Claudio Baglioni Unaparolaperte.net
Cercando ... in tour
Per la realizzazione di questa sezione un grazie a Claudina (Firenze) per i file di impaginazione, a Maria Grazia (Trieste) e Gio di " Io... e Claudio Baglioni" per l'aiuto nel recupero degli articoli....e a coloro che ne segnaleranno altri....
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Il Quotidiano Calabria 22 Set.
«Le esternazioni di Iacobino
stupiscono»
Claudio Baglioni: polemica in corso tra promoter e alcuni spettatori;
Riguardo alle considerazioni fatte a margine del concerto di Claudio Baglioni
nella nostra città ed attribuite all'organizzatore dello stesso, signor Roberto
Iacobino, riteniamo opportuno fare alcune osservazioni.
Premesso che la cattiva abitudine a voler partecipare a manifestazioni canore o
di altro genere con il collaudato sistema dell'omaggio è pratica molto diffusa
soprattutto nel nostro meridione, (e non è prerogativa quindi della città di
Cosenza e dei suoi abitanti), non si riesce a comprendere lo "sfogo" del signor
Iacobini né, tanto meno, le minacce in esso contenute a non volere organizzare
per il futuro nessun altro concerto nella nostra città. Lo stesso organizzatore
calabrese si lagna, soprattutto, di aver "dovuto dare più di 1.000 biglietti
omaggio" per l'ultimo concerto del cantautore romano.
Ci piacerebbe a questo punto conoscere, (per rispetto soprattutto di quanti al
concerto hanno partecipato pagando fino all'ultimo centesimo del biglietto), i
motivi per i quali i tagliandi omaggio sono stati: dapprima predisposti in
ragione di un numero tanto alto, verosimilmente dallo stesso organizzatore, e
successivamente distribuiti anche previa raccomandazione dal manager di Cariati,
per come lui stesso afferma.
Probabilmente quella di Iacobino e soltanto una provocazione. O forse soltanto
uno sfogo dovuto all' eccessivo stress accumulato per dover rispondere alle
migliaia di telefonate di richiesta di ingressi omaggio. Certo è che polemiche e
delusioni del giorno dopo non giovano proprio a nessuno. Michelino Braiotta
Il Quotidiano Calabria 21 Set.
Il manager dopo il concerto di
Baglioni. Iacobino deluso «Troppi omaggi chiudo con Cosenza»
I titoloni del giorno dopo: " Baglioni, rieccolo dopo 20 anni" o ancora: "Notte
di note, notte bagnata. Ma la curva finalmente fa festa". Titoli di un trionfo,
titolo che fanno pensare ad un'organizzatore che si frega le mani per l'incasso
da record.
Baglioni, il giorno dopo. Si apre l'ufficio di Roberto Iacobino, ma la sua
faccia non è quella di chi ha sbancato alla lotteria.
Iacobino sbotta e fin da subito denuncia una situazione "ridicola ". Giura che
con Cosenza ha chiuso. «Non farò più nessun concerto in questa città».
Una porta aperta, il promoter di Cariati, per il momento non la lascia anche
perché «non si ci può rimettere con un concerto di Claudio Baglioni».
La curva piena sì, ma l'incasso non c'è stato, tutt'altro: «Cosenza è una città
strana. Ho dovuto dare più di 1.000 biglietti omaggio. Il mio telefonino in
questi giorni non ha smesso di strillare. Tutti con l'ossessione dell'omaggio.
Signori, ma io ci lavoro con i concerti!».
Una denuncia che rimarca la brutta abitudine di un pubblico che non è abituato a
pagar il prezzo del biglietto. Uno sfogo, in piena regola, una riflessione su un
mondo dove tutto sembra dovuto.
Ma perché ti devo dare l'omaggio? Questa la domanda di Iacobino a quelle
"fantomatiche" autorità cittadine. Una domanda che non ha ricevuto nessuna
risposta, anzi.
Il racconto di Iacobino continua senza sosta: «Mi chiedono biglietti, non la
persone che non si possono permettere il prezzo di un concerto, ma il libero
professionista stimato e rispettato. Non solo chiedono omaggi, ma mi fanno
chiamare da Tizio e Caio. Per loro entrare gratis è segno di potere, ma io di
questa situazione sono stufo e con Cosenza ho chiuso».
La provocazione è forte. Un pugno sul tavolo e un pensiero che fa fatica a
terminare. Altra scena sgradevole, altro comportamento non coretto. «La vendita
del biglietto omaggio davanti i botteghini. Una cosa da far venir il volta
stomaco. Per me, una forte umiliazione».
Il giorno dopo il concerto di Claudio Baglioni.
Dietro l'apparente trionfo, un'organizzatore stanco di ricevere continue
pressioni per quell'omaggio che rappresenta per il cittadino di Cosenza una vera
e propria ragione di vita.
Una vera e propria ossessione per il manager, stressato dalla richieste
continue. Forse per questo ha deciso di organizzare per sabato il concerto
gratuito di Vasco Rossi a Catanzaro? Marcello Romanelli
Il Quotidiano di Calabria 20
Set.
Notte di note, notte bagnata. Ma la
curva finalmente fa festa
Con una " Serenata in Sol" la pioggia per un attimo ha smesso di bagnare la
testa dei fan di Claudio. I palloncini rossoblu e fiaccole per una coreografia
organizzata dal "Clab" di un Baglioni che puntuale e abbronzato sale sul palco.
«Mi raccomando, alla seconda strofa di Avrai, Claudio deve vedere la nostra
luce». La luce di mamme, figlie e padri scatenati per " l Naso di Falco" che non
smette mai di stupire. Come quando si presenta con i suoi artisti con la
chitarra a tracollo. Insieme. "Strada Facendo". Il suono delle chitarre si ferma
di colpo. Solo la sua voce, quella voce che non cambia: «Strada facendo vedrai
che non sei più da soloooŠ». Baglioni in intimità con la sua gente.
Il San Vito esplode. La curva è piena. Cercando il suo "Abbraccio". Il cantante
romano ritorna nello stadio di Cosenza dopo 20 anni. «E' bello tornare in questo
posto. Ho dei ricordi bellissimi». Dopo tutti questi anni c'è ancora la sua
gente che si alza in piedi, stringe i pugni e indica il cielo quando il
ritornello si alza: "Io sono vivo e sono quiŠ". Vivo più che mai.
E quando arriva il momento dell' "Inno" non si può non cantare a squarciagola: "
Amore bello come il cielo, belloŠ". Cercando nel cassetto dei ricordi, ritorna "
Amori in Corso". Il pianoforte e quel testo che mette i brividi agli innamorati
che non hanno mai il cuore stanco. Una questione di cuore. Baglioni e la sua
gente.
A sue spese i due maxischermo per quel contatto visivo da rendere " Claudio, uno
di noi". Il cielo ricomincia a piangere, ma in questa "Notte di note" nessuno si
bagna.Marcello Romanelli.
Il Quotidiano di Calabria 20 Set.
Un supergruppo di cinque polistrumentisti, il delirio delle fan e l'invito
della Catizone
Baglioni, rieccolo dopo 20 anni
Il cantautore romano infiamma un S. Vito sotto la pioggia
Nell'aria umida del San Vito, sotto le luci che hanno fatto raggio su un
parterre gremito da un pubblico di tutte le età, per una consueta data sold-out,
ha avuto inizio un concerto di oltre tre ore di spettacolo live che ha
strabiliato cuori e menti. L'evento non si ripeteva dal lontano '86.
Tra giochi di luce sul palco ecco Claudio Baglioni e il suo "Cercando". Cercando
un nuovo percorso musicale, nuove ambientazioni, nuove contaminazioni.
"Cercando"Š una nuova scenografia: realizzata con sagome di uomini a reggere
delle sfere rivestite di alluminio, poste a varie altezze e con orientamenti
divergenti. "Cercando"Šancora nuovi compagni di viaggio. Un supergruppo di
cinque polistrumentisti di livello internazionale, coordinati e diretti dal
fedelissimo Paolo Gianolio (chitarre elettriche, acustiche, chitarra midi,
basso, tastiera, banjo, cori), in una formazione dinamica composta da John
Giblin (basso, contrabbasso elettrico, contrabbasso acustico, violoncello),
Gavin Harrison (batteria, batteria elettronica d-drum, percussioni, basso,
tastiere), Roberto Pagani (pianoforte, organo hammond, tastiere, vibrafono,
clarinetto, sax contralto, fisarmonica, cori) e Pio Spiriti (violino, tastiere,
chitarra acustica, fisarmonica, mandolino, cori).
"Stradafacendo" è stato l'incipit. Una canzone suonata con tutti i musicisti in
una vera e propria "prima linea". Ha allontanato i flash dei fotografi con un
gesto della mano e ha tirato fuori dal suo cilindro le canzoni "dietro
l'angolo", quelle cioè che troppo spesso non vengono riproposte per lasciare
adito ad un repertorio più classico. "Male di me", "Quei due", "Signora delle
ore scure", "Io sono qui", "Amori in corso", sulle quali la folla ha espresso in
un boato liberatorio la soddisfazione di sentirle finalmente dal vivo.
L'ex ragazzo di Centocelle ormai canuto ha infiammato le prime file del "Clabber"
(il fanclub di Claudio) che gli ha lanciato palloncini a forma di cuore, ma
soprattutto gli ha giurato fedeltà con lo striscione "Sempre e per sempre con
te".
Ma l'atmosfera è stata idilliaca anche nella gremita curva sud che si è accesa
di torce colorate e "scintille". La pioggia è stata implacabile ma il pubblico
non si è perso d'animo. Si è messo a cantare sotto gli ombrelli e i k-way. Il
cantautore-poeta romano ha ringraziato. D'altra parte lui stesso questo concerto
lo aveva voluto fortemente avendo fatto mettere la copertura al palco nella
stessa giornata del sabato, grigio e minaccioso.
Ma il Claudio Baglioni del San Vito è anche allegra energia. Ha abbracciato un
pianoforte sdraiandocisi sopra, poi il medley acustico con le canzoni uscite in
45 giri dal 1972 al 1978: "Questo piccolo grande amore", "Amore Bello", "E
tu...", "Sabato Pomeriggio", "Solo" e "E tu come stai?".
Una scaletta che ha ripercorso, dunque, i vecchi successi passando ai brani più
recenti, ma sempre con le sue caratteristiche "vocali lunghe", con molto spazio
dedicato alle canzoni dell'album: "Sono io l'uomo della storia accanto".
Solo una ragazza è riuscita a salire sul palco per baciare il suo Claudio,
eludendo un servizio di sicurezza fin troppo rigido. "Notte di note" e i
riflettori si spengono sulla notte delle note. Baglioni fugge negli spogliatoi,
dove lo ha raggiunto una Eva Catizone con "converseallstar" bianche ai piedi,
emozionata come un'adolescente.
Tra i due poche battute. «Noi due ci siamo già incontrati al concerto del
Rendano - ha detto il sindaco al cantautore - abbiamo rifatto il cielo». Tra le
righe un invito a ritornare ancora nel teatro cittadino. Baglioni sorride, si
concede per le foto e confida un segreto ad una fan: "La ragazzina protagonista
di "Lampada Osram" si chiamava Tiziana". Maria F. Rotondaro
9 Settembre
LE VIE DELLA MUSICA, inserto di cultura musicale de Il Sannio Quotidiano
(giornale di benevento)
Crescendo per cercare, Cercando per
crescere
Tra palazzetti e luoghi storici, Claudio Baglioni incanta con i suoi
concerti
Sei album in ventitre anni. Roba da Pink Floyd. Eppure, dal 1981 al 2004,
Claudio Baglioni ha macinato in lungo e in largo le strade della nostra
penisola. Lo ha fatto in tempi non sospetti, ancor prima che la crisi del
mercato discografico costringesse gli artisti a ripiegare sui concerti. Un vero
"tour man", di quelli instancabili e irriducibili, davvero all'insegna di
"Strada facendo". Ed è una strada lastricata di continui successi, coronati
anche dalla soddisfazione personale della recente laurea in Architettura: ha
suscitato interesse la sua tesi-progetto sulla riqualificazione urbana del
Gazometro, destinato a divenire pulsante centro culturale della periferia
romana, da adibire a spettacoli e incontri di popolo.
Proprio all'indomani del riconoscimento accademico, Baglioni dà il via al nuovo
tour estivo, intitolato "Cercando". Segue di poco il precedente tour invernale
"Crescendo" ed è un giro d'Italia e delle sue bellezze più nascoste, di quelle
dimenticate, anche di quelle più note e celebri, utilizzate però come arene
naturali dove fruire della sua musica. In fondo essere architetto dovrà pur
servire a qualcosa. Come "Crescendo", che aveva toccato i palasport (Caserta ed
Eboli tra quelli campani), anche "Cercando" arriva in Campania. Vi sosta per due
volte: il Belvedere di San Leucio (Caserta, 26 luglio), i Templi di Paestum
(Salerno, 28 luglio). E sfiora i confini della nostra regione in luoghi
evocativi come il Castello Svevo di Lucera (Foggia, 4 agosto). Il concerto alle
Antiche Terme dell'isola di Ischia (16 agosto) è stato poi eliminato dalla
scaletta. Una tournèe affascinante ma viziata da alcuni organizzatori locali
poco professionali, contestati dallo stesso artista per i disordini nella
disposizione dei posti a sedere.
Baglioni comunica "la voglia di cercare luce, serenità, bellezza e nuova
armonia". Entra in luoghi segnati "dalla nostalgia, dalla memoria civile e
industriale". Fa dunque indossare nuovi vestiti alle sue canzoni più note e
rispolvera alcuni gioielli tenuti lontani dai palchi per troppo tempo.
