Claudio Baglioni Unaparolaperte.net
"La Festa..." E Finalmente il 23 Maggio! (notizie principali)
Alè oò e' il canto di un concerto lungo vent'anni che mai si e' fermato e oggi ricomincia....
(Il Resto del Carlino 6 Giugno)
Baglioni «ospita»
Andrea Bocelli
ANCONA — Un evento nell'evento. L'attesissimo debutto del «concerto-show» di
Claudio Baglioni, in programma il 14 giugno allo stadio «Del Conero», sarà
impreziosito dalla presenza di Andrea Bocelli. Il grande cantante, celebre in
tutto il mondo, sarà infatti «ospite» dello spettacolo di Baglioni, che proporrà
i brani del nuovo album «Sono io, l'uomo della porta accanto», e i suoi
classici.
(Il Giorno 5 Giugno)
Non sette ma otto
Non sette ma otto. Al nuovo "appuntamento delle meraviglie" con Claudio Baglioni
negli stadi, che iniziando il 14 giugno da Ancona toccherà l' Euganeo di Padova
il 23 giugno, si è aggiunta da poche ore una nuova data a Bari, stadio San
Nicola, l' 8 luglio. Come d' abitudine per il cantautore romano, lo spettacolo,
ispirato al nuovo cd "Sono io... ", durerà tre ore e nelle intenzioni unirà il
lato musicale ("Suoneremo una trentina di brani, ma forse non "Poster"... ") a
quello culturale e scenografico. Grande palco centrale illuminato da Pepi Morgia
con le coreografie di Luca Tommassini, lo show si avvarrà di "comparse"
reclutate in loco tra Associazioni sportive e ricreative, musicali e culturali,
attraverso una selezione che nella sola Padova ha interessato ben 800 persone.
«Così - spiega Baglioni - ogni spettacolo sarà differente dal precedente e dal
successivo, visto che non si tratta di un tour ma di una serie di concerti.
Verrà adattata anche la scaletta delle canzoni e cambieranno alcune scenografie.
Un tour vero e proprio invece ci sarà tra la fine dell' anno e l' inizio di
quello nuovo. Dopo due anni passati andando in giro con il pianoforte ho
richiamato i miei sei musicisti perchè avevo voglia di fare musica insieme. A
noi si unirà un' orchestra di 35 elementi e non mancheranno ospiti famosi in
alcune tappe. Mi piace dare al pubblico un forte tasso di spettacolarizzazione.
Non si tratta di un circo o di un musical però, anche se si avvicina grazie alle
realtà locali che fanno, sport, danza e arti figurative».
Torna insomma, come nel '98 a San Siro, l' idea della festa e dell' happening.
En passant Baglioni annuncia anche la sua prossima laurea in architettura:
«Credo che abbiano accettato la mia tesi che riguarda il restauro e il
riattamento di zone degradate da utilizzare per l' intrattenimento, ovviamente
non solo musicale». A chi gli ricorda un recente attacco del giornale di AN "Il
Secolo d' Italia", che in soldoni lo definisce "vicino ai no global dopo aver
abbandonato la Destra", Claudio risponde sereno e caustico: «Anni fa ero
"estremista di Sinistra" e altro ancora. Non mi sono mai fatto mancare niente...
A me non interessa. Amo un' idea individuale di pensiero. Credo che un artista
abbia il privilegio di essere non un affiliato ma una specie di "sentinella" che
compete con i politici». «Ferita cicatrizzata da anni e occasione persa» invece
quella per "Human Rights Now" a Torino 15 anni fa, show in cui fu contestato.
«Successe a me e a un video sulle torture, e questo la dice lunga sulle
motivazioni del pubblico. Io poi ero stato chiamato perchè le prevendite
andavano male. Ne ho riparlato spesso con Peter Gabriel - spiega - e abbiamo
convenuto su tale giudizio».
Tornando allo show, il promoter Ferdinando Salzano prevede «almeno 250mila
presenze», mentre Baglioni annuncia che «tra le molte canzoni significative di
35 anni di lavoro, cinque o sei saranno tratte dal nuovo disco e molte dal
passato remoto. Molti arrangiamenti saranno "vintage", cioè simili alle vecchie
registrazioni originali, ma un paio di brani, d' accordo con la band, saranno
completamente "sparigliati" e quasi irriconoscibili. So che questo non farà
piacere ai fan "puristi" ma d' altronde...».Bruno Marzi
(La Sicilia 5 Giugno)
Scrivi a Claudio Baglioni
Il quotidiano La Sicilia e il nostro sito, in collaborazione con J.G. Angels e
Sebastiano Timpanaro Comunicazione, invitano i lettori a scrivere una domanda o
una riflessione destinata a Claudio Baglioni. I testi devono recare
l'intestazione "Scrivi a Claudio Baglioni" e vanno inviati entro il 10 luglio
alla casella di posta elettronica segreteria@ngweb.it completi di nome, cognome,
indirizzo e numero di telefono.
I cinque lettori che verranno scelti avranno la possibilità di assistere al
concerto e di porre direttamente a Claudio Baglioni le loro domande nel corso di
un incontro esclusivo organizzato in occasione del concerto che l'artista terrà
a Catania, allo stadio Angelo Massimino, il 12 luglio prossimo.
Per dare massimo risalto alla componente spettacolare del concerto, e garantire
una migliore diffusione del suono, il palco di Baglioni sarà sistemato al centro
del prato. Su questo stage dilatato, spazio alle diverse rappresentazioni, in un
happening di musica, spettacolo e installazioni, diverso da concerto a concerto.
Il progetto del nuovo tour è stato ideato dallo stesso Baglioni con il regista
Pepi Morgia ed il coreografo Luca Tommasini. «Gli elementi (di singolarità, ndr)
si aggiungono per dei pensieri che sto portando avanti da 10/15 anni, ma lo
spettacolo resta fondamentalmente la musica», ha detto Baglioni, che tra qualche
mese si laurea in architettura e che con lo spettacolo ha voluto mostrare che
«la ricerca del bello può essere fatto anche al concerto». Dal nuovo album «Sono
io, l'uomo della storia accanto», uscito a maggio, suonerà solo 5 o 6 brani.
Verranno, invece, ripresi 3 o 4 brani del passato «remoto» con arrangiamenti
originali, oggi «vintage». Oltre 250 mila le presenze complessive stimate.
(Verissimo 5 Giugno)
Claudio Baglioni: "Ho scritto una
canzone per mio figlio"
"Mio figlio ormai ha 21 anni. Mi rendo conto che non sono stato un padre normale. Ma adesso gli ho dedicato una canzone, ‘Grand’uomo’, e la suonerò nel mio tour. E’ un musicista anche lui, e abbiamo un rapporto che sfocia nell’amicizia, e anche in certe cialtronerie un po’ sciocche". Claudio Baglioni si racconta, e spiega: "Non mi sento un poeta. Da ragazzo non sono mai stato uno di quelli che teneva un diario. Questo mestiere mi è servito a vincere la timidezza. Sono figlio unico e sono un adulto timido".
