza 4 Settembre (Grazie a "cielismarginati" )
Confessioni a palazzo per i fans elettrizzati
La penna Palladio consegnata in Sala Stucchi
di Jacopo Bulgarini d'Elci

«Claudio, è meglio se canti, che a studiare ti si sciupano gli occhi». Ha ragione Baglioni: quante madri avrebbero detto la stessa cosa al figlio, adolescente incerto sul da farsi? E, naturalmente, aveva ragione anche la madre.
Trentacinque anni di carriera, un'infinità di dischi, un successo dietro l'altro renderebbero chiunque smagato: eppure gli si crede volentieri, al Divo Claudio, quando ricevendo dalle mani del sindaco Hüllweck la "Palladio d'oro", già consegnata negli anni scorsi a nomi illustri quali Carlo Rubbia, Giorgio Albertazzi, Alvaro Siza, nominati ambasciatori di Vicenza nel mondo, si dice grato e quasi, quasi, pare commosso.
Gli si crede volentieri perché Baglioni è un maturo e signorile gentiluomo, perché intrattiene il pubblico dell'affollatissima Sala degli Stucchi più a lungo di quanto r ichiedano le formalità, perché dipana un discorso di accettazione abilmente giocato tra riflessione e aneddoto. E non si fa fatica a credergli, infine, perché l'accoglienza riservatagli da Vicenza è davvero degna di un Imperatore: Divo, appunto.
Decine di persone assiepate ai cancelli di palazzo Trissino, una folla elettrizzata, oltreché assai invidiata, di invitati tra politici, rappresentanti delle istituzioni, signore inghirlandate, ragazze truccatissime e allegramente provocanti in abiti-civetta, ché Claudio è a portata di mano, bianco-e-panna-chiarissima vestito dalla testa ai piedi e in forma smagliante, e insomma: non si sa mai.
E poi una vera e propria prolusione, appassionata e coinvolgente, da parte del giornalista Antonio Di Lorenzo, vice-caporedattore del nostro quotidiano: capace di inchiodare, per una ventina di applauditissimi minuti, una platea che smania tutta per il Mito ma che volentieri se lo lascia raccontare. Schelling, Satie, Rostand parrebbero riferimenti troppo nobili anche per chi è entrato nella storia della canzone italiana: ma che nella bella retorica dell'occasione, per bocca di Di Lorenzo, si accettano a occhi chiusi. Non può mancare, ovvio, l'ammiccamento al Baglioni architetto fresco di laurea: perfetto per tessere nessi che sanno di predestinazione, con un premio che rivendica filiazioni palladiane.
Un parallelismo, quello tra musica e architettura, su cui si cimenta volentieri anche il sindaco Hüllweck, con ispirazione alata: discipline «gemelle, figlie del ritmo e della misura. Dove se ritmo e misura si sciolgono nel vento, è musica: se si raccolgono nella materia, architettura».
È bello, ammette un Baglioni raccolto e confidenziale, sentirsi dire che si è lasciato un segno nella Storia, e nelle storie di molti: «Sarà forse per un desiderio, puerile magari, di eternità, per la volontà di lasciare una traccia: ma se è vero che la vita è una rincorsa, una tappa dopo l'altra, certo non avrei mai pensato di tagliare traguardi tanto alti».
Standing ovation quando entra, e all'uscita: e poi via, tra i fans in spasmodica attesa, verso il concerto a Monte Berico. Con in tasca la palladiana penna d'oro, perchè il cantante Baglioni potrebbe anche farsi tentare dal firmare, oltre agli autografi, progetti architettonici. Se la penna gliela lasciano, ovvio.
 

Messaggero Veneto - 3/9/04
Magica Notte con un Baglioni in gran forma
Folla per il concerto in Castello a Udine
Un Concerto meno spettacolare di quello Pordenonese della scors aprimavera, con le canzoni in primo piano Baglioni tocca le corde le cuore
Una gran bella Notte per "UdinEstate" sul piazzale del castello affollatissimo
Tre ore con Claudio in perfetta forma e con tutti i suoi più amati successi

Un percorso artistico e umano narrato musicalmente in tre ore di concerto senza risparmio: a 53 anni Claudio Baglioni è più in forma che mai e sa come toccare il cuore del pubblico multigenerazionale che accorre ai suoi incontri. Anche ieri sera in castello a Udine, per iniziativa di Azalea Promotion, specialista in grandi eventi (ha già all'attivo, in questo 2004, la magica notte conVasco in giugno allo stadio Friuli). Nel concerto più affollato di quest'estate in Friuli, Baglioni ha cantato con voce quasi inesauribile il "mestiere di vivere" di noi italiani negli ultimi 35 anni, quelli di una carriera, la sua, senza pause e soprattutto in crescendo compositivo, dalle canzonette d'amore nazional-popolari e da classifica dei primi 70, come Questo piccolo grande amore (proposta in un vincente arrangiamento rock con l'armonia un po' modificata), Amore bello, E tu.... Sabato pomeriggio, e altri quadri d'autore cesellati con grande raffinatezza e intelligenza da Oltre a oggi, ovvero negli ultimi quattordici anni. Rispetto al tour Crescendo, visto e applaudito nello scorso marzo al palasport di Pordenone. ieri sera c'è stato meno show e viceversa c'è stata più comunicazione diretta grazie alle canzoni con una scaletta molto differente da quella proposta in primavera e comprendente brani raramente eseguiti dal vivo, come Signora delle ore scure, da Oltre del '90, e Mal d'universo, da Viaggiatore sulla coda del tempo del 2000, e altri ancora. Il concerto ha visto l'artista romano coinvolgere il folto pubblico con interpretazioni ottime, vocalmente quasi incredibili: dopo i consueti primi venti minuti di riscaldamento, infatti, le corde vocali di Claudio hanno viaggiato a mille, dando il massimo proprio nel finale con le acrobazie vocali in Mille giorni di te e di me. La vita è adesso e altre songs che sono nella memoria collettiva di tutti gli italiani amanti sia della canzone d'autore sia della musica pop di pregio, in quanto l'arte di Baglioni abbraccia questi due generi e ancora di più. L'uomo timido, lasciatosi andare pubblicamente soltanto nei tardi 90 con l'amico Fabio Fazio nella trasmissione tv Anima mia, non ha bisogno di presentazioni chilometriche come altri colleghi di rango: non è un entertainer, la forza del concerto sta sempre in primis nelle canzoni, in un song-book ricco e variegato come pochi altri ne conosciamo a livello italiano. In una sera di tarda estate Baglioni, con le sue composizioni ha saputo ancora una volta guardare dentro di sé e comunicare con i presenti, ricevendo da essi un input d'affetto per dare sempre di più: qui in Friuli la stima della quale Claudio gode è del tutto particolare, sincera e diretta come la nostra gente è, e lui ricompensa gli spettatori con piccole-grandi emozioni offerte dalla bellezza delle composizioni o, in certi casi, perle più rodate, dai ricordi che esse evocano in una generazione che è coetanea o quasi dell'artista. Sinceramente noi preferiamo il Baglioni da Strada facendo dell'81 in poi. in quanto accanto a canzoni d'amore mai zuccherose ha saputo accostarne altre sul nostro vivere quotidiano, come appunto Strada facendo, che ha aperto la performance ed è un inno contro la solitudine, come La vita è adesso, e come la magnifica E adesso la pubblicità. Un tipo di brani non assente nella produzione dei 70, certamente, ma a parte la fantastica Poster, cantata da molti con l'artista, era nascosto, quasi coperto dal grandissimo successo delle canzoni d'amore. La voce di Claudio ha saputo vibrare al meglio anche nei pezzi tratti dal più recente cd dello scorso anno, Sono io, molti e variegati. L'entusiasmo del pubblico è stato in crescendo, così come la performance, e ha toccato l'acme nel canzoniere comprendente Questo piccolo grande amore. Amore bello, E tu.... Sabato pomeriggio. Solo, E tu come stai?, ovvero i brani dei ricordi, quelli più noti a livello di grande pubblico. Ottima (come sempre nei concerti di Baglioni, dove nulla è lasciato mai al caso) la band, con Paolo Gianolio (chitarre, basso, tastiere, banjo e voce), John Giblin (basso, contrabbassi ex violoncello), Gavin Harrison (batteria, percussioni e tastiere), Roberto Pagani (pianoforte, organo Hammond, vibrafono, fiati e fisarmonica'" e Pio Spiriti (violino, chitarre, fisarmonica, mandolino e altro). Tutti polistrumentisti, insomma, i musici alla corte del re Claudio e in grado di creare sempre quell'interplay di qualità che è uno dei punti di forza del concerto. Una bella serata da salvare nel cuore per quando farà più freddo fra i ricordi in musica di un'estate friulana ricchissima di proposte di ogni tipo.
Giuliano Almerigogna
 