Scenografia essenziale ma davvero suggestiva: palco spoglio, sei sagome
sorreggono misteriose sfere che si illuminano in sapienti giochi di luci. Il
resto lo fa la "location": il Belvedere di S. Leucio, ad esempio, testimonianza
di quella utopica "Ferdinandopoli" che fa da ideale sede al Leuciana Festival,
diretto da Nunzio Areni. Quel cielo inclemente che minaccia il concerto come per
magia si apre alle stelle: sembra essere una costante di molti concerti
baglioniani, minacciati dal cattivo tempo ma graziati al momento giusto. E nella
serata di Paestum Baglioni cattura un pubblico smarrito, sperduto tra la
magnificenza dell'antico tempio alle spalle del palco e il cantante che - solo
voce e chitarra - incanta con una magica e inattesa "Reginella". Quando tutto si
fa buio e le candeline del pubblico illuminano la notte - sulle intense note di
"Tutto in un abbraccio" - il respiro collettivo si fa lento, pesante,
profondamente emozionato.
I musicisti di questo tour sono eccezionali. Alcuni di loro sono piuttosto noti:
il fido chitarrista Paolo Gianolio e la sezione ritmica - oliata e "very british"
- di John Giblin e Gavin Harrison, abituali frequentatori delle cerimonie
baglioniane. Roberto Pagani e Pio Spiriti aggiungono il tocco di classe dei
polistrumentisti esperti e navigati. Grazie a questa line-up ritornano le
suggestioni di un disco insuperato come "Oltre" (1990): una miscela di ballate e
smooth jazz, punte acuminate di rock e lontani echi world music, richiami
all'amato Peter Gabriel e giochi fusion, raffinata e imprevedibile evoluzione
della canzone d'autore. La band confeziona un repertorio vario e sfaccettato,
oscillando tra momenti intimisti e sequenze rock potenti e vigorose; il nuovo
arrangiamento di "Mal d'universo" sfiora l'art rock e una minimale "Un mondo a
forma di te" rinvia a certe suggestioni di David Sylvian, musicista apprezzato
da Baglioni. Colpisce l'eleganza delle soluzioni strumentali: clarino e violino
in "Mai più come te", vibrafono e fisarmonica in "Signora delle ore scure",
sottili incursioni di organo Hammond. Sorprende lo squadrato rock di "Notti",
"Via" e "Gagarin", dedicata all'astronauta russo e rimasta nel cuore dei
baglioniani di ferro dal 1977. L'ultimo disco "Sono io l'uomo della storia
accanto" è il più gettonato, recente ma già adorato dai fans.
Baglioni non è più il cantore degli amori adolescenziali. Il totem di "Questo
piccolo grande amore" è ancora lì: l'autore ci ironizza, spesso l'ha minimizzata
senza prenderne le distanze, forse sente il peso di quel riconoscimento,
"canzone d'amore italiana più bella del secolo", che ricevette nel 1985. Ma
quando il pubblico è al culmine della partecipazione emotiva, in quel passaggio
a suo modo celebre, "ti amo davvero, ti amo lo giuro", l'ineffabile Claudio
spara un "ti amo lo giuro su Arturo". Il medley di successi sentimentali anni
'70 ("Sabato pomeriggio", "Amore bello", "E tu" etc.) non può mancare ma
l'artista è andato avanti. Canta l'inquietudine in "Mal d'universo", un ironico
smarrimento in "Serenata in sol", il fascino morboso di una relazione ombrosa e
inafferrabile in "Signora delle ore scure", la ricerca interiore in "Un mondo a
forma di te". E a chi gli rimprovera ancora la rima "cuore-amore", invitiamo a
leggere i suoi piccoli saggi di ermetismo: "Ciò che hai davanti è di più di
quello che hai avuto già, anche se quello che hai avuto sempre davanti sta".
Super Claudio è un piacente 53enne, fisico prestante e chioma d'argento, che
riceve le meritate attenzioni del pubblico femminile; quando siede al piano e
incespica su intere strofe un sospiro di sollievo accomuna i maschietti
invidiosi: è umano anche lui. Eppure risulta difficile trovare un suo collega -
possibile eccezione: Vasco Rossi - così vitale e coinvolgente sul palco. E' un
altro Baglioni quello che si ascolta e si tocca dal vivo: sono davvero
innumerevoli gli arrangiamenti e le rielaborazioni dei suoi brani, ogni volta
diversi e funzionali al contesto in cui sono presentati. In fondo la sua ricerca
è questo: cercando tra i sentimenti e le canzoni Claudio è cresciuto. Con lui il
suo pubblico, in una simbiosi unica nel panorama della canzone italiana.
Donato Zoppo
Corriere Romagna 18 Set.
Insieme al concerto sfuma il 'piccolo
grande amore' di molti fans
RAVENNA - Il maltempo spegne una passione, in alcuni casi lunga una
vita. Monta la protesta dei fedelissimi che da tutta la Romagna aspettavano
l'esibizione di Claudio Baglioni, prevista per martedì 14 alla festa dell'Unità,
poi rinviata per pioggia a mercoledì e infine annullata sul filo di lana. Il
cantautore inossidabile, romantica colonna sonora per più di una generazione, ha
deciso di non esibirsi cedendo ai capricci del tempo, e lasciando il pubblico
senza un cenno.Atteggiamento imperdonabile per le tre "ex fans" (così si
definiscono) Simona Strocchi, Maria Rosa Dammiano e Roberta Zanchini, che in una
lettera aperta ricostruiscono le fasi convulse dell'attesa, le promesse non
mantenute e la delusione dell'ultim'ora, con Baglioni che "non ha il coraggio di
presentarsi e scusarsi con gli spettatori, tra i quali c'era sicuramente anche
chi non era andato a lavorare per non perdere l'occasione di vederlo esibirsi in
Romagna". "Tutto ciò - continuano le tre ragazze - è una grave mancanza di
rispetto, anzi un'autentica presa in giro nei confronti di migliaia di persone".
Il loro comunque è un malcontento generalizzato fra gli ammiratori dell'autore
di "Questo piccolo grande amore" che hanno atteso invano con ansia l'esibizione
del cantante.Da Romagna Concerti, società che si occupa della promozione e
dell'organizzazione locale dell'evento, arriva invece una dettagliata
ricostruzione dell'accaduto con la disponibilità a trattare per una nuova data
del concerto, questa volta senza sfidare l'umido clima ravennate, scegliendo di
montare il palco all'interno del Pala De André."Nonostante gli sforzi
organizzativi - si legge nel comunicato - lo show di Ravenna non ha potuto avere
luogo. Ci teniamo a sottolineare che tale decisione non è da imputare
all'artista, che anzi si era reso ben disponibile al recupero e che nel tardo
pomeriggio era pronto per le prove come da programma. A causa del maltempo è
stato impossibile portare a termine i lavori di montaggio delle strutture audio
e luci in tempo utile per lo svolgimento dello spettacolo. Ci scusiamo vivamente
per i disagi subiti dagli spettatori e rimaniamo fermamente convinti di aver
fatto tutto il possibile per permettere a Claudio Baglioni di suonare a Ravenna.
Da lunedì 20 settembre e fino a martedì 28 sarà possibile avere il rimborso dei
biglietti presso il punto prevendita dove sono stati acquistati. Precisiamo -
prosegue l'organizzazione anticipando in questo caso un altro dei motivi del
malumore dei fan - che per quanto riguarda i diritti di prevendita la decisione
di non rimborsarli non compete né all'artista, né all'agenzia nazionale, né
all'organizzatore locale. Per quanto ci riguarda abbiamo chiesto alle società
che hanno svolto tale servizio di prevendita di rimborsare anche i diritti di
prevendita. Abbiamo ricevuto un assenso dalla società Universal Ticket e un
rifiuto da parte della Ticket One".
Corriere di Romagna 16 Set.
Annullato Baglioni, biglietti
rimborsati
RAVENNA - Un’altra grossa delusione per le migliaia di fans di Claudio Baglioni
pronti ad ascoltare “il divo Claudio” nell’arena del Pala De Andrè. Il concerto,
previsto martedì 14 e poi rinviato per pioggia a mercoledì 15, dopo che i
cancelli erano già stati aperti, è stato infine sospeso definitivamente.
“Nonostante gli sforzi organizzativi – è il comunicato degli organizzatori – a
causa della perdurante instabilità atmosferica, lo spettacolo di Claudio
Baglioni non avrà luogo. Nei prossimi giorni provvederemo a comunicare tempi e
modalità di rimborso dei biglietti e contestualmente daremo comunicazione sulla
possibilità di recuperare lo spettacolo al chiuso all’interno del Pala De Andrè”.
Info: 0543/60738.
Quotidiano di Calabria 10 Set.
Buona la prevendita per il concerto del 18 allo stadio San Vito
Trent'anni sulle orme di Baglioni
Il tesserato cosentino più anziano del Clab parla dell'attesa
Claudio Baglioni, il conto alla rovescia per il concerto del S. Vito entra nella
sua fase più calda. Il 18 settembre arriva Lui, l'uomo che " voleva essere un
grande mago", il naso "di falco a becco in giù", quel "Claudione" amato da
piccoli e grandi. Nel suo "Clab" ci sono famiglie intere tesserate che una volta
l'anno si godono da vicino l'artista che ha sempre incantato i suoi fan con
spettacoli ad effetti speciali: ballerine, acrobati e coreografie di fan
innamorati. Anche a Cosenza ci sono "i malati di Claudio", quelli che non solo
hanno la tessera del "Clab" ( 17 euro, la quota annuale), ma anche quelli che
viaggiano su e giù per l'Italia pur di ascoltare " Un Piccolo Grande Amore".
Beniamino è uno di questi " Con il concerto del S.Vito festeggio le mie prime 30
candeline con Claudio". Beniamino mostra orgoglioso la tessera n° 150. "Sono
stato uno dei primi e vi dico che andare al raduno è un'emozione immensa". Il
raduno, l'unico concerto fatto al pomeriggio, un concerto gratuito. "Si, quella
è la nostra famiglia". Claudio Baglioni torna a far un concerto nello stadio S.
Vito dopo 20 anni, anche se solo quest'estate nell'incantevole anfiteatro di
Cirella ha lasciato quella " Fotografia" che resta nel cuore delle coppie
innamorate, ma anche di chi corteggia la fanciulla ancora titubante e
pensierosa. Signori, ci siamo. La curva Bergamini si annuncia strapiena, ma
ancora i biglietti (costo 28 euro) sono in vendita in una città già con le
scarpe da tennis e lo zainetto del panino in concerto. Roberto Iacobino non è un
grande mago come " Claudione", però l'organizzatore del concerto del 18
settembre sottolinea " che il prezzo di 28 euro è il più basso di una tournèe
estiva che ha registrato il tutto esaurito". Iacobino dietro la sua scrivania
continua a gonfiar il petto per la promessa mantenuta " Si, sono riuscito a
mantenere la promessa fatta alla città. Baglioni ritorna a Cosenza, ma
soprattutto ritorna in quello stadio che lo aspettava da 20 anni".
E i giovanotti del Clab? Per loro parte la caccia all'uomo, una caccia che
durerà per tutta la giornata del 18, ma anche per quella del mattino dopo. Dove
pranzerà, cenerà, dormirà il cantante romano? " Mi dispiace, su questo non posso
rispondere". Iacobino resta abbottonato nel suo silenzio. L'ultima domanda,
quella a cui Iacobino non vorebbe rispondere. E il concerto di Vasco Rossi? La
risposta, un sorriso. Un sorriso che sa tanto di conferma per un altro grande
appuntamento il 25 settembre a Catanzaro. Marcello Romanelli
Corriere della sera 10 Set.
TERRACINA
Claudio Baglioni in concerto per
«Cercando» ripercorre i successi della sua carriera
All’Arena «Il Molo» di Terracina arriva stasera in concerto Claudio Baglioni,
che prosegue con grande successo nel tour «Cercando», nel quale ripropone i
successi della sua lunga carriera. Saranno validi i biglietti del cocnerto
annullato del 7 agosto. In tutte le tappe della tournée, il cantautore romano
continua a riempire le piazze facendo registrare il tutto esaurito e offrendo al
pubblico una bella festa di musica e simpatia. Molti dei luoghi dove si svolgono
i concerti sono spazi da recuperare e questo anche per gli interessi legati alla
recente laurea in Architettura del cantautore. «Sono stato subissato da
richieste di progetti e interventi da quando mi sono laureato», ha spiegato
Baglioni, «ma questo mi è servito anche a ribadire che io sono e resto un
musicista». Molti concerti, come probabilmente accadrà stasera a Terracina, si
aprono con «Strada facendo», «la canzone», osserva Baglioni, «che incarna lo
spirito dell’oggi».
Intanto il cantautore ha progettato di riunire a fine settembre a Lampedusa,
dove ogni tanto si reca a trascorrere qualche giorno di vacanza, un folto gruppo
di amici e cantanti, da Edoardo Bennato a Fiorella Mannoia, a Biagio Antonacci,
per tre giorni di musica in mezzo al Mediterraneo, una festa più che un
festival, là dove approdano le barche dei «disperati del mondo».
TERRACINA, Arena Il Molo, alle ore 21, tel. 0773.472501
Il Messaggero 10 Set.
“Cercando”... Baglioni
a Terracina
Tre ore di spettacolo con l’anima vecchia e nuova del cantautore
romano
di MASSIMILIANO LAZZARI
Ci sono gli ultimi biglietti disponibili per “Cercando 2004”, il concerto che
Claudio Baglioni terrá questa sera all’Arena del Molo di Terracina. E’ l’ultima
tappa nel centro-sud per il cantautore romano, protagonista di un fortunato
tour. Ed è anche un’altra delle grandi presenze al Molo, che arriva alla
conclusione di un’estate scintillante.