(ufficiostampa.rai.it) ( Diana)
(Dal sito ufficiale si apprende che l'appuntamento su rai1 e' rimandato)
CLAUDIO BAGLIONI IN 'TUTTO IN UN
ABBRACCIO
Sarà la sognante atmosfera, dal vago sapore felliniano, di un tramonto sul mare,
quella nella quale – domani giovedi’ 5 giugno, dalla spiaggia di Porto Novo
(Ancona), Raiuno trasmetterà l’anteprima assoluta di “Tutto in un abbraccio”, il
brano tratto da “Sono io, l’uomo della storia accanto”, il nuovo album di
Claudio Baglioni. “Il mare –ha dichiarato Baglioni- è da sempre uno dei richiami
più forti e dei miei principali punti di riferimento di uomo. Mi sono sempre
chiesto quale effetto faccia a chi –senza averlo mai visto- lo incontri per la
prima volta, dato l’effetto che fa a me ogni volta che mi ci trovo davanti. E,
forse, è anche per questo che il mare è così presente nel mio lavoro e anche in
questo nuovo brano (“e il sole taglia il mare e il nostro amore in due come un
aratro…”), nel quale il dolore e il rimpianto per un amore infelice si sciolgono
e si stemperano nel tiepido abbraccio della memoria”
( Metro 5 Giugno) (Grazie a Corrado di Milano)
" UNO SPETTACOLO TITANICO PER IL "
NUOVO " BAGLIONI "
E' un Claudio Baglioni entusiasta quello che presenta i suoi sette concerti
estivi negli stadi : partenza il 14 Giugno da Ancona, quindi l'evento al Meazza
di Milano ( inizio anticipato alle 20:30 e fine alle 23:30 per
rispettare le richieste degli abitanti della zona S.Siro ), poi Padova e
Firenze. Infine in Luglio il sud Italia. La serata casalinga allo stadio
Olimpico di Roma, Napoli e Catania.
Non è un circo, non è un musical. Ma un Happening dove si incontreranno danza,
arti figurative e coreografie particolari in uno spazio scenico dilatato che ci
permetterà ogni volta di fare dei cambiamenti " spiega Baglioni.
Impressionanti i numeri: palco di 120 metri per 18 di larghezza; orchestra di 33
elementi; 34 ballerini e 300 performers. Una produzione molto costosa, che gli
organizzatori prevedono di coprire con la partecipazione di oltre 260 mila
spettatori. " Perchè numeri così grandi ? " Volevo fare qualche cosa di diverso
dal solito concerto, una festa capace di mescolare la ritualità del " Live " col
momento della sorpresa. E di sorprese ce ne saranno tante, ve l'assicuro.
Incluso qualche ospite famoso "
Il cantore di " Qpga ", trait d'union di diverse generazioni di romantici ad
oltranza, suonerà per tre ore, proponendo i brani del recente album " Sono io
l'uomo della storia accanto " ( oggi primo in classifica ), ma
anche i classici della sua lunga carriera. " Con qualche arrangiamento un pò
strano, che farà sobbalzare i puristi " spiega.
Dopo il tour Baglioni si concentrerà sulla tesi di Architettura che sta
preparando . L'argomento è il restauro di zone degradate e la loro riconversione
in spazi per l'intrattenimento. " Dall'inviato Diego Perugini "
(Gazzetta del mezzogiorno 5 Giugno)
Concerto l'8 luglio
E Baglioni non
tradisce la «sua» Bari
Nei sette concerti estivi la tappa di Bari non era prevista; la grande mole di
richieste però, mi ha spinto ad aggiungere l'ottava esibizione e ne sono
felicissimo». Bari chiama e Claudio Baglioni risponde: quello che ormai sembrava
un evento sfumato, come d'incanto si materializza nella mattinata di ieri. Il
cantautore romano sarà a Bari l'8 luglio per un concerto fuori dalle regole
all'Arena della Vittoria (infotel: 080.509.69.31).
Forte e viscerale il legame fra Baglioni e la città di Bari: l'esibizione
all'interno dei resti del Petruzzelli, la canzone (Requiem) nell'ultimo album,
dedicata alla città e a quell'esperienza, gli artisti e le band baresi che
Baglioni selezionerà personalmente per farli esibire con lui l'8 di luglio.
«Questa mattina (ieri, ndr) - ci ha raccontato Claudio pochi istanti dopo
l'ufficializzazione della data di Bari - abbiamo deciso di venire incontro alle
numerosissime richieste arrivateci dalla Puglia. Sull'onda dell'entusiasmo
mostrato dalla gente abbiamo deciso di allungare la serie di concerti che così
diventano otto». - Un ritorno a Bari dopo la vibrante esibizione fra i ruderi
del Petruzzelli.
«Sono legato al capoluogo pugliese da eventi forti. Quell'esibizione è stata
decisamente indimenticabile. Speravo di dare un modesto contributo alla
ricostruzione del teatro».
Oggi, dopo dodici anni, sembra che qualcosa si stia muovendo.
«C'è tantissimo lavoro da fare. Exploit come il mio servono ma i risultati
arrivano con il lavoro di chi segue determinate cose in maniera quotidiana».
Quale riflessione le stimolò quella esperienza?
«Continuo a pensare a quanto tempo ci voglia per risolvere problemi così
importanti, ho una sensazione di lentezza, quasi di pigrizia».
Una lentezza legata ad un certo modo di fare politica nella prima metà degli
anni 90 o che riscontra anche oggi?
«Penso che questo sia un difetto slegato dalle epoche. Inutile fare del
catastrofismo; quella fu un'occasione per riflettere».
Un'occasione che le ha ispirato «Requiem», presente nell'ultimo album, canzone
dedicata a quel giorno a Bari.
«È un pezzo che mi è venuto in mente quella sera dell'Epifania 2002, nel freddo
del Petruzzelli semiaperto, guardando gli orchestrali con i cappotti. Sembrava
una metafora di una umanità che ha freddo, che suona con dita rattrappite ma con
la voglia di stare insieme ed insieme ricominciare».
Alla Puglia la legano anche molti rapporti di amicizia: come giudica la gente di
questa terra?
«La Puglia è piena di gente attenta alle cose, allo scambio di opinioni, ai
contenuti. Persone concrete e realiste, sensibili e vicine alla profondità delle
cose».
Questi concerti di quello che lei non definisce un tour, vedranno molti artisti
sconosciuti selezionati di città in città.
«Cercheremo personaggi sconosciuti anche a Bari nei giorni precedenti il
concerto dell'8 luglio. La musica è al centro dello spettacolo. Sul palco ci
sarò io con altri 6 musicisti ed un'orchestra di 35 elementi. Insieme a noi i
personaggi che recluteremo prima di ogni tappa: solisti o gruppi».
Questo dovrebbe rendere ogni concerto diverso dall'altro...
«Soprattutto legherà ogni esibizione al territorio in cui la realizzeremo. Nei
giorni che precederanno lo spettacolo metteremo su una sorta di laboratorio in
cui selezioneremo gli artisti».
Esiste una nuova scena cantautorale viva e creativa?
«Penso di sì. Molti artisti li conosco personalmente, altri li ho incontrati
durante esibizioni televisive. Apprezzo molto Elisa, Carmen Consoli, mi piace
molto lo stile con cui Silvestri e Bersani compongono i loro pezzi».
Quindi non è la creatività ad essere in crisi, ma il sistema discografico.
«È un problema culturale. Si dovrebbero amare di più le arti popolari e
incentivarle: penso alla riduzione dell'Iva sui dischi, ma anche a premi come il
Recanati o il Tenco che sono diventati eccessivamente di nicchia, quasi da
riserva indiana».
Ed il Festival di Sanremo?
«È una montagna che partorisce il classico topolino. Quest'anno poi sono andati
i crisi anche gli ascolti. Bisogna rivoluzionare o creare un Sanremo parallelo».
«Sono io, l'uomo della storia accanto», l'album del ritorno al Baglioni
classico: definizione riduttiva?
«Penso di sì. Dopo i tre album Oltre, Io sono qui e Il viaggiatore, sono tornato
a linguaggi più semplici, ma nel cd si trovano tante letture diverse».
Se riuscisse ad avere un giorno completamente libero a Bari, cosa farebbe?