Il Gazzettino 3 Settembre
L'architetto Baglioni incanta Udine
Perenni innamorati al concerto del cantautore romano. Sognano gli over 30
Udine
Se c'è uno stackanovista delle canzoni d'amore, dei buoni sentimenti e dello zucchero dispensato a piene mani in musica, quello è sicuramente Claudio Baglioni, che da oltre 30 anni continua a proporre (lo ha fatto anche quando non essere o dimostrarsi "impegnati" era difficile) le sue piccole storie di ogni giorno di gente comune. Storie in cui si ritrova alla perfezione il pubblico eterogeneo e soprattutto over 30 che sta affollando le date di questa ennesima tournee, e che ieri sera ha preso d'assalto il piazzale del castello di Udine per una delle ultime date di "Cercando Tour". Una ricerca personale e musicale, quella del neo-architetto - già negli anni '70 veniva definito "studente di architettura" - che lo sta portando a esibirsi in luoghi di particolare bellezza, ma anche in aree dismesse. Non è un caso se dopo Udine, lunedì prossimo farà tappa a Trieste, per una conferenza-concerto al Porto Vecchio. Ma i progetti da realizzare "da grande" non sono la cosa più importante per gli oltre 3mila fan della regione che per l'ennesima volta quest'anno hanno partecipato a un concerto di Baglioni. Sempre uguale a se stesso, ma sempre capace di trovare innovazioni in un repertorio sterminato (ma poco vario), nelle circa tre ore di concerto il cantautore romano ha recuperato pezzi abbandonati, affiancandoli a nuovi arrangiamenti di pezzi ormai "consumati" sui lettori cd e sui vecchi giradischi. Merito anche di una band che funziona alla perfezione, e che dall'inizio del lungo concerto - "Strada facendo", "Inversione acustica" con ben sei chitarre sul palco, il pop melodico di "Io sono qui", "Tutto in un abbraccio"... - prende per mano il pubblico. La voce di Baglioni strappa, quindi, applausi con le inevitabili "Avrai", "Quante volte", "Sono io" e ancora "La vita è adesso". Colonna sonora di un mondo di perenni innamorati, che ancora di più in questi tempi non vogliono rinunciare ai sogni.Andrea Ioime

Il Giornale di Vicenza 3 Settembre
Eventi. Oggi e domani a Monte Berico
Baglioni è adesso Due notti vicentine con il cantautore

Vicenza. Circa tre ore di concerto; una lunga cavalcata tra i brani evergreen e i successi più recenti: è questo il "Cercando tour" di Claudio Baglioni che stasera e domani 4 farà attesa tappa nel Piazzale della Vittoria di Monte Berico (inizio alle 21.30). Il cantautore romano - che sarà attorniato da una band composta da Paolo Gianolio (chitarre), John Giblin (basso e violoncello), Gavin Harrison (batteria e percussioni), Roberto Pagani (pianoforte, tastiere e fiati) e Pio Spiriti (violino, fisarmonica, mandolino, tastiere) - ha sinora affidato l'apertura dei concerti del suo tour al brano Strada facendo , eseguito in versione unplugged. La scaletta si svilupperà poi con la riproposizione di brani più recenti, tratti, fra l'altro, dagli album Viaggiatore sulla coda del tempo e Sono io - L'uomo della storia accanto , per poi rispolverare brani entrati nella storia della musica italiana, quali Avrai , Notti , Piccolo grande amore , Amore bello , E tu , Sabato pomeriggio , Solo , Tu come stai . Nel bis finale dovrebbero rientrare Noi no , Mille giorni di te e di me , La vita è adesso .
Cresce dunque l'attesa per l'esibizione di un artista che con la sua musica ha fatto innamorare generazioni di italiani e che nel pomeriggio, alle 17.30 (Sala Stucchi di Palazzo Trissino, ingresso solo su invito), riceverà la "Penna d'oro Palladio". Un riconoscimento a una carriera cominciata nel '66 quando Baglioni si esibì per la prima volta a Roma, in un teatro periferico di varietà, e che entrò nel vivo nel '68 dopo il primo provino con la RCA e la composizione dei brani Signora Lia e Interludio . Da allora il percorso dell'artista è stato un crescendo di successi che i numerosi fans potranno "ripassare" nelle notti vicentine. di Cesare Galla

