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O ci sei o ti fai, io voglio esserci 11/11/02 Verona Rassegna Stampa
Un coro unanime ha
accompagnato Claudio Baglioni e la sua band nel ...
(Il Tempo 17/11/02 di Elena
Gaiardoni)
... suo «Piccolo, grande amore». Le voci erano giovani, meno che ventenni, al
Palazzetto dello Sport di Verona, dove il cantautore romano ha inaugurato il
breve tour voluto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri a favore della
campagna contro la droga, «O ci sei, O ti fai. Io voglio esserci».
L'organizzazione è stata gestita da molte comunità terapeutiche d'Italia, che
hanno affollato il Palazzetto di ragazzi ed anche di nostalgici (con e senza
età!) di un Baglioni apparso in camicia bianca e pantalone nero, come se il
tempo del "piccolo, grande amore" non fosse trascorso. Come se fosse stato ieri,
per lui che ha cantato quasi per tre ore, passando dal piano alla chitarra al
tamburello, e per il pubblico che ha accolto con un calore nuovo proprio le
prime, intramontabili canzoni. «Io non mi faccio, per questo ci sono» ha detto
Baglioni tra "un amore bello come il mare" e una "ninna, nanna" contro le
guerre. Semplice e più giovanile di quando negli anni '70 vagava triste tra i
mercatini di Porta Portese con i suoi spessi occhiali dalla montatura
intellettualmente nera e le storie tragicamente finite, maturo quanto occorre
per lanciare un messaggio passato da una strada problematica ed anticonformista
ad una strada di partecipazione accorata e di coraggiosa denuncia, Baglioni è
sembrato fratello e padre dei ragazzi che portavano il motto della pubblicità
dedicata a Marco, il giovane che improvvisamente cambia, non c'è più, si fa, ma
poi torna ad esserci, impresso su un berrettino bianco. Per cantare la sua
canzone d'eterno ragazzo ad una festina con una voce tanto incantata quanto
segnata da un tono virile, per cantare un richiamo che crede non solo di fermare
la droga ma anche di risvegliare la possibilità di un ritorno da questo inferno
terrestre, Baglioni sarà anche a Roma nei primi giorni di dicembre.
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Verona
Il viaggiatore del sogno
contro i "viaggi" di altro tipo...
(Gazzettino Online 13/11/02 Giò Alajmo)
Aveva appena finito il lungo tour nei
teatri culminato con la messa in rete delle sue canzoni poi raccolte in un
megacofanetto venduto via internet dopo essersi reso conto che, nonostante
tutto, la rete è ancora troppo giovane per la gran parte dei suoi fan. Ora lo
ritroviamo a Verona, quasi a sorpresa e in sordina, per un concerto gratuito al
palasport che apre la campagna "O ci sei o ti fai" del ministero, con il
supporto della comunità di San Patrignano e altre associazioni di volontariato.
Insomma il viaggiatore del sogno contro i "viaggi" di altro tipo. «Ma non vorrei
diventare testimonial o trascinatore di nessuna campagna - dice Claudio Baglioni
- semplicemente ero in studio a registrare il mio prossimo disco quando è
arrivata la proposta di fare questi concerti, a Verona e poi il 6 a Roma, ci
siamo guardati in faccia con i musicisti e ci siam detti: "Ci sei o ti fai? Noi
non ci 'facciamo' quindi mi sa che bisogna esserci..."».
Il risultato è oltre due ore di concerto in quartetto anche se con un
consistente supporto tecnologico di parti strumentali preregistrate a vestire i
brani dei suoni "giusti".
Il pubblico non è quello delle grandi occasioni. La distribuzione degli inviti,
unico modo per accedere, ha preso strade curiose, per cui uno spettacolo rivolto
ai giovani e agli studenti è forse quello di Baglioni con il maggior numero di
volti adulti e perfino anziani, con qualche posto vuoto e molti fan a lamentarsi
per non essere riusciti ad accedere allo show.
Pepi Morgia ha creato per l'occasione un palco vuoto illuminato dall'alto di tre
tralicci metallici da luci ambrate a scaldare l'ambiente con pochi tocchi e
poche luci essenziali. Un pianoforte a coda, una tastiera elettronica, Lele
Melotti alla batteria, Paolo Gianolio alle chitarre, Paolo Costa al basso,
Baglioni torna a offrire un ampio estratto del suo repertorio.
Parte da solo con "Io sono qui" e poi attraversa con la band "Le vie dei
colori", "Vivi", "Dagli il via". Da solo con la chitarra restituisce a "Poster"
la forma originaria, aiutato dall'inevitabile coro del pubblico che lo segue in
"Acqua dalla luna", "Chi c'è in ascolto", "Quante volte", "Quanto ti voglio" e
"Bolero". "Avrai" in versione solitaria precede il momento di magior significato
della serata con "Cuore di aliante" e un'intensa "Uomini persi". «Non bisogna
perdere gli uomini, non bisognaperdere uomini neanche in qualla grande follia
che pè la guerra», dice precedente l'antimilitarista "Ninna nanna nanna ninna"
tratta da Trilussa. E visto che il tema della serata è il rifiuto delle droghe
"Noi no" diventa una dichiarazione d'intenti a tema, non senza aver denunciato
che non ci sono solo le droghe classiche ma anche un «mondo drogato e forsennato
di suo, con l'informazione che non cerca la verità e una democrazia che di
fatto non c'è».
Diventa un messaggio di speranza "Un giorno nuovo" e un regalo agli "amici" il
riassunto di una vita, da solo con il coro, riproponendo le sua canzoni più
amate, da "Amore caro amore bello" a "E tu", "Sabato pomeriggio", "Tu come stai"
e un inusitato ritmo elettrofunk per "Questo piccolo grande amore" prima del
finale, "Adesso la pubblicità", "Mille giorni di te e di me", e i bis, da
"Strada facendo" a "La vita è adesso" e "Via".
Il nuovo disco? «Sarà pronto per febbraio-marzo. Le musiche ci sono, i testi
quasi. Sto cercando di non farmi incastrare dall'album a tema e di semplificare
le musiche. Ci saranno molte chitarre, sezioni d'archi e una di fiati a fanfara,
una cosa un po' bandistica, e poca elettronica. Ho scritto venti brani e insieme
con i musicisti faremo una scrematura lasciandone una dozzina».
