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Crescendo ...in tour                                             

Alto Adige 11 Dic.)
Baglioni da Trento alle stelle
Una trionfale ascensione fino al tetto del «suo» palcoscenico
GRAN CONCERTO AL PALAGHIAIE

TRENTO. Sono solo parole e musica. Cioè tutto. O forse di più: sono sogni. "Note e parole sono fatte della stessa materia dei sogni. Oltre ci sono le nuvole, e oltre altre nuvole e un posto dove andare. Noi non abbiamo mai smesso di sognare. La musica è un crescendo con cui si fanno i sogni", come ha detto ieri sera Claudio Baglioni in un Palaghiaie esaurito (tutti venduti i 4500 posti disponibili).
Inizio: ore 21. Il grande palco al centro del parterre (due giorni per montarlo, sei Tir per trasportarlo) disegnato dallo stesso Baglioni dimostrando una naturale predisposizione per l'architettura (non per niente è geometra e fra poco sarà architetto) si illumina delle luci bianche e glaciali di tanti neon che scendono dall'alto (ideate dal light designer trentino Mariano Detassis).
Poi questa ideale cantina tecnologica e metallica prende piano piano vita: prima appare lui vestito di nero e con la chitarra canta e e suona "Yesterday". Un tuffo all'indietro, quando nelle cantine si suonava e si sognava, prima di arrivare alle nuvole e alle stelle. Il suo viaggio parte proprio da qui, per dipanarsi zigzagando attraverso trentacinque anni di musica, trentadue canzoni, tre ore di musica tessuta senza seguire un filo logico nè cronologico. Via via il palco si anima. Salgono i musicisti che tolgono i teli bianchi dai loro strumenti, qualcuno si spoglia e si mette comodo, Baglioni toglie la giacca di pelle nera, per restare in gilet, poi in t-shirt e poi in camicia di jeans. "Noi no", poi "Dagli il via", "Quanto ti voglio", le sue "Fotografie" in cui la sua potente e virile voce è accompagnata da un affascinante quintetto di archi, "Ragazze dell'est", "Bolero", "Tienimi con te", "Al di là del ponte" che fa parte del suo ultimo disco "Sono io, l'uomo della storia accanto". Poi il trasloco nell'appartamento: i neon tornano in cielo e lui tratteggia "Io dal mare", "Quante volte", "Serenata in sol" (ancora dal nuovo disco e che lui stesso giudica giustamente orrenda), "Mai più come te", "Domani mai", "E adesso la pubblicità", "Un giorno nuovo".
Sul palco puliscono e passano l'aspirapolvere: è giunto il momento di traslocare di nuovo e raggiungere il tetto di questa casa di parole e note. Come hanno fatto i Beatles nel loro ultimo concerto, 30 gennaio'69 sul tetto degli Apple Studios. Da lassù si può osservare il mondo e toccare le nuvole, ed ecco "Avrai" accompagnata solo dal pianoforte, "Acqua dalla luna", "Ninna nanna", "Tutto in un abbraccio", "Grand'uomo" dedicata al figlio ("Un figlio ama sempre il padre, ma lo fa mentre lo giudica e quasi mai perdona, finchè gli scopre il segno di una lacrima e per la prima volta vede una persona...") e il coro collettivo di "E tu", lui in camicia bianca. Adesso si può arrivare al cielo ed accarezzare le stelle con "Strada facendo", " Questo piccolo grande amore", "Cuore di aliante" e la medley "Poster", "Amore bello", "Sabato pomeriggio", "E tu come stai", "Io me ne andrei".
Impossibile salire oltre le stelle? Non per Claudio Baglioni che chiude con "Io sono qui" (quella che lo ha fatto cadere a Treviglio), "La vita è adesso", "Mille giorni", "Sono io", "Via". E vanno via anche gli oltre quattromila, di tutte le età, che lui ha stregato con un concerto che doveva essere intimo e che invece è risultato grandioso. Grandissimo lui, potente la sua band, in delirio il pubblico. E stasera si replica.
E STASERA IL BIS
Claudio Baglioni replicherà questa sera il concerto di ieri sera.
Biglietti. Dopo il pieno di ieri (oltre 4500), questa sera sono ancora a disposizione 2500 tagliandi. Al Palaghiaie casse aperte dalle ore 17, cancellialle 20, il concerto inizia alle 21.
La Band. Nove i musicisti: Paolo Gianolio chitarre, Simona Cazzulani violino, Federica Mazzanti violino, Francsca Ruffilli violncello, Mariella Sanvito violino, Pio Spiriti violino e tastiere, Stefano Melone piano e tastiere, Nario Guarini basso, Adriano Molinari batteria.di Daniela Mimmi


(Alto Adige 11 Dic.)
Ore al freddo per l'«amico» Claudio
Nuovi e vecchi seguaci fuori dal Palaghiaie, in arrivo da tutte le valli
I FANS Tanta voglia di... parole d'amore



TRENTO. Non è stato un concerto. Assolutamente no, per i quattro mila e rotti del PalaTrento. È stato un dialogo, una chiacchierata con Claudio, il vecchio amico di mille canzoni. Le luci del palco si confondono con quello dei flash, Baglioni è scoglio nell'oceano di applausi. Ma lui non canta, parla. Certo, le magliette fine e le strade facendo si sprecano, ma lui parla anche. Chiacchiera di musica, di poesia, di sogni e di ricordi. Come in una rimpatriata fra amici che non si vedono da molto, ma sempre in contatto grazie alla musica. E l'oceano è fatto di quello, no, non solo di musica, ma di parole e chiacchiere. Il calore infernale di un abbraccio, atteso da tanto e nato ieri in un modo strano, nato... dal gelo.
«Mamma mia, che freddo», sentenzia Eleonora "supermamma" Ferrari, quattro pargoli tutti under 16 al concerto e vecchia amica di Baglioni. «Lo seguo da anni ormai - prosegue -, ma è la prima volta che vengo a un suo concerto. A loro quattro ci penso io a farglielo piacere, loro ascoltano musica moderna come Eminem ad esempio, ma cerco di spiegargli anche la bellezza di questa musica». Fa un freddo cane. Fa freddo e tira vento. Manca più di un'ora e mezzo al concerto e fa freddo. «Ma questo che si sente è Claudio?». «Direi di sì, sarà ancora dentro che prova». E intanto, fuori dalle porte chiuse, centinaia di vecchi amici aspettano. «Ehi, dove sei?», urla nel cellulare Tommaso Filosi, barba incolta che ha conosciuto Claudio in fasce, ad una lei dispersa nella folla. «Ho iniziato ad ascoltarlo negli anni '80, avevo sei o sette anni e mio padre metteva sempre su le sue cassette - continua -. Poi, nel tempo, ho contagiato anche lei». E un bacio caldo vola su una guancia arrossata dal freddo, coperta solo da ciuffi di capelli castani. «Parla d'amore, tutti quanti amiamo, come fare a non sentirsi parte delle sue canzoni?», e se ne va con la chioma di capelli ricci sotto il braccio.
Guanti, sciarpe, cappucci sulla testa, fumo di sigarette che quasi si congela in aria. Stretti e compressi manco fosse la Fiera di Santa Lucia. Cosa non si fa per rivedere i vecchi amici. «Si possono anche infrangere i limiti di velocità, ma per un buon motivo». Lo sussurra a bassa voce, timidamente, Silvano Pedrini che dalle Giudicarie a Trento ci ha messo davvero poco. Un'oretta e poco più. «Vabbè... ho pigiato un po' sull'acceleratore, ma non volevamo arrivare in ritardo - spiega -. Mia moglie ci ha messo una vita a prepararsi». La signora non gradisce, ma per Claudio ci si fa belli. «Non faremo tifo da stadio, non serve, ma ci godremo qualche ora di buona musica». Ma in giro si sentono dialetti di tutte le valli. Già, perché Claudio ha amici ovunque, nelle città come in campagna o in montagna. E da ogni parte del Trentino gli amici sono scesi per queste tre ore e passa di chiacchierata, per salutarlo e parlare un po' di tutto.
«Sono ancora in tempo per un biglietto?». Forse domanda strana a circa un'ora dal via alle danze. Ma meglio tardi che mai. «Prima non sapevo se venivano anche alcuni miei amici, poi non sono riuscito a trovare il biglietto in prevendita ed allora eccomi qui». Ma la fila all'unica cassa aperta fa indietreggiare di qualche passo Marco Lombardi. Non solo gente in cerca del biglietto dell'ultimo secondo, ma anche chi andava alla caccia della propria prenotazione e deve aspettare fin quasi le 20.30 che arrivino i tanto attesi ticket. Quando ormai buona parte degli amici di Claudio sono già entrati. Ma il flusso prosegue, il PalaTrento si riempie, diventa un catino. E l'aria inizia a scaldarsi. C'è chi fuma l'ultima sigaretta, chi si ricarica con un buon panino. E chi non vede l'ora di iniziare. «È bello», dicono le timide manine di Martina. «È il suo primo concerto - spiega la mamma Francesca -, speriamo le piaccia». È ormai ora di conto alla rovescia. Le luci si spengono, gli amici sono arrivati. Ma solo Claudio, ma la musica di sottofondo ne annuncia l'arrivo. «Ciao, come va amici miei?».di Nicola Baldo

Claudio Baglioni in Sicilia (Grazie a Davide Campione per questo comunicato)
Tour 2003-2004
Ad Acireale Baglioni raddoppia (7 e 8 febbraio)


Il nuovo show nei Palasport. Nuovi biglietti in prevendita
Servizio pullman da Palermo

Nuova data siciliana per il Crescendo Tour di Claudio Baglioni che dopo lo straordinario debutto di Torino ed una serie di "tutto esaurito" ha "raddoppiato" il debutto isolano al Palasport di Acireale, da anni la sede invernale più gettonata dei grandi appuntamenti musicali in Sicilia. Giuseppe Rapisarda, organizzatore della data etnea ed artefice della spettacolare chiusura del tour estivo 2003, chiusosi proprio in Sicilia, con i 25.000 spettatori dello stadio Angelo Massimino di Catania, ha deciso di organizzare una seconda data.
Il primo concerto siciliano di Baglioni si terrà, come previsto, il 7 febbraio e sarà replicato il giorno successivo. L’imponente macchina organizzativa del Crescendo Tour porterà al Palasport di Acireale un piccolo esercito di addetti ai lavori: 120 tra musicisti, addetti alla produzione e tecnici, oltre a tutte le maestranze locali che allestiranno un grandissimo palco. Ma il nuovo tour del cantautore romano è stato studiato in una chiave "intimistica", assolutamente diversa dai "pirotecnici" otto concerti-evento che hanno caratterizzato il mini-tour della scorsa estate. Una chiave intimista e "casalinga".
Claudio Baglioni, infatti, nel suo Crescendo Tour, accompagnato dal chitarrista Paolo Gianolio (il direttore musicale dello show), da una band rinnovata per quattro-quinti e da un quartetto d’archi, si muoverà su tre palchi mobili, che scenderanno uno sull’altro, portando l’artista da una cantina sino al tetto di una "casa scenografica". Saranno questi i primi tre momenti del nuovo show a misura di Palasport; Baglioni snoderà tutta la prima parte della scaletta partendo dalla prima ambientazione (una cantina), passando poi al primo piano ed infine sulla terrazza del tetto.
Il quarto grande momento dello spettacolo scatterà con Questo piccolo grande amore, che farà da staffetta ad una lunghissima selezione da juke-box, studiata per ripercorrere tutti i più gettonati ed intramontabili successi del cantautore, sino all’ultimo Sono io, l’uomo della storia accanto.
Il nuovo tour al chiuso dei palasport, organizzato da Bag per Friends & Partners, accoglierà i fans di Baglioni "tutti in un abbraccio" virtuale con un artista che nei suoi momenti live non si risparmia, dando ad ogni occasione il meglio di se. E il cantautore romano porterà l’esperienza della sua lunga carriera artistica con una nuova play-list, ricca di storia ed allo stesso tempo colma delle fortunate esperienze musicali.
Il pubblico siciliano, dopo aver ammirato il grande spettacolo allestito la scorsa estate allo stadio Massimino di Catania, potrà riabbracciare in un concerto nuovo e più intimo un artista che è ancora capace di emozionare e di emozionarsi davanti ai suoi fans.
Per il secondo concerto di Acireale sono stati approntati (come per il primo) quattro settori a sedere per il pubblico, con costi dei biglietti differenziati: parterre di 1° settore (48,30 euro), parterre di 2° settore (42,50 euro), tribune numerate (36,80 euro) ed il posto unico (26,50 euro, tutti comprensivi di diritti). Già nelle prime ore di prevendita i biglietti di primo settore per la data del 7 febbraio (che possono essere acquistati anche in internet, su www.ticketone.it) sono andati a ruba. Ma ora tutti i fans siciliani potranno ricorrere, per accaparrarsi i posti migliori, anche al concerto dell’ 8 febbraio. Per tutte le informazioni sul tour ed i concerti di Claudio Baglioni ad Acireale, le prevendite siciliane e gli aggiornamenti sulla disponibilità dei biglietti, si può contattare telefonicamente l’infoline di Giuseppe Rapisarda Management che risponde allo 095.509615. E per raggiungere Acireale con un comodo e veloce servizio pullman da Palermo (ritorno garantito al termine dei due concerti del 7 e 8 febbraio) tutti i fans palermitani o della Sicilia Occidentale possono fare riferimento ed acquistare un biglietto speciale presso quattro prevendite di Palermo: Box Office (tel. 091.335566), Ellepì Dischi (tel. 091.323084), Master Dischi (tel. 091.323151) e Dischery (tel. 091.205808).


(Adige 10 Dic.)
La ricchissima scaletta: più di un´ora solo di introduzione
Oltre trenta canzoni, più i bis
Claudio Baglioni dal vivo: un vero showman


VERONA - Lo show di «Crescendo Tour» ha una scaletta «ragionata». Con "Fianco a fianco" a creare l´atmosfera e le note di "Acqua nell´acqua" a salutare l´ingresso di Claudio nell´arena, lo show parte ricordando i tempi giovanili di "Yesterday" dei Beatles e "Noi no" per una serie di "fotografie" musicali, "Dagli il via", "Quanto ti voglio", "Fotografie", "Ragazze dell´est", "Tienimi con te", per chiudere con passaggio virtuale verso un futuro sognato e migliore di "Di là dal ponte".
La seconda parte continua: "Fammi andar via", "Domani mai", "Quante volte", "Serenata in sol", "Mai più come te", la struggente "Quei due", "La pubblicità e "Un giorno nuovo". Si va in alto con "Acqua dalla luna", si parla di guerra con "Ninna nanna nanna ninna", si spera con "Avrai" e "Tutto in un abbraccio".
Poi "Grand´uomo", "E tu", "Notte di note" sono la fine del percorso «casalingo». Dopo un´ora e mezza si parte davvero coi grandi hit: "Questo piccolo grande amore, "Cuore di aliante", "Io sono qui", il canzoniere dei vecchi successi, "La vita è adesso". I bis sono quasi obbligati: di solito Baglioni esegue "Via", "Mille giorni di te e di me" e "Strada facendo". Si chiude con "Sono io" e le note bachiane di "Per incanto e per amore".

(Adige 10 Dic.)
I segreti dello show
Il light designer trentino Mariano Detassis ci racconta le «sorprese» dello spettacolo
«Con Baglioni c´è stata subito sintonia: è uno che non ha paura di sperimentare ed è il regista del suo concerto.
Non capita poi molto spesso»


TRENTO - Un´ambientazione quasi teatrale con un crescendo in grado di stupire ed affascinare il pubblico. E´ quella creata per il tour di Claudio Baglioni da Mariano Detassis, light designer di Trento considerato fra i migliori artisti italiani (perché così è giusto definirli) per quanto riguarda i giochi di luce. Per Mariano Detassis si tratta dell´ennesimo riconoscimento dopo i tour fatti acanto ad artisti come Csi, Litfiba, Max Gazzè, Piero Pelù (per citarne alcuni). Ma senza dubbio quello con il cantautore romano è l´impegno più importante e ricco di soddisfazioni come ci ha spiegato proprio Mariano Detassis che tornerà a casa oggi e domani per le due date al Palasport del cantautore romano.
Com´è nata questa tua importante la collaborazione con Claudio Baglioni?
Mi avevano chiamato quest´estate per curare alcuni aspetti dello spettacolo relativo al tour estivo. A Baglioni evidentemente è piaciuto il mio lavoro e così mi ha chiamato personalmente per lavorare attorno al progetto di questo nuovo tour.
Una bella soddisfazione…
Beh certo, inutile nasconderlo. Questo è uno dei maggiori eventi musicali dell´anno e quindi essere stato scelto non può che essere motivi di soddisfazione… credo che Baglioni abbia visto in me la persona giusta per l´idea che aveva di questo spettacolo grazie alla mia attitudine teatrale.
Quindi avete studiato insieme l´aspetto legato alle luci. E´ stato difficile trovare un intesa con un personaggio di grande carisma come lui?
Baglioni è una bella persona e ci siamo trovati davvero subito in sintonia. Abbiamo sviluppato l´idea che poi si è tradotta in realtà di uno spettacolo diverso dal solito e con effetti di luce meno direi "pomposi" e più rigorosi, mi verrebbe da dire… di classe.
Come si svolge allora questo show?
Il concerto è una sorta di racconto attraverso tutti gli anni della sua carriera che si dipana attraverso tre ambienti di una casa: la cantina, il soggiorno e la terrazza. Per ognuna di queste ambientazioni ho studiato diversi effetti: per la cantina la luce è fredda e se vogliamo minimale, per il soggiorno l´ambientazione è più calda ed avvolgente mentre per la terrazza si passa ad un tono notturno e tranquillo.
Quindi hai potuto davvero giocare su diverse situazioni…
Sì ed è stato molto appagante un lavoro così… senza dimenticare che poi nella seconda parte del live la situazione cambia ancora ma non voglio anticipare troppo per non togliere al pubblico l´effetto sorpresa.
Proprio riguardo al pubblico, come ha accolto secondo te questa scelta di Baglioni?
Credo che molti siano rimasti piacevolmente colpiti e spiazzati da certe situazioni. Chi guarda poi il lavoro del light designer da un punto di vista tecnico penso abbia apprezzato la mia scelta di ricorre ad un certo minimalismo, ad un certo tipo di uso delle luci che guarda un po´ al passato, che riscopre certi modi di illuminare la scena.
Quale è stata la sorpresa maggiore che hai avuto nel realizzare questo progetto?
Senza dubbio la cosa più bella e stimolante è stato il capire che con certi artisti puoi ancora sperimentare, proporre cose nuove. Baglioni vuole sempre provare cose nuove come se un tour fosse una sorta di giocattolo nuovo - sorride Mariano Detassis - e in questo caso non dimentichiamo che l´architetto Claudio Baglioni è anche il regista dello spettacolo. Quindi questo è un periodo per me molto stimolante.
Fino a quando sarai in tour con Baglioni?
Per ora fino a marzo. Ma visto il grande successo con una serie di sold out ovunque che il tour sta ottenendo non escludo di prolungare questo impegno. Per il futuro ho già ricevuto diverse proposte per tour estivi… staremo a vedere; e comunque devo anche trovare il tempo per dedicarmi all´altra mia grande passione: il teatro, con la compagnia Finisterrae.
F. D. S.

