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Crescendo ...in tour

 Molti di questi articoli possono essere condivisi con tutti voi grazie anche a  Maria Grazia di "Navigandoltre"

La Nazione 31 Gen

Baglioni Show, su il sipario.
Una scenografia imponente, giochi di luci e di immagini per ripercorrere 35 anni di carriera
Emozioni musicali assicurate per i fans. In repertorio brani dell'ultimo cd ma anche successi di sempre


Perugia - Finalmente si parte. Stasera alle 21 il sipario si alzera0 sulla nuova canzone d'autore con un concerto che ha tutte le caratteristiche per essere considerato un evento assoluto. Al palasport Evangelisti arriva infatti il trionfale "Crescendo tour" di Claudio Baglioni e la febbre dei fans e' gia' alle stelle. Oltre 4mila spettatori assicurati, biglietti andati a ruba da settimane, palasport gremito all'inverosimile.
"Le richieste erano talmente tante che anche una seconda data avrebbe registrato il tutto esaurito" spiega Sergio Piazzoli che con la sua musical box organizza la storica rassegna di musica d'autore.
Il concerto
Tutto pronto allora per il concerto Kolossal del popolarissimo cantautore.
Un mastodontico e originale allestimento scenografico, sorprendenti effetti speciali e pedane mobili montate su un palco centrale caratterizzano uno show spettacolare e senza precedenti, nel quale Baglioni ripercorrera' i suoi 35 anni di carriera vissuta sempre da protagonista assoluto. Dai grandi, immortali successi - quelli entrati nell'immaginario e nella memoria collettiva - fino alle canzone dell'ultimo album Sono Io, l'uomo della storia accanto, Baglioni assicura una valanga di emozioni in magica alternanza di luci musiche e immagini.
Buona parte del concerto sara' ovviamente dedicata alle 13 canzoni del nuovo lavoro. Che e' nato dall'esigenza dell'artista di ritornare, riaffrontare e ripensare i momenti piu' importanti, piu' sentiti, e quelli piu' carichi di significato della sua lunga attivita'. Ma anche dalla volonta' di voltare pagina rispetto ad una lunga stagione di dischi complessi, quelli che hanno segnato la produzione da Oltre fino a Viaggiatore sulla coda del tempo.
L'artista
Amata da almeno tre generazioni di fans, Claudio Baglioni vanta una carriera leggendaria che inizia come autore di canzoni per Rita Pavone, Gigi Proietti, Mia Martini. Nel '69 ottiene il primo contratto come interprete, l'anno successivo esce il suo primo disco. Il singolo che ne viene estratto, signoar Lia, lo fa subito conoscere al grande pubblico.
La consacrazione e' di due anni piu' tardi, nel '72 con l'enorme successo di questo piccolo grande amore che e' ancora oggi simbolo degli anni '70
Da li', l'elenco dei successi e' sterminato e annovera E Tu, Sabato Pomeriggio, Poster, Solo, fino al milione di copie venduto della raccolta Ale'-òò. Nal 1985 il primo super-ospite del festival di Sanremo, 10 anni dopo e' da ricordare la collaborazione con Fabio Fazio nel programma "Anima Mia", seguito nel '99 dal "L' Ultimo Valzer". Insomma un cantautore multimediale, che stasera si prepara a un nuovo immancabile bagno di folla. Sofia Coletti

Corriere dell'Umbria 31 gen.
Il concerto del cantautore Romano apre la stagione 2004: appuntamento al palasport Evangelisti
Canzone d'autore, stasera al via con Baglioni

Perugia- La stagione della canzone d'autore 2004 avra' stasera il suo "battesimo" con il concerto di Claudio Baglioni.
Al palasport Evangelisti (ore 21:00) saranno tre ore di concerto su un palcoscenico-condominio che si svela poco a poco. Ci sara' il Baglioni di ieri, un ragazzo timido e impacciato, capace tuttavia di diventare una sorta di spirito guida per i cuori semplici e innamorati d'Italia. E ci sara' il baglioni di oggi: cantore da stadi per il quale il troppo non e' mai abbastanza.
Qualche anno fa Baglioni aveva avvertito la necessita' di un ridimensionamento e allora, non essendo evidentemente uomo di mezze misure, aveva tagliato proprio tutto eccetto se stesso e il pianoforte.
Nel 2003 e' tornato a puntare in alto e i risultati gli hanno dato subito ragione: in estate ha fatto 320mila spettatori in otto concerti, e questa nuova proposta inveranel sta facendo esaurito ovunque. Grande impatto spettacolare e visivo, basato sull'innovazione tecnologica.
La scaletta passa in rassegna 35 anni di carriera ed un presente raccolto del disco nuovo, denso di episodi che sembrano stati scritti a posta per il grande approccio corale di serate come questa.
Le note piu' attese resterennao quelle di "Avrai", "Strada Facendo", "Poster", "E tu.

"E' la storia di un sogno lungo 35 anni - racconta Baglioni - dalla cantina nella quale insieme a un gruppo di amici fantasticavo sul furuto, sino al palco sul quale gran parte di quel futuro e' andato e va in scena, trasformandosi ogni volta in un presente straordinariamente fortunato. Un sogno del quale non sono mai stato un navigatore solitario. Al contrario. L'ho sempre condiviso con molte persone. Persone importanti che mi hanno dato tantissimo, senza le quali questa mia piccola storia non sarebbe stata certo la stessa ".

Sul palco lo accompagnano Pio Spiriti (violino tastiere, fisa e cori), Stefano Melone (piano tastiere e cori) Mario Guarini (basso e contrabbasso), Adriano Molinari ( batteria e percussioni), Simona Calluzzani (violini e cori), Federica Mazzanti (viola e cori), Francesca Ruffilli (violoncello e cori) e Mariella Sonvito (violino e cori.


Il Mattino 31 gen.
Baglioni al Palamaggiò

Aveva promesso di ritornare e ha mantenuto fede al suo impegno. Claudio Baglioni sarà sul palco del Palamaggiò di Castel Morrone lunedì e martedì.
Il nuovo tour col quale il cantautore romano ripercorre i primi trentacinque anni della propria carriera artistica si intitola «Crescendo» ed è partito lo scorso novembre, facendo registrare, ad ogni data, il tutto esaurito. Lo spettacolo, che segue a distanza molto ravvicinata i trionfali maxi-concerti dell'estate 2003 nei grandi stadi, è caratterizzato da un originale allestimento scenografico che permette al pubblico di assistere poco per volta alla costruzione di una casa, all’interno della quale protagonista e comprimari mettono in scena le tappe principali della Baglioni-story.
«La performance non è un'edizione tascabile dello show negli stadi né una replica in tono minore - spiega lo stesso Baglioni - ma è il frutto di un progetto radicalmente nuovo». La macchina scenica è, infatti, complessa e garantisce uno spettacolo molto articolato e ricco di suggestioni. Il tutto ruota intorno alle canzoni dell'ultimo album, «L'uomo della storia accanto», specchio di un artista più maturo e riflessivo, e a quelle migliori del passato più o meno prossimo, da «Notte di note» a «Poster». Sul palco è tutto un «crescendo» di sentimenti e tecnologia.
All'inizio la scena è spoglia, ma sul palco, poco alla volta, dalla cantina al tetto, si va stratificando una vera casa con tanto di ambienti e oggetti. Dapprima Baglioni, solo con la sua chitarra e i suoi sogni di gloria, intona Yesterday, poi compaiono i suoi musicisti, che all’inizio compongono una sorta di garage-band, piena di desideri e di belle speranze. Ci sono Paolo Gianolio (direzione, chitarre e cori), Simona Cazzulani (violino e cori), Mario Guarini (basso e contrabbasso), Federica Mozzanti (viola e cori), Stefano Melone (piano, tastiere e cori), Adriano Molinari (batteria e percussioni), Francesca Ruffilli (violoncello e cori), Mariella Sancito (violino e cori), Pio Spiriti (violino, tastiere, fisarmonica e cori). Insieme a loro, canzone per canzone, Baglioni, va raccontando la sua storia all’interno di questa casa che fa da cassa di risonanza di mille ambizioni e di tutte le speranze per un futuro fatto di musica. E via via che racconta sale di piano in piano, sino al tetto. Lì Baglioni e la sua band toccano il cielo con un dito, proprio come fecero i mitici Beatles, negli anni Sessanta, suonando sul tetto della Apple. NICOLETTA SPELTRA

La Provincia di Como 30 Gen.
PalaOregon pieno in ogni ordine di posti, ieri sera, per l’esibizione di Baglioni: un viaggio nel tempo e nella musica
Al mago Claudio il trucco riesce ancora
Il cantautore romano ripercorre la sua carriera partendo... dalla cantina

Il divo claudio Baglioni ieri sera sul palco del PalaOregon (foto Pozzoni)
O re 21. Le luci del Pianella si spengono e un boato fa tremare le gradinate. Poi dall’avveniristico palco scendono lenti i riflettori, a spandere luce colorata tutt’intorno. E finalmente, come un mago evocato dal nulla, entra in scena Claudio Baglioni in un elegantissimo frac nero, come nera è la chitarra che porta al collo. Inizia con Yesterday , un omaggio ai Beatles, e il primo stacco di voce è un po’ incerto. Ma si riprende subito, l’ugola si scalda e da lì in poi è un’irresistibile cavalcata attraverso trentacinque anni di carriera. Poi si ferma, posa la chitarra e comincia: «Buona sera, Yesterday è ieri e ieri era...». I fans lo sommergono di applausi e lui si ferma, sguarda gli spaltri come se non si fosse ancora abituato a tanto clamore. Prende fiato e ricomincia: «Ieri c’era questa canzone, ed era un ieri di 35 anni fa. In una cantina come questa abbiamo cominciato, insieme a qualche amico, a cercare di mettere insieme note e parole». E davvero il palco era arredato come una sorta di cantina, piano umile di quella casa della musica che Claudio, canzone dopo canzone, ha costruito lungo tutto il concerto. Poi si toglie il frac e mostra, sotto la maglietta sbracciata, un fisico che solo la carta d’identità certifica appartenere a un 53enne. Basterebbe molto meno per mandare in brodo di giuggiole il già caldissimo pubblico femminile. Le note della chitarra elettrica accennano Noi no , i musicisti entrano ad uno ad uno con Paolo Gianolio, compagno di mille avventure in testa. Salutano e prendono il loro posto sul palco. Una canzone tira l’altra, e la polverosa cantina si popola di oggetti: un vecchio baule dal quale poi scaturiranno nuvole di bolle di sapone; una sgangherata rete da letto, improvvisato giaciglio per un un momento di quiete; un vetusto registratore che Claudio usa per riascoltare idealmente le canzoni del tempo che fu. Dagli il via fa di nuovo esplodere il palazzetto e Baglioni cavalca l’entusiasmo del pubblico vestito di una logora camicia e di un’altrettanto logora sciarpa. Il divo Claudio, come un imperatore di quella Roma che gli ha dato i natali, arringa il suo popolo fedele. Ed è un Pianella della grandi occasioni quello che asseconda di buon grado ogni capriccio del suo nume: pieno in ogni ordine di posto, raggiunto solo a fatica dopo un’interminabile attesa in coda in mezzo al traffico. Ovunque Claudio si volga è un turbinio di fazzoletti, di accendini, di cuori luminosi. Poi Baglioni si immerge nel suo passato remoto con un Quanto ti voglio che risale ai primissimi anni Settanta. Poi è la volta di Fotografie , anno 1981, e lì a dar man forte ai musicanti arrivano anche gli archi. Seguono quindi Le ragazze dell’Est, Bolero e Tienimi con te , prima concessione all’ultimo suo album Sono io . La cantina diventa salotto e poi terrazza, metamorfosi frutto di un’impressionante macchina scenica. Ancora una volta l’inossidabile Baglioni non ha tradito il suo pubblico, regalando tre ore di emozioni. Uno spettacolo da incorniciare e del quale dire con orgoglio: «Io c’ero». Claudio Baglioni , PalaOregon di Cucciago, 29 gennaio l’omaggio Tutto iniziò con i Beatles È «Yesterday» dei Beatles la scintilla che accende la macchina del tempo. La canzone composta da Paul McCartney ed eseguita da Baglioni a inizio concerto, è stata scelta come simbolo di una stagione nella quale - ha spiegato il cantautore - «con qualche amico incominciammo a cercare di mettere insieme note e parole».Enrico Romanò

La Provincia di Como 30 Gen.
Anche famiglie intere al grande «rito» musicale
«Lui dà speranza a tutti»

Superfan Gaetanella De Maria

Manuela D’Alessandro S otto un cielo un po’ mago, con una luna alta che spalma ghiaccio sui volti e sui gesti delle persone, l’attesa per il Claudio nazionale si consuma fuori dal PalaOregon, ben prima delle 19,30, orario d’apertura dei cancelli. Scintille di “baglionismo” scoppiettano qua e là tra gli striscioni inneggianti ai giganti del basket: il loro palazzetto per un giorno è regno di uno dei più antichi monarchi della canzone italiana. «Claudio sei un grande mago», proclama un lenzuolo appeso proprio sotto il palco, dove sono appollaiati i suoi fan più accesi, quelli che non lo mollano mai, nemmeno per un concerto. Tra questi, Gaetanella De Maria , da Novara con passione: «Claudio è un grande dispensatore di energia positiva, ha la capacità di donare speranza a tutti. Noi che lo seguiamo ovunque e abbiamo la fortuna di conoscerlo, possiamo dire che è anche una persona sensibile e un vero signore». Sono soprattutto i trentenni a gremire gli spalti dell’impianto, ma ci sono anche bambini, signori di mezza età e tanti quadretti familiari. È il caso della famiglia Calogeri , mamma, papà, figli e zio. Il piccolo Daniele , 10 anni, è cresciuto a suon di ninne-nanne baglioniane, ma la sua predilezione, naturalmente, è per gli ultimi dischi del cantautore romano: «Mi piace molto Al di là del ponte », afferma tra sguardi d’orgoglio parentale. Anche Silvana Balin s’è trascinata un pezzo di famiglia, figlio e nuora, da Chiasso: «La mia radio trasmette solo ed esclusivamente Baglioni dal mattino alla sera. Ho contagiato tutti, nipoti compresi». Meglio il Baglioni degli esordi che quello più criptico degli ultimi anni, secondo la maggioranza degli interpellati, anche se c’è chi sottolinea la capacità di Claudio di crescere con il suo pubblico e, da principe corrucciato e cantore dell’amore semplice, diventare interprete di sentimenti più complessi. Monica e Carolina Castelli , sorelle, proclamano fiere la loro fedeltà al cantante: «Non l’abbiamo mai abbandonato, anche le sue scenografie nelle esibizioni live sono diventate sempre più accattivanti». Laura Birilli ammette un momento di disaffezione tra il periodo di Questo piccolo grande amore e le ultime produzioni: «Ma ora - assicura - è tornato grandissimo». I ricordi, quelli sì, sono legati soprattutto al Baglioni d’annata. E non sono solo rimembranze amorose. Angelo Magnoli definisce Strada facendo la sua «canzone più biografica, il canovaccio della sua vita». Mentre Miriam Citterio , ricorda «le prime feste, i lenti» ballati sulle note di Baglioni e l’album Oltre che «mi ha sollevata da un periodo piatto della mia vita».