L'8 dicembre a Roma terrà il consueto raduno del ClaB, con un concerto
autocelebrativo per la goduria dei suoi fan più accaniti e organizzati.
Il problema droga? «Si parla molto di una generazione vuota. Secondo me
invece è troppo piena, troppi stimoli, troppe pressioni, troppe offerte. I
ragazzi avrebbero bisogno di essere svuotati un po' e di prendersi un po' di
tempo per pensare e dare valore alle cose».
Televisione. L'idea di un programma tuo è sempre in piedi? «Le proposte ci sono.
Mi avevano anche proposto di andare a "Operazione Trionfo" a fare la chioccia,
ma l'idea della chioccia non mi è andata molto giù. Comunque finchè l'unico
problema della tv è l'auditel la cosa non mi interessa. In mutande come Morandi
mi ci sono già messo anni fa, da Celentano...».
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L’evento. Più di seimila
spettatori al concerto. Figli e tante mamme in visibilio in un’atmosfera magica
Notte di note contro la droga Baglioni
incanta il Palasport
Il cantautore e Andrea Muccioli spiegano gli obiettivi della campagna «O ci sei
o ti fai. Io voglio esserci»
(Da "L'Arena"12/11/02 Giuseppe Mazzei )
Claudio Baglioni c’è. La sua
è una voce contro la droga. Il «mostro sacro» della canzone leggera italiana, è
dagli anni ’70 che calca la scena musicale, ieri sera alle 20.30 ha riempito,
incantato e fatto riflettere il Palasport in una notte di note contro la droga.
Il cantautore, infatti, è il paladino, anzi il «valletto gregario» come ama
definirsi, della campagna nazionale di educazione e prevenzione contro l’uso di
droghe «O ci sei o ti fai. Io voglio esserci».
Un concerto, gratuito e ad inviti, con un messaggio all’interno da portare
avanti senza tentennamenti: non abbassare la guardia contro la droga e parlare
con i giovani. Un evento che è stato possibile realizzare grazie a 11 grandi
realtà del privato sociale che hanno dato il «la» alla serata facendo salire sul
palco i ragazzi ex tossicodipendenti che stanno dando una mano ad altri ragazzi
meno fortunati di loro : San Patrignano, C si , Aicat, Acli, associazione
Meeting di Rimini, associazione Droga Che Fare, comunità Casa dei Giovani,
associazione Papa Giovanni XXIII, comunità In Dialogo, comunità Mondo Nuovo,
Lega Antidroga Pescara.
Un viaggio musicale, quello di Baglioni, tra coscienza e sensibilità per
ricordare a tutti che fin quando ci saranno un indice puntato, una mano alzata e
una porta che chiude fuori l’«altro» resteremo tutti più poveri. «Aiutare gli
altri è dare anche un po’ di noi», ha detto il cantautore.
Un clima insolito per il nostro palasport stipato fino all’inverosimile in ogni
ordine di posti. Sono stati distribuiti oltre seimila biglietti gratis. Applausi
a valanga, platea e gradinate affollate da ragazzine e non solo, chiassose ma
composte. Parterre di Vip delle grandi occasioni: politici di sinistra e destra
per una sera uniti contro la droga: dal presidente della Provincia al sindaco al
prefetto e a vari assessori di entrambe le amministrazioni. E una marea di
mamme, papà, ragazzine e fidanzati «accoccolati...» (come canta il nostro).
Baglioni, pantalone nero e camicia bianca d’ordinanza, è salito sul palco alle
21,20 dando subito fiato alle trombe come avrebbe detto Mike Bongiorno. Con lui
sul palco Paolo Gianolo alle chitarre, Paolo Costa al basso e Lele Melotti alla
batteria.
Con Io sono qui è iniziata una lunga notte di note, d’amore e di vita. Più di
venti canzoni, con i soliti grandi successi del passato, per un «concerto
insolito» come lo ha definito lo stesso artista. «Io sono qui, noi siamo qui per
andare oltre e uscire da questi giorni in bianco e nero, da questo mondo drogato
nelle emozioni, nella falsa realtà e nella democrazia che non c’è sempre», e via
con la musica.
Scatenato, ha saltellato dal pianoforte alle tastiere passando per la chitarra e
snocciolando i suoi successi quasi senza respirare e lasciando senza fiato il
pubblico che gli faceva da coro. Poster , Quante volte , Avrai (canzone dedicata
al figlio), Uomini persi , Noi no (quasi un inno alla campagna contro la droga).
Ancora: Un nuovo giorno e un medley strappaapplausi con Amore bello , E tu ,
Sabato pomeriggio e E tu come stai? che hanno preparato la platea al botto
finale di Questo piccolo grande amore . Il Palasport è esploso: tutti a cantare
quasi fossero un corpo e un’anima.
«Grazie a tutti», ha detto prima di congedarsi. «Quando mi hanno invitato per
questa campagna nazionale di informazione contro la droga ero scettico. Volevo
scrivere canzoni, ma oggi sono fiero di esserci in questo progetto che ha ancora
tanta strada da fare». Buon viaggio Claudio. «O ci sei o ti fai. Io voglio
esserci» è la campagna contro la droga, patrocinata dalla presidenza del
Consiglio dei ministri, che ha portato al Palaolimpia Claudio Baglioni. E nel
pomeriggio il cantautore romano, insieme ad Andrea Muccioli, direttore di San
Patrignano, la comunità fondata dal padre Vincenzo, ne ha spiegato gli
obiettivi. Baglioni e Muccioli hanno infatti incontrato i giornalisti al
palazzetto dello sport.
«Unire il messaggio contro gli stupefacenti alla bellezza delle parole e della
musica di un punto di riferimento della musica italiana, è questo che vogliamo»,
ha detto Muccioli. «Nella speranza che i ragazzi capiscano la nostra volontà di
arrivare più ai loro cuori che ai loro orecchi».
Accanto al direttore di San Patrignano e a Claudio Baglioni c’erano il sindaco
Paolo Zanotto, il presidente della Provincia Aleardo Merlin e il vicepresidente
Antonio Pastorello, oltre all’assessore all’istruzione Adimaro Moretti degli
Adimari.