Un tour composito quello di Baglioni. Una serie di concerti caratterizzati da
tre “anime musicali”, versioni acustica, elettronica ed elettrica dei suoi più
grandi successi, un viaggio alla ricerca di nuovi linguaggi e nuove forme
espressive, con nuovi arrangiamenti e sonorità. Questo concerto chiude anche la
rassegna estiva, promossa come ogni anno dalla Ventidieci, in collaborazione con
il Comune di Terracina. E visto che il concerto era previsto qualche settimana
fa e poi è saltato, chi ha acquistato i biglietti per la data precedente, può
godersi musica ed esibizione questa questa sera.
Cosa si vedrà? Due diverse ambientazioni sceniche, tre palchi quanle le “anime”
musicali di cui si parlava, tre anche le ore di durata dello spettacolo
costruito con la collaborazione di cinque famosi musicisti internazionali, Paolo
Gargano, John Giblin, Gavin Harrison, Roberto Pagani e Pio Spiriti.
Appuntamento quindi con gran parte del vastissimo repertorio di Claudio Baglioni,
con tutti i suoi più grandi successi. Da quelli che hanno fatto cantare i
genitori di oggi e che ancora emozionano le generazioni arrivate dopo. A quelli
nati nel nuovo millennio, che continuano a raccontare sentimenti e storie del
Baglioni di sempre.
Si chiude così la stagione estiva a Terracina, che ha visto tra gli artisti
Giorgio Panariello, Ficarra & Picone, Vincenzo Salemme e Franco Neri. «Chiudiamo
con un grande concerto - dicono Vincenzo ed Erasmo Berti con Gianluca Bonanno -
ma già stiamo pensando alla prossima stagione. Nel corso di questi anni abbiamo
sempre puntato più in alto e quindi le nostre intenzioni sono quelle di andare
ancora più avanti e proporre artisti di ogni livello. Puntiamo sempre sui più
grandi nomi italiani e prenderemo in considerazione anche alcuni internazionali.
Intanto puntiamo a chiudere in bellezza». Il costo del biglietto numerato è di
quaranta euro, trentasei invece quello dei posti non numerati. Tutti i posti
sono a sedere. Infoline 0773/414521. www.ventidieci.it.
Articolo da Trieste: (grazie a
Paola e Maria Grazia per gli articoli Triestini)
http://www.expo.trieste.it
6/9/2004 - Baglioni porta l'Expo a
Trieste
Trieste, 6 sett - "La vita è adesso", uno dei successi più acclamati
del cantautore-poeta-musicista e neoarchitetto Claudio Baglioni, ha concluso uno
spettacolo tra il concerto e l'incontro-dialogo che il cantautore romano ha
voluto dedicare a Trieste, in particolare alla Trieste che, con lo splendido
Porto Vecchio stavolta trasformato in platea per 400 invitati, vuole crescere e
conquistare l'Expo 2008 che verrà assegnato il prossimo dicembre a Parigi.
"Non ti lasciare andare, la vita è adesso" suonava quasi come un messaggio alla
città, sempre più entusiasta, compatta e appoggiata dall'intera regione verso un
obiettivo, l'Expo 2008, che lo stesso Baglioni, in apertura di serata, ha
definito "un'occasione unica di sviluppo per tutto il Friuli Venezia Giulia e il
territorio circostante".
Baglioni, che, proprio in funzione dell'Expo ha inserito in extremis Trieste nel
suo tour "Cercando", un viaggio alla riscoperta delle aree dismesse in Italia
(partito il 13 luglio al gasometro di Roma, si concluderà alla spiaggia della
Guiccia di Lampedusa il 25 settembre), ha dipinto il Porto Vecchio come "un set
cinematografico in una delle poche capitali mondiali, una Trieste che ogni tanto
va lucidata e che spero riesca ad ottenere l'Expo".
In caso di successo contro Saragozza e Salonicco, Baglioni, da poco laureato in
Architettura con una tesi sul recupero dell'area gasometro Italgas a Roma, ha
accettato l'invito del caporedattore della Rai locale, Giovanni Marzini, a
comporre una canzone per Trieste, la colonna sonora dell'Expo 2008. "E nelle
vesti di architetto - ha aggiunto - parteciperei volentieri al progetto di
riqualificazione del sito dedicato all'esposizione e di tutto il Porto Vecchio.
Lavorando in èquipe qualche suggerimento potrei darlo anch'io".
Dopo le parole, parole e sensazioni in musica. Un palco essenziale con cinque
musicisti, una regia altrettanto essenziale, un piano e lui, il 53enne Claudio
Baglioni che ha segnato e sta segnando le pene d'amore di almeno tre
generazioni. In fondo al lungo viale dominato dagli edifici storici del vecchio
porto triestino, il faro della Vittoria che lancia i suoi saluti luminosi e un
cielo azzurro che, minuto dopo minuto, canzone dopo canzone acquisisce colori da
brividi sulla pelle. Come le note dei 23 brani eseguiti in poco meno di due ore,
da Strada facendo a La vita è adesso attraverso Amori in corso, Mai più come te,
Male di me, Ancora la pioggia cadrà, Avrai, Un mondo a forma di te, Quante
volte, E adesso la pubblicità, Tienimi con te, Serenata in sol, Tutto l'amore
che posso, Cuore d'aliante, Sono io, Piccolo grande Amore, Amore bello, E tu,
Sabato pomeriggio, Solo, E tu come stai e Mille giorni di te e di me.
Donne di ogni età hanno cantato senza sosta, alcune di loro sono perfino
riuscite ad avvicinare festosamente Baglioni durante il concerto con tanto di
striscioni e cartelli inneggianti le sue canzoni. Uomini, forse in minoranza nel
lungo imbrunire, forse non hanno cantato ma il cuore di ognuno ha abbracciato
ricordi, momenti.
Nota: si ringraziano Paola e Nives, fans di Baglioni e tifose di Trieste Expo,
per la consulenza musicale.
foto su
http://www.expo.trieste.it/ita/stampa/photogallery.asp?idPG=30
Il Piccolo - 7 Settembre 2004
Musica - Inedito concerto live del
cantautore neo-architetto dedicato alla rinascita della storica area di Trieste
Baglioni, serenata in Porto Vecchio "Se arrivasse l'Expo sarei disponibile a
dedicargli una canzone-sigla" TRIESTE La canzone ufficiale per Trieste Expo 2008
potrebbe scriverla Claudio Baglioni. Lo ha promesso il cantautore romano, che
ieri pomeriggio è stato protagonista di un inedito momento live nel Porto
Vecchio. L'iniziativa, denominata "Spazi nuovi per uomini nuovi", è abbinata al
suo tour "Cercando" (che giovedì ha fatto tappa a Udine) e al progetto
dell'artista romano, che a 53 anni si è laureato in architettura con una tesi
sulla riqualificazione delle aree urbane dismesse. Ed è stata un'autentica
premiere cultural-musicale, quella svoltasi all'interno del Porto Vecchio,
davanti a una manciata di giornalisti, fotografi e cameraman e ad alcune
centinaia di fan privilegiati. "Il Porto Vecchio mi è stato segnalato da diversi
triestini. Io l'ho visitato ieri: è uno spazio incredibilmente affascinante.
Sembra un set cinematografico. E devo dire che, pur restando un cantante, un
artista, mi piacerebbe diventare anche un artefice o un artificiere della
rinascita delle grandi aree degradate d'Italia, approfittando della mia
notorietà. Non cambierò mestiere: come architetto non eserciterò mai. Ma ci sono
molte affinità tra musica e architettura. Entrambe vogliono migliorare la
qualità della vita. per questo ho varato questo progetto, per contribuire a far
riscoprire luoghi e spazi come questo". "Approdare a Trieste - sottolinea
Baglioni - è sempre emozionante. Oltre a incontrare una città, si incontra un
simbolo. C'è in questa storia tutto il peso e la ricchezza di una città stretta
fra due confini: quello di mare, come una porta sempre aperta sul mondo e sulle
sue mille voci, e quello di terra, come una ferita non ancora del tutto
rimarginata, dove dolore e speranza si mescolano in una risacca senza fine. Ed è
forse proprio questa doppia anima la ricchezza più grande di una città che non
ha mai rinunciato alla propria identità e ha difeso fino in fondo il valore
della propria autonomia". "Incontrarsi al Porto Vecchio è un viaggio nella
memoria, ma anche nel futuro. Significa scambiarsi sguardi e voci nel cuore di
questo simbolo - "cercando" di avvicinare alle grandi storie della gente la cui
vita è stata vita per questo luogo, le piccole storie che parole e note cuciono
insieme, accompagnandoci nella ricerca di sé, degli altri e del valore del
tempo". Se le proponessero di partecipare al
progetto? "Lo farei volentieri Anche se mi preoccupa il fatto di ricevere, da
qualche mese, più richieste come architetto che come musicista. Se non avessero
già fatto Eurodisney a Parigi, lo si poteva creare qui". Se Trieste si
aggiudicasse l'Expo, gli dedicherebbe una canzone-sigla? "Va bene. Potrei
pensarci. Poi vi mando il conto... Scherzi a parte, l'architettura urbana è
importante per una città come la circolazione del sangue nel corpo. Mi auguro
che quanto prima il Porto Vecchio trovi una nuova centralità nella vita di
Trieste". Tra le sue canzoni qual è la più adatta? "Innanzitutto "Buona
fortuna", e poi "Un mondo a forma di tè", perché Trieste ha questa
forma, questo tesoro nascosto, che va riscoperto, riportato alla luce, diventi
uno spazio nuovo per uomini nuovi". Il sindaco Dipiazza non ha dubbi: "II 16
dicembre probabilmente vinceremo, perché la Grecia (Salonicco) ha già speso
troppo per le Olimpiadi e Saragozza non è bella quanto Trieste". E preannuncia,
fra qualche anno, un concerto di Baglioni "nel grande cantiere del Porto
Vecchio". L'artista (a nome dei triestini) ha fatto gli scongiuri di rito. Poi
ha dato il via a un concerto che si è protratto per oltre un'ora e mezza, da
"Strada facendo" alla "Serenata in Sol", facendo vibrare di nostalgia le
finestre e le gru arrugginite dei magazzini e delle banchine, mentre i ragazzi
dello skateboard continuavano ad allenarsi nello spiazzo vicino. Finché la
Lanterna ha segnalato che era ora di andare, illuminando lo striscione davanti
ai cancelli: "Date più spazio ai giovani: qualcosa cambierà". Renzo Sanson
Trieste Oggi - 7 Settembre 2004
Il popolare cantautore - neolaureato
- parla dei suoi sogni triestini Porto Vecchio, il piccolo grande amore
dell'architetto Baglioni Claudio Baglioni, dalla chitarra alla
squadra di architetto Laura Tonero "Buona fortuna": e questa la canzone che
Claudio Baglioni dedicherebbe a Trieste se fosse lui il testimoniai della
candidatura della nostra città ad ospitare l'Expo Un Baglioni ieri a Trieste in
duplice veste: in quella più conosciuta di cantautore e in quella di architetto.
Il dottor Baglioni, anzi l'architetto Claudio Baglioni si è infatti laureato lo
scorso 24 giugno a Roma sostenendo una tesi proprio sul riutilizzo e la
rivalutazione delle aree dismesse. Il neoarchitetto ora gira l'Italia con una
sorta di viaggio-spettacolo, un progetto "Spazi nuovi per Uomini nuovi" che
coinvolge tutte le aree della nostra Penisola che necessitano di una
riqualificazione. Ed ecco come è nato il suo interesse per questa zona della
nostra città, la cui destinazione suscita ancora divisioni e polemiche. "Del
Porto Vecchio di Trieste - ha precisato Baglioni - ho saputo attraverso alcune
segnalazioni. Alcuni architetti triestini me ne hanno parlato, ma solo ora ho
avuto la possibilità di visitarlo e mi sono reso conto che è realmente una
ferita a discapito di tutta la città". "Zone come questa vanno riqualificate e
non mi dispiacerebbe - ha spiegato il cantautore - partecipare con qualche idea
alla sua rinascita. Qui c'è un'idea complessa da reinventare, bisogna riunire
opinioni, concetti e pensieri". "L'altra sera - ha detto il cantautore
scherzando - dopo qualche bicchiere di buon vino, ho anche pensato al Porto
Vecchio come un luogo ideale per un'ipotetica Disneyland o più seriamente a un
set cinematografico". A proposito della candidatura di Trieste ad ospitare
l'Expo, Baglioni è stato sintetico ma puntuale. "Trieste - ha affermato - merita
l'Expo, per la sua posizione geografica, di confine, per le tante culture che la
attraversano, per questa sua posizione tra terra e mare e per il suo grande
fascino". Un Baglioni di poche parole, che si autocandida a testimonial per
Trieste in questa affannosa corsa contro Saragozza e Saloniccoo. Quello suo di
ieri è stato un blitz, così lo ha definito lui, un blitz per qualche spunto, un
grande segnale che serva a compiere piccoli passi. E poi Baglioni tra i
magazzini del Porto Vecchio, attorniato dai suoi "testimoni muti", dei manichini
che sorreggono dei grandi specchi atti a far riflettere e rieccheggiare in tutta
l'Italia le idee che nascono durante questi singolari incontriconcerti, ha
concesso ad un ristretto pubblico alcune delle sue memorabili canzoni tra le
quali anche "Un mondo a forma di te" che, secondo Baglioni, ha un titolo che
calza a pennello a Trieste. "La città - ha spiegato - deve assumere una forma
adatta alle persone che ospita". E poi tutto è finito in musica.
