Claudio Baglioni Unaparolaperte.net
Crescendo ...in tour
Molti di questi articoli possono essere condivisi con tutti voi grazie anche a Maria Grazia di "Navigandoltre"
La Nazione 31 Gen
Baglioni Show, su il sipario.
Una scenografia imponente, giochi di luci e di immagini per ripercorrere
35 anni di carriera
Emozioni musicali assicurate per i fans. In repertorio brani dell'ultimo cd ma
anche successi di sempre
Perugia - Finalmente si parte. Stasera alle 21 il sipario si alzera0 sulla nuova
canzone d'autore con un concerto che ha tutte le caratteristiche per essere
considerato un evento assoluto. Al palasport Evangelisti arriva infatti il
trionfale "Crescendo tour" di Claudio Baglioni e la febbre dei fans e' gia' alle
stelle. Oltre 4mila spettatori assicurati, biglietti andati a ruba da settimane,
palasport gremito all'inverosimile.
"Le richieste erano talmente tante che anche una seconda data avrebbe registrato
il tutto esaurito" spiega Sergio Piazzoli che con la sua musical box organizza
la storica rassegna di musica d'autore.
Il concerto
Tutto pronto allora per il concerto Kolossal del popolarissimo cantautore.
Un mastodontico e originale allestimento scenografico, sorprendenti effetti
speciali e pedane mobili montate su un palco centrale caratterizzano uno show
spettacolare e senza precedenti, nel quale Baglioni ripercorrera' i suoi 35 anni
di carriera vissuta sempre da protagonista assoluto. Dai grandi, immortali
successi - quelli entrati nell'immaginario e nella memoria collettiva - fino
alle canzone dell'ultimo album Sono Io, l'uomo della storia accanto, Baglioni
assicura una valanga di emozioni in magica alternanza di luci musiche e
immagini.
Buona parte del concerto sara' ovviamente dedicata alle 13 canzoni del nuovo
lavoro. Che e' nato dall'esigenza dell'artista di ritornare, riaffrontare e
ripensare i momenti piu' importanti, piu' sentiti, e quelli piu' carichi di
significato della sua lunga attivita'. Ma anche dalla volonta' di voltare pagina
rispetto ad una lunga stagione di dischi complessi, quelli che hanno segnato la
produzione da Oltre fino a Viaggiatore sulla coda del tempo.
L'artista
Amata da almeno tre generazioni di fans, Claudio Baglioni vanta una carriera
leggendaria che inizia come autore di canzoni per Rita Pavone, Gigi Proietti,
Mia Martini. Nel '69 ottiene il primo contratto come interprete, l'anno
successivo esce il suo primo disco. Il singolo che ne viene estratto, signoar
Lia, lo fa subito conoscere al grande pubblico.
La consacrazione e' di due anni piu' tardi, nel '72 con l'enorme successo di
questo piccolo grande amore che e' ancora oggi simbolo degli anni '70
Da li', l'elenco dei successi e' sterminato e annovera E Tu, Sabato Pomeriggio,
Poster, Solo, fino al milione di copie venduto della raccolta Ale'-òò. Nal 1985
il primo super-ospite del festival di Sanremo, 10 anni dopo e' da ricordare la
collaborazione con Fabio Fazio nel programma "Anima Mia", seguito nel '99 dal
"L' Ultimo Valzer". Insomma un cantautore multimediale, che stasera si prepara a
un nuovo immancabile bagno di folla. Sofia Coletti
Corriere dell'Umbria 31 gen.
Il concerto del cantautore Romano apre la stagione 2004: appuntamento al
palasport Evangelisti
Canzone d'autore,
stasera al via con Baglioni
Perugia- La stagione della canzone d'autore 2004 avra' stasera il suo
"battesimo" con il concerto di Claudio Baglioni.
Al palasport Evangelisti (ore 21:00) saranno tre ore di concerto su un
palcoscenico-condominio che si svela poco a poco. Ci sara' il Baglioni di ieri,
un ragazzo timido e impacciato, capace tuttavia di diventare una sorta di
spirito guida per i cuori semplici e innamorati d'Italia. E ci sara' il baglioni
di oggi: cantore da stadi per il quale il troppo non e' mai abbastanza.
Qualche anno fa Baglioni aveva avvertito la necessita' di un ridimensionamento e
allora, non essendo evidentemente uomo di mezze misure, aveva tagliato proprio
tutto eccetto se stesso e il pianoforte.
Nel 2003 e' tornato a puntare in alto e i risultati gli hanno dato subito
ragione: in estate ha fatto 320mila spettatori in otto concerti, e questa nuova
proposta inveranel sta facendo esaurito ovunque. Grande impatto spettacolare e
visivo, basato sull'innovazione tecnologica.
La scaletta passa in rassegna 35 anni di carriera ed un presente raccolto del
disco nuovo, denso di episodi che sembrano stati scritti a posta per il grande
approccio corale di serate come questa.
Le note piu' attese resterennao quelle di "Avrai", "Strada Facendo", "Poster",
"E tu.
"E' la storia di un sogno lungo 35 anni - racconta Baglioni - dalla cantina
nella quale insieme a un gruppo di amici fantasticavo sul furuto, sino al palco
sul quale gran parte di quel futuro e' andato e va in scena, trasformandosi ogni
volta in un presente straordinariamente fortunato. Un sogno del quale non sono
mai stato un navigatore solitario. Al contrario. L'ho sempre condiviso con molte
persone. Persone importanti che mi hanno dato tantissimo, senza le quali questa
mia piccola storia non sarebbe stata certo la stessa ".
Sul palco lo accompagnano Pio Spiriti (violino tastiere, fisa e cori), Stefano
Melone (piano tastiere e cori) Mario Guarini (basso e contrabbasso), Adriano
Molinari ( batteria e percussioni), Simona Calluzzani (violini e cori), Federica
Mazzanti (viola e cori), Francesca Ruffilli (violoncello e cori) e Mariella
Sonvito (violino e cori.
Il Mattino 31 gen.
Baglioni al Palamaggiò
Aveva promesso di ritornare e ha mantenuto fede al suo impegno. Claudio Baglioni
sarà sul palco del Palamaggiò di Castel Morrone lunedì e martedì.
Il nuovo tour col quale il cantautore romano ripercorre i primi trentacinque
anni della propria carriera artistica si intitola «Crescendo» ed è partito lo
scorso novembre, facendo registrare, ad ogni data, il tutto esaurito. Lo
spettacolo, che segue a distanza molto ravvicinata i trionfali maxi-concerti
dell'estate 2003 nei grandi stadi, è caratterizzato da un originale allestimento
scenografico che permette al pubblico di assistere poco per volta alla
costruzione di una casa, all’interno della quale protagonista e comprimari
mettono in scena le tappe principali della Baglioni-story.
«La performance non è un'edizione tascabile dello show negli stadi né una
replica in tono minore - spiega lo stesso Baglioni - ma è il frutto di un
progetto radicalmente nuovo». La macchina scenica è, infatti, complessa e
garantisce uno spettacolo molto articolato e ricco di suggestioni. Il tutto
ruota intorno alle canzoni dell'ultimo album, «L'uomo della storia accanto»,
specchio di un artista più maturo e riflessivo, e a quelle migliori del passato
più o meno prossimo, da «Notte di note» a «Poster». Sul palco è tutto un
«crescendo» di sentimenti e tecnologia.
All'inizio la scena è spoglia, ma sul palco, poco alla volta, dalla cantina al
tetto, si va stratificando una vera casa con tanto di ambienti e oggetti.
Dapprima Baglioni, solo con la sua chitarra e i suoi sogni di gloria, intona
Yesterday, poi compaiono i suoi musicisti, che all’inizio compongono una sorta
di garage-band, piena di desideri e di belle speranze. Ci sono Paolo Gianolio
(direzione, chitarre e cori), Simona Cazzulani (violino e cori), Mario Guarini
(basso e contrabbasso), Federica Mozzanti (viola e cori), Stefano Melone (piano,
tastiere e cori), Adriano Molinari (batteria e percussioni), Francesca Ruffilli
(violoncello e cori), Mariella Sancito (violino e cori), Pio Spiriti (violino,
tastiere, fisarmonica e cori). Insieme a loro, canzone per canzone, Baglioni, va
raccontando la sua storia all’interno di questa casa che fa da cassa di
risonanza di mille ambizioni e di tutte le speranze per un futuro fatto di
musica. E via via che racconta sale di piano in piano, sino al tetto. Lì
Baglioni e la sua band toccano il cielo con un dito, proprio come fecero i
mitici Beatles, negli anni Sessanta, suonando sul tetto della Apple. NICOLETTA
SPELTRA
La Provincia di Como 30 Gen.
PalaOregon pieno in ogni ordine di posti, ieri sera, per l’esibizione di
Baglioni: un viaggio nel tempo e nella musica
Al mago Claudio il trucco riesce ancora
Il cantautore romano ripercorre la sua carriera partendo... dalla cantina
Il divo claudio Baglioni ieri sera sul palco del PalaOregon (foto Pozzoni)
O re 21. Le luci del Pianella si spengono e un boato fa tremare le gradinate.
Poi dall’avveniristico palco scendono lenti i riflettori, a spandere luce
colorata tutt’intorno. E finalmente, come un mago evocato dal nulla, entra in
scena Claudio Baglioni in un elegantissimo frac nero, come nera è la chitarra
che porta al collo. Inizia con Yesterday , un omaggio ai Beatles, e il primo
stacco di voce è un po’ incerto. Ma si riprende subito, l’ugola si scalda e da
lì in poi è un’irresistibile cavalcata attraverso trentacinque anni di carriera.
Poi si ferma, posa la chitarra e comincia: «Buona sera, Yesterday è ieri e ieri
era...». I fans lo sommergono di applausi e lui si ferma, sguarda gli spaltri
come se non si fosse ancora abituato a tanto clamore. Prende fiato e ricomincia:
«Ieri c’era questa canzone, ed era un ieri di 35 anni fa. In una cantina come
questa abbiamo cominciato, insieme a qualche amico, a cercare di mettere insieme
note e parole». E davvero il palco era arredato come una sorta di cantina, piano
umile di quella casa della musica che Claudio, canzone dopo canzone, ha
costruito lungo tutto il concerto. Poi si toglie il frac e mostra, sotto la
maglietta sbracciata, un fisico che solo la carta d’identità certifica
appartenere a un 53enne. Basterebbe molto meno per mandare in brodo di giuggiole
il già caldissimo pubblico femminile. Le note della chitarra elettrica accennano
Noi no , i musicisti entrano ad uno ad uno con Paolo Gianolio, compagno di mille
avventure in testa. Salutano e prendono il loro posto sul palco.
Una canzone tira l’altra, e la polverosa cantina si popola di oggetti: un
vecchio baule dal quale poi scaturiranno nuvole di bolle di sapone; una
sgangherata rete da letto, improvvisato giaciglio per un un momento di quiete;
un vetusto registratore che Claudio usa per riascoltare idealmente le canzoni
del tempo che fu. Dagli il via fa di nuovo esplodere il palazzetto e Baglioni
cavalca l’entusiasmo del pubblico vestito di una logora camicia e di
un’altrettanto logora sciarpa. Il divo Claudio, come un imperatore di quella
Roma che gli ha dato i natali, arringa il suo popolo fedele. Ed è un Pianella
della grandi occasioni quello che asseconda di buon grado ogni capriccio del suo
nume: pieno in ogni ordine di posto, raggiunto solo a fatica dopo
un’interminabile attesa in coda in mezzo al traffico. Ovunque Claudio si volga è
un turbinio di fazzoletti, di accendini, di cuori luminosi. Poi Baglioni si
immerge nel suo passato remoto con un Quanto ti voglio che risale ai primissimi
anni Settanta. Poi è la volta di Fotografie , anno 1981, e lì a dar man forte ai
musicanti arrivano anche gli archi. Seguono quindi Le ragazze dell’Est, Bolero e
Tienimi con te , prima concessione all’ultimo suo album Sono io . La cantina
diventa salotto e poi terrazza, metamorfosi frutto di un’impressionante macchina
scenica. Ancora una volta l’inossidabile Baglioni non ha tradito il suo
pubblico, regalando tre ore di emozioni. Uno spettacolo da incorniciare e del
quale dire con orgoglio: «Io c’ero». Claudio Baglioni , PalaOregon di Cucciago,
29 gennaio l’omaggio Tutto iniziò con i Beatles È «Yesterday» dei Beatles la
scintilla che accende la macchina del tempo. La canzone composta da Paul
McCartney ed eseguita da Baglioni a inizio concerto, è stata scelta come simbolo
di una stagione nella quale - ha spiegato il cantautore - «con qualche amico
incominciammo a cercare di mettere insieme note e parole».Enrico Romanò
La Provincia di Como 30 Gen.
Anche famiglie intere al grande
«rito» musicale
«Lui dà speranza a tutti»
Superfan Gaetanella De Maria
Manuela D’Alessandro S otto un cielo un po’ mago, con una luna alta che spalma
ghiaccio sui volti e sui gesti delle persone, l’attesa per il Claudio nazionale
si consuma fuori dal PalaOregon, ben prima delle 19,30, orario d’apertura dei
cancelli. Scintille di “baglionismo” scoppiettano qua e là tra gli striscioni
inneggianti ai giganti del basket: il loro palazzetto per un giorno è regno di
uno dei più antichi monarchi della canzone italiana. «Claudio sei un grande
mago», proclama un lenzuolo appeso proprio sotto il palco, dove sono appollaiati
i suoi fan più accesi, quelli che non lo mollano mai, nemmeno per un concerto.
Tra questi, Gaetanella De Maria , da Novara con passione: «Claudio è un grande
dispensatore di energia positiva, ha la capacità di donare speranza a tutti. Noi
che lo seguiamo ovunque e abbiamo la fortuna di conoscerlo, possiamo dire che è
anche una persona sensibile e un vero signore». Sono soprattutto i trentenni a
gremire gli spalti dell’impianto, ma ci sono anche bambini, signori di mezza età
e tanti quadretti familiari. È il caso della famiglia Calogeri , mamma, papà,
figli e zio. Il piccolo Daniele , 10 anni, è cresciuto a suon di ninne-nanne
baglioniane, ma la sua predilezione, naturalmente, è per gli ultimi dischi del
cantautore romano: «Mi piace molto Al di là del ponte », afferma tra sguardi
d’orgoglio parentale. Anche Silvana Balin s’è trascinata un pezzo di famiglia,
figlio e nuora, da Chiasso: «La mia radio trasmette solo ed esclusivamente
Baglioni dal mattino alla sera. Ho contagiato tutti, nipoti compresi». Meglio il
Baglioni degli esordi che quello più criptico degli ultimi anni, secondo la
maggioranza degli interpellati, anche se c’è chi sottolinea la capacità di
Claudio di crescere con il suo pubblico e, da principe corrucciato e cantore
dell’amore semplice, diventare interprete di sentimenti più complessi. Monica e
Carolina Castelli , sorelle, proclamano fiere la loro fedeltà al cantante: «Non
l’abbiamo mai abbandonato, anche le sue scenografie nelle esibizioni live sono
diventate sempre più accattivanti». Laura Birilli ammette un momento di
disaffezione tra il periodo di Questo piccolo grande amore e le ultime
produzioni: «Ma ora - assicura - è tornato grandissimo». I ricordi, quelli sì,
sono legati soprattutto al Baglioni d’annata. E non sono solo rimembranze
amorose. Angelo Magnoli definisce Strada facendo la sua «canzone più biografica,
il canovaccio della sua vita». Mentre Miriam Citterio , ricorda «le prime feste,
i lenti» ballati sulle note di Baglioni e l’album Oltre che «mi ha sollevata da
un periodo piatto della mia vita».
Il Corriere di Como 30 Gen.
Baglioni va a canestro con gli
effetti speciali
Una macchina organizzativa impressionante, Crescendo Tour, ha bissato il
clamoroso successo del tour estivo e ha conquistato senza riserve tutto il
pubblico di Claudio Baglioni. L'atmosfera che si respirava ieri sera al
PalaOregon di Cantù era quella di un raduno imperdibile. Giunti in massa, a
stipare in ogni ordine di posti l'angusto ex Pianella, 4mila vecchi e giovani
fan del cantautore hanno assistito ad uno show spettacolare, in cui gli effetti
scenici hanno giocato un ruolo determinante. Tecnologia che ha impiegato
centinaia di addetti e pedane mobili montate su un palco centrale enorme, sono
l'impressionante cornice alle canzoni di Baglioni che ha ripercorso 35 anni di
successi.