L’evento al Palasport è stato infatti reso possibile dal sostegno di Comune e
Provincia, oltre che della Società Autostrade Brescia-Padova, e dalla
collaborazione de L’Arena . Mentre alla campagna contro la droga, che partirà a
breve nelle scuole medie e superiori, parteciperà anche l’Ulss 20.
«Abbiamo organizzato tre concerti, uno al Nord, uno al Centro e uno al Sud (due
dei quali con Baglioni, ndr) », ha spiegato Muccioli, ricordando che quello di
Verona è il primo. «La particolarità di questo progetto sta anche nel fatto che
è la prima volta in Italia, e probabilmente in Europa, che una campagna contro
la droga viene realizzata con l’apporto di undici associazioni e comunità di
recupero. Nelle scuole interverranno diversi ragazzi che testimonieranno senza
moralismi la loro esperienza diretta nel mondo della droga e il modo in cui sono
riusciti ad uscirne».
Una modalità di incontro con le classi innovativa, che finora ha dato risultati
sorprendenti.
«Quando andiamo nelle scuole accade spesso che alcuni studenti confessino per la
prima volta ai nostri ragazzi le loro esperienze di droga», ha affermato
Muccioli, sottolineando che il problema principale degli adolescenti è la
mancanza di qualcuno che li ascolti. «"Noi non ci sentiamo ascoltati" è la frase
che emerge più spesso quando parliamo con loro», ha proseguito. «C’è una
distanza sempre più profonda tra la generazione degli adulti e quella dei
ragazzi. Una distanza che si sta allargando a danno delle nuove generazioni che
non sono formate da sbandati, ma da ragazzi che hanno ideali che però non
riescono ad esprimere. E noi abbiamo una responsabilità educativa nei loro
confronti».
Una responsabilità cui Baglioni, apparso in ottima forma, non ha voluto
sottrarsi. Anche se, quando gli hanno chiesto di partecipare all’iniziativa, era
un po’ scettico. «Non mi piacciono le persone che, a progetti iniziati, si
mettono davanti al "plotone" con la bandiera issata», ha detto. «Io sono qui
nella veste di gregario, arruolato in una campagna organizzata da altre persone.
Inoltre, quando mi hanno fatto questa proposta, ero in una fase progettuale del
mio lavoro e il concerto di questa sera e quello che terrò sempre per la
campagna "O ci sei o ti fai" in Centro Italia sono gli unici due appuntamenti
pubblici di questo periodo». Motivo, questo, che spiega l’enorme quantità di
richieste di partecipare al concerto veronese giunte da tutta Italia.
«Mi sono chiesto quale aiuto avrei potuto dare e se la campagna di prevenzione
non fosse fuori tempo massimo, perché la droga sembra scomparsa e comunque
esistono le comunità di recupero. Poi mi sono detto che è il mondo ad essere
drogato, perché accetta la droga e gli incidenti del sabato sera come fossero
fatti tollerabili. E anche i musicisti hanno una grande responsabilità. Faccio
questo mestiere ormai da trentacinque anni e, soprattutto anni fa, era passata
l’idea che musica significasse libertà, fantasia e purtroppo anche spaesamento
ottenuto con l’uso delle droghe. Era un concetto quasi alla moda. Erano messaggi
lanciati probabilmente in modo ingenuo, non con la volontà di fare del male, ma
alcune affermazioni hanno regolarizzato alcuni comportamenti "leggeri". Così mi
sono detto "Andiamo!" e ho dato vita a un gruppo e ad uno spettacolo che fosse
più energico possibile».
Baglioni ha detto anche di essere felice di tornare a suonare a Verona, dove si
è esibito negli anni passati al Filarmonico e al teatro Romano. Più felici di
lui, i suoi fan che già alle quattro del pomeriggio erano in coda davanti al
palazzetto dello sport.
«Credo che molti ragazzi finiscano nel mondo della droga perché soffrono non del
"vuoto", ma del "pieno" del mondo», ha ribadito. «Un "pieno" che impedisce loro
di infilarsi e di trovare il proprio posto, sentendosi esclusi».
Chiara Tajoli
Avete problemi con vostro figlio? Non riuscite più a comunicare con lui? Provate
a parlargli di Claudio Baglioni. Potrebbe rivelarsi una strategia vincente per
rompere il ghiaccio. Al celebre cantautore è riuscita un’impresa quasi
impossibile: parlare un linguaggio apprezzato da quindicenni, trentenni e
cinquantenni. Prova ne sia che ieri sera al Palaolimpia c’erano moltissimi
studenti, ma non mancavano neppure genitori, fratelli maggiori e persino qualche
nonno, ben felici di accompagnare i più piccoli al concerto. «Perché quando
sento certe canzoni riprovo le stesse emozioni di quando ero ragazzino»,
commentavano gli spettatori non più giovanissimi. «E poi sono contento che
Baglioni abbia accettato di fare il testimonial per una serata contro la droga».
«Questa serata aiuterà molti a riflettere sul problema della droga», diceva
Laura Mistretta, studentessa al Fracastoro. «Un problema più vicino di quanto si
pensi, perché sono molti a farne uso». D’accordo con lei Francesco, suo
fratello, anche lui studente del Fracastoro: «Molti si fanno le canne per
sentirsi grandi, ma per essere adulti basta solo avere il coraggio di essere se
stessi. Quanto a Baglioni, non è vero che i ragazzi apprezzano solo la musica da
discoteca. Io lo ascolto sempre in camera mia». Come lui Dario Grandis, studente
all’istituto Lavinia Mondin, e Alberto Parma, iscritto al Messedaglia: «La sua
musica forse è un po’ retrò , ma i testi sono di un’attualità sorprendente:
parlano di esperienze che noi stiamo vivendo adesso. Baglioni non sarà mai fuori
moda». (c.t.)
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Baglioni: sbagliato aver cantato
per anni la droga
(messaggeroveneto 12/11/02)
VERONA. «La mia categoria dovrebbe schiaffeggiarsi per aver cantato anni fa la
droga. Magari qualcuno lo ha fatto ingenuamente, anche con pensieri positivi, ma
le responsabilità le abbiamo avute e oggi ce ne accorgiamo».