Il Corriere di Como 30 Gen.
Baglioni va a canestro con gli effetti speciali

Una macchina organizzativa impressionante, Crescendo Tour, ha bissato il clamoroso successo del tour estivo e ha conquistato senza riserve tutto il pubblico di Claudio Baglioni. L'atmosfera che si respirava ieri sera al PalaOregon di Cantù era quella di un raduno imperdibile. Giunti in massa, a stipare in ogni ordine di posti l'angusto ex Pianella, 4mila vecchi e giovani fan del cantautore hanno assistito ad uno show spettacolare, in cui gli effetti scenici hanno giocato un ruolo determinante. Tecnologia che ha impiegato centinaia di addetti e pedane mobili montate su un palco centrale enorme, sono l'impressionante cornice alle canzoni di Baglioni che ha ripercorso 35 anni di successi.
Accolto al suo ingresso sulla piattaforma centrale da un autentico boato, Baglioni ha iniziato cantando in versione "solo" l'immortale successo dei Beatles Yesterday, punto di partenza fondamentale per un tour che più di altri ha sapore antologico.
La scaletta ha lasciato infatti ampio spazio ai brani più popolari, ai successi che tutto il pubblico ha cantato con il suo beniamino. Fortemente voluta da Baglioni, la "casa musicale" su cinque livelli, ha ospitato una consolidata band nella quale non potevano mancare i fidi Paolo Gianolio alla chitarra e Stefano Melone alle tastiere, più una solidissima sezione archi di formazione classica, per dar vita ad un viaggio applaudito, ad ogni tappa, da un pubblico prevalentemente femminile.
Sul palco, la giostra sonora, fatta di musica e colori, è stata sempre in movimento, raffigurando con efficacia i continui cambi di ambientazione. Una macchina perfetta che ha avuto in Baglioni un pilota capace di muoversi con grande abilità, non solo canora. Nelle varie situazioni predisposte in questo collaudato show, "l'uomo della storia accanto" ha regalato oltre 30 brani, riservando poche ma apprezzate sorprese come Le ragazze dell'Est, dall'album Strada Facendo. Il resto dello spettacolo lo ha fatto il pubblico, cantando a squarciagola da Mille giorni di me e di te a Io me ne andrei, da E tu come stai ad Avrai, da Amore bello a Strada facendo. A far esplodere il Palaoregon non un canestro a fil di sirena di Shaun Stonerook ma le note di Questo piccolo grande amore.
La stagione musicale lariana ripartirà martedì 17 febbraio con il concerto di Samuela Bersani al Teatro Sociale-As.Li.Co. di Como, nell'ambito della rassegna Dal Vivo organizzata dall'agenzia FourOne Music di viale Varese, che attende ancora un sì definitivo per l'utilizzo estivo dello stadio Sinigaglia.
Sopra, il cantante romano Claudio Baglioni con la sua chitarra durante lo spettacolo di ieri sera al PalaOregon di Cucciago. A sinistra, il pubblico dell?ex Pianella che ha gremito il palazzetto e intonato insieme con il suo beniamino 35 anni di successi musicali (

Il Gazzettino 28 Gen.
Concluso ieri anche il secondo dei due show previsti al Palaverde di Villorba, Claudio Baglioni anticipa che non si fermerà a Firenze ma il tour "Crescendo", tenendo fede al suo nome, crescerà ancora aggiungendo un paio di settimane al previsto arrivando a fine marzo. «C'è la seria possibilità che si torni da queste parti - dice - perchè stiamo pensando di portare lo spettacolo anche a Padova e a Pordenone».
Davanti alla solita muraglia di fan entusiasti, a maggioranza femminile, Baglioni si concede per oltre tre ore con la sua band che ha superato ampiamente il rodaggio ed è entrata nel ruolo.I musicisti si muovono a tutto campo (quelli almeno non inchiodati dietro batteria e tastiere), in scena avviene un po' di tutto, dai girotondi di "Serenata in sol", alla comparsa di ogni tipo di "figuranti" presi direttamente dallo staff che segue il tour, a mostrare e dimostrare che, alla maniera dei circensi, anche il carrozzone della musica diventa una grande temporanea famiglia viaggiante, costretta a coabitare e convivere per mesi.
Raffinato il cambio di ambienti con una più efficace caratterizzazione delle parti, in jeans nella "cantina", in camicia bianca nell'"appartamento", in giacca sul tetto e con una lunga redingote bianca durante il lungo show finale, giocando con i oggetti depositati sui vari palchi mobili che salgono e scendono durante lo show, il concerto è in fondo la sintesi dei tanti progetti inventati negli anni dal cantautore romano, mescolando le canzoni-karaoke di cui il pubblico si è impadronito a quelle più strettamente personali, recuperando momenti del passato remoto mescolandoli alle nuove invenzioni e confondendo momenti solisti a voce e chitarra, spunti jazz, inni rock, grandi melodie e follie ritmico goliardiche con sprazzi teatrali all'insegna del concerto che non deve più offrire solo musica ma diventare spettacolo totale. «E più si va avanti, - dice - più viene voglia di continuare...».Giò Alajmo
 

Gazzettino (Belluno) 28 Gen.
Migliaia gli spettatori al palasport di Villorba per assistere ai due concerti del cantautore romano
Tutti stregati da Claudio Baglioni
In scaletta 35 intramontabili successi. Scenografia originale con cambi di scena e piani mobili

Villorba
«Grazie moltissime, grazie Treviso per essere confluiti a casa nostra, ci avete fatto un bel regalo». E mezzanotte e un quarto quando Claudio Baglioni ringrazia il pubblico alla fine del lungo e stupendo concerto "regalato" al pubblico trevigiano, dopo 3 ore e 10' di musica, senza pausa, con 35 canzoni in scaletta. E la gente esce dal Palaverde soddisfatta più che mai. "Sei il più grande" recita uno scriscione in tribuna. E grande è stato. Di concerti in 35 anni di carriera ne ha eseguiti tanti, come è passato spesso nella Marca fra il capoluogo e il palasport di Villorba, ma quello dell'altra sera ha stupito, ha entusiasmato più che mai in una festa di suoni, colori e luci. Uno show perfetto. Il migliore, senza voler esagerare.
Tour collaudato (iniziato il 21 settembre): lo si è visto con quei cambi di scena, con palchi che salgono e scendono, una forma quasi teatrale con lui protagonista indiscusso. Ma anche gli altri "inquilini" della casa (il palco su più livelli ha "ricreato" una abitazione nei vari piani) non sono stati da meno, ad iniziare dai fedelissimi musicisti come Paolo Gianolio (chitarra) e Stefano Melone (piano, tastiere) e la presenza femminile mai così forte con quattro ragazze che hanno attirato l'attenzione del pubblico maschile, perchè quello femminile, in netta maggioranza come nelle previsioni, non aveva (a ragione) occhi che per lui, per il cinquantaduenne artista romano dal fascino che non tramonta.
Inizia il concerto (chitarra solo) per ricordare i tempi giovanili di "Yesterday" dei Beatles, poi è un carrellata della propria vita musicale (acustica calibrata graziealle casse sospese a 360°) fra nuovi e vecchi successi, con il pubblico a cantare a scuarciagola soprattutto quando ha intonato motivi arcinoti come "Ninna nanna nanna ninna", "Io me ne andrei", "E tu come stai", "Avrai", "Amore bello", "Strada facendo", "Serenata in sol" (con 23 persone sul palco fra musicisti e collaboratori) e l'intramontabile "Questo piccolo grande amore" che ha fatto esplodere e alzare in piedi i cinquemila del Palaverde.
Ieri sera la replica sempre con tanta gente attorno all'originale palco per un abbraccio caloroso. Prevedere che sarà così fino al 10 marzo è fin troppo facile.Michele Miriade

Questi due articoli da " La Tribuna di Treviso" sono gentilmente offerti da Maria Grazia di "Navigandoltre"
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La Tribuna di Treviso 27 Gen.
Crescendo, una folla per Baglioni
Da "Yesterday" a "Sono io", così scorrono 37 anni di carriera

Tre ore e oltre di concerto, pensato proprio come il crescendo musicale, quell'aumento di decibel che tutto amplifica, quando si aggiungono altri strumenti o lo voce si alza. Claudio Baglioni non a caso ha intitolato così, Crescendo, il suo lunghissimo tour che ieri (con replica stasera alle 21) lo ha portato al Palaverde di Villorba, di fronte a migliaia di spettatori. «La musica sale sale, fino al punto più alto - spiegava ieri pomeriggio a Radio Birikina, che lo ha intervistato in diretta - Nello spettacolo edifichiamo una casa, all'interno del palcoscenico, partendo dalla cantina e arrivando fino al tetto». La cantina è il luogo della memoria; è quella dove un giovanissimo Baglioni muoveva i primi passi con la chitarra insieme ad altri coetanei («Ma da ragazzino non avevo il grande fuoco della musica, suonavo più che altro per sentirmi qualcuno»). La scaletta del concerto ogni sera cambia, e finoa poco prima è arduo stilarla pure per i più stretti collaboratori. «Ma anche stasera (ieri ndr) - anticipava prima delle prove l'autore di «Sono io» - aprirò con la splendida Yesterday, proprio per ricordare quelle prime prove di 37 anni fa». Claudio Baglioni ammette che non è stato facile, in poche settimane, archiviare gli otto concerti estivi nei grandi stadi («Quelle erano feste costruite su misura per i luoghi in cui si svolgevano») e rifare uno spettacolo tutto diverso, cambiando anche musicisti. «L'idea è quella di raccontare 37 anni di musica - racconta il cantante - La musica è diventata la mia casa, il mio tetto. Ogni concerto è completamente diverso. Ogni tanto si esibiscono anche i tecnici, il personale della sicurezza e persino i due contabili», (c.s.)

La Tribuna di Treviso 27 Gen.
Palaverde - Il cantante illustra il "cuore" del suo show dopo la diretta su Radio Birikina
"Questo palco ideato come una casa"

Claudio Baglioni è in piedi, accanto al grande palco al centro del Palaverde. E' avvolto in un cappotto nero, tra i suoi tecnici e collaboratori che stanno preparando la prima tappa trevigiana del tour Crescendo. Fino a cinque minuti prima ha risposto alle domande di emozionate ascoltatrici di Radio Birikina, nella diretta condotta da Paolo Baruzzo dal palazzetto di Villorba. Il cantante romano è arrivato puntuale, rabbrividendo per il freddo artico. Spiritoso e rilassato ha risposto alle e-mail e alle telefonate. Ora attende la diretta con Bella & Monella, e intanto illustra questo suo «condominio», che si porterà dietro per 55 concerti (il tour più lungo). «Vedi questo palco? E' costruito come una casa; ci sono cinque pedane, man mano si sollevano fino al soffitto. Ecco, quei mattoni là sopra riprendono quelli della copertina del mio cd». E tu sarai sempre lì al centro? «No, mi sposto tutto attorno, qui ci saranno delle pedane e andrò verso il pubblico, vedrai che ressa». Ma nonci sono transenne, è come negli stadi inglesi. «Certo. Sono convinto che
bisogna eliminarle anche dagli stadi italiani». Ecco, il calcio; si viene a parlare di pallone anche in una terra di rugbisti. Baglionì, tifoso della Roma, si incupisce al rammentargli quel 1-1 con l'Udinese di domenica: «Peccato, è un'occasione persa. Ci rifaremo...». Poi il cantante imbocca di nuovo la porta dello studio radiofonico. Lo attendono altre telefonate e poi le prove di un concerto la cui scaletta viene improvvisata ogni sera. D'altronde lo aveva promesso all'inizio del tour: «Sarò pieno di sorprese».(Cristiana Sparvoli)

Il Gazzettino 27 Gen.
Cinquemila in delirio per Claudio Baglioni
E al Palaverde questa sera si replica

Villorba
(m.m.) Palaverde esaurito ed entusiasmo alle stelle per il ritorno a Treviso di Claudio Baglioni che ieri sera è stato protagonista del primo concerto trevigiano del "Crescendo tour". Alle 21, con la canzone dei Beatles "Yesterday" da lui eseguita da solo con la chitarra, accolto da un boato, ha fatto l'ingresso nel palco centrale ( gli altri musicisti sono arrivati subito dopo uno alla volta) - la "casa musicale" su cinque livelli arricchita dagli inquilini (i compagni di viaggio) - dove ha dato vita ad un concerto lungo ed applaudito. Una festa di suoni, melodie e luci con più generazioni tra il pubblico ad ritmare e a cantare con lui vecchi e nuovi successi che il cantante romano, che sa sempre stupire e affascinare, ha messo in scaletta per ripercorrere quasi 35 anni della propria lunga vita artistica costellata di tanti successi. Stasera si replica, sempre alle 21, in un palasport ancora gremito con qualche posto disponibile in gradinata. Per gli ultimi biglietti i botteghini del Palaverde apriranno alle 18 mentre i cancelli alle 20.

Il Gazzettino 27 Gen.
Più che una casa è una villetta prefabbricata (e smontabile) con vista sui fan. Il palco triplo e in continuo movimento di Claudio Baglioni rappresenta la costruzione di un successo nelle sue tre fasi, la passione giovanile nelle cantine, la costruzione di un solido impianto musicale e familiare al piano rialzato, il successo sotto un cielo di stelle nella terza fase, strutturata come un concerto vero e proprio, con l'apoteosi del canto corale degli immancabili vecchi successi.
Assemblato in poco tempo saltando a piè pari dalla follia estiva negli stadi, in compagnia di centinaia di figuranti che cambiavano ogni piazza, a una ristrutturazione pressochè totale della band e dello spettacolo reinventato completamente, il tour "Crescendo" sta sorprendendo il suo stesso autore, perchè il suo pubblico, che pure aveva accusato qualche stanchezza nell'ultima avventura, è tornato a rispondere come si deve, anche dopo la breve pausa resasi necessaria tre mesi fa per ricucire la gamba incidentata cadendo (a Treviglio) da uno dei palchi durante lo spettacolo.Nella casa del commendator Baglioni (onorificenza concessagli pochi mesi fa da Ciampi) l'ultimo album "Sono io, l'uomo della storia accanto" comincia a essere la colonna portante di uno show che dura oltre tre ore e che non ha una vera e propria divisione per temi, ma usa la caratterizzazione dei palchi, ciascuno con vari oggetti che cambiano e creano spunti di spettacolo, solo come un pretesto visivo.
Il concerto sarà replicato stasera sempre al Palaverde, mentre il tour continuerà - ma senza più date a nordest, fino a fine marzo con chiusura prevista il 9 a Firenze, salvo prolungamenti.
A Natale Baglioni ha anche rilasciato un dvd "Tutto in un abbraccio" che oltre al concerto estivo tenuto sul "ponte" costruito nello stadio Olipmico di Roma, comprende anche un'intervista a Claudio Baglioni, immagini dal backstage, basi musicali, foto e il videoclip del brano "Sono io".G. Al

La provincia di Como 26 Gen.
Dei 3800 posti del Palaoregon ne restano liberi solo 200 per la tappa di «Crescendo tour», giovedì sera
Palco da record per «re» Claudio
Per Baglioni a Cucciago 5 pedane mobili su 9 tir. In campo 250 tecnici

Idolo “pop” Claudio Baglioni al Sociale di Como nel giugno 2001 Foto Pozzoni
Enrico Romanò U n palco da 190 metri quadri giusto nel mezzo del palasport. Cinque pedane mobili e due sistemi computerizzati per la gestione delle strutture. Un sistema audio per una diffusione a 360° completamente sospeso, per una potenza di 140 mila watts. Nove autoarticolati da 16 metri per il trasporto dei materiali, diciotto autovan per il trasporto del personale tecnico e per la produzione, 130 persone al seguito, 250 persone utilizzate in ogni città come tecnici e produzione locale. Una band di nove elementi diretta dal fido Paolo Gianolio. Bastano pochi numeri per dare la portata dell’evento Baglioni. Al PalaOregon di Cucciago si contano le ore che mancano all’arrivo del “divo Claudio”. Il concerto è programmato per giovedì 29, ma perché tutto possa essere pronto per la carica dei fan, la carovana del tour Crescendo 2004 si metterà al lavoro nel palazzetto già da dopodomani: nell’intero star system musicale italiano, i concerti di Baglioni sono gli unici, insieme a quelli di Ligabue, a richiedere due giorni per l’allestimento del palco. Gli spalti del Pianella già fremono, e dei 3800 posti a disposizione ne rimangono sì e no duecento: praticamente volatilizzate le gradinate (a 26,50 euro a biglietto), restano le poltrone nel parterre (48,30 euro) e le tribune numerate (48,30 euro). Per i fortunati che si sono già accaparrati i tagliandi si preparano tre ore di spettacolo puro. Baglioni uscirà dal tunnel degli spogliatoi alle 21 per rientrarvi definitivamente solo a mezzanotte. Il cantautore romano non risparmierà note, parole e sorprese. E anzi, il lettore che volesse godersi appieno le invenzioni di Baglioni, farebbe bene a non proseguire oltre in questa lettura. Smaltito l’infortunio che lo aveva messo il 26 novembre scorso, a Treviglio, Baglioni dovrebbe presentarsi in piena forma. E avrà davvero bisogno di tutte le risorse in riserva nel suo fisico di splendido cinquantatreenne per tenere botta in uno show che mescola musica e teatro. Se non interverranno cambiamenti dell’ultima ora, Baglioni dovrebbe entrare in scena in rigoroso frac nero, con la chitarra a tracolla, “rubando” la leggendaria Yesterday dal repertorio dei Beatles. E proprio dal suo “ieri”, cominciato qualcosa come trentaquattro anni fa, comincerà la lunga cavalcata attraverso un numero impressionante di successi senza tempo. L’inizio sarà soft, quasi intimistico, per proseguire poi, brano dopo brano in un irresistibile Crescendo . Ma Baglioni non si accontenterà di cantare: da “quasi architetto” qual è (il miraggio della laurea svanì dopo qualche esame), nel corso del concerto costruirà una vera e propria “casa della musica” strutturata su tre piani con cantina, soggiorno e terrazzo. All’inizio la scena sarà spoglia, poi compariranno, bauli, poltrone, scrivanie, strumenti musicali a completare l’arredamento. Perché, come nei concept album che hanno inaugurato la sua carriera ( Questo piccolo grande amore in testa, ma anche Gira che ti rigira amore bello e persino Io sono qui ), ogni brano non farà storia a sé, ma diventerà l’anello di una catena che racconta una carriera, un mestiere, un sogno: quelli di Baglioni, quelli del suo pubblico.