Il Gazzettino - NordEst 7 Settembre 2004
Baglioni "rilancia" il Porto Vecchio
Prima del concerto disserta sulle possibilità di rinascita dello storico sito
triestino Trieste -
Camicia di jeans e pantalone
sportivo. Il tempo sembra non passare mai, per Claudio Baglioni, reduce da una
laurea in Architettura con una tesi dedicata al restauro delle aree dismesse. Ed
è da qui che nasce l'idea di "Cercando", il tour del 2004 iniziato il 13 luglio
con uno spettacolo al Gazometro di Roma e che ieri pomeriggio ha toccato anche
il Porto Vecchio di Trieste con una piccolo concerto. L'iniziativa giuliana,
intitolata "Spazi nuovi per uomini nuovi", vede la promozione del Comune di
Trieste e dell'Autorità Portuale.
"Con "Cercando" - confida il cantante - si vuole soprattutto conoscere e
rivalutare i luoghi insoliti e abbandonati. Luoghi ricchi di storia, di fascino
e che potrebbero essere riutilizzati e rivissuti in futuro". Non poteva esserci
quindi luogo più appropriato del Porto Vecchio, un' area che evoca l'attrazione
di una vitalità perduta. "Di fatto, questa zona mi è stata segnala:a da alcuni
amici architetti, quindi è nata la curiosità di una visita". Ma niente paura,
non è nelle intenzioni del cantante abbandonare la carriera per abbracciarne
un'altra dedita alla ristrutturazione. "Penso però che dopo trentasei anni di
musica è molto bello essere anche artefici di una sorta di illuminazione, una
guida per sostenere questioni che si occupano dell'ambiente". Claudio Baglioni,
classe 1951, è nato ed è vissuto nelle periferie romane, da qui la sensibilità
per ciò che riguarda l'habitat e le diverse influenze che può suscitare
sull'individuo. In mezzo a uno dei principali corridoi del Porto, circondato da
fan e fotografi, Baglioni emana la calma della serenità, si prepara al prossimo
piccolo saggio musicale che da lì a poco regalerà al pubblico e continua a
rispondere a diverse curiosità, visibilmente attratto dalle antiche strutture
che lo circondano. "Trieste è una delle poche città che meriterebbe di essere
una capitale, posizionata com'è a "T" rovesciata, ponte ideale tra culture
diverse e mi auguro che questo mio piccolo blitz possa essere un'ulteriore
spinta a sostegno della ristrutturazione del Porto Vecchio". Una buona parola
viene anche dal sindaco Roberto Dipiazza, piuttosto sicuro di poter accogliere
il prossimo Expo' 98 e quindi già attivo con un progetto di rivalutazione
dell'area dismessa. Ma l'autore di "Io sono qui" ne potrebbe prendere parte? "Mi
piacerebbe, certo, e in qualche misura - confida Baglioni - col mio lavoro ho
visitato tantissimi luoghi e potrei essere utile per qualche consiglio". Nel
frattempo lo spazio di venta quello della musica e il discorso si fa più greve
sull'attuale vita della discografia: "Di musica ce n'è tanta - afferma Baglioni
- forse troppa e la discografia è praticamente al collasso. Credo non ci sia più
possibilità di tornare indietro, sarebbe stato possibile alcuni anni fa, dando
al disco la dignità del libro, ma non è stato così. La cosa peggiore - ammette
sconsolato - è che la crisi della discografia porterà anche alla mancanza di
produzioni per nuovi talenti". Poi è malia di suoni, i cancelli
del vecchio porto si aprono per lasciare affluire la folla dei fan e il porto
prende nuova vita con un miniconcerto che spazia da "La vita è adesso" a "Sono
io - L'uomo della Storia accanto" ed è, come prevedibile, un tripudio di
applausi e battimani per venti canzoni di seguito e una band di polistrumentisti
d'eccezione. Mary Barbara Tolusso
***Baglioni, stati d’animo in musica
Il divo Claudio torna stasera
Puntualissimo l’inizio con “Strada facendo”, poi spazio a una cavalcata che
si è mossa fra le glorie del passato e quelle di un presente sempre brillante.
Una voce ancora tonica, potente e molto estesa
« Strada facendo è la canzone che incarna lo spirito dell’oggi»
L’intervista. «Vorrei trovare il modo gentile di stare insieme di una volta,
mentre oggi siamo barricati nella nostra solitudine». «Un romanzo? Mi
piacerebbe, tutto è possibile»
Tre ore ininterrotte di concerto attraverso tutti i grandi successi del
cantautore
di Stefano Rossi
Vicenza. Claudio Baglioni non è solo un cantante, è una fede. Così la pensava
gran parte delle migliaia di persone affluite ieri sera in piazzale della
Vittoria a Monte Berico per il primo concerto del cantautore romano. Persone che
arrivavano non solo dalla città e provincia, ma un po' da tutto il nord Italia
e, addirittura, oltre, come due ragazze di Zurigo nelle prime file.
Puntualissimo, alle 21.30 il nostro è salito sul palco, introducendo “a rate” il
gruppo sulle note di Strada facendo , iniziata in acustico con cinque chitarre e
un basso acustico per finire poi in maniera elettrica, ciascuno al proprio
strumento.
Così è iniziato il viaggio la prima sera di Baglioni a Vicenza, un viaggio che
sarebbe poi durato oltre due ore e mezzo, per soddisfare con tanto presente e
pas sato il pubblico presente.
Apparentemente il concerto non aveva un filo conduttore, ma si può dividere
forse in “stati d'animo”, inizialmente più intimi e personali, forse più tristi,
man mano sempre più allargati al mondo e allegri.
Inevitabili i passaggi “storici”, disseminati qui e là nel corso del concerto.
Il primo accenno ad alzarsi il pubblico lo ha fatto sulle note di Avrai , ma ben
presto buona parte dei presenti era totalmente presa dalle canzoni.
Affiancato da un'ottima band, l'arch. Baglioni ha inanellato una lunga serie di
successi attuali e del passato, trasferendosi tra una Notti a E adesso la
pubblicità al singolo del nuovo album Sono io l'uomo della storia accanto ,
saltando all'indietro nel finale del concerto con una versione più suonata di
Poster , e poi con un “medley” di brani veramente storici iniziato con Piccolo
grande amore , proseguito con E tu , Amore bello e altre canzoni.
La mezzanotte era scoccata già da qualche decina di minuti e Baglioni non
accennava a finire la serata. Una dopo l'altra sono arrivati anche tutti gli
altri successi che il pubblico attendeva.
Ecco allora che il gruppo ha intonato brani come La vita è adesso , che fanno
parte di un passato non troppo remoto della lunga carriera del cantautore
romano, apparso ieri sera a Vicenza in buona forma, con buona pace di chi temeva
che la sua voce non fosse più quella di un tempo. Invece, Claudio Baglioni è
apparso perfettamente a suo agio, la voce come al solito potente, l'estensione
sempre impressionante, il fiato tantissimo, da far tremare le vene.
Il piazzale della Vittoria è apparso luogo perfettamente adatto a ospitare
questo genere di manifestazioni, scenografia naturale suggestiva per un concerto
di Claudio Baglioni. Qualche sbavatura nell'impianto di amplif icazione non ha
permesso di godere appieno di tutte le sfumature della musica, ma è poca cosa se
si pensa che il concerto è alla fine durato tre ore. Tre ore di concerto vero,
però, senza tante chiacchiere più o meno utili. Tra una canzone e l'altra non
c'è stata infatti pausa, il che rende bene l'esperienza e le capacità di tutti i
musicisti, Baglioni in primis, di reggere una serata del genere.
Nel finale della serata, proprio mentre scriviamo le ultime annotazioni sul
concerto, Baglioni in... parallelo intona Notte di note , canzone perfetta per
addolcire il finale di un concerto che certamente non ha deluso le migliaia di
presenti e, primo fra tutti, proprio il cantautore romano che ha mietuto
successi un po' ovunque anche con questa tournée. Questa sera si replica, stesso
luogo, sicuramente stesso tipo di pubblico. Quello fedele, che lo segue ovunque.
di Maurizia Veladiano
***Vicenza. Luoghi del tempo e della storia, in cui la bellezza palpita
silenziosa e la vita sedimenta la sua misteriosa avventura fra l'intreccio di
alberi secolari, il profilo di splendidi colonnati, il "mandala" prezioso di
piazze aperte e ventose. «In questi luoghi la musica racconta l'emozione di
esistenze, in cui amore e dolore si rispondono in un gioco di chiaroscuri in
grado di evocare atmosfere dalle vibrazioni molto particolari».Claudio Baglioni,
ormai alle battute conclusive del suo breve e fortunato tour estivo, “Cercando”,
così racconta il senso di un viaggio che lo ha portato a costeggiare siti d'arte
e aree dimesse, alla ricerca di nuove ambientazioni e contaminazioni, capaci di
portare la sua musica all'interno di suggestioni architettoniche ricche di
fascino e di poesia.
In concerto anche stasera sul Piazzale della Vittoria di Monte Berico, il
cantautore romano confessa di staccarsi con un po' di malinconia da un tour che
ancora una volta gli ha restituito tutto il calore di una popo larità dalle
proporzioni «quasi imbarazzanti».
- Baglioni, ha trovato quanto andava “cercando”?
«Ho attraversato luoghi incantati, dove l'emozione provata anni fa è tornata ad
abbracciarmi con la stessa straordinaria intensità. E ho incontrato luoghi
fatiscenti, in disarmo, sui quali aleggia un'inquietudine strana, che sembra
attendere una parola, un pensiero, o forse solo un semplice gesto, per toccare
terra e trasformarsi in una speranza di luce e rinascita».
- “L'uomo della storia accanto”, come lei si definisce nel suo ultimo album, che
cosa vorrebbe trovare sul pianerottolo, una sera, tornando a casa?
«Vorrei trovare quel modo gentile e ospitale di stare insieme, che un tempo
accompagnava la vita di comunità sicuramente più semplici e più povere delle
nostre, ma strette da un vincolo di solidarietà che escludeva ogni diffidenza.
Oggi che il mondo si è trasformato in un piccolo villaggio globale, rimaniamo
ostinatamen te chiusi nei nostri bozzoli superaccessoriati, barricati in una
solitudine che rischia di uccidere la nostra parte migliore».
- Baglioni, dove s'incontrano il ragazzo di ieri e l'uomo di oggi?
«Nella musica. Forse perché la musica è un luogo senza tempo. Canto le canzoni
di trent'anni fa ed ecco che il ragazzo di ieri mi viene incontro con
l'ingenuità e la freschezza di allora, annullando per qualche istante quella
linea d'ombra oltre la quale ogni prodigio è possibile».
- Un ricordo bello della sua infanzia?
«1955. Domenica. Ho quattro anni. I miei genitori mi portano in macchina al lido
di Ostia. “Tra poco vedrai il mare”, mi dicono. Alzo gli occhi e il cuore si
ferma. Non ho abbastanza pensieri…non riesco a contenere quella distesa
luccicante e fluida di una grandezza e di una bellezza smisurate. Rimango lì,
stupefatto e immobile, annichilito di fronte alla potenza di un'immagine che ha
per me ha il sapore di una folg orazione».
- È duro il passaggio dei cinquant'anni?
«No. Sto anzi attraversando un periodo decisamente positivo. Sono sereno, non ho
tensioni particolari, lavoro, canto, invento, mi occupo con interesse della
gente che viene ai miei concerti: voglio infatti che stia bene, che si trovi a
suo agio all'interno di uno spettacolo impegnato a regalare emozioni e buone
energie».
- Ha mai pensato di scrivere un romanzo? Guccini e Ligabue l'hanno fatto...
«L'idea è interessante, ma un romanzo ha delle sue regole, una sua struttura.
Noi cantanti in genere tendiamo alla sintesi. Tre pagine sono già un poema. Sì,
certo, mi piacerebbe. Qualche volta ci ho anche provato… Chissà, tutto è
possibile».
- Quali sono le tentazioni alle quali cede più facilmente?
«Il cibo. Sono goloso da morire. E la curiosità. Metto il naso dappertutto. Le
cose nuove hanno su di me un'attrazione irresistibile».
- Ogn i canzone porta con sé un profumo, un colore, un'immagine. Se lei dovesse
indicarne una che, meglio di altre, incarna lo spirito di questo nostro tempo,
quale sceglierebbe?
«Probabilmente “Strada facendo”. Siamo tutti lì, sulla strada, in cammino. Una
strada che può essere piena di sorprese, ma anche d'insidie, e che io vedo
interamente bianca: una luce la rischiara? Una grande nuvola di polvere la
avvolge? Non resta che percorrerla passo dopo passo, giorno dopo giorno. Luce e
polvere a volte si alzano insieme. Sta a noi decidere se proseguire o riposare».
- Quando guarda lontano, che cosa vede?
«Un orizzonte, e poi un altro orizzonte, e poi un altro orizzonte ancora. È
bello questo orizzonte che si muove con noi. Alla fine del gioco mi piacerebbe
poter provare una sensazione di pace, di riappacificazione con tutte le persone
della mia vita, con le storie cominciate e lasciate a metà, con gli amici
perduti lungo la via, con tutto ciò ch e mi ha accompagnato per un tratto e che
poi il tempo ha allontanato o disperso. Tante piccole stelle racchiuse in un
orizzonte senza confini».