Con questo sfogo in conferenza stampa a poche ore dal concerto di ieri sera a
Verona, Claudio Baglioni ha dato il via questa sera alla seconda fase della
campagna «O ci sei, o ti fai. Io voglio esserci» di prevenzione all’uso di
droghe, promossa dalla presidenza del Consiglio dei ministri, in collaborazione
con undici comunità di recupero.
Si tratta della parte invernale dell’iniziativa itinerante (90 località toccate
da Aosta a Trapani contattando da luglio a settembre 400mila giovani tra i 15 e
20 anni) che prevede la realizzazione, oltre che dello spettacolo di Verona, di
un altro concerto di Baglioni, presumibilmente il 6 dicembre a Roma, e un terzo
evento nel mese di marzo a Reggio Calabria.
É stato proprio l’artista romano, al Palasport di Verona, a tracciare assieme al
responsabile della comunità di San Patrignano Andrea Muccioli un primo bilancio
della campagna. «Non so - ha osservato Baglioni - se quelli che fanno il mio
mestiere abbiano oggi molta responsabilità di quanto avviene nella società. Mi
sono accorto però che noi musicanti di responsabilità ne abbiamo avute anni fa».
Secondo Muccioli, «la prevenzione non può essere solo informazione, ma viene
dall’educazione, dall’esempio concreto». Il figlio del fondatore di San
Patrignano punta il dito sui «tantissimi adulti che in questi anni hanno
abbandonato le proprie responsabilità educative.
Le responsabilità educative restano, ci sono per tutti gli adulti nei confronti
dei più giovani, siano essi figli diretti o giovani che incontriamo per caso.
Gli adulti devono riappropriarsi della loro missione educativa». Baglioni, che
si è definito un «gregario» di questa iniziativa, ha confessato di aver
riflettuto a lungo prima di accettare la proposta dei due concerti per la
campagna. «Poi ho deciso - ha spiegato - che era senz'altro meglio esserci, come
dice lo slogan. Mi sono solo chiesto se questa campagna non fosse fuori tempo
massimo - ha continuato il cantante - ma credo che nella prevenzione nessuno
possa permettersi di dire che il tempo è scaduto».
Per i due concerti Baglioni ha allestito un gruppo da lui stesso definito «come
mai mi era capitato di assemblare» e proprio per dar più forza all’iniziativa è
tornato a cantare in una struttura sportiva «certo non adatta all’acustica di un
concerto».
La campagna di informazione e prevenzione proseguirà inoltre a Veronafiere con
la partecipazione dal 21 al 23 novembre a «Job orienta», il salone della scuola
e della formazione, quindi con una serie di 20 incontri tra dicembre e marzo del
prossimo anno denominati «Lezioni di storia» e tra novembre a marzo 2003 con
seminari socio scientifici.
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Lunedì 11 novembre al Palasport di Verona (ore 21.00) concerto di Claudio Baglioni.
Ingresso con
tagliando gratuito. ( dal sito di San Patrignano)
Claudio Baglioni partecipa alla Campagna nazionale di educazione e prevenzione
contro l'uso di droghe con un concerto gratuito e con ingresso ad inviti, che
avrà luogo al Palasport di Verona lunedi 11 Novembre alle ore 21.00.
L'artista offrirà il meglio del suo vasto repertorio di successi accompagnato
dai suoi musicisti, una solida e affiatata band fatta di valenti solisti che da
anni si esibiscono con il famoso cantautore italiano. Si preannunciano emozioni
che passeranno dalle ballate entrate nella storia della musica leggera italiana
alle più recenti esperienze nei diversi territori dell'espressione musicale.
Claudio Baglioni alle tastiere, alle chitarre, al piano; Paolo Gianolio alle
chitarre; Paolo Costa al basso; Lele Melotti alla batteria.
La presenza di Baglioni all'interno dell'iniziativa antidroga promossa dalla
Presidenza del Consiglio - Ufficio del Commissario di Governo per le politiche
antidroga e dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali non è certo
casuale. Claudio ha incentrato la sua vita di persona, di padre e di artista
sulla stessa coerenza e semplicità che traspaiono dalle sue canzoni,
sottolineando sempre, con la propria testimonianza, quanto sia importante per
ogni uomo il rispetto per se stessi e per gli altri e la dignità.
Valori, questi, che sono alla base di O ci sei, O ti fai. Io voglio esserci. La
Campagna, fino ad oggi, oltre che essere veicolata attraverso uno spot
radiofonico e televisivo e da annunci sui media, è stata presente in oltre 100
località italiane. Proprio il concerto di Baglioni, che sarà replicato il 6
dicembre in una località del centro Italia (con molta probabilità a Roma), dà
inizio alla fase invernale, che prevede incontri, spettacoli, manifestazioni
culturali e sportive su tutto il territorio nazionale.
La realizzazione di questi eventi è affidata ad 11 grandi realtà del privato
sociale, attive non solo nel campo del recupero e reinserimento sociale dei
tossicodipendenti, ma anche nell'educazione, nella promozione dello sport, nella
formazione professionale, nella cura dell'alcolismo e nella prevenzione del
disagio giovanile: San Patrignano, Centro Sportivo Italiano, Aicat Acli,
Associazione Meeting di Rimini, Associazione Droga che fare, Comunità Casa dei
Giovani, Associazione Papa Giovanni XXIII, Comunità In Dialogo, Comunità Mondo
Nuovo, Lega Antidroga Pescara.
L'ospitalità e la preziosa collaborazione di Comune e Provincia di Verona, e il
sostegno dell'autostrada Brescia-Verona, garantiranno la buona riuscita
dell'evento. La presentazione del concerto avverrà, con una conferenza stampa,
lunedì 11 novembre alle ore 16:00 nella sala stampa del Palasport, con la
partecipazione di Andrea Muccioli, a nome della associazioni che partecipano
alla campagna, e con l'intervento dell'Artista Claudio Baglioni.