(Adige 10 Dic.)
Oggi con radio dolomiti
L´incontro con i fan

Per dieci fans trentini di Claudio Baglioni, quello di oggi sarà un pomeriggio speciale. Grazie a Radio Dolomiti e i tagliandi pubblicati sull´Adige, infatti, potranno trovarsi a tu per tu con il cantautore romano per un momento sognato da una vita. Centinaia le schede arrivate da ogni angolo della regione per partecipare al concorso di Radio Dolomiti: ognuna con una frase dedicata a Baglioni, alla sua musica.
Gli autori delle parole più belle e divertenti saranno i protagonisti della diretta che si svolgerà alle 15 proprio dal Palasport di via Ghiaie: «E´ un appuntamento importante - ci ha spiegato Gabriele Biancardi, la voce per eccellenza dell´emittente numero uno in Trentino - perché Baglioni non si concede facilmente ad iniziative come questa».
Durante la diretta ognuno dei dieci fortunati potrà porre una domanda a Baglioni ed inoltre avranno il cd firmato dal cantautore. Ma non è finita perché potranno anche assistere - insieme agli iscritti al Fan Club di Baglioni - alle prove del concerto con il sound check della prima serata a Trento.
Tornando al concorso Biancardi sottolinea ancora come «il successo e le schede arrivate sono andate davvero oltre ogni nostra previsione… segno di quanto seguito abbia Baglioni fra generazioni diverse».
I dieci fortunati che potranno incontrare Baglioni di persona sono: Amanda Casula, Virna Piadena, Lorena Palmieri, Mario De Mitri, Cristina Rosà, Anita Papi, Elisabetta Loss, Sabrina Brasagna, Emilia Bort, Elisabetta Cardinali.


(Adige 10 Dic.)
In architettura E intanto prepara la tesi


TRENTO - «A febbraio dovrei discutere la tesi e prendere la laurea in architettura, Con grande gioia di mia madre».
La rivelazione è venuta ai giornalisti dopo il concerto che Claudio Baglioni ha tenuto a Trieste: ma che Baglioni abbia la stoffa dell´architetto, l´avevamo capito anche dal modo in cui concepisce i suoi show.
A un «contabile» del rock, non verrebbe mai in mente di far scendere un palco dall´alto e poggiarlo su quello che c´era sotto. E ripetere il giochetto più volte, in un balletto di piani orizzontali molto elegante nella sua semplicità. E l´idea è tutta sua, visto che Baglioni è anche il regista dello spettacolo.Quindi via con cubi scintillanti, con un tetto di legno e una cornice di luci. E tre «quadri» che sono da manuale, riproduzioni di stati dell´anima, ma anche di locali veri e propri: la cantina, il soggiorno, la cucina, il divano letto, con un set di aspiravolvere, frullatore e lucidatrice da suonare come percussioni. Persino un caffè in scena, spillato da una preziosa macchinetta. E poi un terrazzo: telescopio, camino con lucine, una scala.
I palchi sembrano tolde di nave, scheletri di grattacieli, tavolozze da pittore, e l´architetto Baglioni, con talento rinascimentale, si appropria di spazi e atmosfere. 110 e lode!
Al primo provino un discografico disse: «Questo non andrà mai da nessuna parte». E invece...
La sua vita, la sua strepitosa carriera
Film, dischi e canzoni: dai favolosi anni Settanta a oggi


(Adige 10 Dic.)
TRENTO - Le biografie ufficiali e quelle dei fan (molto più colorite e ricche di particolari) si intrecciano nello sconfinato labirinto dei tuttologi baglioniani ed in questo caso abbiamo voluto gettare uno sguardo proprio su alcune curiosità che riguardano il cantautore capitolino. Queste comunque le tappe essenziali della vita di Claudio Enrico Paolo Baglioni (giusto per essere precisi) che nasce a Roma il 16 maggio del 1951 figlio unico di una famiglia umbra: il padre è sottufficiale dei carabinieri e la madre sarta.
Nel 1956 mette su il primo il primo complessino "itinerante" andando a suonare porta a porta. I tempi della scuola (si diplomera´ come geometra, iscrivendosi anche alla facolta´ di architettura) non sono felicissimi: veniva appunto soprannominato "Agonia". E´ timido, introverso e non lega molto con i compagni. Riceve in regalo da uno zio (che ha visto lontano!) la sua prima chitarra. Nel ´64 partecipa al "Concorso di voci nuove di Centocelle", con «Ogni Volta» di Paul Anka, che vince poi l´anno seguente con «I Miei Anni Piu´ Belli» di Gene Pitney. Nel ´67 scrive una suite musicale su una poesia di E. A. Poe «Annabel Lee» ma soprattutto si cimenta nel primo provino per quella che diventera´ la sua prima casa discografica, la RCA. L´ allora direttore artistico, Ettore Zeppegno, sentenzia: «Tanto questo non fara´ mai niente!». Ma il ´69 l´anno della svolta: Baglioni ottiene un contratto quinquennale con la RCA: a firmarlo è il padre Riccardo, poiché Claudio è ancora minorenne.
Per quanto riguarda l´attesa del provino alla RCA il suo racconto è: «avevo cinque o sei canzoni, messe insieme così: io aspettavo al bar la chiamata ed intanto mi giravano attorno tipi affermati, alle pareti i manifesti e i dischi di successo. Al bar ho atteso giornate intere, chiuso in me stesso. Quando arrivò il mio turno (ero tutto vestito di nero con gli occhialoni scuri) cantai cose tristissime, parlavano di morti e di lacrime e sapevo di esibirmi in un ambiente in cui invece trionfava la spensieratezza. Ma alla fine il risultato fu buono e li sentivo dire: questo è bravo, molto bravo... Ma dovettero passare ancora otto mesi per avere la risposta definitiva».
L´anno successivo esce il suo primo album che vende un migliaio di copie e viene quasi immediatamente inviato al macero. Sei brani ricompariranno sull´ album seguente, "Un Cantastorie dei Nostri Giorni" e su diverse raccolte antologiche. Partecipa alla "Mostra internazionale della musica leggera" di Venezia, nel girone dei giovani con "Notte di Natale". La giuria lo confina all´ ultimo posto. La stampa lo definisce «cantore di cose isteriche, tristissime e senza senso». Decisamente intenso il 1972 quando recita la parte di un hippie pacifista nel film pre la tv «Ipotesi sulla Comparsa di un Fisico Atomico» dove ripropone "In Viaggio" in una scena del film. Canta diverse canzoni della colonna sonora del film "Fratello Sole, Sorella Luna" di Franco Zeffirelli. Scrive poi per Rita Pavone la canzone «Bonjour la France», che finisce al primo posto delle classifiche francesi vendendo mezzo milione di copie e poi inizia la registrazione di "Questo piccolo grande amore".
Si tratta del disco della svolta: l´Lp infatti vende 150.000 copie e il 45 ben 800.000. Inevitabile il primo posto in tutte le classifiche. La censura colpisce ancora sostituendo dal 45 giri "nudi" e "mani sempre piu´ ansiose di cose proibite". Prende il via da Napoli nel ´73 il suo primo tour mentre l´anno seguente realizza con Vangelis l´album "E tu" che diventa in breve un trionfo; in pochissimi giorni 500.000 copie vendute.
Nella seconda metà degli anni settanta arrivano dischi come "Sabato Pomeriggio " con arrangiamenti di Luis Enriquez Bacalov, "Solo" (con cui chiude il rapporto con la RCA) e "Tu come stai" realizzato sempre in Francia. Gli anni ottanta si aprono con l´album "Strada Facendo" realizzato a Londra con Geoff Westley. Nell´82 parte il suo primo grande tour "Alé Oo´" con oltre un milione di spettatori in ogni angolo della Penisola ma bisogna attendere l´85 per un nuovo lavoro: "La vita è adesso" realizzato ancora a Londra e capace di vendere oltre un milioni di copie. Nel dicembre dello stesso anno esce "Notti di Note" primo libro ufficiale su Claudio Baglioni. Nell´86 esce il triplo album live "Assolo" mentre i fan dovranno attendere molto prima di ascoltare le nuove canzoni del cd "Oltre" il titolo di una raccolta di venti brani.
Gli anni ´90 si aprono con una particolare performance: Baglioni infatti attraversa le periferie romane cantando su di un camion. La partenza avviene nella piazza di Centocelle dove aveva fatto nel 1964 la sua prima apparizione. Si intitola "Io sono qui" il disco che esce nel 1995 seguito da due tour: quello "rosso" e quello "giallo". Nel ´97, decisamente a sorpresa, presenta insieme a Fabio Fazio "Anima Mia" programma sugli anni settanta. Un´esperienza che ripeterà anche nel ´99 sempre con Fazio in "L´Ultimo Valzer" con cui anticiperà il nuovo disco "Viaggiatore sulla coda del tempo". A presentare il disco un´iniziativa spettacolare e unica nel suo genere:a bordo di un ATR-42, vola da Firenze a Milano, a Napoli e infine a Catania in una sola giornata. La presentazione avviene all´interno degli hangar degli aeroporti delle quattro città, di fronte a 2000 persone (500 per ogni hangar).
Nel 2000 è la volta del cd live "Acustico - Sogno di una notte di note" mentre l´anno successivo Baglioni sfida i teatri italiani con InCanto un tour che lo vede un solo protagonista con il suo pianoforte (in questa occasione suona anche all´Auditorium di Trento). Il presente invece ha i contorni di "Sono io l´uomo della storia accanto" : tredici canzoni nuove che hanno spezzato la lunga attesa dei fan abituati comunque a gustare i pezzi sapendo che per il prossimo disco (salvo sorprese) bisognerà attendere ancora a lungo.


(Adige Trentino 10 Dic.)
Il giorno di Baglioni. E domani si replica
Per due sere il grande cantautore romano protagonista al PalaTrento

TRENTO. La grande musica italiana. Quella fatta di melodie e sentimenti, quella che contraddistingue l'italico canto nazional popolare. Un suo frammento. Ma un frammento importante. Uno che da decenni incanta gli italiani con una voce inconfondibile, con canzoni d'amore (e non solo) che hanno fatto la storia della musica leggera e da colonna sonora a molti momenti magici che, c'è da scommettersi, tutti quanti hanno vissuto nella propria vita.
Claudio Baglioni, il cantautore romano capace di tessere le lodi di una maglietta fina come quelle dell'amore di un padre per il proprio figlio, è oggi in concerto. Il PalaTrento di via Fersina, dalle 21 di questa sera, si trasformerà nell'arena di uno spettacolo a tutto tondo, dove la danza farà rima con la musica. Ma il cantante di Porta Portese a Trento non farà solo una rapida toccata e fuga. Visto che domani sera salirà nuovamente sul palco, davanti ai trentini che per una serata vorranno emozionarsi con note e parole che colpiscono direttamente al cuore.
I biglietti per i due concerti di oggi e domani sono letteralmente andati a ruba, tanto che Santa Chiara e Show Time Agency (organizzatori dell'evento) hanno dovuto aggiungere la seconda data di domani. Pochi i biglietti, venduti al prezzo unico di 28.80 euro, ancora disponibili per domani.di Nicola Baldo


Ed infine Grazia ancora a Maria Grazia di" Navigandoltre" per la trascrizione ed il solito passaggio di questi articoli
(Il Gazzettino 10 Dic.)

Con Claudio Baglioni non ci sono mezze misure: o lo si ama o lo si rifugge, e il torrenziale show che l'artista 52enne ha tenuto al Palasport del capoluogo giuliano ha sottolineato questo aspetto di fondo.Il cantautore romano ha proposto davanti ad una platea di 7000 spettatori adoranti 30 brani del suo trentennale (e sterminato) repertorio, più il lungo medley "Canzoniere del tempo",
contenente svariati classici stra-famosi come "Poster" e "Sabato Pomeriggio" in versioni concise per fornire maggior spazio ai nuovi pezzi. Infatti sono ben sette i pezzi tratti da "Sono Io - l'uomo della storia accanto", ultimo disco in studio di cui questo tour invernale è corollario. Baglioni è un eccellente interprete, capace di instaurare un feeling col pubblico, e ha ancora un'estensione vocale pazzesca, che gli permette di piantare bandierine su vette sonore che pochi altri vocalist italiani riescono a raggiungere.
D'altra parte chi si aspettava uno spettacolo un po' più umile dopo i fasti del tour estivo negli stadi si sarà ricreduto alla fine delle oltre tre ore di concerto ininterrotto. Un impianto luci potentissimo ha illuminato un palco diviso in pedane che si sollevano indipendentemente  le une dalle altre, mentre dal soffitto venivano calate delle scenografie che aiutavano a descrivere l'evoluzione della musica, a partire dal luogo di esecuzione.
Escludendo un paio di clamorosi autogol, peraltro extramusicali (vedi i crediti dello show presentati da una terrificante voce fuori campo con tono da imbonitore televisivo) lo spettacolo si è dimostrato tra i migliori nel suo genere. Merito della compattezza dell'esecuzione strumentale, ma anche dei prodromi dei brani, forti di liriche capaci di raccontare storie minime ed essenziali, spacciandole poi per verità incontrovertibili (e non a caso "Piccolo grande amore" è stata definita "la canzone più bella del secolo"...).
Da notare l'eterogeneità del pubblico, variabile dai ventenni agli over 40, riprova ulteriore che Baglioni ha fatto breccia nel cuore di svariate generazioni di fan. Adriano Cecchia


(Messaggero Veneto 10 Dic.)

Il Concerto a Trieste
Tre ore con Baglioni, entusiasmo dei fans

Trieste. più di 180 minuti di parole e musica per un concerto che, come dice il titolo, Crescendo, ha visto aumentare, nota dopo nota, le emozioni.
Lui è Claudio Baglioni, quello di sempre, amato da giovani e meno giovani, con la solita voglia di comunicare che ha entusiasmato il pubblico numeroso del PalaTrieste.
Una tournèe diversa, rispetto a quella dell'estate 2003 che si è dipanata nei grandi stadi italiani, dal sapore più intimo ed essenziale, ma non meno coinvolgente.
Suggestiva la scenografia, incastonata nel palco del PalaTrieste, che dà forma a quella che Baglioni definisce "la casa della musica".
Una casa cresciuta a partire da una cantina: "In una cantina - dice l'artista -, un po' come questa (e sul palco compare una vecchia rete senza materasso), crescevano parole e note assieme ad altre persone. Mi piace pensare che ci siano persone che non smetteranno mai di trasmettere e che continuano a vivere in un sogno".
E dalla cantina, da dove partono le note di Noi no, si sale per approdare alle prime certezze. "Dalla cantina - continua Baglioni-, da dove escono i nostri sogni, dobbiamo uscire per andare da qualche parte" e sul brano, Di là dal ponte, la scenografia cambia ancora e porta in superficie un letto e una cucina. "
"Si arriva, dunque, nella casa, si ottengono le prime sicurezze. Si inizia un altro viaggio dove bisogna invitare qualcuno per vedere se ha i nostri stessi pensieri". E Baglioni, ripresosi dell'incidente avuto a Treviglio che gli è costato una quindicina di punti di sutura sulla gamba sinistra, danza in mezzo al palco, con la sua chitarra, giocando con una cucina trasformata in improbabile batteria.
Si offre al suo pubblico, cha da oltre trent'anni lo segue, con la capacità di rinnovarsi innovarsi, e con l'immancabile ironia. "Vi dedico - dice- una delle canzoni più terrificanti che ho scritto: Serenata in sol". E poi si sale ancora, fino sul tetto, dove si espande uno dei suoi più noti successi Avrai, seguita da Ninna Nanna, Amore bello, Io sono qui.
Di pari passo ai cambiamenti della casa,vanno i cambi d'abito che segnano il medesimo percorso.
Dal cappotto nero con cui intona - e rompe il ghiaccio - Yesterday dei Beatles alle camicie, in jeans, poi bianca poi nera fino al giaccone in pelle: segnano parallelamente la crescita della casa e dell'artista con una metafora, anche scenografica, applaudita e apprezzata
dal pubblico. Un repertorio che vede accanto alla produzione musicale più recente anche molti suoi grandi successi: dall'intramontabile Questo piccolo grande amore, a Strada Facendo, Ragazze dell'est, Notte di note, e ancora La vita è adesso, Bolero, Mille giorni di te e di me. Crescendo, iniziato al Mazda Palace di Torino il 21 novembre scorso, proseguirà nei palasport delle principali città italiane in una dimensione decisamente più raccolta rispetto agli ultimi concerti, un tour che lo stesso artista ha definito non una replica in tono minore, ma un progetto nuovo. Lara Pironio


(Dal sito ufficiale)
"Crescendo" è la storia di un sogno lungo trentacinque anni. Dalla cantina nella quale, insieme a un gruppo di amici, fantasticavo sul futuro, sino al palco sul quale gran parte di quel futuro è andato e va in scena, trasformandosi ogni volta- in un presente straordinariamente fortunato. Un sogno del quale non sono mai stato un navigatore solitario. Al contrario. L'ho sempre condiviso con molte persone. Persone importanti che mi hanno dato tantissimo, senza le quali questa mia piccola storia non sarebbe stata certo la stessa. Alcune, non salgono sul palco con me, ma non per questo le sento meno vicine. Anzi. E' anche grazie a loro che la strada è sempre stata avvincente, emozionante e sicura. Altre, invece, affrontano insieme a me quel salto nel vuoto che è ogni concerto, dividendo ogni istante, ogni nota, ogni parola e creando quell'irripetibile magia senza pari, che nasce quando la musica che scende dal palco incontra quella che sale dal pubblico. Molti sono stati gli incontri con i musicisti. Tutti importanti. Grandi nomi della musica italiana e internazionale, che hanno fatto vivere le mie canzoni con il linguaggio alto della loro sensibilità e della poesia che hanno saputo estrarre da quelle miniere inesauribili che sono gli strumenti. "Crescendo" non fa eccezione. Anzi. Gli incontri fortunati continuano. Questa volta con un gruppo di giovanissimi, ma non per questo meno preparati, professionisti. Nove coinquilini ricchi della musica del mondo e della voglia di soffiare dentro queste canzoni un'anima nuova: la loro. Il risultato è sorprendente ed è anche grazie a loro che "Crescendo" sta incontrando il successo che sta incontrando. Per questo voglio indirizzare a ciascuno un pubblico "grazie", perché, insieme a loro, ho ritrovato il sapore di tutte le stagioni raccontante nella casa di "Crescendo". Dall'energia disordinata e graffiante della "cantina" in cui rivive il sapore degli esordi, al lento lavoro di riflessione e costruzione delle atmosfere, che cresce nel "soggiorno" della maturità; dall¹immediata vigilia dello spettacolo che ci trova fianco a fianco sulla "terrazza" per andare incontro al tempo che viene, sino all'adrenalina pura dello show vero e proprio, quando la casa di "Crescendo" si trasforma definitivamente in un palco. Non un generico grazie, ma un grazie intenso e personale per ciascuno di loro, come intenso e personale è il contributo della loro musica alla mia. Non solo, in pochissimo tempo hanno imparato a padroneggiare un repertorio vastissimo e come sa bene chiunque abbia collaborato con me- tutt'altro che facile, ma hanno saputo viverlo e arricchirlo con energia, entusiasmo, vitalità. Grazie, allora, a splendide "padrone di casa" e dei loro archi come Simona Cazzulani (violino e cori), Federica Mazzanti (viola e cori), Francesca Ruffilli (violoncello e cori) e Mariella Sanvito (violino e cori); grazie a un polistrumentista vivace e trascinante come Pio Spiriti (violino, tastiere, fisa e cori); ad un grande amante degli intarsi in ebano e avorio come Stefano Melone (piano, tastiere e cori); ad un vibrante domatore delle quattro e delle cinque corde come Mario Guarini (basso e contrabbasso) e ad un sorprendente mix di fantasia, energia e precisione come Adriano Molinari (batteria e percussioni). A Paolo "Paolone"- Gianolio, invece, un grazie a parte. Non solo perché ha il grande merito di aver scelto dopo interminabili e delicate audizioni- tutti questi musicisti, di averli messi insieme e resi un gruppo emozionante, affidabile e versatile; ma, soprattutto, perché, da anni ormai, il suo talento, la sua sapienza e la sua passione sono, per me, tra i compagni di viaggio ai quali sono più affezionato. Grazie a tutti. La mia casa è la vostra.
Claudio