Accolto al suo ingresso sulla piattaforma centrale da un autentico boato,
Baglioni ha iniziato cantando in versione "solo" l'immortale successo dei
Beatles Yesterday, punto di partenza fondamentale per un tour che più di altri
ha sapore antologico.
La scaletta ha lasciato infatti ampio spazio ai brani più popolari, ai successi
che tutto il pubblico ha cantato con il suo beniamino. Fortemente voluta da
Baglioni, la "casa musicale" su cinque livelli, ha ospitato una consolidata band
nella quale non potevano mancare i fidi Paolo Gianolio alla chitarra e Stefano
Melone alle tastiere, più una solidissima sezione archi di formazione classica,
per dar vita ad un viaggio applaudito, ad ogni tappa, da un pubblico
prevalentemente femminile.
Sul palco, la giostra sonora, fatta di musica e colori, è stata sempre in
movimento, raffigurando con efficacia i continui cambi di ambientazione. Una
macchina perfetta che ha avuto in Baglioni un pilota capace di muoversi con
grande abilità, non solo canora. Nelle varie situazioni predisposte in questo
collaudato show, "l'uomo della storia accanto" ha regalato oltre 30 brani,
riservando poche ma apprezzate sorprese come Le ragazze dell'Est, dall'album
Strada Facendo. Il resto dello spettacolo lo ha fatto il pubblico, cantando a
squarciagola da Mille giorni di me e di te a Io me ne andrei, da E tu come stai
ad Avrai, da Amore bello a Strada facendo. A far esplodere il Palaoregon non un
canestro a fil di sirena di Shaun Stonerook ma le note di Questo piccolo grande
amore.
La stagione musicale lariana ripartirà martedì 17 febbraio con il concerto di
Samuela Bersani al Teatro Sociale-As.Li.Co. di Como, nell'ambito della rassegna
Dal Vivo organizzata dall'agenzia FourOne Music di viale Varese, che attende
ancora un sì definitivo per l'utilizzo estivo dello stadio Sinigaglia.
Sopra, il cantante romano Claudio Baglioni con la sua chitarra durante lo
spettacolo di ieri sera al PalaOregon di Cucciago. A sinistra, il pubblico dell?ex
Pianella che ha gremito il palazzetto e intonato insieme con il suo beniamino 35
anni di successi musicali (
Il Gazzettino 28 Gen.
Concluso ieri anche il secondo dei due show previsti al Palaverde di Villorba,
Claudio Baglioni anticipa che non si fermerà a Firenze ma il tour "Crescendo",
tenendo fede al suo nome, crescerà ancora aggiungendo un paio di settimane al
previsto arrivando a fine marzo. «C'è la seria possibilità che si torni da
queste parti - dice - perchè stiamo pensando di portare lo spettacolo anche a
Padova e a Pordenone».
Davanti alla solita muraglia di fan entusiasti, a maggioranza femminile,
Baglioni si concede per oltre tre ore con la sua band che ha superato ampiamente
il rodaggio ed è entrata nel ruolo.I musicisti si muovono a tutto campo (quelli
almeno non inchiodati dietro batteria e tastiere), in scena avviene un po' di
tutto, dai girotondi di "Serenata in sol", alla comparsa di ogni tipo di
"figuranti" presi direttamente dallo staff che segue il tour, a mostrare e
dimostrare che, alla maniera dei circensi, anche il carrozzone della musica
diventa una grande temporanea famiglia viaggiante, costretta a coabitare e
convivere per mesi.
Raffinato il cambio di ambienti con una più efficace caratterizzazione delle
parti, in jeans nella "cantina", in camicia bianca nell'"appartamento", in
giacca sul tetto e con una lunga redingote bianca durante il lungo show finale,
giocando con i oggetti depositati sui vari palchi mobili che salgono e scendono
durante lo show, il concerto è in fondo la sintesi dei tanti progetti inventati
negli anni dal cantautore romano, mescolando le canzoni-karaoke di cui il
pubblico si è impadronito a quelle più strettamente personali, recuperando
momenti del passato remoto mescolandoli alle nuove invenzioni e confondendo
momenti solisti a voce e chitarra, spunti jazz, inni rock, grandi melodie e
follie ritmico goliardiche con sprazzi teatrali all'insegna del concerto che non
deve più offrire solo musica ma diventare spettacolo totale. «E più si va
avanti, - dice - più viene voglia di continuare...».Giò Alajmo
Gazzettino (Belluno) 28 Gen.
Migliaia gli spettatori al palasport di Villorba per assistere ai due
concerti del cantautore romano
Tutti stregati da Claudio Baglioni
In scaletta 35 intramontabili successi. Scenografia originale con cambi
di scena e piani mobili
Villorba
«Grazie moltissime, grazie Treviso per essere confluiti a casa nostra, ci avete
fatto un bel regalo». E mezzanotte e un quarto quando Claudio Baglioni ringrazia
il pubblico alla fine del lungo e stupendo concerto "regalato" al pubblico
trevigiano, dopo 3 ore e 10' di musica, senza pausa, con 35 canzoni in scaletta.
E la gente esce dal Palaverde soddisfatta più che mai. "Sei il più grande"
recita uno scriscione in tribuna. E grande è stato. Di concerti in 35 anni di
carriera ne ha eseguiti tanti, come è passato spesso nella Marca fra il
capoluogo e il palasport di Villorba, ma quello dell'altra sera ha stupito, ha
entusiasmato più che mai in una festa di suoni, colori e luci. Uno show
perfetto. Il migliore, senza voler esagerare.
Tour collaudato (iniziato il 21 settembre): lo si è visto con quei cambi di
scena, con palchi che salgono e scendono, una forma quasi teatrale con lui
protagonista indiscusso. Ma anche gli altri "inquilini" della casa (il palco su
più livelli ha "ricreato" una abitazione nei vari piani) non sono stati da meno,
ad iniziare dai fedelissimi musicisti come Paolo Gianolio (chitarra) e Stefano
Melone (piano, tastiere) e la presenza femminile mai così forte con quattro
ragazze che hanno attirato l'attenzione del pubblico maschile, perchè quello
femminile, in netta maggioranza come nelle previsioni, non aveva (a ragione)
occhi che per lui, per il cinquantaduenne artista romano dal fascino che non
tramonta.
Inizia il concerto (chitarra solo) per ricordare i tempi giovanili di "Yesterday"
dei Beatles, poi è un carrellata della propria vita musicale (acustica calibrata
graziealle casse sospese a 360°) fra nuovi e vecchi successi, con il pubblico a
cantare a scuarciagola soprattutto quando ha intonato motivi arcinoti come
"Ninna nanna nanna ninna", "Io me ne andrei", "E tu come stai", "Avrai", "Amore
bello", "Strada facendo", "Serenata in sol" (con 23 persone sul palco fra
musicisti e collaboratori) e l'intramontabile "Questo piccolo grande amore" che
ha fatto esplodere e alzare in piedi i cinquemila del Palaverde.
Ieri sera la replica sempre con tanta gente attorno all'originale palco per un
abbraccio caloroso. Prevedere che sarà così fino al 10 marzo è fin troppo
facile.Michele Miriade
Questi due articoli da " La Tribuna di Treviso"
sono gentilmente offerti da Maria Grazia di "Navigandoltre"
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La Tribuna di Treviso 27 Gen.
Crescendo, una folla per Baglioni
Da "Yesterday" a "Sono io", così
scorrono 37 anni di carriera
Tre ore e oltre di concerto, pensato proprio come il crescendo musicale, quell'aumento
di decibel che tutto amplifica, quando si aggiungono altri strumenti o lo voce
si alza. Claudio Baglioni non a caso ha intitolato così, Crescendo, il suo
lunghissimo tour che ieri (con replica stasera alle 21) lo ha portato al
Palaverde di Villorba, di fronte a migliaia di spettatori. «La musica sale sale,
fino al punto più alto - spiegava ieri pomeriggio a Radio Birikina, che lo ha
intervistato in diretta - Nello spettacolo edifichiamo una casa, all'interno del
palcoscenico, partendo dalla cantina e arrivando fino al tetto». La cantina è il
luogo della memoria; è quella dove un giovanissimo Baglioni muoveva i primi
passi con la chitarra insieme ad altri coetanei («Ma da ragazzino non avevo il
grande fuoco della musica, suonavo più che altro per sentirmi qualcuno»). La
scaletta del concerto ogni sera cambia, e finoa poco prima è arduo stilarla pure
per i più stretti collaboratori. «Ma anche stasera (ieri ndr) - anticipava prima
delle prove l'autore di «Sono io» - aprirò con la splendida Yesterday, proprio
per ricordare quelle prime prove di 37 anni fa». Claudio Baglioni ammette che
non è stato facile, in poche settimane, archiviare gli otto concerti estivi nei
grandi stadi («Quelle erano feste costruite su misura per i luoghi in cui si
svolgevano») e rifare uno spettacolo tutto diverso, cambiando anche musicisti.
«L'idea è quella di raccontare 37 anni di musica - racconta il cantante - La
musica è diventata la mia casa, il mio tetto. Ogni concerto è completamente
diverso. Ogni tanto si esibiscono anche i tecnici, il personale della sicurezza
e persino i due contabili», (c.s.)
La Tribuna di Treviso 27 Gen.
Palaverde - Il cantante illustra il "cuore" del suo show dopo la diretta su
Radio Birikina
"Questo palco ideato come una casa"
Claudio Baglioni è in piedi, accanto al grande palco al centro del Palaverde. E'
avvolto in un cappotto nero, tra i suoi tecnici e collaboratori che stanno
preparando la prima tappa trevigiana del tour Crescendo. Fino a cinque minuti
prima ha risposto alle domande di emozionate ascoltatrici di Radio Birikina,
nella diretta condotta da Paolo Baruzzo dal palazzetto di Villorba. Il cantante
romano è arrivato puntuale, rabbrividendo per il freddo artico. Spiritoso e
rilassato ha risposto alle e-mail e alle telefonate. Ora attende la diretta con
Bella & Monella, e intanto illustra questo suo «condominio», che si porterà
dietro per 55 concerti (il tour più lungo). «Vedi questo palco? E' costruito
come una casa; ci sono cinque pedane, man mano si sollevano fino al soffitto.
Ecco, quei mattoni là sopra riprendono quelli della copertina del mio cd». E tu
sarai sempre lì al centro? «No, mi sposto tutto attorno, qui ci saranno delle
pedane e andrò verso il pubblico, vedrai che ressa». Ma nonci sono transenne, è
come negli stadi inglesi. «Certo. Sono convinto che
bisogna eliminarle anche dagli stadi italiani». Ecco, il calcio; si viene a
parlare di pallone anche in una terra di rugbisti. Baglionì, tifoso della Roma,
si incupisce al rammentargli quel 1-1 con l'Udinese di domenica: «Peccato, è
un'occasione persa. Ci rifaremo...». Poi il cantante imbocca di nuovo la porta
dello studio radiofonico. Lo attendono altre telefonate e poi le prove di un
concerto la cui scaletta viene improvvisata ogni sera. D'altronde lo aveva
promesso all'inizio del tour: «Sarò pieno di sorprese».(Cristiana Sparvoli)
Il Gazzettino 27 Gen.
Cinquemila in delirio per Claudio
Baglioni
E al Palaverde questa sera si replica
Villorba
(m.m.) Palaverde esaurito ed entusiasmo alle stelle per il ritorno a Treviso di
Claudio Baglioni che ieri sera è stato protagonista del primo concerto
trevigiano del "Crescendo tour". Alle 21, con la canzone dei Beatles "Yesterday"
da lui eseguita da solo con la chitarra, accolto da un boato, ha fatto
l'ingresso nel palco centrale ( gli altri musicisti sono arrivati subito dopo
uno alla volta) - la "casa musicale" su cinque livelli arricchita dagli
inquilini (i compagni di viaggio) - dove ha dato vita ad un concerto lungo ed
applaudito. Una festa di suoni, melodie e luci con più generazioni tra il
pubblico ad ritmare e a cantare con lui vecchi e nuovi successi che il cantante
romano, che sa sempre stupire e affascinare, ha messo in scaletta per
ripercorrere quasi 35 anni della propria lunga vita artistica costellata di
tanti successi. Stasera si replica, sempre alle 21, in un palasport ancora
gremito con qualche posto disponibile in gradinata. Per gli ultimi biglietti i
botteghini del Palaverde apriranno alle 18 mentre i cancelli alle 20.
Il Gazzettino 27 Gen.
Più che una casa è una villetta prefabbricata (e smontabile) con vista sui
fan. Il palco triplo e in continuo movimento di Claudio Baglioni rappresenta
la costruzione di un successo nelle sue tre fasi, la passione giovanile nelle
cantine, la costruzione di un solido impianto musicale e familiare al piano
rialzato, il successo sotto un cielo di stelle nella terza fase, strutturata
come un concerto vero e proprio, con l'apoteosi del canto corale degli
immancabili vecchi successi.
Assemblato in poco tempo saltando a piè pari dalla follia estiva negli stadi, in
compagnia di centinaia di figuranti che cambiavano ogni piazza, a una
ristrutturazione pressochè totale della band e dello spettacolo reinventato
completamente, il tour "Crescendo" sta sorprendendo il suo stesso autore, perchè
il suo pubblico, che pure aveva accusato qualche stanchezza nell'ultima
avventura, è tornato a rispondere come si deve, anche dopo la breve pausa resasi
necessaria tre mesi fa per ricucire la gamba incidentata cadendo (a Treviglio)
da uno dei palchi durante lo spettacolo.Nella casa del commendator Baglioni
(onorificenza concessagli pochi mesi fa da Ciampi) l'ultimo album "Sono io,
l'uomo della storia accanto" comincia a essere la colonna portante di uno show
che dura oltre tre ore e che non ha una vera e propria divisione per temi, ma
usa la caratterizzazione dei palchi, ciascuno con vari oggetti che cambiano e
creano spunti di spettacolo, solo come un pretesto visivo.
Il concerto sarà replicato stasera sempre al Palaverde, mentre il tour
continuerà - ma senza più date a nordest, fino a fine marzo con chiusura
prevista il 9 a Firenze, salvo prolungamenti.
A Natale Baglioni ha anche rilasciato un dvd "Tutto in un abbraccio" che oltre
al concerto estivo tenuto sul "ponte" costruito nello stadio Olipmico di Roma,
comprende anche un'intervista a Claudio Baglioni, immagini dal backstage, basi
musicali, foto e il videoclip del brano "Sono io".G. Al
La provincia di Como 26 Gen.
Dei 3800 posti del Palaoregon ne restano liberi solo 200 per la tappa di
«Crescendo tour», giovedì sera
Palco da record per «re» Claudio
Per Baglioni a Cucciago 5 pedane mobili su 9 tir. In campo 250
tecnici
Idolo “pop” Claudio Baglioni al Sociale di Como nel giugno 2001 Foto Pozzoni
Enrico Romanò U n palco da 190 metri quadri giusto nel mezzo del palasport.