Salerno notizie 26 Gen.
Attesa per il concerto di Claudio Baglioni ad Eboli
Grande attesa e già tutto esaurito per il concerto di Claudio Baglioni in programma domenica 22 febbraio alle ore 21 al Palasele di Eboli ed organizzato dalla Anni 60 Produzione di Alfonso Troiano e Franco Di Salvatore.
Il cantautore romano, impegnato in una tourneè che ha gia collezionato esauriti in mezza italia, proporrà i suoi successi evergreen, che da oltre 30 anni fanno innamorare generazioni di ragazzine , tant'è che ai suoi concerti si ritrovano madri e figlie, accomunate dalla stessa passione.
Pochissimi i posti ancora disponibili. Per chi non vuole perdere il concerto del "cantastorie" romano può comprare gli ultimi posti disponibili attraverso internet, collegandosi al sito www.ticketone.it. Per informazioni ci si può rivolgere anche allo 089/4688152.
26/01/2004

Il Gazzettino 26 Gen.
Grande attesa per il ritorno di Baglioni

Grande attesa per il ritorno al Palaverde di Villorba, dopo le tre date del 2000, di Claudio Baglioni, il cantante romano che sarà in concerto questa sera (con replica domani) sempre alle 21. Due tappe del "Crecendo tour" che dal 21 novembre sta riscuotendo ovunque successo. E nel lungo percorso non poteva mancare Treviso, città dove il cinquataduenne cantante è sempre stato accolto con entusiasmo e dove troverà un Palaverde esaurito.
Giunto ieri sera con il suo staff per alloggiare nella campagna trevigiana alle porte della città, Baglioni sarà al Palaverde nel pomeriggio per la diretta su Radio Birikina alle 15,30 e alle 16 su Radio Bella & Monella (gli ascoltatori potranno intervenire chiamando lo 0423/736673 e 736616) e le prove, quindi alle 21 il concerto. Saranno tre ore di musica, di contatto con il suo pubblico nel palco allestito al centro del parterre del palasport (diviso in quattro settori di posti) con 5 pedane mobili che daranno forma a una casa dove si muoverà con i musicisti. E dalla cantina sarà un salire nei piani alti in un "crescendo" di canzoni ed emozioni. Una trentina i brani in scaletta per raccontare la lunga carriera iniziata tanti anni addietro con il primo album datato 1970. Un percorso lungo con canzoni che hanno fatto storia, in primis "Questo piccolo grande amore" primo grande successo rimasto nella mente di tutti i fans perchè "quella maglietta fina che lascia indovinare tutto" ha evocato amori piccoli e grandi fra adolescenti ed è stata anche "canzone del secolo". E poi una carriera in crescendo e oggi a quasi 53 anni (il 16 maggio) Baglioni è ancora sulla scena, sempre atteso e seguito da un pubblico non solo formato da chi ha i cappelli bianchi.

Un concerto atteso, dopo lo straordinario successo di quello estivo negli stadi, e saranno tre ore di melodie e ritmo, di luci e suoni, una cavalcata fra successi di oggi e quelli intramontabili. Le biglietterie del Palaverde (qualche posto in gradinata) apriranno alle 18, i cancelli alle 20. In prevendita gli ultimi biglietti per domani. Michele Miriade

 

Il Gazzettino 25 Gen
Arriva Baglioni a Treviso
«Il palco rappresenta la grande casa viaggiante di noi musicisti, una grande famiglia»


Claudio Baglioni è tornato sul luogo del "delitto", Treviglio, dove alcune settimane fa si infortunò a una gamba cadendo da una delle pedane mobili inserite nei tre palchi sovrapposti che compongono la "casa" del suo attuale tour: «Siamo tornati a recuperare le date saltate per l'incidente e posso dire che la gamba è stata definitivamente risanata proprio nello stesso posto. Appeno ho finito di cantare ho detto al pubblico: "Questa volta è stata incruenta...". A guarire ci ho messo tre mesi, ma perchè sono stato scriteriato. Avrei dovuto fermarmi e riposare invece, mi sono rimesso in moto quasi subito».
Domani e martedì sarà a Treviso, in concerto al Palaverde di Villorba, tutto esaurito per la prima data che ha obbligato anche qui al raddoppio, con pochi biglietti ancora disponibili. Un successo questo tour, dopo le perplessità del megatour estivo sul "ponte", arrivato dopo altre avventure eche «rischia perfino di diventare - dice Claudio - il più lungo tour nei palasport che abbia mai fatto, ed era difficile dare una proposta ancora diversa dopo il tour del ponte e il tour da solo. Mi sono inventato cinque tour diversi in pochi anni».

Cos'è che funziona in questo secondo te?

«Forse proprio il fatto di raccontare ogni giorno del crescere di questa casa che poi diventa la casa della nostra famiglia, di noi musicisti, dei tecnici, accompagnatori, tutti noi che viviamo gran parte del tempo nei palasport o nei camerini di un teatro. È una storia che adesso ho integrato meglio nela costruzione musicale. Mi sono accorto che la musica mi ha opfferto di fatto una casa viaggiante, in movimento. E adesso salgono sul palco sempre più persone per dar l'idea della famigliona che va a supplire l'assenza o la lontananza di varie altre famiglie».

Tuo figlio Giovanni come sta?

«Continua a suonare, studia. L'ho invitato a Treviso, dove ha molti amici. Martedì perchè ha un esame lunedì. A maggio farà 22 anni e sta diventando davvero un buon chitarrista, con una grande ammirazione per chitarristi straordinari come Tommy Emmanuel».

Soddisfatto del tuo dvd natalizio con il concerto sul "ponte"?

«Si, malgrado il periodo di magra discografica. La prima tiratura è andata esaurita in sette giorni. Penso che il dvd potrebbe offrire ai musicisti un veicolo interessante visto l'autunno del cd. Il fatto che possa contenere non solo musica e immagini ma anche informazioni e altro, ne fa un supporto da studiare e usare, soprattutto quando uscirà la versione registrabile su due lati. Il nostro ambiente l'ha capito tardi, cominciando a usarlo solo per riversarvi dei nastro Vhs. Invece ha altre potenzialità che stiamo scoprendo».

Il concerto del "ponte" aveva ben poco dell'ultimo disco. Quanto sei arrivato ad aggiungere in questo che porti a Treviso?

«Ci sono ormai sette brani su dodici di "Sono io". C'è quello a cui sono più affezionato dal punto di vista musicale, "Quei due". C'è "Tienimi con te" sempre accolto con ovazioni ed è sorprendente, perchè ha del tempo addosso. E il gruppo stesso è ben affiatato, anche se abbiamo cambiato qualcosa nel quartetto d'archi, per impegni precedenti».

Qualcuno si lamenta per l'eccessiva tecnologia sonora dei tuoi show con la band, non tanto per l'uso di parti preregistrate, quanto per il "click", il metronomo elettronico, che inchioda i musicisti su schemi troppo simili al disco.

«Ormai è quasi una storia irreversibile. Click e sequenze si usano nel 90-95 per cento della musica e delle esecuzioni dal vivo. Io e alcuni musicisti quando abbiamo fatto tour acustici ci abbiamo rinunciato, e allora senti altro respiro. Ma tutto sta secondo me ad abituarsi. Una volta lo soffrivo, ma comincio a non sopportare più gli errori umani. Conosco musicisti che sono quasi bisognosi, di essere rassicurati dal supporto eletronico. In dimensioni come questa, chiaramente nei pezzi fatti da solo non c'è il click, negli altri c'è bisogno di codificare la messa in scena, seguendo scansioni precise e quindi serve un codice».

Sulla pirateria e la droga hai preso di recente posizioni nè "popolari" nè "simpatiche". Era necessario?

«Mi è stato chiesto parere neanche facile da dare sul tema droga. E ho ripetuto quello che dicevo da tempo. Che è importante che certe persone e certi artisti che sono presi come esempio da altri, sentano di avere una responsabilità in più, anche perchè una dichiarazione affrettata e superficiale viene presa dalla gente come reale. Non sono convinto che chi assume droghe vada sanzionato o addirittura incarcerato. Ma chi ne fa commercio deve essere perseguito perchè si tratta di gente che sfrutta la personalità altrui, e fà un commercio vile. È un argomento importante che non può essere buttato lì con la solita allegria».

Sulla pirateria invece hai mosso i tuoi avvocati andando a caccia dei falsari...

«Ho visto una trasmissione in tv in cui il problema del disco falso si liquidava come un fenomeno di costume. Invece provoca danni enorni. Sembra che ci si scagli contro il poverino che li vende. Non è questo. È grottesco sentire conduttori e altre persone liquidare tutto ciò con una risata. È un reato. Vorrei vedere se copiassero la loro busta paga. Ho conosciuto dei carabinieri dei nuclei per i reati informatici, fanno più questi che non i diretti interessati, industriali, discografici, musicisti».

Una volta ti consideravano un papalino, poi hai detto "io veramente ho sempre votato verso sinistra", ora hai gli elogi della destra. Sei confuso tu o il resto del mondo?

«Non lo so.... forse io sarò confuso, ma gli altri fanno confusione. Mi hanno contrapposto a Che Guevara e la cosa mi ha creato un imbarazzo straordinario, anche perchè da ragazzo l'immagine del Che aveva importanza grandissima. Vorrei tanto guadagnarmi un'altra parte. Io continuo a dire che le mie idee sono sempre le stesse ma non sono vincolato a partiti. Non sono e mai sarò un attivista politico»

Che ne pensi di questo Sanremo?«È una ricorrenza. Va preso come sta. Leggevo una dichiarazione della Fimi che dice che Sanremo fa il 2\% del fatturato annuo. In tv sarebbe stato cancellato dai programmi. Invece ha ancora il potere di calamitare l'attenzione della gente e questo gli va riconosciuto. È come la festa di Capodanno. Solo che tutti spingono eccessivamente su cose che soffocano la musica. Sanremo è: i valletti, gli ospiti, le polemiche, il dopofestival; la musica è un optional». Giò Alajmo

Brescia oggi 24 Gen
Folla delle grandi occasioni al Palafiera per la prova titanica e trionfale del cantautore romano. E stasera si replica
Baglioni, «boss» dei sentimenti
Tre ore di concerto su un palcoscenico-condominio che si svela poco a poco


C’era una volta il Baglioni di ieri: un ragazzo timido e impacciato, capace tuttavia di diventare una sorta di spirito guida per i cuori semplici e innamorati d’Italia. E c’è il Baglioni di oggi: epico cantore da stadi per il quale il troppo non è mai abbastanza. Ai ricordi sempre più sbiaditi di sabati pomeriggio passati in compagnia di piccoli grandi amori, vanno sovrapponendosi ormai le immagini e le parole dell’uomo che negli ultimi anni si è adoperato per battere ogni record nel campo della visualità applicata alla musica live.
Lo spettacolo che ieri sera è approdato al Palafiera di Brescia è una nuova prova di forza del titano Baglioni: tre ore di durata, roba da rito messianico sullo stile del boss Springsteen, ed un palcoscenico-condominio che si svela lentamente nel corso dello show, dalla cantina al tetto, in un’ascesa non per niente battezzata «Crescendo».
Chissà mai se ricapiterà di vedere il cantautore romano semplicemente alle prese con la musica: qualche anno fa aveva avvertito la necessità di un ridimensionamento e allora, non essendo evidentemente uomo di mezze misure, aveva tagliato proprio tutto eccetto se stesso e il pianoforte. Nel 2003 è tornato a puntare in alto e i risultati gli hanno dato subito ragione: in estate ha fatto 320 mila spettatori in 8 concerti, e questa nuova proposta invernale sta facendo l’esaurito ovunque, anche a Brescia, dove ieri sera c’era la folla delle grandi occasioni e dove il Cipiesse ha ritenuto opportuno organizzare una replica per questa sera, che si preannuncia altrettanto affollata.
Il pubblico quindi è tutto dalla parte di questo Baglioni dei tempi nostri, e non è nemmeno difficile capire il perchè: in fin dei conti oggi un concerto del cantautore romano è garanzia di valore aggiunto, di grande impatto spettacolare e visivo, basato su un’innovazione tecnologica che, anche in questo nuovo show, si rivela necessariamente molto spinta.
Come noto, lo spettacolo è stato progettato dallo stesso protagonista principale in parallelo a quello pensato per gli stadi: Baglioni si è disegnato il palco, immaginando una casa dove ambientare ancora una volta il racconto della sua esperienza di «uomo della storia accanto», come recita il titolo dell’ultimo album.
Ne è nata quindi una sorta di nuova narrazione al solito estremamente elaborata, a tratti macchinosa, che parte da una scena completamente spoglia sulle note appena accennate della beatlesiana «Yesterday», e che si arricchisce di oggetti, scene, amarcord e canzoni man mano che la scaletta avanza, dribblando tra un passato calibrato in 35 anni di carriera ed un presente raccolto nel disco nuovo, denso di episodi che sembrano stati scritti apposta per il grande approccio corale di serate come questa. Come dire, dai bassifondi al tetto del mondo: un percorso forse eccessivamente autocelebrativo, ma in fondo la realtà di un musicista di successo è sempre questa.
Crescendo crescendo quindi, Baglioni, i musicisti e le bellissime ragazze del quartetto d’archi arrivano in terrazza, da dove cominciano a librarsi le note più attese, quelle di «Avrai», «Strada facendo», «Poster», «E tu». E’ il segnale per l’inizio della corsa verso i bis, mentre l’orologio conferma che l’impegno delle tre ore è stato pienamente rispettato. Il trionfo era annunciato, e viene pienamente confermato da un pubblico che dà tutta l’impressione di avere negli occhi la gioia di aver rubato a questo inverno gelido una serata indimenticabile.di Claudio Andrizzi


Il gornale di Brescia 24 gen.
Al Palafiera 4.500 spettatori (in larga maggioranza donne) per il primo dei due concerti a Brescia del tour «Crescendo»
Baglioni, è di casa il successo
Abbraccio a 360 gradi attorno al palco trasformato in abitazione, stasera si replica
Claudio Baglioni nel concerto di ieri sera al Palafiera (ph. Reporter)