«Mi perderei nei vicoli del centro storico. Adoro i luoghi dove di sente forte
l'identità della gente. Mi piace curiosare e resto affascinato dalle città di
mare. Spero di avere del tempo da passare così». Lucio Palazzo
(Rockol 5 Giugno)
Baglioni presenta il tour: 'Sarà uno
spettacolo 'democratico''
La conferenza di presentazione del tour di Claudio Baglioni è iniziata parlando
dei dettagli della data milanese (19 giugno), e non poteva essere altrimenti
essendosi svolta, oggi, a Milano alla presenza di Giovanni Bozzetti, Assessore
agli Eventi, Turismo e Moda del Comune lombardo. Lo spettacolo che il cantautore
romano si appresta a portare in otto stadi italiani (vedi Concerti) avrà,
infatti, la durata di tre ore, tempo che porta inevitabilmente a sforare la
normale tempistica dei concerti tenuti a San Siro. "Ringrazio l'amministrazione
comunale per gli sforzi fatti per concederci mezz'ora in più di musica", dice
Baglioni in apertura di conferenza, "è da mesi che si parla di questa tenzone
fra residenti e invasori, ma io non voglio penalizzare Milano e oltre a questa
mezz'ora in più, vista la durata del concerto, anticiperemo di un'altra mezz'ora
anche l'inizio dello spettacolo", che quindi avverrà alle 20.30 e non alle 21.
Dopo aver sottolineato come alle sette tappe previste si sia aggiunta anche
quella di Bari (in programma il prossimo 8 luglio), Baglioni spiega che quello
che si accinge ad iniziare non è un vero tour, ma "una 'cavalcata' di otto
concerti, tutti diversi. Questo perché penso e spero entro la fine dell'anno o
l'inizio del 2004 di intraprendere una tournée vera e propria con tutte le
tecniche e le logiche che la rendono tale". Il perché di questi concerti estivi
è riconducibile all'esigenza avvertita dal cantautore romano di fare musica
"suonata": "Sull'onda della produzione del disco appena uscito, che mi sta già
dando tante soddisfazioni", spiega Baglioni, "ho sentito l'urgenza di ritrovare,
dopo due anni trascorsi nei teatri italiani con un pianoforte, la voglia di fare
musica insieme. Ho quindi richiamato agli strumenti i miei sei musicisti più
fedeli e insieme a loro un'orchestra di 35 elementi con sezioni di archi, legni
e ottoni". Non solo musica però, anche animatori di scena, persone che a livello
amatoriale si cimentano nella danza, nelle arti figurative, in certe discipline
circensi o sportive (dal pattinaggio alla scherma, dalla danza del ventre al
tango), a creare una coreografia plurale. "L'interazione e l'integrazione
avverranno con meccanismi vari", spiega ancora il cantautore, "può esserci
un'interpretazione puramente musicale oppure si può avere un'interpretazione
simbolica o coreografica del testo o del momento. Non c'è una regola fissa. E'
anche vero che queste rappresentazioni interesseranno solo una parte del
concerto, perché comunque quella che facciamo è sempre musica". Tante le
variabili, dunque, dalla scaletta alla scenografia, ogni data avrà la sua
particolarità: "Stiamo studiando la possibilità di modificare la situazione
scenica persino durante il concerto", aggiunge Baglioni, "con installazioni che
saranno presenti fin dall'inizio e altre che possano essere create durante lo
spettacolo stesso". Gli stadi verranno utilizzati nella loro interezza,
garantendo così a Baglioni e ai suoi musicisti la centralità della scena: "Dopo
diversi esperimenti ho ancora un palco centrale e più grande, una sorta di
spettacolo 'democratico', perché tende ad abbattere il più possibile le distanze
che ci sono in un grande stadio. Lo spazio scenico è dilatato quasi in tutto il
campo da gioco e questo ci permette di creare dei veri e propri set di
rappresentazione e anche qui le scalette sono suscettibili di cambiamenti a
seconda degli interventi". Baglioni ci tiene, però, a precisare che quello che
sta per essere inaugurato non è un musical né tantomeno un circo, "anche se
incorpora molti ingredienti di questi tipi di show", ma è un concerto con un
alto tasso di spettacolarizzazione, grazie alla grande animazione prevista.
"Fare questo mestiere per tanti anni significa a un certo punto abituarsi a una
sorta di ripetitività - conclude - e allora bisogna ogni tanto trovare la
possibilità di sorprendersi per sorprendere gli altri. Quindi questo happening,
che è la parte innovativa del concerto, dovrebbe garantirci l'elemento della
sorpresa". Dal 10 giugno, sul sito ufficiale di Baglioni (www.baglioni.it),
saranno disponibili anticipazioni video, con immagini del backstage e delle fasi
di allestimento dello spettacolo.
(Il Mattino di Padova 5 Giugno)
Baglioni: «Ecco il mio tour»
A Padova il 23 giugno, ballerini e circensi insieme a lui
MILANO. «Non è un tour, perchè il tour vero e proprio inizierà entro la fine
dell'anno, al massimo l'anno prossimo»: così Claudio Baglioni presenta a Milano
i suoi otto concerti negli stadi (sarà a Padova il 23 giugno). Sulla data
milanese del 19 giugno al Meazza, in particolare, il cantautore ha spiegato che
il concerto inizierà alle 20,30, anzichè alle 21 come inizialmente previsto.
L'esibizione di Baglioni, come quella di tutti gli ospiti musicali del Meazza,
si dovrà infatti chiudere alle 23.30, come stabilito dal Comune di Milano. Per
non ridurre la scaletta, perciò, "l'uomo della storia accanto" ha deciso di
anticipare il fischio d'inizio del concerto, una delle otto tappe negli stadi
nate da quella che definisce «una voglia improvvisa di fare musica suonata». Tra
le novità del tour, che dopo Ancona (14 giugno) toccherà Milano, Padova (stadio
Euganeo, 23 giugno), Firenze, Roma, Napoli e Catania, c'è la collaborazione con
i diversi centri di produzione artistica dei territori che ospiteranno gli
spettacoli. «A Milano voglio incontrare persone che fanno danza, arti
figurative, discipline circensi e sportive, per un omaggio alla località e -
spiega l'artista - per uno scambio, visto che queste persone saranno con noi già
da qualche giorno prima del concerto». Per dare massimo risalto alla componente
spettacolare del concerto, e garantire una migliore diffusione del suono, il
palco di Baglioni sarà sistemato al centro del prato di ogni stadio. Su questo
stage dilatato, spazio alle diverse rappresentazioni, in un happening di musica,
spettacolo e installazioni, diverso da concerto a concerto. Oltre a tutto ciò,
«penso che - annuncia Baglioni - arriverà qualche amico famoso ad aiutarmi».
Presentando questi nuovi concerti, a Baglioni è stato chiesto un commento sulla
sua esibizione di 15 anni fa allo stadio comunale di Torino, per Amnesty
International, contestata dai fans di Bruce Springsteen, venuti in massa per il
Boss. «Non è più un tasto dolente da anni - commenta - mi rimane la fierezza di
aver partecipato a una manifestazione giusta, poi equivocata. Quel giorno gli
spettatori contestarono me e un video sulla tortura, segno che erano venuti solo
per la musica. Io dissi con ingenuità che avrei partecipato perchè mi avevano
chiesto di tirare la volata per i biglietti».
(L'Eco di bergamo 5 giugno)
Claudio Baglioni porta
l'orchestra negli stadi
MILANO Dopo cinque anni Claudio Baglioni torna ad esibirsi negli stadi e si
appresta a tenere otto concerti negli impianti di altrettante città: Ancona (il
14 giugno), Milano (il 19), Padova (il 23), Firenze (il 27), Roma (il 1°
luglio), Napoli (il 5), Bari (l'8) e Catania (il 12).
