Claudio Baglioni Unaparolaperte.net

 

 

Tour InCanto 16 Maggio 2001 Pisa: in occasione dell'evento il quotidiano Toscano"Il Tirreno" mi ha offerto la possibilita' di redarre con l'aiuto di mio fratello, alcuni articoli.

Clicca sulle foto per leggere le bozze degli articoli 

 per le foto grazie a Andrea Passerini

per le foto grazie a  Caterina di Roma
 

Ne sono usciti 5 tranne la recensione del concerto che ho inviato in ritardo. Questi sono gli originali, nella versione giornalistica e' stata cambiata qualche parola e soprattutto i titoli....(purtroppo).

Articolo del 29 Aprile

Teatro Verdi: aspettando Baglioni 

Per InCanto svaniscono i biglietti 

Puo’ un secchiello contenere tutti i granelli di sabbia di una spiaggia? In occasione del nuovo tour di Claudio Baglioni "InCanto" i teatri italiani si trovano spesso a dover rispondere a questa domanda. La decisione dell’artista, di esibirsi nei vari teatri con il solo accompagnamento del piano e’ stata certamente affascinante ma, considerando il folto pubblico che normalmente riempie gli stadi durante i suoi "normali" concerti, era immaginabile che avrebbe creato qualche problema. Ne sanno qualcosa i fortunati fans che si sono accaparrati i biglietti per il Teatro Verdi di Pisa, che per raggiungere lo scopo hanno replicato le gesta di Ulisse nell’Odissea. Claudio Baglioni si esibira’ al Verdi il 16 di Maggio, proprio il giorno del suo cinquantesimo compleanno, circa 900 posti disponibili per migliaia di pretendenti, e non solamente perche’ per la prima volta il cantante fa tappa nella citta’ toscana. Il caos era prevedibile, la prevendita cominciava il 19 Aprile alle 16, ma si poteva contattare la biglietteria per la prenotazione con carta di credito fino dalla mattina alle 11. Facile no? Tutt’altro! Il numero fornito era praticamente inutilizzabile e dopo un paio di ore di continui tentativi restava solo l’opzione di recarsi sul posto. Sempre piu’ difficile. A parte i problemi di parcheggio che sarebbero il minimo, davanti al teatro si contavano gia’ decine di persone ed erano solamente le 13, tenendo conto che la biglietteria aveva preannunciato l’intenzione di istallare l’apposita macchinetta distributrice dei numeri segnaposto intorno alle 14.30, che cosa sarebbe successo un’ora dopo? Per organizzare meglio la cosa, alcuni ragazzi, fin dalle 9 stavano redigendo una lista e consegnavano di propria idea dei numeri segnaposto, scavalcando insomma la biglietteria che in seguito ne aveva accordata la collaborazione: <<Siamo impreparati,>> diceva l’addetto alla biglietteria <<non ci eravamo mai trovati in una situazione simile.>>. L’apice del tutto doveva comunque verificarsi alle 14.30, quando cioe’ sarebbero arrivati gli ulteriori pretendenti che sapevano di dover ritirare il segnaposto a tale ora. E cosi’ fu. Fioccarono le prime proteste e le accuse ai responsabili del teatro per aver autorizzato estranei alla distribuzione dei numeri, era comunque difficile stabilire da quale parte stesse la ragione, in effetti chi prima arrivava avrebbe ugualmente preso il numero piu’ basso, quindi, potrebbe non esserci niente da obbiettare. <<Io mi sono alzato alle 5.30, ed ho fatto la fila anche al teatro de La Spezia>> diceva uno dei piu’ fortunati. <<Sono qui dalle 9 ed ho il numero 11>> replicava un altro. Poi, tramite accordi fra le varie amicizie che si erano formate, dato che ogni possessore di segnaposto poteva acquistare fino ad un massimo di dieci biglietti, quindi il numero tot, "faceva spesa" anche per l’amico con il numero piu’ alto, si poteva assistere ad una vera e propria caccia ai segnaposto inutilizzati. Alla fine, rimaneva l’amarezza e qualche scena di pianto, da parte di coloro che pur avendo lottato fino alla fine, non erano riusciti a soddisfare il loro piccolo grande desiderio…. E Fra poco tocchera’ a Firenze. No, un secchiello non puo’ contenere tutti i granelli di sabbia di una spiaggia.