Sulla fila di campanelli «suonare Baglioni». Perché Baglioni suona. Due volte. Nel Palafiera trasformato in porzione terra-cielo dell’immobile abitato da quel «Crescendo» che va dalle aspirazioni al trionfo. È come se Claudio anticipasse «Brescia casa», insomma. E in zona Eib si raccolgono, ieri sera, 4.500 spettatori. L’avvio è in bianco e nero. Il bianco di capelli lasciati alle leggi dell’anagrafe (senza che questo riduca l’ammirazione della parte femminile del pubblico, la prevalente). Ed il nero di un cappotto-frac, primo abito in una sfilata di cambi: maglietta per mostrare muscoli tonici, camicia di jeans (poi bianca poi di raso), soprabito di pelle... Nulla, rispetto alle variazioni di scenografia. Si inizia in cantina, sotto fredde luci al neon. Tra strumenti da spogliare dei teli, bauli, oggetti quasi da feticismo (come il vecchio registratore Revox). Baglioni - immerso, sul palco al centro, in un abbraccio a 360 gradi - imbraccia la chitarra e intona «Yesterday». Per ricordare - a sè e a tutti - perché non possiamo non dirci beatlesiani. Per riandare a ieri. O all’altro ieri. Ai giorni (35, 37 anni fa) in cui i sogni erano gli stessi di chiunque comincia a far musica. I componenti la band, ch’entrano man mano, contribuiscono: con energia, suoni grezzi, recita da neofiti. Anche se per «Noi no» il coro è già da stadio. «Dagli il via», «Quanto ti voglio»... Il concetto è chiaro. Claudio può fare, allora, il ro(ck)mantico. Appare il tocco gentile degli archi. E l’album di memorie diventa quello delle «Fotografie», delle «Ragazze dell’Est», di «Bolero». Ma c’è pure «Tienimi con te» (che, tratta dal nuovo «Sono io», dice di abbinamenti tematici e non cronologici). E «Di là dal ponte» è titolo che prepara ad un passaggio. Cambia la scena, infatti. E scende un pezzo di palco. Per far salire. In un soggiorno con luci più calde ed annessa cucina. Tra amici. Che cantano «Notti», «Quante volte» (e stavolta Baglioni si limita a far cadere solo... un televisore), «Mai più come te» (mentre una voce in platea commenta «questa mi fa piangere fès»), la sforbiciabile «Domani mai», la «E adesso la pubblicità» (con balletto a «passo di ska») per la quale aspirapolvere, phon, pentole... tutto fa suono. «Serenata in sol» è un cerchio di allegria con tecnici e facchini «imbucati» nella festa. E se l’autore propone frasi come «sono solo sotto il sol e so solo un solo in sol», non si vede perché non si potrebbe guardargli la gamba infortunata a Treviglio (esempio d’incidente... domestico) e rilevare che «non è claudicante il Claudio che canta». Può dunque salire sul tetto (altra citazione dai Beatles...). Farsi star tra le stelle. Diventare, di fronte alle donne armate di telefonini di nuova generazione, uomo oggetto per mms. Far accendere gli accendini per «Avrai». Puntare con «Tutto in un abbraccio» un telescopio sul pubblico plaudente. Raccogliere con «E tu» un omaggio floreale ed un anticipo di karaoke. Stare un momento da solo. Farsi annunciare l’inizio... dello show. Sì, perché - dopo la metafora della crescita artistica - è come se il concerto «classico» cominciasse adesso. E Baglioni rispolvera un gerundio da classifica, «Strada facendo», per prepararsi all’infilata di hit che garantiscono un finale davvero in «Crescendo»: «Questo piccolo grande amore» (con sottofondo elettronico straniante e inciso rock), «Cuore di aliante», un medley da età di mezzo, «Mille giorni di te e di me», «Sono io», i bis «Io sono qui», «La vita è adesso» e «Via». Ci sono volute più di tre ore. Per specchiare Narciso nella voglia di stupire, secondo i detrattori. Per uno slancio di generosità che riduce la conta di «quelle che non ha fatto», secondo gli ammiratori. Per prolungare l’estasi di un abbraccio, secondo un artista che - dopo essersi immaginato come cupo cinquantenne - oggi si scopre «ammalato» di concerti. Inutile dire che il successo è di casa, da Claudio. E stasera si replica. Grazie alla disponibilità di biglietti per ogni settore (prezzi tra i 23 ed i 42 euro), c’è posto per tutti quelli che vogliono. «Suonare Baglioni». Maurizio Matteotti

Il Gazzettino Treviso 24 Gen

Cresce l’attesa per il concerto dell’artista romano lunedì in un Palaverde ormai esaurito
"Crescendo" insieme a Baglioni
Il palco allestito nel parterre e il pubblico attorno per un metaforico abbraccio


Treviso
Con un Palaverde oramai esaurito, per entrambi i concerti, cresce l'attesa per il ritorno a Treviso di Claudio Baglioni, il cantante romano da sempre amato non solo dal pubblico femminile. Ritorna lunedì 26 con replica martedì sempre alle 21, in quel Palaverde, che lo ha visto protagonista tante volte (l'ultima nel 2000) nell'ambito del lungo tour (iniziato il 21 novembre da Torino e chiuderà il 10 marzo a Firenze) con repliche, come appunto a Treviso, in ogni città. Il nuovo spettacolo "Crescendo" sarà ricco di storia, di emozioni, di immagini e suoni, di scene e spazi che si trasformano nel corso della performance. Così dopo lo spettacolo più grande, cioè il tour estivo negli stadi, questo potrebbe essere il "più bello" con il pubblico che si stringe attorno al protagonista. Perchè le canzoni che il cinquantaduenne cantante interpreterà nel corso delle quasi tre ore di spettacolo saranno sul palco allestito al centro del parterre del palasport con il pubblico tutto attorno. Un palco che misurerà metri 15,20 per 12,50 con cinque pedane mobili dove si muoveranno con lui i musicisti (e stavolta Baglioni sarà in ottima compagnia femminile) che sono: Paolo Gianolio (direzione, chitarre e cori), Simona Cazzulani (violino e cori), Mario Guarini (basso e contrabbasso), Federica Mazzanti (viola e cori), Stefano Melone (piano, tastiere e cori), Adriano Molinari (batteria e percussioni), Francesca Ruffilli (violoncello e cori), Mariella Sanvito (vilino e cori) e Pio Spiriti (violino, tastiere, fisarmonica e cori). E ancora due sistemi computerizzati per la gestione delle strutture, 350 metri di struttura scenografica, sistema audio a 360° completamente sospeso per una migliore acustica con 140 diffusori (140.000 watts totali), 600 Kw di potenza utilizzata per le luci con 8 strutture mobili, 350 corpi illuminanti su 4 strutture. Una produzione che non ha eguali poichè la "carovana" del tour è composta da 9 autoarticolati da 16 metri per il trasporto dei materiali, 18 auto per il personale, 2 gruppi elettrogeni per poter erogare 2000 Kw di energia e ben 130 persone al seguito della produzione (oltre a quelle utilizzate il luogo) con tanto di servizio catering per i pasti giornalieri di tutto lo staff.

Insomma un grande spettacolo con Baglioni che come sempre vuole stupire il suo pubblico giocando la carta dell'innovazione, dell'effetto, ma anche quel contatto con il pubblico, oramai fatto di tre generazioni, che non manca mai con le sue canzoni d'amore, i suoi successi popolari e quelli dell'ultima produzione. Da "raccontare" in musica ha più di trent'anni di storia musicale e successi che hanno lasciato il segno.Michele Miriade

Brescia oggi 23 Gen.
Stasera e domani i concerti sul palco trasformato in abitazione Casa Baglioni, 3 per 2
Al Palafiera di Brescia doppio appuntamento di 180 minuti


Claudio Baglioni in una delle precedenti date della tournée

Tre per due in casa Baglioni. Ovvero: tre ore di spettacolo per due date, oggi e domani, della nuova tournée del cantautore. In una scenografia che trasforma i palasport in un’abitazione nella quale - dalla cantina alla terrazza - crescono e si concretizzano i sogni di un musicista. Si intitola appunto «Crescendo» il tour di Claudio Baglioni che fa tappa stasera e domani, alle 21, al Palafiera di Brescia. E ci voleva proprio un grande contenitore come la struttura in zona Eib per accogliere tutti i fans dell’artista capitolino, che, non contento di avere raccolto 320 mila spettatori negli otto megashow negli stadi nell’estate scorsa, si è imbarcato in un giro dei palazzetti. Gli spettacoli bresciani sono organizzati dal Cipiesse (via Prati 59 Rezzato, tel. 0302791881, www.cipiesse-bs.it). I tagliandi d’ingresso costano, al botteghino, 42 euro per il primo parterre numerato, 32 per il secondo parterre numerato, 37 per la tribuna numerata e 23 per il parterre e la tribuna non numerati. Per lo show di stasera sono ancora disponibili tagliandi per ogni settore tranne il primo; per domani piena scelta per tutti gli ordini di posto. Le casse apriranno alle 19, gli ingressi alle 20. Il tour autunnal-invernale (iniziato nel 2003, a trent’anni esatti dal primo giro d’Italia di Claudio) non è un allestimento in versione ridotta rispetto a quello estivo, bensì un progetto ex novo. Anche nel senso dell’ideazione che il quasi architetto Baglioni (dovrebbe laurearsi nella sessione di febbraio, «facendo così finalmente contenta la mamma») ha compiuto per l’impianto scenografico: un palco, posto al centro del palazzetto, che - grazie ad un ingegnoso sistema di pedane che si muovono in linea verticale e ad altre trovate - si trasforma, man mano, in una cantina (luogo delle aspirazioni di qualsiasi complesso alle prime armi), in un soggiorno con cucina (luogo del confronto con gli amici) ed in una terrazza (luogo d’arrivo, come fu per i Beatles del celebre «concerto sul tetto» della Apple, ma dal quale si può ulteriormente spiccare il volo). Una casa, appunto. Per raccontare, in musica, una storia distribuita in più di trenta capitoli. Le canzoni, cioè, che verranno eseguite da Claudio - inserendo estratti dal nuovo «Sono io (L’uomo della storia accanto)» e lasciando la maggior parte degli hit al gran finale - con il supporto di nove persone: oltre al chitarrista (e direttore) Paolo Gianolio, il bassista Mario Guarini, il batterista Adriano Molinari, il tastierista Stefano Melone, il polistrumentista Pio Spiriti ed una sezione archi formata da Simona Cazzulani (violino), Federica Mazzanti (viola), Francesca Ruffilli (violoncello) e Mariella Sanvito (violino). L’infortunio occorso a Baglioni il 26 novembre a Treviglio - quando cadde, nel finale, proprio a causa della movimentazione delle pedane - è ormai un ricordo, pur con i segni dei 15 punti di sutura ad una gamba. Un ricordo di tutt’altra natura è, invece, il doppio dvd uscito prima di Natale: «Tutto in un abbraccio», con le immagini del concerto allo stadio Olimpico di Roma che, davanti ad 80 mila spettatori, ha suggellato una carriera.

Brescia oggi 23 Gen.
Stasera e domani i concerti del cantautore romano
Week-end al Palafiera sotto il segno di Baglioni

Tre ore di canzoni vecchie e nuove. Già venduti 6000 biglietti

L’annata live bresciana prende il via questa sera sotto il segno di Claudio Baglioni: il popolare cantautore romano sarà protagonista nel weekend di due spettacoli, in programma questa sera e domani (ore 21) al nuovo Palafiera, posto nei pressi del casello autostradale di Brescia ovest. Sono oltre seimila i biglietti già venduti per le due serate, ma la disponibilità, considerata l’ampia capienza del nuovo polo fieristico, è ancora ampia. Ci sono biglietti sia per questa sera (anche se il primo parterre numerato è esaurito ed in generale è prevista un’affluenza decisamente più massiccia) che per domani, con disponibilità in tutti i settori e sala meno affollata: i prezzi vanno da 48 a 26,50 euro. Approda quindi anche a Brescia il tour invernale partito lo scorso novembre da Torino, progetto alternativo al trionfale tour estivo negli stadi visto da 320 mila spettatori in otto date. L’impianto spettacolare si preannuncia molto ricco, come la scaletta che riempirà ben tre ore di musica pescando sia dall’ultimo album («Sono io - L’uomo della storia accanto») che tra gli ormai innumerevoli classici di repertorio. c.a.

Brescia oggi 22 Gen.
Sono già seimila i biglietti venduti per il doppio concerto del cantautore, domani e sabato al Palafiera
Un week-end con Baglioni

Il «menu» prevede quasi tre ore di musica, sorprese ed effetti speciali

Alla vigilia del doppio appuntamento al Palafiera con Claudio Baglioni, sono già circa 6000 i bresciani che hanno acquistato in prevendita i biglietti per una delle due serate fissate dal Cipiesse per domani e sabato nel nuovo polo fieristico posto a ridosso dell’uscita del casello autostradale di Brescia ovest. Come a dire che il weekend nella Leonessa del cantautore romano si preannuncia fin d’ora come un trionfo. Naturalmente, considerate le dimensioni della struttura, il posto c’è anche per i ritardatari. Per la serata di domani, in verità, il settore più ambito e costoso, il parterre numerato, è esaurito, ma ci sono posti sia nel secondo parterre numerato (36,50 euro) che in tribuna numerata (42,50), e ovviamente sono disponibili anche i biglietti per i posti non numerati al costo di 26,50 euro. Di sicuro si starà più comodi sabato, con disponibilità in tutti e quattro i settori. L’appuntamento in entrambi i casi è fissato alle ore 21.
Lo spettacolo che approda a Brescia rientra nel lungo tour invernale partito lo scorso 21 novembre dal Palastampa di Torino, ora ripreso dopo una pausa natalizia. Un tour arrivato a ridosso di quello assolutamente trionfale dell’estate 2003 che Baglioni ha tenuto nei grandi stadi con una produzione da grande evento: palco da 120 metri, orchestra da 33 elementi oltre al gruppo, 34 ballerini, oltre 300 performer per uno show visto da 320 mila spettatori in 8 date.
La dimensione di questi spettacoli invernali sarà necessariamente più intima e raccolta, anche se questi aggettivi, tradotti in «baglionese», vanno necessariamente presi con le pinze. In effetti, alla fine, il menù prevede quasi tre ore di «musical» non certo alieno da effetti speciali e spettacolari.
«Non si tratta di una replica in tono minore nè di un riassunto dello show estivo, ma di un progetto radicalmente nuovo, maturato parallelamente al tour negli stadi, se non addirittura prima - ha spiegato il protagonista principale -. Un progetto che si snoda lungo un percorso narrativo particolarmente innovativo, pieno di sorprese e colpi di scena, nel quale convivranno musica, ambientazione scenica e linguaggio gestuale».
Insomma, fatto salvo il recente tour teatrale per sola voce e piano, il tratto «massimalista» sembra essere una costante nella proposta live del Baglioni degli ultimi anni: una costante ricerca di nuove frontiere visuali da accompagnare alla musica che il pubblico ha del resto continuato a premiare. Da ricordare che, a tener banco nella scaletta del concerto, saranno soprattutto le canzoni dell’ultimo album «Sono io - L’uomo della storia accanto», uscito lo scorso anno e accolto come al solito positivamente dai fans.di Claudio Andrizzi

Baglioni: uno show di musica e luci
VENERDI’ E SABATO AL PALAFIERA FA TAPPA IL NUOVO TOUR

«Il palasport diventa una casa, e la musica racconta una storia». Con queste parole Claudio Baglioni presenta il tour invernale, versione «ridotta» della trionfale tournée estiva che ha visto il cantautore romano esibirsi negli stadi italiani accompagnato da una grande orchestra e dalle coreografie di ballerini e ginnasti. Ridotto, ma comunque maestoso, lo spettacolo che Baglioni porterà nella nostra città venerdì 23 e sabato 24 gennaio, alle 21 al Palafiera (zona ex Eib, casello Brescia Ovest). Il promoter Cipiesse fa sapere che sono esauriti i biglietti del I settore numerato (a 48 {43,117}) per la serata di venerdì. Disponibili quelli del II settore numerato (36,50 {43,117}), tribuna numerata (42,50 {43,117}) e parterre e tribuna non numerati (26,50 {43,117}) per venerdì, e di tutti i settori per la serata di sabato (info 030-2791881). I cancelli si apriranno alle 20 (si suggerisce di arrivare per tempo per evitare ingorghi nel parcheggio, che sarà illuminato per facilitare le manovre). All’interno del Palafiera, il palco sarà montato al centro, ed avrà una struttura mobile che permetterà alla piattaforma di alzarsi ed abbassarsi a seconda delle esigenze dello spettacolo. Nessuna scenografia particolare, ma un impianto luci di sicuro impatto scenico. Spazio alla musica, quindi: Baglioni sarà accompagnato da una band di sei elementi e da quattro violiniste, ed offrirà uno spettacolo di tre ore nel quale spazierà dai brani dell’ultimo disco «Sono Io - L’Uomo della Storia Accanto» ai vecchi successi.