Dal Gazzettino di oggi 5/09/2004
Vicenza
NOSTRO INVIATO
Due giorni a Monte Berico sul piazzale panoramico che funge da sagrato alla
basilica per Claudio Baglioni che continua a "cercare" - come indica il
titolo di quest'ultimo ennesimo tour - luoghi non istituzionali da riempire di
musica. Tutto esaurito davanti al palco, con qualche protesta per la
disposizione dei posti che penalizzava le ali laterali, ma comunque una bella
festa di musica con l'unico rimpianto per il cantante romano di una disposizione
del palco che consentiva a lui la bella vista della facciata della chiesa fronte
ma agli spettatori solo quella del nero colore del vuoto. Ieri la replica, prima
di partire per Trieste dove domani terrà solo per inviti un concerto al Porto
Vecchio una dei tanti "spazi da recuperare o riconvertire" esistenti in Italia e
su cui ha puntato la sua tesi di laurea in architettura.
«Sono stato subissato da richieste di progetti e interventi da quando mi sono
laureato e questo tour - dice - è servito anche per ribadire che io sono e resto
un musicista e che quello che posso fare è suonare».
Ferdinando Salzano, uno dei maggiori promoter italiani con la sua Friends &
Partner, è il compagno di avventure di queste ultime invenzioni e tira le somme
soddisfatto: «I concerti sono andati bene, abbiamo dovuto spesso raddoppiare le
date e devo dire che anche con gli altri artisti di cui organizzo i tour non
abbiamo pentito per niente la crisi di cui si parla. Anche per Biagio Antonacci,
che esordirà il 28 settembre all'Arena di Verona, la prevendita è ottima. La
crisi della musica in Italia è della discografia, ma per quanto riguarda i
concerti va tutto bene».
Intanto la macchina Baglioni non accenna a fermarsi nonostante la voce ogni
tanto faccia le bizze e la fatica si faccia sentire.
A fine settembre il cantautore sta progettando un evento decisamente particolare
a Lampedusa, l'isola dove ogni tanto va a trascorrere qualche giorno di vacanza
e che lo ha visto protagonista del primo di questi concerti "in luoghi
particolari".
Lì Baglioni vorrebbe riunire un folto gruppo di amici e cantamti italiani, da
Edoardo Bennato a Lucio Dalla, Fiorella Mannoia, Biagio Antonacci, ma la lista è
infinitamente più lunga, per tre giorni di musica italiana in mezzo al
Mediterraneo. Una festa più che un Festival, là dove approdano "di là dal ponte
d'acqua" le barche dei disperati del mondo. L'operazione è complesa e ha bisogno
di una lunga serie di verifiche e permessi, ma è solo l'ultima delle tante sfide
che Baglioni è solito lanciare a se stesso. Giò Alajmo
Il Giornale di Vicenza 4 Settembre (Grazie a "cielismarginati" )
Confessioni a palazzo
per i fans elettrizzati
La penna Palladio consegnata in Sala Stucchi
di Jacopo Bulgarini d'Elci
«Claudio, è meglio se canti, che a studiare ti si sciupano gli occhi». Ha
ragione Baglioni: quante madri avrebbero detto la stessa cosa al figlio,
adolescente incerto sul da farsi? E, naturalmente, aveva ragione anche la madre.
Trentacinque anni di carriera, un'infinità di dischi, un successo dietro l'altro
renderebbero chiunque smagato: eppure gli si crede volentieri, al Divo Claudio,
quando ricevendo dalle mani del sindaco Hüllweck la "Palladio d'oro", già
consegnata negli anni scorsi a nomi illustri quali Carlo Rubbia, Giorgio
Albertazzi, Alvaro Siza, nominati ambasciatori di Vicenza nel mondo, si dice
grato e quasi, quasi, pare commosso.
Gli si crede volentieri perché Baglioni è un maturo e signorile gentiluomo,
perché intrattiene il pubblico dell'affollatissima Sala degli Stucchi più a
lungo di quanto r ichiedano le formalità, perché dipana un discorso di
accettazione abilmente giocato tra riflessione e aneddoto. E non si fa fatica a
credergli, infine, perché l'accoglienza riservatagli da Vicenza è davvero degna
di un Imperatore: Divo, appunto.
Decine di persone assiepate ai cancelli di palazzo Trissino, una folla
elettrizzata, oltreché assai invidiata, di invitati tra politici, rappresentanti
delle istituzioni, signore inghirlandate, ragazze truccatissime e allegramente
provocanti in abiti-civetta, ché Claudio è a portata di mano,
bianco-e-panna-chiarissima vestito dalla testa ai piedi e in forma smagliante, e
insomma: non si sa mai.
E poi una vera e propria prolusione, appassionata e coinvolgente, da parte del
giornalista Antonio Di Lorenzo, vice-caporedattore del nostro quotidiano: capace
di inchiodare, per una ventina di applauditissimi minuti, una platea che smania
tutta per il Mito ma che volentieri se lo lascia raccontare. Schelling, Satie,
Rostand parrebbero riferimenti troppo nobili anche per chi è entrato nella
storia della canzone italiana: ma che nella bella retorica dell'occasione, per
bocca di Di Lorenzo, si accettano a occhi chiusi. Non può mancare, ovvio,
l'ammiccamento al Baglioni architetto fresco di laurea: perfetto per tessere
nessi che sanno di predestinazione, con un premio che rivendica filiazioni
palladiane.
Un parallelismo, quello tra musica e architettura, su cui si cimenta volentieri
anche il sindaco Hüllweck, con ispirazione alata: discipline «gemelle, figlie
del ritmo e della misura. Dove se ritmo e misura si sciolgono nel vento, è
musica: se si raccolgono nella materia, architettura».
È bello, ammette un Baglioni raccolto e confidenziale, sentirsi dire che si è
lasciato un segno nella Storia, e nelle storie di molti: «Sarà forse per un
desiderio, puerile magari, di eternità, per la volontà di lasciare una traccia:
ma se è vero che la vita è una rincorsa, una tappa dopo l'altra, certo non avrei
mai pensato di tagliare traguardi tanto alti».
Standing ovation quando entra, e all'uscita: e poi via, tra i fans in spasmodica
attesa, verso il concerto a Monte Berico. Con in tasca la palladiana penna
d'oro, perchè il cantante Baglioni potrebbe anche farsi tentare dal firmare,
oltre agli autografi, progetti architettonici. Se la penna gliela lasciano,
ovvio.
Messaggero Veneto - 3/9/04
Magica Notte con un Baglioni in gran
forma
Folla per il concerto in Castello a Udine
Un Concerto meno spettacolare di quello Pordenonese della scors aprimavera, con
le canzoni in primo piano Baglioni tocca le corde le cuore
Una gran bella Notte per "UdinEstate" sul piazzale del castello affollatissimo
Tre ore con Claudio in perfetta forma e con tutti i suoi più amati successi
Un percorso artistico e umano narrato musicalmente in tre ore di concerto senza
risparmio: a 53 anni Claudio Baglioni è più in forma che mai e sa come toccare
il cuore del pubblico multigenerazionale che accorre ai suoi incontri. Anche
ieri sera in castello a Udine, per iniziativa di Azalea Promotion, specialista
in grandi eventi (ha già all'attivo, in questo 2004, la magica notte conVasco in
giugno allo stadio Friuli). Nel concerto più affollato di quest'estate in
Friuli, Baglioni ha cantato con voce quasi inesauribile il "mestiere di vivere"
di noi italiani negli ultimi 35 anni, quelli di una carriera, la sua, senza
pause e soprattutto in crescendo compositivo, dalle canzonette d'amore
nazional-popolari e da classifica dei primi 70, come Questo piccolo grande amore
(proposta in un vincente arrangiamento rock con l'armonia un po' modificata),
Amore bello, E tu.... Sabato pomeriggio, e altri quadri d'autore cesellati con
grande raffinatezza e intelligenza da Oltre a oggi, ovvero negli ultimi
quattordici anni. Rispetto al tour Crescendo, visto e applaudito nello scorso
marzo al palasport di Pordenone. ieri sera c'è stato meno show e viceversa c'è
stata più comunicazione diretta grazie alle canzoni con una scaletta molto
differente da quella proposta in primavera e comprendente brani raramente
eseguiti dal vivo, come Signora delle ore scure, da Oltre del '90, e Mal
d'universo, da Viaggiatore sulla coda del tempo del 2000, e altri ancora. Il
concerto ha visto l'artista romano coinvolgere il folto pubblico con
interpretazioni ottime, vocalmente quasi incredibili: dopo i consueti primi
venti minuti di riscaldamento, infatti, le corde vocali di Claudio hanno
viaggiato a mille, dando il massimo proprio nel finale con le acrobazie vocali
in Mille giorni di te e di me. La vita è adesso e altre songs che sono nella
memoria collettiva di tutti gli italiani amanti sia della canzone d'autore sia
della musica pop di pregio, in quanto l'arte di Baglioni abbraccia questi due
generi e ancora di più. L'uomo timido, lasciatosi andare pubblicamente soltanto
nei tardi 90 con l'amico Fabio Fazio nella trasmissione tv Anima mia, non ha
bisogno di presentazioni chilometriche come altri colleghi di rango: non è un
entertainer, la forza del concerto sta sempre in primis nelle canzoni, in un
song-book ricco e variegato come pochi altri ne conosciamo a livello italiano.
In una sera di tarda estate Baglioni, con le sue composizioni ha saputo ancora
una volta guardare dentro di sé e comunicare con i presenti, ricevendo da essi
un input d'affetto per dare sempre di più: qui in Friuli la stima della quale
Claudio gode è del tutto particolare, sincera e diretta come la nostra gente è,
e lui ricompensa gli spettatori con piccole-grandi emozioni offerte dalla
bellezza delle composizioni o, in certi casi, perle più rodate, dai ricordi che
esse evocano in una generazione che è coetanea o quasi dell'artista.
Sinceramente noi preferiamo il Baglioni da Strada facendo dell'81 in poi. in
quanto accanto a canzoni d'amore mai zuccherose ha saputo accostarne altre sul
nostro vivere quotidiano, come appunto Strada facendo, che ha aperto la
performance ed è un inno contro la solitudine, come La vita è adesso, e come la
magnifica E adesso la pubblicità. Un tipo di brani non assente nella produzione
dei 70, certamente, ma a parte la fantastica Poster, cantata da molti con
l'artista, era nascosto, quasi coperto dal grandissimo successo delle canzoni
d'amore. La voce di Claudio ha saputo vibrare al meglio anche nei pezzi tratti
dal più recente cd dello scorso anno, Sono io, molti e variegati. L'entusiasmo
del pubblico è stato in crescendo, così come la performance, e ha toccato l'acme
nel canzoniere comprendente Questo piccolo grande amore. Amore bello, E tu....
Sabato pomeriggio. Solo, E tu come stai?, ovvero i brani dei ricordi, quelli più
noti a livello di grande pubblico. Ottima (come sempre nei concerti di Baglioni,
dove nulla è lasciato mai al caso) la band, con Paolo Gianolio (chitarre, basso,
tastiere, banjo e voce), John Giblin (basso, contrabbassi ex violoncello), Gavin
Harrison (batteria, percussioni e tastiere), Roberto Pagani (pianoforte, organo
Hammond, vibrafono, fiati e fisarmonica'" e Pio Spiriti (violino, chitarre,
fisarmonica, mandolino e altro). Tutti polistrumentisti, insomma, i musici alla
corte del re Claudio e in grado di creare sempre quell'interplay di qualità che
è uno dei punti di forza del concerto. Una bella serata da salvare nel cuore per
quando farà più freddo fra i ricordi in musica di un'estate friulana ricchissima
di proposte di ogni tipo.
Giuliano Almerigogna
Il Gazzettino 3 Settembre
L'architetto Baglioni incanta Udine
Perenni innamorati al concerto del cantautore romano. Sognano gli over 30
Udine
Se c'è uno stackanovista delle canzoni d'amore, dei buoni sentimenti e dello
zucchero dispensato a piene mani in musica, quello è sicuramente Claudio
Baglioni, che da oltre 30 anni continua a proporre (lo ha fatto anche quando non
essere o dimostrarsi "impegnati" era difficile) le sue piccole storie di ogni
giorno di gente comune. Storie in cui si ritrova alla perfezione il pubblico
eterogeneo e soprattutto over 30 che sta affollando le date di questa ennesima
tournee, e che ieri sera ha preso d'assalto il piazzale del castello di Udine
per una delle ultime date di "Cercando Tour". Una ricerca personale e musicale,
quella del neo-architetto - già negli anni '70 veniva definito "studente di
architettura" - che lo sta portando a esibirsi in luoghi di particolare
bellezza, ma anche in aree dismesse. Non è un caso se dopo Udine, lunedì
prossimo farà tappa a Trieste, per una conferenza-concerto al Porto Vecchio. Ma
i progetti da realizzare "da grande" non sono la cosa più importante per gli
oltre 3mila fan della regione che per l'ennesima volta quest'anno hanno
partecipato a un concerto di Baglioni. Sempre uguale a se stesso, ma sempre
capace di trovare innovazioni in un repertorio sterminato (ma poco vario), nelle
circa tre ore di concerto il cantautore romano ha recuperato pezzi abbandonati,
affiancandoli a nuovi arrangiamenti di pezzi ormai "consumati" sui lettori cd e
sui vecchi giradischi. Merito anche di una band che funziona alla perfezione, e
che dall'inizio del lungo concerto - "Strada facendo", "Inversione acustica" con
ben sei chitarre sul palco, il pop melodico di "Io sono qui", "Tutto in un
abbraccio"... - prende per mano il pubblico. La voce di Baglioni strappa,
quindi, applausi con le inevitabili "Avrai", "Quante volte", "Sono io" e ancora
"La vita è adesso". Colonna sonora di un mondo di perenni innamorati, che ancora
di più in questi tempi non vogliono rinunciare ai sogni.Andrea Ioime
Il Giornale di Vicenza 3 Settembre
Eventi. Oggi e domani a Monte Berico
Baglioni è adesso Due notti vicentine
con il cantautore
Vicenza. Circa tre ore di concerto; una lunga cavalcata tra i brani evergreen e
i successi più recenti: è questo il "Cercando tour" di Claudio Baglioni che
stasera e domani 4 farà attesa tappa nel Piazzale della Vittoria di Monte Berico
(inizio alle 21.30). Il cantautore romano - che sarà attorniato da una band
composta da Paolo Gianolio (chitarre), John Giblin (basso e violoncello), Gavin
Harrison (batteria e percussioni), Roberto Pagani (pianoforte, tastiere e fiati)
e Pio Spiriti (violino, fisarmonica, mandolino, tastiere) - ha sinora affidato
l'apertura dei concerti del suo tour al brano Strada facendo , eseguito in
versione unplugged. La scaletta si svilupperà poi con la riproposizione di brani
più recenti, tratti, fra l'altro, dagli album Viaggiatore sulla coda del tempo e
Sono io - L'uomo della storia accanto , per poi rispolverare brani entrati nella
storia della musica italiana, quali Avrai , Notti , Piccolo grande amore , Amore
bello , E tu , Sabato pomeriggio , Solo , Tu come stai . Nel bis finale
dovrebbero rientrare Noi no , Mille giorni di te e di me , La vita è adesso .