Otto show imponenti diretti da Pepi Morgia che vogliono essere ognuno diverso
dall'altro, in attesa di un vero tour a fine anno, come spiega il cantautore
romano: «Questi concerti escono dalla voglia di fare musica "suonata" che mi è
venuta all'inizio dell'anno. Il disco che ho appena terminato e che mi sta già
dando tante soddisfazioni, è un album "fatto a mano", con musicisti veri e
strumenti reali. Sull'onda di questa produzione ho sentito l'urgenza di rifare
musica insieme dopo due anni trascorsi nei teatri italiani solo con un
pianoforte. Ho quindi richiamato i miei sei musicisti più fedeli e insieme a
loro un'orchestra di 35 elementi con sezioni di archi, legni e ottoni». Ma sul
palco non ci saranno solo i musicisti. «Ci saranno anche degli animatori della
scena reclutati direttamente in loco - prosegue Baglioni - perché dopo diversi
esperimenti ho ancora un palco centrale e ancora più grande (120 x 18 metri, ndr
) a darmi la possibilità di abbattere il più possibile le distanze che ci sono
in un grande stadio. Non si tratta di un circo né di un musical, anche se
incorpora alcuni ingredienti di questi tipi di show». Gli «animatori» di cui
parla il cantante sono persone che a livello amatoriale si cimentano nella
danza, nelle arti figurative, in certe discipline circensi o sportive (ma vicine
all'elemento coreografico).
«Questo come omaggio alla località che ci ospita e per creare un incontro di due
o tre giorni con persone che condivideranno con noi la voglia di fare
spettacolo». Allo Stadio Meazza di Milano il concerto avrà inizio alle 20,30 per
concludersi alle 23,30.Diego Ancordi
(Il Resto del Carlino 5 Giugno)
Baglioni, caccia ai
biglietti per il concerto al «Conero»
ANCONA — Un piccolo grande evento musicale in onda da Portonovo. Stasera (ore
20.35) Raiuno trasmetterà l'anteprima assoluta di «Tutto in un abbraccio», il
brano tratto da «Sono io, l'uomo della storia accanto», il nuovo album di
Claudio Baglioni.
Sarà una serata davvero particolare, con il tramonto sulla baia anconetana a far
da sfondo all'esibizione del cantautore.
«Il mare — dice Baglioni — è da sempre uno dei richiami più forti. Mi sono
sempre chiesto quale effetto faccia a chi senza averlo mai visto lo incontri per
la prima volta, dato l'effetto che fa a me ogni volta che mi ci trovo davanti.
E, forse, è anche per questo che il mare è così presente nel mio lavoro e anche
in questo nuovo brano (“e il sole taglia il mare e il nostro amore in due come
un aratro”), nel quale il dolore e il rimpianto per un amore infelice si
sciolgono e si stemperano nel tiepido abbraccio della memoria». Intanto, sono
ancora disponibili i biglietti per assistere al grande concerto di Baglioni in
programma il 14 giugno allo Stadio del Conero di Ancona, in anteprima nazionale.
I tagliandi possono essere acquistati nelle prevendite abituali al prezzo,
comprensivo di prevendita di 46 euro (posto numerato) e 28,80 euro (posto
unico). E' ancora possibile, dunque assicurarsi un posto per assistere al grande
spettacolo diretto ed ideato dallo stesso Baglioni e dal suo regista Pepi Morgia.
Uno straordinario evento organizzato ad Ancona per iniziativa del Comune in
collaborazione con le società Capitanicoraggiosi ed Annozero, in esclusiva per
Marche, Abruzzo, Molise, Romagna, Puglia e Umbria. Uno show innovativo, che
attingerà all'energia del pubblico e all'improvvisazione, grazie alla presenza
di ginnasti, atleti ed artisti di strada. Per informazioni telefono 071 2901224.
(Il Mattino 5 Giugno)
SFIDA A DISTANZA CON GIGI D’ALESSIO,
ATTESO IL 21 ALLO STADIO
Claudio Baglioni all’assalto del San Paolo
Già venduti 16.000 biglietti per il 5 luglio
Primo in hit parade con 130.000 copie già vendute di «Sono io», stasera
protagonista alle 20.35 su Raiuno (canterà «Tutto in un abbraccio») dalla
spiaggia di Porto Novo, Ancona), Claudio Baglioni è pronto per la prova del nove
dal vivo: «Ho aggiunto un’ottava data, l’8 luglio a Bari, e spero di portare a
casa 250.000 spettatori», racconta il cantautore: «Per la tappa napoletana del 5
luglio abbiamo già venduto 16.000 biglietti, alla fine nel San Paolo potrebbero
esserci almeno 40.000 persone. Mica male, no?».
Tra le novità dell’ultima ora, la presenza sul palco di ospiti: «Penso che
arriverà qualche amico famoso ad aiutarmi, ma diverso sera dopo sera». Più della
sfida a distanza con Gigi D’Alessio (al San Paolo il 21 giugno) e del ricordo
dei fischi di 15 anni fa allo stadio comunale di Torino, quando fu contestato
dai fans di Springsteen nel megaconcerto per Amnesty International, a Baglioni
brucia che ancora oggi ci sia chi cerca di «marchiarlo» politicamente: «Negli
anni ’70 la sinistra dicevo che non ero ”impegnato”, oggi la destra dice che ho
tradito i miei ideali... Ma i miei ideali chi li conosce? Io sono soltanto
Claudio, un individuo libero, accusato di essere no global perché canto contro
la guerra».
(Musica italiana 5 Giugno) ( vento...)
Intervista di Paola De Simone
E' uscito da un paio di settimane il tuo nuovo album, "Sono io l'uomo della
storia accanto", ascoltandolo si ha l'impressione che tu abbia voluto ripetere
alcuni suoni del passato. E' una scelta consapevole o inconscia?
Un po' è un po', nel senso che uno dei presupposti a questo lavoro era proprio
quello di inaugurare una stagione diversa rispetto alle ultime produzioni,
quelle degli anni '90, a partire da "Oltre", "Io sono qui" e "Viaggiatore sulla
coda del tempo". Questo voleva essere proprio un album meno pensato, meno
stratificato, meno strutturato. E poi, mentre questi tre album che ho citato
erano delle ricerche, sia in termini di contenuti che di sonorità, questa volta
volevo cercare un'identità che fosse frutto di tutti questi anni di musica, di
parole e di suoni. Allora, partendo da un presupposto come questo, la
lavorazione del disco risente chiaramente della ricerca voluta sia di
innovazioni e novità sia di suoni anche vintage, di sonorità che possono
riproporre anche suggestioni passate, un po' come profumi che ti riportano
indietro nel tempo. Secondo me questo è un album che sta a cavallo tra una sorta
di riassunto e un ponte verso il futuro.
In alcuni brani si coglie come la voglia di stendere un bilancio della tua vita
privata, che però appare non molto positivo. Ti faccio due esempi: in "Sono io"
dici "ad un figlio non ho dato tutto", in "Grand'uomo" canti "se non sono stato
io allora cerca tu di essere un grand'uomo". Perché questo bilancio negativo?
Perché secondo me si può essere consapevoli di se stessi ma mai eccessivamente
fieri. Sarebbe anche un po' spudorato essere tanto convinti della propria
esistenza, anche perché significherebbe non poter far meglio nella strada che
ancora c'è da fare per il futuro, per i giorni che arriveranno. E, semmai si può
parlare di bilancio, ce n'è uno alla pari, nel senso che nessuno sa mai quanto
effettivamente ha fatto bene o ha fatto male. Ognuno dei nostri gesti provoca
per forza di cose come un piccolo terremoto, ognuno di noi è in grado di dare
una scossa che in una direzione diventa positiva e in un'altra può essere
negativa. Io mi interrogo, come tantissime altre persone, in un momento sociale
molto confuso, in cui si ha difficoltà ad assumersi una propria identità. Per
questo ho fatto un album nel quale vado alla ricerca di un'identità musicale,
cercando di fare un identikit, una foto tessera di una lunga carriera. Anche dal
punto di vista umano, individuale, mi prendo sulle spalle delle domande,
cercando di dare delle risposte. Per me, però, è più importante farsi domande,
che dare risposte.
So che i testi non andrebbero spiegati, ma in "Per incanto e per amore" dici "fa
che un pugno di riso non sia solo un altro abbandono". E' forse un richiamo al
valore del matrimonio?