Cinque pedane mobili e due sistemi computerizzati per la gestione delle
strutture. Un sistema audio per una diffusione a 360° completamente sospeso, per
una potenza di 140 mila watts. Nove autoarticolati da 16 metri per il trasporto
dei materiali, diciotto autovan per il trasporto del personale tecnico e per la
produzione, 130 persone al seguito, 250 persone utilizzate in ogni città come
tecnici e produzione locale. Una band di nove elementi diretta dal fido Paolo
Gianolio. Bastano pochi numeri per dare la portata dell’evento Baglioni. Al
PalaOregon di Cucciago si contano le ore che mancano all’arrivo del “divo
Claudio”. Il concerto è programmato per giovedì 29, ma perché tutto possa essere
pronto per la carica dei fan, la carovana del tour Crescendo 2004 si metterà al
lavoro nel palazzetto già da dopodomani: nell’intero star system musicale
italiano, i concerti di Baglioni sono gli unici, insieme a quelli di Ligabue, a
richiedere due giorni per l’allestimento del palco. Gli spalti del Pianella già
fremono, e dei 3800 posti a disposizione ne rimangono sì e no duecento:
praticamente volatilizzate le gradinate (a 26,50 euro a biglietto), restano le
poltrone nel parterre (48,30 euro) e le tribune numerate (48,30 euro). Per i
fortunati che si sono già accaparrati i tagliandi si preparano tre ore di
spettacolo puro. Baglioni uscirà dal tunnel degli spogliatoi alle 21 per
rientrarvi definitivamente solo a mezzanotte. Il cantautore romano non
risparmierà note, parole e sorprese. E anzi, il lettore che volesse godersi
appieno le invenzioni di Baglioni, farebbe bene a non proseguire oltre in questa
lettura. Smaltito l’infortunio che lo aveva messo il 26 novembre scorso, a
Treviglio, Baglioni dovrebbe presentarsi in piena forma. E avrà davvero bisogno
di tutte le risorse in riserva nel suo fisico di splendido cinquantatreenne per
tenere botta in uno show che mescola musica e teatro. Se non interverranno
cambiamenti dell’ultima ora, Baglioni dovrebbe entrare in scena in rigoroso frac
nero, con la chitarra a tracolla, “rubando” la leggendaria Yesterday dal
repertorio dei Beatles. E proprio dal suo “ieri”, cominciato qualcosa come
trentaquattro anni fa, comincerà la lunga cavalcata attraverso un numero
impressionante di successi senza tempo. L’inizio sarà soft, quasi intimistico,
per proseguire poi, brano dopo brano in un irresistibile Crescendo . Ma Baglioni
non si accontenterà di cantare: da “quasi architetto” qual è (il miraggio della
laurea svanì dopo qualche esame), nel corso del concerto costruirà una vera e
propria “casa della musica” strutturata su tre piani con cantina, soggiorno e
terrazzo. All’inizio la scena sarà spoglia, poi compariranno, bauli, poltrone,
scrivanie, strumenti musicali a completare l’arredamento. Perché, come nei
concept album che hanno inaugurato la sua carriera ( Questo piccolo grande amore
in testa, ma anche Gira che ti rigira amore bello e persino Io sono qui ), ogni
brano non farà storia a sé, ma diventerà l’anello di una catena che racconta una
carriera, un mestiere, un sogno: quelli di Baglioni, quelli del suo pubblico.
Salerno notizie 26 Gen.
Attesa per il concerto di Claudio
Baglioni ad Eboli
Grande attesa e già tutto esaurito per il concerto di Claudio
Baglioni in programma domenica 22 febbraio alle ore 21 al Palasele di Eboli ed
organizzato dalla Anni 60 Produzione di Alfonso Troiano e Franco Di Salvatore.
Il cantautore romano, impegnato in una tourneè che ha gia collezionato esauriti
in mezza italia, proporrà i suoi successi evergreen, che da oltre 30 anni fanno
innamorare generazioni di ragazzine , tant'è che ai suoi concerti si ritrovano
madri e figlie, accomunate dalla stessa passione.
Pochissimi i posti ancora disponibili. Per chi non vuole perdere il concerto del
"cantastorie" romano può comprare gli ultimi posti disponibili attraverso
internet, collegandosi al sito www.ticketone.it. Per informazioni ci si può
rivolgere anche allo 089/4688152.
26/01/2004
Il Gazzettino 26 Gen.
Grande attesa per il ritorno di
Baglioni
Grande attesa per il ritorno al Palaverde di Villorba, dopo le tre date del
2000, di Claudio Baglioni, il cantante romano che sarà in concerto questa sera
(con replica domani) sempre alle 21. Due tappe del "Crecendo tour" che dal 21
novembre sta riscuotendo ovunque successo. E nel lungo percorso non poteva
mancare Treviso, città dove il cinquataduenne cantante è sempre stato accolto
con entusiasmo e dove troverà un Palaverde esaurito.
Giunto ieri sera con il suo staff per alloggiare nella campagna trevigiana alle
porte della città, Baglioni sarà al Palaverde nel pomeriggio per la diretta su
Radio Birikina alle 15,30 e alle 16 su Radio Bella & Monella (gli ascoltatori
potranno intervenire chiamando lo 0423/736673 e 736616) e le prove, quindi alle
21 il concerto. Saranno tre ore di musica, di contatto con il suo pubblico nel
palco allestito al centro del parterre del palasport (diviso in quattro settori
di posti) con 5 pedane mobili che daranno forma a una casa dove si muoverà con i
musicisti. E dalla cantina sarà un salire nei piani alti in un "crescendo" di
canzoni ed emozioni. Una trentina i brani in scaletta per raccontare la lunga
carriera iniziata tanti anni addietro con il primo album datato 1970. Un
percorso lungo con canzoni che hanno fatto storia, in primis "Questo piccolo
grande amore" primo grande successo rimasto nella mente di tutti i fans perchè
"quella maglietta fina che lascia indovinare tutto" ha evocato amori piccoli e
grandi fra adolescenti ed è stata anche "canzone del secolo". E poi una carriera
in crescendo e oggi a quasi 53 anni (il 16 maggio) Baglioni è ancora sulla
scena, sempre atteso e seguito da un pubblico non solo formato da chi ha i
cappelli bianchi.
Un concerto atteso, dopo lo straordinario successo di quello estivo negli stadi,
e saranno tre ore di melodie e ritmo, di luci e suoni, una cavalcata fra
successi di oggi e quelli intramontabili. Le biglietterie del Palaverde (qualche
posto in gradinata) apriranno alle 18, i cancelli alle 20. In prevendita gli
ultimi biglietti per domani. Michele Miriade
Il Gazzettino 25 Gen
Arriva Baglioni a Treviso
«Il palco rappresenta la grande casa
viaggiante di noi musicisti, una grande famiglia»
Claudio Baglioni è tornato sul luogo del "delitto", Treviglio, dove alcune
settimane fa si infortunò a una gamba cadendo da una delle pedane mobili
inserite nei tre palchi sovrapposti che compongono la "casa" del suo attuale
tour: «Siamo tornati a recuperare le date saltate per l'incidente e posso dire
che la gamba è stata definitivamente risanata proprio nello stesso posto. Appeno
ho finito di cantare ho detto al pubblico: "Questa volta è stata incruenta...".
A guarire ci ho messo tre mesi, ma perchè sono stato scriteriato. Avrei dovuto
fermarmi e riposare invece, mi sono rimesso in moto quasi subito».
Domani e martedì sarà a Treviso, in concerto al Palaverde di Villorba, tutto
esaurito per la prima data che ha obbligato anche qui al raddoppio, con pochi
biglietti ancora disponibili. Un successo questo tour, dopo le perplessità del
megatour estivo sul "ponte", arrivato dopo altre avventure eche «rischia perfino
di diventare - dice Claudio - il più lungo tour nei palasport che abbia mai
fatto, ed era difficile dare una proposta ancora diversa dopo il tour del ponte
e il tour da solo. Mi sono inventato cinque tour diversi in pochi anni».
Cos'è che funziona in questo secondo te?
«Forse proprio il fatto di raccontare ogni giorno del crescere di questa casa
che poi diventa la casa della nostra famiglia, di noi musicisti, dei tecnici,
accompagnatori, tutti noi che viviamo gran parte del tempo nei palasport o nei
camerini di un teatro. È una storia che adesso ho integrato meglio nela
costruzione musicale. Mi sono accorto che la musica mi ha opfferto di fatto una
casa viaggiante, in movimento. E adesso salgono sul palco sempre più persone per
dar l'idea della famigliona che va a supplire l'assenza o la lontananza di varie
altre famiglie».
Tuo figlio Giovanni come sta?
«Continua a suonare, studia. L'ho invitato a Treviso, dove ha molti amici.
Martedì perchè ha un esame lunedì. A maggio farà 22 anni e sta diventando
davvero un buon chitarrista, con una grande ammirazione per chitarristi
straordinari come Tommy Emmanuel».
Soddisfatto del tuo dvd natalizio con il concerto sul "ponte"?
«Si, malgrado il periodo di magra discografica. La prima tiratura è andata
esaurita in sette giorni. Penso che il dvd potrebbe offrire ai musicisti un
veicolo interessante visto l'autunno del cd. Il fatto che possa contenere non
solo musica e immagini ma anche informazioni e altro, ne fa un supporto da
studiare e usare, soprattutto quando uscirà la versione registrabile su due
lati. Il nostro ambiente l'ha capito tardi, cominciando a usarlo solo per
riversarvi dei nastro Vhs. Invece ha altre potenzialità che stiamo scoprendo».
Il concerto del "ponte" aveva ben poco dell'ultimo disco. Quanto sei arrivato ad
aggiungere in questo che porti a Treviso?
«Ci sono ormai sette brani su dodici di "Sono io". C'è quello a cui sono più
affezionato dal punto di vista musicale, "Quei due". C'è "Tienimi con te" sempre
accolto con ovazioni ed è sorprendente, perchè ha del tempo addosso. E il gruppo
stesso è ben affiatato, anche se abbiamo cambiato qualcosa nel quartetto
d'archi, per impegni precedenti».
Qualcuno si lamenta per l'eccessiva tecnologia sonora dei tuoi show con la band,
non tanto per l'uso di parti preregistrate, quanto per il "click", il metronomo
elettronico, che inchioda i musicisti su schemi troppo simili al disco.
«Ormai è quasi una storia irreversibile. Click e sequenze si usano nel 90-95 per
cento della musica e delle esecuzioni dal vivo. Io e alcuni musicisti quando
abbiamo fatto tour acustici ci abbiamo rinunciato, e allora senti altro respiro.
Ma tutto sta secondo me ad abituarsi. Una volta lo soffrivo, ma comincio a non
sopportare più gli errori umani. Conosco musicisti che sono quasi bisognosi, di
essere rassicurati dal supporto eletronico. In dimensioni come questa,
chiaramente nei pezzi fatti da solo non c'è il click, negli altri c'è bisogno di
codificare la messa in scena, seguendo scansioni precise e quindi serve un
codice».
Sulla pirateria e la droga hai preso di recente posizioni nè "popolari" nè
"simpatiche". Era necessario?
«Mi è stato chiesto parere neanche facile da dare sul tema droga. E ho ripetuto
quello che dicevo da tempo. Che è importante che certe persone e certi artisti
che sono presi come esempio da altri, sentano di avere una responsabilità in
più, anche perchè una dichiarazione affrettata e superficiale viene presa dalla
gente come reale. Non sono convinto che chi assume droghe vada sanzionato o
addirittura incarcerato. Ma chi ne fa commercio deve essere perseguito perchè si
tratta di gente che sfrutta la personalità altrui, e fà un commercio vile. È un
argomento importante che non può essere buttato lì con la solita allegria».
Sulla pirateria invece hai mosso i tuoi avvocati andando a caccia dei falsari...
«Ho visto una trasmissione in tv in cui il problema del disco falso si liquidava
come un fenomeno di costume. Invece provoca danni enorni. Sembra che ci si
scagli contro il poverino che li vende. Non è questo. È grottesco sentire
conduttori e altre persone liquidare tutto ciò con una risata. È un reato.
Vorrei vedere se copiassero la loro busta paga. Ho conosciuto dei carabinieri
dei nuclei per i reati informatici, fanno più questi che non i diretti
interessati, industriali, discografici, musicisti».
Una volta ti consideravano un papalino, poi hai detto "io veramente ho sempre
votato verso sinistra", ora hai gli elogi della destra. Sei confuso tu o il
resto del mondo?
«Non lo so.... forse io sarò confuso, ma gli altri fanno confusione. Mi hanno
contrapposto a Che Guevara e la cosa mi ha creato un imbarazzo straordinario,
anche perchè da ragazzo l'immagine del Che aveva importanza grandissima. Vorrei
tanto guadagnarmi un'altra parte. Io continuo a dire che le mie idee sono sempre
le stesse ma non sono vincolato a partiti. Non sono e mai sarò un attivista
politico»
Che ne pensi di questo Sanremo?«È una ricorrenza. Va preso come sta. Leggevo una
dichiarazione della Fimi che dice che Sanremo fa il 2\% del fatturato annuo. In
tv sarebbe stato cancellato dai programmi. Invece ha ancora il potere di
calamitare l'attenzione della gente e questo gli va riconosciuto. È come la
festa di Capodanno. Solo che tutti spingono eccessivamente su cose che soffocano
la musica. Sanremo è: i valletti, gli ospiti, le polemiche, il dopofestival; la
musica è un optional». Giò Alajmo
Brescia oggi 24 Gen
Folla delle grandi occasioni al Palafiera per la prova titanica e trionfale
del cantautore romano. E stasera si replica
Baglioni, «boss» dei sentimenti
Tre ore di concerto su un
palcoscenico-condominio che si svela poco a poco
C’era una volta il
Baglioni di ieri: un ragazzo timido e impacciato, capace tuttavia di diventare
una sorta di spirito guida per i cuori semplici e innamorati d’Italia. E c’è il
Baglioni di oggi: epico cantore da stadi per il quale il troppo non è mai
abbastanza. Ai ricordi sempre più sbiaditi di sabati pomeriggio passati in
compagnia di piccoli grandi amori, vanno sovrapponendosi ormai le immagini e le
parole dell’uomo che negli ultimi anni si è adoperato per battere ogni record
nel campo della visualità applicata alla musica live.
Lo spettacolo che ieri sera è approdato al Palafiera di Brescia è una nuova
prova di forza del titano Baglioni: tre ore di durata, roba da rito messianico
sullo stile del boss Springsteen, ed un palcoscenico-condominio che si svela
lentamente nel corso dello show, dalla cantina al tetto, in un’ascesa non per
niente battezzata «Crescendo».
Chissà mai se ricapiterà di vedere il cantautore romano semplicemente alle prese
con la musica: qualche anno fa aveva avvertito la necessità di un
ridimensionamento e allora, non essendo evidentemente uomo di mezze misure,
aveva tagliato proprio tutto eccetto se stesso e il pianoforte. Nel 2003 è
tornato a puntare in alto e i risultati gli hanno dato subito ragione: in estate
ha fatto 320 mila spettatori in 8 concerti, e questa nuova proposta invernale
sta facendo l’esaurito ovunque, anche a Brescia, dove ieri sera c’era la folla
delle grandi occasioni e dove il Cipiesse ha ritenuto opportuno organizzare una
replica per questa sera, che si preannuncia altrettanto affollata.
Il pubblico quindi è tutto dalla parte di questo Baglioni dei tempi nostri, e
non è nemmeno difficile capire il perchè: in fin dei conti oggi un concerto del
cantautore romano è garanzia di valore aggiunto, di grande impatto spettacolare
e visivo, basato su un’innovazione tecnologica che, anche in questo nuovo show,
si rivela necessariamente molto spinta.
Come noto, lo spettacolo è stato progettato dallo stesso protagonista principale
in parallelo a quello pensato per gli stadi: Baglioni si è disegnato il palco,
immaginando una casa dove ambientare ancora una volta il racconto della sua
esperienza di «uomo della storia accanto», come recita il titolo dell’ultimo
album.
Ne è nata quindi una sorta di nuova narrazione al solito estremamente elaborata,
a tratti macchinosa, che parte da una scena completamente spoglia sulle note
appena accennate della beatlesiana «Yesterday», e che si arricchisce di oggetti,
scene, amarcord e canzoni man mano che la scaletta avanza, dribblando tra un
passato calibrato in 35 anni di carriera ed un presente raccolto nel disco
nuovo, denso di episodi che sembrano stati scritti apposta per il grande
approccio corale di serate come questa. Come dire, dai bassifondi al tetto del
mondo: un percorso forse eccessivamente autocelebrativo, ma in fondo la realtà
di un musicista di successo è sempre questa.
Crescendo crescendo quindi, Baglioni, i musicisti e le bellissime ragazze del
quartetto d’archi arrivano in terrazza, da dove cominciano a librarsi le note
più attese, quelle di «Avrai», «Strada facendo», «Poster», «E tu». E’ il segnale
per l’inizio della corsa verso i bis, mentre l’orologio conferma che l’impegno
delle tre ore è stato pienamente rispettato. Il trionfo era annunciato, e viene
pienamente confermato da un pubblico che dà tutta l’impressione di avere negli
occhi la gioia di aver rubato a questo inverno gelido una serata indimenticabile.di
Claudio Andrizzi
Il gornale di Brescia 24 gen.
Al Palafiera 4.500 spettatori (in larga maggioranza donne) per il primo dei
due concerti a Brescia del tour «Crescendo»
Baglioni, è di casa il successo
Abbraccio a 360 gradi attorno al palco
trasformato in abitazione, stasera si replica
Claudio Baglioni nel concerto di ieri sera al Palafiera (ph. Reporter)
Sulla fila di campanelli «suonare Baglioni». Perché Baglioni suona. Due volte.
