Alla cortese attenzione del
Sig. Mario Gamba c/o Servizi Giornalistici rai 3 sez. Cultura e
spettacolo.
Non so se si ricordera’ di me perche’
spero di non essere stata l’unica a contattarla telefonicamente per
protestare sul suo servizio di Sabato 13 giugno relativo all’ultimo
concerto di Claudio Baglioni.
Non mi e’ bastato il contatto
telefonico per chiarirle il motivo del mio risentimento e ripeto che prima
di sparare sentenze contro un personaggio evidentemente amato, si dovrebbe
documentare meglio per capire cosa riescono a percepire i fans di questo
cantante, e non mi sembrano pochi,in quello spettacolo da lei considerato
patetico. Con la sua critica infatti, non solo si spinge a sottolineare
una prepotenza di Baglioni nel voler imporre una sua disumana imperialita’,
ma, in sottofondo, tende a snobbare il vasto pubblico che segue il
cantante, composto da varie generazioni e gusti musicali e non da semplici
adoratori di un boom del momento. Se ci ritiene stupidi quando andiamo in
delirio ascoltando le intramontabili canzoni di Claudio, e’ liberissimo
di farlo, ma non e’ giusto che si serva di uno strumento pubblico per
diffondere la sua idea a chi ha occhi per constatare un successo e non ha
certo bisogno di un Mose’ illuminato che gli insegnera’ la strada.
Queste cose lasciamole ad Emilio Fede che dichiara apertamente la sua
posizione diventando il simbolo della comicita’ giornalistica.
Io non faccio il suo mestiere e quindi
non ho la dimestichezza con l’abilita’ della dialettica, ma
considerandola intellettualmente preparato, penso che sapra’ capire
anche il mio umile linguaggio con il quale cerchero’ di spiegarle meglio
cio’ che lei giudica senza senso. Non mi importa che la cosa possa
interessarle poco, mi basta solo dimostrare che noi spettatori siamo un po’
meno cretini di quello che sembriamo.
La sua contestazione sull’auto che gira
intorno alle tribune ha un preciso riferimento ad un album che Claudio
Baglioni ha fatto nel 1973. In quegli anni il cantante aveva una Citroen 2
cavalli a cui era talmente affezionato da darle pure un nome: Camilla. L’album
non ebbe il successo sperato per questo decise di dare un taglio a tutto e
lo simboleggio’, forse per rappresentare qualcosa a se stesso, o forse
per pura e semplice pubblicita’, applicando il fuoco alla macchina. Nel
concerto, durante quel giro, stava cantando le canzoni di quell’album
che, guarda caso, hanno riscosso un notevole successo in seguito, niente
di meglio quindi che far risorgere quel simbolo distrutto per proiettare
il pubblico indietro nel tempo di ben 25 anni. Come? Baglioni esisteva gia’
allora? Si, anzi, ha cominciato molto tempo prima! Dove stavano i Prince e
Madonna da lei citati al telefono? Esempio puramente puerile visto che
Madonna e’ stata costruita solamente sull’immagine e sulla
trasgressione senza particolari doti vocali da definirla una valida
cantante. Mi sembra strano che un critico spero di successo si lasci
incantare dal protagonismo estero che ha sempre trascinato erroneamente
quel made in Italy che tante volte non avrebbe avuto niente da invidiare a
cio’ che l’America e l’Inghilterra ci hanno sempre imposto, facendo
da padroni ANCHE sulla musica.
Ma andiamo avanti. L’ultima volta che
Claudio Baglioni ha suonato in uno stadio lo ha fatto a Livorno nel
settembre del 1986, io c’ero. Lo sa perche’? Forse no, in quel
concerto dichiaro’ che non avrebbe mai piu’ suonato in uno stadio
perche’ non sopportava l’idea di vedere il pubblico costretto a
restare nella distante tribuna, visto che il campo era considerato il
sacro altare del santissimo calcio, da non inquinare con manifestazioni
musicali, relegate magari in strutture non idonee visto che la musica pur
essendo piu’ gradita del pallone e del teatro, inspiegabilmente non deve
avere la stessa distribuzione delle strutture per praticarla. Ricordo
inoltre che Claudio e’ stato uno dei pochi che ha veramente combattuto
per questo problema, si e’ fatto un bel mazzo e se non e’ riuscito
nell’intento la colpa e’ da attribuire a quei colleghi che, invece di
dargli una mano, se ne sono stati a raccogliere denaro esibendosi dove
capitava fregandosene del risultato acustico, tanto si sa, al pubblico
basta vedere l’artista e se l’ascolto non e’ ottimale non importa
poi molto, l’importante e’ che i biglietti siano stati venduti!.