Cresce dunque l'attesa per l'esibizione di un artista che con la sua musica ha
fatto innamorare generazioni di italiani e che nel pomeriggio, alle 17.30 (Sala
Stucchi di Palazzo Trissino, ingresso solo su invito), riceverà la "Penna d'oro
Palladio". Un riconoscimento a una carriera cominciata nel '66 quando Baglioni
si esibì per la prima volta a Roma, in un teatro periferico di varietà, e che
entrò nel vivo nel '68 dopo il primo provino con la RCA e la composizione dei
brani Signora Lia e Interludio . Da allora il percorso dell'artista è stato un
crescendo di successi che i numerosi fans potranno "ripassare" nelle notti
vicentine. di Cesare Galla
La Cerimonia di Conferimento Onorario (testo e maiuscole come da cartoncino)
della penna “Palladio d’oro” a Claudio Baglioni - che si svolge questo
pomeriggio in Sala Stucchi - viene annunciata fieramente dal sindaco Hüllweck
con un invito quanto meno singolare. Già si potrebbe fare qualche faceta
considerazione sulla “onorarietà” del conferimento. Ma come? Gliela regalano
davvero, questa penna preziosa e costosa, o è solo una faccenda virtuale, una
scenetta a uso e consumo del pubblico, e poi dietro la porta della Sala un
solerte usciere pretende l’immediata restituzione del gioiello?
Scherzi a parte (ma un sospiro sul trattamento della lingua italiana
lasciatecelo fare), c’è un altro particolare che vale la pena di sottolineare.
L’invito ha una specie di elegante “custodia”, una brochure colorata in
cartoncino rigato, sulla quale si leggono, fra l’altro, i nomi degli illustri
“insigniti”, tutti promossi ambasciatori della cultura vicentina nel mondo nella
prima metà dell’anno scorso. Ed ecco allora, in ordine cronologico, il premio
Nobel per la fisica Carlo Rubbia, il grande attore e regista Giorgio Albertazzi,
il celebre architetto Alvaro Siza, il premio Nobel per la letteratura Derek
Walcott.
Attimo di disorientamento: Walcott a Vicenza il 9 maggio 2003? Ci siamo persi
l’evento? No, semplicemente l’evento non c’è stato. Walcott a Vicenza non è mai
venuto, forse indispettito dal fatto che si continua a sbagliare il suo nome
scrivendo - come in questo cartoncino - Wal k ott...
Cosa sia successo è facile indovinare. Per gli inviti dedicati a Baglioni, in
Comune hanno utilizzato anche materiali a stampa preparati all’inizio del 2003,
quando incautamente si pensava, o si sperava, che il grande scrittore caraibico
sarebbe davvero arrivato. Chissà, forse dopo le polemiche sui costi di questa
controversa penna, si è deciso di risparmiare qualche euro almeno sugli inviti,
e di utilizzare quelli vecchi... Ma allora, almeno, bisognava aggiungere una
cartina volante, di quelle attaccate con un po’ di scotch. Per la dicitura
bastavano tre parole: salvo il vero.
Messaggero Veneto - 2/9/04
Baglioni oggi in castello - alle 21
l'atteso concerto inserito in UdinEstate
Il cantautore sarà accompagnato da un supergruppo di cinque
strumentisti e offrirà al pubblico friulano un programma composto dai massimi
successi di una lunghissima carriera
UDINE. Grande attesa per il
concerto che Claudio Baglioni terrà questa sera, alle 21, nel piazzale del
Castello nel quadro di un'UdinEstate che sta avviandosi alla conclusione e che
nello spettacolo di oggi trova uno dei momenti di maggiore richiamo. Baglioni,
infatti, ha riscosso grandi consensi ovunque ha già portato il suo Cercando
Tour. Quello annunciato si preannuncia come un concerto "generoso" che si
dipanerà attraverso gli arrangiamenti dei principali successi e dei brani più
amati nei quali Claudio Baglioni viene accompagnato da un superguppo composto da
cinque polistrumentisti di livello internazionale, che sono coordinati e diretti
da Paolo Gianolio. La band, una formazione estremamente dinamica, arricchisce,
con l'apporto della propria personalità, il conserto che supera la tradizionale
rigidità della forma-gruppo per dare vita a un insieme di contaminazioni e di
incursioni nei diversi linguaggi musicali (acustico, elettrico ed elettronico)
che regalano al pubblico emozioni insospettabili. Questi i compagni di viaggio
di Baglioni: Paolo Gianolio (chitarre elettriche, acustiche, classiche, chitarra
midi, basso, tastiera, banjo e coro); John Giblin (basso, contrabbasso
elettrico, contrabbasso acustico, violoncello); Gavin Harrison (batteria,
batteria elettronica d-drum, percussioni, basso, tastiere); Roberto Pagani
(pianoforte, organo hammond, tastiere, vi brafono, clarinetto, sax contralto,
fisarmonica e coro); Pio Spiriti (violino, tastiere, chitarra acustica,
fisarmonica, mandolino e coro). C'è da scommettere che ancora una volta Baglioni
non deluderà il pubblico. Un nutrito fan club (ClaB), un'infinita produzione
discografica, un susseguirsi di tour (solo per la storia più recente tra il 2003
e il 2004 il Crescendo tour e ora nell'estate 2004 il Cercando tour) alla
continua ricerca di un rapporto con quello che sta oltre: oltre il proscenio tra
le persone alla ricerca dei sogni in comune, oltre i luoghi per coglierne le
suggestioni. E il Cercando tour nasce proprio da quella curiosità dei luoghi,
dal loro magnetismo come è successo per il Gazometro di Roma sul quale Baglioni
ha discusso la tesi di laurea in architettura.
Il Piccolo - 3/9/04
musica: Oltre tremila persone ieri a Udine per il concerto nel Piazzale del
Castello
Baglioni, cercando la bellezza
E lunedì arriva a Trieste per
un incontro a Porto Vecchio
UDINE - Nessuno come Claudio è capace di essere iperbolico mantenendo una
disarmante semplicità. Dal palco articolato su vari livelli, per creare diverse
e altrettante prospettive e atmosfere, ecco sorridere il re della canzone
italiana cantata a squarciagola sulle spiagge, sussurrata timidamente
all'orecchio del proprio "piccolo grande amore", imitata da uno stuolo di
epigoni e riprodotta in tutte le lingue del mondo, Baglioni, ieri sera nel
piazzale del Castello, attacca puntualissimo con "Strada facendo". Lui sa sempre
come toccare nel profondo il cuore dei vecchi e dei nuovi fan. Lo fa con la
forza del racconto, con la simpatia della confidenza a quattr'occhi con il
pubblico, condita da un pizzico di romanticismo e nostalgia. E così il mito
regge proprio quando si scioglie sotto i riflettori, quando la fastosità delle
scenografie lascia spazio all'architettura morbida dei sentimenti, aprendo
scorci su emozioni palpabili.
Davanti a oltre tremila spettatori accorsi per assaporare l'ultimo maxi-evento
dell'estate friulana, l'architetto Claudio ha costruito uno show grandioso e
impeccabile, ma al tempo stesso genuinamente amichevole e familiare. Alla sua
vasta prole di appassionati amateurs, il cinquantatreenne cantante e neodottore
ha proposto un accattivante viaggio tra passato e presente, toccando le diverse
tappe di un percorso umano ed artistico che non finisce mai di stupire, pur
tenendosi lontano da eccessi e clamori.
Nel "Cercando Tour 2004" c'è tutto Baglioni: dagli esordi degli anni Settanta
fino alle ultime esplorazioni sonore del terzo millennio, che rivisitano con
diversi e inediti arrangiamenti i nuovi successi e gli hit immortali, in un
equilibrio che accentua il tasso di godibilità del concerto, scandito da una
scaletta fatta apposta per non scontentare nessuno: da "Mal d'universo" a
"Quante volte", da "Cuore di aliante" a "Serenata in sol", che scatena le danze
sotto il palco. A fianco dell'inossidabile "ragazzo della storia accanto", una
compagine di polistrumentisti di prim'ordine, ciascuno dei quali arricchisce lo
spettacolo con l'apporto di una creatività assolutamente originale: il vulcanico
Paolo Gianolio. da quindici anni compagno d avventura di Claudio; lo
stratosferico Gavin Harrison ( batteria, percussioni e tastiere): John Giblin
(basso, contrabbasso, violoncello): Pio Spiriti (violino, fisarmonica,
mandolino), Roberto Pagani 'pianoforte, organo, sax, clarinetto).
Dopo "Strada facendo", Baglioni prosegue con un'intensa "Io sono qui", che vuol
essere il senso di una storia che è cominciata ieri per arrivare a dire qualcosa
adesso, in un mondo che ha smarrito le coordinate della bellezza, lo spirito di
ricerca, il gusto per la sfida. Lui, che lunedì a Trieste parlerà del recupero
del Porto Vecchio nell'ambito del ciclo di incontri -Spazi nuovi per uomini
nuovi", non dismette mai i panni di indagatore di sonorità alternative, edifica
castelli di suggestioni e visioni abbattendo le barriere tra l'acustico,
l'elettronico e l'elettrico. Cori e applausi a scroscio per pietre miliari come
"Amori in corso" e "Avrai", ma anche per i brani dell'ultimo album, "Sono Io"
che ha aperto l'ennesimo capitolo di una vicenda ancora tutta da raccontare.
Alberto Rochira
Manifestazioni: Baglioni
chiude 'Taormina Arte 2004'
03/09/2004 - 14:25
In tre mesi di spettacoli, 58 mila spettatori
(ANSA) - PALERMO, 3 SET - Con il doppio concerto di Claudio Baglioni si e'
chiusa la stagione estiva di Taormina Arte 2004. 58 mila spettatori hanno
assistito agli spettacoli al Teatro Antico per un incasso di un milione 316 mila
euro. I risultati piu' importanti si sono avuti durante il Festival del cinema,
Il Taormina Bnl Filmfest. Si sono registrati 2.374 arrivi (piu' 44%) e 10.760
presenze (piu' 46%). Le presenze italiane sono aumentate del 75%, del 39% quelle
straniere
Il giornale di Vicenza 2 Sett.
Venerdì e sabato il grande momento della finora avara estate vicentina
Le curiosità di Baglioni
Il cantautore architetto con Cercando a Monte Berico
Vicenza. È scattato il conto alla rovescia per la doppia esibizione di Claudio
Baglioni al Piazzale della Vittoria di Monte Berico. Già praticamente esauriti i
biglietti per la prima serata, restano ancora disponibili i tagliandi per la
seconda, acquistabili da Saxophone, in Viale Roma, a Vicenza, nonché nei negozi
L'Opera al Nero di Castelfranco Veneto, Il Discolo di Thiene, Discovery di
Schio, Discoteca Pick Up di Bassano del Grappa, Lora Dischi di Valdagno e
Musicando di Montecchio Maggiore. I prezzi, cui va aggiunto il diritto di
prevendita, sono di 40 euro (poltronissime numerate), 35 euro (poltrone
numerate) e 18 euro (posti in piedi). Le serate, che coincidono con le tappe
conclusive del "Cercando Tour 2004", sono organizzate dall'Assessorato alle
Attività Culturali del Comune e da Azalea Promotion in collaborazione con "Zed!"
e con il concorso di AIM e AMCPS.
Per Claudio Baglioni, classe 1951, è la curiosità a dare linfa a una vena
artistica che scorre inesauribile sin dagli anni Sessanta; la stessa curiosità
che lo ha portato di recente a laurearsi in architettura con una tesi sulla
riqualificazione dell'area del Gasometro di Roma, e a impaginare il "Cercando
tour" con un occhio di riguardo per luoghi di particolare interesse storico,
monumentale e ambientale, come, oltre a Monte Berico, i templi di Paestum o
l'anfiteatro romano di Cagliari.
Sul palco, il cantautore romano proporrà i brani più significativi della sua
lunga carriera, attraverso contaminazioni e incursioni nei diversi linguaggi
musicali, dall'acustico, all'elettrico, all'elettronico. La band è composta da
Paolo Gianolio (chitarre elettriche, acustiche, classiche, chitarra midi, basso,
tastiera, banjo e cori); John Giblin (basso, contrabbassi, violoncello); Gavin
Harrison (batteria, d-drum, percussioni, basso, tastiere); Roberto Pagani
(pianoforte, organo hammond, tastiere, vibrafono, clarinetto, sax contralto,
fisarmonica e cori); Pio Spiriti (violino, tastiere, chitarra acustica,
fisarmonica, mandolino e cori).