(Adige 9 Dicembre)
Da domani, due giorni con Baglioni
Arriva la tournée del cantante: tre ore di spettacolo da sogno
Prima serata già tutta esaurita, ci sono posti per giovedì al palasport delle Ghiaie di Trento


TRENTO - Sappiate che non è uno spettacolino: sono più di tre ore di musica. E che musica! Il meglio dei classici e delle novità di Claudio Baglioni, conditi con un vero show: luci, palco mozzafiato, proiezioni, balletti. In una parola: una goduria. Si presenta così il tour del cantautore romano, che domani e dopodomani sarà a Trento. Le prime date della sua tourneé sono state un trionfo, anche se lui continua a insistere sulle note più tranquille e intimiste.
«Un lago dopo l´oceano. Un borgo dopo la metropoli. Un aliante dopo un jet» sono le parole scelte da Claudio Baglioni per tratteggiare il suo nuovo tour autunnale. A Trento la Showtime e il Centro S. Chiara non si sono fatti scappare l´occasione, e questo «aliante» l´hanno fatto arrivare anche nei pressi dell´aereoporto Caproni.
Il cantautore capitolino ha debuttato trionfalmente alcune settimane fa a Torino, poi la sua carovana ha dovuto fermarsi per un piccolo infortunio. Ma già lo scorso fine settimana a Verona, Baglioni ha dimostrato di saper ripartire alla grande. Un tour che «non sarà né una replica in tono minore, né un riassunto dello show dell´estate» - aveva spiegato Baglioni - ma «un progetto radicalmente nuovo, maturato parallelamente, se non, addirittura, prima di quello del tour degli stadi». Un progetto, sostiene Baglioni, che «si snoda lungo un percorso narrativo estremamente innovativo, ricco di sorprese e colpi di scena, nel quale ambientazione scenica, linguaggio gestuale e musica daranno vita ad una proposta-spettacolo ricca di emozioni ed energia».
Ancora una volta, quindi, Baglioni gioca la carta dell´innovazione e della ricerca espressiva e visiva, per incastonare in un nuovo habitat scenico e narrativo un repertorio assolutamente unico, nel quale trovano posto alcuni tra i più grandi successi della musica popolare italiana di sempre, accanto alle nuove proposte della sua più recente produzione musicale.
Per chi l´ha già visto, questo spettacolo è un capolavoro: brividi alti un palmo per «Piccolo grande amore» e via dicendo, momenti rock, trasognate ballate tratteggiate da solo con la sua chitarra: Claudio Baglioni non delude né tantomeno si risparmia: è in scena dall´inizio alla fine, e tre ore sono tre ore! E i fan trentini, che a migliaia hanno già comperato il biglietto, lo sanno.
Ricordiamo che domani, mercoledì 10 dicembre, Claudio Baglioni sarà ospite di Radio Dolomiti. Negli studi di via Missioni Africane risponderà alle domande dei fans e incontrerà di persona i dieci ammiratori sorteggiati.
Claudio Baglioni dal vivo - 10 e 11 dicembre 2003 al Palazzetto dello Sport, Ghiaie di Trento, ore 21. Ingresso euro 28,80. La prima serata (domani) registra il tutto esaurito. Per dopodomani (11 dicembre) c´è ancora qualche posto. Prevendite presso la cassa del Teatro Auditorium (10-19) la cassa del Teatro Sociale (16-19), le Casse Rurali Trentine convenzionate in orario di sportello e inoltre: Radio Dolomiti, R.T.T.R, Promoevent Service, Radio Italia, Trentino Mese (Trento); Baba´s dischi (Bolzano), Musica 3000 (Rovereto), Disco Time (Riva del Garda); Circuito prevendita Show Time Ticket.
R. S.

(Adige Trento 9 Dicembre)
Claudio Baglioni in concerto. Domani e giovedì sarà a Trento

Trento aspetta Claudio Baglioni
Domani e giovedì al palasport con uno show di oltre tre ore
Il "Crescendo Tour" è un lungo viaggio fra vecchi e nuovi successi del cantautore che parte da Yesterday


TRENTO. C'è grande attesa a Trento, ma anche in tutta la regione, per il doppio concerto che il cantautore Claudio Baglioni terrà al Palaghiaie domani e giovedì sera: soltanto Ligabue prima di lui si era permesso il lusso di una doppia data trentina dentro uno spazio così capiente e dunque anche gli ultimi biglietti a disposizione per la seconda delle due date - la prima è andata esaurita in pochi giorni - potrebbero terminare nelle prossime ore, anche se gli organizzatori, Shoowtime e Centro Santa Chiara, conservano sempre alcune centinaia di tagliandi per la cassa serale.
Baglioni - che rientra in tour dopo una settimana di stop per una caduta sul palco - ha inaugurato questa tournée il 20 novembre a Torino cantando, a sorpresa, Yesterday: "una canzone - ha detto Baglioni dal palco - che già 35 anni fa mi ha mostrato che le note sono della stessa materia dei sogni". Il nuovo tour toccherà 28 città, ovvero quasi altrettanti palasport, strutture non certo predilette da Baglioni, soprattutto dal Baglioni che questa estate all' Olimpico di Roma con il suo supershow "Tutto in un abbraccio" (dal 28 novembre è nei negozi il doppio dvd tratto da quello spettacolo) ha incantato 80 mila spettatori. Non è stato banale il concerto di Torino di Baglioni, che ha proposto tre diverse scenografie ed ha ovviamente accontentato chi voleva da lui gli assoluti evergreen dei bis "La vita è adesso", "Via", "Mille giorni", "Strada Facendo", ma anche i grandi successi degli anni più recenti "Ragazze dell'est", "Tienimi con te", "Un giorno nuovo", "E tu". Ad un certo punto, circa metà delle tre ore e mezzo di spettacolo un annuncio: "Ora inizio lo show". Ed è la volta di "Quel piccolo grande amore", "Cuore di aliante" e dei brani del "Canzoniere" ovvero "Amore bello", "Poster", "Solo", "Sabato pomeriggio". Ovvero un tripudio di canto italiano da parte di un artista, al pari di Gianni Morandi, capaci di non avere una vera età e di portarsi dietro negli anni i fan da 6 a 90 anni. Ai più giovani che si erano conquistati le prime file attorno al palco, situato in mezzo al palasport, ha preso le mani e regalato sorrisi e sguardi inteneriti. Rigorosamente in camicia bianca, gilet e pantaloni neri e giacca di pelle nera, sventolata in aria più volte, ha confermato ancora una volta se stesso. Come il pubblico che viene ai concerti di Baglioni per ritrovare e confermare se stesso, spesso riuscendoci. Di spettacoli, d'altronde, Baglioni se ne intende, e il palco che ha fatto realizzare per "Crescendo" è più che dignitoso, un rettangolo di 15 metri per 12 con 5 pedane mobili, due blocchi computerizzati per la gestione dei sistemi, 600 metri di strutture in alluminio, 45 motori, un sistema audio per la diffusione a 360 gradi, 140 diffusori v-dosk e 48 sub-woofer.

(Il piccolo di Trieste 7 Dic.) Grazie a Maria Grazia di "Navigandoltre" per la trascrizione ed il passaggio:-) di questo articolo

Musica fa tappa domani sera al PalaTrieste il tour "Crescendo", che segna trentacinque anni di carriera
Baglioni scapestrato cinquantenne
"Progetti? La laurea in architettura e qualche canzone da scrivere per altri"


Un tour che ha le caratteristiche di un racconto e che rappresenta il primo capitolo di un nuovo percorso.
Così Claudio Baglioni ama definire «Crescendo», il lungo viaggio musicale con il quale sta attraversando la Penisola e che domani sera, alle 21, farà tappa al PalaTrieste. Il titolo del tour prende le mosse innanzitutto dall'omonimo termine musicale e richiama ad una scalata verso la cima più alta, una meta ambita, ma non solo. A crescere, davanti agli occhi del pubblico, è anche il palco stesso, che dalle fattezze di una cantina degli esordi si trasforma via via in una vera e propria casa musicale.

«I miei primi trentacinque anni di carriera - spiega Baglioni - hanno rappresentato una crescita, per me e per la grande famiglia di addetti ai lavori che mi ha accompagnato in questo progetto. Dopo l'esperienza dei concerti dell'estate scorsa, occasioni di festa con moltissime persone impegnate in scena e tante arti diverse che si incontravano, questa volta lo spazio è tutto per la musica e il racconto, attraverso le canzoni, della storia che mi appartiene come artista. I ambiamenti del palcoscenico diventano quindi una metafora di questa storia, da dividere con il pubblico, anche come le fasi di un concerto, dalle prove all'esibizione vera e propria».

Nel suo ultimo album, «Sono io L'uomo della storia accanto», il tema dell'identità ricorre accanto a quello dei sentimenti...
«L'identità è la cosa più preziosa che possediamo, credo che il pensiero individuale sia più importante di qualsiasi forma associativa, non solo politica. Fondamentale è andare alla ricerca del rispetto dell'individualità per combattere l'individualismo. Detto questo, "Sono io" è però un album plurale, perché credo non sia solo mia la percezione di vivere in un'epoca profondamente confusa, d'attesa... Nel brano "Di là dal ponte" si parla proprio di questa sensazione di aver perso la riva e di non essere ancora giunti dall'altra parte. Ci sono delle analogie con "La vita è adesso", anche se quel brano era più affermativo. Ma non parlerei di disincanto, piuttosto di una maggiore voglia di incanto».

Il suo rapporto con l'ispirazione è cambiato nel corso degli anni?
«Qualcuno diceva che forse l'ispirazione non esiste,ma in caso contrario èmeglio che quando arriva ti trovi al lavoro. Io credo di più nell'intuizione, nella tenacia nel perseguire certe tematiche, sia nella musica che nei testi. Con il passare degli anni secondo me aumenta la voglia di impreziosire, di andare a cercare qualcosa che ancora non si è detto, non si è cantato, non si è scritto. Io comunque non mi accorgo della suggestione, è come qualcosa che entra in circolo e dopo un mese o un anno diventa una canzone"

Come racconterebbe il Baglioni dei suoi trentacinque anni di carriera?
"Gli anni 70 sono stati connotati dalla voglia di esprimermi, un bisogno quasi "alluvionale" di raccontare ciò che mi accadeva. Da ragazzino ero innamorato delle grandi canzoni che davano il colore e il sapore ad un'estate intera, ed è anche così che sono nate "E tu" o "Questo Piccolo grande amore". Negli anni '80 la mia osservazione si è spostata all'esterno, con testi estremamente descrittivi come "Strada facendo" o "La vita è adesso", dove c'era un'affermazione del presente. Nel decennio appena trascorso è arrivata invece una "vergognosa" voglia di ricerca interiorizzata, con tre album molto complessi, come "Viaggiatore sulla coda del tempo", un percorso personale tra passato, presente e futuro...».

E oggi?
«"Sono io - L'uomo della storia accanto" è una ripartenza dalle tracce delle esperienze precedenti, e secondo me con una maggiore spensieratezza. Pensavo che sarei stato più cupo attorno ai cinquant'anni, e invece mi ritrovo ad essere decisamente più sconsiderato, scapestrato e cialtrone, a muovermi con meno zavorra e ad avere un enorme desiderio di fare spettacolo, dare vita a
progetti che all'inizio magari sembrano impossibili e poi si realizzano, e stare tre ore sul palco come in questo tour. Intendiamoci, morirò timido, ma sono sicuramente molto meno introverso!

E si trova più simpatico?
«Forse agli altri mi trovano più simpatico, ammetto che ho cercato anche di mostrare che non sono l'orso, il tipo scontroso come voleva la leggenda metropolitana... A me stesso non penso in termini di simpatia o antipatia... diciamo che mi sopporto (ride, ndr), visto che devo vivere con me stesso
fino alla fine...».

E il Baglioni meticoloso?
«Sempre presente. Poco prima di questa intervista stavo appunto dando degli ultimi ritocchi alla scaletta del concerto. Adoro esse partecipe dei preparativi, credo che sia un mio dovere e questo atteggiamento alla fine paga. Detto questo, mi piace scherzare e attribuendomi quella che io chiamo la sindrome del sacrestano: quando se ne vanno tutti io rimango a spegnere le luci, mettere a posto i banchi e controllare che tutto sia a posto».

Progetti futuri?
«A febbraio dovrei discutere la tesi e prendere la laurea in architettura, Con grande gioia di mia madre. Poi vorrei cominciare a scrivere qualche canzone non per me stesso ma per altri. Non è un progetto preciso è un desiderio che mi è venuto, forse perché per molti anni, in passato, mi sono
scritto tanto addosso...Ma vedremo». Annalisa Perini

(Il Gazzettino 7 Dic.)
Verona
NOSTRO INVIATO

Claudio canta claudicante, ma d'altronde, con un palco senza sponde che si muove in alto e in basso, grande è il rischio di sbagliare il passo. A Treviglio gli è successo, e il ricordo rimarrà in eterno, perchè la cicatrice sulla tibia non è di quelle che spariscono: «Praticamente non c'è più carne sotto la pelle dove ho la ferita - racconta Baglioni nei camerini del palasport di Verona dove il tour "Crescendo" è ripartito dopo la pausa per incidente - e il medico non ha potuto che ricucire i lembi e adesso il tempo penserà a risanare. Ma non c'è problema, poteva andare molto peggio».

Passata la paura, la meccanica dell'incidente di Treviglio è diventata più chiara. Durante "Io sono qui", una delle ultime canzoni delle tre ore abbondanti di concerto, la pedana centrale delle cinque mobili che sostengono i musicisti, rimane una quarantina di centimetri sollevata rispetto alla base del palco. «Ma siccome le cinque pedane e le tre basi palco cambiano spesso durante lo spettacolo, ero convinto che a quel punto palco e pedana fossero allo stesso livello, ma girando attorno alla pedana a un certo punto non ho trovato più appoggio, sono caduto all'indietro, sulla schiena e la gamba dev'essere rimbalzata contro uno dei travetti metallici che sostengono la pedana, ho sentito una botta ma non mi sono reso conto a caldo del danno».

«Noi da sotto il palco avevamo capito che era successo qualcosa - raccontano i ragazzi del suo staff - e gli facevamo segno di fermarsi e venire giù. Lui invece niente, ha fatto ricominciare il pezzo daccapo e a muoversi come se niente fosse, dandoci anche delle occhiatacce. Intanto vedevamo tracce di sangue dove appoggiava il piede. Si è fermato quando ha sentito il piede che galleggiava nella scarpa nel sangue che usciva dalla ferita».

Ambulanza, ospedale, chirurgo e una battuta: «Questo tour ha già cominciato a farmi guadagnare dei punti...».

Non è la prima volta. Proprio a Verona il tour rosso gli fruttò uno stiramento, scendendo troppo in fretta dal tapis roulant che dominava la scena. Questa volta la città scaligera gli ha regalato una seconda "prima" senza apprensioni anche se la struttura teatrale dello show è forse troppo complessa. «Suonare tre ore su pedane instabili, che si muovono, con i palchi che salgono e scendono, fatti di grate, è faticoso come correre sulla sabbia», ammette Paolo Gianolio, chitarrista arrangiatore e caporchestra. La stanchezza è evidente. Uno dei musicisti si fa cogliere in uno sbadiglio leonino, ma il concerto scorre entusiasmando i fan con forse la più azzeccata scaletta degli ultimi anni, che pure lascia fuori un sacco di "roba buona". Lo spettacolo è ancora un "work in progress" «e lo sarà fino alla fine perchè ogni giorno cambiamo qualcosa o ci viene una nuova idea», dicono i due "inventori di oggetti" Mario Zumpano e Claudia Pacchiotti. I quattro livelli dello show hanno acquistato maggiore caratterizzazione rispetto all'esordio, con l'aggiunta di effetti sonori, giochi, nuvole e stelle metalliche sospese, un paio di tastiere che arrivano dall'alto. Qualche altra invenzione troverà posto nelle prossime date. Questo potrebbe anche essere l'ultimo dei tour a palco centrale: «Ci sta creando un sacco di problemi l'amplificazione negli auricolari - dice Claudio - al punto che a volte rischio figuracce, perchè non riesco a sentire il suono e perdo la tonalità di riferimento. Ogni palasport ha problemi differenti. Qui c'erano dei punti in cui il ritorno di suono dell'amplificazione sospesa mi creava degli echi nelle orecchie e non capivo più nulla». Particolari, di cui gli oltre cinquemila presenti si sono accorti appena. Domani si replica a Trieste, il 10 e l'11 sarà a Trento mentre l'appuntamento del 26 gennaio al Palaverde di Villorba probabilmente andrà al raddoppio della data.Giò Alajmo

(L'Arena 7 Dic.)
Cantautori doc . Concerto fiume di Baglioni: 3 ore abbondanti e oltre 30 canzoni. Il pubblico rimane conquistato
Il divo Claudio non si risparmia

Tanto impegno e qualche manierismo

Più di 30 canzoni, addirittura con qualche aggiunta rispetto alla prima tranche (quella interrotta dalla caduta di Treviglio) della tournée, 3 ore abbondanti di concerto senza sosta, perché questa volta anche gli intermezzi parlati non sono troppo frequenti, e l'allestimento scenografico, pur nei suoi mutamenti, fila via senza ritardi. Lui, il «divo Claudio» ( nella foto Brenzoni ), è sempre fascinoso e si percepiscono i fremiti del pubblico femminile, in visibilio sin dal momento dell'entrata in scena. Si capisce che l'incidente di Treviglio qualche preoccupazione la dà. Qualche ruga denuncia che anche lui, nonostante l'invidiabile forma fisica, proprio un ragazzo non è più, i movimenti sul palco - e ci mancherebbe altro, con tutti quegli oggetti disseminati sulle pedane semoventi - sono controllati onde evitare altri inciampi. Alla fine, dopo un ennesimo bis con Fammi andar via , pare che tutto il Palasport tiri un sospiro di sollievo per lui che, visibilmente felice, dice che il concerto è dedicato a tutti quelli che «sono caduti e si sono rialzati come lui».
«Insomma, ce l'abbiamo fatta», conclude sorridendo Baglioni al momento del commiato, e sembra davvero che lo sforzo sia stato collettivo, come una sorta di partecipazione affettuosa al ritorno dell'uomo della storia o della porta accanto, il concetto è il medesimo.
Questa sensazione di vicinanza totale degli spettatori (ed è un pubblico di varia età e tipologia, anche se la componente femminile è preponderante) si avverte presto, praticamente dall'inizio del concerto, e si esplica in maniera catartica quando comincia la sequela degli hit storici, da Strada facendo a Piccolo grande amore (con un intro un po' oscuro e spettrale, che sia il sintomo di una certa distanza tra il Baglioni di oggi e quello quasi adolescente di allora?), da Sabato pomeriggio a E tu .
Ed è quest'ormai assodata comunanza tra l'uomo sul palco e la sua gente a costituire, crediamo, ancora il grande motivo del successo di Baglioni. E' un tipo strano, a pensarci bene, il cantautore romano. A dispetto di tutto, anche della recente disavventura che dovrebbe invitarlo a risparmiarsi un po', sembra che abbia un rispetto enorme per il pubblico e magari un po' meno per se stesso. Lo diciamo perché concerti-fiume del genere gli impongono tour de force ammirevoli per generosità, ma che perdono qualcosa, almeno a livello potenziale, nel senso dell'attenzione agli arrangiamenti, alle sfumature, alle caratteristiche peculiari di ogni canzone. Si ha spesso la sensazione che Baglioni si preoccupi più della quantità del "cibo" somministrato al pubblico, che della sua accurata preparazione. E siccome - anche se magari il timbro si è un po' arrochito rispetto ai tempi migliori, e sui bassi l'enunciazione tende un po' perder chiarezza - Baglioni i fondamentali ce li ha tutti, noi ci aspettiamo ancora da lui, in futuro, un ulteriore colpo d'ala, il disco (e il concerto anche) misurato, profondo, intenso e meno prolisso e ridondante, che ancora ci deve dare. Qualche pezzo della più recente produzione è di buon livello ( Mai più come te, Quei due ), ma complessivamente sono ancora i già citati hit del passato (e mettiamoci anche Fotografie e Ragazze dell'Est , quadretti assai riusciti, e La pubblicità divertente, anche come rappresentazione scenica con Claudio ai fornelli) a distinguersi in un campionario che altrimenti non sfugge a manierismi e un po' di routine. Manierismi e routine che sono comunque del tutto graditi al consistentissimo pubblico del cantautore che a lui continua a profondere ovazioni e tripudii. Beppe Montresor

(Il Gazzettino 6 Dic.)
Io sono qui, anzi, come recita ...