Nel Palafiera trasformato in porzione terra-cielo dell’immobile abitato da quel
«Crescendo» che va dalle aspirazioni al trionfo. È come se Claudio anticipasse
«Brescia casa», insomma. E in zona Eib si raccolgono, ieri sera, 4.500
spettatori. L’avvio è in bianco e nero. Il bianco di capelli lasciati alle leggi
dell’anagrafe (senza che questo riduca l’ammirazione della parte femminile del
pubblico, la prevalente). Ed il nero di un cappotto-frac, primo abito in una
sfilata di cambi: maglietta per mostrare muscoli tonici, camicia di jeans (poi
bianca poi di raso), soprabito di pelle... Nulla, rispetto alle variazioni di
scenografia. Si inizia in cantina, sotto fredde luci al neon. Tra strumenti da
spogliare dei teli, bauli, oggetti quasi da feticismo (come il vecchio
registratore Revox). Baglioni - immerso, sul palco al centro, in un abbraccio a
360 gradi - imbraccia la chitarra e intona «Yesterday». Per ricordare - a sè e a
tutti - perché non possiamo non dirci beatlesiani. Per riandare a ieri. O
all’altro ieri. Ai giorni (35, 37 anni fa) in cui i sogni erano gli stessi di
chiunque comincia a far musica. I componenti la band, ch’entrano man mano,
contribuiscono: con energia, suoni grezzi, recita da neofiti. Anche se per «Noi
no» il coro è già da stadio. «Dagli il via», «Quanto ti voglio»... Il concetto è
chiaro. Claudio può fare, allora, il ro(ck)mantico. Appare il tocco gentile
degli archi. E l’album di memorie diventa quello delle «Fotografie», delle
«Ragazze dell’Est», di «Bolero». Ma c’è pure «Tienimi con te» (che, tratta dal
nuovo «Sono io», dice di abbinamenti tematici e non cronologici). E «Di là dal
ponte» è titolo che prepara ad un passaggio. Cambia la scena, infatti. E scende
un pezzo di palco. Per far salire. In un soggiorno con luci più calde ed annessa
cucina. Tra amici. Che cantano «Notti», «Quante volte» (e stavolta Baglioni si
limita a far cadere solo... un televisore), «Mai più come te» (mentre una voce
in platea commenta «questa mi fa piangere fès»), la sforbiciabile «Domani mai»,
la «E adesso la pubblicità» (con balletto a «passo di ska») per la quale
aspirapolvere, phon, pentole... tutto fa suono. «Serenata in sol» è un cerchio
di allegria con tecnici e facchini «imbucati» nella festa. E se l’autore propone
frasi come «sono solo sotto il sol e so solo un solo in sol», non si vede perché
non si potrebbe guardargli la gamba infortunata a Treviglio (esempio
d’incidente... domestico) e rilevare che «non è claudicante il Claudio che
canta». Può dunque salire sul tetto (altra citazione dai Beatles...). Farsi star
tra le stelle. Diventare, di fronte alle donne armate di telefonini di nuova
generazione, uomo oggetto per mms. Far accendere gli accendini per «Avrai».
Puntare con «Tutto in un abbraccio» un telescopio sul pubblico plaudente.
Raccogliere con «E tu» un omaggio floreale ed un anticipo di karaoke. Stare un
momento da solo. Farsi annunciare l’inizio... dello show. Sì, perché - dopo la
metafora della crescita artistica - è come se il concerto «classico» cominciasse
adesso. E Baglioni rispolvera un gerundio da classifica, «Strada facendo», per
prepararsi all’infilata di hit che garantiscono un finale davvero in
«Crescendo»: «Questo piccolo grande amore» (con sottofondo elettronico
straniante e inciso rock), «Cuore di aliante», un medley da età di mezzo, «Mille
giorni di te e di me», «Sono io», i bis «Io sono qui», «La vita è adesso» e
«Via». Ci sono volute più di tre ore. Per specchiare Narciso nella voglia di
stupire, secondo i detrattori. Per uno slancio di generosità che riduce la conta
di «quelle che non ha fatto», secondo gli ammiratori. Per prolungare l’estasi di
un abbraccio, secondo un artista che - dopo essersi immaginato come cupo
cinquantenne - oggi si scopre «ammalato» di concerti. Inutile dire che il
successo è di casa, da Claudio. E stasera si replica. Grazie alla disponibilità
di biglietti per ogni settore (prezzi tra i 23 ed i 42 euro), c’è posto per
tutti quelli che vogliono. «Suonare Baglioni». Maurizio Matteotti
Il Gazzettino Treviso 24 Gen
Cresce l’attesa per il concerto dell’artista romano lunedì in un Palaverde
ormai esaurito
"Crescendo" insieme a Baglioni
Il palco allestito nel parterre e il pubblico attorno per un metaforico
abbraccio
Treviso
Con un Palaverde oramai esaurito, per entrambi i concerti, cresce l'attesa per
il ritorno a Treviso di Claudio Baglioni, il cantante romano da sempre amato non
solo dal pubblico femminile. Ritorna lunedì 26 con replica martedì sempre alle
21, in quel Palaverde, che lo ha visto protagonista tante volte (l'ultima nel
2000) nell'ambito del lungo tour (iniziato il 21 novembre da Torino e chiuderà
il 10 marzo a Firenze) con repliche, come appunto a Treviso, in ogni città. Il
nuovo spettacolo "Crescendo" sarà ricco di storia, di emozioni, di immagini e
suoni, di scene e spazi che si trasformano nel corso della performance. Così
dopo lo spettacolo più grande, cioè il tour estivo negli stadi, questo potrebbe
essere il "più bello" con il pubblico che si stringe attorno al protagonista.
Perchè le canzoni che il cinquantaduenne cantante interpreterà nel corso delle
quasi tre ore di spettacolo saranno sul palco allestito al centro del parterre
del palasport con il pubblico tutto attorno. Un palco che misurerà metri 15,20
per 12,50 con cinque pedane mobili dove si muoveranno con lui i musicisti (e
stavolta Baglioni sarà in ottima compagnia femminile) che sono: Paolo Gianolio
(direzione, chitarre e cori), Simona Cazzulani (violino e cori), Mario Guarini
(basso e contrabbasso), Federica Mazzanti (viola e cori), Stefano Melone (piano,
tastiere e cori), Adriano Molinari (batteria e percussioni), Francesca Ruffilli
(violoncello e cori), Mariella Sanvito (vilino e cori) e Pio Spiriti (violino,
tastiere, fisarmonica e cori). E ancora due sistemi computerizzati per la
gestione delle strutture, 350 metri di struttura scenografica, sistema audio a
360° completamente sospeso per una migliore acustica con 140 diffusori (140.000
watts totali), 600 Kw di potenza utilizzata per le luci con 8 strutture mobili,
350 corpi illuminanti su 4 strutture. Una produzione che non ha eguali poichè la
"carovana" del tour è composta da 9 autoarticolati da 16 metri per il trasporto
dei materiali, 18 auto per il personale, 2 gruppi elettrogeni per poter erogare
2000 Kw di energia e ben 130 persone al seguito della produzione (oltre a quelle
utilizzate il luogo) con tanto di servizio catering per i pasti giornalieri di
tutto lo staff.
Insomma un grande spettacolo con Baglioni che come sempre vuole stupire il suo
pubblico giocando la carta dell'innovazione, dell'effetto, ma anche quel
contatto con il pubblico, oramai fatto di tre generazioni, che non manca mai con
le sue canzoni d'amore, i suoi successi popolari e quelli dell'ultima
produzione. Da "raccontare" in musica ha più di trent'anni di storia musicale e
successi che hanno lasciato il segno.Michele Miriade
Brescia oggi 23 Gen.
Stasera e domani i concerti sul palco
trasformato in abitazione Casa Baglioni, 3 per 2
Al Palafiera di Brescia doppio appuntamento di 180 minuti
Claudio Baglioni in una delle precedenti date della tournée
Tre per due in casa Baglioni. Ovvero: tre ore di spettacolo per due date, oggi e
domani, della nuova tournée del cantautore. In una scenografia che trasforma i
palasport in un’abitazione nella quale - dalla cantina alla terrazza - crescono
e si concretizzano i sogni di un musicista. Si intitola appunto «Crescendo» il
tour di Claudio Baglioni che fa tappa stasera e domani, alle 21, al Palafiera di
Brescia. E ci voleva proprio un grande contenitore come la struttura in zona Eib
per accogliere tutti i fans dell’artista capitolino, che, non contento di avere
raccolto 320 mila spettatori negli otto megashow negli stadi nell’estate scorsa,
si è imbarcato in un giro dei palazzetti. Gli spettacoli bresciani sono
organizzati dal Cipiesse (via Prati 59 Rezzato, tel. 0302791881,
www.cipiesse-bs.it). I tagliandi d’ingresso costano, al botteghino, 42 euro per
il primo parterre numerato, 32 per il secondo parterre numerato, 37 per la
tribuna numerata e 23 per il parterre e la tribuna non numerati. Per lo show di
stasera sono ancora disponibili tagliandi per ogni settore tranne il primo; per
domani piena scelta per tutti gli ordini di posto. Le casse apriranno alle 19,
gli ingressi alle 20. Il tour autunnal-invernale (iniziato nel 2003, a trent’anni
esatti dal primo giro d’Italia di Claudio) non è un allestimento in versione
ridotta rispetto a quello estivo, bensì un progetto ex novo. Anche nel senso
dell’ideazione che il quasi architetto Baglioni (dovrebbe laurearsi nella
sessione di febbraio, «facendo così finalmente contenta la mamma») ha compiuto
per l’impianto scenografico: un palco, posto al centro del palazzetto, che -
grazie ad un ingegnoso sistema di pedane che si muovono in linea verticale e ad
altre trovate - si trasforma, man mano, in una cantina (luogo delle aspirazioni
di qualsiasi complesso alle prime armi), in un soggiorno con cucina (luogo del
confronto con gli amici) ed in una terrazza (luogo d’arrivo, come fu per i
Beatles del celebre «concerto sul tetto» della Apple, ma dal quale si può
ulteriormente spiccare il volo). Una casa, appunto. Per raccontare, in musica,
una storia distribuita in più di trenta capitoli. Le canzoni, cioè, che verranno
eseguite da Claudio - inserendo estratti dal nuovo «Sono io (L’uomo della storia
accanto)» e lasciando la maggior parte degli hit al gran finale - con il
supporto di nove persone: oltre al chitarrista (e direttore) Paolo Gianolio, il
bassista Mario Guarini, il batterista Adriano Molinari, il tastierista Stefano
Melone, il polistrumentista Pio Spiriti ed una sezione archi formata da Simona
Cazzulani (violino), Federica Mazzanti (viola), Francesca Ruffilli (violoncello)
e Mariella Sanvito (violino). L’infortunio occorso a Baglioni il 26 novembre a
Treviglio - quando cadde, nel finale, proprio a causa della movimentazione delle
pedane - è ormai un ricordo, pur con i segni dei 15 punti di sutura ad una
gamba. Un ricordo di tutt’altra natura è, invece, il doppio dvd uscito prima di
Natale: «Tutto in un abbraccio», con le immagini del concerto allo stadio
Olimpico di Roma che, davanti ad 80 mila spettatori, ha suggellato una carriera.
Brescia oggi 23 Gen.
Stasera e domani i concerti del cantautore romano
Week-end al Palafiera sotto il segno di
Baglioni
Tre ore di canzoni vecchie e nuove. Già venduti 6000 biglietti
L’annata live bresciana prende il via questa sera sotto il segno di Claudio
Baglioni: il popolare cantautore romano sarà protagonista nel weekend di due
spettacoli, in programma questa sera e domani (ore 21) al nuovo Palafiera, posto
nei pressi del casello autostradale di Brescia ovest. Sono oltre seimila i
biglietti già venduti per le due serate, ma la disponibilità, considerata
l’ampia capienza del nuovo polo fieristico, è ancora ampia. Ci sono biglietti
sia per questa sera (anche se il primo parterre numerato è esaurito ed in
generale è prevista un’affluenza decisamente più massiccia) che per domani, con
disponibilità in tutti i settori e sala meno affollata: i prezzi vanno da 48 a
26,50 euro. Approda quindi anche a Brescia il tour invernale partito lo scorso
novembre da Torino, progetto alternativo al trionfale tour estivo negli stadi
visto da 320 mila spettatori in otto date. L’impianto spettacolare si
preannuncia molto ricco, come la scaletta che riempirà ben tre ore di musica
pescando sia dall’ultimo album («Sono io - L’uomo della storia accanto») che tra
gli ormai innumerevoli classici di repertorio. c.a.
Brescia oggi 22 Gen.
Sono già seimila i biglietti venduti per il doppio concerto del cantautore,
domani e sabato al Palafiera
Un week-end con Baglioni
Il «menu» prevede quasi tre ore di musica, sorprese ed effetti speciali
Alla vigilia del doppio appuntamento al Palafiera con Claudio Baglioni, sono già
circa 6000 i bresciani che hanno acquistato in prevendita i biglietti per una
delle due serate fissate dal Cipiesse per domani e sabato nel nuovo polo
fieristico posto a ridosso dell’uscita del casello autostradale di Brescia
ovest. Come a dire che il weekend nella Leonessa del cantautore romano si
preannuncia fin d’ora come un trionfo. Naturalmente, considerate le dimensioni
della struttura, il posto c’è anche per i ritardatari. Per la serata di domani,
in verità, il settore più ambito e costoso, il parterre numerato, è esaurito, ma
ci sono posti sia nel secondo parterre numerato (36,50 euro) che in tribuna
numerata (42,50), e ovviamente sono disponibili anche i biglietti per i posti
non numerati al costo di 26,50 euro. Di sicuro si starà più comodi sabato, con
disponibilità in tutti e quattro i settori. L’appuntamento in entrambi i casi è
fissato alle ore 21.
Lo spettacolo che approda a Brescia rientra nel lungo tour invernale partito lo
scorso 21 novembre dal Palastampa di Torino, ora ripreso dopo una pausa
natalizia. Un tour arrivato a ridosso di quello assolutamente trionfale
dell’estate 2003 che Baglioni ha tenuto nei grandi stadi con una produzione da
grande evento: palco da 120 metri, orchestra da 33 elementi oltre al gruppo, 34
ballerini, oltre 300 performer per uno show visto da 320 mila spettatori in 8
date.
La dimensione di questi spettacoli invernali sarà necessariamente più intima e
raccolta, anche se questi aggettivi, tradotti in «baglionese», vanno
necessariamente presi con le pinze. In effetti, alla fine, il menù prevede quasi
tre ore di «musical» non certo alieno da effetti speciali e spettacolari.
«Non si tratta di una replica in tono minore nè di un riassunto dello show
estivo, ma di un progetto radicalmente nuovo, maturato parallelamente al tour
negli stadi, se non addirittura prima - ha spiegato il protagonista principale
-. Un progetto che si snoda lungo un percorso narrativo particolarmente
innovativo, pieno di sorprese e colpi di scena, nel quale convivranno musica,
ambientazione scenica e linguaggio gestuale».
Insomma, fatto salvo il recente tour teatrale per sola voce e piano, il tratto
«massimalista» sembra essere una costante nella proposta live del Baglioni degli
ultimi anni: una costante ricerca di nuove frontiere visuali da accompagnare
alla musica che il pubblico ha del resto continuato a premiare. Da ricordare
che, a tener banco nella scaletta del concerto, saranno soprattutto le canzoni
dell’ultimo album «Sono io - L’uomo della storia accanto», uscito lo scorso anno
e accolto come al solito positivamente dai fans.di Claudio Andrizzi
Baglioni: uno show di musica e luci
VENERDI’ E SABATO AL PALAFIERA FA TAPPA IL NUOVO TOUR
«Il palasport diventa una casa, e la musica racconta una storia». Con queste
parole Claudio Baglioni presenta il tour invernale, versione «ridotta» della
trionfale tournée estiva che ha visto il cantautore romano esibirsi negli stadi
italiani accompagnato da una grande orchestra e dalle coreografie di ballerini e
ginnasti. Ridotto, ma comunque maestoso, lo spettacolo che Baglioni porterà
nella nostra città venerdì 23 e sabato 24 gennaio, alle 21 al Palafiera (zona ex
Eib, casello Brescia Ovest). Il promoter Cipiesse fa sapere che sono esauriti i
biglietti del I settore numerato (a 48 {43,117}) per la serata di venerdì.