La Cerimonia di Conferimento Onorario (testo e maiuscole come da cartoncino) della penna “Palladio d’oro” a Claudio Baglioni - che si svolge questo pomeriggio in Sala Stucchi - viene annunciata fieramente dal sindaco Hüllweck con un invito quanto meno singolare. Già si potrebbe fare qualche faceta considerazione sulla “onorarietà” del conferimento. Ma come? Gliela regalano davvero, questa penna preziosa e costosa, o è solo una faccenda virtuale, una scenetta a uso e consumo del pubblico, e poi dietro la porta della Sala un solerte usciere pretende l’immediata restituzione del gioiello?
Scherzi a parte (ma un sospiro sul trattamento della lingua italiana lasciatecelo fare), c’è un altro particolare che vale la pena di sottolineare. L’invito ha una specie di elegante “custodia”, una brochure colorata in cartoncino rigato, sulla quale si leggono, fra l’altro, i nomi degli illustri “insigniti”, tutti promossi ambasciatori della cultura vicentina nel mondo nella prima metà dell’anno scorso. Ed ecco allora, in ordine cronologico, il premio Nobel per la fisica Carlo Rubbia, il grande attore e regista Giorgio Albertazzi, il celebre architetto Alvaro Siza, il premio Nobel per la letteratura Derek Walcott.
Attimo di disorientamento: Walcott a Vicenza il 9 maggio 2003? Ci siamo persi l’evento? No, semplicemente l’evento non c’è stato. Walcott a Vicenza non è mai venuto, forse indispettito dal fatto che si continua a sbagliare il suo nome scrivendo - come in questo cartoncino - Wal k ott...
Cosa sia successo è facile indovinare. Per gli inviti dedicati a Baglioni, in Comune hanno utilizzato anche materiali a stampa preparati all’inizio del 2003, quando incautamente si pensava, o si sperava, che il grande scrittore caraibico sarebbe davvero arrivato. Chissà, forse dopo le polemiche sui costi di questa controversa penna, si è deciso di risparmiare qualche euro almeno sugli inviti, e di utilizzare quelli vecchi... Ma allora, almeno, bisognava aggiungere una cartina volante, di quelle attaccate con un po’ di scotch. Per la dicitura bastavano tre parole: salvo il vero.

Messaggero Veneto - 2/9/04
Baglioni oggi in castello - alle 21 l'atteso concerto inserito in UdinEstate
Il cantautore sarà accompagnato da un supergruppo di cinque strumentisti e offrirà al pubblico friulano un programma composto dai massimi successi di una lunghissima carriera

UDINE. Grande attesa per il concerto che Claudio Baglioni terrà questa sera, alle 21, nel piazzale del Castello nel quadro di un'UdinEstate che sta avviandosi alla conclusione e che nello spettacolo di oggi trova uno dei momenti di maggiore richiamo. Baglioni, infatti, ha riscosso grandi consensi ovunque ha già portato il suo Cercando Tour. Quello annunciato si preannuncia come un concerto "generoso" che si dipanerà attraverso gli arrangiamenti dei principali successi e dei brani più amati nei quali Claudio Baglioni viene accompagnato da un superguppo composto da cinque polistrumentisti di livello internazionale, che sono coordinati e diretti da Paolo Gianolio. La band, una formazione estremamente dinamica, arricchisce, con l'apporto della propria personalità, il conserto che supera la tradizionale rigidità della forma-gruppo per dare vita a un insieme di contaminazioni e di incursioni nei diversi linguaggi musicali (acustico, elettrico ed elettronico) che regalano al pubblico emozioni insospettabili. Questi i compagni di viaggio di Baglioni: Paolo Gianolio (chitarre elettriche, acustiche, classiche, chitarra midi, basso, tastiera, banjo e coro); John Giblin (basso, contrabbasso elettrico, contrabbasso acustico, violoncello); Gavin Harrison (batteria, batteria elettronica d-drum, percussioni, basso, tastiere); Roberto Pagani (pianoforte, organo hammond, tastiere, vi brafono, clarinetto, sax contralto, fisarmonica e coro); Pio Spiriti (violino, tastiere, chitarra acustica, fisarmonica, mandolino e coro). C'è da scommettere che ancora una volta Baglioni non deluderà il pubblico. Un nutrito fan club (ClaB), un'infinita produzione discografica, un susseguirsi di tour (solo per la storia più recente tra il 2003 e il 2004 il Crescendo tour e ora nell'estate 2004 il Cercando tour) alla continua ricerca di un rapporto con quello che sta oltre: oltre il proscenio tra le persone alla ricerca dei sogni in comune, oltre i luoghi per coglierne le suggestioni. E il Cercando tour nasce proprio da quella curiosità dei luoghi, dal loro magnetismo come è successo per il Gazometro di Roma sul quale Baglioni ha discusso la tesi di laurea in architettura.
 

Il Piccolo - 3/9/04
musica: Oltre tremila persone ieri a Udine per il concerto nel Piazzale del Castello
Baglioni, cercando la bellezza