Io sono qui, anzi, come recita il verso della canzone, io sono vivo e sono qui! E la casa di Crescendo riapre finalmente le porte per invitarvi a passare insieme una nuova notte di note e di emozioni. Dopo il leggero infortunio di Treviglio che mi ha costretto a una settimana di riposo forzato il viaggio è ripartito da Verona, dove siamo stati ieri e dove resteremo anche oggi. È il viaggio di questi 35 anni di strada, molta della quale fatta fianco a fianco, crescendo il piccolo grande sogno dello stare insieme, raccontando storie, scambiandoci pensieri, e versando gli uni negli altri le energie che ci aiutano a proseguire e a continuare il nostro crescendo nella vita.
Claudio Baglioni

(Il Gazzettino 6 Dic.)
Ripartito il "Crescendo tour" di un Baglioni ricucito

Dopo aver rimediato quindici punti di sutura alla gamba cadendo malamente sul palco a più pedane mobili del suo concerto, davanti ai fan radunati al palasport di Treviglio, Claudio Baglioni ha ripreso ieri neanche troppo claudicante il suo "Crescendo tour" con il primo dei due spettacoli previsti al Palasport di Verona. Esaurito lo show di ieri, ancora un migliaio di biglietti disponibili per quello di stasera, con diverse modifiche in corso d'opera. Rispetto all'esordio torinese sono state modificate le luci, che ora caratterizzano maggioremente le primi tre fasi dello show, ed è stato arricchito il finale, che rappresenta il raggiungimento del successo e diventa un vero e proprio concerto nel concerto con luci motorizzate, fumi, e tastiere che arrivano in volo. Altri momenti scenici vanno aggiungendosi data dopo data e già lo show di stasera sarà probabilmente un po' più ricco di trovate di quello di ieri. Lunedì sarà a Trieste e il 26 gennaio al Palaverde di Villorba (tv).

(Il Gazzettino 5 Dic.)
TRIESTE -Approderà lunedì sera, ...

TRIESTE -Approderà lunedì sera, alle 21, nel PalaTrieste del capoluogo giuliano, il nuovo tour di Claudio Baglioni che segue a distanza molto ravvicinata quello trionfale della scorsa estate nei grandi stadi, dove - con 120 metri di palco, un supergruppo di 6 musicisti, un'orchestra di 33 elementi, 34 ballerini e più di 300 performer ogni sera sul palco - ha messo in scena il più grande spettacolo musicale mai prodotto e realizzato nel nostro Paese, per la gioia incontenibile di oltre 320.000 spettatori in otto date.
Dimensione decisamente «più raccolta, più essenziale, più intima», spiega lo stesso cantautore, ma certo non meno spettacolare («anche perché alla fine saranno anche quasi tre ore di musica!»), quella di questo nuovo tour, che - precisa lo stesso Baglioni - «non sarà né una replica in tono minore, né un riassunto dello show dell'estate», bensì «un progetto radicalmente nuovo», maturato «parallelamente, se non, addirittura, prima di quello del tour degli stadi». Un progetto che «si snoda lungo un percorso narrativo estremamente innovativo, ricco di sorprese e colpi di scena, nel quale ambientazione scenica, linguaggio gestuale e musica daranno vita ad una proposta-spettacolo ricca di emozioni ed energia».

Ancora una volta, quindi, Baglioni gioca la carta dell'innovazione e della ricerca espressiva e visiva, per incastonare in un nuovo habitat scenico e narrativo un repertorio assolutamente unico, nel quale trovano posto alcuni tra i più grandi successi della musica popolare italiana di sempre, accanto alle nuove proposte della sua più recente produzione musicale.Le prevendite dei biglietti (parterre numerato 48,30; tribuna telescopica numerata 42,50; primo anello numerato 36,80; secondo anello libero 26,50) sono tuttora attive a Trieste Utat Point (040 630063); Monfalcone, La Luna (0481 790290); Gorizia, Musical Box (0481 536647); Cervignano, Am Music (0431 31595); Palmanova, Videostar (0432 923536); Codroipo, Dischi Eugenio (0432 906217); Udine, Angolo della Musica (0432 505745) e Natural Sound (0432 508586); Latisana, Azalea Promotion (0431 510393); Tricesimo, Foto Flash (0432 854242); Gemona, Cartolibreria Coccinella (0432 981305); Tolmezzo, Spazio 1999 (0433 466445); Manzano, Il Quadrifoglio (0432 754319); Pordenone, Good Music (0434 27036); Sacile, Music Box (0434 72693).

(Giornale di Vicenza 5 Dic.)
Cantautori Doc. Doppio appuntamento nella città di Giulietta e Romeo per il tour invernale dell’artista romano
Il Commendatore dell’amore
Il «Crescendo» tour di Baglioni stasera e domani al Palasport di Verona


Verona. Sintonizzato sull’ultimo cd «Sono io. L’uomo della storia accanto», dove il filo conduttore è l’amore in tutte le sue forme e manifestazioni, il «Crescendo» tour invernale di Claudio Baglioni farà una doppia sosta nel Palasport scaligero dopo l’incidente di Treviglio che lo ha costretto a rimandare alcune date.
Stasera e domani, infatti nell’ambito della rassegna «Cantautori Doc» organizzata dal Comune in collaborazione con Eventi, il «Commendatore dell’amore» con i suoi successi farà tornare a sognare tre generazioni di Giuliette e Romeo.
Ancora una volta, dunque, Baglioni gioca la carta dell’innovazione e della ricerca espressiva e visiva, per incastonare in un nuovo habitat scenico e narrativo un repertorio assolutamente unico.
Era il 1970 quando il singolo «Signora mia» lo fece conoscere al grande pubblico. Poi uscirono «Questo piccolo grande amore» (definita la «canzone più bella del secolo», ndr ), «E tu», «Sabato pomeriggio», «Poster» e tantissimi altri successi, con gli album «Avrai» e «La vita è adesso», «Oltre», alla fine degli anni ’90, e perfino in televisione con le trasmissioni al fianco di Fabio Fazio, quasi contemporanee all’uscita, nel ’95, di «Io sono qui».
Sono passati 30 anni esatti dal suo primo tour italiano: era il 1973. Baglioni, il cantautore italiano più a-politico che la storia abbia mai conosciuto, ha saputo reinventarsi e catturare un pubblico vastissimo. Ed eccolo qui oggi, questo «Richard Gere del pentagramma» nostrano, pronto a percorrere ancora una volta l’Italia per abbracciare i suoi affezionatissimi fans.
Ma stavolta il 52enne cantautore romano ha scelto una dimensione decisamente «più raccolta, più essenziale, più intima». Ma non per questo il concerto si annuncia meno spettacolare, dopo che la scorsa estate oltre 320.000 spettatori lo hanno applaudito negli stadi di 8 città per quello che è stato riconosciuto come il più grande spettacolo musicale mai prodotto e realizzato nel nostro Paese (120 metri di palco, un supergruppo di 6 musicisti, un'orchestra di 33 elementi, 34 ballerini e più di 300 performer).
Alla base del nuovo disco ci sono infatti due esigenze: quella di riaffrontare e ripensare i momenti più importanti e carichi di significato della sua lunga carriera e al tempo stesso voltare pagina.
Il concerto comincerà alle 21 e durerà più di tre ore. Cancelli aperti dalle 19. Prevendite: Box Office 045 8011154, nelle filiali di UniCreditBanca. Per ulteriori informazioni: Eventi 045 8039156. di Giuseppe Mazzei


(Brescia oggi 5 Dic.)

E in gennaio sarà a Brescia

Il concerto bresciano di Claudio Baglioni sarà il primo evento di un cartellone cittadino che si preannuncia ricco di proposte di grande richiamo. Un evento talmente atteso che già si pensa ad un raddoppio: alla data già annunciata del 23 gennaio, potrebbe quindi aggiungersene un’altra nella serata del 24, sempre nella cornice del Palafiera. Le prevendite dei biglietti continuano nei punti convenzionati: i biglietti costano 48, 42,50, 36,50 e 26,50 euro, a seconda del posto.

(L'Arena 4 Dic)
Nostra intervista. Il cantautore rassicura i fan dopo la caduta a Treviglio: «Sto bene nonostante quindici punti di sutura»
«Io, l’uomo della storia accanto»
Claudio Baglioni in concerto domani e sabato al Palasport


Trattandosi di un personaggio di enorme e duratura popolarità, che viene spesso soprannominato il "Divo Claudio", parrebbe difficile da credersi, ma fuori dalle luci del palco Claudio Baglioni si pone veramente come «l'uomo della porta accanto», per parafrasare il suo ultimo album («Sono io. L’uomo della storia accanto»). Se ne ricorderà chi era presente, per esempio, a quegli incontri con il pubblico che anche a Verona il cantautore romano tenne qualche anno fa (all'Hotel Due Torri) prima del concerto serale. Forse anche questo è uno dei motivi del suo successo ad ampio raggio. Anche dalla cornetta del telefono, per una chiacchierata in vista del doppio concerto scaligero al Palasport (domani e sabato con inizio alle 21 per la rassegna «Cantautori Doc»), arriva la sensazione di una persona "alla mano" e spiritosa, arguta e con i piedi ben per terra. Ci rassicura innanzitutto, scherzandoci sopra, sul suo stato di salute, dopo la caduta sul palco a Treviglio, che lo ha costretto ad annullare alcune date del tour intitolato «Crescendo».
«I miei musicisti dicono che con questa caduta ho acquistato altri punti (quindici, di sutura, ndr ). Scherzi a parte sono quasi completamente a posto. Del resto lo dicevo anch'io, negli intermezzi parlati di "Incanto", il tour acustico solista dell'anno scorso: io sono indistruttibile, o quasi. Mi è andata bene, in verità, cadere così di schiena?tutta colpa mia, mi sono dimenticato di certe soluzioni nella scenografia?e il bello è che l'idea alla base del progetto scenografico di questo tour è mia. Il senso di questo allestimento, piuttosto ponderoso e complicato - ma adesso l'abbiamo un po' ripulito - non è quello di stupire il pubblico, ma di comunicare una sorta di metafora della crescita. Da lì il titolo del tour».
A Verona lei è venuto parecchie volte, in diverse situazioni. Qualche ricordo particolare?
«Beh, sicuramente mi ricordo bene un concerto nel '96, era il tour "Rosso", e anche lì mi sono fatto male, un forte strappo muscolare, poi però la tournée proseguì benissimo, io sono uno di quei "calciatori" che vogliono scendere comunque in campo?naturalmente scherzo, Verona è una città straordinaria, sono sempre stato accolto con grande affetto dal pubblico. Ci ho fatto una delle mie prime esibizioni, addirittura nel 1968, in un piccolo teatro di cui non ricordo il nome, insieme ad altri giovani cantanti. Tra i tanti bellissimi ricordi, il Festivalbar del 1976. Era un periodo di grande contestazione, e fui l'unico, tra tutti i partecipanti, a non essere pesantemente fischiato».
Recentemente ha vinto il Premio Lunezia per i testi del suo ultimo disco, però per molta critica la sua canzone è nazional-popolare per eccellenza?si sente un po' snobbato come cantautore?
«No, assolutamente, non mi sento in debito o in credito con la critica, a volte sin troppo generosa con me?e poi con l'età si acquista saggezza?a me il pop piace, non mi disturba se mi definiscono così, l'importante è liberare la mente da troppi schematismi».
I suoi concerti, negli ultimi anni, sono sempre molto lunghi, tre ore o più. Scelta o necessità, generosità o narcisismo?
«Probabilmente un po' di tutte queste cose messe insieme. La dimensione dal vivo è l'unico vero momento di incontro con il pubblico. Mi piace il mio mestiere, quando canto sono davvero felice, sfioro l'estasi per così dire. E poi credo che chi, come me, è in giro da tanti anni, e ha dal pubblico una tale risposta, si senta in debito, si senta di dover sempre ripagare il successo avuto. Se non si sente questo, e se va persa la curiosità di provare cose nuove, non ha senso, ma già dopo vent'anni, continuare a cantare?»
Beppe Montresor

(L'arena 3 Dic.)
Cantautori doc. Tre gli appuntamenti: il cantautore e l’autrice di «Ladra di vento» al Palasport, la rivelazione di Sanremo al Filarmonico
Il divo Claudio e 2 stelle femminili
Doppietta di Baglioni venerdì e sabato, poi Elisa l’8 e Giorgia l’11


«Soprattutto il concerto di Giorgia, giovedì 11 al Palasport, sarà un banco di prova fondamentale, che potrà anche condizionare la portata dei futuri eventi musicali in città. L'aspettativa del pubblico scaligero è di alto livello, e siamo convinti che le scelte effettuate ci daranno ragione». Così Luciano Guerrini, assessore allo Spettacolo e anche allo Sport (in questo caso le deleghe si incontrano, visto l'utilizzo del Palasport come sede di alcuni concerti), ieri in conferenza stampa al Liston 12, insieme ad Ivano Massignan, presidente di Eventi, per presentare e "benedire" la "settimana di fuoco" della rassegna Cantautori doc.
Si comincia con la "consueta" doppietta di Claudio Baglioni, venerdì (tutto esaurito) e sabato (ancora qualche biglietto) al Palasport. E' un tour nato tra mille difficoltà, quello avviato da Baglioni con il titolo Crescendo un paio di settimane fa. Prima le polemiche a Genova, per un disguido dell'organizzazione che ha venduto più biglietti di quelli effettivamente disponibili, poi l'infortunio del Divo Claudio a Treviglio, caduto di schiena da un livello all'altro della piattaforma con conseguente forte botta, quindici punti di sutura, e il forzato annullamento di alcuni concerti.
«Siamo stati in apprensione», spiegava Massignan, «per questo concerto. Adesso Claudio si è rimesso, abbiamo risolto qualche problema relativo ad un apparato scenografico elaborato e complesso, per cui ci è stato richiesto un giorno e mezzo in più di utilizzo del Palasport che, grazie alla disponibilità dell'assessore Guerrini, siamo riusciti ad ottenere. Diciamo che le due tappe di Verona costituiscono la vera "prima" del nuovo tour di Baglioni, che dopo la sosta è stato un po' limato e corretto». Il concerto comincerà alle 21, e sarà molto lungo, più di tre ore. Cancelli aperti alle 19.
Dal Palasport al Teatro Filarmonico, lunedì 8 sempre alle 21, per il recital acustico di Elisa (vincitrice dell’ultimo Festival di Sanremo) giovane astro ma stabilmente illuminato, della nuova canzone italiana (anche se lei predilige l'inglese). Anche Elisa, come il "quasi architetto" Baglioni (a Claudio mancano pochi esami alla laurea) si è curata in prima persona della scenografia e dell'apparato video per questo tour, intitolato Lotus come il suo ultimo disco.
Dicevamo, infine, la grande scommessa di Giorgia, al Palasport giovedì 11 dicembre.
«Per Elisa», ha detto Massignan, «siamo molto contenti, perché al Filarmonico manca già poco all'esaurito. La particolarità del concerto di Giorgia (il cui ultimo successo è Ladra di vento ) sta in un allestimento scenografico lussuoso, di alto livello e grande impatto, sintomatico del cambiamento d'immagine voluto dalla cantante romana, che si propone in versione "femme fatale". Ci sono musicisti di caratura internazionale, l'arrangiatore è lo stesso di Whitney Houston. Insomma è un appuntamento di grossa portata, che spero venga recepito dal pubblico veronese. Ci teniamo ancora più del solito, insomma, al tutto esaurito, perché è uno spettacolo che, non lo nascondo, ci costa molto». Beppe Montresor

(La citta' di Salerno 3 Dic.)
Baglioni a Eboli con un tour spettacolo
Data fissata al 23 febbraio L'esibizione durerà tre ore
Dopo i teatri il cantautore torna alle mega strutture