E' un richiamo a quello che un pugno di riso vale sia in un'occasione di festa,
come quella che hai citato, sia nel caso di un primo soccorso dato a un
affamato. Quindi vale in qualsiasi tipo di fame: da quella reale a quella dei
sentimenti.
A proposito di sentimenti, nei crediti finali del disco c'è anche il nome della
tua compagna, Rossella Barattolo, presente per il suo apporto organizzativo. Lei
ti è quindi vicina anche nella vita artistica?
Adesso sì, mentre all'inizio della nostra relazione no. Anzi, lei addirittura
non sapeva neanche bene chi io fossi (sorride), perché avendo vissuto molto in
Inghilterra si era persa qualcosa... questo, però, ha creato anche una fase
divertente e non sospetta. Nel tempo, poi, si crea comunque quella sorta di
vicinanza che si deve riversare per forza di cose anche nel lavoro, perché
altrimenti sarebbe difficile stare accanto a una persona che fa un mestiere come
questo, sempre sotto le luci. E' già difficile stare accanto a una persona che
fa il mio mestiere, che essere addirittura esclusi da questa attività renderebbe
le cose ancora più complicate.
Spesso nelle tue canzoni ricorre il tema del "chissà cosa sarebbe stato se", in
questo album lo ritroviamo in "Tutto in un abbraccio". E' solo un vezzo
artistico o ti è capitato altrettanto spesso nella vita di dover tenere in
sospeso degli amori al punto da chiederti chissà cosa sarebbe stato se li avessi
vissuti?
Si dice che in fondo tante casualità fanno ognuna delle esistenze. In tutto
questo disco vorrei spiegarmi e spiegare che ognuno ha una storia e che tutte
queste storie vivono accanto l'una all'altra, in parallelo, a volte si
intersecano, in qualche occasione si separano. Tutto questo crea la strana
partitura dell'esistenza, in cui ci si conosce, come adesso io e te, e poi
possono succedere mille altre cose... Sì, ogni tanto mi diverto a fare il gioco
delle combinazioni, se fossi stato, se fossi arrivato tre minuti prima, se
avessi detto... In un'altra canzone dico che è sempre tardi per amare, perché
spesso la potenzialità di affetto che abbiamo la teniamo un po' schiacciata, poi
quando non abbiamo più la persona verso la quale riversarla, ci accorgiamo di
avere il serbatoio pieno e non abbiamo più strada da fare. In me è molto
presente questa malinconia, questa nostalgia, che però è anche una buona
compagna dell'esistenza.
A chiudere l'album è una bellissima preghiera, "Per incanto e per amore", ma tu
sei credente?
Io sono un credente con un percorso non sempre dritto. Negli anni addietro ho
avuto qualche crisi anche forte nei confronti della fede e oggi cammino su una
strada un po' più matura, con un'urgenza e un bisogno di forte religiosità. Sì,
credo di essere a tutti gli effetti un credente, un credente in cerca.
Sei un uomo molto attento all'immagine e noi siamo abituati a vederti sempre
impeccabile. All'interno del booklet dell'album, però, c'è una foto, tra l'altro
molto intensa, in cui appari con la pelle macchiata, mi riferisco a quella in
cui sei preso nella lettura di alcune lettere. Perché hai accettato di
pubblicarla?
Sai, io non l'ho neanche vista (sorride). E' la prima volta che sono preso
talmente tanto dalla parte musicale e dai contenuti dell'album, che sono meno
vicino alle foto e alle illustrazioni. E poi, secondo me, arrivati a un certo
punto, la questione del look e dell'immagine assume un aspetto secondario. Nella
vita, normalmente, se uno ama curarsi o non curarsi, fa la differenza, però dal
punto di vista professionale mi interessa un pochino meno.
Stai preparando un grande spettacolo da portare negli stadi, per i quali stai
reclutando un gran numero di partecipanti, compresa una grande orchestra. Adesso
che i preparativi si sono fatti più concreti, puoi dirci qualcosa di più?
Sì, sarà un giro di concerti, non è un tour vero e proprio. Il tour penso che
vedrà la partenza intorno all'inizio del 2004, questa è più un desiderio di
suonare dal vivo, nato all'inizio dell'anno addirittura a disco non ancora
ultimato. Sentivo e sento il bisogno di sprigionare l'energia che c'è ancora in
me e nei miei musicisti più affezionati, con un'orchestra di 33 elementi che
sarà con noi sempre. In genere le mie produzioni, compresa quest'ultima, sono
sempre molto suonate, quindi ci vogliono musicisti in carne ed ossa per
riproporle anche dal vivo. La musica sarà al centro sia dello stadio che dello
spettacolo, però ci sarà anche un forte tasso di spettacolarizzazione, anche per
proseguire l'esperienza cominciata nel '90/'91 con "Oltre il concerto" e poi
continuata attraverso altre esperienze, le più diverse. Questo perché io penso
che in uno stadio non si può fare un concerto rigorosissimo, come li ho fatti
nei teatri lirici, da solo con voce e pianoforte, penso che occorra anche
qualcosa che sia festoso, che occupi gli occhi e che sia anche un po' una
sorpresa.
Una sorpresa sarà senz'altro il cast?
Sì, innanzitutto ci sarà un cast fisso di altre quaranta persone che animeranno
la scena con diversi ruoli e attraverso un percorso anche divertente, che è già
quasi ultimato. In ognuna delle otto città in cui si terrà il concerto (alle
sette già diffuse si è aggiunta la data di Bari, l'8 luglio), ci sarà anche
l'intervento di gruppi locali in termini di coreografia e anche di scenografia.
Oltre ad artisti dell'accademia di danza abbiamo visionato anche artisti
dell'accademia delle belle arti e di arti figurative, per creare un insieme di
discipline che in una parte del concerto, non in tutto, saranno chiamate a
formare quadri coreografici e scenografici. E' stata un'esperienza appassionante
e divertente conoscere quasi in ogni città intorno alle 1.000/1.500 persone che
fanno le cose più disparate e quindi vedere anche come ci si può integrare a
loro. Tutti questi partecipanti saranno con noi anche nei due/tre giorni di
prove e faranno una sorta di stage all'interno di un laboratorio bizzarro, come
quello che stiamo mettendo su.
Il pubblico sarà coinvolto attivamente nello spettacolo?
Mi piacerebbe. Già in passato mi capitò di coinvolgere il pubblico, addirittura
un album live lo chiamai "Attori e spettatori". Certo in questo caso io e gli
altri artisti siamo i protagonisti della scena, però mi piacerebbe che ci fosse
la possibilità di rendere questo incontro non uno spettacolo generico, ma un
insieme di tante interazioni, con noi che facciamo un po' più d'attori e gli
altri che fanno un po' più da spettatori.
Mentre prepari le scenografie e coreografie del tuo spettacolo, i tuoi fans
della mailing list chiamata Tamburi Lontani stanno preparando una sorpresa per
te, una sorta di contro-scenografia: vogliono colorare gli stadi di arancione...
Ah, sì l'ho saputo (sorride), ma perché proprio arancione?
Perché è il colore predominante nella copertina del tuo album...
Ah, per quello. Anche la scenografia che stiamo preparando noi è tra il bianco e
l'arancione (sorride e fa una pausa)... Ci sono quei gruppi naturali che a volte
mi mettono proprio a disagio, perché è tale la loro capacità creativa e anche
organizzativa, che i risultati sono estremamente brillanti, anche se a volte
vengono sottovalutati. Per quanto sia difficile avere un rapporto continuo e
continuativo con loro, questi episodi sono di grande stimolo per me.
Come riesci a stare dietro alla grande voglia di contatto che i fans mostrano
nei tuoi confronti?
Effettivamente ricevo molta corrispondenza e provo a leggere un po' tutto quello
che mi arriva, anche se, un po' per pudore un po' per mancanza di tempo,
rispondo solo a un 8-10% delle lettere o dei messaggi, però leggo davvero tutto.