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Stasera al Palasport il
concerto gratuito del cantautore
Contro la droga la voce di Baglioni
( da *L'Arena*11/11/02)
Per la Campagna nazionale di educazione e prevenzione contro l'uso di droghe O
ci sei, O ti fai. Io voglio esserci è arrivato il giorno del concerto gratuito
di Claudio Baglioni, stasera al Palasport alle ore 21. Il concerto è a inviti,
che sono già stati distribuiti nei giorni scorsi e sono andati esauriti. Con
Baglioni suonano Paolo Gianolio alle chitarre, Paolo Costa al basso, Lele
Melotti alla batteria. Questa iniziativa antidroga è promossa dalla Presidenza
del Consiglio e dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ed è basata
anche su eventi come questo, affidati ad 11 grandi realtà del privato sociale,
attive non solo nel campo del recupero e reinserimento sociale dei
tossicodipendenti, ma anche nell'educazione, nella promozione dello sport, nella
formazione professionale, nella cura dell'alcolismo e nella prevenzione del
disagio giovanile: San Patrignano, Centro Sportivo Italiano, Aicat Acli,
Associazione Meeting di Rimini, Associazione Droga che fare, Comunità Casa dei
Giovani, Associazione Papa Giovanni XXIII, Comunità In Dialogo, Comunità Mondo
Nuovo, Lega Antidroga Pescara.
L’evento veronese gode anche della collaborazione di Comune e Provincia, del
sostegno dell'autostrada Brescia-Padova e del patrocinio de L’Arena .
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Baglioni e teatro per vincere la
droga
L’evento al Palasport
Campagna nelle scuole medie e superiori con ragazzi usciti dal tunnel
Collaborazione de «L’Arena» per il concerto
(di Paola Colaprisco
08/11/02)
Non solo musica, ma anche spettacoli teatrali, testimonianze, seminari e
concorsi a premi per realizzare spot contro la droga. Il concerto di Claudio
Baglioni, che sarà gratuito (per assistere bisognerà esibire un tagliando,
distribuito nelle scuole, nel negozio di San Patrignano, in Corte Sgarzerie 10,
nella sede del Csi, in via Flavio Gioia, e dall’Agaras, in via Mameli 1) e si
terrà lunedì alle 21 al Palasport grazie al sostegno di Comune, Provincia,
Società Autostrade e la collaborazione de L’Arena , sarà solo il primo evento
della campagna nazionale di educazione e prevenzione antidroga «O ci sei, o ti
fai. Io voglio esserci», patrocinata dalla presidenza del Consiglio.
Un’iniziativa rivolta non solo agli studenti delle scuole superiori, ma anche a
quelli delle scuole inferiori, troppo spesso trascurati dalle campagne di
prevenzione. A torto, perché i primi approcci con le sostanze stupefacenti
avvengono sempre prima.
Le altre iniziative sono state presentate ieri nella sala Arazzi del Comune
dall’assessore alle Politiche sociali Tito Brunelli, dal direttore generale
dell’Ulss 20 Valerio Alberti, da Angelo De Cristan, direttore dei Servizi
sociali dell’Ulss 20, e da Giancarlo Pignone, coordinatore della campagna
nazionale «O ci sei, o ti fai».
La fase operativa della campagna prevede entro la primavera prossima il
coinvolgimento delle scuole medie e superiori attraverso la proposta di una
serie di iniziative. A cominciare dallo spettacolo teatrale Tribe , una proposta
a metà strada tra inchiesta, talk show e programma televisivo, condotto dal
giornalista Luca Pagliari. Un’altra iniziativa che coinvolgerà le scuole
cittadine sarà Lezione di storie: l’esperienza diretta di chi ha vissuto in
prima persona il problema della tossicodipendenza, raccontata dal vivo ai
ragazzi. La campagna punta a sensibilizzare i giovani, associando al problema
della tossicodipendenza anche messaggi informativi «forti» sul concetto di
sicurezza stradale.
«A Verona facciamo già molta prevenzione, ma purtroppo il problema della droga
esiste ed è diffuso, quindi sono ben accolte tutte le iniziative in grado di
dare una scossa alle coscienze», ha sottolineato l’assessore Brunelli,
ricordando che la nostra città, per la sua posizione geografica, è un importante
crocevia per molti traffici illeciti.
Interessato alla campagna nazionale di prevenzione, sostenuta anche dall’Ulss
20, Valerio Alberti che avverte un calo di tensione su un problema in continua
espansione.
«Intervenire nelle scuole medie sarà un modo per entrare in contatto con una
fascia spesso trascurata, ma che può aver già messo in atto comportamenti
scorretti», ha ribadito. «Per questo è necessario promuovere stili di vita sani
e proporre ai giovani modelli positivi, mostrando loro anche gli effetti
devastanti delle droghe».
Un intervento necessario. Secondo il Dipartimento delle Dipendenze dell’Ulss 20
nel Veronese sono 20 mila i consumatori abituali di cannabis, 4.500 quelli di
cocaina, 5.813 quelli di ecstasy e 2.458 quelli di eroina.
La campagna sarà molto innovativa e diretta. Agli spettacoli teatrali, agli
incontri e ai seminari proposti nelle scuole parteciperanno adolescenti che
hanno attraversato il tunnel della droga.
«Si tratta di ragazzi che hanno vissuto in prima persona i drammi legati alla
tossicodipendenza, agli incidenti del sabato sera e all’emarginazione sociale,
ma che sono riusciti ad uscirne», ha proseguito Pignone. «Riteniamo che la
testimonianza diretta di chi è passato da quest’esperienza devastante possa
essere in molti casi più incisiva e determinante del tradizionale intervento
dell’esperto». (c.t.)
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Il concerto rientra nella campagna nazionale «O ci sei, o
ti fai» patrocinata
dalla presidenza del Consiglio
Questa piccola, grande sfida. Claudio Baglioni testimonial della lotta alla droga lunedì
al Palasport Comune e Provincia sponsor dell'evento «per capire meglio i
giovani»
da "L'Arena" di Verona
05/11/02
Un concerto-evento per dire no alla droga, senza distinzioni.