Silvia e Alberto 

Articolo del 6 Maggio

Alla ricerca dell’intimita’

Aspettando Baglioni al Teatro Verdi (atto II )

(50 candeline sotto la torre)

 Partira’ questa sera da Ascoli (ieri per chi legge), il nuovo "viaggio" di Claudio Baglioni che fara’ tappa in una grande parte dei teatri italiani. La lotta per accaparrarsi i biglietti, come avevamo preannunciato Domenica scorsa descrivendo l’odissea dei fans, che hanno dovuto sudare per un posto al Teatro Verdi di Pisa, si sta ripetendo piu’ o meno in tutte le citta’. Non si placano le polemiche verso le biglietterie che, comprensibilmente, sembrano proprio impreparate all’evento, le prevendite non seguono l’iter annunciato in precedenza ed avvengono quasi a sorpresa, come per evitare gli assalti ai botteghini. Ed a Pisa si contano i giorni, Baglioni si esibira’ il 16 maggio, proprio il giorno del suo cinquantesimo compleanno e sara’ accompagnato solamente dal suo pianoforte. Questa scelta suscita molte curiosita’, gia’ in passato l’artista aveva intrapreso la strada da solista nell’ambito del tour "Assolo", nel quale non partecipava il suo consueto gruppo di musicisti, ma l’accompagnamento per le sue canzoni si avvaleva di strumentazione elettronica oltre ai tradizionali pianoforte e chitarra. Baglioni tende a precisare che questa volta si tratta di un concerto diverso, resta da domandarsi il perche’ di tanta intimita’. Ma non e’ neanche troppo difficile rispondere, chi conosce il cantante sa bene che la sua ricerca continua di emozioni e perfezione lo spinge sempre oltre alle consuete idee. In una breve cronologia possiamo riassumere alcune tappe fondamentali del suo rapporto con il palco. In un concerto tenuto allo Stadio di Livorno nel 1986 Claudio Baglioni rimase amareggiato per aver visto il suo pubblico relegato nelle tribune, nonostante gli fosse stata concessa precedentemente l’agibilita’ del campo. Dichiaro’ che non avrebbe piu’ suonato negli stadi se tale scelta avesse avuto la conseguenza di isolarlo in mezzo ad un prato deserto. La ricerca di perfezione lo spinse a scegliere impianti acustici particolari per ottimizzare le sonorita’ nei concerti che successivamente tenne nei palasport. . In seguito, l’estro dell’artista si manifesto’ nuovamente nel desiderio di improvvisare i suoi concerti in vari luoghi italiani, con il tour "Giallo", infatti, Baglioni girava con un camion opportunamente attrezzato e teneva dei piccoli concerti improvvisati e gratuiti per chi era presente in un qualsiasi luogo in quel momento. Poi, con il tour "Rosso", memorabile per la teatralita’ e le scenografie, decise di abolire completamente le transenne che lo separavano dal pubblico e dichiaro’ testualmente: "Vorrei che ai concerti si vedessero piu’ amministratori, piu’ politici. Cosi’ potrebbero rendersi conto che si puo’ fare uno spettacolo anche senza transenne, senza barriere tra chi canta e chi ascolta. Si deve abbattere quel luogo comune che vede i ragazzi amanti della musica in genere, come fossero devastatori di ogni cosa al pari di un branco di cavallette. Solo invertendo questa credenza, forse, avremo a disposizione nuovi spazi". E finalmente infranse la sacralita’ degli stadi con un mega-concerto all’Olimpico di Roma al quale seguirono altre tappe in altri vari importanti stadi. Il resto e’ storia recente, appena terminato il tour "Blu" denominato anche "Il viaggio", dove la tecnologia faceva da padrona, Baglioni ha sperimentato l’armonia dei luoghi storici, esibendosi negli anfiteatri o fra i monumenti del ricco patrimonio italiano. Forse e’ proprio da questa emozione che si e’ scaturita l’attuale idea, una sorta di intimita’ con un pubblico di ascoltatori che non conosce eta’. A Pisa ci si aspetta questo, un nuovo sogno fatto di note, e quella voce che ha coinvolto varie generazioni, quella di un cinquantenne sul quale il tempo pare non segnare un confine, sapra’ certamente regalarci un’emozione in piu’. Il sipario e’ ormai aperto… Buon "viaggio" Claudio.