Sono questi contatti il mio rifornimento, perché sono gli unici appuntamenti in
cui leggo il cuore degli altri, quindi sono tutti benvenuti e io mi sento sempre
in debito. Paola De Simon
(Brescia oggi 5 Giugno)
Debutto il 14 giugno a Ancona. Poi Padova, Firenze, Roma, Napoli, Catania e Bari
Ballerini e performers reclutati in ogni città.
Intanto, l’album «Sono io, l’uomo della storia accanto» è in testa alla hit
parade ed è già «Disco di platino»
L’estate di Baglioni
Milano . Claudio Baglioni ha incontrato ieri la stampa a Milano per presentare
il tour estivo negli Stadi, che partirà il prossimo 14 giugno dallo Stadio del
Conero di Ancona e toccherà le principali città italiane: Milano, Stadio San
Siro il 19; Padova, Stadio Euganeo il 23; Firenze, Stadio Artemio Franchi, il
27; Roma, Stadio Olimpico l’1 Luglio; Napoli, Stadio San Paolo il 5; Catania,
Stadio Cibali il 5; Bari Stadio San Nicola, l’8 Luglio. Uno spettacolo grandioso
ed imponente, diverso di volta in volta, grazie al coinvolgimento di artisti,
ballerini e performers, reclutati in ognuna delle 8 città del tour, ideato da
Baglioni insieme a Pepi Morgia e Luca Tommasini, nella veste, rispettivamente di
scenografo e coreografo del tour. Basti pensare che alle selezioni per
partecipare allo spettacolo si sono presentati tra le 8 città quasi 10 mila
aspiranti. Si preannuncia un grande successo, almeno stando al riscontro
ottenuto da «Sono io, l’uomo della storia accanto», l’ultimo album del
cantautore romano, che, a solo una settimana dall’uscita, secondo i dati Nielsen,
è già al primo posto della classifica di vendita- ha scalzato il dominatore
delle hit mondiali, Marilyn Manson- con 130 mila copie vendute, ed ha ottenuto
il «Disco di Platino».
Felice ed elettrizzato, Baglioni ha dichiarato: «Abbiamo avuto così tante
richieste dal centro- sud, che abbiamo deciso di aggiungere anche la data di
Bari. Ma non chiamatelo tour, perchè per me è una serie di concerti- evento.
Ognuno durerà almeno tre ore perchè ripercorrerò tutta la mia carriera; in
scaletta ci saranno 4/5 brani dell’ultimo album, più tutti i miei cavalli di
battaglia, alcuni dei quali riarrangiati in maniera inedita. Il tour vero e
proprio lo comincerò quest’inverno, tra la fine dell’anno e l’inizio del 2004.
Semplicemente, agli inizi di quest’anno mi è venuta una gran voglia di tornare a
suonare negli stadi, dopo 2 anni di concerti al piano nei teatri lirici, così ho
radunato i miei musicisti e collaboratori ed è nata questa idea».
Fortunatamente, si è risolta anche la diatriba con il Comune di Milano sulla
questione dell’orario della fine del concerto a San Siro; per non penalizzare il
pubblico milanese riducendo la durata dello spettacolo, da tre ore a due, se ne
anticiperà l’inizio alle 20.30.
(Il Giorno 5 Giugno)
Ramazzotti - Baglioni,
sfida per la vetta
MILANO — Tutto come da copione. Eros Ramazzotti, tornato con l'atteso album
«Nove», conquista subito la vetta dell'hit parade, seguito da Claudio Baglioni,
che in questi giorni porta in tournée il nuovo album, frutto di un ritorno alle
radici. Ma non meno clamorosa è la performance di Elio e le Storie Tese, che
entrano ai primi posti col nuovissimo «Cicciput», dove lo stile e la verve sono
quelle di sempre, con un Elio ancora più esilarante dopo la lunga assenza.
Quinto posto per i Nomadi, col doppio album che celebra 40 anni di carriera con
32 grandi successi, tutti reincisi per l'occasione, e due inediti. Nei singoli,
dopo Ramazzotti, Giorgia mantiene le posizioni. Nella classica, imperano le
compilation. L'ultima arrivata è «Celtic stars magic legends», uscita sulla scia
della moda new age. Nel jazz, Jarrett ricompare con due titoli, forse trainati
l'uno dall'altro. S.N.
--
Dal Corriere della sera
Il «Faccia a faccia» con i lettori di
«ViviMilano» tra musica e vita privata
Irene Grandi: pronta a diventare mamma
MILANO - Vasco Rossi e il matrimonio «segreto», i concerti e il viaggio. Così,
framusica e vita privata, Irene Grandi si è raccontata ieri ai lettori di
ViviMilano
[...............................]
I prossimi «Faccia a faccia» saranno con Claudio Baglioni (16 giugno) e Vasco
Rossi
(1 luglio).
COME PARTECIPARE
(DA http://www.corriere.it/vivimilano/speciali/2003/03_Marzo/24/faccia1.shtml)
Un'occasione unica. L'opportunità di conoscere i propri beniamini e di chiedere
loro tutto ciò che si desidera in un contesto intimo ed esclusivo. E' ciò che
ViviMilano offre ai suoi lettori con i «Faccia a faccia».
Inutile dire che fin dall'esordio l'iniziativa ha riscosso un grande successo:
ad ogni appuntamento si è registrato il tutto esaurito. La modalità di
partecipazione è semplicissima. Basta telefonare al numero riportato di volta in
volta sull'inserto del «Corriere della Sera» nel giorno indicato, prenotare e
presentarsi con l'apposito coupon all'esclusivo «tête-à-tête».
Tre le location coinvolte: il nuovissimo auditorium «Indro Montanelli», nella
sede del «Corriere della Sera» di via Solferino 28, dove si terranno tutti i
prossimi «Faccia a faccia»; La Salumeria della Musica di via Pasinetti 2 che ha
ospitato alcuni «Faccia a faccia» musicali (posti disponibili: 150), e un salone
della
prestigiosa Terrazza Martini, al quindicesimo piano del grattacielo di piazza
Diaz 7, messo a disposizione dalla Martini Rossi per alcuni «botta e risposta»
con i big del mondo dello spettacolo e della cultura (posti disponibili: 100).
Anche i moderatori sono diversi: finora hanno ricoperto il ruolo di presentatori
Andrea Laffranchi e Gian Mario Benzing, rispettivamente esperti di musica pop e
classica, e il critico cinematografico Maurizio Porro, tutti del «Corriere della
Sera».
E poi ci sono gli sponsor: Radio 101, che di ogni incontro manda in onda una
sintesi in differita, e, per i «tête-à-tête» alla Salumeria della Musica, il
portale Rockol.it, a cui è possibile inviare in anticipo i propri quesiti.
Il primo dei big a concedersi è stato il rocker Piero Pelù. Sono seguiti l'ex
Lunapop Cesare Cremonini, il leader degli 883 Max Pezzali e il maestro Riccardo
Chailly. Mercoledì 26 marzo è stata la volta del comico Enzo Iacchetti, martedì
1 aprile della «cantantessa» Carmen Consoli.
Man mano gli eventi troveranno spazio anche su Vivimilano.it, di ciascuno
saranno pubblicati un video e una galleria fotografica. Un pensiero per tutti
coloro che non riusciranno a parteciparvi di persona. Ma anche per chi, una
volta conosciuto il proprio idolo, volesse rivivere l'emozione di quel magico
momento
(Da ticket one 4 Giugno)
Nuova data per il tour
di Claudio Baglioni: l'8 luglio nella città di Bari! Prossimamente sarà
avviata la prevendita dei biglietti.
Consigliamo di monitorare il nostro sito per avere informazioni in merito
Claudio Baglioni In Testa Alla Top Ten
(Vento...)