Si intitola '' Crescendo'' la lunga tournèe invernale che Claudio Baglioni sta portando in giro in tutta Italia dallo scorso 21 novembre. Una torunèe che toccherà il prossimo 23 febbraio farà tappa anche nella nostra provincia, fermandosi al Palasele di Eboli. Il tour, presentato dallo stesso Baglioni al ''Maurizio Costanzo Show'' lo scorso 10 novembre, vedrà impegnato il cantautore in ben cinquantuno concerti, per i quali i biglietti sono in gran parte già esauriti. Oltre che musica, il tour promette anche spettacolo. L'esibizione avrà una durata di circa tre ore, in cui tra cinque cambi di palco, posto al centro rispetto agli spettatori, il cantautore romano ripercorrerà la sua carriera artistica dai tempi in cui si esibiva nelle cantine, per poi passare via via a spazi sempre più ampi, fino ad arrivare agli stadi. Baglioni torna così alla formula del concerto-spettacolo, inaugurata in grande stile, tra scenografie e balletti, con il tour ''giallo'' del 1995 e poi abbandonata per un'esibizione più intimistica, che lo ha portato a calcare i palcoscenici teatrali, tra cui quello del Verdi a Salerno. Adesso si torna alle mega strutture, con un tipo di concerto più ''movimentato'', che il 26 novembre è costato all'artista anche un piccolo infortunio. Stava suonando a Treviglio, in provincia di Bergamo, quando a pochi minuti dalla fine del concerto, ha messo un piede in fallo ed è caduto. Stava suonando ''Io sono qui'' e non si è reso conto di stare troppo vicino al bordo della pedana rialzata che occupa il centro del palco a quel punto dello show. Quindi ha messo un piede nel vuoto ed è piombato sul palco sottostante. Devo riconoscere di essere stato, ancora una volta, fortunato. Risultato: una quindicina di punti di sutura alla gamba sinistra e un po' di spavento. Ma il tour continua, e il 23 febbraio farà tappa regolarmente a Eboli. Claudio Baglioni, 52 anni splendidamente portati, tanto da far sussurrare i maligni di un suo passaggio sotto i ferri di un abile chirurgo plastico, nasce a Roma il 16 maggio 1951 e nel 1965 partecipa ad un concorso di voci nuove del suo quartiere, Centocelle. Nel 1968 compone le sue prime canzoni, tra cui '' Signora Lia'' e '' Interludio, e nel 1970, dopo aver partecipato all'edizione del '' Disco per l'Estate'' realizza il suo primo album. Nel 1972 esce il terzo album, ''Questo piccolo grande amore'', che conquisterà la vetta di tutte le classifiche discografiche e lo consacrerà al successo. Nel 1974 con ''E tu'' vincerà il Festivalbar, cui seguirà, nell'anno successivo il sesto album, ''Sabato pomeriggio'', e la prima tournèe internazionale. Nel 1981 esce il nono album, ''Strada facendo'', che lo porterà ad esibirsi negli stadi. Il doppio album ''Alè-oo'', del 1983, venderà oltre un milione di copie, e il tour omonimo totalizzerà un milione di spettatori. Nel 1990, dopo due anni di lavorazione, esce '' Oltre'', album, raccolta di venti canzoni con ospiti Pino Daniele, Richard Galliano, Danilo Rea, Mia Martini e molti altri artisti. Dagli anni ''90 al 2003 prosegue sia la produzione discografica quanto l'attività concertistica, che lo porterà a registrare sempre il tutto esaurito. Artista dai grandi numeri sia al botteghino che nei negozi di dischi, Claudio Baglioni trova la sua forza nell'aver ha saputo conquistare le nuove generazioni senza deludere i vecchi fan, che continuano a seguirlo nei suoi nuovi lavori. Paola Primicerio

Infortunio (di Claudio)

Cosa volete che vi dica? Evidentemente hanno ragione le statistiche! Secondo loro, infatti, il maggior numero di incidenti avviene proprio dove ci sentiamo più sicuri: tra le quattro pareti di casa. Sul palco di "Crescendo" le pareti non ci sono, ma la casa si, e nemmeno io sono risultato immune dalla dura legge delle statistiche. Mercoledì scorso, infatti, a Treviglio, quando ormai mancavano pochi minuti alla fine del concerto, sono stato vittima di un piccolo infortunio, che mi costringe a qualche giorno di riposo forzato. Stavo suonando "Io sono qui", non mi sono reso conto che mi muovevo pericolosamente vicino al bordo della pedana rialzata che occupa il centro del palco a quel punto dello show. Ho messo un piede nel vuoto e sono piombato sul palco sottostante. Devo riconoscere di essere stato, ancora una volta, fortunato. In quella situazione, quel tipo di caduta avrebbe potuto avere conseguenze ben più serie. Invece, me la sono cavata (si fa per dire) con un certo spavento (soprattutto tra quanti hanno assistito alla scena), una gran botta e una quindicina di punti di sutura alla gamba sinistra. Un piccolo neo sulla pelle splendida di questo nuovo tour -"Crescendo"- davvero fortunatissimo, sia per quanto riguarda l'accoglienza e il gradimento del pubblico, che per il giudizio della critica. Entrambi, infatti, parlano di "Crescendo" come del tour più bello in assoluto tra i molti proposti in questi trentacinque anni di musica e devo dire che…cominciano a convincere anche me! Un infortunio del genere si era verificato anche durante il "tour rosso" e, da un momento che sembrava sfortunato, era venuto fuori un tour epico. Era l'ultimo segno che mancava per rendere epico anche "Crescendo", che ora ha davvero tutte le carte in regola (anche sotto il profilo della tradizione scarmantica) per imporsi nel mio cuore -e, mi auguro, anche nel vostro- come uno dei momenti più intensi, appassionati e appassionanti tra i molti, bellissimi, che abbiamo trascorso insieme. Approfitto di questo piccolo spazio, per ringraziarvi per le straordinarie manifestazioni di affetto e di simpatia che mi avete rivolto. In pochissime ore sono stato davvero sommerso da un oceano di e-mail, lettere e telefonate, e direi davvero una cosa non vera se sostenessi che non mi hanno fatto piacere. Mi hanno reso davvero felice e-ancora una volta- mi hanno fatto sentire tutto il calore e l'energia che dà camminare insieme a voi da così tanto tempo su questa strada, e mi hanno trasmesso una carica ed una voglia ancora più grande e più forte di tornare a percorrerla insieme al più presto. Ora che mi sono rimesso in sesto e questa "rammendatina" ha già fatto effetto, la porta della casa di "Crescendo" si apre di nuovo per accogliervi tutti, nell'abbraccio più grande e più caldo tra quelli che musica e parole sanno costruire. Ci vediamo a Verona il 5 e il 6 dicembre .
Claudio.

Corriere Romagna 30 Nov.)
Il regalo del Vidia arriva dopo Natale Capossela in concerto a Santo Stefano
 
CESENA - Vinicio Capossela sceglie sempre date significative per venire a suonare in Romagna. L'anno scorso era apparso al Naima di Forlì per San Valentino, con un concerto composto integralmente - o quasi - di canzoni d'amore. Quest'anno invece arriva per Santo Stefano, un concerto in cui - ma si spera di no - potrebbe sentirsi più buono, visto il clima natalizio. Il teatro del suo spettacolo sarà il Vidia rock club di San Vittore di Cesena. Capossela attualmente non è in tournée, ma come spesso succede dedica un concerto ai suoi fan più accaniti, quelli che lo seguono anche sotto le festività. I biglietti per lo show dell'originale artista sono già in prevendita, dunque chi vuole vedere questo live deve sbrigarsi.Si dice che sia un periodo duro per il panorama dei grandi concerti, ma qualche tour gustoso in giro c'è. Come quello di Claudio Baglioni, che tocca molte città dello Stivale. Il tour è "vittima" dell'infortunio imprevisto del cantante romano, ma intanto prosegue la programmazione delle nuove date. A giorni dovrebbe essere confermata anche quella che avrà luogo a marzo, o al più tardi ad aprile, al Palafiera di Forlì. A Baglione piace parecchio il palazzetto forlivese, e qui è già stato protagonista di vari concerti: nel '92 vi si fermò per ben tre date.s.a.

(Il Messaggero 30 Nov.)
Si è concluso il concorso del Messaggero, ecco i vincitori
 Superati per Baglioni i 6000 biglietti

 PESARO E' ancora dolorante Claudio Baglioni per il brutto incidente occorsogli a Treviglio e che lo ha costretto ad una
brusca interruzione del tour "Crescendo". Alcuni giorni di riposo, poi la macchina dello show-businnes si rimetterà in moto
compresi i "recuperi" delle date saltate a causa della caduta dal palco.
A Pesaro, nonostante la notizia del rinvio del concerto, è ripresa in pieno anche la prevendita dei biglietti. I fans del cantante, per nulla scoraggiati dall'incidente, hanno continuato ad assediare le prevendite che sembrano essere arrivate ad oltre 6 mila tagliandi. Pochi quelli che invece hanno richiesto la restituzione dei soldi spesi (a questo proposito gli organizzatori informano che il biglietto sarà valido per il 15 gennaio ma che non potrà essere in alcun modo rimborsato).
Intanto si è concluso il concorso riservato ai lettori del Messaggero. Centinaia di tagliandi hanno inondato la redazione da tutta la regione. Ecco i dieci lettori che potranno assistere gratuitamente all show: Ivana Nucci, Rossella Renzi, Ilaria Bucchi, Anna Bressanello, Michela Andreuccioli, Matteo Canestrari, Vincenzo Laza, Serenella Fraternale, Elisabetta Podrini.Fiorenza Pizzicotti. C.S.


(Giornale di Brescia 28 Nov.)

Baglioni cade sul palco: tour fermo fino al 5 dicembre
INCIDENTE L'ALTRA SERA A TREVIGLIO

TREVIGLIO - Incidente sul palco per Claudio Baglioni, l'altra sera durante la prima data di Treviglio del tour "Crescendo". A pochi minuti dalla fine del concerto, durante l'esecuzione di "Io sono qui", il cantante ha perso l'equilibrio ed è scivolato sul palco, cadendo a terra. Baglioni ha cercato di concludere l'esibizione ma è stato costretto a dare forfait per il dolore alla gamba. Soccorso dai medici in servizio al palazzetto, è stato portato all'ospedale, dove gli è stata suturata con quindici punti una ferita alla gamba. Nulla di grave, ma il cantante romano ha dovuto rinunciare alla replica di stasera del concerto a Treviglio (spostata al 19 gennaio), mentre slitteranno anche le date di Bologna (da domani al 17 gennaio), Pesaro (dal 1 dicembre al 15 gennaio) e Varese (dal 3 dicembre al 21 gennaio), per le quali resteranno validi i biglietti già acquistati. Il tour "Crescendo" riprenderà da Verona (5 e 6 dicembre al Palasport). Confermata la data bresciana del 23 gennaio al Palafiera (il promoter Cipiesse sta pensando a un raddoppio) per la quale sono disponibili i biglietti: 48 ? (I parterre), 36,50 (II parterre), 42,50 (tribuna num.) e 26,50 (parterre non num.), tutti compresa prevendita. Info 030-2791881.

(Il Messaggero 28 Nov.)
L'incidente è avvenuto al termine dello spettacolo a Treviglio, l'artista medicato con 15 punti di sutura a un ginocchio
Canta "Io sono qui" e cade giù dal palco

Baglioni vittima di un infortunio, rinviato il concerto di lunedì al Palas

PESARO Si è fermata nelle prime ore della mattinata di ieri la corsa al biglietto per il concerto pesarese di Claudio Baglioni in programma per lunedì prossimo al Bpa Palas. Concerto rinviato per un incidente capitato al cantante romano a conclusione della serata di Treviglio, la prima del nuovo tour "Crescendo".
La notizia dell'infortunio di Baglioni è arrivata al telefono dell'agenzia Anno Zero di Ancona (organizzatrice della serata al Palas) e subito dopo al box office cittadino di via Milano interrompendo di colpo le prenotazioni di biglietti per la data pesarese che è stata rinviata ufficialmente al 15 di gennaio. Inizio di tour sfortunato per Claudio Baglioni che a Treviglio ha rimediato una brutta caduta dal palco quasi al termine del concerto. Niente di grave a quanto pare per l'artista romano al quale i medici hanno prescritto riposo assoluto per qualche giorno a causa di un trauma alla gamba sinistra. L'incidente - secondo quanto ha riferito l'agenzia del cantante - è avvenuto durante l'esecuzione di uno dei brani più recenti, "Io sono qui", e quando mancavano pochi minuti alla fine del concerto. Baglioni ha perso l'equilibrio ed è scivolato senza peraltro interrompere il brano. Subito dopo è stato visitato dai medici in servizio al palazzetto dello sport di Treviglio e successivamente trasportato per un controllo al pronto soccorso della cittadina dove i medici gli hanno applicato ben quindici punti di sutura. Ma sull'incidente è ancora mistero. La versione del managment del cantante non collima infatti con alcune voci circolate nell'ambiente che riferivano di una sorta di malessere del cantante che avrebbe provocato la caduta dal palco. Tutto comunque è rimandato comprese altre tre date del lungo tour che riprenderà regolarmente il 5 dicembre.
Intanto gli organizzatori del concerto pesarese comunicano che i biglietti venduti (oltre 5 mila), sono validi anche per la data del 15 gennaio e che comunque non potranno essere rimborsati. "Il solo annullamento della data - spiegano alla prevendita - dà diritto al rimborso del biglietto". Non cambia nulla per il concorso riservato ai lettori del Messaggero. I tagliandi potranno essere recapitati entro oggi alla redazione pesarese del giornale in via Marsala. Il nome dei vincitori (dieci), sarà pubblicato domenica sulla pagin "Giorno e notte" e saranno gli stessi che avranno diritto ad entrare gratis al concerto del 15 gennaio. di CLAUDIO SALVI

(Corriere adriatico 28 Nov.)
Lo scivolone di Claudio
Baglioni cade durante un concerto La data di Pesaro slitta al 15 gennaio


ANCONA - Un passo falso e... giù dal palco. Una caduta che gli è costata ben quindici punti di sutura ad una gamba e la sospensione momentanea del tour. Claudio Baglioni tornerà sulle scene del "Crescendo tour" il prossimo gennaio. E tra le date che slitteranno il primo mese del 2004 c'è anche Pesaro. Ed invece del primo dicembre, il Claudio Nazionale si farà vedere nelle Marche il 15 gennaio. Una notizia spiacevole per i fans marchigiani del nostro. Ma subito "alleviata" da una possibile presenza anconetana in coda alle altre tappe italiane del "viaggio" dal vivo. Nella serata di Treviglio, a tre canzoni dal termine, sul brano "Io sono qui", Baglioni sembra aver indietreggiato un po' troppo rispetto alle dimensioni del palco. Aver perso l'equilibrio ed essere caduto sul parterre. Imperterrito, in un primo momento, sembra aver avuto anche intenzione di proseguire fino alla fine. Ma poi il dolore deve essersi fatto maggiore. Trasportato all'ospedale locale è stato sottoposto a medicazioni e ad alcune lastre radiografiche. Dopo un'ora e mezza è stato dimesso dal nosocomio bergamasco. Nel primo pomeriggio di ieri il rientro a Roma. Dunque, dopo la bagarre dell'assegnazione dei posti con la presumibile vendita doppia dello stesso tegliando a Genova, che gli è valso un ruolo di "pacere" tra pubblico ed organizzazione con tanto di forze dell'ordine sul palco che cercavano di sediare gli animi dei "male alloggiati", ora anche la "sosta forzata". Peccato perchè in questo spettacolo, Baglioni ha dato anima ed, è il caso di dire... corpo. Uno show che si celebra in tre momenti per una durata di più di tre ore e mezza. Una sorta di "casa della musica" per un appuntamento "didascalico". Partendo da una cantina a pian terreno per passare poi ad un ingresso-cucina con tanto di pentole e fornelli fino ad arrivare ad un terrazzo posizionato al terzo piano della dimora virtuale con canocchiale e camino fumante. Tre luoghi distinti per le tre tappe fondamentali del sogno-vita del cantautore romano concretizzatosi in scena con pedane che si alzano fino al soffitto e scendono fino a terra e luci e tastiere che "arrivano dal cielo" mentre cambiano scene ed atmosfere di un percorso di 35 anni di note. Tra le date variate risulta anche la vicina Bologna, che dal 29 è scivolata al 17 gennaio oltre alla replica di Treviglio del 27 che sarà recuperata il 19 gennaio e Varese il 21 gennaio. Il tour riprenderà regolarmente a partire da Verona il prossimo 5 e 6 dicembre. L'organizzazione Anno Zero fa sapere che i biglietti acquistati per la data di Pesaro sono comunque validi per il 15 gennaio e che le prevendite continuano regolarmente. Per maggiori informazioni si può contattare il T.Box 071.2901224 dalle 10.30 alle 12 e dalle 15.30 alle 19.30.ERIKA BARBACELLI


(Rockol.it 27 Nov.)
Riprenderà il 5 dicembre da Verona il tour di Claudio Baglioni

Interrotto per un lieve infortunio di Claudio Baglioni (vedi News), il "Crescendo" tour riprenderà il prossimo 5 dicembre da Verona. Sospese, dunque, le imminenti date in calendario per essere recuperate in seguito (quella del 27 novembre a Treviglio verrà recuperata il 19 gennaio 2004, quella del 29 novembre a Bologna è stata spostata al 17 gennaio, quella del 1 dicembre a Pesaro è in programma per il 15 gennaio e quella del 3 dicembre a Varese sarà recuperata il 21 gennaio). I biglietti già acquistati resteranno validi.
Intanto l'ufficio stampa del cantautore fa sapere che Baglioni sta bene ma, come prescritto dai medici, dovrà rimanere a riposo assoluto per qualche giorno a causa di un trauma alla gamba sinistra. Per ulteriori informazioni relative ai concerti il numero da comporre è: 02/4805731.

Baglioni infortunato, saltano alcune date del tour

Sono state confermate dalla Friends&Partners (agenzia organizzatrice del "Crescendo" tour) le voci diffuse dai fan di Claudio Baglioni che, ieri 26 novembre, presenti alla data di Treviglio, hanno visto il loro beniamino cadere dal palco e ferirsi lievemente. Dal racconto dei "baglioniani", il cantautore romano avrebbe interrotto lo spettacolo (giunto quasi al termine) per poi essere trasportato in ospedale dove avrebbe ricevuto alcuni punti di sutura. Confermato, inoltre, l'annullamento di alcune date della tournée. Presto maggiori dettagli.

(Alto Adige 28 Nov.)
Baglioni cade, stop allo show
Rinviati alcuni concerti, confermati quelli di Trento

TRENTO. Sembra nato sotto una cattiva stella il nuovo show di Claudio Baglioni che il 10 e l'11 dicembre farà tappa a Trento: dopo il caos sucesso a Genova dve l'artista ha dovuto interrompere il concerto per la gazzarra scatenata da spettatori che avevano biglietti riservati in posti già assegnati, l'altra sera a Treviglio (Bergamo) l'interruzione è stata dovuta ad un incidente: Baglioni è stato medicato e poi dimesso in nottata dall'ospedale di Treviglio per un piccolo incidente occorsogli durante il concerto che stava tenendo nel palazzetto dello Sport della cittadina lombarda. Baglioni si stava esibendo davanti a 3500 persone, quando tre canzoni prima della fine dello spettacolo, ha perso l'equilibrio cadendo a terra. L'artista ha cercato di continuare e concludere lo spettacolo ma ha dovuto rinunciare per il dolore ad una gamba. Slitteranno le date di fine novembre e fino al 4 dicembre ma sono già state confernate quelel successive: a Verona (5/6 dicembre Palasport) e proseguirà con le date di Trieste (8 dicembre Palatrieste), Trento (10/11 dicembre Palasport), Arezzo (13 dicembre Centro Affari), Montecatini (PT) (15 dicembre Palasport), Cuneo (17 dicembre Palasport).

Da tg.com 27 Nov.
Baglioni si fa male,show interrotto
Cade durante il concerto di Treviglio

Un lieve incidente ha costretto Claudio Baglioni a interrompere il primo concerto in programma a Treviglio. Il cantautore, durante la performance, ha perso l'equilibrio cadendo a terra e riportando un trauma alla gamba sinistra. Trasportato all'ospedale di Treviglio, è stato medicato e subito dimesso ma dovrà restare in assoluto riposo per alcuni giorni. A causa dell'infortunio, slittano alcune date della tournée.
La replica del 27 novembre a Treviglio sarà recuperata il 19 gennaio 2004, quella di Bologna in programma sabato 29 novembre, sarà recuperata il 17 gennaio, quella di Pesaro del primo dicembre il 15 gennaio, e quella di Varese del 3 dicembre il 21 gennaio. Per le date recuperate sono validi i biglietti già acquistati.