E lunedì arriva a Trieste per un incontro a Porto Vecchio
UDINE - Nessuno come Claudio è capace di essere iperbolico mantenendo una disarmante semplicità. Dal palco articolato su vari livelli, per creare diverse e altrettante prospettive e atmosfere, ecco sorridere il re della canzone italiana cantata a squarciagola sulle spiagge, sussurrata timidamente all'orecchio del proprio "piccolo grande amore", imitata da uno stuolo di epigoni e riprodotta in tutte le lingue del mondo, Baglioni, ieri sera nel piazzale del Castello, attacca puntualissimo con "Strada facendo". Lui sa sempre come toccare nel profondo il cuore dei vecchi e dei nuovi fan. Lo fa con la forza del racconto, con la simpatia della confidenza a quattr'occhi con il pubblico, condita da un pizzico di romanticismo e nostalgia. E così il mito regge proprio quando si scioglie sotto i riflettori, quando la fastosità delle scenografie lascia spazio all'architettura morbida dei sentimenti, aprendo scorci su emozioni palpabili.
Davanti a oltre tremila spettatori accorsi per assaporare l'ultimo maxi-evento dell'estate friulana, l'architetto Claudio ha costruito uno show grandioso e impeccabile, ma al tempo stesso genuinamente amichevole e familiare. Alla sua vasta prole di appassionati amateurs, il cinquantatreenne cantante e neodottore ha proposto un accattivante viaggio tra passato e presente, toccando le diverse tappe di un percorso umano ed artistico che non finisce mai di stupire, pur tenendosi lontano da eccessi e clamori.
Nel "Cercando Tour 2004" c'è tutto Baglioni: dagli esordi degli anni Settanta fino alle ultime esplorazioni sonore del terzo millennio, che rivisitano con diversi e inediti arrangiamenti i nuovi successi e gli hit immortali, in un equilibrio che accentua il tasso di godibilità del concerto, scandito da una scaletta fatta apposta per non scontentare nessuno: da "Mal d'universo" a "Quante volte", da "Cuore di aliante" a "Serenata in sol", che scatena le danze sotto il palco. A fianco dell'inossidabile "ragazzo della storia accanto", una compagine di polistrumentisti di prim'ordine, ciascuno dei quali arricchisce lo spettacolo con l'apporto di una creatività assolutamente originale: il vulcanico Paolo Gianolio. da quindici anni compagno d avventura di Claudio; lo stratosferico Gavin Harrison ( batteria, percussioni e tastiere): John Giblin (basso, contrabbasso, violoncello): Pio Spiriti (violino, fisarmonica, mandolino), Roberto Pagani 'pianoforte, organo, sax, clarinetto).
Dopo "Strada facendo", Baglioni prosegue con un'intensa "Io sono qui", che vuol essere il senso di una storia che è cominciata ieri per arrivare a dire qualcosa adesso, in un mondo che ha smarrito le coordinate della bellezza, lo spirito di ricerca, il gusto per la sfida. Lui, che lunedì a Trieste parlerà del recupero del Porto Vecchio nell'ambito del ciclo di incontri -Spazi nuovi per uomini nuovi", non dismette mai i panni di indagatore di sonorità alternative, edifica castelli di suggestioni e visioni abbattendo le barriere tra l'acustico, l'elettronico e l'elettrico. Cori e applausi a scroscio per pietre miliari come "Amori in corso" e "Avrai", ma anche per i brani dell'ultimo album, "Sono Io" che ha aperto l'ennesimo capitolo di una vicenda ancora tutta da raccontare. Alberto Rochira
 

Manifestazioni: Baglioni chiude 'Taormina Arte 2004'
03/09/2004 - 14:25
In tre mesi di spettacoli, 58 mila spettatori
(ANSA) - PALERMO, 3 SET - Con il doppio concerto di Claudio Baglioni si e' chiusa la stagione estiva di Taormina Arte 2004. 58 mila spettatori hanno assistito agli spettacoli al Teatro Antico per un incasso di un milione 316 mila euro. I risultati piu' importanti si sono avuti durante il Festival del cinema, Il Taormina Bnl Filmfest. Si sono registrati 2.374 arrivi (piu' 44%) e 10.760 presenze (piu' 46%). Le presenze italiane sono aumentate del 75%, del 39% quelle straniere


Il giornale di Vicenza 2 Sett.
Venerdì e sabato il grande momento della finora avara estate vicentina
Le curiosità di Baglioni
Il cantautore architetto con Cercando a Monte Berico

Vicenza. È scattato il conto alla rovescia per la doppia esibizione di Claudio Baglioni al Piazzale della Vittoria di Monte Berico. Già praticamente esauriti i biglietti per la prima serata, restano ancora disponibili i tagliandi per la seconda, acquistabili da Saxophone, in Viale Roma, a Vicenza, nonché nei negozi L'Opera al Nero di Castelfranco Veneto, Il Discolo di Thiene, Discovery di Schio, Discoteca Pick Up di Bassano del Grappa, Lora Dischi di Valdagno e Musicando di Montecchio Maggiore. I prezzi, cui va aggiunto il diritto di prevendita, sono di 40 euro (poltronissime numerate), 35 euro (poltrone numerate) e 18 euro (posti in piedi). Le serate, che coincidono con le tappe conclusive del "Cercando Tour 2004", sono organizzate dall'Assessorato alle Attività Culturali del Comune e da Azalea Promotion in collaborazione con "Zed!" e con il concorso di AIM e AMCPS.
Per Claudio Baglioni, classe 1951, è la curiosità a dare linfa a una vena artistica che scorre inesauribile sin dagli anni Sessanta; la stessa curiosità che lo ha portato di recente a laurearsi in architettura con una tesi sulla riqualificazione dell'area del Gasometro di Roma, e a impaginare il "Cercando tour" con un occhio di riguardo per luoghi di particolare interesse storico, monumentale e ambientale, come, oltre a Monte Berico, i templi di Paestum o l'anfiteatro romano di Cagliari.
Sul palco, il cantautore romano proporrà i brani più significativi della sua lunga carriera, attraverso contaminazioni e incursioni nei diversi linguaggi musicali, dall'acustico, all'elettrico, all'elettronico. La band è composta da Paolo Gianolio (chitarre elettriche, acustiche, classiche, chitarra midi, basso, tastiera, banjo e cori); John Giblin (basso, contrabbassi, violoncello); Gavin Harrison (batteria, d-drum, percussioni, basso, tastiere); Roberto Pagani (pianoforte, organo hammond, tastiere, vibrafono, clarinetto, sax contralto, fisarmonica e cori); Pio Spiriti (violino, tastiere, chitarra acustica, fisarmonica, mandolino e cori).
Alle 17.30 di venerdì 3 (e non nella giornata di sabato, come precedentemente annunciato), Baglioni riceverà dalle mani del Sindaco Enrico Hüllweck, a Palazzo Trissino, la "Penna d'oro del Palladio", il riconoscimento già conferito nel passato a importanti personalità della cultura, ora assegnato all'interprete di Questo piccolo grande amore quale prestigioso rappresentante della canzone italiana d'autore. L'ingresso all'incontro avverrà solo su invito.
Infine, per quanto riguarda l'accesso ai concerti, dalle 18 di venerdì e sabato sarà in vigore il divieto di transito al traffico veicolare (eccetto che per i mezzi di servizio e per quelli adibiti al trasporto dei disabili) dall'incrocio di Viale X Giugno con Viale del Risorgimento e, in direzione opposta, dall'imbocco di Strada della Commenda. Dalla stessa ora sarà possibile parcheggiare gli automezzi al parking "Centro bus" di Via Bassano, da cui partirà il servizio di bus-navetta diretto al "Cristo". Il biglietto, del costo di 2 euro, comprende la tariffa di parcheggio e il trasporto in andata e ritorno. Il servizio sarà attivo ogni 24 minuti, dalle 18 alle 21.30 e dalle 23.30 alla fine del concerto.
 