Alle 17.30 di venerdì 3 (e non nella giornata di sabato, come precedentemente
annunciato), Baglioni riceverà dalle mani del Sindaco Enrico Hüllweck, a Palazzo
Trissino, la "Penna d'oro del Palladio", il riconoscimento già conferito nel
passato a importanti personalità della cultura, ora assegnato all'interprete di
Questo piccolo grande amore quale prestigioso rappresentante della canzone
italiana d'autore. L'ingresso all'incontro avverrà solo su invito.
Infine, per quanto riguarda l'accesso ai concerti, dalle 18 di venerdì e sabato
sarà in vigore il divieto di transito al traffico veicolare (eccetto che per i
mezzi di servizio e per quelli adibiti al trasporto dei disabili) dall'incrocio
di Viale X Giugno con Viale del Risorgimento e, in direzione opposta,
dall'imbocco di Strada della Commenda. Dalla stessa ora sarà possibile
parcheggiare gli automezzi al parking "Centro bus" di Via Bassano, da cui
partirà il servizio di bus-navetta diretto al "Cristo". Il biglietto, del costo
di 2 euro, comprende la tariffa di parcheggio e il trasporto in andata e
ritorno. Il servizio sarà attivo ogni 24 minuti, dalle 18 alle 21.30 e dalle
23.30 alla fine del concerto.
Il Gazzettino 1 Sett.
Dopo i concerti a Udine e Vicenza
Baglioni a Trieste ma come
architetto
Trieste
Claudio Baglioni anche architetto, non solo cantautore. In questa veste arriverà
a Trieste. Una relazione sugli spazi del Porto Vecchio del capoluogo giuliano,
compresi quelli destinati a ospitare eventualmente l'esposizione internazionale
del 2008: è l'iniziativa del cantautore romano, da poco laureato in architettura
(a 53 anni), in programma per lunedì prossimo, 6 settembre, nell'ambito del
ciclo di incontri che sta facendo in varie zone d'Italia su «Spazi nuovi per
uomini nuovi».Baglioni sarà in Friuli già da giovedì 2 settembre: a Udine per un
concerto e (dopo essersi esibito a Vicenza, piazzale Monte Berico, il 3 e il 4)
lunedì 6 a Trieste dove, smessi i panni del cantautore, indosserà appunto quelli
dell'architetto per approfondire i contenuti della sua tesi di laurea discussa
alla Sapienza di Roma, sul «riuso delle aree industriali abbandonate». La
riflessione si svilupperà sul Porto Vecchio di Trieste che, dopo la fiorente
epoca asburgica, ha conosciuto un progressivo abbandono nonostante si trovi a
poche centinaia di metri dal centro della città e offra spazi di grande pregio
su una superficie di 300mila metri quadrati: Trieste è candidata a ospitare
l'Expo del 2008, sempre che il capoluogo giuliano riesca ad affermarsi sulle
rivali: Saragozza (Spagna) e Salonicco (Grecia).
Il Piccolo - Trieste 31 Agosto
Grazie a Maria Grazia di Trieste per l'articolo
Baglioni nei panni di architetto in
Porto Vecchio
Il 6 settembre parla ma anche canta tra moli e magazzini
Personaggi: Giovedì il cantautore romano canta al Castello di Udine, lunedì
arriva a Trieste per il ciclo "Spazi nuovi per uomini nuovi".
Sul porto Vecchio ora parla anche l'architetto Claudio Baglioni.
Trieste. Dopo tanti architetti di fama mondiale, a parlare delle prospettive di
riuso del Porto Vecchio arriva il neolaureato. Ma un neolaureato assai
particolare, visto che si tratta di Claudio Baglioni, da oltre trent'anni
cantautore amatissimo dal pubblico, che lunedì sarà a Trieste per una conferenza
stampa fra palazzi e le banchine del nostro splendido e purtroppo quasi deserto
Porto Vecchio. Non tutti i suoi fan sanno che nei primi anni Settanta, proprio
perché baciato da un successo che nel corso del tempo non è mai venuto meno, il
cantautore romano (classe 1951) lasciò, alla vigilia
della laurea, la facoltà di architettura alla quale era iscritto. Un paio d'anni
fa, lui dice "per far contenta mia madre", ma certo non può essere stato solo
per questo, l'idea di completare gli studi. La discussione della tesi, in
restauro architettonico e riqualificazione urbana, era in un primo momento
fissata per il febbraio scorso. E' avvenuta invece a giugno, alla Sapienza, dove
il geometra Claudio Baglioni è diventato dottore in architettura con punti 108
su 110.
E quest'estate, tra una tappa e l'altra del suo "Cercando Tour 2004" - che fra
l'altro giovedì alle 21 fa tappa al Castello di Udine-, Baglioni ha messo subito
a frutto il titolo accademico organizzando una serie di incontri, "Spazi nuovi
per uomini nuovi", per pubblicizzare e rilanciare alcune aree dimesse del
nostro(ex)Belpaese.
Prima di Trieste (dove arriva sotto l'egida dell'assessorato alla cultura del
Comune e dell'Autorità portuale, oltre che del Ministero dei Beni Culturali), è
già stato a Bari, al Gasometro di Roma e a Lecce, dove ha proposto la nascita di
un museo di rcheologia ferroviaria. Nel Porto Vecchio triestino ha mandato nelle
settimane scorse una persona del suo staff, che è tornato a casa con un'ampia
relazione anche visiva. Pare che il cantautore, anzi, l'architetto sia rimasto
entusiasta del sito e anche delle
prospettive legate al possibile arrivo a Trieste dell'Expo2008.
Lunedì Baglioni dovrebbe parlare nel pomeriggio, in un sito del Porto Vecchio
ancora da identificare. E forse, visto che c'è potrebbe anche cantare qualcosa.
Com'è successo al Gasometro di Roma, su cui ha incentrato la sua tesi di laurea.
Un lavoro sulla riqualificazione di quell'area dimessa, un progetto per
riportarla in vita "come potrebbe succedere - aveva detto - anche per altre aree
in Italia".
Uno spunto, questo del lavoro sul Gasometro romano, nato dall'infanzia, dal
rapporto con suo padre, per il quale "i cilindri di ferro del gasometro erano
cilindri magici dai quali prima o poi sarebbe uscita una sorpresa.". Magari un
figlio cantautore di grande successo, che a 53 anni si riscopre architetto.Carlo
Muscatello
La Sicilia 31 Agosto
«Un concorso di idee per un nuovo
contenitore»
laura valvo
«Il Comune deve farsi carico di lanciare una gara di idee sul nuovo contenitore
culturale, nella quale possano cimentarsi le più belle intelligenze di
Siracusa». La proposta è di Raffaele Gentile, segretario regionale dello Sdi,
che nella sua lunga carriera politica ha ricoperto anche il ruolo di assessore
regionale ai Beni culturali.
Gentile interviene sulla polemica scaturita dall'esibizione di Baglioni al
teatro greco. «Il buon Baglioni ci ha perdonato per il mancato utilizzo del
teatro. La tiratina di orecchio alle autorità preposte alla relativa
autorizzazione, con l'implicita richiesta di una futura disponibilità, a
qualcuno è sembrata offensiva, quasi fosse cosa ovvia mettere sempre a
disposizione quello che molti definiscono il più bel teatro antico del mondo.
Eppure - nota Raffaele Gentile - il prof. Voza ha spiegato mille volte che la
pietra che calpestiamo non è indistruttibile, tutt'altro. Tutti sanno che certi
beni, che rappresentano non solo una testimonianza culturale e storica, ma quasi
l'"anima del luogo", nonchè una occasione unica per creare valori morali ed
economici nel territorio, vanno preservati assumendo l'etica della
responsabilità come idea guida nei nostri comportamenti. L'opinione che possano,
monumenti come questi, essere utilizzati come contenitori di spettacoli, è di
per sé un segnale negativo, salvo rare eccezioni, che tali devono rimanere». Va
considerato tra l'altro, secondo Gentile, che è cosa sbagliata presentare ai
turisti un monumento poco visibile nella sua integrità, coperto, come capita, da
impalcature varie. «Se ogni anno, prima durante e dopo le rappresentazioni
classiche - aggiunge Gentile - il teatro appare ai turisti così trasformato, è
chiaro che non si fa un buon servizio alla cultura e al turismo. Rimane il
problema del contenitore per spettacoli o rappresentazioni di livello non uguale
a quello delle rappresentazioni classiche che dovrebbe risolvere il Comune». Sul
problema del contenitore culturale probabilmente si continuerà a discutere
ancora. Ma intanto la zona del teatro greco meriterebbe maggiore attenzione.
Basterebbe recepire le segnalazioni dei turisti che, spesso, rimangono
inascoltate. L'ultima, in ordine cronologico, è quella di una turista milanese
che ha segnalato la presenza di cani randagi all'Orecchio di Dionisio che, di
fatto, le hanno impedito di visitare il monumento.
La Gazzetta del Mezzogiorno 30 Agosto
Spettacolo di tre ore nell'area del Castello Tramontano. Il ritorno in città
dell'artista tra vecchi successi e nuovi brani
«Cercando» la strada del cuore
In quattromila ammaliati dalle canzoni di Claudio Baglioni
MATERA Cercando la strada del cuore ammaliati dal fascino enigmatico del
castello Tramontano, in una notte irradiata dalla luna piena. E' l'incanto in
musica, sul filo tenue delle emozioni, proposto da Claudio Baglioni. Un ritorno
gradito. Negli anni Ottanta fece tappa in città col tour seguito dall'album «La
vita è adesso» che segnò una svolta nel suo percorso artistico. I sogni, i
ricordi, le storie d'amore, quasi per uno strano gioco del destino, si librano
nell'aria ai piedi del maniero dove aleggia il fantasma di un conte che, nel
1514 pagò con la vita la propria crudeltà. In questa serata per quasi
quattromila appassionati del cantautore romano, tra cui molti turisti, c'è però
spazio soltanto per i buoni sentimenti. Le note rapiscono all'unisono teenagers
e soprattutto coppie non più giovanissime che sui versi di Baglioni hanno
condiviso tanti momenti di felicità. Non è un caso, che l'atmosfera diventi
elettrizzante quando l'artista romano, fresco laureato in Architettura, sale in
cattedra con i vecchi ed intramontabili successi. Baglioni, che nel pomeriggio
aveva visitato il castello, si presenta al pubblico, con la canzone «Strada
facendo». È subito idillio. Nessuno intende esimersi dal bagno di entusiamo
collettivo e, quasi come in un fermo immagine, ognuno a modo proprio coglie il
fotogramma di una notte di spettacolo da poter raccontare e scolpire a futura
memoria. Insomma «Attori e spettatori» come recita un album live del capitolino.
Così anche un carabiniere con il videofonino immortala Baglioni a più riprese.
Tra i tanti flash, lo imiteranno anche un vigile del fuoco ed un agente della
Polizia Municipale muniti di macchine fotografiche digitali. Godono di una
invidiabile visuale sull'area del castello i condomini «portoghesi» di alcuni
palazzi adiacenti, posizionati sui balconi o sui terrazzi. «Ad ogni viaggio
della vita - si legge su uno striscione dei fans - ci ritroveremo fianco a
fianco ancora assieme, da me a te..."Grand'uomo"». «Cercando», il tour 2004, che
fa tappa in alcuni dei più suggestivi luoghi d'arte italiani, conduce Baglioni
alla ricerca di una identità che racchiude il frutto di musiche, parole e suoni,
il prodotto degli ultimi anni di lavoro.«Sono io l'uomo della storia accanto» è
il titolo del suo ultimo album, concepito, come ha ammesso l'autore in modo meno
stratificato e pensato rispetto alle produzioni degli anni '90, a partire da
«Oltre», «Io sono qui» e «Viaggiatore sulla coda del tempo». «Noi che facciamo
sempre serenate - afferma Baglioni - abbiamo bisogno di confrontarci con chi ci
ascolta». Nella seconda parte dello spettacolo c'è tanto spazio per l'amarcord:
«Amore bello», «E tu», «Sabato pomeriggio», «Solo», «E tu come stai». Siamo al
gran finale. Sulle note di «La vita è adesso» è tripudio generale, un ritmo
palpitante, in crescendo con «Via» e «Notte di note» prima dell'arrivederci.
«Buon viaggio ogni giorno nella vita - conclude - e che tutto vada nel migliore
dei modi. Dalla parte del cuore». Donato Mastrangelo
Corriere della sera 30 Agosto
SIENA
Claudio Baglioni in Piazza del Campo
Domani sera (21.30) alla Fortezza Medicea di Siena, dov'è in corso la Festa
provinciale dell' Unità, i proiettori si accendono su Claudio Baglioni. Un
evento, non solo per la bellezza del luogo dove architettura e arte si
incontrano dando vita a uno scenario unico, ma perché il concerto segue di pochi
giorni lo spettacolo in Piazza del Campo di un altro grande della musica
moderna, Mauro Pagani, che ha ricordato (nell'ambito della rassegna Città
aromatica) De André e la musica multietnica a vent'anni esatti dalla nascita di
«Creuza de ma», uno dei brani che hanno fatto la storia della musica d'autore
italiana. Baglioni presenta le novità del suo ultimo tour, ma sono previste
sorprese e improvvisazioni. Suonerà come sempre accompagnato dalla sua band, ma
anche da solo, accompagnandosi al pianoforte elettrico o alla chitarra acustica.
Immancabile «Questo piccolo grande amore» che Baglioni canta insieme al
pubblico. ( M.Ga .)
Il Resto del Carlino 29 Agosto (grazie a egy)
Sferisterio tutto eaurito per
l'architetto Baglioni
L'architetto Claudio Baglioni si prepara a tornare su assi di palcoscenico
prestigiose.