Disponibili quelli del II settore numerato (36,50 {43,117}), tribuna numerata
(42,50 {43,117}) e parterre e tribuna non numerati (26,50 {43,117}) per venerdì,
e di tutti i settori per la serata di sabato (info 030-2791881). I cancelli si
apriranno alle 20 (si suggerisce di arrivare per tempo per evitare ingorghi nel
parcheggio, che sarà illuminato per facilitare le manovre). All’interno del
Palafiera, il palco sarà montato al centro, ed avrà una struttura mobile che
permetterà alla piattaforma di alzarsi ed abbassarsi a seconda delle esigenze
dello spettacolo. Nessuna scenografia particolare, ma un impianto luci di sicuro
impatto scenico. Spazio alla musica, quindi: Baglioni sarà accompagnato da una
band di sei elementi e da quattro violiniste, ed offrirà uno spettacolo di tre
ore nel quale spazierà dai brani dell’ultimo disco «Sono Io - L’Uomo della
Storia Accanto» ai vecchi successi.
TGCom 21 gen.
Per Baglioni successo a Treviglio
Recuperato
show saltato per infortunio
Baglioni torna sul luogo dell'... incidente. Il 52enne cantautore romano ha
recuperato al Palasport di Treviglio la data del 27 novembre, show cancellato
per un infortunio rimediato la sera prima nella stessa struttura. E chi ha
tenuto duro per vedere lo show è stato premiato: Baglioni ha cantato per tre ore
consecutive, miscelando gli amarcord ai suoi più recenti percorsi musicali. E ha
colto nel segno, esaltando le migliaia di fans presenti.
Su un palco centrale che passa da scantinato ad ambientazione stile Metropolis,
Baglioni attacca con un "Yesterday" cantato con la sola chitarra acustica,
entrèe che gli permette di cominciare il viaggio in trentasette anni di
carriera. L'atmosfera entra subito nel vivo di "Avrai" e il pubblico non chiede
altro: canzone dopo canzone, la voce di Baglioni viene quasi coperta da migliaia
di fans che decantano pezzi scritti magari prima della loro nascita.
Baglioni si esalta dal vivo, non c'è dubbio. Canta, suona, balla e coordina in
prima persona i vari cambi di scena. La voce lo sorregge, il pubblico lo esalta
e la serata è di quelle giuste nonostante la location sia stata sfortunata una
volta. Lui è bravo, cura i dettagli, alti e bassi della voce sono senza subbio
calcolati in base al suo stato fisico. La platea apprezza
Il concerto scorre via che è un piacere anche se piano piano si fa largo una
sensazione. Lo show è impacchettato, quasi blindato e l'artista non lascia il
minimo spazio al dialogo con i fans: una battuta sull'incidente del 26 novembre,
un ciao indirizzato alla platea, due parole spese unicamente per Treviglio
avrebbero dato un tocco diverso alla serata. L'impressione è che lo stesso
identico show (uguale in ogni mossa e in ogni parola) possa essere visto a
Bergamo come a Pesaro, senza alcuna personalizzazione. Sauro Legramandi
L'Eco di Bergamo 20 Gen..
Baglioni a Treviglio: poster in
musica fra tecnologia e sentimento
Claudio
Baglioni ieri sera a Treviglio (foto Yuri Colleoni)
Quelli che hanno avuto pazienza e hanno aspettato fino a ieri sera sono stati
fortunati: il concerto in «Casa Baglioni» ora è più rodato.
Il 26 novembre scorso, quando il cantautore romano proprio al Palasport di
Treviglio ebbe un piccolo incidente di palco che lo costrinse ad annullare
qualche data, il tour era appena partito e la complessa «macchina» aveva ancora
bisogno di un po' d'olio. Ora lo spettacolo, tutto esaurito, ha trovato il passo
giusto e anche Baglioni sembra più in forma di quella serata conclusa al pronto
soccorso. Il concerto mette al centro del Palasport un «crescendo» di sentimenti
e tecnologia, e quel palco che si stratifica dalla cantina al tetto, dal sogno
di «Yesterday», sino alla gloria finale del concerto in terrazza, sotto le
stelle. All'inizio la scena è spoglia, ma nel giro di tre ore il palco diventa
una vera casa con tanto di ambienti e oggetti. Prima Baglioni è da solo con la
chitarra e un sogno di gloria, poi i musicisti compaiono tra bauli e cassette:
«Dagli il via» arriva al momento giusto. Mentre scorre la scaletta si sale di
piano in piano e l'arredo delle stanze si arricchisce. «Quante volte» raduna i
musicisti in tinello, pronti ad una divertente «Serenata in sol». Il concerto
scorre così, lungo un repertorio di ricordi che chiama applausi e cori, nel
tempo in cui la musica non basta più e il gioco mediale prende il sopravvento.
Il concerto parte subito in quarta con il suond ruvido e ritmato di una garage
band che suona alla luce dei neon. La musica resta al centro della scena e
racconta un'avventura lunga trentacinque anni, quella de «L'uomo della storia
accanto» che l'ultimo album descrive con passione. Lo stile del concerto è
affettuoso: una sorta di amarcord tra passato e presente, dai classici che hanno
fatto la storia della canzone agli ultimi pezzi assorti e verbosi. Stavolta però
lo spettacolo è più articolato e Baglioni è più disinvolto e disponibile, anche
a ballare sul palco con i musicisti e le ragazze del quartetto d'archi.
Al momento di «Un giorno nuovo» ci si prepara al trasloco. Un altro palco scende
dall'alto e tutti saliamo in terrazza per il finale. La scala a pioli, un
cannocchiale per scrutare il mondo e «Avrai» s'inventa un'altra magia melodica.
Il sogno diventa realtà, le ambizioni alimentate nello spazio angusto di una
cantina ora sono vero concerto. L'annuncio dello show arriva un attimo prima di
«Questo piccolo grande amore» e di un medley rubato alla gloria di un passato
d'alta classifica. «Poster» e «Strada facendo» segnano il momento clou, mentre
le emozioni del pubblico corrono a precipizio verso gli applauditissimi bis.
Stavolta è andato tutto per il meglio.
Ugo BacciL'Eco di Bergamo 19Gen..
Treviglio, torna Baglioni e fa il
tutto esaurito
Stasera il bis del concerto: venne sospeso per un infortunio del cantante
avvenuto sul palco
Palasport esaurito per Claudio Baglioni stasera in concerto al palasport di
Treviglio (inizio ore 21). Il cantautore romano recupera la data del 27 novembre
scorso che, come ricorderete, era saltata per via di un piccolo infortunio
occorso durante il primo concerto tenuto proprio in quel di Treviglio, la sera
del 26 novembre. Verso la conclusione dello show Claudio Baglioni si era
procurato un ferita al polpaccio e di conseguenza si era visto costretto ad
interrompere il concerto proprio a un passo dai bis. Accompagnato al pronto
soccorso dell'ospedale cittadino, il cantautore era stato subito medicato ma,
vista la situazione, nel giro di poche ore l'entourage dell'artista aveva deciso
di annullare diverse date della tournée appena avviata. Il tour invernale di
Baglioni è ripartito il 15 gennaio. Sul palco con Claudio ci sono: Paolo
Gianolio (direzione, chitarre e cori), Simona Cazzulani (violino e cori), Mario
Guarini (basso e contrabbasso), Federica Mozzanti (viola e cori), Stefano Melone
(piano, tastiere e cori), Adriano Molinari (batteria e percussioni), Francesca
Ruffilli (violoncello e cori), Mariella Sancito (violino e cori), Pio Spiriti
(violino, tastiere, fisarmonica e cori). La dimensione del concerto al chiuso è
decisamente «più raccolta ed essenziale, più intima anche», ma la macchina
scenica è complessa e garantisce uno spettacolo molto articolato. Come spiega lo
stesso cantautore «non è né una replica in tono minore, né un riassunto dello
show dell'estate, ma un progetto radicalmente nuovo, maturato parallelamente, se
non, addirittura, prima di quello del tour degli stadi. Progetto che si snoda
lungo un percorso narrativo estremamente innovativo, ricco di sorprese e colpi
di scena».
Claudio Baglioni da futuro architetto si è disegnato il palco. L'ha messo al
centro dei palasport e l'ha ideato come se fosse una casa, con tanto di piani
che si sovrappongono nei vari momenti dello spettacolo. All'inizio comincia da
solo, intonando «Yesterday» dei Beatles, poi viene raggiunto dai musicisti, una
sorta di garage band che si dà da fare e immagina un futuro fatto di musica.
Casa Baglioni è dunque una casa sonora, una sorta di cassa di risonanza di mille
ambizioni e di tutte le speranze che il cantautore ricorda e racconta, salendo
man mano di piano in piano sino al tetto. Lì Baglioni e la band toccano il cielo
con un dito, proprio come fecero i Fab Four negli anni Sessanta suonando sul
tetto della Apple, a pochi giorni dallo scioglimento. Il palco per dar luogo a
tale ambientazione è molto tecnologico, con tanto di pedane idrauliche che
salgono e scendono per poi sovrapporsi. Il concerto per il carattere che il
cantautore gli ha voluto dare è complesso. Ma d'altra parte da tempo Baglioni ci
ha abituati a performance che tengano conto anche della teatralità del momento
concertistico. Obiettivo pienamente centrato anche stavolta, grazie all'utilizzo
di una «macchina» spettacolare che garantisce piena suggestione.U. B.
Corriere Adriatico 17 Gen.
Pubblico delle grandi occasioni in entrambe le serate per una pioggia di
emozioni che ha coinvolto i presenti: applausi per tutti Fiorello ad Ancona,
Baglioni a Pesaro. Al termine tutti soddisfatti
Due serate di grande successo
ANCONA - Sorriso ed emozioni al centro delle Marche. Si tirano le somme del
giovedì delle stelle. Dalle risate alle note. E pubblico per trade-union.
Fiorello da una parte, Baglioni dall'altra.
Tutto esaurito per il mattatore al PalaRossini di Ancona. Strapieno per il
cantautore capitolino al Bpa Palas di Pesaro. Un percorso parallelo convergente
nella dispensa di consensi.
Boom di applausi e trionfi per i "re" dello spettacolo. E mentre l'ex codino del
karaoke elargiva gag a mitraglia nel palazzetto del capoluogo, in quel di Pesaro
si faceva razzie di cuori. Tre ore per entrambi sul "ring" delle emozioni.
E' entrato alle 21 esatte, frak nero e chitarra a tracolla. Impeccabile Baglioni.
Appena qualche neon acceso per calarsi nelle vesti, serie e canzonatorie, del
"Crescendo tour". Si parte in sordina consumando flash beck del passato. Un
accenno di "Yesterday" per battezzare il percorso degli esordi proseguiti negli
interventi sanguigni e impetuosi della virtuale cantina allestita sul palco. Una
macchina teatrale marchingegnosa quanto essenziale per raccontare, in tre
momenti fondamentali, più di trentacinque anni di palchi. Una "casa della
musica" di tre piani, composta da cantina, sala e terrazzo su cui incastonare
ben trentadue brani ed un "canzoniere" di
cinque perle: "Poster", "Amore bello", "sabato pomeriggio", "E tu come stai",
"io me ne andrei".
"Devo tornare in tv? Ma con che coraggio ci torno?" Se lo chiede a qualche
chilometro di distanza, un Rosario Fiorello con un nuovo taglio di capelli,
"alla Matrix" lo definisce. "E se mi mettono sullo spiedo come a Bonolis...". E'
un tripudio di risate e riflessioni distribuite tra macchiette e personaggi.
Ciampi ad Ancona? Macchè è sempre il travolgente intrattenitore che tra qualche
tempo si cimenterà proprio con un programma televisivo per l'ammiraglia Rai. Un
"giovedì da leoni" per le Marche. Una medaglia a due facce. Entrambi vincenti.ERIKA
BARBACELLI
Il Messaggero 16 Gen.
In settemila al Palas con il loro
piccolo grande amore
PESARO Mentre ieri sera arrivava la notizia che Eros Ramazzotti si esibirà al
Bpa Palas il prossimo 20 marzo, quasi in contemporanea terminava anche la lunga
attesa per gli oltre settemila fans di Claudio Baglioni che hanno potuto
finalmente assistere al concerto del popolare cantante. Una festa di luci, suoni
e colori durata più di tre ore che ha ripagato il pubblico dopo il mese e mezzo
di rinvio dell'atteso show a causa dell'infortunio rimediato alla fine di
novembre dal cantante durante il concerto di Treviglio. Tutti, o quasi, con in
tasca il biglietto con stampata la data del primo dicembre scorso.
E proprio dall'astronave pesarese Baglioni è ripartito ieri sera con una grande
e ritrovata energia per la seconda parte di questo "Crescendo", un tour
completamente rivisto e ridisegnato dopo uno stop di quasi un mese (l'ultima
data è stata a Cuneo il 17 dicembre). Un restyling che ha riguardato non solo la
successione dei brani, ma anche alcuni movimenti della complessa
macchina teatrale che sta dietro allo spettacolo.
E così la casa musicale del cantante romano si è arricchita di nuove situazioni
e "inquilini". Perfetta, come sempre negli show di Baglioni, l'altra macchina:
quella musicale con nove musicisti tra i quali il fedelissimo Paolo Gianolio
alla chitarra e il pesarese Stefano Melone (piano, tastiere e cori) che ieri
sera ha suonato a poco più di un chilometro da casa.
Una festa iniziata poco dopo le 21 con “Notte di note” e proseguita con una
lunga cavalcata che ha alternato i successi di ieri e di oggi del cantautore. La
tensione dell'inizio (un po' di ruggine era comprensibile dopo un mese di
sospensione), si è sciolta quasi subito dopo il primo boato del pubblico.
Applausi convinti hanno salutato un Baglioni apparso in splendida forma,
protagonista di uno spettacolo già ben oliato con pochissime cadute di tono. Del
resto una decina di giorni di prove intense aveva preceduto questa "prima". Una
settimana in una sala prove di Misano Adriatico e per tre giorni al Bpa Palas.
Gli ultimi ritocchi ancora ieri pomeriggio, poco prima del concerto con i
cancelli che si sono aperti regolarmente dopo le 19. Moltissimi i pesaresi ma
anche tanti provenienti dalla vicina Romagna e da Rimini in particolare. Chiuso
il capitolo
Baglioni, adesso già si pensa all'altro evento musicale dell'anno: il concerto
di Eros Ramazzotti, preannunciato proprio su queste pagine ed ufficializzato
solo ieri. di CLAUDIO SALVI
TG Com 15 Gen.
Baglioni, un live in "Crescendo"
Il tour riparte da Pesaro il 15-1
"Noi
no", "Questo piccolo grande amore", "Fotografie" e "Strada facendo", sono tra i
brani presenti nella scaletta del tour di Baglioni: "Crescendo", che riparte dal
Bpa Palas di Pesaro. La regia dell'allestimento del tour è curato da Baglioni
stesso, il cantautore ha anche pensato a creare dei marchingegni complicati per
la resa dello spettacolo. Il palco, apparentemente spoglio, diventa in tre ore
una vera casa, con vari ambienti e oggetti.
La tournée ha debuttato il 20 novembre scorso a Torino e doveva essere
presentato a Pesaro lo scorso 27 novembre, organizzato dalla società Anno Zero,
ma era stato rinviato a causa dell'infortunio di cui era stato vittima il
cantautore romano durante la data di Treviglio.
Accanto al musicista romano, sul palco una band composta da Paolo Gianolio
(direzione, chitarre e cori), Simona Cazzulani (violino e cori), Mario Guarini
(basso e contrabbasso), Federica Mazzanti (viola e cori), Stefano Melone (piano,
tastiere e cori), Adriano Molinari (batteria e percussioni), Francesca Ruffilli
(violoncello e cori), Mariella Sanvito (violino e cori), Pio Spiriti (violino,
tastiere, fisa e cori).
Baglioni con il suo tour racconta l'evoluzione musicale della sua carriera
attraverso tre differenti momenti realizzati su un rettangolo di 15 metri per 12
con 5 pedane mobili, due blocchi computerizzati per la gestione dei sistemi, 600
metri di strutture in alluminio, 45 motori, un sistema audio per la diffusione a
360 gradi, 140 diffusori v-dosk e 48 sub-woofer.
Corriere Romagna 15 Gen.
Baglioni in "Crescendo" a Pesaro e
poi a Bologna
PESARO - Instancabile Baglioni. Nonostante il capello sia ormai bianco e i
concerti alle spalle già centinaia, il Claudio Nazionale non lo riesci a fermare
neanche con un infortunio, quello occorsogli a novembre dello scorso anno a
Treviglio. O meglio, un incidente al piede è riuscito a tenerlo lontano dal
palcoscenico solo un mese o poco più. Giusto però per far saltare le date di
Pesaro e di Bologna che ovviamente sono quelle più "interessanti" per i
romagnoli, in quanto più facili da raggiungere.Ebbene, perfettamente guarito,
Baglioni è pronto a ricominciare proprio stasera al Bpa Palas di Pesaro (inizio
ore 21, ci sono ancora biglietti disponibili, da e26,50 per i posti non numerati
a e 48,30 per il parterre) e offrire come al solito una grande performance.Certo,
non bisogna aspettarsi lo stesso show tenuto negli stadi la scorsa estate: un
mega-spettacolo che coinvolgeva centinaia di figuranti, coristi e ballerini.