Il Gazzettino 1 Sett.
Dopo i concerti a Udine e Vicenza
Baglioni a Trieste ma come architetto

Trieste
Claudio Baglioni anche architetto, non solo cantautore. In questa veste arriverà a Trieste. Una relazione sugli spazi del Porto Vecchio del capoluogo giuliano, compresi quelli destinati a ospitare eventualmente l'esposizione internazionale del 2008: è l'iniziativa del cantautore romano, da poco laureato in architettura (a 53 anni), in programma per lunedì prossimo, 6 settembre, nell'ambito del ciclo di incontri che sta facendo in varie zone d'Italia su «Spazi nuovi per uomini nuovi».Baglioni sarà in Friuli già da giovedì 2 settembre: a Udine per un concerto e (dopo essersi esibito a Vicenza, piazzale Monte Berico, il 3 e il 4) lunedì 6 a Trieste dove, smessi i panni del cantautore, indosserà appunto quelli dell'architetto per approfondire i contenuti della sua tesi di laurea discussa alla Sapienza di Roma, sul «riuso delle aree industriali abbandonate». La riflessione si svilupperà sul Porto Vecchio di Trieste che, dopo la fiorente epoca asburgica, ha conosciuto un progressivo abbandono nonostante si trovi a poche centinaia di metri dal centro della città e offra spazi di grande pregio su una superficie di 300mila metri quadrati: Trieste è candidata a ospitare l'Expo del 2008, sempre che il capoluogo giuliano riesca ad affermarsi sulle rivali: Saragozza (Spagna) e Salonicco (Grecia).

Il Piccolo - Trieste 31 Agosto
Grazie a Maria Grazia di Trieste per l'articolo

Baglioni nei panni di architetto in Porto Vecchio
Il 6 settembre parla ma anche canta tra moli e magazzini


Personaggi: Giovedì il cantautore romano canta al Castello di Udine, lunedì arriva a Trieste per il ciclo "Spazi nuovi per uomini nuovi".
Sul porto Vecchio ora parla anche l'architetto Claudio Baglioni.
Trieste. Dopo tanti architetti di fama mondiale, a parlare delle prospettive di riuso del Porto Vecchio arriva il neolaureato. Ma un neolaureato assai particolare, visto che si tratta di Claudio Baglioni, da oltre trent'anni cantautore amatissimo dal pubblico, che lunedì sarà a Trieste per una conferenza stampa fra palazzi e le banchine del nostro splendido e purtroppo quasi deserto Porto Vecchio. Non tutti i suoi fan sanno che nei primi anni Settanta, proprio perché baciato da un successo che nel corso del tempo non è mai venuto meno, il cantautore romano (classe 1951) lasciò, alla vigilia
della laurea, la facoltà di architettura alla quale era iscritto. Un paio d'anni fa, lui dice "per far contenta mia madre", ma certo non può essere stato solo per questo, l'idea di completare gli studi. La discussione della tesi, in restauro architettonico e riqualificazione urbana, era in un primo momento fissata per il febbraio scorso. E' avvenuta invece a giugno, alla Sapienza, dove il geometra Claudio Baglioni è diventato dottore in architettura con punti 108 su 110.
E quest'estate, tra una tappa e l'altra del suo "Cercando Tour 2004" - che fra l'altro giovedì alle 21 fa tappa al Castello di Udine-, Baglioni ha messo subito a frutto il titolo accademico organizzando una serie di incontri, "Spazi nuovi per uomini nuovi", per pubblicizzare e rilanciare alcune aree dimesse del nostro(ex)Belpaese.
Prima di Trieste (dove arriva sotto l'egida dell'assessorato alla cultura del Comune e dell'Autorità portuale, oltre che del Ministero dei Beni Culturali), è già stato a Bari, al Gasometro di Roma e a Lecce, dove ha proposto la nascita di un museo di rcheologia ferroviaria. Nel Porto Vecchio triestino ha mandato nelle settimane scorse una persona del suo staff, che è tornato a casa con un'ampia relazione anche visiva. Pare che il cantautore, anzi, l'architetto sia rimasto entusiasta del sito e anche delle
prospettive legate al possibile arrivo a Trieste dell'Expo2008.
Lunedì Baglioni dovrebbe parlare nel pomeriggio, in un sito del Porto Vecchio ancora da identificare. E forse, visto che c'è potrebbe anche cantare qualcosa. Com'è successo al Gasometro di Roma, su cui ha incentrato la sua tesi di laurea. Un lavoro sulla riqualificazione di quell'area dimessa, un progetto per riportarla in vita "come potrebbe succedere - aveva detto - anche per altre aree in Italia".
Uno spunto, questo del lavoro sul Gasometro romano, nato dall'infanzia, dal rapporto con suo padre, per il quale "i cilindri di ferro del gasometro erano cilindri magici dai quali prima o poi sarebbe uscita una sorpresa.". Magari un figlio cantautore di grande successo, che a 53 anni si riscopre architetto.Carlo Muscatello

La Sicilia 31 Agosto
«Un concorso di idee per un nuovo contenitore»
laura valvo

«Il Comune deve farsi carico di lanciare una gara di idee sul nuovo contenitore culturale, nella quale possano cimentarsi le più belle intelligenze di Siracusa». La proposta è di Raffaele Gentile, segretario regionale dello Sdi, che nella sua lunga carriera politica ha ricoperto anche il ruolo di assessore regionale ai Beni culturali.
Gentile interviene sulla polemica scaturita dall'esibizione di Baglioni al teatro greco. «Il buon Baglioni ci ha perdonato per il mancato utilizzo del teatro. La tiratina di orecchio alle autorità preposte alla relativa autorizzazione, con l'implicita richiesta di una futura disponibilità, a qualcuno è sembrata offensiva, quasi fosse cosa ovvia mettere sempre a disposizione quello che molti definiscono il più bel teatro antico del mondo. Eppure - nota Raffaele Gentile - il prof. Voza ha spiegato mille volte che la pietra che calpestiamo non è indistruttibile, tutt'altro. Tutti sanno che certi beni, che rappresentano non solo una testimonianza culturale e storica, ma quasi l'"anima del luogo", nonchè una occasione unica per creare valori morali ed economici nel territorio, vanno preservati assumendo l'etica della responsabilità come idea guida nei nostri comportamenti. L'opinione che possano, monumenti come questi, essere utilizzati come contenitori di spettacoli, è di per sé un segnale negativo, salvo rare eccezioni, che tali devono rimanere». Va considerato tra l'altro, secondo Gentile, che è cosa sbagliata presentare ai turisti un monumento poco visibile nella sua integrità, coperto, come capita, da impalcature varie. «Se ogni anno, prima durante e dopo le rappresentazioni classiche - aggiunge Gentile - il teatro appare ai turisti così trasformato, è chiaro che non si fa un buon servizio alla cultura e al turismo. Rimane il problema del contenitore per spettacoli o rappresentazioni di livello non uguale a quello delle rappresentazioni classiche che dovrebbe risolvere il Comune». Sul problema del contenitore culturale probabilmente si continuerà a discutere ancora. Ma intanto la zona del teatro greco meriterebbe maggiore attenzione. Basterebbe recepire le segnalazioni dei turisti che, spesso, rimangono inascoltate. L'ultima, in ordine cronologico, è quella di una turista milanese che ha segnalato la presenza di cani randagi all'Orecchio di Dionisio che, di fatto, le hanno impedito di visitare il monumento.