Silvia e Alberto 

Articolo del 11 Maggio

Una voce, un pianoforte ed un pubblico assolto contorna l’InCanto

Aspettando Baglioni al Teatro verdi (atto III)

 (Baglioni in concerto un attesa spasmodica)

Nell’aria si respira gia’ il sapore di una festa e Claudio Baglioni si sta preparando a spengere le sue cinquanta candeline. Nelle prime date del nuovo tour "InCanto" infatti, il pubblico ha accennato un augurio di buon compleanno e con molta simpatia, il festeggiato si e’ ritirato in un angolo per eseguire un gesto di rito che sarebbe indelicato descrivere. "Fare gli auguri di buon compleanno in anticipo porta male" dice l’artista che, come ripetiamo, compira’ i suoi 50 anni proprio il 16 maggio, data della sua esibizione al Teatro Verdi di Pisa. Un gesto scaramantico ingiustificato? Sembrerebbe proprio di no dati gli ultimi eventi, Claudio Baglioni ha infatti dovuto annullare la data di Salerno per febbre. Pare che il medico gli abbia prescritto 24 ore di riposo assoluto, quindi sarebbe stata compromessa anche la data di Napoli e voci di corridoio aggiungevano che aveva gia’ disdetto l’albergo. Fortunatamente, la voglia e la tenacia di Baglioni supera ogni prescrizione medica ed anche il pubblico napoletano ha potuto gustarsi il suo idolo in perfetta salute con una performance che non ha deluso le aspettative: "Se la febbre fa questo effetto, ben venga!" dice scherzosamente Michele, "Non so di quale tipo di influenza abbia sofferto, ma la voglio anch’io!", aggiunge Ivan, questo per citare alcune voci catturate dal coro dei fans. Ivan poi ci fa una dettagliata descrizione del "suo" InCanto, trova il concerto incredibile e fantastico, con brani un po’ dimenticati, molti mai eseguiti dal vivo, riproposti in una maestosa chiave espressiva. Non nasconde l’emozione e la soddisfazione di avere strinto la mano a Claudio. Ma preparare il pubblico pisano all’evento "InCanto" non e’ facile, ogni concerto non e’ mai la replica di un precedente e stabilire quale sara’ la scaletta del 16 maggio appare un’impresa abbastanza ardua. Dalle date gia’ effettuate comunque si colgono gia’ le prime emozioni che non tradiscono le attese. Claudio appare in piena forma, il suo invito e’ di non togliere il cuore di fronte all’incanto, "Un invito a irrigare, di quando in quando, quel terreno un po’ troppo incolto nel quale lasciamo avvizzire certe emozioni". Sembrano lontane le scenografie elettroniche di un anno fa, quando il "Viaggiatore sulla coda del tempo" correva sopra un palco scintillante di fuochi oleografici e luci multicolori, circondato dai suoi musicisti. Ora Claudio, da solo, immerso in uno sfondo figurativo ridotto all’essenziale, si siede al pianoforte che, come un compagno di cammino nel suo percorso musicale, lo aiuta ad armonizzare la melodia nella quale fonde i suoi testi. Con oltre due ore di musica, parole e scherzosi dialoghi con il pubblico, ripercorre nuovi e vecchi successi come "Strada facendo", "Amori in corso", "Solo", per citarne alcuni, resi ancora una volta diversi dalle nuove interpretazioni che sembrano nascere in quel preciso momento. Il pubblico vorrebbe intervenire, ma capisce di non poter interrompere quell’intimo sound, cosi’ personale da mantenere l’esclusivita’ del solo ascolto. Qualcuno piu’ distratto si lascia andare ad un coro disarmonico, ma e’ prontamente richiamato dai compagni spettatori di quella nuova notte di note, come per ricercare un rispetto dovuto che, negli ultimi tempi, pare sia gradito all’artista. Il concerto va avanti fno alla fine, no, c’e’ ancora tempo e Claudio concede come generosamente sa fare, i consueti bis. E c’e’ anche "Questo piccolo grande amore", ma non e’ piu’ quella storia di un tempo, la maturita’ musicale, la continua ricerca e la sperimentazione hanno completamente tolto un’etichetta che si e’ portato dietro per anni…. Oggi Claudio Baglioni non e’ piu’ quello della "maglietta fina".