Il tour "Crescendo" riprenderà con regolarità da Verona (5/6 dicembre, Palasport) e proseguirà con le date di Trieste (8 dicembre, Palatrieste), Trento (10/11 dicembre, Palasport), Arezzo (13 dicembre, Centro Affari), Montecatini (PT) (15 dicembre, Palasport), Cuneo (17 dicembre, Palasport).

 

BAGLIONI CADE IN CONCERTO
Medicato e gia' dimesso dall'ospedale di Treviglio (Bg)

(ANSA)- TREVIGLIO (BERGAMO), 27 NOV - Brutta nottata per Claudio Baglioni, trasportato in ospedale per una caduta avvenuta ieri sera durante un concerto a Treviglio. Si stava esibendo davanti a 3500 persone, quando, tre canzoni prima della fine dello spettacolo, ha perso l' equilibrio cadendo a terra. Niente di grave, per fortuna, per Baglioni che, portato poco prima dell' una all' ospedale di Treviglio, ha riscontrato solo una ferita ad una gamba. Dopo un' ora e mezza, il cantante e' stato immediatamente dimesso

(L'eco di Bergamo 27/11/2003)
Malore di Baglioni sul palco, sospeso il concerto

Mancavano tre canzoni alla fine del primo dei due concerti di Claudio Baglioni al palasport di Treviglio. Dall'inizio dello spettacolo, davanti a una platea di 3.500 persone entusiaste, erano passate quasi tre ore di musica intensa e coinvolgente. Ma all'improvviso il cantante ha avuto un malore, un lieve mancamento, si è accasciato sul palco ed è stato accompagnato dietro le quinte e, successivamente, al pronto soccorso dell'ospedale di Treviglio per accertamenti.

Claudio Baglioni ha perso l'equilibrio e si è ferito contro lo spigolo aguzzo della struttura: un taglio alla gamba che ha reso necessario il trasporto al pronto soccorso dell'ospedale. Il concerto quindi, poco dopo le 23.30, è stato sospeso. Un addetto dell'organizzazione è salito sul palco per dare l'annuncio: «Nulla di grave, ma Claudio non può tornare in scena».

Claudio lieve infortunio clicca qui (comunicato dal sito ufficiale) 

Per internet su Genova (Di Claudio)

Ci sono solo due cose che posso dire dopo quanto accaduto a Genova. La prima è "mi dispiace". La seconda: "scusate". Le dico entrambe senza retorica, con grande semplicità e chiarezza. Parole nude, che devono arrivare a destinazione intatte, senza perdersi per strada. Mi dispiace.

E' così. Ed è un dispiacere grande quando incidenti di questo genere arrivano a turbare l'atmosfera di un concerto. Perché il concerto è, per me, il momento più prezioso, quello nel quale ognuno porta in dono la propria metà di sogno e, unendola a quella dell'altro, cerca di dar vita ad un sogno più grande: il sogno dello stare insieme.

E ancora di più mi dispiace perché quanto accaduto a Genova lunedì sera, viene a turbare proprio i primi passi di un tour -"Crescendo"- che ho pensato e costruito perché fosse lo spettacolo più bello, più intimo ed intenso, tra i molti che ci hanno visti insieme in questi 35 anni di musica. Uno spettacolo che ho voluto ambientare in una casa proprio perché -per una sera- potessimo abitare insieme e condividere uno spazio che costruiamo insieme. Uno spazio di parole e note, di ambienti e oggetti, uno spazio di pensieri e immagini di ieri, oggi e domani. Uno spazio di emozioni. Una casa la cui porta possa essere sempre aperta a tutti quelli che desiderano crescere questo piccolo sogno insieme a noi. E dato che il valore di questo progetto per me è così alto, è facile capire come altrettanto alto -se non di più- sia il dispiacere per quanto accaduto a Genova. "Scusate", invece, lo dico facendomi carico di una responsabilità che non mi appartiene.

Di quello che è successo, infatti, sono vittima anche io, tanto quanto tutte le persone che hanno legittimamente rivendicato il diritto ad assistere allo spettacolo e che -a causa di una gestione quantomeno approssimativa di chi ha organizzato l'appuntamento di Genova- sono stati costretti ad assistere a tutt'altro tipo di spettacolo rispetto a quello che immaginavano. Sono addolorato, umiliato e arrabbiato quanto loro.

Quello che posso dire è che -oltre a trovare il modo per accogliere nella casa di "Crescendo" quanti non hanno potuto assistere al concerto di lunedì- mi impegnerò per evitare che questa inqualificabile bagarre sui biglietti possa verificarsi ancora, pretendendo da chi si occupa degli aspetti relativi alla gestione ed alla vendita dei biglietti, la stessa serietà, cura e professionalità che si richiede a chiunque altro intenda lavorare ad una produzione che porta il mio nome; serietà, cura e professionalità che, chiunque desidera essere ospite della "casa" di "Crescendo", merita e ha tutto il diritto di reclamare e ottenere.

Claudio


(Brescia oggi 26 nov:)
A Genova Concerto di Baglioni, polizia sul palco

Genova . Caos l'altra sera al concerto di Claudio Baglioni al nuovo Mazda Palace di Genova: a causa di un probabile errore di prevendita numerosi spettatori erano in possesso di biglietti di settori inesistenti, ed è stato necessario l' intervento della Polizia. Solo dopo l' intervento dell' artista, che ha convinto il pubblico ad abbandonare la sala e a tornare al prossimo concerto, lo show è inziato con un' ora di ritardo. Oggi intanto la Bag, la società che produce i concerti di Baglioni, tramite un comunicato firmato dall' amministratore Massimiliano Savaiano, ha reso noto di aver presentato un esposto contro ignoti "affinchè le autorità competenti accertino il fondamento dei problemi legati al concerto di ieri sera".
Il caos si è creato quando alcune decine di spettatori si sono accorte di essere in possesso di tagliandi corrispondenti a settori inesistenti: subito è montata la protesta, e mentre Baglioni intonava le pirme note di "Yesterday" dei Beatles si è interrotto per ascoltare le rimostranze del pubblico.
Sul palco è salito anche l' organizzatore del concerto genovese che si è offerto di rimborsare i biglietti a chi era rimasto senza posto.Dopo quasi un' ora il concerto è iniziato ed è proseguito senza ulteriori interruzioni.

(Il secolo XIX 26 Nov.)
Il pasticcio del Mazda Palace
GIALLO RISOLTO Usata per errore la mappa dei posti di un altro show. Il cantautore potrebbe tenere un nuovo concerto
Esposto contro ignoti del produttore di Claudio Baglioni



Un grossolano errore ha rovinato, l'altra sera, la festa al Mazda Palace nel nome di Claudio Baglioni. Anzi, un pasticciaccio brutto: biglietti venduti (a caro prezzo) per posti fantasma. Posti introvabili, dunque virtuali. Numeri, file e settori scritti sul tagliando ma senza un riscontro sugli spalti e nel parterre del palazzetto di Fiumara. "In realtà - spiegano alla "Duemila Grandi Eventi", la società che ha organizzato lo spettacolo - i posti c'erano, tant'è vero che sono stati venduti 5.754 biglietti (più 273 omaggi e 30 pass per stampa e invitati) contro una capienza autorizzata di 6.541 spettatori".
Già, ma in molti sono diventati matti a cercare il posto indicato sul biglietto. Alla fine un gruppo di fan si è seduto sul palco mentre nell'arena esplodeva una salva di fischi. E ieri Massimiliano Savaiano, amministratore della società Bag che produce il tour di Baglioni, ha presentato un esposto contro ignoti "affinché le autorità competenti accertino eventuali responsabilità". La Bag sta inoltre valutando la possibilità di inserire una nuova data per il pubblico genovese.
"Mi sono seduta in prima fila perché del mio posto non c'era traccia", dice Paola Lupi, assistente della polizia stradale, che al concerto ha sfidato a muso duro gli stessi colleghi poliziotti. Cosa è accaduto? L'origine del caos è da ricercare a monte. Nella fase di prevendita dei biglietti, con sistema elettronico, da parte dell'agenzia TicketOne. Secondo gli organizzatori, i biglietti computerizzati sono stati emessi sulla base di una mappa dei posti riferita a Notre Dame de Paris, e quindi vecchia e superata. Un esempio? Il settore "Tribuna centrale" era diventato "Tribuna est bassa". Chi lo sapeva? Pochi.
"Chiamo i carabinieri se non mi fate sedere", gridava l'altra sera Amelia Vardi agitando un biglietto (prezzo 36,50 euro) per la "Tribuna laterale Est Alta". Dov'è? "Boh", hanno risposto uno dopo l'altro gli addetti di sala.
Ognuno per sé nella bolgia del nuovo palasport, a pochi minuti dallo show. Risultato: il Mazda Palace non ha retto al primo, vero concerto da grandi numeri.Enzo Galiano


(Alto Adige 26 Nov.)
Baglioni ferma lo show
Caos a Genova per la vendita di biglietti difettosi



GENOVA. Caos l'altra sera al concerto di Claudio Baglioni - che sarà a Trento il 10 e 11 dicembre, al Palasport - al nuovo Mazda Palace di Genova: a causa di un probabile errore di prevendita numerosi spettatori erano in possesso di biglietti di settori inesistenti, ed è stato necessario l' intervento della Polizia. Solo dopo l' intervento dell' artista, che ha convinto il pubblico ad abbandonare la sala e a tornare al prossimo concerto, lo show è inziato con un' ora di ritardo. Ieri intanto la Bag, la società che produce i concerti di Baglioni, tramite un comunicato ha reso noto di aver presentato un esposto contro ignoti. La Bag fa inoltre sapere che sta valutando l' opportunità di di trovare all' interno del calendario del "Crescendo tour" una nuova data per il pubblico genovese. Il caos si è creato quando alcune decine di spettatori si sono accorte di essere in possesso di tagliandi corrispondenti a settori inesistenti: subito è montata la protesta, e mentre Baglioni intonava le prime note di Yesterday dei Beatles si è interrotto per ascoltare le rimostranze del pubblico.
Sarebbe stata una scritta sopra alcuni dei biglietti venduti a creare il caos. Lo ha precisato poi in una nota la GrandiEventi, organizzatrice genovese dello show, secondo cui i tagliandi venduti sarebbero stati comunque inferiori al numero di posti autorizzati. I biglietti erano di due tipi: quelli cartacei venduti dalla GrandiEventi e quelli venduti tramite sistema elettronico. Proprio questi ultimi riportavano la dicitura "tribuna centrale", utilizzata in un precedente spettacolo dove il palcoscenico era collocato sul lato ovest del palazzo e non già al centro come per il palco di Baglioni. Sarebbe stato proprio questo dettaglio alla base dell' equivoco e del caos.

LA NAZIONE, SABATO 22/11/03 (Grazie a Claudia di Firenze)

TOUR / IN OTTOMILA IERI SERA A TORINO PER UN DEBUTTO TRIONFALE.
CRESCENDO BAGLIONI
Claudio al suo meglio, tantissime emozioni: il palco si trasforma in una casa piena di ricordi e fantasia
TORINO - Attacca con un sorprendente omaggio ai Beatles di "Yesterday". Forse è solo un'impressione, ma Claudio Baglioni di questi tempi si diverte più a fare concerti che ad incidere dischi. E non solo perchè oggi il mondo della musica è quel che è, quanto per il privilegio di riannodare i fili con un pubblico che lo ama incondizionatamente come quando furoreggiava in classifica con "E tu come stai" o "Strada Facendo" riportando tutti indietro, attore e spettatori, ai tempi in cui il marketing non s'era fagocitato i sentimenti e le passioni parlavano ancora la lingua dei (suoi) dischi. Il "Crescendo Tour", portato al debutto ieri sera tra gli ottomila del Palastampa di Torino, fa sua questa voglia di esserci proiettando l'ultimo divo della canzone italiana in una palazzina ideale, evocata da tre pedane mobili che si posano una sull'altra via via che lo spettacolo passa dalla cantina al primo piano e da lì al tetto.
Evolvendo l'idea di più palchi messa in campo da Peter Gabriel nel suo "Growing Up Tour" (anche il titolo è praticamente lo stesso) il cantore della maglietta fina trova così il pretesto per variare suoni e umori di questa nuova maratona, destinando al fondo di casa le canzoni dagli arrangiamenti più aggressivi per poi sterzare, al piano giorno, verso sonorità un pò più acustiche e puntare infine, nel terrazzo del tetto, su morbidezze etno - ambient.
Volendo ridurre il tutto alla sinopsi di un racconto cinematografico formato "Fame", si potrebbe guardare a questo quasi - musical come alla storia di un ragazzo malato di canzoni che sogna fra le pareti domestiche di diventare un idolo dei palasport e alla fine raggiunge il suo sogno. Nonostante qualche passaggio un pò troppo didascalico, il risultato dà ragione ancora una volta a Baglioni premiando anche il coraggio di aver cambiato quattro quinti della formazione che in estate l'aveva seguito negli stadi. Ora accanto al fido Paolo Gianolio ci sono Stefano Melone al piano, Pio Spiriti alle tastiere e Mario Guarini al basso. Anche se la sorpresa arriva dal batterista Adriano Molinari, incisivo anche quando tiene il ritmo sulle pentole da fornello. E tra letti disfatti, vecchi registratori a bobine, telescopi per scrutare la volta stellata e perfino un tavolo da biliardo, affiora pure un quartetto d'archi tutto al femminile per conferire una nota di gentilezza in più a canzoni incise nell'anima.
Insomma uno spettacolo da condonare proprio come il palazzo che Baglioni si porterà nei palasport italiani fino ad aprile. All'inizio aveva pianificato 35 concerti, ora sono già a 57; con tappe a Bologna il 29 novembre, a Pesaro il primo dicembre, Varese il 3, Arezzo il 13, Montecatini il 15, Brescia il 23 gennaio, Cantù il 29, Perugia il 31, Milano il 4 marzo e Firenze il 9. Intanto, il trionfale concerto allo stadio Olimpico dello scorso luglio è pronto a trasformarsi in un (doppio)dvd dal titolo "tutto in un abbraccio", nei negozi dal 28 novembre.

(Il Secolo XIX 25 Nov.)
Troppi fans, è caos per Baglioni
Ressa al Mazda Palace di Genova. Il cantautore accusa: «Posti venduti due volte»
Trattativa con gli spettatori: lo show inizia con un'ora di ritardo

Genova «In queste condizioni non posso cantare», così Claudio Baglioni ha dovuto convincere almeno qualche spettatore a cedere il suo posto di prima fila (con il pronto rimborso del biglietto), ieri sera, per consentire al concerto del Mazda Palace di iniziare. «Evidentemente sono stati venduti due volte gli stessi biglietti», ha detto irritato. L'organizzazione è andata in tilt e lo show tra le proteste del pubblico ha rischiato di saltare.
Il cantante è riuscito a dare inizio al concerto con poco meno di un'ora di ritardo. Una parte dei fans si è seduta per terra per non rinunciare alla serata.


(Il Secolo XIX 25 Nov.)
Baglioni, show nel caos
Il concerto al Mazda Palace di Genova rischia di saltare per un errore nella vendita dei biglietti
Il pubblico protesta furioso, ma il cantautore calma le acque Si parte 50 minuti in ritardo. Poi finalmente è festa in musica

Genova Una figuraccia. Il concerto di Claudio Baglioni, ieri sera al Mazda Palace, ha rischiato di saltare. Parte del pubblico del parterre, nelle prime file, non ha trovato posto, occupato da altri. E si è ammassato davanti al palco. E' intervenuta la polizia, e lo stesso Baglioni, dopo le prime note di "Yesterday" ha dovuto interrompere lo show. «In queste condizioni non posso andare avanti - spiega - ci sono norme di sicurezza da rispettare. Mi spiace per quello che sta accadendo, ma non sono l'organizzatore. Evidentemente sono stati venduti due volte gli stessi biglietti». Pubblico furibondo: quello rimasto in piedi, e quello seduto per l'interruzione del concerto.
Il promoter Vincenzo Spera, che ha portato il concerto di Baglioni a Genova, sale sul palco e spiega: «Una prevendita ha sbagliato l'emissione dei biglietti, per cui si è creato questo problema. Rimborserò il biglietto a quanti troveranno un altro posto». Ed è lo stesso Baglioni a chiedere ai fans un passo indietro: «Sono veramente dispiaciuto, ma consideratelo un favore a me. Queste cose non dovrebbero mai succedere. Fatemi questo favore». E parte del pubblico si allontana dal palco, altri siedono per terra. Le condizioni ora sono accettabili e lo show comincia davvero.
Ma le polemiche non smettono. «Abbiamo fatto una brutta figura» dicono molti, specialmente fra la sicurezza. «Ma è anche vero che quelli che non avevano il loro posto - rispondono altri - si sono seduti dove gli capitava». Insomma, una sera cominciata male, che Baglioni e i suoi fans rimettono in careggiata 50 minuti dopo l'orario previsto.
Peccato perché l'atmosfera, che già prometteva al peggio per la tensione fra il pubblico, era comunque favorevole all'arrivo genovese di Baglioni, con Fabio Fazio e la moglie Gioia nel parterre. E l'entusiasmo per Baglioni era ben miscelato all'irritazione dei fans usurpati del posto. «Siamo qui» aveva urlato un omone, con muscoli da pugile, mentre Baglioni, chitarra a tracolla, intonava "Yesterday" dei Beatles. Dopo l'interruzione e la trattativa con i fans più sfortunati, Baglioni decolla con questo spettacolo bizzarro. Intanto, per stemperare la tensione, inserisce fuori programma "Buona fortuna", accompagnandosi con la chitarra.
Per chi lo conosce, Baglioni dev'essere furibondo e spiaciuto per i fans. Che lo capiscono perfettamente e si schierano con lui, a cominciare da "Noi no", per seguire poi Baglioni nel suo viaggio in verticale, che passa da una cantina al soggiorno e poi al terrazzo di una casa allegorica, per concludersi in uno spettacolo vero e proprio.
Soffia e respira, il nuovo show di Claudio Baglioni. Soffia come un mantice, con la spericolata discesa di palchi che sono come zattere dal paradiso. E prende fiato nelle canzoni, da "Dagli il via" a "Fotografie", da "Fammi andar via" a "Avrai", da v"E tu" a "Notte di note". Tre ore di autobiografia, ch'è anche quella del pubblico. Anche se i biglietti a volte ballano. E fanno venire il mal di testa.
Ieri in giornata, Baglioni era andato dall'ammiraglio Raimondo Pollastrini, comandante della Capitaneria di porto: una visita lunga, due ore insieme a pranzo: la testimonianza di solidarietà del cantante alle forze armate dopo il tragico attentato in Iraq.Renato Tortarolo


(Corriere della sera 25 Nov.)