La Gazzetta del Mezzogiorno 30 Agosto

Spettacolo di tre ore nell'area del Castello Tramontano. Il ritorno in città dell'artista tra vecchi successi e nuovi brani
«Cercando» la strada del cuore
In quattromila ammaliati dalle canzoni di Claudio Baglioni


MATERA Cercando la strada del cuore ammaliati dal fascino enigmatico del castello Tramontano, in una notte irradiata dalla luna piena. E' l'incanto in musica, sul filo tenue delle emozioni, proposto da Claudio Baglioni. Un ritorno gradito. Negli anni Ottanta fece tappa in città col tour seguito dall'album «La vita è adesso» che segnò una svolta nel suo percorso artistico. I sogni, i ricordi, le storie d'amore, quasi per uno strano gioco del destino, si librano nell'aria ai piedi del maniero dove aleggia il fantasma di un conte che, nel 1514 pagò con la vita la propria crudeltà. In questa serata per quasi quattromila appassionati del cantautore romano, tra cui molti turisti, c'è però spazio soltanto per i buoni sentimenti. Le note rapiscono all'unisono teenagers e soprattutto coppie non più giovanissime che sui versi di Baglioni hanno condiviso tanti momenti di felicità. Non è un caso, che l'atmosfera diventi elettrizzante quando l'artista romano, fresco laureato in Architettura, sale in cattedra con i vecchi ed intramontabili successi. Baglioni, che nel pomeriggio aveva visitato il castello, si presenta al pubblico, con la canzone «Strada facendo». È subito idillio. Nessuno intende esimersi dal bagno di entusiamo collettivo e, quasi come in un fermo immagine, ognuno a modo proprio coglie il fotogramma di una notte di spettacolo da poter raccontare e scolpire a futura memoria. Insomma «Attori e spettatori» come recita un album live del capitolino. Così anche un carabiniere con il videofonino immortala Baglioni a più riprese. Tra i tanti flash, lo imiteranno anche un vigile del fuoco ed un agente della Polizia Municipale muniti di macchine fotografiche digitali. Godono di una invidiabile visuale sull'area del castello i condomini «portoghesi» di alcuni palazzi adiacenti, posizionati sui balconi o sui terrazzi. «Ad ogni viaggio della vita - si legge su uno striscione dei fans - ci ritroveremo fianco a fianco ancora assieme, da me a te..."Grand'uomo"». «Cercando», il tour 2004, che fa tappa in alcuni dei più suggestivi luoghi d'arte italiani, conduce Baglioni alla ricerca di una identità che racchiude il frutto di musiche, parole e suoni, il prodotto degli ultimi anni di lavoro.«Sono io l'uomo della storia accanto» è il titolo del suo ultimo album, concepito, come ha ammesso l'autore in modo meno stratificato e pensato rispetto alle produzioni degli anni '90, a partire da «Oltre», «Io sono qui» e «Viaggiatore sulla coda del tempo». «Noi che facciamo sempre serenate - afferma Baglioni - abbiamo bisogno di confrontarci con chi ci ascolta». Nella seconda parte dello spettacolo c'è tanto spazio per l'amarcord: «Amore bello», «E tu», «Sabato pomeriggio», «Solo», «E tu come stai». Siamo al gran finale. Sulle note di «La vita è adesso» è tripudio generale, un ritmo palpitante, in crescendo con «Via» e «Notte di note» prima dell'arrivederci. «Buon viaggio ogni giorno nella vita - conclude - e che tutto vada nel migliore dei modi. Dalla parte del cuore». Donato Mastrangelo

Corriere della sera 30 Agosto
SIENA
Claudio Baglioni in Piazza del Campo

Domani sera (21.30) alla Fortezza Medicea di Siena, dov'è in corso la Festa provinciale dell' Unità, i proiettori si accendono su Claudio Baglioni. Un evento, non solo per la bellezza del luogo dove architettura e arte si incontrano dando vita a uno scenario unico, ma perché il concerto segue di pochi giorni lo spettacolo in Piazza del Campo di un altro grande della musica moderna, Mauro Pagani, che ha ricordato (nell'ambito della rassegna Città aromatica) De André e la musica multietnica a vent'anni esatti dalla nascita di «Creuza de ma», uno dei brani che hanno fatto la storia della musica d'autore italiana. Baglioni presenta le novità del suo ultimo tour, ma sono previste sorprese e improvvisazioni. Suonerà come sempre accompagnato dalla sua band, ma anche da solo, accompagnandosi al pianoforte elettrico o alla chitarra acustica. Immancabile «Questo piccolo grande amore» che Baglioni canta insieme al pubblico. ( M.Ga .)