E ci fermiamo qui scavalcando per un momento i doveri giornalistici, lasciamo spazio alle sorprese che il pubblico pisano merita di scoprire da solo, vi possiamo assicurare che sono davvero tante. A Pisa e’ veramente iniziato il conto alla rovescia… Qualcuno sta gia’ respirando l’aria dell’InCanto, un alito di note che si alzeranno dal Teatro Verdi, per proiettarsi nell’infinito.

Silvia e Alberto

Articolo del 15 Maggio

Claudio Baglioni una fusione tra arte e cultura

Aspettando Baglioni al Teatro Verdi (atto IV)

 (Tutto esaurito domani al Verdi per il concerto di Claudio Baglioni)

Ancora due tappe, Palermo e Messina e poi ci siamo. Mercoledi’ 16 Maggio il Teatro Verdi di Pisa aprira’ le sue porte per l’atteso concerto di Claudio Baglioni. E’ impossibile trovare un biglietto, gia’ esauriti solo poche ore dopo la prevendita, ma c’e’ sempre chi coltiva la speranza di un impegno improvviso da parte dei piu’ fortunati che, in tal caso, potrebbero cedere il posto. E Cosi’ si susseguono le richieste, prevalentemente attraverso Internet e in special modo sul gruppo di discussione it.fan.musica.baglioni (che con l’occasione ringraziamo per l’aiuto offerto nelle recensioni). Il nuovo Tour "InCanto fra pianoforte e voce" era partito da Ascoli il 2 Maggio, per fare tappa nei teatri di 37 citta’ italiane, e’ ormai giunto ad un quarto di percorso. L’entusiasmo sollevato e’ altissimo, per chi ha avuto la fortuna di assistere a piu’ esibizioni e’ stato come partecipare a spettacoli diversi, Claudio Baglioni, infatti, non si ripete, forse per non lasciare niente di prevedibile. Per quanto potremmo descrivere quindi, lo spazio per le sorprese non sarebbe compromesso. La principale sorpresa comunque, risiede sempre nella particolarita’ di questo concerto, "Volevo ridurre le canzoni al loro nucleo." Dice Claudio nell’ampia descrizione del suo InCanto, "Togliere tutto cio’ che non serve e ritornare a quei tre elementi essenziali e irrinunciabili (melodia, armonia e testo) per i quali le chiamiamo canzoni." L’essenza della musica quindi come aspetto profondo e culturale che ci richiama all’arte, troppo erroneamente focalizzata nella musica lirica, classica, operistica che sembrano mantenerne l’esclusivita’. Non e’ solo una nostra opinione, ma anche quella dei tanti fans che hanno visto chiudere le porte del teatro San Carlo di Napoli a questo spettacolo, il cui valore non e’ certamente inferiore alle rispettabili manifestazioni musicali di un certo spessore. A Napoli il concerto si e’ tenuto ugualmente e con successo, al Teatro Bellini. Sarebbe sicuramente l'ora di rimuovere certe rigidita' e ci preme cogliere l’occasione per porgere l’invito ad aggiornare il termine "cultura" estendendolo a cio’ che fortemente consideriamo paritario. Quando un musicista riesce a coinvolgere un pubblico eterogeneo nell'arco di una lunga carriera, non si puo' parlare di semplice moda, ma di vera e propria arte. E la conferma dello spessore artistico di Claudio Baglioni si mostra in modo rilevante proprio in questo tour, dove il musicista riesce a mettere in maggiore evidenza la sua estensione vocale offrendo alle sue canzoni piu' datate, quella nuova formula evolutiva, frutto di anni di studio. L'abilita' di sfruttare il piano per una giusta dose di armonizzazioni, ben si interfaccia con la linea melodica dove scorrono i suoi testi, mostrando una globalita' di composizione tutt'altro che scontata. Claudio non delude mai il suo pubblico, le varie generazioni che si sono susseguite attraverso la sua musica, trovano appagata ogni esigenza. L'unica nota dolente resta l'esiguo numero di posti dei teatri, ben lontano da soddisfare la vasta schiera dei fans. A Pisa solo 900 persone stanno per vivere questa memorabile esperienza. E' auspicabile la realizzazione di un nuovo video, cosi' come e' stato fatto per il precedente tour "Sogno di una notte di note", per alleviare la delusione di chi non e' riuscito a trovare un biglietto. Un video non offre le stesse emozioni di una rappresentazione dal vivo, ma puo' contribuire a coinvolgere nell'evento gli sfortunati esclusi e ad immortalare un qualcosa che diventa storia musicale, un documento che lascia un segno positivo nella carriera di un artista che in questo tour conia il termine "incantautore". Ci speriamo, perche' nel tempo si possa ancora assecondare quel bisogno di sognare. Perche' nel tempo si possa rinnovare la magia di un.... InCanto.