Troppi fan al concerto di Baglioni: proteste, si farà il bis

Erano stati venduti più biglietti dei posti a disposizione: il pubblico che ieri sera ha raggiunto il MazdaPalace di Genova per assistere al concerto di Claudio Baglioni si è così trovato in una situazione di caos e alcuni fan hanno invaso il palco per protestare. E’ stato necessario l’intervento dello stesso Baglioni - che ha anche fatto parlare al microfono alcune delle persone salite sul palco - per riportare la calma nella struttura. «La colpa è stata degli organizzatori », ha spiegato il cantautore, che ha poi garantito il rimborso del biglietto a chi fosse stato disponibile a lasciare il MazdaPalace e si è impegnato per l’organizzazione di un’altro concerto, in data da stabilirsi.
Questa sera (e domani) Baglioni è atteso a Trevigli: la tournée invernale, intitolata «Crescendo», è partita venerdì scorso da Torino e durerà fino a marzo, toccando le principali città italiane; tra gli appuntamenti, Bologna il 29, Verona il 5 e 6 dicembre, il 5 febbraio Reggio Calabria, il 26 Roma, il 4 marzo Milano e il 5 Firenze.

(Corriere della sera 25 Nov.)
Baglioni show a Treviglio Trentacinque anni di successi

BERGAMO - Per il concerto di domani c'è il tutto esaurito da tempo, mentre giovedì i ritardatari hanno ancora qualche chances. Il doppio appuntamento con Claudio Baglioni al Palasport di Treviglio è atteso con grande curiosità, nonostante il cantautore romano sia reduce da una tournée estiva caratterizzata dai bagni di folla. Ma la spiegazione c'è. Baglioni si presenta al pubblico dei suoi affezionati in una versione particolare, più raccolta, più intimista, lontana nella forma e nei contenuti dai grandi eventi che pure ormai fanno parte della sua storia. Allo spettacolo non a caso è stato dato il titolo «Crescendo». Il concerto altro non è che la storia di un gruppo di musicisti che raccolgono le loro speranze in una cantina e piano piano costruiscono la loro avventura in un crescendo che attraversa tutto lo show fino a trasformare il palasport in una casa della musica. Saranno tre ore di musica da ascoltare ma anche da «vedere», con qualche colpo di scena pensato appositamente per stupire lo spettatore. Anziché adagiarsi sugli allori di una carriera costruita a suon di capolavori, Baglioni tenta la via della sperimentazione offrendo un repertorio che miscela sapientemente alcuni tra i più grandi successi della musica popolare italiana con i brani della sua più recente produzione musicale, festeggiando 35 anni di carriera. Sul palco i nove artistiche lo accompagnano si muoveranno su cinque pedane mobili.
CRESCENDO, concerto di Claudio Baglioni, al Palasport di Treviglio, ore 21. Biglietti da 48,30 a 26,50 euro

(Corriere Adriatico 22 Novembre)
"Crescendo", il racconto di 35 anni di carriera. Allestite per l'occasione tre scenografie Baglioni apre il concerto con "Yesterday"

TORINO - E' cominciato con un fuori programma, "Yesterday" dei Beatles, il concerto di Claudio Baglioni che da Torino inaugura il tour "Crescendo". "Yesterday è un ricordo molto vicino e molto lontano -ha detto Baglioni, salutando il pubblico torinese che non gli ha risparmiato applausi e ovazioni- è un ricordo di oltre 35 anni fa di quando in una cantina capii che le parole e le note erano della stessa materia con cui si fanno i sogni e dopo 35 anni mi piace ritornare in questo posto che abbiamo voluto ricostruire come se fosse una cantina". Lo spettacolo infatti si articola in tre momenti e l'inizio dello show si riferisce scenograficamente proprio a quelle cantine in cui Claudio Baglioni, giovanissimo cantautore, immaginava di essere una star.
E' un Claudio Baglioni con tanta voglia di raccontarsi quello sul palco del Mazda Palace di Torino nella serata dell'esordio del tour invernale dei palazzetti intitolato "Crescendo" che lo porterà a toccare fino a marzo le principali città italiane.
Il 1° dicembre sarà anche al Bpa Pals di Pesaro. E se la scelta del capoluogo piemontese è tutt'altro che casuale, poichè proprio sotto la Mole partì nell'81 "Alè-o-ò", il primo viaggio del cantautore negli stadi d'Italia, del tutto nuova sarà la formula dello spettacolo. Nessuna replica o edizione tascabile dei concerti della scorsa estate, dunque, ma una kermesse rinnovata nella forma, nei contenuti, nelle canzoni, negli arrangiamenti, nei musicisti. E così il cantautore entrato nella
storia per brani come "Questo piccolo grande amore", "E tu", "Solo", riparte da Torino con nuove scene, nuove storie, nuove atmosfere, "non per un cambiare fine a se stesso, ma per la voglia di raccontare la storia di un'evoluzione, di una crescita, di una maturazione". Di 35 anni di carriera, insomma, che hanno accompagnato generazioni di giovani e non.

(Il Gazzettino 22 novembre)
Palasport esaurito per l’inizio del tour invernale
Claudio Baglioni inaugura a Torino la sua nuova "casa del successo"
Palco a tre livelli, una band nuova, dvd in uscita

Altro giro, altra corsa. Per l'inverno Claudio Baglioni si è inventato un nuovo show. Il cantautore romano liquida l'esperienza colossale e multimediale dell'estate facendo uscire (fra una settimana) il dvd del concerto di Roma, tre ore e mezza di musica allo Stadio Olimpico sul "ponte" di "Tutto in un abbraccio" con le centinaia di figuranti e giocolieri a riempire la scena, ma è già in pista con un'idea nuova, totalmente differente.
«Visto che sto dicendo a tutti che a primavera mi laureo in architettura - dice con un sorriso - ho pensato di preparare la tesi costruendomi un palco-casa». Infatti la scena è concepita come una casa in divenire, a tre livelli, la cantina nel primo quarto di show, l'appartamento nel secondo, il tetto nel terzo, con altrettanti palchi mobili che scendono dall'alto a cambiar scena di volta in volta e un nugolo di "traslocatori" che portano dentro e fuori dal palco gli oggetti che caratterizzano le diverse parti, ciascuno con una doppia funzione, il baule che diventa macchina per le bolle,il vecchio registratore che si fa proiettore, il tavolo che diventa biliardo, la cucina, l'areatore, il camino, la scala d'oro e un telescopio che proietta spot di luce sul pubblico.
Lo show si chiama "crescendo" e la prima cosa che va in crescendo è la quantità di repliche previste. «Dovevano essere 31 - dice Ferdinando Salzano di "Friends&Partner" l'agenzia che cura il tour - arriveremo a 53, con i raddoppi dove già abbiamo l'esaurito e l'aggiunta di altre città non previste in un primo tempo».
A Nordest lo show arriverà il 5 e 6 dicembre a Verona (palasport), l'8 a Trieste e in gennaio il 26 a Treviso, con probabili raddoppi anche in queste due tappe.
L'uomo della storia accanto, come si autoidentifica Baglioni nel suo ultimo album "Sono io" ha deciso di ricostruire idealmente la storia di chi fa musica, partendo dalla cantina come tutti e poi salendo progressivamente al tetto e poi alle stelle con una quarta parte che è il "concerto vero e proprio". L'idea scenografica è solo un divertente pretesto per giocare in maniera diversa con le proprie canzoni in oltre due ore e mezza di show.
Le novità cominciano dalla band: «Un giorno mi arriva una telefonata - racconta Paolo Gianolio, chitarrista storico di Claudio - che dice: cambiamo tutti i musicisti. Per un mese mi sono dovuto mettere a fare provini a casa mia per cercarne di nuovi». I prescelti sono Mario Guarini al basso, Stefano Melone alle tastiere, Pio Spiriti alla fisarmonica e violino, Adriano Molinari (già con Zucchero) alla batteria,piùun quartetto d'archi tutto femminile (Simona Cazzulani, Federica
Mazzanti, Francesca Ruffilli, Mariella Sanvito). Ancora un po' inchiodati sui brani dello show tradizionale, con il supporto tecnologico di suoni aggiunti, gli otto avranno tempo per liberarsi strada facendo e già danno un "tiro" diverso nelle parti libere, come il Canzoniere finale in cui Claudio regala una carrellata di pezzi "mancanti ma obbligati", riuniti in unico medley.
Spettacolo costoso e complesso più di quanto non appaia, "Crescendo" torna a essere soprattutto uno show musicale. Mantiene l'idea del palco centrale, che Claudio usa dai tempi di "Oltre", ma è nonostante tutto uno show rivolto più verso un lato della platea che non verso gli altri tre, penalizzando un po' chi è in platea attorno al palco. Ma alla fine ciò che conta è la musica, che corre attraverso una quarantina di brani e una scaletta anomala rispetto al passato. Con la musica di "Fianco a fianco" a creare l'atmosfera e le note di "Acqua nell'acqua" a salutare l'ingresso di Claudio nell'arena-cantina, accendendo i neon che pendono dal soffitto, lo show parte ricordando i tempi giovanili di "Yesterday" dei Beatles e "Noi no" per una serie di "fotografie" musicali, "Dagli il via", "Quanto ti voglio", "Fotografie", "Ragazze dell'est", "Tienimi con te", per chiudere con passaggio virtuale verso un futuro sognato e migliore di "Di là dal ponte".
La seconda scena è più casalinga, col televisore a cambiare colori ed emozioni: "Fammi andar via", "Domani mai", "Quante volte", "Serenata in sol", "Mai più come te", la struggente "Quei due", "La pubblicità e "Un giorno nuovo". Si va sul tetto per guardare il mondo, sognando "Acqua dalla luna", osservando tristemente la guerra con "Ninna nanna nanna ninna" e scommettendo sul futuro con "Avrai" e "Tutto in un abbraccio". "Grand'uomo", "E tu", "Notte di note" sono la fine del
percorso casalingo, la crescita. Lo show vero e proprio è annunciato e parte coi grandi hit: "Questo piccolo grande amore, "Cuore di aliante", "Io sono qui", il canzoniere dei vecchi successi, "La vita è adesso". I bis sono quasi obbligati con "Via", "Mille giorni di te e di me" e "Strada facendo". S chiude con "Sono io" e le note bachiane di "Per incanto e per amore". La casa è costruita. Adesso si tratta di farci entrare nei prossimi mesi le solite decine di migliaia di ospiti.Giò Alajmo

(La gazzetta di Parma 22 Novembre)
Partito da Torino il nuovo tour. E venerdì esce il dvd
Baglioni in «Crescendo»
Il 1º marzo sarà a Parma

Claudio Baglioni torna a esibirsi a Parma. Il suo «Crescendo Tour», partito ieri sera dal Mazda Palace di Torino, approderà infatti al Palasport «Bruno Raschi» il 1º marzo, terz'ultima tappa della sua nuova tournèe di 52 date su e giù per l'Italia. L'evento parmigiano sarà organizzato in collaborazione con Arci e Caos. I biglietti - distribuiti tramite il circuito Ticketone - saranno disponibili negli abituali punti vendita, anche se la data di apertura della prevendita non è ancora stata fissata. Non appena sarà resa nota, ovviamente, ne verrà data tempestiva comunicazione. Per informazioni è comunque possibile rivolgersi allo 0521/706214.
«Non sarà né una replica in tono minore, né un riassunto dello show dell'estate - ha dichiarato Baglioni (che sabato prossimo sarà al Palamalaguti di Bologna) - ma un progetto radicalmente nuovo, maturato parallelamente, se non, addirittura, prima di quello del tour degli stadi. Un progetto che si snoda lungo un percorso narrativo estremamente innovativo, ricco di sorprese e colpi di scena».

Intanto il trionfale concerto all'Olimpico dell'estate scorsa sta per rivivere nel doppio dvd live Tutto in un abbraccio, disponibile nei negozi da venerdì prossimo: oltre allo show che ha visto sul palco 6 musicisti, 34 ballerini, 33 elementi d'orchestra e 400 performer, il dvd conterrà una lunga intervista all'artista romano, uno speciale «dietro al palco», una galleria fotografica, il videoclip di Sono io e diverse sorprese.

(Il Secolo XIX 22 Novembre)
Baglioni, architetto pop
LUNEDÌ A GENOVA Arriva il tour "Crescendo", che ha debuttato ieri sera da Torino.                                                                             L'ispirazione per le scene dal suo corso di laurea
Uno show in verticale, con palchi come ascensori

Torino L'universo verticale di Claudio Baglioni risponde all'ultima vocazione: diventare finalmente architetto, laurearsi in un'arte nobile, più disciplinata della canzone.
Solo così si può immaginare il good boy, il bravo ragazzo di "Strada facendo" e "La vita è adesso" mentre si arrampica su visioni di enormi lastre di legno, che scendono da una cattedrale di alluminio e risalgono come astronavi di Spielberg.
A voler sondare il mistero che spinge una star sul palco, c'è da rimanere allibiti alla stravaganza che Baglioni si diverte a confezionare per il nuovo tour "Crescendo", decollato ieri sera al Mazda Palace torinese e che lunedì sarà invece al Mazda Palace di Genova.
Questa, in realtà, sarebbe la cronaca di una lunga notte, che ha preceduto quella della prima, a seguire Baglioni nelle sue imprese di ingegneria musicale e bilanciamento di tre palchi diversi, che vanno su e giù come gli ascensori cromati di "Grand Hotel", come fette di un Saint-Honoré zuppo di grandi canzoni sentimentali.
Immaginate Baglioni che guida la squadra di carpentieri e scenografi della sua musica, con una mistica da Torre di Babele. «Non fumate» predica in tono canzonatorio. «Non parlate» sibila al quartetto d'archi, che recita un ruolo da commedia dell'arte. Perché questo "Crescendo" sarà meno ciclopico del tour estivo, ma è pur sempre l'idea sofisticata di uno show che deve far palpitare il pubblico. E ci riesce benissimo.
L'idea è lineare, ma per un architetto. A un contabile del rock, non verrebbe mai in mente di far scendere un palco dall'alto e poggiarlo di quello che c'era sotto. E ripetere il giochetto più volte, in un balletto di piani orizzontali molto elegante nella sua semplicità.
Allora, c'è un cubo scintillante, sormontato da un tetto di legno e da una cornice di luci. Dieci minuti prima dello show, i "macchinisti" si arrampicano in alto e spariscono. E sei minuti prima, alle note di "Fianco a fianco" e "Acqua nell'acqua", Baglioni accende i neon su una cantina: rete metallica, baule, panca, stufa, registratore Revox.
Si parte con "Yesterday" dei Beatles, almeno a Torino, poi "Noi no": ci sono dei traslocatori con casse di strumenti, la band suona con impeto rock. Bravissimo il giovane batterista Adriano Molinari. Insomma, il sogno di fare un concerto parte dalla cantina, poi salirà ai piani alti di questa casa che per Baglioni è più di una metafora. "Dagli il via" stantuffa adrenalina. Dai nastri del Revox, che per chi ama la musica è come il basilico per il pesto, escono le note di "Quanto ti voglio", mille anni fa. Poi Baglioni entra con la sua voce e il tempo si confonde al tempo. Due, tre canzoni, e dall'alto scende un secondo palco-soggiorno: cucina, divano letto, un set di aspiravolvere, frullatore e lucidatrice da suonare come percussioni. Persino un caffè in scena, spillato da una preziosa macchinetta.
Intanto scorrono languide "Quante volte", "Domani mai", "Un giorno nuovo". Baglioni è più asciutto, risalta di più, è meno popstar e più autore-attore. Si vede benissimo che questi lastroni che gli piovono sulla testa stuzzicano il suo orgoglio di architetto. Un tavolo diventa un biliardo. E si ricomincia: ora dall'alto scende un terrazzo: telescopio, camino con lucine, una scala. Il cielo si fa notte, e partono "Acqua dalla luna", "Ninna nanna", "Avrai", "Grand'uomo", "Notte di note". E qui viene il bello.
La metafora è evidente: il sogno di fare un concerto dura un giorno, poi lo show arriva: con i seguipersone, le luci calibrate, le pedane e i palchi che ballano un valzer verticale. E in qualche modo da vertigini.
"Questo piccolo grande amore" precede "Cuore di aliante", "Io sono qui", un "canzoniere" che va da "Poster" a "E tu come stai", poi "La vita è adesso" e la bella introspezione di "Mille giorni di te e di me". Il forte ottimismo di "Strada facendo" e la parabola autobiografica di "Sono io". Le canzoni scivolano in alto e in basso, esattamente come i palchi che sembrano tolde di nave, scheletri di grattacieli, tavolozze da pittore, e che mastro Baglioni, con talento rinascimentale, fa coincidere con la sua musica. Come un trapezista che, salito a un certo punto, stia sospeso sul vuoto.
Renato Tortarolo

(La Stampa 22 Novembre)
Parte da Torino il tour tecnologico «crescendo» in una scenografia che rappresenta casa sua
Baglioni, Strada Facendo dalla cantina alla terrazza "Yesterday" dal sottoscala; in soggiorno "Quei due", accanto al comignolo "Avrai"

TORINO - Si rassicurino coloro che si spaventarono all'elefantiaco show estivo del divino Claudio, e mal digerirono i movimenti delle masse amatoriali. In un ardito volo ideativo, questa volta Baglioni passa dal megapalco a forma di pista di atterraggio a suggestioni intime, anzi
casalinghe; ricordandosi che la star è lui - Claudio Baglioni con la maglietta fina, in una notte di note - mette in piedi uno show di avanguardia tecnologica al servizio della musica. "Crescendo", il lungo tour invernale che porta in giro il recente album "Sono io (l'uomo della storia accanto)", ha debuttato felicemente ieri sera davanti a ottomila persone al Mazdapalace ex Palastampa (replica stasera): l'allestimento mostra l'artista nell'inedita veste di regista, e sono certo suoi anche i complicati e divertenti marchingegni che lo reggono.
Alla vigilia di una laurea in architettura che non ha ancora preso per mancanza di tempo, è come se Baglioni si esercitasse con il proprio materiale sonoro: però da uno come lui che recentemente ha scritto "Sono solo sotto il sol e so solo un solo in Sol" si potevano aspettare solo calembours scenici. Infatti. Il palco, apparentemente spoglio quando "Crescendo" parte, diventerà in tre ore una vera casa, con vari ambienti e oggetti. L'artista è dunque in cantina, canta "Yesterday" come se fosse solo e sogna di tenere un concerto in un quadretto di caldi suoni di garage band:
i musicisti spuntano fra bauli e cassettacce, mentre si passa da "Noi no" a "Dagli il via" a "Quanto ti voglio", con ritmiche decise che innervano le melodie. La solida e virile band si ingentilisce presto con l'arrivo di un quintetto femminile d'archi che sarà vivace coprotagonista.
Baglioni ha pensato a tutto. Ha scelto oggetti di arredo pluriuso; anche i neon hanno funzione scenografica e preparano la prima sorpresa quando la roboante "Di là dal ponte" diventa una metafora di un inatteso cambio di scena.
Il palco spoglio lascia cadere lentamente il primo pezzo del suo soffitto, che con un astuto gioco di spazi aperti non ammazza i musicisti sottostanti e si sovrappone dolcemente alla cantina, rivelandosi una zona soggiorno. E' ufficiale, siamo in casa Baglioni ed è come se fossimo saliti di un piano mentre il nostro eroe continua imperterrito la propria avventura musicale: a "Quante volte", per archi e band, è tutto arredato: c'è un tavolo con sedie, una cucina con suppellettili d'ordinanza. Uomini al tavolo e una fisarmonica a spasso fanno un caldo e divertente quadretto per l'ormai famosa "Serenata in sol". Baglioni la definisce: "Una delle canzoni più cialtrone che io
abbia mai scritto, di cui mi vergognerò tutta la vita".
C'è una quantità di particolari che ben fa emergere la meticolosità dell'artista e pure la sua predisposizione naturale all'architettura. E', questo, un modo affettuoso per porgere la musica, in un'epoca in cui siamo così mal messi da non riuscire più a fare una cosa sola per volta: non ci
basta ascoltare, vogliamo anche vedere. Ecco "Quei due", "(e adesso) la Pubblicità" e un'aria di smobilitazione è promessa da "( un nuovo giorno o) Un giorno nuovo", con i traslocatori in azione.
Scende un nuovo palco dall'alto. E' chiaro che siamo arrivati in terrazza, ora: c'è un comignolo, un cannocchiale, una scala a pioli, l'ambiente adatto per "Acqua dalla luna", "Ninna nanna", per i sogni di "Avrai". Claudio punta al pubblico con il cannocchiale e con "Notte di note" si arriva al
punto in cui il concerto sognato in cantina, giocato in cucina e comunque tenuto, arriva finalmente alla propria realizzazione compiuta.
Cantando, il divo Claudio ha sognato di cantare e ora a cantare continua, sulla pedana al centro del palco ricondotto alla primitiva essenza. Qui trovano spazio brani d'epoca, molto amati: primo fra tutti il "(questo)Piccolo Grande amore", ma anche "La vita è adesso" e "Strada facendo". L'uomo della storia accanto ci saluta alla fine con la chitarra a tracolla e un'esplosione di fuochi di carta bianchi e argento. Probabilmente è distrutto dai giorni di prove. Di certo non è mai contento di quel che fa. Una bella dannazione, ma anche un grande successo. Marinella Venegoni