Il Resto del Carlino 29 Agosto (grazie a egy)
Sferisterio tutto eaurito per l'architetto Baglioni

L'architetto Claudio Baglioni si prepara a tornare su assi di palcoscenico prestigiose.
Con la laurea in tasca,con tanto di specializzazione in archeologia industriale,il cantautore romano si presentera' domani sera (ore 21) allo sferisterio. Nemmeno 7 giorni dopo l'esibizione di Paolo Conte, che ha riscosso un notevole successo,torna la grande musica all'arena maceratese In attesa poi del concerto di Van Morrison che chiudera' questa rassegna di big della canzone: da Lucio Dalla a Pino Daniele passando per Paolo Conte e aspettando lo stesso Baglioni e Van Morrison.
Baglioni arrivera' a Macerata con il suo tour "Cercando" che ha fatto tappa in luoghi di importanza artistica e di interesse architettonico. Nel corso della sua performance che durera' attorno alle tre ore (una maratona musicale griffata Baglioni,dunque) ripercorrera' tutti i successi della sua trentennale carriera. Di particolare interesse anche l'allestimento scenografico, che Baglioni sta curando personalmente nelle sue ultime tournee. Era successo anche in quella fortunatissima dello scorso anno, che ha fatto tappa allo stadio del conero, che aveva richiamato folle oceaniche di appassionati del cantautore romano, e per la data dello sferisterio c'e' il tutto esaurito. L'ennesimo riconoscimento e bagno di folla per un cantautore che e' sempre di moda. Il suo pubblico percorre varie generazioni:dai padri ai figli. Ci saranno i quarantenni quelli che ballavano e si innamoravano con "piccolo grande amore" e i piu' giovani che hanno conosciuto l'ultima produzione di Baglioni e che si sono appassionati anche al repertorio classico,quello che va da poster a sabato pomeriggio. Sul palco Baglioni non sara' da solo,sara' accompagnato da un gruppo di polistrumentisti di fama internazionale. A dirigerli sara' Paolo Gianolio. Nella lunga scaletta impostata sui suoi evergreen, che manderqanno in visibilio il suo fedelissimo pubblico, Baglioni non trascurera' nemmeno le canzoni del suo ultimo album. Insomma l'occasione giusta per riascoltare canzoni e storie che non tramontano mai.non solo musica per Claudio Baglioni,prima di intraprendere il Cercando tour e' riuscito a realizzare un suo sogno e anche quello di sua madre, come ha ricordato in diverse interviste: laurearsi. Si e' laureato in fatti in architettura con la specializzazione in archeologia industriale e non e' un caso che abbia deciso di riscoprire alcuni luoghi cosi belli dal punto di vista architettonico per portare in giro la sua musica. Il pubblico di Macerata e' pronto ad accoglierlo a braccia aperte e farsi trascinare sulle note dei suoi grandi successi. Baglioni dopo l'appuntamento allo sferisterio proseguira' la sua tourne estiva fino a meta' settembre.non svela ancora i suoi progetti per il futuro ma e' chiaro che ci sara' ancora la musica nei suoi programmi.

Il Messaggero Marche 29 Agosto
Il concerto di Baglioni. In occasione ...

Il concerto di Baglioni. In occasione del concerto di Claudio Baglioni il quale, come noto, si esibirà allo Sferisterio domani sera in concomitanza con i festeggiamenti del patrono san Giuliano, per evitare disagi al traffico veicolare e agli automobilisti, l'Amministrazione comunale consiglia a coloro che assisteranno alla performance del cantautore romano di parcheggiare le auto al di fuori della cinta muraria, ad esempio in via Paladini e nel piazzale del Tribunale. Tutti e tre i parcheggi coperti, ParkSì, autosilos e Direzionale, rimarranno aperti rispettivamente fino all'una e alle due di notte.

Il Gazzettino Udine 29 Agosto
Baglioni re dell'emozione in Castello
Accompagnato da un supergruppo il cantautore si esibità a Udine il 2 settembre

Udine
Dopo il successo di Vasco Rossi, Azalea chiude gli spettacoli dell'estate udinese con il concerto di Claudio Baglioni, che si terrà al Castello di Udine giovedì (2 settembre). Il celebre cantautore presenterà un nuovo tour concepito con una formula inedita: "Cercando tour estate 2004". Ovvero, cercando due diverse ambientazioni sceniche, due modi completamente nuovi di interpretare la forma-concerto, tre palchi per altrettante "anime" musicali, tre ore di concero dal vivo, un supergruppo composto da cinque musicisti polistrumentisti. "Cercando" la bellezza, tra siti d'arte e aree dismesse. Cercando di raccogliere la bellezza in alcuni dei luoghi più ricchi di storia e fascino del nostro Paese (anfiteatri greci e teatri romani, antiche ville e piazze storiche, parchi ecc..), per provare a "piantarne i semi" nei terreni abbandonati di quelle aree dismesse che, come ferite aperte, ne segnano ancora la pelle.

Un concerto radicalmente nuovo, originale ed espressivo che rappresenterà dunque un momento di forti emozioni in questa estate 2004. Proponendo una serie di brani scelti tra i più ricercati ed intensi del vasto repertorio del musicista romano, attraverso arrangiamenti innovativi, sonorità che privilegiano l'intensità e l'emozione, ma anche un repertorio nel quale si fondono, sapientemente, classici, grandi successi e brani che raramente capita di poter ascoltare dal vivo e qui presentati in una veste frutto di una lunga e accurata ricerca sonora.

Baglioni sarà accompagnato da un superguppo composto da cinque polistrumentisti di livello internazionale - coordinati e diretti da Paolo Gianolio - che arricchiranno, con l'apporto della propria personalità, uno dei progetti musicali più innovativi ed affascinanti di sempre, in una formazione dinamica, che supererà la tradizionale rigidità della forma-gruppo, per dar vita ad un insieme che vivrà delle contaminazioni e delle incursioni nei diversi linguaggi musicali e farà dello scambio dei ruoli dei punti di forza del suo fare musica. Si tratta di Paolo Gianolio - chitarre elettriche, acustiche, classiche, chitarra midi, basso, tastiera, banjo e cori; John Giblin - basso, contrabbasso elettrico, contrabbasso acustico, violoncello; Gavin Harrison - batteria, batteria elettronica d-drum, percussioni, basso, tastiere; Roberto Pagani - pianoforte, organo hammond, tastiere, vibrafono, clarinetto, sax contralto, fisarmonica e cori; Pio Spiriti - violino, tastiere, chitarra acustica, fisarmonica, mandolino e cori.