TGCom 21 gen.
Per Baglioni successo a Treviglio

Recuperato show saltato per infortunio
Baglioni torna sul luogo dell'... incidente. Il 52enne cantautore romano ha recuperato al Palasport di Treviglio la data del 27 novembre, show cancellato per un infortunio rimediato la sera prima nella stessa struttura. E chi ha tenuto duro per vedere lo show è stato premiato: Baglioni ha cantato per tre ore consecutive, miscelando gli amarcord ai suoi più recenti percorsi musicali. E ha colto nel segno, esaltando le migliaia di fans presenti.
Su un palco centrale che passa da scantinato ad ambientazione stile Metropolis, Baglioni attacca con un "Yesterday" cantato con la sola chitarra acustica, entrèe che gli permette di cominciare il viaggio in trentasette anni di carriera. L'atmosfera entra subito nel vivo di "Avrai" e il pubblico non chiede altro: canzone dopo canzone, la voce di Baglioni viene quasi coperta da migliaia di fans che decantano pezzi scritti magari prima della loro nascita.
Baglioni si esalta dal vivo, non c'è dubbio. Canta, suona, balla e coordina in prima persona i vari cambi di scena. La voce lo sorregge, il pubblico lo esalta e la serata è di quelle giuste nonostante la location sia stata sfortunata una volta. Lui è bravo, cura i dettagli, alti e bassi della voce sono senza subbio calcolati in base al suo stato fisico. La platea apprezza
Il concerto scorre via che è un piacere anche se piano piano si fa largo una sensazione. Lo show è impacchettato, quasi blindato e l'artista non lascia il minimo spazio al dialogo con i fans: una battuta sull'incidente del 26 novembre, un ciao indirizzato alla platea, due parole spese unicamente per Treviglio avrebbero dato un tocco diverso alla serata. L'impressione è che lo stesso identico show (uguale in ogni mossa e in ogni parola) possa essere visto a Bergamo come a Pesaro, senza alcuna personalizzazione. Sauro Legramandi

L'Eco di Bergamo 20 Gen..
Baglioni a Treviglio: poster in musica fra tecnologia e sentimento

Claudio Baglioni ieri sera a Treviglio (foto Yuri Colleoni)
Quelli che hanno avuto pazienza e hanno aspettato fino a ieri sera sono stati fortunati: il concerto in «Casa Baglioni» ora è più rodato.
Il 26 novembre scorso, quando il cantautore romano proprio al Palasport di Treviglio ebbe un piccolo incidente di palco che lo costrinse ad annullare qualche data, il tour era appena partito e la complessa «macchina» aveva ancora bisogno di un po' d'olio. Ora lo spettacolo, tutto esaurito, ha trovato il passo giusto e anche Baglioni sembra più in forma di quella serata conclusa al pronto soccorso. Il concerto mette al centro del Palasport un «crescendo» di sentimenti e tecnologia, e quel palco che si stratifica dalla cantina al tetto, dal sogno di «Yesterday», sino alla gloria finale del concerto in terrazza, sotto le stelle. All'inizio la scena è spoglia, ma nel giro di tre ore il palco diventa una vera casa con tanto di ambienti e oggetti. Prima Baglioni è da solo con la chitarra e un sogno di gloria, poi i musicisti compaiono tra bauli e cassette: «Dagli il via» arriva al momento giusto. Mentre scorre la scaletta si sale di piano in piano e l'arredo delle stanze si arricchisce. «Quante volte» raduna i musicisti in tinello, pronti ad una divertente «Serenata in sol». Il concerto scorre così, lungo un repertorio di ricordi che chiama applausi e cori, nel tempo in cui la musica non basta più e il gioco mediale prende il sopravvento. Il concerto parte subito in quarta con il suond ruvido e ritmato di una garage band che suona alla luce dei neon. La musica resta al centro della scena e racconta un'avventura lunga trentacinque anni, quella de «L'uomo della storia accanto» che l'ultimo album descrive con passione. Lo stile del concerto è affettuoso: una sorta di amarcord tra passato e presente, dai classici che hanno fatto la storia della canzone agli ultimi pezzi assorti e verbosi. Stavolta però lo spettacolo è più articolato e Baglioni è più disinvolto e disponibile, anche a ballare sul palco con i musicisti e le ragazze del quartetto d'archi.
Al momento di «Un giorno nuovo» ci si prepara al trasloco. Un altro palco scende dall'alto e tutti saliamo in terrazza per il finale. La scala a pioli, un cannocchiale per scrutare il mondo e «Avrai» s'inventa un'altra magia melodica. Il sogno diventa realtà, le ambizioni alimentate nello spazio angusto di una cantina ora sono vero concerto. L'annuncio dello show arriva un attimo prima di «Questo piccolo grande amore» e di un medley rubato alla gloria di un passato d'alta classifica. «Poster» e «Strada facendo» segnano il momento clou, mentre le emozioni del pubblico corrono a precipizio verso gli applauditissimi bis. Stavolta è andato tutto per il meglio.
Ugo BacciL'Eco di Bergamo 19Gen..


Treviglio, torna Baglioni e fa il tutto esaurito
Stasera il bis del concerto: venne sospeso per un infortunio del cantante avvenuto sul palco
Palasport esaurito per Claudio Baglioni stasera in concerto al palasport di Treviglio (inizio ore 21). Il cantautore romano recupera la data del 27 novembre scorso che, come ricorderete, era saltata per via di un piccolo infortunio occorso durante il primo concerto tenuto proprio in quel di Treviglio, la sera del 26 novembre. Verso la conclusione dello show Claudio Baglioni si era procurato un ferita al polpaccio e di conseguenza si era visto costretto ad interrompere il concerto proprio a un passo dai bis. Accompagnato al pronto soccorso dell'ospedale cittadino, il cantautore era stato subito medicato ma, vista la situazione, nel giro di poche ore l'entourage dell'artista aveva deciso di annullare diverse date della tournée appena avviata. Il tour invernale di Baglioni è ripartito il 15 gennaio. Sul palco con Claudio ci sono: Paolo Gianolio (direzione, chitarre e cori), Simona Cazzulani (violino e cori), Mario Guarini (basso e contrabbasso), Federica Mozzanti (viola e cori), Stefano Melone (piano, tastiere e cori), Adriano Molinari (batteria e percussioni), Francesca Ruffilli (violoncello e cori), Mariella Sancito (violino e cori), Pio Spiriti (violino, tastiere, fisarmonica e cori). La dimensione del concerto al chiuso è decisamente «più raccolta ed essenziale, più intima anche», ma la macchina scenica è complessa e garantisce uno spettacolo molto articolato. Come spiega lo stesso cantautore «non è né una replica in tono minore, né un riassunto dello show dell'estate, ma un progetto radicalmente nuovo, maturato parallelamente, se non, addirittura, prima di quello del tour degli stadi. Progetto che si snoda lungo un percorso narrativo estremamente innovativo, ricco di sorprese e colpi di scena».
Claudio Baglioni da futuro architetto si è disegnato il palco. L'ha messo al centro dei palasport e l'ha ideato come se fosse una casa, con tanto di piani che si sovrappongono nei vari momenti dello spettacolo. All'inizio comincia da solo, intonando «Yesterday» dei Beatles, poi viene raggiunto dai musicisti, una sorta di garage band che si dà da fare e immagina un futuro fatto di musica. Casa Baglioni è dunque una casa sonora, una sorta di cassa di risonanza di mille ambizioni e di tutte le speranze che il cantautore ricorda e racconta, salendo man mano di piano in piano sino al tetto. Lì Baglioni e la band toccano il cielo con un dito, proprio come fecero i Fab Four negli anni Sessanta suonando sul tetto della Apple, a pochi giorni dallo scioglimento. Il palco per dar luogo a tale ambientazione è molto tecnologico, con tanto di pedane idrauliche che salgono e scendono per poi sovrapporsi. Il concerto per il carattere che il cantautore gli ha voluto dare è complesso. Ma d'altra parte da tempo Baglioni ci ha abituati a performance che tengano conto anche della teatralità del momento concertistico. Obiettivo pienamente centrato anche stavolta, grazie all'utilizzo di una «macchina» spettacolare che garantisce piena suggestione.U. B.

Corriere Adriatico 17 Gen.
Pubblico delle grandi occasioni in entrambe le serate per una pioggia di emozioni che ha coinvolto i presenti: applausi per tutti Fiorello ad Ancona, Baglioni a Pesaro. Al termine tutti soddisfatti
Due serate di grande successo


ANCONA - Sorriso ed emozioni al centro delle Marche. Si tirano le somme del giovedì delle stelle. Dalle risate alle note. E pubblico per trade-union. Fiorello da una parte, Baglioni dall'altra.
Tutto esaurito per il mattatore al PalaRossini di Ancona. Strapieno per il cantautore capitolino al Bpa Palas di Pesaro. Un percorso parallelo convergente nella dispensa di consensi.
Boom di applausi e trionfi per i "re" dello spettacolo. E mentre l'ex codino del karaoke elargiva gag a mitraglia nel palazzetto del capoluogo, in quel di Pesaro si faceva razzie di cuori. Tre ore per entrambi sul "ring" delle emozioni.
E' entrato alle 21 esatte, frak nero e chitarra a tracolla. Impeccabile Baglioni. Appena qualche neon acceso per calarsi nelle vesti, serie e canzonatorie, del "Crescendo tour". Si parte in sordina consumando flash beck del passato. Un accenno di "Yesterday" per battezzare il percorso degli esordi proseguiti negli interventi sanguigni e impetuosi della virtuale cantina allestita sul palco. Una macchina teatrale marchingegnosa quanto essenziale per raccontare, in tre momenti fondamentali, più di trentacinque anni di palchi. Una "casa della musica" di tre piani, composta da cantina, sala e terrazzo su cui incastonare ben trentadue brani ed un "canzoniere" di
cinque perle: "Poster", "Amore bello", "sabato pomeriggio", "E tu come stai", "io me ne andrei".

"Devo tornare in tv? Ma con che coraggio ci torno?" Se lo chiede a qualche chilometro di distanza, un Rosario Fiorello con un nuovo taglio di capelli, "alla Matrix" lo definisce. "E se mi mettono sullo spiedo come a Bonolis...". E' un tripudio di risate e riflessioni distribuite tra macchiette e personaggi. Ciampi ad Ancona? Macchè è sempre il travolgente intrattenitore che tra qualche tempo si cimenterà proprio con un programma televisivo per l'ammiraglia Rai. Un "giovedì da leoni" per le Marche. Una medaglia a due facce. Entrambi vincenti.ERIKA BARBACELLI

Il Messaggero 16 Gen.
In settemila al Palas con il loro piccolo grande amore

PESARO Mentre ieri sera arrivava la notizia che Eros Ramazzotti si esibirà al Bpa Palas il prossimo 20 marzo, quasi in contemporanea terminava anche la lunga attesa per gli oltre settemila fans di Claudio Baglioni che hanno potuto finalmente assistere al concerto del popolare cantante. Una festa di luci, suoni e colori durata più di tre ore che ha ripagato il pubblico dopo il mese e mezzo di rinvio dell'atteso show a causa dell'infortunio rimediato alla fine di novembre dal cantante durante il concerto di Treviglio. Tutti, o quasi, con in tasca il biglietto con stampata la data del primo dicembre scorso.
E proprio dall'astronave pesarese Baglioni è ripartito ieri sera con una grande e ritrovata energia per la seconda parte di questo "Crescendo", un tour completamente rivisto e ridisegnato dopo uno stop di quasi un mese (l'ultima data è stata a Cuneo il 17 dicembre). Un restyling che ha riguardato non solo la successione dei brani, ma anche alcuni movimenti della complessa
macchina teatrale che sta dietro allo spettacolo.
E così la casa musicale del cantante romano si è arricchita di nuove situazioni e "inquilini". Perfetta, come sempre negli show di Baglioni, l'altra macchina: quella musicale con nove musicisti tra i quali il fedelissimo Paolo Gianolio alla chitarra e il pesarese Stefano Melone (piano, tastiere e cori) che ieri sera ha suonato a poco più di un chilometro da casa.
Una festa iniziata poco dopo le 21 con “Notte di note” e proseguita con una lunga cavalcata che ha alternato i successi di ieri e di oggi del cantautore. La tensione dell'inizio (un po' di ruggine era comprensibile dopo un mese di sospensione), si è sciolta quasi subito dopo il primo boato del pubblico. Applausi convinti hanno salutato un Baglioni apparso in splendida forma, protagonista di uno spettacolo già ben oliato con pochissime cadute di tono. Del resto una decina di giorni di prove intense aveva preceduto questa "prima". Una settimana in una sala prove di Misano Adriatico e per tre giorni al Bpa Palas.
Gli ultimi ritocchi ancora ieri pomeriggio, poco prima del concerto con i cancelli che si sono aperti regolarmente dopo le 19. Moltissimi i pesaresi ma anche tanti provenienti dalla vicina Romagna e da Rimini in particolare. Chiuso il capitolo
Baglioni, adesso già si pensa all'altro evento musicale dell'anno: il concerto di Eros Ramazzotti, preannunciato proprio su queste pagine ed ufficializzato solo ieri. di CLAUDIO SALVI

TG Com 15 Gen.
Baglioni, un live in "Crescendo"
Il tour riparte da Pesaro il 15-1
Claudio Baglioni"Noi no", "Questo piccolo grande amore", "Fotografie" e "Strada facendo", sono tra i brani presenti nella scaletta del tour di Baglioni: "Crescendo", che riparte dal Bpa Palas di Pesaro. La regia dell'allestimento del tour è curato da Baglioni stesso, il cantautore ha anche pensato a creare dei marchingegni complicati per la resa dello spettacolo. Il palco, apparentemente spoglio, diventa in tre ore una vera casa, con vari ambienti e oggetti.
La tournée ha debuttato il 20 novembre scorso a Torino e doveva essere presentato a Pesaro lo scorso 27 novembre, organizzato dalla società Anno Zero, ma era stato rinviato a causa dell'infortunio di cui era stato vittima il cantautore romano durante la data di Treviglio.

Accanto al musicista romano, sul palco una band composta da Paolo Gianolio (direzione, chitarre e cori), Simona Cazzulani (violino e cori), Mario Guarini (basso e contrabbasso), Federica Mazzanti (viola e cori), Stefano Melone (piano, tastiere e cori), Adriano Molinari (batteria e percussioni), Francesca Ruffilli (violoncello e cori), Mariella Sanvito (violino e cori), Pio Spiriti (violino, tastiere, fisa e cori).

Baglioni con il suo tour racconta l'evoluzione musicale della sua carriera attraverso tre differenti momenti realizzati su un rettangolo di 15 metri per 12 con 5 pedane mobili, due blocchi computerizzati per la gestione dei sistemi, 600 metri di strutture in alluminio, 45 motori, un sistema audio per la diffusione a 360 gradi, 140 diffusori v-dosk e 48 sub-woofer.