(Corriere della sera 22 Novembre)
 A Torino debutto di «Crescendo

Baglioni, via al nuovo tour Una carrellata di successi celebra 35 anni di carriera

DAL NOSTRO INVIATO
TORINO - Entra in una scena disadorna e, solo alla chitarra acustica, attacca «Yesterday». È tutto un altro film rispetto allo show negli stadi di quest’estate il nuovo «Crescendo» di Claudio Baglioni che ha debuttato ieri sera davanti a novemila spettatori al Palastampa di Torino.
È una Baglioni-story (festa per i 35 anni di carriera) per musica e immagini, in cui il puntiglio del geometra (quasi architetto) emerge in tutto il suo gusto dell’allusione, dell’interazione. Con un originale allestimento al centro della sala, circondato dal pubblico, lo show parte da una situazione «bassa», in senso spaziale e musicale: la cantina, dove i suoni sono grezzi ma vivaci, le luci povere (al neon). Ci si aspetterebbe che il periodo underground proponesse canzoni d’epoca. No, troppo banale. L’assemblaggio è invece tematico con «Noi no», «Fotografie», «Dagli il via», «Ragazze dell’Est», la recentissima «Di là dal ponte». Poi con un gioco di elementi che calano dall’alto alla cantina si sovrappone un soggiorno-cucina, dove i suoni sono meno spartani, i musicisti hanno sedie anziché casse e il padron di casa mette pure il caffè sul fuoco: «Quante volte», «Serenata in sol», «Mai più come te», «E adesso la pubblicità», «Quei due».
Crescendo ancora ecco la star pronta a spiccare il volo da una terrazza-attico, che allude al mitico concerto sul tetto dei Beatles, ove i suoni sono già più alati e sofisticati con «Acqua dalla luna», «Avrai», «Tutto in un abbraccio», «Grand’uomo». Mirabile sequenza di canzoni che guardano con ottimismo al futuro, alla speranza, alla progettualità vista come una delle più alte sublimazioni dell’amore. Protagonista cresciuto, fine delle costruzioni, inizio del concerto vero e proprio con luci, suoni, amplificatori e tutta la costosa sarabanda delle star vere. Una sequenza tirata al massimo, che si conclude oltre la mezzanotte e mezza, che riunisce le canzoni più universali di ieri e di oggi di Baglioni: «Io sono qui», «Poster», «Sabato pomeriggio», «La vita è adesso», «Via», «Mille giorni di te e di me», «Strada facendo», portando la platea a un coro continuo con un entusiasmo totale e indescrivibile che si ripeterà quasi ogni sera fino a marzo in tutta Italia. Mario Luzzatto Fegiz

(L'eco di Bergamo 21 novembre )
Baglioni: «Volevo lasciare ma non ce l'ho fatta»
Il cantautore romano si racconta in vista del doppio appuntamento a Treviglio il 26 e 27 novembre

Doppio concerto per Claudio Baglioni a Treviglio il 26 e il 27 novembre:
pochi biglietti disponibili per la seconda data Claudio Baglioni riprende la via dei concerti. La nuova tournée parte oggi da Torino e fa tappa al Palasport di Treviglio settimana prossima, il 26 ed il 27 (pochi biglietti ancora disponibili per la seconda data).
«Ogni volta è come cominciare da capo - spiega -. Mi sono messo in testa di non riproporre mai lo stesso spettacolo, ma è come se uno azzeccasse la squadra e poi si ritrovasse a cambiarla».
Allora cosa devono aspettarsi i fan questa volta?
«Abbiamo sistemato la scena al centro, con un impianto acustico molto capillare che dovrebbe ovviare ai problemi di acustica. La musica ritorna ad essere protagonista, ma c'è un filo conduttore: il concerto è la storia di un gruppo di musicisti che raccolgono le loro speranze in una cantina e piano piano edificano la propria avventura in un crescendo che attraversa tutto lo show sino a trasformare il Palasport in una casa della musica. La centralità è data dall'idea del racconto».
Dunque quel «Crescendo» che dà il titolo al concerto non attiene solo all'aspetto musicale?
«La musica ha occupato gran parte della mia esistenza: è valsa moltissime fortune e qualche disavventura, ma in questo c'è anche il senso di crescita della persona. Il titolo riferisce anche ad un crescendo strutturale. Avendo ripreso i miei studi di architettura coltivo manie di palco. Chi verrà assisterà all'edificazione di una casa della musica; quasi una metafora della mia carriera».
Ultimamente ha rilasciato dichiarazioni precise riguardo alla responsabilità deviante di certi musicisti che hanno avuto influenze negative sui giovani. Insomma, si è schierato apertamente contro lo sballo.
«Più che contro lo sballo, mi sono schierato contro le cause dello sballo. Contro quella cultura che addirittura esalta l'idea dello sballo e in qualche modo lo favorisce come manifestazione di affrancamento, di crescita, di libertà. Io non ho mai pensato che rimbambirsi fosse una forma di libertà, anzi. È una forma di schiavitù. Vedo tante altre possibilità di esaltazione e di crescita. La sensazione che quelli gagliardi siano sballati non l'ho mai condivisa ed ora che sono vecchio lo dico apertamente. Comunque sul problema droga non sposo né una legge né l'altra. È un argomento delicato. Credo però che non ci si possa nascondere dietro un dito: per anni una certa cultura anche musicale ha indicato la droga come simbolo di miglioramento, un mezzo di apertura mentale, quando, in verità, ha finito col distruggere tante vite e non solo di artisti. Riguardo alla nuova legge continuo a pensare che ci debbano essere delle minime differenze tra droghe pesanti e droghe leggere, differenze che non dovrebbero riguardare chi spaccia».
Lei è sempre stato un «cantautore contro»: negli anni dell'impegno l'accusavano di occuparsi di sentimenti, poi in tempi di riflusso ha cominciato ad ispessire le canzoni di contenuti, quasi a dar corpo ad una canzone dai riverberi esistenziali.
«Mi sono accorto di non avere l'orologio sincronizzato con le tendenze o con i tempi. Ho però la sensazione di aver fatto un percorso, anche se è vero che le mie canzoni sentimentali degli anni Settanta prendevano il sopravvento sulle altre. Per questo forse ho protratto la mia adolescenza
all'inverosimile. Che devo dire: la pace dei consensi è meglio non raggiungerla mai, perché corrisponde alla pace dei sensi».
Oggi che rapporto ha con la politica?
«Sono sempre stato da una parte, anche se qualcuno mi ha collocato di qui e di là. Ora ho un rapporto più distaccato, non perché non mi interessi, semplicemente perché la comprendo meno. Per chi non è legato da fede incrollabile in qualcosa, credo proprio che sia complicato orientarsi. Ho sempre avuto idee che si collocavano nel cosiddetto universo della sinistra, e oggi come oggi forse avrei la stessa propensione, ma confesso di apprezzare molto meno quello che la politica produce».
In questi anni il rapporto con il pubblico è cambiato?
«Il pubblico ha tante anime. Oggi mi sembra cambiata la percezione della musica, intesa anche come fruizione casalinga. Ma c'è una minore attenzione dei mezzi di comunicazione: di musica in maniera critica non si parla più, le radio hanno omologato tutto, e la televisione è appiattita sul karaoke».
Qualche anno fa ha conosciuto un momento di eclissi, poi ha ripreso il rapporto con la musica, i fan, la creatività. Che era successo?
«Ho avuto molte volte la tentazione di entrare in quel ristretto limbo di artisti che via via sbiadiscono sino a diventare dei fantasmi. Mi è capitato soprattutto verso la fine degli anni Ottanta. Volevo seguire le orme di Mina e Battisti, diventare un poster. Il rapporto con il pubblico si era fatto difficile, ma poi ho capito che non ce l'avrei fatta, perché per scrivere canzoni bisogna stare in mezzo alla gente».
Ugo Bacci
 

(Traspi.net 21 Novembre da Reginella)
Baglioni esordisce in Crescendo a cura di Monica Mautino

Si dice che il primo amore non si scordi mai. Verissimo, almeno per quel che mi riguarda, in campo musicale. Ancora oggi ripenso con aria sognante al mio primo concerto. Il protagonista? Il Claudio nazionale, Baglioni ovviamente, al centro dell’attenzione di un Palazzetto dello sport (quello di Torino, ora in ristrutturazione pre-olimpica) gremitissimo, pieno di luci, fumo, applausi, cori, fiammelle di accendini, urla e balli tutti per … LUI! Grandioso, con i suoi pantaloni di pelle, che ancora oggi, a qualche anno, o forse lustro…o forse decennio…, di distanza, ama esibire.
E la magia sta per ripetersi stasera, nello spettacolo attesissimo che apre la nuova tournée di uno dei nostri cantautori più popolari, sicuramente il più romantico ed amato dalle fanciulle, e dalle mamme (le fanciulle di una volta, che erano ragazzine negli anni ’70, quando il nostro esordiva con i versi, tagliati dalla censura, di Questo piccolo grande amore…).
Lasciamo i ricordi e parliamo del nuovo tour, che comincia oggi proprio a Torino (grazie alle ottime capacità organizzative di Metropolis) e si preannuncia come l’evento caldo dell’autunno/inverno musicale. Trentatré serate in giro per l’Italia con uno spettacolo nuovo di zecca, tre ore di emozioni intense, con la musica, regina di corte ben accompagnata da spettacoli di luci e danze sensuali.

Al centro della performance ci sono le canzoni dell’ultimo album “Sono io l’uomo della storia accanto”, che, dopo quattro anni di silenzio creativo, è lo specchio di un Baglioni più maturo e riflessivo. Musiche dolci, suggestive ed esotiche, testi profondi, ragionati e sofisticati. La raccolta comprende tredici brani che, in settantacinque minuti, raccontano storie d’amore tra padri e figli, tra figli e padri, storie tristi, storie allegre, riflessioni su quello che è stato e quello che sarà.
Un disco da centellinare come un bicchiere di buon barolo, assaporandone lentamente note e parole, perché sentire non sempre vuol dire ascoltare, e in questo caso è proprio l’ascolto, fatto soppesando i testi, profondi e ricercati, quello che provoca le emozioni maggiori.
Da un punto di vista artistico quest’ultima produzione del cantautore romano rappresenta un cambio di direzione, armonico, ma visibile, della sua poetica, un po’ come era successo nel 1985, quando l’album “La vita è adesso” aveva arricchito di molti nuovi spunti l’immagine di Baglioni, variando il suo percorso artistico precedente.
Quello che non cambia mai, invece, è lo straordinario amore dei fan di Baglioni, che riempiono da decenni stadi e palazzetti, ammaliati dalla verve di Claudio, dalle sue parole e dalla sua musica. E per continuare la tradizione, oggi e domani a Torino (e poi in tutt’Italia fino a marzo), saremo in tanti, trequattrocinquemilapersone, lì a cantare in coro e ad anticipare i versi alla prima nota di chitarra…

Ognuno di noi avrà una sua storia, una canzone preferita, un modo diverso di vivere il concerto, ma tutti ci identificheremo, almeno per un attimo, in qualche personaggio cantato, ci immedesimeremo in qualche vicenda raccontata, sentendoci protagonisti attivi dell’evento Crescendo!
Già, perché questo tour ha un nome importante, che sottolinea il filo conduttore delle canzoni che risuoneranno in queste due sere al Mazda Palace (es Palastampa) di Torino, cui, come detto, spetta il privilegio di essere il primo estasiato spettatore della nuova avventura di un cinquantaduenne sale e pepe che da trent'anni si esibisce sulle scene nazionali ed internazionali.
Attenzione, anche se questo tour segue a distanza molto ravvicinata i trionfali concerti-evento dell'estate 2003 nei grandi stadi (dove, con 120 metri di palco, un supergruppo di 6 musicisti, un'orchestra di 33 elementi, 34 ballerini e più di 300 performer sul palco, Baglioni ha messo in scena il più grande spettacolo musicale mai prodotto e realizzato nel nostro Paese, per la gioia incontenibile di oltre 320.000 spettatori in 8 date) non vi annoierete perché le novità saranno tantissime.
Infatti, come sottolinea Baglioni, questo spettacolo "non sarà né una replica in tono minore, né un riassunto dello show dell’estate, ma un progetto radicalmente nuovo, maturato parallelamente, se non, addirittura, prima di quello del tour degli stadi. Un progetto che si snoda lungo un percorso narrativo estremamente innovativo, ricco di sorprese e colpi di scena, nel quale ambientazione scenica, linguaggio gestuale e musica daranno vita a una proposta-spettacolo ricca di emozioni ed energia".Ancora una volta, quindi, Baglioni gioca la carta dell'innovazione e della ricerca espressiva e visiva per incastonare in un nuovo habitat scenico e narrativo un repertorio assolutamente unico, nel quale trovano posto alcuni tra i più grandi successi della musica popolare italiana di sempre, accanto alle nuove proposte della sua più recente produzione musicale.

(Traspi.net 21 Novembre da Reginella)
Claudio Baglioni per Traspi.net a cura di Gino Steiner Strippoli

E’ un grande ritorno, in "Crescendo", quello di Claudio Baglioni, il cantautore romano che mesi or sono, con il suo ultimo album, ha ribadito ancora una volta il suo status di cantautore popolare, quello che racconta le storie più vicine alla gente comune, storie d’amore. "Sono io l’uomo della storia accanto" (Columbia – Sony) ha riportato il cantastorie romano verso atmosfere riconducibili a dischi come "Strada facendo" e "La vita adesso". Le tredici canzoni contenute nell’album sono meraviglie sonore legate a storie d’amore e di pace universale, raccontata quest’ultima in una sorta di inno intitolato "Requiem".
L’amore che viene narrato da Claudio è anche quello tra genitore e figlio come in "Grand’uomo" e in "Patapan", vero omaggio al papà scomparso. Difficile, poi, non innamorarsi dei ritmi e sonorità in bossa nova contenuti in "Quei due". Una rentrée, insomma, ancora intrisa di tanto amore, con Baglioni a scrivere pezzi dettati dal cuore, canzoni d’amore verso l’amore, verso un futuro più tranquillo, di pace e tranquillità. Questa e domani sera, al Mazda Palace (ex palastampa) di Torino, Claudio Baglioni aprirà il suo tour invernale denominato "Crescendo". Un titolo significativo che libera la mente del nostro cantautore a continuare a raccontare l’amore attraverso le canzoni, anche dopo 35 anni di carriera. Ben 5 i cambi di palco previsti a corollario di una troupe di 120 uomini: rispetto al passato ci sarà meno spazio alla coreografia mentre la musica ritornerà assoluta protagonista.
"Crescendo" è un ritorno alle piccole dimensioni, ai piccoli spazi concertistici ed un addio ai grandi stadi?
Sì, non volevo più fare i palasport, ma trovare luoghi più piccoli, dove la resa acustica potesse soddisfare me e chi mi viene ad ascoltare. Poi ho scoperto che cantare in mezzo alla gente mi dà una felicità immensa, formando una vera alchimia di sensazioni.
Questo tour invernale arriva dopo 5 mesi dall’uscita del tuo ultimo lavoro "Sono io l’uomo della storia accanto", ma racconta un po’ la tua vita artistica.
Proprio così, "Crescendo" racconta la costruzione di una carriera. Sarà come descrivere la costruzione di una casa, partendo dalla cantina, da dove ho iniziato a cantare, fino ad arrivare alla sommità del tetto, dove ho raggiunto il successo, l’affermazione, da dove uno prende il volo verso le grandi platee, i grandi spazi.
Guarda dal successo di oggi i tuoi esordi, che non furono per nulla facili...
Ricordo bene la mia prima tournée in Polonia, fu un successo, ero popolarissimo. Ma in Italia ero il signor nessuno, partecipavo a tutti i festival esistenti, Disco per l’estate, la Gondola d’oro, ma inesorabilmente finivo sempre classificato tra gli ultimi.
Poi però arrivò anche per te la persona giusta al momento giusto, quella che seppe valorizzarti.
Sì, fu quando Totò Torquati sentì le musiche che avevo scritto e mi disse che erano veramente belle, così, in soli 20 giorni, scrissi i testi che diedero alla luce "Questo piccolo grande amore". Quando il disco uscì arrivò al secondo posto delle hit parade!.
Adesso, dopo 35 anni di canzoni, questo nuovo album, che ha sonorità tutt’altro che ripetitive, con molto spazio al pianoforte.
Volevo fare un album solare, visto che il mio precedente "Viaggiatore sulla coda del tempo" era invece molto lunare, a cominciare dalla grafica della copertina. "Sono io, l’uomo della storia" è un disco che mi ha cercato, seguito e appassionato. Avevo l’esigenza di avvicinare molto la fase creativa con quella realizzativa. Il risultato è quello di un disco molto suonato, passando da una dimensione acustica a quella sinfonica. Ogni canzone ha la sua dimensione, il suo colore.
Come la toccante “Patapan” dedicata al padre scomparso, una struggente ballata!
La sua morte ha fortificato la sua figura. La sua scomparsa mi ha lasciato un insicurezza che prima non conoscevo. Penso che un padre sia quella figura che ti indica sempre la direzione giusta, dove stiamo andando.
Tu e il pubblico ai tuoi concerti...
Sai, una volta le performance dal vivo e quindi il rapporto col pubblico mi sembrava faticoso; oggi vedo il pubblico come l’essenza per il mio scrivere e il mio cantare. E poi mi sento veramente bene quando sono di fronte a persone che apprezzano la mia musica.

Crescendo l'attesa :: Crescendo 12 Dic,/31 Gen.