L'appuntamento è per lunedì prossimo, 11 novembre, alle 21 al Palasport, dove si
esibirà Claudio Baglioni. Il cantautore romano ha accettato senza reticenze
l'invito dei curatori della campagna di prevenzione «O ci sei, o ti fai»,
patrocinata dalla presidenza del Consiglio. Quello di Verona sarà il primo di
due concerti speciali, realizzati proprio per l'occasione, in cui Baglioni alle
canzoni più conosciute del suo repertorio affiancherà messaggi e consigli ai
suoi giovani fans. Perché un concerto quale strumento per indirizzare ai giovani
messaggi chiari e diretti sulla pericolosità della droga, sia essa legalizzata
(tabacco e alcool), oppure cosiddetta leggera? Il motivo è stato spiegato ieri
mattina in una sede istituzionale (la Sala Rossa dell'Amministrazione
provinciale) perché istituzionali sono gli sponsor dell'evento: la Provincia,
per l'appunto, assieme al Comune e alla Società autostrade. «Quando dieci giorni
fa mi ha telefonato Andrea Muccioli», ha confidato il presidente della
Provincia, Aleardo Merlin, «per chiedermi se si poteva organizzare il concerto a
Verona, non ho avuto un momento di esitazione. La nostra è purtroppo una città
in trincea sul fronte della droga, anche se del problema si parla sempre meno, e
ho pensato che fosse giusto alzare il livello d'attenzione ospitando il primo
dei due concerti di Baglioni. Il Comune ci ha dato una mano nell'organizzazione
logistica dell'evento, mentre la Società autostrade - che è sensibile a tutte le
problematiche attinenti alla sicurezza - ci ha messo il denaro». Non sarà solo
concerto, però. «Lo spettacolo di lunedì al Palasport», spiega l'assessore
comunale ai Servizi sociali, Tito Brunelli, «sarà l'occasione per riprendere
un'azione coordinata di prevenzione del disagio giovanile e, di conseguenza,
delle situazioni a rischio. Perché se è vero che Verona pullula di iniziative,
centri, comunità e volontari che si occupano della cura e del reinserimento del
tossicodipendente, va però registrata una caduta di tensione sul fronte della
prevenzione. Una caduta cui non corrisponde purtroppo una diminuzione della
droga, pesante o leggera fra i nostri ragazzi».
Il Comune ha già individuato alcune linee guida d'intervento: «Ci impegneremo
per coinvolgere i pediatri e i medici di base nella fase di prevenzione,
fondamentale per valutare le situazioni personali e familiari che potrebbero
sfociare in una condizione di rischio. Una convinzione supportata
dall'esperienza degli operatori dei servizi sociali del Comune: i giovani più a
disagio, più fragili e corruttibili frequentano la seconda media. È pertanto
fondamentale entrare in contatto con loro appena si manifestano i primi segnali
di sofferenza».
Concetto evidenziato anche da Giancarlo Pignone, della comunità di San
Patrignano, capo progetto della campagna «O ci sei, o ti fai». «Dopo anni di
confusione e di un certo lassismo», illustra, «con questa campagna si è pensato
di indirizzare ai giovani un messaggio fortemente connotato in termini educativi
e di scelte. È un no netto e forte a ogni tipo di droga. Un messaggio che
porteremo direttamente nelle scuole, nelle associazioni sportive, in quei luoghi
cioè in cui i giovani si ritrovano».
Solo parlandone, portando magari la testimonianza diretta di chi il tunnel lo ha
attraversato, si può sperare di dotare i giovani degli strumenti preventivi
minimi per affrontare un fenomeno, come ha sottolineato Angelo De Cristan,
direttore dei servizi sociali dell'Ulss 20, «in continua espansione e
evoluzione, perché ogni giorno arriva sul mercato una nuova droga sintetica e
anche gli esperti non sanno come muoversi». Un regalo del Comune e della
Provincia ai giovani veronesi, lo definisce il presidente Aleardo Merlin.
Assistere al concerto di Claudio Baglioni, lunedì sera al Palasport, non costerà
infatti nulla. Per ragioni di ordine pubblico, però, per entrare al Palasport
bisognerà esibire un tagliando, che verrà distribuito gratuitamente nelle scuole
medie inferiori e superiori di città e provincia; nel negozio di San Patrignano,
in Corte Sgarzerie 10; nella sede del Csi, in via Flavio Gioia e dell'Agaras, in
via Mameli 1. Top secret la scaletta e la scenografia scelte da Claudio Baglioni
per testimoniare il suo impegno contro la droga. Di sicuro, però, prima del
concerto verranno proiettati in anteprima due format che poi gireranno nelle
scuole veronesi e italiane. Sono due testimonianze dirette. Di un ragazzo di
vent'anni, da cinque costretto su una sedia a rotelle per le conseguenze di un
incidente stradale avuto all'uscita di una discoteca. E di una ragazza che
racconterà il suo percorso di assuefazione alle droghe, dallo spinello
all'ecstasy, per finire con l'eroina. Riportare l'attenzione generale - e quella
delle giovani generazioni in particolare - sulle problematiche connesse
all'assunzione di sostanze stupefacenti. Questo l'obiettivo che si cela dietro
il concerto di Claudio Baglioni al Palasport, lunedì prossimo. Perché di droga,
come è stato sottolineato, si parla sempre meno, quasi la società soffrisse di
una sorta di assuefazione al problema, mentre in realtà ecstasy, cannabinoidi,
eroina e alcool sono la via di fuga prediletta dei giovani d'oggi. Andiamo a
rileggere, in proposito, quanto aveva scritto all'inizio dell'anno nel documento
«Una risposta integrata contro le droghe» il dottor Giovanni Serpelloni, del
Centro di medicina preventiva dell'Ulss 20. «Il fenomeno della dipendenza da
sostanze non è in diminuzione, ma sta assumendo preoccupanti dimensioni
soprattutto per il fatto che, oltre alle dipendenze collegate all'uso di eroina,
vi è un forte incremento di altre droghe quali la cannabis, i derivati
dell'anfetamina (ecstasy) e la cocaina. Non va inoltre trascurato il fenomeno,
molto spesso associato, di un incremento cospicuo dell'uso di sostanze alcoliche
tra i giovani».
«In questi anni», sottolinea il dottor Serpelloni, «si è assistito ad una
sottovalutazione dei rischi collegati all'uso di sostanze che ha portato a
sviluppare dei modelli culturali che riducono le potenzialità preventive e
l'attuazione di comportamenti di autoprotezione. Oggi, quindi, risulta molto
aumentata la quota totale di persone che fa ricorso a sostanze psicoattive. In
forte rialzo è anche il fenomeno del doping con finalità relative all'aumento
della prestazione fisica».