Roma, 3 giu. (Adnkronos) - Claudio Baglioni e' in testa alla classifica degli
album piu' venduti nei negozi di dischi con 'Sono io - l'uomo della storia
accanto', che ha ottenuto il disco di platino per le oltre 130 mila copie
vendute. Secondo la classifica Nielsen, al secondo posto tra gli album piu'
venduti c'e' la raccolta 'Nomadi 40', al terzo 'Home' dei Simply Red, al quarto
'Almas del silencio' di Ricky Martin, al quinto 'The golden age of grotesque' di
Marilyn Manson, al sesto 'Fleshwounds' di Skin, al settimo 'How the west was
won' dei Led Zeppelin, all'ottavo 'Tribalistas', al nono 'Meteora' dei Linkin
Park e al decimo 'One heart' di Celine Dion.
Baglioni spodesta
Marylin Manson (Vento...)
(ANSA) - ROMA, 3 GIU - A una settimana dall'uscita, il nuovo album di Claudio
Baglioni 'Sono io-l'uomo della storia accanto' e' primo in classifica e spodesta
Marylin Manson. Il cantautore romano ottiene anche il disco di platino per le
oltre 130 mila copie vendute. Al secondo posto un'altra new entry, i Nomadi con
'Nomadi 40', seguiti dai Simply Red, il cui Home passa in terza posizione, da
Ricky Martin ('Almas del silencio'), quarto, e Marylin Manson, scivolato in
quinta posizione
(Il Resto del Carlino 3 Giugno)
Belle Arti sul palco con Baglioni
MACERATA — Saranno le opere realizzate dagli studenti dell'Accademia di Belle
Arti di Macerata a fare da sfondo ai concerti di Claudio Baglioni (foto), il cui
debutto è fissato ad Ancona il 14 giugno. «Abbiamo preparato — spiega Paolo
Benvenuti, docente di Pittura e responsabili delle Arti visive dell'Accademia
maceratese — una installazione ironica e simpatica. Sul palcoscenico ci sono
appendiabiti con sacchetti di plastica contenenti un liquido azzurro che
simboleggia il nostro mare. Non per niente il titolo dell'opera è “S-porta a
casa l'Adriatico”». Attorno al palco saranno installate le opere realizzate da
sei Accademie. «Macerata, Milano, Venezia, Firenze, Roma e Catania — ricorda il
docente — siamo stati invitati dal regista Pepi Morgia a dare un contributo. Il
lavoro è stato eseguito dai nostri allievi della sezione pittura e decorazione,
naturalmente dietro il decisivo apporto e sostegno del corpo docente».
Per l'Accademia maceratese è motivo di soddisfazione il fatto di essere stata
chiamata dal noto regista a contribuire alla scenografia del tour di uno dei
cantautori più amati e seguiti dal pubblico. «Senza dubbio siamo molto contenti
— conclude il professor Benvenuti — ma molti nostri studenti sono spesso
chiamati a mostrare il proprio talento. Nel prossimo mese, ad esempio, saranno a
Braccano, vicino Matelica, per realizzare murales, poi parteciperanno alla
Marguttiana di Macerata e ad altre mostre».
( Il Resto del Carlino 31 maggio)
Baglioni: «Vi cullerò con un
happening di note»
ANCONA - «Una grande festa, uno spettacolo diverso in ognuna delle sette città
che andremo a visitare». Così Claudio Baglioni, incontrando il sindaco, gli
altri amministratori e i giornalisti della città, ha raccontato in anteprima la
nuova avventura che lo vedrà protagonista negli stadi dal 14 giugno (debutto al
Del Conero di Ancona) al 12 luglio. Per il cantautore romano è una festa perché,
insieme al regista Pepi Morgia, ha pensato a un happening dove la musica rimane
l'elemento centrale ma, tutt'intorno, a fare da coreografia, si muovono artisti
che arrivano dal teatro di strada, dalla danza, e poi giocolieri, sbandieratori,
atleti di karate e judo, ballerini di flamenco. «Un mix - sottolinea Baglioni -
tra concerto, musical ed elementi circensi con una coreografia minimalista».
Tutto il campo sarà libero dagli spettatori che troveranno posto solo sulle
gradinate, mentre sul prato verrà piazzato centralmente il palco. Il resto del
manto erboso sarà a disposizone degli altri artisti e delle installazioni create
dalle accademie di Belle Arti delle varie regioni dove farà tappa lo spettacolo.
«Sarà l'occasione - dice Baglioni - per ripercorrere la mia carriera. Oltre tre
ore di musica ritmate dalla voglia di stare insieme».
Non solo, comunque, le canzoni del passato ma anche quelle recentissime
dell'album Sono io, l'uomo della storia accanto. «Sembra strano - conclude
Baglioni - e, me ne stupisco, ma con questo show mi sembra di tornare agli
inizi». a. q.
(Il messaggero 31 maggio)
C’è Claudio Baglioni, e il Comune va in tilt
«Riparto da Ancona
dopo aver chiuso il precedente tour proprio qui, alle Muse»
ANCONA - “Mezzogiorno di fuoco" al Comune di Ancona. Claudio Baglioni arriva sul
piazzale del Palazzo del Popolo con una puntualità svizzera ed è subito
assaltato dai fan. Dipendenti comunali. Assessori. Prima timidi, curiosi, poi
sempre più entusiasti e intraprendenti. In prima fila Recchi, Pistelli e
Ragnetti. Scendono dall’ufficio tecnico, salgono dall’Urp. L’ospitalità è un
dovere, si sa, e il popolo del palazzo comunale non se lo fa ripetere. Applausi.
Saluti. Sorrisi. Fogli, penne e obiettivi caricati. Colli allungati verso l’alto
a scorgere il Claudio nazionale oltre le decine e decine di teste che spingono.
Spingono per entrare nella sala Giunta dove è previsto l’incontro con la stampa,
e abbracciare virtualmente Baglioni, ad Ancona da qualche giorno per preparare
il concerto del 14 giugno al Del Conero. Spingono e alla fine entrano, lasciando
il cantante sorpreso a guardarsi intorno «Grazie dell’accoglienza» dice.
«Credo che sia la conferenza stampa più affollata degli ultimi 10 anni in Comune
– afferma stupito il sindaco Fabio Sturani, contento che Baglioni abbia scelto
ancora una volta Ancona - Conferma la nostra città come un punto di riferimento
nel panorama nazionale». E magari anche «una seconda Roma per Baglioni, visto
che in 6 anni ci è tornato 3 volte», si augura un emozionato Antonio Recchi,
assessore alle politiche giovanili. Baglioni prende il microfono. La sala Giunta
resta in silenzio densa di attesa per qualche secondo… «Non ho mai trovato
amministratori così informati – dice rivolgendosi al sindaco che poco prima ha
parlato del tour – Datecelo che lo utilizziamo per introdurre i tour». Risate.
Sturani si schernisce lusingato. Il ghiaccio è rotto. Un Baglioni ironico e
loquace quello che ieri ha presentato la prima delle sette date estive in giro
per l’Italia. «E’ un fatto curioso – continua - Riparto da Ancona dopo aver
concluso il precedente tour proprio qui, alle Muse. E mi dicono che sono stato
il primo canterino leggero del teatro». Ma come sarà allora il concerto
anconetano, in esclusiva per diverse regioni del centro Italia? «E’ tutto ancora
in itinere – spiega il regista Pepi Morgia, amico e collaboratore di Baglioni
dagli esordi con la Rca e da Questo piccolo grande amore – dopo le prove
musicali verranno quelle con i figuranti, le cui selezioni non sono ultimate».
Per ora si sa che lo spazio scenico sarà l’intero campo sportivo e ci saranno
installazioni degli artisti dell’Accademia, movimenti di massa spettacolari. Ma
soprattutto ci sarà la musica. «Una festa più che un tour, che faremo nel 2004.