Corriere Romagna 15 Gen.
Baglioni in "Crescendo" a Pesaro e poi a Bologna

PESARO - Instancabile Baglioni. Nonostante il capello sia ormai bianco e i concerti alle spalle già centinaia, il Claudio Nazionale non lo riesci a fermare neanche con un infortunio, quello occorsogli a novembre dello scorso anno a Treviglio. O meglio, un incidente al piede è riuscito a tenerlo lontano dal palcoscenico solo un mese o poco più. Giusto però per far saltare le date di Pesaro e di Bologna che ovviamente sono quelle più "interessanti" per i romagnoli, in quanto più facili da raggiungere.Ebbene, perfettamente guarito, Baglioni è pronto a ricominciare proprio stasera al Bpa Palas di Pesaro (inizio ore 21, ci sono ancora biglietti disponibili, da e26,50 per i posti non numerati a e 48,30 per il parterre) e offrire come al solito una grande performance.Certo, non bisogna aspettarsi lo stesso show tenuto negli stadi la scorsa estate: un mega-spettacolo che coinvolgeva centinaia di figuranti, coristi e ballerini. Anche la band è cambiata, si è ridotta a "soli" nove elementi. Quello che non cambia è ovviamente la musica. Il tour si chiama "Crescendo" ed è evidentemente proprio quello che "sente" come artista in questo periodo il cantautore romano: la possibilità di crescere artisticamente passando dal pubblico sconfinato degli stadi a quello più contenuto dei palas, scambiando quindi emozioni diverse, più ravvicinate. Oddio, più volte il musicista ha dichiarato di non gradire le esibizioni nei palazzetti dello sport, in quanto impianti dedicati a tutt'altro che alla musica e quindi carenti in quanto ad acustica. Ma, rendendosi ben conto che in Italia non esistono teatri da 5000 posti, quanti ne occorrono - almeno - per accogliere i suoi fan di città in città, si è adeguato, sottolineando che a volte deve pensare personalmente ad adattare le strutture, facendo anche investimenti di tasca propria e a fondo perduto.Ma tant'è, Baglioni è generoso: è forse questo quello che piace di più al suo pubblico. Il fatto che pur ricco, bello e famoso, si sia lasciato alle spalle già da anni la classica lontananza e intoccabilità delle rock star e sia sempre più spesso e maggiormente vicino a chi lo ama. Anzi, si ha l'impressione che in questo andare in giro per concerti che ormai lo impegna continuamente, il divertimento che prova gli permette di superare anche la fatica e lo stress che - non è più un ragazzino da "Due cavalli" - questo comporta.Lo abbiamo intravisto l'altro giorno in tv e sulle principali agenzie di stampa, combattivo come non mai, presentarsi in Procura della Repubblica a Roma per denunciare i pirati discografici che lo tartassano copiando i suoi cd e ora anche il Dvd del tour estivo che è uscito taroccato ben prima di quello originale. Per non parlare delle anticipazioni su internet da scaricare. Ormai per Claudio non è più una questione personale contro i truffatori che lo danneggiano: vuole organizzare un sindacato di artisti che tuteli gli interessi della categoria, forse un po' "abbandonata" dalla Siae.Insomma, Baglioni è in forma e lo dimostrerà questa sera a Pesaro e dopodomani (sabato 17) al Palamalaguti di Bologna. Sarà l'ennesima occasione, per il pubblico, di riannodare i fili della memoria che ormai attraversano almeno un paio di generazioni e riascoltare, insieme agli ultimi successi, quei ritornelli immortali che legano ognuno di noi ad un ricordo giovanile, piacevole quanto romantico. Nel bene o nel male, da Baglioni non si può prescindere se si vuole avere un panorama completo della musica italiana d'autore degli ultimi 30 anni . Buon divertimento.sa.ba.

Il Messaggero15 Gen.
Arriva finalmente a Pesaro il concerto saltato a novembre per un infortunio. Alle tastiere Stefano Melone che giocherà in casa
Baglioni stasera al Palas, sarà un successo in "Crescendo"



PESARO Più di un mese e mezzo di attesa - giusto il tempo trascorso dall'infortunio che lo aveva visto protagonista nelle prime date del tour - e questa sera (ore 21), i pesaresi potranno finalmente godersi il sospirato concerto con Claudio Baglioni. Tre ore abbondanti di musica per una lunga cavalcata tra i successi di sempre e le ultime produzioni del cantautore romano in questo show dall'evocativo titolo ("Crescendo"), che nella città di Rossini suona quasi come una sfida. Ed in effetti tutto lo spettacolo è stato rivisto e corretto rispetto alla prima parte del tour, meglio calibrato rispetto alla sua lunghezza e complessità scenica proprio per creare una sorta di crescendo scenografico-musicale. Proprio da Pesaro ripartirà infatti la carovana di "Crescendo" dopo la lunga pausa natalizia per approdare nei palazzetti di tutta Italia fino a marzo inoltrato. Una sorpresa nella sorpresa dunque, con pezzi nuovi inseriti, movimenti coreografici e pezzi interi di scenografia mai visti prima d'ora. Ancora ieri le prove dello show sono andate avanti fino a tarda sera in un Palas rigorosamente off-limits. Ce lo conferma Stefano Melone, il musicista, arrangiatore e produttore pesarese che dall'inizio del tour fa parte della band di musicisti che accompagna Claudio Baglioni nel concerto. «E' stato davvero un bel tour de force. Abbiamo inserito dei pezzi nuovi e credo che Claudio stia dando proprio in questo momento gli ultimi ritocchi alla successione dei brani. Anche se abbiamo lavorato tantissimo ci stimo comunque divertendo». Stefano Melone (che ha già collaborato con numerosi artisti tra i quali ricordiamo Ivano Fossati e Fabrizio De Andrè), sarà uno dei nove musicisti che saliranno sul palco rettangolare che ricostruirà tre ambientazioni diverse in questa casa della musica. Dalla cantina al soggiorno, Baglioni ripercorrerà questo viaggio della memoria dove non mancheranno le hit di sempre: "Questo piccolo grande amore", "Poster", "Avrai", "Sabato pomeriggio", "Strada Facendo". E poi ancora "Fotografie" fino alle più recenti "Noi no", "Dagli il via" e tante altre. Uno spettacolo da non perdere per il quale si sono già prenotati in quasi settemila. di CLAUDIO SALVI


Grazie alla collaborazione di Maria Grazia di "navigandoltre" per il recupero di questi articoli
Corriere Adriatico del 14 gennaio
IL RITORNO DI CLAUDIO

PESARO - Cinque punti di sutura rimasti dall'incidente sul palco di Treviglio. Ma la devozione e la passione di Claudio Baglioni per il suo lavoro è tanta da trasferirla sul palco nonostante i guai fisici. Sforzi a cui non è nuovo il cantautore romano che già da due giorni è a Pesaro per provare i nuovi ritocchi apportati al "Crescendo tour".

Domani si accenderanno i riflettori del Bpa Palas e l'immensa struttura metallica di tre piani al centro del parterre tornerà a vivere.
E' un ritorno. Alle scene dopo lo stop natalizio.
E nelle Marche, ormai sua "dimora" adottiva che ha visto evoluzioni e trasformazioni dell'ultimo Baglioni: dall'intimista del teatro al "mago" ammaliatore di folle degli stadi.

Innanzi tutto. Come sta?
"Ancora in via di ripresa. La gamba è ancora un po' malconcia ma in miglioramento per fortuna niente di preoccupante. Certo che se ero una squadra di calcio, con tutti questi punti.".
Dopo le feste ed il riposo si riparte da Pesaro. Ci sono cambiamenti nello show?
"E' stato un po' corretto l'assetto scenico, il palco girato di novanta gradi e il mixer avvicinato. Mi piaceva che ci fosse l'effetto a vista dei tecnici, addetti alla sicurezza e di tutti coloro che lavorano al tour. Persone che, tra l'altro, diventano anche protagonisti della scena con gag e quant'altro".
E musicalmente?
"La scaletta è cambiata parzialmente in alcuni aspetti e cambierà fino alla fine del tour sia per una dinamica interna che per creare novità a chi assiste più di una volta al concerto".
Cosa ha inserito?
"Ci sono due brani che da anni ho voglia di eseguire dal
vivo con il gruppo e che invece ho sempre fatto da solo: "Signora delle ore scure" e "Pace".
L'inizio è sempre affidato a Yesterday?
"E' probabile perché è un po' il simbolo di questa epoca, di questi ultimi trentacinque anni. Era un pezzo che suonavo da ragazzino con il gruppo. E proprio perché iniziamo con un
flash-beck in questa cantina penso sia piacevole ricordarlo".
Addentriamoci nei meandri del "Crescendo tour". Come è nato il progetto dalla "casa della musica"?
"Dopo il concertone di quest'estate siamo dovuti tornare a spazi di dimensioni inferiori. Un modo per riportare al centro la musica ed il racconto. Un racconto fatto attraverso i luoghi e quindi far vedere come la musica possa "quadrare" con "una casa": che si comincia a progettare e mattone dopo mattone la si edifica fino ad arrivare al tetto e prendere il volo, realizzare il sogno del successo".
Una "costruzione" reale e come tale si legge dal basso verso l'alto... "Ho pensato proprio ad una macchina teatrale che potesse svilupparsi in verticale con una sovrapposizione di palchi uno sull'altro e che dava un'idea architettonica della musica così vicina al senso della
composizione e della costruzione..."
Un'idea da architetto della musica... Tanto per ricordarci della sua imminente laurea.
"Spero, visto che è stata spostata a febbraio. Pensa che ho anche i libri dietro così nei ritagli di tempo...(sorride, ndr)".
Ed ecco allora i tre ambienti della dimora-Baglioni: cantina, soggiorno e terrazzo.
"Sì, anche per far capire che gli spazi suggestionano la musica.
Nella cantina è più sanguigna, quella degli esordi, nella casa è più calda, più matura, sul tetto è più suggestiva, diciamo... delle stelle. E l'ultima parte è il vero e proprio concerto. Un live di tre ore dando le indicazioni di ciò che un musicista può vivere nell' animo durante una carriera".
Una carriera lunga più di 35 anni. Qual è la canzone ha cantato più volte?
"Tre o quattro che ci sono state da sempre "Questo piccolo grande amore", per una questione di tempo, ma anche "Strada facendo", "La vita è adesso" e poi non potrei non cantare "Mille giorni di te e di me" forse la più >>famosa delle ultime".
E invece qual è la domanda più ricorrente che si è sentito porgere?
"Forse: la canzone a cui sono più affezionato... Ed anche la risposta è. ricorrente: le canzoni sono come i figli ed è impossibile dire a quale si è più affezionati...".
Intanto, già da ieri, il cantautore è in città per iniziare le prove al Bpa Palas questa mattina.
ERIKA BARBACELLI

Da Reginella ML

Il resto del Carlino Macerata 14 Gen.
Il divo Baglioni non ha rivali se non il figlio

Pesaro - Da cantore tutto zucchero e miele, che stornellava per le belle ragazze del Prenestino, all'artista sofisticato che riempie stadi e palasport. Romantico da far venire i brividi, ma duro e irremovibile quando dice la sua, Claudio Baglioni, che riprende il tour domani sera dal Bpa
Palas di Pesaro dopo una caduta dal palco ("la gamba sta così così, ma non ho intenzione di fermarmi"), è arrivato, strada facendo, a quota 52.
Cinquantadue anni, più della metà passati a cavalcare l'onda del successo, prima nei panni scuri e il volto emaciato, da "Agonia", poi in quelli raffinati del cantautore maturo. Eppure Baglioni è sempre Baglioni. Rimane l 'artista italiano misterioso e affascinante.

Non le riesce proprio di "stare dentro", o non allinearsi ai colleghi è un voluto strumento di seduzione?
"No, per carità. Nessun atteggiamento premeditato - sorride Claudio Baglioni - piuttosto direi che lo 'stare fuori' faccia parte della mia storia. Non sono mai appartenuto a una schiera, a una parrocchia. Non mi piace avere addosso un'etichetta e questo mi ha portato anche tanti
svantaggi".
Non sembra un emarginato...
"Però mi sono attirato tante di quelle antipatie, a destra e a manca, semplicemente perché quando voglio esprimere le mie opinioni lo faccio e basta. Senza schierarmi".
È così anche con la politica?
"Questo è un terreno in cui è più difficile muoversi. E oggi è imbarazzante far combaciare le proprie idee con quelle di chi, per primo, non sa da che parte stare. Non mi ci ritrovo proprio in questa continua competizione sempre al limite della rissa".
Che cosa fa quando non è sul palcoscenico? Che cosa legge, che musica ascolta?
"Non ho veri e propri hobby. Mi manca il tempo per coltivarli. Così, per la stessa ragione, non ascolto tanta musica e non sono più un lettore vorace come una volta. Oggi mi ritrovo a leggere tutto ciò che mi capita sotto gli occhi, anche se nel cuore mi è rimasto Moby Dick, che è un po' il libro della vita, una sorta di Bibbia laica".
E prima di un concerto?
"Arrivo sempre con largo anticipo nei palasport. Mi piace fare le cose con calma, provare con i musicisti, salutare gli amici. E poi telefonare a mio figlio: è l'unico gesto, forse un po' scaramantico, che ripeto ogni volta".
Sta parlando di suo figlio Giovanni che, in futuro, potrebbe rubarle la scena?
"È possibile, anche se Giovanni non diventerà mai un cantante: è un musicista, ha studiato chitarra classica, ha suonato in un gruppo di heavy metal. Ed è sempre più bravo. Spero solo che non abbandoni mai la musica. Poi il suo ruolo lo sceglierà lui".
Lei è in lizza per il Premio alla carriera che verrà assegnato a Sanremo, insieme a Vasco, Renato Zero e Ramazzotti. Se lo sente già cucito addosso?
"C'è una consuetudine tutta italiana, per cui un premio lo prendi se vai a ritirarlo. E io, nei giorni del Festival, sarò impegnato in un concerto dietro l'altro. Però, chissà, in fondo il diavolo è sempre alla porta...".di Nicoletta Giorgetti
 

La Provincia di Sondrio 14 Gen.
Il tour «Crescendo» dell’artista romano toccherà Cantù il 29 gennaio
Baglioni verso il «tutto esaurito»
Ancora pochi tagliandi disponibili per lo show al PalaOregon


Claudio Baglioni Il cantautore in uno degli appuntamenti comaschi

Enrico Romanò I n medio stat virtus», è il motto che ha ispirato Claudio Baglioni per il suo ennesimo tour. Dopo aver saggiato il minimalismo dei teatri con «Incanto 2002» e la grandiosità degli stadi con il tour 2003, il cantautore romano è tornato alla dimensione dei palasport. Il 29 gennaio Baglioni sarà al PalaOregon di Cucciago, tappa numero 21 di una tournèe che, iniziata a Torino il 21 novembre scorso, terminerà a Firenze il prossimo 9 marzo. Si chiama «Crescendo» la sua lunga cavalcata su e giù per la penisola: un termine che, da appassionato di calembour qual è, Baglioni ha scelto da un lato strizzando l’occhio all’indicazione dinamica musicale, e dall’altro significando la propria evoluzione come uomo e come artista. Non c’è un nuovo album da promuovere (l’ultimo, Sono io , è già stato «consumato» durante il Tour 2003). Ma ai fan che temono di trovarsi davanti a una minestra riscaldata, Baglioni risponde: «Questo nuovo tour non sarà né una replica, né un’edizione tascabile dei concerti degli stadi. Sarà un nuovo spettacolo. Nuovo nella forma, nuovo nei contenuti. Nuove canzoni, nuovi arrangiamenti, nuovi musicisti, nuove scene, nuove storie, nuove atmosfere. Non per un cambiare fine a se stesso, ma per la voglia di raccontare la storia di un’evoluzione, di una crescita, di una maturazione». A Cucciago si va verso il tutto esaurito, anche se qualche posto libero ancora lo si trova. I prezzi (comprensivi di prevendita) oscillano fra i 26,50 euro delle gradinate ai 48,30 euro delle poltrone nel parterre, passando per il 42,50 euro delle tribune numerate. Informazioni allo: 031-242176. Sarà un Baglioni in gran forma, quello che arriverà a Cucciago. Ormai il suo «infortunio sul lavoro» è del tutto superato. Il 26 novembre al divo Claudio era toccata l’onta di un piccolo patatrac nella prima data di Treviglio. L’incidente era capitato durante l’esecuzione di Io sono qui , quasi a fine concerto. Baglioni era scivolato (per altro senza smettere di cantare) riportando una ferita alla gamba destra medicata poi con quindici punti di sutura. Pochi giorni di riposo, qualche data spostata più in là, e poi di nuovo in pista.