Come tentare di arginare questa piaga umana e sociale? Il medico dell'Ulss
individua un percorso molteplice: «La pericolosa normalizzazione e la passiva
accettazione socioculturale di fronte all'enorme diffusione delle sostanze
psicotrope hanno bisogno di essere fortemente contrastate fornendo, prima di
tutto, alternative culturali, valori reali e positivi in grado di promuovere e
proteggere la salute delle persone e le scelte di vita, oltre a stimolare un
sereno e civile dibattito-confronto su questi temi».
«La difficoltà di avere a disposizione misurazioni affidabili sulla dimensione e
la gravità del problema», conclude il dottor Serpelloni, «accentua la
preoccupazione che qualche cosa di molto importante ci stia scappando di mano,
ritrovandoci tra qualche anno in condizioni di non poterlo più controllare.
L'impegno di tutti, e non solo degli operatori, riuscirà a contenere e a far
variare e invertire questo trend solo se la comunità nel suo complesso
comprenderà quanto importante sia condividere e trasmettere ai giovani messaggi
chiari e coerenti sulla pericolosità e l'inutilità delle droghe e dell'alcool.
Usando uno slogan, bisogna dichiarare "tolleranza zero", cioè un rifiuto totale
alla droga. Anche a un suo utilizzo controllato o, peggio, regolamentato».
09/12/02 Palaghiaccio di Marino (RM)
Rassegna Stampa
.
La Presentazione dell'iniziativa (Il
Messaggero 10/12/02 di M.Gi)
Baglioni: io, un
“gregario”, non testimonial
Storace: ma la sua è la voce
della coerenza
«Emozionato? Sempre. Questa volta l’emozione è ancora più forte perchè il
nostro mestiere sta tra il serio e il cialtrone ma in questo momento mi sento
utile per i giovani». Parola di Claudio Baglioni che ieri mattina ha
presentano l’iniziativa nella sede della Regione con il presidente Storace e
l’assessore provinciale Catarci, Andrea Muccioli e il prefetto Pietro Soggiu,
commissario straordinario per la lotta alla droga. «Sono un gregario
dell’iniziativa e non il testimonial - ha aggiunto Baglioni -. I veri
protagonisti della lotta alla droga sono tutte quelle persone che ogni giorno
dedicano la propria vita alla lotta alla droga». Perché proprio Baglioni è
stato scelto per questa iniziativa? «Non è un caso - ha spiegato Storace -
L’artista - perché ha incentrato la sua vita di persona, di padre e di artista
sulla stessa coerenza e semplicità che traspaiono dalle sue canzoni,
sottolineando sempre, con la propria testimonianza, quanto sia importante per
ogni uomo un rispetto per se stessi e per gli altri».
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In ottomila al Palaghiaccio per il concerto in sostegno della campagna antidroga (Il Messaggero 10/12/02di Salvatore Taverna)
Tutti in coro con il
menestrello Claudio
«Claudio, Claudio, Claudio», urla la folla festante e gioiosa. Due ore di fila
per assistere al concerto più romantico, sentito, impegnato di quel menestrello
di Baglioni... Gli anni passano ma lui, bello con l’anima d’oro, riesce ancora a
dividere le sue lunghe giornate tra suoni, luci, parole magiche e impegno
sociale. Eccoli i giovani fortunati che sono riusciti a sapere del concerto, al
Palaghiaccio di Marino, prima del tempo: biglietti gratis alla mano, un vero
miracolo! Loro, studenti delle medie e delle superiori, ma anche cinquantenni e
qualche nonnino, aspettano il divo di Questo piccolo grande amore. Ma al di là
delle note, i brani meravigliosi di Claudio, la serata, voluta dalla Presidenza
del Consiglio, dalla Provincia, con in pole position il presidente Silvano Moffa,
nasce a favore dei giovani che riescono a dare una spallata al mondo della
droga, soprattutto per informare ragazze e ragazzi che si trovano lontani dalla
tossicodipendenza: perché non vi si avvicinino mai!
Palaghiaccio gremito, ottomila in delirio per lui: tutti con le braccia verso il
cielo! Insistono: «Claudio, Claudio, Claudio». Ma Baglioni si trova ancora in
camerino e scalda la voce circondato dai suoi musicisti del cuore: Paolo
Gianolio, chitarra ritmica e solista, Paolo Costa, basso e il mitico Lele
Melotti, batteria.
Momento emozionate: il giornalista Luca Pagliari chiama sul palco i ragazzi che
partecipano alla campagna O ci sei o ti fai, io voglio esserci. Maxischermi in
azione, storie raccontate dalla viva voce dei giovani che, una volta caduti
nella trappola della droga, riescono con sofferenza, fatica, dolore a uscire da
questo mondo maledetto. Un ragazzo fulvo con barbetta: «Ho cominciato a tredici
anni con le canne... Col tempo in discoteca: cocaina, acidi, anfetamine,
compravo, spacciavo... fino a quando qualcuno mi ha dato una mano». Un racconto
dopo l’altro in discesa verso gli inferi della tossicodipendenza e poi, pian
piano, il riscatto, il ritorno, la vittoria.
Sul palco appare, in noir, Claudio Baglioni, accompagnato dal fido Fabione
Marsili (Ats), suo angelo custode. Esplosione di applausi. Lui, microfono in
mano, e tanta voglia di comunicare ai ragazzi: «Grazie al cartello delle
associazioni che si battono per il recupero dei ragazzi. Grazie a San Patrignano,
all’Associazione Giovanni XXIII, alla Comunità in dialogo, Mondo nuovo, Casa del
Giovane, Lega abbruzzese... Sì, canto perché volevo che la gente sapesse di
me... Visto lo slogan dello spot in tv mi sono detto: “Dato che non mi faccio,
devo esserci. Attenzione: noi canzonettari possiamo ogni tanto renderci più
utili...».
E via tra cori, canti soft, danze collettive con Avrai, Strada facendo, Io sono
qui, 1000 giorni di te e di me, Cuore d’aliante, Poster... fino al clou: Questo
piccolo grande amore... Fiammelle ondeggianti, volti estasiati, giovani
impazziti. Baglioni, da sempre, incanta mamme e figlie, nonni e nipoti. Eccolo
eseguire vecchi pezzi al pianoforte, eccolo impugnare la chitarra e poetare con
le sue parole d’amore, eccolo lanciare, in un accenno di spogliarello, il
giubbotto sul palco. Applausi infiniti. «Sei fichissimo!», urla Jessica Dominici,
vent’anni, commessa. «Non posso vivere senza le tue canzoni». E Giorgia
Altomonte, quasi medico, abbagliata dall’incontro con il mito pop, si lascia
andare: «Claudio sei grande nel cuore e nell’anima!».