Mi sembra quindi fuori luogo il suo
presumere che Baglioni non abbia voluto il pubblico vicino a causa dell’allestimento
dello spettacolo, se poi veramente fosse stato cosi’ (e lo dubito) lo
avrebbe fatto solamente per offrire qualcosa di piu’ al suo pubblico che
sarebbe stato numeroso anche se si fosse limitato semplicemente a cantare
da solo con un microfono difettoso, in piedi sopra una cassa d’acqua
minerale. Comunque da fonti certe si sa che le autorita’ hanno concesso
l’agibilita’ sul prato per sole 1500 persone e la cosa e’ stata
appunto il veleno piu’ grande della serata. Aggiungo che io ho visto
Claudio al palazzetto dello sport di Firenze, dove presento’ uno spettacolo
analogo ma molto piu’ studiato e calcolato, bene, ero a tre metri da lui
come tanti altri, e nessuno gli dava fastidio! Lui ha voluto fortemente
questo spettacolo all’Olimpico, lo ha voluto per sfatare quello stadio,
simbolo dell’atteggiamento di chiusura ai concerti rock-leggeri da parte
delle istituzioni. Per quanto riguarda Ramazzotti, ha solo da ringraziare
se ha potuto esibirsi anche lui in quel posto senza rompersi tanto le
scatole e mettere mano al portafoglio per offrire qualcosa di piu’...
[cut]
Eppure lei mi ha detto che
intervistandolo le e’ sembrato una persona sincera e civile. Da cosa
deriva dunque il suo astio? Spero non provenga da un occhio di riguardo
per Ramazzotti vista la rivalita’ che si e’ venuta a creare fra i due.
Non avrei da biasimarla per questo perche’ ognuno e’ libero di gradire
chi vuole, l’errore magari e’ di cercare un paragone, dare piu’ luce
ad un personaggio che certamente ne ha piu’ bisogno. Il rischio e’ di
assumere una posizione di ottusita’ sminuendo un personaggio amato per
cercare un certo valore in chi, pur essendo gradito, non puo’, o non
vuole dire qualcosa di piu’ al suo pubblico. Anche mio fratello suona la
batteria, non ha i mezzi di Baglioni, e ha solo poche centinaia di persone
come pubblico. E’ gradevole ma non mi sogno neanche di criticare Led
Zeppelin dicendo che lui con la sua semplicita’ merita di piu’. Questa
comunque e’ un osservazione priva di fondamento,visto che al telefono
lei ha dichiarato di non gradire ne’ Baglioni ne’ Ramazzotti. Allora
ci deve essere altro. Cosa?
Sa in cosa consiste una festa? Per me e’
una unione di persone che si divertono. Quando vado a una festa e vedo la
gente ballare e saltare non mi sto a chiedere se i movimenti che fanno
sono giusti oppure no, vedo che si divertono e basta, questo e’
sufficiente a trasmettermi allegria. Claudio aveva impostato quella serata
come una festa, tutti si dovevano divertire, lo spettacolo era puro
divertimento senza l’onere dello schematico movimento, eccetto quelli
richiesti per la costruzione scenografica di particolari canzoni. Non
importa se le ginnaste si muovevano a caso e se i ballerini non avevano
troppa voglia di seguire il ritmo, l’importante era divertirsi e
trasmettere allegria niente a che vedere con lo spettacolo di Firenze che
cito nuovamente, dove nulla era lasciato al caso, a dimostrazione che
anche il Duce come lei lo ha definito, sa costruire uno spettacolo
impeccabile. Ad una festa l’impeccabilita’ e’ messa in secondo piano
e si puo’ pure sbagliare tante cose se puo’ servire a far sorridere,
si puo’ perfino cantare qualche canzone in playback se il momento lo
richiede, si puo’ fare suonare nostro figlio che strimpella appena la
chitarra e sara’ gradito a 90.000 persone che non stanno ad analizzare
la preparazione tecnica e il mantello di Nembo Kid. Anche questa e’
semplicita’, non solo quella di Ramazzotti di cui non voglio accennare
minimamente la retorica. Che cosa e’ per lei una festa? Qualcosa di
diverso da tutto questo?
Concludo qui perche’ penso di averle
gia’ rubato troppo tempo, tralasciando i motivi per cui Baglioni ha
smesso di cantare in Spagna, le ricerche musicali con altri artisti
internazionali, i soldi investiti alla ricerca per lo sforzo di migliorare
l’acustica dei palazzetti, il paragone con soggetti intoccabili che non
voglio criticare pur avendone motivi e tante altre cose che
dimostrerebbero solamente quanto sia importante documentarsi prima di
sparare sentenze personali ad un telegiornale seguito anche da chi di
Baglioni ne sa piu’ di lei pur non avendolo conosciuto personalmente.
Spero di non averla offesa perche’ non
era mia intenzione farlo, ho solo cercato di spiegarle quanto si puo’
risentire un pubblico che ama un artista per le emozioni che riesce a dare
ai suoi seguaci. Le emozioni sono ormai talmente rare, quasi introvabili e
non e’ giusto cercare di toglierci quelle poche che abbiamo. Sappiamo
contare, abbiamo gli occhi per vedere e soprattutto siamo talmente stupidi
da credere alla televisione e se la televisione paga fior di quattrini per
trasmettere un concerto in diretta in prima serata, sacrificando tre ore
del proprio palinsesto a scapito di programmi ben piu’ "comuni" (?) come Carramba o Fantastica italiana….un motivo ci sara’.
Cordiali saluti
Silvia
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