Il Messaggero 14 Gen.
La titolare della “V strada” curerà i balletti del tour “Crescendo”
Cristina Tisato coreografa di Baglioni


Sarà la ballerina e coreografa civitavecchiese Maria Cristina Tisato a “guidare” passi e movimenti di Claudio Baglioni nel prossimo tour “Crescendo” che partirà domani da Pesaro, farà tappa a Bologna la prossima settimana e poi toccherà le principali città italiane.
La Tisato, titolare dello Studio danza “Quinta strada” in via Leopoli 20 è stata infatti ricontattata alcuni giorni fa dalla produzione del cantante romano dopo il successo del concerto della scorsa estate allo stadio Olimpico. Cocerto di cui l’insegnante di danza civitavecchiese aveva curato le coreografie insieme a Luca Tomassini. Oltre a Maria Cristina che, proprio ieri pomeriggio ha iniziato le prove per curare le coreografie ed i movimenti del cantautore di “Questo piccolo grande amore” prenderanno parte del tour 2004 di Baglioni anche altre ballerine locali, allieve della scuola “Quinta strada”.
Si tratta di Elisabetta Di Leo, Alessandra Cardo, Veruska Ricci e Talia Maganesi. Cri.Ga.

Il Messaggero 14 Gen.
Il cantautore romano domani sera al Bpa Palas: «Tre ore di concerto in cui riproporrò la mia storia dagli inizi ad oggi»
Baglioni si racconta dalla cantina al palco ipertecnologico


PESARO Mentre l'astronave si prepara a ricevere l'onda d'urto degli oltre settemila che assisteranno domani sera allo show dell'anno, il protagonista dell'atteso concerto è da ieri a Pesaro per dare gli ultimi ritocchi al suo nuovo spettacolo. Quella di Claudio Baglioni a Pesaro sarà infatti la prima data del tour "Crescendo" dopo la pausa delle festività natalizie. Un lungo stop che ha portato modifiche alla macchina teatrale e al repertorio e che sono state ultimate proprio in questi ultimi giorni. Tre giorni di prove intense in una sala di Misano Adriatico e da ieri al Bpa Palas tenuto rigorosamente blindato ai curiosi. La scorsa settimana invece parti nuove di palco erano state allestite nel vecchio palazzetto di viale dei Partigiani. Ma ora tutto è pronto (o quasi), per questa nuova ripresa del tour che porterà il cantautore romano in giro per i palazzetti di mezza Italia fino a marzo inoltrato.
L'incidente di dicembre, che ha costretto Baglioni al rinvio di alcune date fra cui quella pesarese, sembra aver dato nuova energia a questo ammirato cinquantrenne con una laurea alle porte (in architettura). Un artista amatissimo che sta conoscendo un'altra stagione di successi dopo il disco "Sono io l'uomo della storia accanto", il mega tour estivo e le apparizioni televisive. Con "Crescendo" Baglioni mette in archivio un'altra fortunata esperienza, nonostante i dieci punti di sutura alla gamba rimediati nella brutta caduta dal palco a Treviglio.
Come va dopo l’incidente?
«Adesso decisamente meglio ma all'inizio è stata dura. Nella sventura poi è nata anche una battuta. Siccome tutto lo spettacolo è imperniato nella costruzione di una sorta di casa musicale, qualcuno ha detto: "è proprio vero che la maggior parte degli incidenti avvengono in casa"».
Ha dovuto rinunciare a un po’ della sua ormai proverbiale mobilità sul palco?
«Per dieci giorni sì ma ora è tutto a posto. E poi quando salgo sopra un palco dimentico tutto e non posso fare a meno di muovermi: è l'adrenalina, l'amore per questo lavoro e per il pubblico».
A proposito di spettacoli dal vivo: lei alterna tour acustici (solo con il suo piano) a spettacoli ipertecnologici. Non pensa che questi ultimi penalizzino un po’ la musica?
«Sono proposte molte diverse tra loro: specialmente quello di questa estate che era una sorta di "mostro" con tantissime persone coinvolte. Secondo me sono anche gli spazi che richiedono un determinato contenuto. Più lo spazio è grande (ad esempio gli stadi), più va colmato con l'idea che altre discipline possano mettersi insieme. Nei posti più piccoli come i teatri, lo spazio diventa esso stesso uno strumento e quindi basta anche solo un piano».
E lo spettacolo che vedremo a Pesaro?
«Anche questo concerto ha una macchina teatrale piuttosto complessa, tecnologicamente avanzata. L'idea però è anche quella di nasconderla a vantaggio di un racconto di 37 anni di musica e di quello che è successo in tutto questo tempo: dalla cantina allo spettacolo finale di oggi. Tutto sarà a 360 gradi ed io sarò impegnato su quattro fronti il che non è esattamente uno scherzo».
In tutta questa storia musicale, al di là del successo commerciale, qual è stato il periodo artistico più fecondo?
«Gli inizi della carriera, i primi anni Settanta e l'arrivo del successo. E poi altri momenti che coincidevano quasi sempre con dei cambiamenti come quando ho registrato "Strada facendo" e negli anni Ottanta "Oltre"».
Inizio del tour estivo ad Ancona, a Pesaro dopo due anni, a Urbino dopo uno. C’è un rapporto speciale con le Marche?
«Direi che è stato abbastanza casuale. Ma c'è stato un battesimo lontano alla fine degli anni Sessanta e poi nel '70 e '71 proprio a Sirolo dove venivo spesso d'estate e dove con alcune persone condividevo la passione per la musica».
Inizierà anche a Pesaro il suo show con Yesterday, una sorta di ritorno alla memoria?
«Ancora non lo so, abbiamo ritoccato la scaletta proprio in questi giorni. Certo Yesterday rappresenta gli inizi e credo che la proporremo senz'altro».
Come mai l’avete modificata?
«Perché per uno show che sta via così tanto tempo, è giusto che ogni spettacolo non sia mai uguale all'altro. E poi per evitare il rischio di ripeterci e dunque di annoiarci».
Sarà una lunga cavalcata con i suoi successi?
«Certamente. Oltre tre ore di musica dove sarà riproposto un lungo percorso musicale: gli inizi, il durante e l'oggi».
Qualche sorpresa?
«Ma è un po' tutto lo show che cercherà di coinvolgere il pubblico. Sul palco ad un certo punto saliranno addetti alla sicurezza, tecnici. Insomma la gente vedrà questa grande famiglia itinerante insieme sul palco. A proposito, ci sarà anche un vostro concittadino: Stefano Melone alle tastiere»
di CLAUDIO SALVI .

Il Messaggero 13 Gen

Giovedì sera a Pesaro il concerto che era slittato a causa di un infortunio.

Si annuncia un successo Baglioni al Palas, già venduti ottomila biglietti

PESARO Un successo annunciato. Quello di giovedì sera con Claudio Baglioni sarà uno spettacolo dai grandi numeri, e non solo per le migliaia di watt erogati dall'impianto audio o dalle centinaia di fari robotizzati, ma anche per i biglietti già staccati dalle prevendite (sembra più di 8mila).
Insomma questo rinvio dopo l'incidente di inizio tour a Treviglio sembra aver portato bene al cantautore romano che raccoglierà al Bpa Palas il pubblico dei grandi eventi. Intanto ancora ieri il cantante era impegnato in sala prove assieme ai suoi musicisti per inserire nuovi pezzi e arrangiamenti nella scaletta della serata (oltre tre ore di musica), con una lunga cavalcata tra i successi di ieri e dell'ultimo album. Impegnatissimo nelle prove anche il pianista e tastierista Stefano Melone che nel concerto del Palas giocherà praticamente in casa. Il musicista (che ha già suonato con molti grandi della canzone d'autore italiana come Ivano Fosati e Fabrizio De Andrè), è nato e risiede a Pesaro ed è da poco entrato nell'organico del musicista romano. Assieme a lui ci saranno: Paolo Gianolio (direzione, chitarre e cori), Simona Cazzulani (violino e cori), Mario Guarini (basso e contrabbasso), Federica Mazzanti (viola e cori), Adriano Molinari (batteria e percussioni), Francesca Ruffilli (violoncello e cori), Mariella Sanvito (violino e cori), Pio Spiriti (violino, tastiere, fisa e cori). L'allestimento mostra l'artista nell'inedita veste di regista, alla vigilia della laurea in architettura. Sono suoi anche i complicati e divertenti marchingegni che lo reggono. Il palco, apparentemente spoglio quando lo spettacolo inizia, diventerà in tre ore una vera casa, con vari ambienti e oggetti. "L'uomo della storia accanto" ha deciso di raccontare l'evoluzione del cantante Baglioni attraverso tre differenti momenti realizzati su un palco rettangolare. Tre luoghi distinti per gustare gli storici brani dell'amato artista - da "Noi no" a "Questo piccolo grande amore", da "Poster" a "Strada facendo"- che ripercorrono le tappe fondamentali della vita del cantautore in scena tra pedane che si alzano fino al soffitto e scendono fino a terra, luci e tastiere che arrivano "dal cielo" mentre cambiano scene ed atmosfere. di CLAUDIO SALVI


Il Messaggero 13 Gen

PESARO Il complesso palco che ospiterà Baglioni e tutto il ...

Il complesso palco che ospiterà Baglioni e tutto il suo gruppo (nove elementi), è stato quasi del tutto ultimato. Dopo il pre-assemblaggio di alcune parti della struttura - avvenuto nei giorni scorsi all'interno del vecchio Palas - ora tutte le attrezzature sono state posizionate al centro del Bpa Palas. Questo per consentire a tutto il pubblico di godersi al meglio il concerto da qualsiasi direzione. Acustica e allestimento scenico sono stati concepiti infatti per dare una visione a 360 gradi dello show del cantautore romano e per regalare emozioni anche a quelli che si troveranno nella parte più alta delle tribune. Una grande festa di luci e suoni i cui numeri sono da capogiro: palco di 15 metri per 12 con 5 pedane mobili, due blocchi computerizzati per la gestione dei sistemi, 600 metri di strutture in alluminio, 45 motori, un sistema audio per la diffusione a 360 gradi, 140 diffusori V-dosk e 48 sub-woofer. "Crescendo" è un progetto di Claudio Baglioni con Pino Chiodo, Guido Tognetti, Mario Zumpano e Claudia Pacchiotti.
Lo spettacolo avrà inizio alle ore 21, i cancelli apriranno alle ore 19. Biglietti sono ancora disponibili e sono in vendita presso la biglietteria del Palas dalle 15 del giorno del concerto o a Loto entarteinment di via Milano (0721-259024). Info 071 2901224 (10.30 -12.30 /15.30 - 19.30).

Leggo 12 gen.
Baglioni raddoppia
TREVISO - Buone notizie per i fans di Claudio Baglioni (nella foto), “costretto" a raddoppiare il suo concerto previsto per lunedì 26 al Palaverde di Villorba (Treviso). Se siete tra quelli che sono rimasti senza biglietto, non disperate. Davanti al successo di vendita e al prevedibile sold out, martedì 27 Baglioni replica: stessa ora, stessa location, stessa serata di emozioni. Il Palaverde sarà diviso in quattro settori con il palco al centro della platea. I prezzi (compresi i diritti di prevendita) sono di 48,30 euro e 42,50 euro per il parterre numerato, 36,80 euro per il primo anello e 26,50 euro per il secondo anello non numerato. Prevendite abituali. (Si.Ga.)

Messaggero (Pesaro) 9 Gen

PESARO I tappeti armonici che colorano le canzoni nei concerti di Claudio Baglioni escono per buona parte dalle mani di un musicista pesarese. Si tratta del pianista e tastierista Stefano Melone che sta accompagnando dai primi di dicembre il cantautore romano nella lunga tournèe italiana dal titolo "Crescendo". A far parte dello show di Baglioni il talentuoso musicista e arrangiatore - nato e formatosi musicalmente a Pesaro - è stato chiamato poco prima della partenza dell'ultimo tour nei palazzetti dello sport. Nonostante il breve tempo a disposizione per preparare il vasto repertorio di canzoni della tournèe (ogni concerto dura mediamente tre ore), la bravura e la lunga esperienza hanno permesso al musicista pesarese di entrare subito in sintonia nel complesso spettacolo di Baglioni tanto da diventare uno dei musicisti più importanti dello spettacolo.
E' lo stesso cantautore a descriverne le doti. «In "Crescendo" - dice Baglioni - c'è un gruppo di giovani e preparati professionisti. Nove coinquilini ricchi della musica del mondo e della voglia di soffiare dentro queste canzoni un'anima nuova: la loro. Il risultato è davvero sorprendente ed è anche grazie a loro che "Crescendo" sta incontrando grande successo. In pochissimo tempo hanno imparato a padroneggiare un repertorio vastissimo e come sa bene chiunque abbia collaborato con me, tutt'altro che facile, ma hanno saputo viverlo e arricchirlo con energia, entusiasmo, vitalità. Grazie allora ad un grande amante degli intarsi in ebano e avorio come Stefano Melone (piano, tastiere e cori)». Nella sua sintetica descrizione di Melone, Baglioni ha colto l'essenza del musicista pesarese: grande talento, calibrata ricerca delle armonie e abilissimo cesellatore di suoni: insomma un vero artigiano della tastiera. Durante il concerto il pianista, che è circondato da tastiere e sintetizzatori (tutti strumenti personali), rinforzerà anche la linea delle seconde voci, quelle che le linguaggio internazionale vengono definite "background vocals".
A Pesaro Stefano Melone giocherà in casa nell'atteso concerto che Baglioni terrà il 15 gennaio al Bpa Palas. A vederlo all'opera ci saranno sicuramente i tanti amici musicisti pesaresi ma anche e soprattutto gli altri talentuosi fratelli: Antonella (già corista di Fabrizio De Andrè ed Eros Ramazzotti) e Roberto (bassista di Edoardo Bennato, Cristiano De Andrè).



(Il Mattino 27 Dic.)
Baglioni, concerto raddoppiato al Palamaggiò

Claudio Baglioni raddoppia: visto l’andamento della prevendita, la Veragency ha infatti aggiunto al concerto del 2 febbraio al Palalamaggiò di Caserta una seconda data, il giorno dopo. Tre gli ordini di posti: parterre numerato in vendita a 48.30 euro, tribuna numerata a 42.50, tribuna non numerata a 26.50. Come sua tradizione, Baglioni promette per questo «Tour Crescendo» innovazioni tecnologiche usate per puntellare e rinnovare il suo canzoniere di hit, oltre che prove aperte per gli iscritti al Clab, il suo fans club: appuntamento il 2 e 3 febbraio alle 17.30 al Palamaggiò, muniti di tessera del Clab, documento d’identità e biglietto per lo show.

(Il Tirreno 14 Dic)
Baglioni, la musica nel cuore
Un tour di note e di emozioni: domani e' a Montecatini


Arezzo- Un palco di 15 metri per 12, al centro del palasport: cinquepedane mobili, oltre 600 metri di struttura in alluminio e 350 di struttura scenografata. E' il "colpo d'occhio" di " Crescendo Tour", l'appuntamento di Claudio Baglioni col pubblico: ieri sera al palasport di Arezzo, domani (ore 21) a quello di Montecatini terme. E dire che, nei piani del cantautore romano, questo tour iniziato il 21 Novembre doveva essere, come dire, " piu' casalingo", rispetto a quello dell'estate, negli stadi. Sono cambiati i musicisti, ma il fedele paolo Gianolio ( chitarra e cori) e' sempre sul ponte di comando. Si sa, Baglioni quando si muove, stupisce sempre e comunque: fan e critici. I primi sempre piu' trasportati dalle sue note, gli altri che debbono per forza ammettere che i canoni e i dogmi dello spettacolo sono assicurati.
Piu' di tre ore di musica sulle corde tese delle emozioni perche' quelle note richiamano pace e amore, bene e progetti di ognuno. E anche persone care che sono volate via e ci hanno lasciati un po' piu' soli.
"Racconto 35 anni, anni di musica, della mia musica- spiega Baglioni nell'intervista che ha concesso al Tirreno-. Un viaggio in 35 canzoni di un ragazzo partito da una cantina. Poi avuto l'opportunita' di crescere per offrire alla gente le sue emozioni e le sue storie. E' la crescita della vicenda umana e professionale personale, ma anche di ciascuno".