Anche la band è cambiata, si è ridotta a "soli" nove elementi. Quello che non
cambia è ovviamente la musica. Il tour si chiama "Crescendo" ed è evidentemente
proprio quello che "sente" come artista in questo periodo il cantautore romano:
la possibilità di crescere artisticamente passando dal pubblico sconfinato degli
stadi a quello più contenuto dei palas, scambiando quindi emozioni diverse, più
ravvicinate. Oddio, più volte il musicista ha dichiarato di non gradire le
esibizioni nei palazzetti dello sport, in quanto impianti dedicati a tutt'altro
che alla musica e quindi carenti in quanto ad acustica. Ma, rendendosi ben conto
che in Italia non esistono teatri da 5000 posti, quanti ne occorrono - almeno -
per accogliere i suoi fan di città in città, si è adeguato, sottolineando che a
volte deve pensare personalmente ad adattare le strutture, facendo anche
investimenti di tasca propria e a fondo perduto.Ma tant'è, Baglioni è generoso:
è forse questo quello che piace di più al suo pubblico. Il fatto che pur ricco,
bello e famoso, si sia lasciato alle spalle già da anni la classica lontananza e
intoccabilità delle rock star e sia sempre più spesso e maggiormente vicino a
chi lo ama. Anzi, si ha l'impressione che in questo andare in giro per concerti
che ormai lo impegna continuamente, il divertimento che prova gli permette di
superare anche la fatica e lo stress che - non è più un ragazzino da "Due
cavalli" - questo comporta.Lo abbiamo intravisto l'altro giorno in tv e sulle
principali agenzie di stampa, combattivo come non mai, presentarsi in Procura
della Repubblica a Roma per denunciare i pirati discografici che lo tartassano
copiando i suoi cd e ora anche il Dvd del tour estivo che è uscito taroccato ben
prima di quello originale. Per non parlare delle anticipazioni su internet da
scaricare. Ormai per Claudio non è più una questione personale contro i
truffatori che lo danneggiano: vuole organizzare un sindacato di artisti che
tuteli gli interessi della categoria, forse un po' "abbandonata" dalla
Siae.Insomma, Baglioni è in forma e lo dimostrerà questa sera a Pesaro e
dopodomani (sabato 17) al Palamalaguti di Bologna. Sarà l'ennesima occasione,
per il pubblico, di riannodare i fili della memoria che ormai attraversano
almeno un paio di generazioni e riascoltare, insieme agli ultimi successi, quei
ritornelli immortali che legano ognuno di noi ad un ricordo giovanile, piacevole
quanto romantico. Nel bene o nel male, da Baglioni non si può prescindere se si
vuole avere un panorama completo della musica italiana d'autore degli ultimi 30
anni . Buon divertimento.sa.ba.
Il Messaggero15 Gen.
Arriva finalmente a Pesaro il concerto saltato a novembre per un infortunio.
Alle tastiere Stefano Melone che giocherà in casa
Baglioni stasera al Palas, sarà un
successo in "Crescendo"
PESARO Più di un mese e mezzo di attesa - giusto il tempo trascorso
dall'infortunio che lo aveva visto protagonista nelle prime date del tour - e
questa sera (ore 21), i pesaresi potranno finalmente godersi il sospirato
concerto con Claudio Baglioni. Tre ore abbondanti di musica per una lunga
cavalcata tra i successi di sempre e le ultime produzioni del cantautore romano
in questo show dall'evocativo titolo ("Crescendo"), che nella città di Rossini
suona quasi come una sfida. Ed in effetti tutto lo spettacolo è stato rivisto e
corretto rispetto alla prima parte del tour, meglio calibrato rispetto alla sua
lunghezza e complessità scenica proprio per creare una sorta di crescendo
scenografico-musicale. Proprio da Pesaro ripartirà infatti la carovana di
"Crescendo" dopo la lunga pausa natalizia per approdare nei palazzetti di tutta
Italia fino a marzo inoltrato. Una sorpresa nella sorpresa dunque, con pezzi
nuovi inseriti, movimenti coreografici e pezzi interi di scenografia mai visti
prima d'ora. Ancora ieri le prove dello show sono andate avanti fino a tarda
sera in un Palas rigorosamente off-limits. Ce lo conferma Stefano Melone, il
musicista, arrangiatore e produttore pesarese che dall'inizio del tour fa parte
della band di musicisti che accompagna Claudio Baglioni nel concerto. «E' stato
davvero un bel tour de force. Abbiamo inserito dei pezzi nuovi e credo che
Claudio stia dando proprio in questo momento gli ultimi ritocchi alla
successione dei brani. Anche se abbiamo lavorato tantissimo ci stimo comunque
divertendo». Stefano Melone (che ha già collaborato con numerosi artisti tra i
quali ricordiamo Ivano Fossati e Fabrizio De Andrè), sarà uno dei nove musicisti
che saliranno sul palco rettangolare che ricostruirà tre ambientazioni diverse
in questa casa della musica. Dalla cantina al soggiorno, Baglioni ripercorrerà
questo viaggio della memoria dove non mancheranno le hit di sempre: "Questo
piccolo grande amore", "Poster", "Avrai", "Sabato pomeriggio", "Strada Facendo".
E poi ancora "Fotografie" fino alle più recenti "Noi no", "Dagli il via" e tante
altre. Uno spettacolo da non perdere per il quale si sono già prenotati in quasi
settemila. di CLAUDIO SALVI
Grazie alla collaborazione di Maria Grazia di "navigandoltre" per il recupero
di questi articoli
Corriere Adriatico del 14 gennaio
IL RITORNO DI CLAUDIO
PESARO - Cinque punti di sutura rimasti dall'incidente sul palco di Treviglio.
Ma la devozione e la passione di Claudio Baglioni per il suo lavoro è tanta da
trasferirla sul palco nonostante i guai fisici. Sforzi a cui non è nuovo il
cantautore romano che già da due giorni è a Pesaro per provare i nuovi ritocchi
apportati al "Crescendo tour".
Domani si accenderanno i riflettori del Bpa Palas e l'immensa struttura
metallica di tre piani al centro del parterre tornerà a vivere.
E' un ritorno. Alle scene dopo lo stop natalizio.
E nelle Marche, ormai sua "dimora" adottiva che ha visto evoluzioni e
trasformazioni dell'ultimo Baglioni: dall'intimista del teatro al "mago"
ammaliatore di folle degli stadi.
Innanzi
tutto. Come sta?
"Ancora in via di ripresa. La gamba è ancora un po' malconcia ma in
miglioramento per fortuna niente di preoccupante. Certo che se ero una squadra
di calcio, con tutti questi punti.".
Dopo le feste ed il riposo si riparte da Pesaro. Ci sono cambiamenti nello show?
"E' stato un po' corretto l'assetto scenico, il palco girato di novanta gradi e
il mixer avvicinato. Mi piaceva che ci fosse l'effetto a vista dei tecnici,
addetti alla sicurezza e di tutti coloro che lavorano al tour. Persone che, tra
l'altro, diventano anche protagonisti della scena con gag e quant'altro".
E musicalmente?
"La scaletta è cambiata parzialmente in alcuni aspetti e cambierà fino alla fine
del tour sia per una dinamica interna che per creare novità a chi assiste più di
una volta al concerto".
Cosa ha inserito?
"Ci sono due brani che da anni ho voglia di eseguire dal
vivo con il gruppo e che invece ho sempre fatto da solo: "Signora delle ore
scure" e "Pace".
L'inizio è sempre affidato a Yesterday?
"E' probabile perché è un po' il simbolo di questa epoca, di questi ultimi
trentacinque anni. Era un pezzo che suonavo da ragazzino con il gruppo. E
proprio perché iniziamo con un
flash-beck in questa cantina penso sia piacevole ricordarlo".
Addentriamoci nei meandri del "Crescendo tour". Come è nato il progetto dalla
"casa della musica"?
"Dopo il concertone di quest'estate siamo dovuti tornare a spazi di dimensioni
inferiori. Un modo per riportare al centro la musica ed il racconto. Un racconto
fatto attraverso i luoghi e quindi far vedere come la musica possa "quadrare"
con "una casa": che si comincia a progettare e mattone dopo mattone la si
edifica fino ad arrivare al tetto e prendere il volo, realizzare il sogno del
successo".
Una "costruzione" reale e come tale si legge dal basso verso l'alto... "Ho
pensato proprio ad una macchina teatrale che potesse svilupparsi in verticale
con una sovrapposizione di palchi uno sull'altro e che dava un'idea
architettonica della musica così vicina al senso della
composizione e della costruzione..."
Un'idea da architetto della musica... Tanto per ricordarci della sua imminente
laurea.
"Spero, visto che è stata spostata a febbraio. Pensa che ho anche i libri dietro
così nei ritagli di tempo...(sorride, ndr)".
Ed ecco allora i tre ambienti della dimora-Baglioni: cantina, soggiorno e
terrazzo.
"Sì, anche per far capire che gli spazi suggestionano la musica.
Nella cantina è più sanguigna, quella degli esordi, nella casa è più calda, più
matura, sul tetto è più suggestiva, diciamo... delle stelle. E l'ultima parte è
il vero e proprio concerto. Un live di tre ore dando le indicazioni di ciò che
un musicista può vivere nell' animo durante una carriera".
Una carriera lunga più di 35 anni. Qual è la canzone ha cantato più volte?
"Tre o quattro che ci sono state da sempre "Questo piccolo grande amore", per
una questione di tempo, ma anche "Strada facendo", "La vita è adesso" e poi non
potrei non cantare "Mille giorni di te e di me" forse la più >>famosa delle
ultime".
E invece qual è la domanda più ricorrente che si è sentito porgere?
"Forse: la canzone a cui sono più affezionato... Ed anche la risposta è.
ricorrente: le canzoni sono come i figli ed è impossibile dire a quale si è più
affezionati...".
Intanto, già da ieri, il cantautore è in città per iniziare le prove al Bpa
Palas questa mattina.
ERIKA BARBACELLI
Da Reginella ML
Il resto del Carlino Macerata 14 Gen.
Il divo Baglioni non ha rivali se non
il figlio
Pesaro - Da cantore tutto zucchero e miele, che stornellava per le belle ragazze
del Prenestino, all'artista sofisticato che riempie stadi e palasport. Romantico
da far venire i brividi, ma duro e irremovibile quando dice la sua, Claudio
Baglioni, che riprende il tour domani sera dal Bpa
Palas di Pesaro dopo una caduta dal palco ("la gamba sta così così, ma non ho
intenzione di fermarmi"), è arrivato, strada facendo, a quota 52.
Cinquantadue anni, più della metà passati a cavalcare l'onda del successo, prima
nei panni scuri e il volto emaciato, da "Agonia", poi in quelli raffinati del
cantautore maturo. Eppure Baglioni è sempre Baglioni. Rimane l 'artista italiano
misterioso e affascinante.
Non le riesce proprio di "stare dentro", o non allinearsi ai colleghi è un
voluto strumento di seduzione?
"No, per carità. Nessun atteggiamento premeditato - sorride Claudio Baglioni -
piuttosto direi che lo 'stare fuori' faccia parte della mia storia. Non sono mai
appartenuto a una schiera, a una parrocchia. Non mi piace avere addosso
un'etichetta e questo mi ha portato anche tanti
svantaggi".
Non sembra un emarginato...
"Però mi sono attirato tante di quelle antipatie, a destra e a manca,
semplicemente perché quando voglio esprimere le mie opinioni lo faccio e basta.
Senza schierarmi".
È così anche con la politica?
"Questo è un terreno in cui è più difficile muoversi. E oggi è imbarazzante far
combaciare le proprie idee con quelle di chi, per primo, non sa da che parte
stare. Non mi ci ritrovo proprio in questa continua competizione sempre al
limite della rissa".
Che cosa fa quando non è sul palcoscenico? Che cosa legge, che musica ascolta?
"Non ho veri e propri hobby. Mi manca il tempo per coltivarli. Così, per la
stessa ragione, non ascolto tanta musica e non sono più un lettore vorace come
una volta. Oggi mi ritrovo a leggere tutto ciò che mi capita sotto gli occhi,
anche se nel cuore mi è rimasto Moby Dick, che è un po' il libro della vita, una
sorta di Bibbia laica".
E prima di un concerto?
"Arrivo sempre con largo anticipo nei palasport. Mi piace fare le cose con
calma, provare con i musicisti, salutare gli amici. E poi telefonare a mio
figlio: è l'unico gesto, forse un po' scaramantico, che ripeto ogni volta".
Sta parlando di suo figlio Giovanni che, in futuro, potrebbe rubarle la scena?
"È possibile, anche se Giovanni non diventerà mai un cantante: è un musicista,
ha studiato chitarra classica, ha suonato in un gruppo di heavy metal. Ed è
sempre più bravo. Spero solo che non abbandoni mai la musica. Poi il suo ruolo
lo sceglierà lui".
Lei è in lizza per il Premio alla carriera che verrà assegnato a Sanremo,
insieme a Vasco, Renato Zero e Ramazzotti. Se lo sente già cucito addosso?
"C'è una consuetudine tutta italiana, per cui un premio lo prendi se vai a
ritirarlo. E io, nei giorni del Festival, sarò impegnato in un concerto dietro
l'altro. Però, chissà, in fondo il diavolo è sempre alla porta...".di Nicoletta
Giorgetti
La Provincia di Sondrio 14 Gen.
Il tour «Crescendo» dell’artista
romano toccherà Cantù il 29 gennaio
Baglioni verso il «tutto esaurito»
Ancora pochi tagliandi disponibili per lo show al PalaOregon
Claudio Baglioni Il cantautore in uno degli appuntamenti comaschi
Enrico Romanò I n medio stat virtus», è il motto che ha ispirato Claudio
Baglioni per il suo ennesimo tour. Dopo aver saggiato il minimalismo dei teatri
con «Incanto 2002» e la grandiosità degli stadi con il tour 2003, il cantautore
romano è tornato alla dimensione dei palasport. Il 29 gennaio Baglioni sarà al
PalaOregon di Cucciago, tappa numero 21 di una tournèe che, iniziata a Torino il
21 novembre scorso, terminerà a Firenze il prossimo 9 marzo. Si chiama
«Crescendo» la sua lunga cavalcata su e giù per la penisola: un termine che, da
appassionato di calembour qual è, Baglioni ha scelto da un lato strizzando
l’occhio all’indicazione dinamica musicale, e dall’altro significando la propria
evoluzione come uomo e come artista. Non c’è un nuovo album da promuovere
(l’ultimo, Sono io , è già stato «consumato» durante il Tour 2003). Ma ai fan
che temono di trovarsi davanti a una minestra riscaldata, Baglioni risponde:
«Questo nuovo tour non sarà né una replica, né un’edizione tascabile dei
concerti degli stadi. Sarà un nuovo spettacolo. Nuovo nella forma, nuovo nei
contenuti. Nuove canzoni, nuovi arrangiamenti, nuovi musicisti, nuove scene,
nuove storie, nuove atmosfere. Non per un cambiare fine a se stesso, ma per la
voglia di raccontare la storia di un’evoluzione, di una crescita, di una
maturazione». A Cucciago si va verso il tutto esaurito, anche se qualche posto
libero ancora lo si trova. I prezzi (comprensivi di prevendita) oscillano fra i
26,50 euro delle gradinate ai 48,30 euro delle poltrone nel parterre, passando
per il 42,50 euro delle tribune numerate. Informazioni allo: 031-242176. Sarà un
Baglioni in gran forma, quello che arriverà a Cucciago. Ormai il suo «infortunio
sul lavoro» è del tutto superato. Il 26 novembre al divo Claudio era toccata
l’onta di un piccolo patatrac nella prima data di Treviglio. L’incidente era
capitato durante l’esecuzione di Io sono qui , quasi a fine concerto. Baglioni
era scivolato (per altro senza smettere di cantare) riportando una ferita alla
gamba destra medicata poi con quindici punti di sutura. Pochi giorni di riposo,
qualche data spostata più in là, e poi di nuovo in pista.