Silvia e Alberto

Articolo del 16 Maggio

Il Teatro verdi apre il sipario all’InCanto

Aspettando Baglioni al Teatro Verdi (V atto)

(Claudio, auguri per l'InCanto dei tuoi 50 anni)

Questa sera finalmente il Teatro Verdi aprira’ il sipario al tanto atteso concerto di Claudio Baglioni, "InCanto tra pianoforte e voce", che sta riscuotendo un grande successo nei vari teatri lirici piu’ belli del nostro paese. Non mancheranno sicuramente gli auguri dei fans, dato che, come ripetiamo, proprio oggi Claudio dovra’ spengere le cinquanta candeline sulla sua torta e nonostante l’artista non abbia concentrato l’attenzione sulla ricorrenza, siamo sicuri che nessuno dei suoi seguaci si sia dimenticato di questo. Sorvoliamo gli ulteriori aspetti descrittivi dell’evento gia’ citati negli articoli precedenti, soffermandoci invece a quello che e’ l’intimita’ stessa del concerto. Si tratta di una vera e propria fusione fra la musica essenziale e la voce, con quella particolarita’ di armonizzazione tipica della creativita’ di Claudio. Questo ci richiama ad una maggiore attenzione all’ascolto e sta a noi saper dosare gli interventi al fine di cogliere le vere emozioni della serata. E’ "l’invito a non togliere il cuore all’incanto" come Claudio descrive, e aggiunge: "io non l’ho mai fatto, anche se sconfitte e tradimenti non mancano e il prezzo che si paga e’ comunque alto, e cerco ogni giorno – barca contro la corrente – di non perdere la capacita’ di lasciarmi incantare". E intanto i fortunati 900 che si sono aggiudicati una poltrona al Verdi si stanno gia’ chiedendo quale sara’ la scaletta, con quale brano iniziera’ il concerto, e quanti bis concedera’, vivendo nello stesso tempo la consumazione di un finale, con la stessa sensazione che Leopardi seppe descrivere ne "Il sabato nel villaggio". In molti hanno scandagliato vari siti Internet alla ricerca di notizie e preludi, trovando magari anche qualche articolo scritto con un po’ di leggerezza. Ma dalle citta’ che hanno gia’ ospitato il tour si puo capire che non c’e’ uno schema prefissato, tutto e’ una sorpresa cosi’ come lo e’ stata la realizzazione di questo nuovo ed intenso viaggio. Claudio fa un nuovo regalo al suo pubblico, rompendo le convenzioni che lo vorrebbero al centro di una grande platea, riuscendo a mantenere quel legame piu’ solido con lo spettatore fino a ricercarne un contatto diretto, come a riportare cosi’ l’arte dello spettacolo nei basilari luoghi di origine. L’attesa e’ finita, Claudio entrera’ in scena...."Mettero’ all’incanto tutto quello che ho: armonie, melodie e parole. Le offro alla vostra emozione; all’emozione migliore che saprete suscitare. Penso sia io che voi sappiamo bene che, senza quell’emozione, l’incanto si spezzerebbe. Perderebbe la sua qualita’ piu’ importante e resterebbe, molto piu’ semplicemente, canto." Un saluto, un applauso, e tutto puo’ cominciare. Nessuna identita’ nei ruoli, sapremo essere attori e spettatori, per una lunga notte di note.