Gia', e' il tema conduttore dei concerti come dice il titolo del tour.
"Non e' una replica ne' un'edizione tascabile dei concerti negli stadi. E' la voglia di stare accanto al mio pubblico. Il misurarsi con esso, l'emozione di salire sul palco e far felice uno, cento, mille persone li per te".

E' questa una della cose che ti fa felice, e' il tuo Crescendo?
" Si. Anche. Una piccola idea che si muove e prende forma, un giocattolino magari dimenticato nel tempo. Ma sono felice anche specchiandomi negli occhi di un bambino".

Invece quello che ti da piu' fastidio?
"La mancanza di rispetto, la noncuranza verso i problemi e le necessita' degli altri".

Insomma, il bisogno e la voglia di musica ti hanno spinto in questo nuovo viaggio. Incidenti sul palco a perte (a Treviglio ha abbandonato sul finale, inciampando e' caduto e all'ospedale gli hanno dato 15 punti di sutura a una gamba) sta andando bene.
" Va benissimo. Di quell'incidente in pratica non accuso piu' nulla" .

Sei di nuovo in Toscana, tra le regioni a cui riservi piu' attenzione. Lombardia a parte, qui da noi hai tre appuntamenti: oltre ai due di questi giorni quello finale del tour, il 9 Marzo al palasport di Firenze. E' un rapporto particolare, il tuo, con la Toscana?
" In effetti mi accorgo di avere un feeling speciale con la vostra terra. E' anche antico nel senso che ho avuto mlte collaborazioni con musicisti toscani, in special modo fiorentini. Ho composto anche dei dischi in Toscana."

Eccoci a "Crescendo Tour": un'altra tappa della tua carriera, a 5 mesi da quel colossal estivo.
"Il tour estivo e' stato opulento tant'e' che abbiamo realizzato un Dvd per non dimenticarlo. Ma negli ultimi anni ho scoperto che il live come momento di insieme con la gente: come dico in una canzone dell'ultimo album "fianco a fianco". Questo tour ha nuovi momenti, si sviluppa in verticale, secondo il concetto del "crescendo" in termini musicali, quando l'orchestra e' chiamata dal direttore alla sua massima espressione."

Una crescita anche in questo senso
" Si un'evoluzione e un racconto attraverso immagini e note di storie , di persone, di incontri importanti in questa mia stagione musicale."

A proposito: e' piu' facile fare musica per i giovani di ieri o per quelli di oggi?
"Mah, vedi: non e' facile o se vuoi meno difficile oggi rispetto a ieri. O viceversa. E' soltanto questione che e' cambiato, e di molto, l'approccio. Oggi si ascolta la musica in maniera piu' attenta e il mercato si e' impoverito. Senza ombra di dubbio. Insomma, la musica sta vivendo, a proposito di stagioni, il suo autunno, il suo autunno che non e' detto che debba per forza di cose sfociare in un inverno. Ecco: forse questo momento e' piu' genuino rispetto ad altri."

Quel progetto di una citta' della musica lo culli tutt'ora? Magari non in una citta', ma lontano dai centri convulsi. Fattorie, ville localita' di cui la Toscana abbonda potrebbero essere rivalutate in questo modo….
" Puo' essere una bella idea spostarsi dalle citta' verso la campagna. Questo e' un po' il cuore della tesi che ho preparato per la laurea in architettura (forse a febbraio la discussione, ndr) che parla proprio del recupero urbanistico di entita' di questo genere." di Paolo Falconi

(Gazzettino 14 Dic.)
Baglioni «costretto» a raddoppiare

Treviso
Una buona notizia per i fans di Claudio Baglioni rimasti senza biglietto per il concerto in programma al Palaverde di Villorba, lunedì 26 gennaio 2004. Il cantante romano replica.

L'organizzazione, che fa capo all'Azalea Promotions, visto il successo della vendita dei biglietti (tutti posti a sedere) per il primo dei concerti previsti (era rimasto solo qualche posto ancora disponibile), ha messo in cantiere la replica del concerto per la serata di martedì 27 gennaio alle 21. Un doppio appuntamento anche stavolta a Treviso, come era nelle previsioni, e come sta accadendo in altre città.

Naturalmente anche per la replica del 27 il Palaverde sarà diviso in quattro settori con il palco al centro della platea. I prezzi (compresi i diritti di prevendita) sono di euro 48,30 per il parterre numerato A, euro 42,50 per il parterre numerato B, euro 36,80 per il primo anello numerato delle tribune e 26,50 euro per il secondo anello non numerato.

L'elenco completo delle prevendite per il concerto del 27 verrà reso noto dagli organizzatori anche se non dovrebbe essere diverso dalle prevendite del concerto del 26. Michele Miriade
 

(La Nazione 13 Dic.)
Baglioni
"Le Canzoni sono come pietre"
"La musica resiste al tempo: sogno di scrivere melodie anche per altri"


Firenze- L'uomo della storia accanto e' tornato in teatro: Dopo i maestosi concerti negli stadi, il nuovo passo e' in Crescendo. Claudio baglioni: una vita, mille storie. Un miliardo di parole e musica.
Cosa succede crescendo?
< Questa estate c'era la voglia di fare uno spettacolo piu' grande. Ma credo che non succedera' piu'…era talmente complicato: resta un Dvd >

E nella vita?
< Essere cresciuto in questo mondo e' un miracolo per me che ero partito senza il sacro fuoco. Dopo tanti anni provo ancora un'autentica febbre per questo mestiere. Tante storie sono cresciute con me. Crescendo in mezzo alla scena lo spettatore vede crescere la casa dell'artista, dalla cantina fino al tetto, dal quale si spicca il volo per il giorno del concerto.>

Dove ci porta questo viaggio infinito?
< Ma, non so se ci sia una destinazione. Si dice che sia piu' importante il viaggio della meta>

Che vuol dire felicita'?
< Il rapporto che si crea tra il desiderio di qualcosa e il momento in cui si ha la percezione di averla tra le mani. E' molto breve. Io sul palco sono felice: ci salgo con la frequenza e ostinazione, in lunghi concerti, perche' e' bello prolungare la felicita'>

Trent'anni di interviste. Ci sara' qualcosa che non sopporta piu' che le vengoa chiesto. O qualcosa che non le hanno mai chiesto e vorrebbe raccontare….
< Ho sempre pensato che questo mestiere non si dovrebbe fare per piu' di quindici anni, proprio perche' alla fine si rischia di non avere piu' niente di nuovo da dire. Allora a me stesso chiederei "perche' va avanti ancora?" Sono sicuro della risposta: e' l'aspetto imponderabile della passione. Io ho speso molto piu' per i miei concerti che per le cose della vita. Nel mio lavoro sono un giocatore d'azzardo>

E la domanda di cui e' stufo?
< I progetti per il futuro: anche perche' ormai io navigo a vista. Ho tre sogni. >

Tipo?
< Non ho mai scritto canzoni per altri, tranne all'inizio per Mia Martini. Ora mi piacerebbe scrivere canzoni che io non cantero' mai. >

Cos'e' una canzone?
< Una forma d'espressione piccola e breve, a volte modesta, con un curioso privilegio. Rsistono al tempo, come pietre dure.>

L'emozione piu' grande
< Passare da sconosciuto a persona nota. >

Il dolore fa crescere?
< Penso di si. C'e' sempre dolore. Fa parte della nostra esistenza. E se lo si supera abbiamo maggiore considerazione di noi stessi. >

Baglioni visto da Baglioni: un autoritratto in tre parole.
< Uno che quando canta vive. >

E in musica?
< Una suite. Con varie parti. Una piccola sinfonia.>

Si e' mai sentito in competizione?
< Si spesso. La nostra societa' si basa molto su una competizione anche non agonistica, cioe' che non guarda al merito. E' una competizione dopata. Bisognerebbe imparare a sorridere delle sconfitte. E finire la gara con un abbraccio. Come i pugili sul ring.>

S'e' mai sentito inferiore?
< Spesso. Soprattutto in soggezione per chi lavora con le parole: poeti scrittori giornalisti. La musica nasce dentro da sola. Le parole mi fanno dannare.>

La prima volta su un palco.
< Preistorica, a sei anni. Mi facevo pagare tra i tavoli di un'osteria con la Casetta in canada'.>

L'amore?
< Il motore di tutto. La forza per le imprese eroiche.>

Il suo maestro di vita, se c'e'.
< Tutti quelli che ho incontrato mi hanno lasciato un segno. Mio padre, che ogni giorno scopro. Tante persone oneste: un valore davanti al quale mi inchino.>

Il Natale?
< Soffro di epidemia da stress. Ma poi mi nascondo nell'angolino del Natale di tanti anni fa e che oggi mi piace rifesteggiare per ascoltare le parole piu' intime. E' un appuntamento fisso. Se non ci fosse piu', ci mancherebbe.>
 

(L'adige 12 Dicembre)
Il concerto Baglioni, un bis senza cali di energia
Secondo show, nuovo centro ma il pubblico è diminuito
«Bello, però pareva disco»
In tremila ieri al palasport: stessa scaletta ma con Claudio niente è scontato o ripetitivo


TRENTO - Stessa scaletta, certo, ma anche stessa intensità ed emozioni a non finire per il secondo concerto a Trento di Claudio Baglioni. Ieri sera il Palasport di via Ghiaie ha vissuto una sorta di serata fotocopia con uno show che ha ricalcato praticamente per intero quanto visto e ascoltato mercoledì. Anche se è mancato il secondo «sold out» di fila, erano circa tremila i presenti, Claudio Baglioni non si è certo risparmiato macinando altre tre ore di concerto e di canzoni senza un attimo di sosta. Nonostante le cinquantadue primavere (portate benissimo, a sentire le fans) insomma il cantautore capitolino considerato (più un tempo che oggi) come una sorta di quintessenza del romanticismo italiano, si è mostrato in splendida forma. Il viaggio nella sua casa attraverso le canzoni si così compiuto fra l´entusiasmo del pubblico che ha seguito la forma casalinga scelta da Baglioni per lo show. Un invito nella sua casa, nella sua anima, nei suoi ricordi che dalla cantina approda, passando per il soggiorno, alla terrazza.
Sul palco posto al centro del Palasport cambiano scenografie e colori, cambiano i toni con Baglioni che si muove sui quattro lati senza un attimo di sosta, ci verrebbe da dire in trance artistica. In scaletta tutti i successi con una band che recita a copione, e si capisce che trova linfa nel divertimento, nel dialogo continuo con Baglioni ma anche dalle sembianze vicine al rock di cui sono vestiti molti arrangiamenti. Il concerto è una sorta di baule da cui escono poco alla volta tutti i suoi successi da "Noi no" e "Fotografie" a "Notte di note" "Quante volte", "Avrai", "Ninna nanna" fino a "Amore bello" suonata solo con la sua chitarra a tracolla. Ma ovviamente anche stavolta gli oltre tremila del Palasport attendono i pezzi più amati che arrivano nel finale sulle note di "Strada Facendo", "Questo piccolo grande amore" , "Poster" e "La vita è adesso". Il resto è fatto di un mare di applausi, di canzoni cantate ad una sola voce, di un pubblico ancora una volta di ogni età e di diverse generazioni. E tanti, a quanto pare, sono stati quelli che si sono visto il concerto tutte e due le sere. Dei veri fan!
Decisamente soddisfatti al Centro S.Chiara che insieme alla Showtime di Roland Barbacovi ha puntato molte carte su questo evento: «Direi che è andato tutto bene - sottolinea Fausto Bonfanti - due serate di questo livello sono rare. È la seconda volta che un artista concede il bis al Palasport, dopo Ligabue, e la macchina organizzativa ha funzionato».
A stupire Bonfanti (e non solo lui) l´energia di Baglioni: «Mi ha veramente colpito la sua voglia di stare sul palco, la sua capacità di tenere alta la tensione per tre ore e un quarto senza cadute di tono. Molti giovani musicisti dovrebbero imparare da lui».
Stremato ma contento, il light designer di Trento Mariano Detassis che per due sere ha sottolineato con le sue meraviglie luminose e le sue trovate il live set del cantautore romano: «Sono stati due concerti impegnativi - ci ha confessato Mariano- anche per i continui cambiamenti di ambientazione e d´atmosfera». Non uno show qualsiasi dunque: «con Claudio si è studiato tutto alla perfezione… nulla è lasciato al caso e penso che il pubblico trentino si sia divertito e sia anche rimasto stupito davanti a tante soluzioni particolari che abbiamo studiato per questo tour».
E si capisce che dietro c´è tanta professionalità: non a caso, ieri pomeriggio, Baglioni ha voluto tornare al Palasport per mettere a posto l´acustica, che nella prima parte della prima serata, forse non l´aveva convinto del tutto.«Baglioni, indubbiamente un bel concerto: splendidi testi e musiche, splendida voce sempre amatissima, un animale perfettamente in simbiosi col palco e i suoi fans di varie età... ma... perché non dire che i volumi erano eccessivi in genere? E che nella prima parte l´acustica era pessima?».
Così ci ha scritto Nicoletta, una fan roveretana, dopo la prima serata. E anche altri spettatori ci hanno telefonato ieri per lamentarsi: bello lo show, ma... «Qualcuno prima o poi dovrebbe avere il coraggio anche di criticare! Un Baglioni da discoteca rintronante mi pare assolutamente fuori luogo» continua Nicoletta. «Uno dei momenti più belli è stato quello magico durante il quale il cantante è rimasto da solo con la sua chitarra e le sue belle (e finalmente chiarissime) parole. Questa è vera poesia e vera arte. Il resto è solo rintronamento dannoso».Di FABIO DE SANTI

(L'adige 12 Dicembre)
Ieri ha incontrato di nuovo i fan e il «Roma Club»
In hotel, e niente «giro al Sass» ma solo un pomeriggio di prove


Claudio Baglioni «off stage»

TRENTO - Che Claudio Baglioni sia un tipo preciso che non lascia nulla al caso, è cosa nota, ma a volte sorprende anche il suo stesso staff, gente che lo conosce da anni. Come ieri quando ha deciso di riprovare nuovamente i suoni del concerto, di tornare sul palco nel pomeriggio per un altro lungo soundcheck.
Evidentemente non era rimasto soddisfatto al cento per cento del sound del concerto di mercoledì (che per inciso a noi è sembrato quasi perfetto rispetto ad altri live ascoltati al Palasport). Insomma un Baglioni concentratissimo sul suo "Crescendo Tour" che gli sta dando tante soddisfazioni. Sceso dal palco poco dopo la mezzanotte, dopo tre ore e passa di concerto, Baglioni ha trascorso la mattinata in albergo. «Gli sarebbe piaciuto farsi un giretto per Trento ma purtroppo l´infortunio alla gamba non gli ha permesso di godersi la città» ci hanno spiegato. Un po´ di relax dunque, anche a causa dei postumi di una caduta dal palco proprio durante una delle prime date del tour a novembre; e poi poco dopo le 17 ancora con la chitarra in mano per il soundcheck.
Ad assistere alle prove alcuni ragazzi del suo fan club nazionale con tanto di pass di riconoscimento per poter entrare (i controlli intorno a Baglioni sono infatti rigidissimi…). Un privilegio dei baglioniani doc come una signora di Rovereto: «Non mi potevo certo perdere questo appuntamento - ci spiega in attesa di entrare - e visto che sono iscritta al fan club eccomi qua».
Laura, trentenne di Trento, è rimasta entusiasta del concerto di mercoledì: «E´ stato davvero incredibile anche perché ha suonato tutto i suoi pezzi più belli… stasera mi concederò il bis, una scorpacciata di Claudio ci vuole perché lui è unico».
Insieme ai fan Baglioni ha anche incontrato alla fine delle prove alcuni degli esponenti del Roma Club Trento giusto per riscoprire la sua fede giallorossa. Ad assistere al concerto poi Baglioni ha anche invitato i ragazzi che in questi giorni hanno sostenuto le audizioni al Centro Musica di Trento per entrare nel cast dei tre musical che saranno realizzati nel 2004. F. D. S.



 

Crescendo l'attesa :: Crescendo 21 Nov. /11 Dic.