Il Messaggero 14 Gen.
La titolare della “V strada” curerà i
balletti del tour “Crescendo”
Cristina Tisato coreografa di Baglioni
Sarà la ballerina e coreografa civitavecchiese Maria Cristina Tisato a “guidare”
passi e movimenti di Claudio Baglioni nel prossimo tour “Crescendo” che partirà
domani da Pesaro, farà tappa a Bologna la prossima settimana e poi toccherà le
principali città italiane.
La Tisato, titolare dello Studio danza “Quinta strada” in via Leopoli 20 è stata
infatti ricontattata alcuni giorni fa dalla produzione del cantante romano dopo
il successo del concerto della scorsa estate allo stadio Olimpico. Cocerto di
cui l’insegnante di danza civitavecchiese aveva curato le coreografie insieme a
Luca Tomassini. Oltre a Maria Cristina che, proprio ieri pomeriggio ha iniziato
le prove per curare le coreografie ed i movimenti del cantautore di “Questo
piccolo grande amore” prenderanno parte del tour 2004 di Baglioni anche altre
ballerine locali, allieve della scuola “Quinta strada”.
Si tratta di Elisabetta Di Leo, Alessandra Cardo, Veruska Ricci e Talia Maganesi.
Cri.Ga.
Il Messaggero 14 Gen.
Il cantautore romano domani sera al Bpa Palas:
«Tre ore di concerto in cui riproporrò
la mia storia dagli inizi ad oggi»
Baglioni si racconta dalla cantina al palco ipertecnologico
PESARO Mentre l'astronave si prepara a ricevere l'onda d'urto degli oltre
settemila che assisteranno domani sera allo show dell'anno, il protagonista
dell'atteso concerto è da ieri a Pesaro per dare gli ultimi ritocchi al suo
nuovo spettacolo. Quella di Claudio Baglioni a Pesaro sarà infatti la prima data
del tour "Crescendo" dopo la pausa delle festività natalizie. Un lungo stop che
ha portato modifiche alla macchina teatrale e al repertorio e che sono state
ultimate proprio in questi ultimi giorni. Tre giorni di prove intense in una
sala di Misano Adriatico e da ieri al Bpa Palas tenuto rigorosamente blindato ai
curiosi. La scorsa settimana invece parti nuove di palco erano state allestite
nel vecchio palazzetto di viale dei Partigiani. Ma ora tutto è pronto (o quasi),
per questa nuova ripresa del tour che porterà il cantautore romano in giro per i
palazzetti di mezza Italia fino a marzo inoltrato.
L'incidente di dicembre, che ha costretto Baglioni al rinvio di alcune date fra
cui quella pesarese, sembra aver dato nuova energia a questo ammirato
cinquantrenne con una laurea alle porte (in architettura). Un artista amatissimo
che sta conoscendo un'altra stagione di successi dopo il disco "Sono io l'uomo
della storia accanto", il mega tour estivo e le apparizioni televisive. Con
"Crescendo" Baglioni mette in archivio un'altra fortunata esperienza, nonostante
i dieci punti di sutura alla gamba rimediati nella brutta caduta dal palco a
Treviglio.
Come va dopo l’incidente?
«Adesso decisamente meglio ma all'inizio è stata dura. Nella sventura poi è nata
anche una battuta. Siccome tutto lo spettacolo è imperniato nella costruzione di
una sorta di casa musicale, qualcuno ha detto: "è proprio vero che la maggior
parte degli incidenti avvengono in casa"».
Ha dovuto rinunciare a un po’ della sua ormai proverbiale mobilità sul palco?
«Per dieci giorni sì ma ora è tutto a posto. E poi quando salgo sopra un palco
dimentico tutto e non posso fare a meno di muovermi: è l'adrenalina, l'amore per
questo lavoro e per il pubblico».
A proposito di spettacoli dal vivo: lei alterna tour acustici (solo con il
suo piano) a spettacoli ipertecnologici. Non pensa che questi ultimi penalizzino
un po’ la musica?
«Sono proposte molte diverse tra loro: specialmente quello di questa estate che
era una sorta di "mostro" con tantissime persone coinvolte. Secondo me sono
anche gli spazi che richiedono un determinato contenuto. Più lo spazio è grande
(ad esempio gli stadi), più va colmato con l'idea che altre discipline possano
mettersi insieme. Nei posti più piccoli come i teatri, lo spazio diventa esso
stesso uno strumento e quindi basta anche solo un piano».
E lo spettacolo che vedremo a Pesaro?
«Anche questo concerto ha una macchina teatrale piuttosto complessa,
tecnologicamente avanzata. L'idea però è anche quella di nasconderla a vantaggio
di un racconto di 37 anni di musica e di quello che è successo in tutto questo
tempo: dalla cantina allo spettacolo finale di oggi. Tutto sarà a 360 gradi ed
io sarò impegnato su quattro fronti il che non è esattamente uno scherzo».
In tutta questa storia musicale, al di là del successo commerciale, qual è
stato il periodo artistico più fecondo?
«Gli inizi della carriera, i primi anni Settanta e l'arrivo del successo. E
poi altri momenti che coincidevano quasi sempre con dei cambiamenti come quando
ho registrato "Strada facendo" e negli anni Ottanta "Oltre"».
Inizio del tour estivo ad Ancona, a Pesaro dopo due anni, a Urbino dopo uno.
C’è un rapporto speciale con le Marche?
«Direi che è stato abbastanza casuale. Ma c'è stato un battesimo lontano
alla fine degli anni Sessanta e poi nel '70 e '71 proprio a Sirolo dove venivo
spesso d'estate e dove con alcune persone condividevo la passione per la
musica».
Inizierà anche a Pesaro il suo show con Yesterday, una sorta di ritorno alla
memoria?
«Ancora non lo so, abbiamo ritoccato la scaletta proprio in questi giorni. Certo
Yesterday rappresenta gli inizi e credo che la proporremo senz'altro».
Come mai l’avete modificata?
«Perché per uno show che sta via così tanto tempo, è giusto che ogni
spettacolo non sia mai uguale all'altro. E poi per evitare il rischio di
ripeterci e dunque di annoiarci».
Sarà una lunga cavalcata con i suoi successi?
«Certamente. Oltre tre ore di musica dove sarà riproposto un lungo percorso
musicale: gli inizi, il durante e l'oggi».
Qualche sorpresa?
«Ma è un po' tutto lo show che cercherà di coinvolgere il pubblico. Sul
palco ad un certo punto saliranno addetti alla sicurezza, tecnici. Insomma la
gente vedrà questa grande famiglia itinerante insieme sul palco. A proposito, ci
sarà anche un vostro concittadino: Stefano Melone alle tastiere»
di CLAUDIO SALVI .
Il Messaggero 13 Gen
Giovedì sera a Pesaro il concerto che era slittato a causa di un infortunio.
Si
annuncia un successo Baglioni al Palas, già venduti ottomila biglietti
PESARO Un successo annunciato. Quello di giovedì sera con Claudio Baglioni sarà
uno spettacolo dai grandi numeri, e non solo per le migliaia di watt erogati
dall'impianto audio o dalle centinaia di fari robotizzati, ma anche per i
biglietti già staccati dalle prevendite (sembra più di 8mila).
Insomma questo rinvio dopo l'incidente di inizio tour a Treviglio sembra aver
portato bene al cantautore romano che raccoglierà al Bpa Palas il pubblico dei
grandi eventi. Intanto ancora ieri il cantante era impegnato in sala prove
assieme ai suoi musicisti per inserire nuovi pezzi e arrangiamenti nella
scaletta della serata (oltre tre ore di musica), con una lunga cavalcata tra i
successi di ieri e dell'ultimo album. Impegnatissimo nelle prove anche il
pianista e tastierista Stefano Melone che nel concerto del Palas giocherà
praticamente in casa. Il musicista (che ha già suonato con molti grandi della
canzone d'autore italiana come Ivano Fosati e Fabrizio De Andrè), è nato e
risiede a Pesaro ed è da poco entrato nell'organico del musicista romano.
Assieme a lui ci saranno: Paolo Gianolio (direzione, chitarre e cori), Simona
Cazzulani (violino e cori), Mario Guarini (basso e contrabbasso), Federica
Mazzanti (viola e cori), Adriano Molinari (batteria e percussioni), Francesca
Ruffilli (violoncello e cori), Mariella Sanvito (violino e cori), Pio Spiriti
(violino, tastiere, fisa e cori). L'allestimento mostra l'artista nell'inedita
veste di regista, alla vigilia della laurea in architettura. Sono suoi anche i
complicati e divertenti marchingegni che lo reggono. Il palco, apparentemente
spoglio quando lo spettacolo inizia, diventerà in tre ore una vera casa, con
vari ambienti e oggetti. "L'uomo della storia accanto" ha deciso di raccontare
l'evoluzione del cantante Baglioni attraverso tre differenti momenti realizzati
su un palco rettangolare. Tre luoghi distinti per gustare gli storici brani
dell'amato artista - da "Noi no" a "Questo piccolo grande amore", da "Poster" a
"Strada facendo"- che ripercorrono le tappe fondamentali della vita del
cantautore in scena tra pedane che si alzano fino al soffitto e scendono fino a
terra, luci e tastiere che arrivano "dal cielo" mentre cambiano scene ed
atmosfere. di CLAUDIO SALVI
Il Messaggero 13 Gen
PESARO Il complesso palco che
ospiterà Baglioni e tutto il ...
Il complesso palco che ospiterà Baglioni e tutto il suo gruppo (nove elementi),
è stato quasi del tutto ultimato. Dopo il pre-assemblaggio di alcune parti della
struttura - avvenuto nei giorni scorsi all'interno del vecchio Palas - ora tutte
le attrezzature sono state posizionate al centro del Bpa Palas. Questo per
consentire a tutto il pubblico di godersi al meglio il concerto da qualsiasi
direzione. Acustica e allestimento scenico sono stati concepiti infatti per dare
una visione a 360 gradi dello show del cantautore romano e per regalare emozioni
anche a quelli che si troveranno nella parte più alta delle tribune. Una grande
festa di luci e suoni i cui numeri sono da capogiro: palco di 15 metri per 12
con 5 pedane mobili, due blocchi computerizzati per la gestione dei sistemi, 600
metri di strutture in alluminio, 45 motori, un sistema audio per la diffusione a
360 gradi, 140 diffusori V-dosk e 48 sub-woofer. "Crescendo" è un progetto di
Claudio Baglioni con Pino Chiodo, Guido Tognetti, Mario Zumpano e Claudia
Pacchiotti.
Lo spettacolo avrà inizio alle ore 21, i cancelli apriranno alle ore 19.
Biglietti sono ancora disponibili e sono in vendita presso la biglietteria del
Palas dalle 15 del giorno del concerto o a Loto entarteinment di via Milano
(0721-259024). Info 071 2901224 (10.30 -12.30 /15.30 - 19.30).
Leggo 12 gen.
Baglioni raddoppia
TREVISO - Buone notizie per i fans di Claudio Baglioni (nella foto), “costretto"
a raddoppiare il suo concerto previsto per lunedì 26 al Palaverde di Villorba
(Treviso). Se siete tra quelli che sono rimasti senza biglietto, non disperate.
Davanti al successo di vendita e al prevedibile sold out, martedì 27 Baglioni
replica: stessa ora, stessa location, stessa serata di emozioni. Il Palaverde
sarà diviso in quattro settori con il palco al centro della platea. I prezzi
(compresi i diritti di prevendita) sono di 48,30 euro e 42,50 euro per il
parterre numerato, 36,80 euro per il primo anello e 26,50 euro per il secondo
anello non numerato. Prevendite abituali. (Si.Ga.)
Messaggero (Pesaro) 9 Gen
PESARO I tappeti
armonici che colorano le canzoni nei concerti di Claudio Baglioni escono
per buona parte dalle mani di un musicista pesarese. Si tratta del pianista e
tastierista Stefano Melone che sta accompagnando dai primi di dicembre il
cantautore romano nella lunga tournèe italiana dal titolo "Crescendo". A far
parte dello show di Baglioni il talentuoso musicista e arrangiatore - nato e
formatosi musicalmente a Pesaro - è stato chiamato poco prima della partenza
dell'ultimo tour nei palazzetti dello sport. Nonostante il breve tempo a
disposizione per preparare il vasto repertorio di canzoni della tournèe (ogni
concerto dura mediamente tre ore), la bravura e la lunga esperienza hanno
permesso al musicista pesarese di entrare subito in sintonia nel complesso
spettacolo di Baglioni tanto da diventare uno dei musicisti più importanti dello
spettacolo.
E' lo stesso cantautore a descriverne le doti. «In "Crescendo" - dice Baglioni -
c'è un gruppo di giovani e preparati professionisti. Nove coinquilini ricchi
della musica del mondo e della voglia di soffiare dentro queste canzoni un'anima
nuova: la loro. Il risultato è davvero sorprendente ed è anche grazie a loro che
"Crescendo" sta incontrando grande successo. In pochissimo tempo hanno imparato
a padroneggiare un repertorio vastissimo e come sa bene chiunque abbia
collaborato con me, tutt'altro che facile, ma hanno saputo viverlo e arricchirlo
con energia, entusiasmo, vitalità. Grazie allora ad un grande amante degli
intarsi in ebano e avorio come Stefano Melone (piano, tastiere e cori)». Nella
sua sintetica descrizione di Melone, Baglioni ha colto l'essenza del musicista
pesarese: grande talento, calibrata ricerca delle armonie e abilissimo
cesellatore di suoni: insomma un vero artigiano della tastiera. Durante il
concerto il pianista, che è circondato da tastiere e sintetizzatori (tutti
strumenti personali), rinforzerà anche la linea delle seconde voci, quelle che
le linguaggio internazionale vengono definite "background vocals".
A Pesaro Stefano Melone giocherà in casa nell'atteso concerto che Baglioni terrà
il 15 gennaio al Bpa Palas. A vederlo all'opera ci saranno sicuramente i tanti
amici musicisti pesaresi ma anche e soprattutto gli altri talentuosi fratelli:
Antonella (già corista di Fabrizio De Andrè ed Eros Ramazzotti) e Roberto (bassista
di Edoardo Bennato, Cristiano De Andrè).
(Il Mattino 27 Dic.)Baglioni,
concerto raddoppiato al Palamaggiò
Claudio Baglioni raddoppia: visto l’andamento della prevendita, la Veragency ha infatti aggiunto al concerto del 2 febbraio al Palalamaggiò di Caserta una seconda data, il giorno dopo. Tre gli ordini di posti: parterre numerato in vendita a 48.30 euro, tribuna numerata a 42.50, tribuna non numerata a 26.50. Come sua tradizione, Baglioni promette per questo «Tour Crescendo» innovazioni tecnologiche usate per puntellare e rinnovare il suo canzoniere di hit, oltre che prove aperte per gli iscritti al Clab, il suo fans club: appuntamento il 2 e 3 febbraio alle 17.30 al Palamaggiò, muniti di tessera del Clab, documento d’identità e biglietto per lo show.
(Il Tirreno 14 Dic)
Baglioni, la musica nel cuore
Un tour di note e di emozioni: domani e' a Montecatini
Arezzo- Un palco
di 15 metri per 12, al centro del palasport: cinquepedane mobili, oltre 600
metri di struttura in alluminio e 350 di struttura scenografata. E' il "colpo
d'occhio" di " Crescendo Tour", l'appuntamento di Claudio Baglioni col pubblico:
ieri sera al palasport di Arezzo, domani (ore 21) a quello di Montecatini terme.
E dire che, nei piani del cantautore romano, questo tour iniziato il 21 Novembre
doveva essere, come dire, " piu' casalingo", rispetto a quello dell'estate,
negli stadi. Sono cambiati i musicisti, ma il fedele paolo Gianolio ( chitarra e
cori) e' sempre sul ponte di comando. Si sa, Baglioni quando si muove, stupisce
sempre e comunque: fan e critici. I primi sempre piu' trasportati dalle sue
note, gli altri che debbono per forza ammettere che i canoni e i dogmi dello
spettacolo sono assicurati.
Piu' di tre ore di musica sulle corde tese delle emozioni perche' quelle note
richiamano pace e amore, bene e progetti di ognuno. E anche persone care che
sono volate via e ci hanno lasciati un po' piu' soli.
"Racconto 35 anni, anni di musica, della mia musica- spiega Baglioni
nell'intervista che ha concesso al Tirreno-. Un viaggio in 35 canzoni di un
ragazzo partito da una cantina. Poi avuto l'opportunita' di crescere per offrire
alla gente le sue emozioni e le sue storie. E' la crescita della vicenda umana e
professionale personale, ma anche di ciascuno".