Permettetemi adesso una nota personale. Chi ha seguito la nostra serie di articoli sicuramente avra’ capito che questi non avevano la mano di un giornalista ma di una semplice appassionata alla musica di Claudio Baglioni. Ho invaso un po’ la cronaca locale per attendere insieme agli altri fans il concerto di questa sera, mi sono improvvisata giornalista per creare un preludio all’evento e con l’aiuto di mio fratello ho cercato di mascherare la non professionalita’. Ringrazio "Il Tirreno" per avermi concesso questa opportunita’ e ringrazio coloro che hanno avuto la pazienza di seguirci. E soprattutto ringrazio Claudio Baglioni. Tu che probabilmente leggerai questi righi saprai comprendere che almeno una volta, si puo’ accettare i commenti di chi crede di conoscere bene il tuo mondo artistico, e spero che mi scuserai per aver preso il posto di un giornalista vero, ho semplicemente cercato di sostituire la professionalita’ alla voce dell’emozione, non so se ci sono riuscita, ma ci ho provato e questo mi basta.

Ti faccio i migliori auguri di Buon Compleanno offrendoti in dono quel tappeto di attesa che ho voluto creare e questi, forse troppi, righi scritti da una semplice clabber che non ha saputo resistere alla tentazione di esaltare cio’ che per molti e’ un concerto, ma che per altri e’ il rinnovare un incontro, una magia…..un InCanto.

Silvia e Alberto

 

Articolo del 18 Maggio Recensione (ma non e' stata inviata in tempo)

Cronaca di una festa annunciata

(Aspettando Baglioni al teatro Verdi ultimo atto)