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Il Nuovo 09/12/2002)
Baglioni
torna sul palco e pensa al nuovo album
Il cantautore promette un disco per il prossimo anno e si prepara per un
concerto speciale in programma questa sera al Palaghiaccio di Marino.
ROMA - Claudio Baglioni tornerà presto con un nuovo album. Lo ha annunciato nel
corso della conferenza stampa di presentazione del concerto in programma questa
sera al Palaghiaccio di Marino. Una performance speciale per la campagna di
prevenzione dell'uso di droghe O ci sei o ti fai. Io voglio esserci . ''Non
sono un testimonial di questa campagna, partita già da tempo - sottolinea il
cantautore - ma un gregario''. La campagna è promossa dalla Presidenza del
Consiglio - Ufficio del Commissario di Governo per le Politiche antidroga - e
dal ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. ''E' un concerto
particolare - ha dichiarato - anche perché in questo momento sto pensando alla
realizzazione di un prossimo album, e quando mi è stato chiesto di partecipare,
mi è stato detto di fare due-tre feste, nel vero senso della parola. Per cercare
di esprimere, rispetto ad una sorta di avvilimento e di un mondo che può
sembrare non lasci spiragli, un' intenzione invece positiva ed energica''.
Baglioni ha spiegato che cantare è sempre un'emozione, ''se poi si aggiunge
il fatto di essere per un momento utili, ovviamente l' emozione è più forte. Ma
sono anche emozionato perché avevo deciso di non cantare più nei Palasport per
questioni legate alla tecnica acustica, però lo faccio in questa occasione
particolare anche perché era probabilmente l'unico ambiente in grado di ospitare
molte persone d' inverno ed anche perché il Palaghiaccio ha una discreta
acustica''.
Il concerto di stasera, organizzato con il patrocinio e la collaborazione della
Regione Lazio e della Provincia di Roma, durerà due ore-due ore e mezza ''e sarà
molto dinamico ed energico - ha spiegato il cantante - soprattutto per
dimostrare che si può essere felici, dinamici, sereni trovare un po' di posto in
questo mondo così pieno e troppo inzeppato di roba, e trovare un vuoto dove
collocarsi. Insomma, essere drogati ma senza droghe perché non è facile vivere.
Tutti noi dalla mattina alla sera facciamo un esercizio, anche commovente, per
trovare un senso. Un po' di festa, di allegria e al tempo stesso di coscienza,
può essere di aiuto''.
Alla conferenza stampa hanno partecipato anche Andrea Muccioli, il prefetto
Pietro Soggiu, commissario straordinario per la lotta alla droga, l' assessore
alla Cultura della Provincia di Roma Edoardo Catarci, il presidente della
Regione Lazio Francesco Storace. Quest'ultimo ha detto che la presenza di
Claudio Baglioni all' iniziativa antidroga non é casuale: ''L' artista ha
incentrato la sua vita di persona, di padre e di artista sulla stessa coerenza e
semplicità che traspaiono dalle sue canzoni, sottolineando sempre, con la
propria testimonianza, quanto sia importante per ogni uomo un rispetto per se
stessi e per gli altri''.
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(IL Corriere della Sera
08/12/2002)
Palaghiaccio/ Domani in concerto Claudio
Baglioni:
«Canto contro la droga» «I musicisti hanno il dovere d'impegnarsi»
Oggi è previsto a Tor
di Quinto il raduno dei fan
Un concerto per dire no alla droga. Domani Claudio Baglioni canterà al al
Palaghiaccio di Marino. E i biglietti (gratuiti) sono già esauriti. «Faccio
questo mestiere - ha dichiarato il cantautore - ormai da trentacinque anni e,
soprattutto anni fa, era passata l'idea che musica significasse libertà,
fantasia e purtroppo anche spaesamento ottenuto con l'uso delle droghe. Era un
concetto quasi alla moda. Erano messaggi lanciati probabilmente in modo ingenuo,
non con la volontà di fare del male, ma alcune affermazioni hanno regolarizzato
comportamenti "leggeri". Così mi sono detto "Andiamo!" e ho dato vita a un
gruppo e ad uno spettacolo che fosse più energico possibile».
E oggi alle 15.30, al Gran Teatro Tor di Quinto è previsto l'ottavo raduno del «Clab»,
il fan club di Baglioni. L'evento di domani, organizzato dalla Provincia, è
invece legato alla campagna sociale «O ci sei, o ti fai. Io voglio esserci», in
collaborazione con il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. «Mi
sono chiesto - ha spiegato ancora Baglioni - quale
aiuto avrei potuto dare e se la campagna di prevenzione non fosse fuori tempo
massimo, perché la droga sembra scomparsa e comunque esistono le comunità di
recupero per aiutare chi ha bisogno. Poi mi sono detto che è il mondo ad essere
drogato, perché accetta la droga e gli incidenti del sabato sera come fossero
fatti tollerabili. E anche i musicisti hanno una grande
responsabilità». Baglioni si era esibito anche lo scorso novembre a Verona,
davanti a semila giovani, in un primo concerto legato alla campagna sociale
contro la droga. L'artista ha già dimostrato in diverse occasioni sensibilità
nei confronti dei problemi sociali con un occhio di riguardo al panorama
giovanile e ai suoi disagi: nelle sue canzoni trovano spazio
sentimenti ed emozioni universali in cui è facile identificarsi. Durante la
serata, l'autore di «Questo piccolo grande amore» offrirà il meglio del suo
repertorio. In scaletta ci saranno brani come «Io sono qui» (che ha aperto il
concerto di Verona), «Noi no», «Avrai», «Strada facendo», «E tu», «Tu come
stai», «Amore è bello», «Poster». Sul palco sarà accompagnato da Paolo
Gianolio alle chitarre, Paolo Costa al basso, Lele Melotti alla batteria.