Gia', e' il tema conduttore dei concerti come dice il titolo del tour.
"Non e' una replica ne' un'edizione tascabile dei concerti negli stadi. E' la
voglia di stare accanto al mio pubblico. Il misurarsi con esso, l'emozione di
salire sul palco e far felice uno, cento, mille persone li per te".
E' questa una della cose che ti fa felice, e' il tuo Crescendo?
" Si. Anche. Una piccola idea che si muove e prende forma, un giocattolino
magari dimenticato nel tempo. Ma sono felice anche specchiandomi negli occhi di
un bambino".
Invece quello che ti da piu' fastidio?
"La mancanza di rispetto, la noncuranza verso i problemi e le necessita' degli
altri".
Insomma, il bisogno e la voglia di musica ti hanno spinto in questo nuovo
viaggio. Incidenti sul palco a perte (a Treviglio ha abbandonato sul finale,
inciampando e' caduto e all'ospedale gli hanno dato 15 punti di sutura a una
gamba) sta andando bene.
" Va benissimo. Di quell'incidente in pratica non accuso piu' nulla" .
Sei di nuovo in Toscana, tra le regioni a cui riservi piu' attenzione. Lombardia
a parte, qui da noi hai tre appuntamenti: oltre ai due di questi giorni quello
finale del tour, il 9 Marzo al palasport di Firenze. E' un rapporto particolare,
il tuo, con la Toscana?
" In effetti mi accorgo di avere un feeling speciale con la vostra terra. E'
anche antico nel senso che ho avuto mlte collaborazioni con musicisti toscani,
in special modo fiorentini. Ho composto anche dei dischi in Toscana."
Eccoci a "Crescendo Tour": un'altra tappa della tua carriera, a 5 mesi da quel
colossal estivo.
"Il tour estivo e' stato opulento tant'e' che abbiamo realizzato un Dvd per non
dimenticarlo. Ma negli ultimi anni ho scoperto che il live come momento di
insieme con la gente: come dico in una canzone dell'ultimo album "fianco a
fianco". Questo tour ha nuovi momenti, si sviluppa in verticale, secondo il
concetto del "crescendo" in termini musicali, quando l'orchestra e' chiamata dal
direttore alla sua massima espressione."
Una crescita anche in questo senso
" Si un'evoluzione e un racconto attraverso immagini e note di storie , di
persone, di incontri importanti in questa mia stagione musicale."
A proposito: e' piu' facile fare musica per i giovani di ieri o per quelli di
oggi?
"Mah, vedi: non e' facile o se vuoi meno difficile oggi rispetto a ieri. O
viceversa. E' soltanto questione che e' cambiato, e di molto, l'approccio. Oggi
si ascolta la musica in maniera piu' attenta e il mercato si e' impoverito.
Senza ombra di dubbio. Insomma, la musica sta vivendo, a proposito di stagioni,
il suo autunno, il suo autunno che non e' detto che debba per forza di cose
sfociare in un inverno. Ecco: forse questo momento e' piu' genuino rispetto ad
altri."
Quel progetto di una citta' della musica lo culli tutt'ora? Magari non in una
citta', ma lontano dai centri convulsi. Fattorie, ville localita' di cui la
Toscana abbonda potrebbero essere rivalutate in questo modo….
" Puo' essere una bella idea spostarsi dalle citta' verso la campagna. Questo e'
un po' il cuore della tesi che ho preparato per la laurea in architettura (forse
a febbraio la discussione, ndr) che parla proprio del recupero urbanistico di
entita' di questo genere." di Paolo Falconi
(Gazzettino 14 Dic.)
Baglioni «costretto» a raddoppiare
Treviso
Una buona notizia per i fans di Claudio Baglioni rimasti senza biglietto per il
concerto in programma al Palaverde di Villorba, lunedì 26 gennaio 2004. Il
cantante romano replica.
L'organizzazione, che fa capo all'Azalea Promotions, visto il successo della
vendita dei biglietti (tutti posti a sedere) per il primo dei concerti previsti
(era rimasto solo qualche posto ancora disponibile), ha messo in cantiere la
replica del concerto per la serata di martedì 27 gennaio alle 21. Un doppio
appuntamento anche stavolta a Treviso, come era nelle previsioni, e come sta
accadendo in altre città.
Naturalmente anche per la replica del 27 il Palaverde sarà diviso in quattro
settori con il palco al centro della platea. I prezzi (compresi i diritti di
prevendita) sono di euro 48,30 per il parterre numerato A, euro 42,50 per il
parterre numerato B, euro 36,80 per il primo anello numerato delle tribune e
26,50 euro per il secondo anello non numerato.
L'elenco completo delle prevendite per il concerto del 27 verrà reso noto dagli
organizzatori anche se non dovrebbe essere diverso dalle prevendite del concerto
del 26. Michele Miriade
(La Nazione 13 Dic.)
Baglioni
"Le Canzoni sono come pietre"
"La musica resiste al tempo: sogno di scrivere melodie anche per altri"
Firenze- L'uomo della storia accanto e' tornato in teatro: Dopo i maestosi
concerti negli stadi, il nuovo passo e' in Crescendo. Claudio baglioni: una
vita, mille storie. Un miliardo di parole e musica.
Cosa succede crescendo?
< Questa estate c'era la voglia di fare uno spettacolo piu' grande. Ma credo che
non succedera' piu'…era talmente complicato: resta un Dvd >
E nella vita?
< Essere cresciuto in questo mondo e' un miracolo per me che ero partito senza
il sacro fuoco. Dopo tanti anni provo ancora un'autentica febbre per questo
mestiere. Tante storie sono cresciute con me. Crescendo in mezzo alla scena lo
spettatore vede crescere la casa dell'artista, dalla cantina fino al tetto, dal
quale si spicca il volo per il giorno del concerto.>
Dove ci porta questo viaggio infinito?
< Ma, non so se ci sia una destinazione. Si dice che sia piu' importante il
viaggio della meta>
Che vuol dire felicita'?
< Il rapporto che si crea tra il desiderio di qualcosa e il momento in cui si ha
la percezione di averla tra le mani. E' molto breve. Io sul palco sono felice:
ci salgo con la frequenza e ostinazione, in lunghi concerti, perche' e' bello
prolungare la felicita'>
Trent'anni di interviste. Ci sara' qualcosa che non sopporta piu' che le vengoa
chiesto. O qualcosa che non le hanno mai chiesto e vorrebbe raccontare….
< Ho sempre pensato che questo mestiere non si dovrebbe fare per piu' di
quindici anni, proprio perche' alla fine si rischia di non avere piu' niente di
nuovo da dire. Allora a me stesso chiederei "perche' va avanti ancora?" Sono
sicuro della risposta: e' l'aspetto imponderabile della passione. Io ho speso
molto piu' per i miei concerti che per le cose della vita. Nel mio lavoro sono
un giocatore d'azzardo>
E la domanda di cui e' stufo?
< I progetti per il futuro: anche perche' ormai io navigo a vista. Ho tre sogni.
>
Tipo?
< Non ho mai scritto canzoni per altri, tranne all'inizio per Mia Martini. Ora
mi piacerebbe scrivere canzoni che io non cantero' mai. >
Cos'e' una canzone?
< Una forma d'espressione piccola e breve, a volte modesta, con un curioso
privilegio. Rsistono al tempo, come pietre dure.>
L'emozione piu' grande
< Passare da sconosciuto a persona nota. >
Il dolore fa crescere?
< Penso di si. C'e' sempre dolore. Fa parte della nostra esistenza. E se lo si
supera abbiamo maggiore considerazione di noi stessi. >
Baglioni visto da Baglioni: un autoritratto in tre parole.
< Uno che quando canta vive. >
E in musica?
< Una suite. Con varie parti. Una piccola sinfonia.>
Si e' mai sentito in competizione?
< Si spesso. La nostra societa' si basa molto su una competizione anche non
agonistica, cioe' che non guarda al merito. E' una competizione dopata.
Bisognerebbe imparare a sorridere delle sconfitte. E finire la gara con un
abbraccio. Come i pugili sul ring.>
S'e' mai sentito inferiore?
< Spesso. Soprattutto in soggezione per chi lavora con le parole: poeti
scrittori giornalisti. La musica nasce dentro da sola. Le parole mi fanno
dannare.>
La prima volta su un palco.
< Preistorica, a sei anni. Mi facevo pagare tra i tavoli di un'osteria con la
Casetta in canada'.>
L'amore?
< Il motore di tutto. La forza per le imprese eroiche.>
Il suo maestro di vita, se c'e'.
< Tutti quelli che ho incontrato mi hanno lasciato un segno. Mio padre, che ogni
giorno scopro. Tante persone oneste: un valore davanti al quale mi inchino.>
Il Natale?
< Soffro di epidemia da stress. Ma poi mi nascondo nell'angolino del Natale di
tanti anni fa e che oggi mi piace rifesteggiare per ascoltare le parole piu'
intime. E' un appuntamento fisso. Se non ci fosse piu', ci mancherebbe.>
(L'adige 12 Dicembre)
Il concerto Baglioni, un bis senza
cali di energia
Secondo show, nuovo centro ma il pubblico è diminuito
«Bello, però pareva disco»
In tremila ieri al palasport: stessa scaletta ma con Claudio niente è scontato o
ripetitivo
TRENTO - Stessa scaletta, certo, ma anche stessa intensità ed emozioni a non
finire per il secondo concerto a Trento di Claudio Baglioni. Ieri sera il
Palasport di via Ghiaie ha vissuto una sorta di serata fotocopia con uno show
che ha ricalcato praticamente per intero quanto visto e ascoltato mercoledì.
Anche se è mancato il secondo «sold out» di fila, erano circa tremila i
presenti, Claudio Baglioni non si è certo risparmiato macinando altre tre ore di
concerto e di canzoni senza un attimo di sosta. Nonostante le cinquantadue
primavere (portate benissimo, a sentire le fans) insomma il cantautore
capitolino considerato (più un tempo che oggi) come una sorta di quintessenza
del romanticismo italiano, si è mostrato in splendida forma. Il viaggio nella
sua casa attraverso le canzoni si così compiuto fra l´entusiasmo del pubblico
che ha seguito la forma casalinga scelta da Baglioni per lo show. Un invito
nella sua casa, nella sua anima, nei suoi ricordi che dalla cantina approda,
passando per il soggiorno, alla terrazza.
Sul palco posto al centro del Palasport cambiano scenografie e colori, cambiano
i toni con Baglioni che si muove sui quattro lati senza un attimo di sosta, ci
verrebbe da dire in trance artistica. In scaletta tutti i successi con una band
che recita a copione, e si capisce che trova linfa nel divertimento, nel dialogo
continuo con Baglioni ma anche dalle sembianze vicine al rock di cui sono
vestiti molti arrangiamenti. Il concerto è una sorta di baule da cui escono poco
alla volta tutti i suoi successi da "Noi no" e "Fotografie" a "Notte di note"
"Quante volte", "Avrai", "Ninna nanna" fino a "Amore bello" suonata solo con la
sua chitarra a tracolla. Ma ovviamente anche stavolta gli oltre tremila del
Palasport attendono i pezzi più amati che arrivano nel finale sulle note di
"Strada Facendo", "Questo piccolo grande amore" , "Poster" e "La vita è adesso".
Il resto è fatto di un mare di applausi, di canzoni cantate ad una sola voce, di
un pubblico ancora una volta di ogni età e di diverse generazioni. E tanti, a
quanto pare, sono stati quelli che si sono visto il concerto tutte e due le
sere. Dei veri fan!
Decisamente soddisfatti al Centro S.Chiara che insieme alla Showtime di Roland
Barbacovi ha puntato molte carte su questo evento: «Direi che è andato tutto
bene - sottolinea Fausto Bonfanti - due serate di questo livello sono rare. È la
seconda volta che un artista concede il bis al Palasport, dopo Ligabue, e la
macchina organizzativa ha funzionato».
A stupire Bonfanti (e non solo lui) l´energia di Baglioni: «Mi ha veramente
colpito la sua voglia di stare sul palco, la sua capacità di tenere alta la
tensione per tre ore e un quarto senza cadute di tono. Molti giovani musicisti
dovrebbero imparare da lui».
Stremato ma contento, il light designer di Trento Mariano Detassis che per due
sere ha sottolineato con le sue meraviglie luminose e le sue trovate il live set
del cantautore romano: «Sono stati due concerti impegnativi - ci ha confessato
Mariano- anche per i continui cambiamenti di ambientazione e d´atmosfera». Non
uno show qualsiasi dunque: «con Claudio si è studiato tutto alla perfezione…
nulla è lasciato al caso e penso che il pubblico trentino si sia divertito e sia
anche rimasto stupito davanti a tante soluzioni particolari che abbiamo studiato
per questo tour».
E si capisce che dietro c´è tanta professionalità: non a caso, ieri pomeriggio,
Baglioni ha voluto tornare al Palasport per mettere a posto l´acustica, che
nella prima parte della prima serata, forse non l´aveva convinto del tutto.«Baglioni,
indubbiamente un bel concerto: splendidi testi e musiche, splendida voce sempre
amatissima, un animale perfettamente in simbiosi col palco e i suoi fans di
varie età... ma... perché non dire che i volumi erano eccessivi in genere? E che
nella prima parte l´acustica era pessima?».
Così ci ha scritto Nicoletta, una fan roveretana, dopo la prima serata. E anche
altri spettatori ci hanno telefonato ieri per lamentarsi: bello lo show, ma...
«Qualcuno prima o poi dovrebbe avere il coraggio anche di criticare! Un Baglioni
da discoteca rintronante mi pare assolutamente fuori luogo» continua Nicoletta.
«Uno dei momenti più belli è stato quello magico durante il quale il cantante è
rimasto da solo con la sua chitarra e le sue belle (e finalmente chiarissime)
parole. Questa è vera poesia e vera arte. Il resto è solo rintronamento dannoso».Di
FABIO DE SANTI
(L'adige 12 Dicembre)
Ieri ha incontrato di nuovo i fan e
il «Roma Club»
In hotel, e niente «giro al Sass» ma solo un pomeriggio di prove
Claudio Baglioni «off stage»
TRENTO - Che Claudio Baglioni sia un tipo preciso che non lascia nulla al caso,
è cosa nota, ma a volte sorprende anche il suo stesso staff, gente che lo
conosce da anni. Come ieri quando ha deciso di riprovare nuovamente i suoni del
concerto, di tornare sul palco nel pomeriggio per un altro lungo soundcheck.
Evidentemente non era rimasto soddisfatto al cento per cento del sound del
concerto di mercoledì (che per inciso a noi è sembrato quasi perfetto rispetto
ad altri live ascoltati al Palasport). Insomma un Baglioni concentratissimo sul
suo "Crescendo Tour" che gli sta dando tante soddisfazioni. Sceso dal palco poco
dopo la mezzanotte, dopo tre ore e passa di concerto, Baglioni ha trascorso la
mattinata in albergo. «Gli sarebbe piaciuto farsi un giretto per Trento ma
purtroppo l´infortunio alla gamba non gli ha permesso di godersi la città» ci
hanno spiegato. Un po´ di relax dunque, anche a causa dei postumi di una caduta
dal palco proprio durante una delle prime date del tour a novembre; e poi poco
dopo le 17 ancora con la chitarra in mano per il soundcheck.
Ad assistere alle prove alcuni ragazzi del suo fan club nazionale con tanto di
pass di riconoscimento per poter entrare (i controlli intorno a Baglioni sono
infatti rigidissimi…). Un privilegio dei baglioniani doc come una signora di
Rovereto: «Non mi potevo certo perdere questo appuntamento - ci spiega in attesa
di entrare - e visto che sono iscritta al fan club eccomi qua».
Laura, trentenne di Trento, è rimasta entusiasta del concerto di mercoledì: «E´
stato davvero incredibile anche perché ha suonato tutto i suoi pezzi più belli…
stasera mi concederò il bis, una scorpacciata di Claudio ci vuole perché lui è
unico».
Insieme ai fan Baglioni ha anche incontrato alla fine delle prove alcuni degli
esponenti del Roma Club Trento giusto per riscoprire la sua fede giallorossa. Ad
assistere al concerto poi Baglioni ha anche invitato i ragazzi che in questi
giorni hanno sostenuto le audizioni al Centro Musica di Trento per entrare nel
cast dei tre musical che saranno realizzati nel 2004. F. D. S.