Il Tempo 29 Agosto
«Salta» il concerto di Baglioni
Il cantautore ha fatto sapere che non si esibirà l’8 settembre alla Marina


@BORDERO:#TROKAT@%@SALTATO il concerto di Claudio Baglioni, che avrebbe dovuto svolgersi il prossimo 8 settembre alle Terme Taurine. Lo ha ufficializzato nella tarda mattinata di ieri l'assessore alla Cultura, Ernesto Tedesco, per quanto, tuttavia, la decisione del cantautore fosse nell'aria. "Baglioni ha comunicato oggi (ieri per chi legge, ndr) all'amministrazione comunale - ha detto l'assessore Tedesco - che non terrà il concerto alla Marina". Niente da fare, quindi. Il lavoro profuso nelle ultime ore dall'assessorato alla Cultura, infatti, non è servito a convincere l'artista, rimasto letteralmente rapito dalle Terme, al punto che dopo il "no" della Sovrintendenza all'Etruria Meridionale, pertanto, ha deciso di annullare il concerto. Rammaricato non più di tanto Tedesco, che ha aggiunto: "Da parte nostra abbiamo fatto tutto il possibile per cercare di assicurare alla città questo concerto. Non ci siamo risparmiati in questi ultimi giorni - ha proseguito - e avremmo dovuto lavorare sodo anche nel caso in cui Baglioni avesse detto di sì, poiché la gestione di un concerto a pagamento alla Marina avrebbe, anch'esso, presentato non pochi problemi. Per questo ci eravamo già attivati nel tentativo di reperire diversi sponsor, al fine di potere ottenere lo svolgimento gratuito del concerto. Ma niente da fare, visto che Baglioni ha detto no. Volendo commentare la sua decisione, ovviamente legittima, tuttavia non posso esimermi dal sottolineare che, a mio avviso, il sito alternativo, con il palco rivolto verso il Forte Michelangelo illuminato, avrebbe rappresentato una cornice incantevole anche per il concerto di Baglioni, così come è stato per i Pooh. Del resto – ha concluso Tedesco – la migliore conferma delle mie parole è stata rappresentata dalle immagini del concerto dei Pooh svoltosi a Civitavecchia, andate in onda venerdì in prima serata sulla maggiore delle reti Mediaset, che hanno mostrato uno scenario assolutamente straordinario".

Il Messaggero 29 Agosto
La notizia da ieri è ufficiale: salta il concerto previsto in città per l’8 settembre. Tedesco: «Mi dispiace»
Senza le Terme Baglioni rinuncia


Il cantante ha rifiutato la proposta del Comune di esibirsi alla marina

E’ definitivamente calato il sipario ieri sull’atteso concerto cittadino di Claudio Baglioni (nela foto). Una notizia che sicuramente deluderà i tanti fans del cantante romano, che ormai aspettavano con ansia l’arrivo del loro beniamino.
Alla fine, dopo tanti “ma” e tanti “forse” a dire l’ultima parola è stato proprio Baglioni o parlomeno la sua organizzazione. L’artista che dopo il sopralluogo era rimasto affascinato dalla bellezza delle Terme romane, non ha accettato, dopo il veto della Soprintendenza per l’utilizzo del sito per il concerto, di esibirsi alla Marina. Ed a nulla sono valsi i tentativi del Comune per convincere il tour manager e lo stesso Baglioni che esibendosi alla Marina avrebbe accontentato un maggior numero di fans e che alle spalle del piazzale c’è comunque il Forte un bellissimo monumento cittadino. «Niente da fare» è stata la decisione ufficiale comunicata ieri in tarda mattinata all’assessore alla Cultura.
«Mi dispiace - ha commentato Ernesto Tedesco - che l’estate civitavecchiese, dopo tutti i grandi eventi ospitati negli ultimi mesi, non si sia potuta chiudere in bellezza. Del resto da parte nostra c’è stata fino all’ultimo massima disponibilità, compresa la proposta di fare il concerto gratuitamente per il pubblico e pagare noi le spese per l’esibizione. Eravano disposti ad accollarci tutte le difficoltà logistiche per chiudere la Marina, collocare il palco “vista Forte”, allestire tribune e settori per lo sbigliettamento e le conseguenti notevoli spese. Ma non è servito a nulla. O le Terme o niente è stata l’ultima parola di Claudio Baglioni. E davanti a questa decisione irremovibile abbiamo alzato le mani!». Cri.Ga.

Il Giornale di Vicenza 28 Agosto
Da oggi tre settimane di divieto di transito nell’arteria del centro storico, dalla rotatoria della stazione all’incrocio con viale Verdi

Viale Roma chiude causa giostre
Traffico rivoluzionato anche per i concerti di Baglioni a Monte Berico

(g. m. m.) Ben tre settimane di stop al traffico in viale Roma causa giostre. La tradizionale "Festa dei oto" porta quest’anno una rivoluzione viabilistica importante, destinata a cambiare le abitudini di molti vicentini fino a metà settembre. Da oggi, infatti, scatta la chiusura temporanea di viale Roma, nel tratto che va dalla rotatoria della stazione dei treni all’incrocio con viale Verdi. Il periodo di validità dell’ordinanza firmata ieri si articolerà dal 28 agosto al 19 settembre.
Le ragioni sono essenzialmente logistiche, legate cioè allo svolgimento del lunapark in Campo Marzo. «Vista l’ordinanza del 3 agosto dell’assessorato allo Sviluppo economico - si legge in una nota del Comune - inerente le disposizioni in occasione del parco divertimenti cittadino, viene disposta la chiusura temporanea alla circolazione veicolare eccetto bus urbani, extraurbani, turistici, taxi, veicoli a noleggio con conducente, biciclette».
«Ogni anno notiamo un grande flusso di pedoni che si trasferisce da un lato all’altro di Campo marzo, attraversando viale Roma di continuo - spiega l’assessore alla mobilità Claudio Cicero -. In più, questa è la prima edizione del luna park dall’inaugurazione del parking Verdi. Si prevede, quindi, un ulteriore aumento dei flussi pedonali nelle tre settimane in cui sarà attivo il parco divertimenti».
In base alle deviazioni che verranno predisposte per l’occasione, l’Amministrazione comunale spera inoltre di infilare un tutto esaurito dietro l’altro nei giorni clou della fiera.
Il traffico, infatti, verrà incanalato lungo viale Venezia da un lato, e dall’altro lungo viale dell’Ippodromo, che guarda caso sbuca proprio all’ingresso del maxiparcheggio interrato: un assist per tutti i visitatori in cerca di un parcheggio per la propria auto.
Motton San Lorenzo. Nei giorni di lunedì 30 e martedì 31 agosto, infine, rimane chiusa alla circolazione stradale la sede stradale di contrà Motton San Lorenzo, per lavori di fresatura e asfaltatura della strada. Gli autobus delle linee 1, 5, 7 provenienti da contrà Pedemuro S. Biagio subiranno delle deviazioni di percorso.
Casello di Vi-ovest.
Oggi e domani, fino alle 18, a causa di lavori per l’apertura al traffico del nuovo casello di Vicenza ovest, l’autostazione rimarrà chiusa sia in entrata che in uscita.


 

Stampa dal 01 Luglio-27 Agosto