Emozionante performance di Claudio Baglioni al teatro Verdi

Lo avevamo preannunciato, al concerto di Claudio Baglioni al Teatro Verdi non potevano mancare le sorprese, una su tutte, un gradito ospite inatteso. Ma andiamo con ordine. Gia’ nell’attesa fuori dal teatro si notano numerosi fans desiderosi di festeggiare i 50 anni di Claudio, in mano hanno fiori, torte, pergamene e quanto la fantasia possa immaginare. Il sipario si apre e le prime note del piano itroducono "Acqua dalla luna" mentre uno scrosciante applauso accoglie il cantante. E’ proprio durante i saluti di rito che il Verdi inneggia il coro di "tanti auguri", ma sembra che Claudio sia un po’ stanco dei festeggiamenti, iniziati negli altri teatri gia’ da oltre quindici giorni, e cerca di sviare. "Mancano tre ore e finira’ anche questo giorno" dice in tono scherzoso, forse neanche troppo. Fra un brano e l’altro si intrattiene con il pubblico, in occasione dell’esecuzione di "Tamburi lontani" spiega che il concerto e’ dedicato a suo padre e ricordando quando gli compro’ il suo primo pianoforte. Il pianoforte, uno strumento che ha accompagnato il percorso artistico di Claudio fino ai giorni nostri che insieme alla chitarra ha dato vita alle sue varie composizioni, dalle meno conosciute "Ti amo ancora", "Il sole e la luna" "Lacrime di Marzo", fino ad arrivare a "Pace", "Acqua nell’acqua", " A Cla’", riproposte adesso in una versione nuova, ma che mantiene piu’ che mai l’originalita’ del rapporto fra cantautore e strumento, privo di tutto il contorno musicale che ha in seguito elaborato il sound di ogni singolo brano. Questo tour e’ davvero particolare, una serie di concerti per ascoltatori interessati, come a ricercare per un attimo di spengere quell’interruttore festoso di grida e cori che hanno accompagnato i tours precedenti. Claudio non perde l’occasione per farlo presente, il pubblico capisce, e cerca di rispettare quelle nuove sonorita’, trattenendosi dalla voglia di partecipare invadendo il campo musicale. "Non ho mai affermato di detestare la gioia festosa e commovente di un auditorio vivo", ha detto Claudio recentemente, indicando particolari occasioni nelle quali si deve rispettare chi vuole ascoltare, in particolar modo, quando i brani sono presentati in una forma diversa dal solito. Poi non manca di citare i botteghini dei teatri, che dovevano avere l’esclusivita’ della prevendita, senza favorire nessuno, in modo da creare un pubblico con un maggiore interesse a quel tipo di spettacolo, prima che all’artista stesso. E arriva la sorpresa clou. Dalle casse monitor sul palco si sente un’interferenza, Claudio volta lo sguardo verso i tecnici, la cosa si ripete e dopo pochi istanti da un lato del palco fa la sua comparsa Fabio Fazio che cantando "Tanti auguri" si avvicina a Claudio porgendogli una torta con tanto di candelina. Si alza una vera e propria ovazione dalla platea, il cantante resta vistosamente sorpreso, poi abbraccia l’amico e coglie l’occasione per far capire che il vano tentativo di evitare quella speciale ricorrenza era per limitare il piu’ possibile l’attenzione del pubblico verso un artista che di attenzione ne ha gia’ tanta, fino da ritenere opportuno non rinnovarla con ricorrenze che esulano dal vero e proprio mestiere. La serata adesso prende un’altra direzione, Claudio sembra rilassarsi e si lascia andare a ripetuti meddley agevolando questa volta lui stesso la partecipazione del pubblico. E Cosi’ fra "Questo piccolo grande amore", "E tu come stai", "La vita e’ adesso" e tanti altri intramontabili successi si va avanti fino al riprendere le redini del solista. Una citazione dovuta per le emozioni suscitate da "Quante volte" che il cantante introduce con un flebile fischio, e "Tutto il calcio minuto per minuto" al quale al piano si aggiunge il suono di un metronomo, poi ancora una nuova struggente versione di "Fammi andar via" fino a "Stelle di stelle" ridotta adesso ad un solo canto dopo la scomparsa di Mia Martini. Ma l’esecuzione piu’ calda di questo tour resta "Buona fortuna", spoglia da ogni nota strumentale e senza neanche fare uso del microfono. Il Teatro si stringe silenzioso intorno a questa emotiva interpretazione lasciandosi andare ad un lungo applauso finale da brivido. Alcuni bis ed il concerto finisce con "Solo", come a rappresentare un senso di nostalgia di qualcosa, la stessa nostalgia che traspare nella triologia discografica di Claudio, un musicista che ha ancora molto da dire, e che solo il futuro sapra’ accogliere con la stessa intensita’ di come ha accolto la sua carriera artistica, perche’ sono pochi i ragazzi di 50 anni che si chiamano…. Claudio Baglioni.

Silvia e Alberto