Con la laurea in tasca,con tanto di specializzazione in archeologia
industriale,il cantautore romano si presentera' domani sera (ore 21) allo
sferisterio. Nemmeno 7 giorni dopo l'esibizione di Paolo Conte, che ha riscosso
un notevole successo,torna la grande musica all'arena maceratese In attesa poi
del concerto di Van Morrison che chiudera' questa rassegna di big della canzone:
da Lucio Dalla a Pino Daniele passando per Paolo Conte e aspettando lo stesso
Baglioni e Van Morrison.
Baglioni arrivera' a Macerata con il suo tour "Cercando" che ha fatto tappa in
luoghi di importanza artistica e di interesse architettonico. Nel corso della
sua performance che durera' attorno alle tre ore (una maratona musicale griffata
Baglioni,dunque) ripercorrera' tutti i successi della sua trentennale carriera.
Di particolare interesse anche l'allestimento scenografico, che Baglioni sta
curando personalmente nelle sue ultime tournee. Era successo anche in quella
fortunatissima dello scorso anno, che ha fatto tappa allo stadio del conero, che
aveva richiamato folle oceaniche di appassionati del cantautore romano, e per la
data dello sferisterio c'e' il tutto esaurito. L'ennesimo riconoscimento e bagno
di folla per un cantautore che e' sempre di moda. Il suo pubblico percorre varie
generazioni:dai padri ai figli. Ci saranno i quarantenni quelli che ballavano e
si innamoravano con "piccolo grande amore" e i piu' giovani che hanno conosciuto
l'ultima produzione di Baglioni e che si sono appassionati anche al repertorio
classico,quello che va da poster a sabato pomeriggio. Sul palco Baglioni non
sara' da solo,sara' accompagnato da un gruppo di polistrumentisti di fama
internazionale. A dirigerli sara' Paolo Gianolio. Nella lunga scaletta impostata
sui suoi evergreen, che manderqanno in visibilio il suo fedelissimo pubblico,
Baglioni non trascurera' nemmeno le canzoni del suo ultimo album. Insomma
l'occasione giusta per riascoltare canzoni e storie che non tramontano mai.non
solo musica per Claudio Baglioni,prima di intraprendere il Cercando tour e'
riuscito a realizzare un suo sogno e anche quello di sua madre, come ha
ricordato in diverse interviste: laurearsi. Si e' laureato in fatti in
architettura con la specializzazione in archeologia industriale e non e' un caso
che abbia deciso di riscoprire alcuni luoghi cosi belli dal punto di vista
architettonico per portare in giro la sua musica. Il pubblico di Macerata e'
pronto ad accoglierlo a braccia aperte e farsi trascinare sulle note dei suoi
grandi successi. Baglioni dopo l'appuntamento allo sferisterio proseguira' la
sua tourne estiva fino a meta' settembre.non svela ancora i suoi progetti per il
futuro ma e' chiaro che ci sara' ancora la musica nei suoi programmi.
Il Messaggero Marche 29 Agosto
Il concerto di Baglioni. In occasione ...
Il concerto di Baglioni. In occasione del concerto di Claudio Baglioni il quale,
come noto, si esibirà allo Sferisterio domani sera in concomitanza con i
festeggiamenti del patrono san Giuliano, per evitare disagi al traffico
veicolare e agli automobilisti, l'Amministrazione comunale consiglia a coloro
che assisteranno alla performance del cantautore romano di parcheggiare le auto
al di fuori della cinta muraria, ad esempio in via Paladini e nel piazzale del
Tribunale. Tutti e tre i parcheggi coperti, ParkSì, autosilos e Direzionale,
rimarranno aperti rispettivamente fino all'una e alle due di notte.
Il Gazzettino Udine 29 Agosto
Baglioni re dell'emozione in Castello
Accompagnato da un supergruppo il cantautore si esibità a Udine il 2
settembre
Udine
Dopo il successo di Vasco Rossi, Azalea chiude gli spettacoli dell'estate
udinese con il concerto di Claudio Baglioni, che si terrà al Castello di Udine
giovedì (2 settembre). Il celebre cantautore presenterà un nuovo tour concepito
con una formula inedita: "Cercando tour estate 2004". Ovvero, cercando due
diverse ambientazioni sceniche, due modi completamente nuovi di interpretare la
forma-concerto, tre palchi per altrettante "anime" musicali, tre ore di concero
dal vivo, un supergruppo composto da cinque musicisti polistrumentisti.
"Cercando" la bellezza, tra siti d'arte e aree dismesse. Cercando di raccogliere
la bellezza in alcuni dei luoghi più ricchi di storia e fascino del nostro Paese
(anfiteatri greci e teatri romani, antiche ville e piazze storiche, parchi
ecc..), per provare a "piantarne i semi" nei terreni abbandonati di quelle aree
dismesse che, come ferite aperte, ne segnano ancora la pelle.
Un concerto radicalmente nuovo, originale ed espressivo che rappresenterà dunque
un momento di forti emozioni in questa estate 2004. Proponendo una serie di
brani scelti tra i più ricercati ed intensi del vasto repertorio del musicista
romano, attraverso arrangiamenti innovativi, sonorità che privilegiano
l'intensità e l'emozione, ma anche un repertorio nel quale si fondono,
sapientemente, classici, grandi successi e brani che raramente capita di poter
ascoltare dal vivo e qui presentati in una veste frutto di una lunga e accurata
ricerca sonora.
Baglioni sarà accompagnato da un superguppo composto da cinque polistrumentisti
di livello internazionale - coordinati e diretti da Paolo Gianolio - che
arricchiranno, con l'apporto della propria personalità, uno dei progetti
musicali più innovativi ed affascinanti di sempre, in una formazione dinamica,
che supererà la tradizionale rigidità della forma-gruppo, per dar vita ad un
insieme che vivrà delle contaminazioni e delle incursioni nei diversi linguaggi
musicali e farà dello scambio dei ruoli dei punti di forza del suo fare musica.
Si tratta di Paolo Gianolio - chitarre elettriche, acustiche, classiche,
chitarra midi, basso, tastiera, banjo e cori; John Giblin - basso, contrabbasso
elettrico, contrabbasso acustico, violoncello; Gavin Harrison - batteria,
batteria elettronica d-drum, percussioni, basso, tastiere; Roberto Pagani -
pianoforte, organo hammond, tastiere, vibrafono, clarinetto, sax contralto,
fisarmonica e cori; Pio Spiriti - violino, tastiere, chitarra acustica,
fisarmonica, mandolino e cori.
Il Tempo 29 Agosto
«Salta» il concerto di Baglioni
Il cantautore ha fatto sapere che non si esibirà l’8 settembre alla Marina
@BORDERO:#TROKAT@%@SALTATO il concerto di Claudio Baglioni, che avrebbe dovuto
svolgersi il prossimo 8 settembre alle Terme Taurine. Lo ha ufficializzato nella
tarda mattinata di ieri l'assessore alla Cultura, Ernesto Tedesco, per quanto,
tuttavia, la decisione del cantautore fosse nell'aria. "Baglioni ha comunicato
oggi (ieri per chi legge, ndr) all'amministrazione comunale - ha detto
l'assessore Tedesco - che non terrà il concerto alla Marina". Niente da fare,
quindi. Il lavoro profuso nelle ultime ore dall'assessorato alla Cultura,
infatti, non è servito a convincere l'artista, rimasto letteralmente rapito
dalle Terme, al punto che dopo il "no" della Sovrintendenza all'Etruria
Meridionale, pertanto, ha deciso di annullare il concerto. Rammaricato non più
di tanto Tedesco, che ha aggiunto: "Da parte nostra abbiamo fatto tutto il
possibile per cercare di assicurare alla città questo concerto. Non ci siamo
risparmiati in questi ultimi giorni - ha proseguito - e avremmo dovuto lavorare
sodo anche nel caso in cui Baglioni avesse detto di sì, poiché la gestione di un
concerto a pagamento alla Marina avrebbe, anch'esso, presentato non pochi
problemi. Per questo ci eravamo già attivati nel tentativo di reperire diversi
sponsor, al fine di potere ottenere lo svolgimento gratuito del concerto. Ma
niente da fare, visto che Baglioni ha detto no. Volendo commentare la sua
decisione, ovviamente legittima, tuttavia non posso esimermi dal sottolineare
che, a mio avviso, il sito alternativo, con il palco rivolto verso il Forte
Michelangelo illuminato, avrebbe rappresentato una cornice incantevole anche per
il concerto di Baglioni, così come è stato per i Pooh. Del resto – ha concluso
Tedesco – la migliore conferma delle mie parole è stata rappresentata dalle
immagini del concerto dei Pooh svoltosi a Civitavecchia, andate in onda venerdì
in prima serata sulla maggiore delle reti Mediaset, che hanno mostrato uno
scenario assolutamente straordinario".
Il Messaggero 29 Agosto
La
notizia da ieri è ufficiale: salta il concerto previsto in città per l’8
settembre. Tedesco: «Mi dispiace»
Senza le Terme Baglioni rinuncia
Il cantante ha rifiutato la proposta del Comune di esibirsi alla marina
E’ definitivamente calato il sipario ieri sull’atteso concerto cittadino di
Claudio Baglioni (nela foto). Una notizia che sicuramente deluderà i tanti fans
del cantante romano, che ormai aspettavano con ansia l’arrivo del loro
beniamino.
Alla fine, dopo tanti “ma” e tanti “forse” a dire l’ultima parola è stato
proprio Baglioni o parlomeno la sua organizzazione. L’artista che dopo il
sopralluogo era rimasto affascinato dalla bellezza delle Terme romane, non ha
accettato, dopo il veto della Soprintendenza per l’utilizzo del sito per il
concerto, di esibirsi alla Marina. Ed a nulla sono valsi i tentativi del Comune
per convincere il tour manager e lo stesso Baglioni che esibendosi alla Marina
avrebbe accontentato un maggior numero di fans e che alle spalle del piazzale
c’è comunque il Forte un bellissimo monumento cittadino. «Niente da fare» è
stata la decisione ufficiale comunicata ieri in tarda mattinata all’assessore
alla Cultura.
«Mi dispiace - ha commentato Ernesto Tedesco - che l’estate civitavecchiese,
dopo tutti i grandi eventi ospitati negli ultimi mesi, non si sia potuta
chiudere in bellezza. Del resto da parte nostra c’è stata fino all’ultimo
massima disponibilità, compresa la proposta di fare il concerto gratuitamente
per il pubblico e pagare noi le spese per l’esibizione. Eravano disposti ad
accollarci tutte le difficoltà logistiche per chiudere la Marina, collocare il
palco “vista Forte”, allestire tribune e settori per lo sbigliettamento e le
conseguenti notevoli spese. Ma non è servito a nulla. O le Terme o niente è
stata l’ultima parola di Claudio Baglioni. E davanti a questa decisione
irremovibile abbiamo alzato le mani!». Cri.Ga.
Il Giornale di Vicenza 28 Agosto
Da oggi tre settimane di divieto di transito nell’arteria del centro storico,
dalla rotatoria della stazione all’incrocio con viale Verdi
Viale Roma chiude causa giostre
Traffico rivoluzionato anche per i concerti di Baglioni a Monte Berico
(g. m. m.) Ben tre settimane di stop al traffico in viale Roma causa giostre. La
tradizionale "Festa dei oto" porta quest’anno una rivoluzione viabilistica
importante, destinata a cambiare le abitudini di molti vicentini fino a metà
settembre. Da oggi, infatti, scatta la chiusura temporanea di viale Roma, nel
tratto che va dalla rotatoria della stazione dei treni all’incrocio con viale
Verdi. Il periodo di validità dell’ordinanza firmata ieri si articolerà dal 28
agosto al 19 settembre.
Le ragioni sono essenzialmente logistiche, legate cioè allo svolgimento del
lunapark in Campo Marzo. «Vista l’ordinanza del 3 agosto dell’assessorato allo
Sviluppo economico - si legge in una nota del Comune - inerente le disposizioni
in occasione del parco divertimenti cittadino, viene disposta la chiusura
temporanea alla circolazione veicolare eccetto bus urbani, extraurbani,
turistici, taxi, veicoli a noleggio con conducente, biciclette».
«Ogni anno notiamo un grande flusso di pedoni che si trasferisce da un lato
all’altro di Campo marzo, attraversando viale Roma di continuo - spiega
l’assessore alla mobilità Claudio Cicero -. In più, questa è la prima edizione
del luna park dall’inaugurazione del parking Verdi. Si prevede, quindi, un
ulteriore aumento dei flussi pedonali nelle tre settimane in cui sarà attivo il
parco divertimenti».
In base alle deviazioni che verranno predisposte per l’occasione,
l’Amministrazione comunale spera inoltre di infilare un tutto esaurito dietro
l’altro nei giorni clou della fiera.
Il traffico, infatti, verrà incanalato lungo viale Venezia da un lato, e
dall’altro lungo viale dell’Ippodromo, che guarda caso sbuca proprio
all’ingresso del maxiparcheggio interrato: un assist per tutti i visitatori in
cerca di un parcheggio per la propria auto.
Motton San Lorenzo. Nei giorni di lunedì 30 e martedì 31 agosto, infine, rimane
chiusa alla circolazione stradale la sede stradale di contrà Motton San Lorenzo,
per lavori di fresatura e asfaltatura della strada. Gli autobus delle linee 1,
5, 7 provenienti da contrà Pedemuro S. Biagio subiranno delle deviazioni di
percorso.
Casello di Vi-ovest.
Oggi e domani, fino alle 18, a causa di lavori per l’apertura al traffico del
nuovo casello di Vicenza ovest, l’autostazione rimarrà chiusa sia in entrata che
in uscita.
Stampa dal 01 Luglio-27 Agosto