Una voglia un po’ pazza e temeraria di mettere insieme la sapienza musicale dei
miei musicisti, prima che manchino - aggiunge Baglioni, scherzando - e gli
amici, i compagni di viaggio come Pepi. Una passeggiata conoscitiva per amare il
percorso e le località». Trentacinque anni di musica cucita in 3 ore di emozioni
per 20 mila. Tanti quanti quelli che stasera attenderanno l’esito di
Ancona–Venezia, proprio insieme a Baglioni che, da buon tifoso («della Roma e
con padre laziale»), non mancherà. E oggi fa gli in bocca al lupo di persona al
suo amico Gigi Simoni. I figuranti per ora individuati ad Ancona sono Maurizio
D’Agnino, Gams e Maurizio Marinozzi, Michele Fossà, Monca Boncompagni, Mirko
Bruzzesi, Massimiliano Isgrò, Akkademia dello spettacolo Paolo Faina, Danilo
Gariboldi, Ist. Carlo Secoli Marzia Belardinelli, Emanuele Pinna, Cristian
Nastasi, Annalisa De Simone. di CLAUDIA GENTILI
(Il Centro 31 maggio)
Baglioni, 35 anni di musica in tour Concerti al via il 14 giugno
«Dopo l'estate
finalmente la laurea»
ANCONA. «Sarà un concerto-festa, un happening di parole e musica tra passato e
presente, un colloquio fitto col pubblico per parlare dell'amore e dell'uomo, un
nuovo inizio che mi emoziona come fossi al principio della carriera». Così il
cantautore Claudio Baglioni ha descritto il concerto che inaugurerà ad Ancona il
14 giugno prossimo il suo nuovo tour. L'artista romano ha annunciato anche che
nel prossimo mese di ottobre conta di laurearsi in architettura.
Tre ore di musica e trenta brani, di cui cinque o sei dell'ultimo album, «Sono
io, l'uomo della storia accanto», sono il biglietto da visita del tour. Con
Baglioni, a presentare l'iniziativa in un incontro stampa, c'era anche il
regista del tour Pepi Morgia, che ha illustrato l'ambientazione del concerto
allo stadio del Conero: «Un grande palco ed installazioni di luci, tutto molto
semplice, quasi minimalista, perchè la vera protagonista sarà la musica, ma
personalizzato da elementi decorativi, realizzati con materiale di riciclo
dall'Accademia di belle arti di Macerata».
Tra le novità del tour, che dopo Ancona toccherà Milano (stadio San Siro, 19
giugno), Padova (stadio Euganeo, 23 giugno), Firenze (stadio Franchi, 27
giugno), Roma (stadio Olimpico 1 luglio), Napoli (stadio San Paolo, 5 luglio) e
Catania (stadio Cibali 12 luglio), c'è infatti la collaborazione con i diversi
centri di produzione artistica dei territori che ospiteranno gli spettacoli.
Inoltre, prima di ciascun concerto, gli organizzatori selezioneranno sul posto
sbandieratori, ballerini, parrucchieri, truccatori, costumisti e artisti di
strada che parteciperanno, ciascuno per quel che sa fare, allo spettacolo. «Un
lavoro di gruppo», scherza Baglioni, «e tra amici, anche perché sono tutti un
po' anzianetti». E mentre si prepara a due settimane di prova al Palarossini
prima del grande evento, annuncia che questo sarà un concerto unico.
«Ripercorrerò», dice, «35 anni di lavoro e di vita, dopo aver acquisito la
consapevolezza, che esprimo anche nel nuovo album, che in quest'epoca di
appiattimento in cui ha sempre ragione la "maggioranza", la verità nasce
dall'uomo e va ricercata nell'individualità, non nell'individualismo».
Ma il concerto sarà prima di tutto una grande manifestazione musicale, che vedrà
sul palco sei musicisti, Paolo Gianolio, direttore musicale e chitarrista,
Walter Savelli, pianista, Giovanni Boscariol, tastierista, Danilo Minotti,
chitarrista, Paolo Costa, bassista e Lele Menoffi, batterista, 33 professori d'
orchestra e altri 35 animatori di scena, per le coreografie di Luca Tommassini.
Per realizzarlo si muoveranno in tutto 500 persone tra quelle del casting, del
personale tecnico e degli organizzatori locali. E intanto, alla ricerca di una
sempre nuova identità Baglioni fa sapere che in autunno prenderà il diploma di
laurea in architettura. «Avevo smesso anni fa, e posso dire che dopo 25 anni di
tasse universitarie me la sono proprio ben pagata», ha scherzato.
(La Nazione 31 Maggio)
Il gruppo di ballo si
esibirà con Baglioni
.MONTEMURLO — Il Gruppo ballo spettacolo di Montemurlo farà parte del tour 2003
di Claudio Baglioni. Quindi, al concerto che si terrà il 27 giugno allo stadio
di Firenze, e davanti a 40.000 persone, ci sarà anche il gruppo di ballo
montemurlese.
«La commissione di coreografi e lo stesso Baglioni –racconta Luca Bonini,
responsabile del gruppo - dopo aver analizzato centinaia di filmati dei gruppi
partecipanti all'audizione hanno confermato la no stra partecipazione.La
prossima settimana sarà ospite del nostro Spazio Ballo il coreografo di fiducia
del Tour
Baglioni che analizzerà e sistemerà le posizioni dei 30 ballerini».
Claudio
Baglioni, "Sono io l'uomo della storia accanto"
(La feltrinelli.it) (Patrizia)
Un
migliaio di fan appassionati ha invaso il megastore "la Feltrinelli" in p.za
Piemonte a Milano. Protagonista: Claudio Baglioni. L'artista romano, in
occasione della presentazione del suo nuovo cd, ha intrattenuto dal vivo i
presenti per più di un ora. Niente autografi, ma che spettacolo...
Come sempre, per gli eventi davvero speciali, la Feltrinelli diventa
protagonista. In occasione dell'uscita del suo nuovo album, Claudio Baglioni ha
intrattenuto un migliaio di fedelissimi e appassionati fan, giovedì notte a la
Feltrinelli Libri e Musica di Milano in piazza Piemonte. Occasione questa per
un'apertura davvero speciale. Dalla mezzanotte infatti, è stato messo in vendita
il nuovo disco del grande artista romano.
Come in altre occasioni, anche quella di ieri è stata una serata di festa, in
qualche caso di commozione (sulle note di Avrai), sicuramente un valido modo per
mettere in contatto, in una forma alternativa ai concerti a pagamento, pubblico
e artisti.
L'album Sono io, l'uomo della storia accanto, anticipato dall'uscita del singolo
Sono io, nasce sulla spinta di due bisogni essenziali. Quello forte di
ritornare, riaffrontare e ripensare i momenti più importanti, più sentiti,
quelli più carichi di significato di questi anni di musica. E quello di voltare
pagina rispetto ad una lunga stagione di dischi complessi, quelli che hanno
segnato la produzione da Oltre fino a Viaggiatore sulla coda del tempo.
Questo
nuovo lavoro giunge a tre anni di distanza dal precedente e si compone di 13
brani inediti. Il cd Sono io, l'uomo della storia accanto anticipa di circa un
mese la realizzazione di uno dei più impegnativi tour mai prodotti fino ad oggi
in Italia. Dal 14 giugno Baglioni sarà protagonista di sette date evento. Uno
show senza precedenti che avrà nel coinvolgimento e nell'improvvisazione due tra
i principali elementi di vitalità e forza e che, ogni sera, porterà al centro
della scena fino a mille artisti, tra band, orchestra, performers, ballerini,
atleti e artisti di strada. Un happening incandescente. Uno spettacolo
imprevedibile, ogni sera diverso. Un work in progress creativo che renderà il
tour 2003 di Claudio Baglioni un'esperienza assolutamente unica e irripetibile.
Con Baglioni in questa nuova avventura dal vivo, Pepi Morgia, ideatore e
creatore delle luci e Luca Tommassini, coreografo di fama mondiale. La prima
data è prevista per il 14 giugno allo Stadio del Conero di Ancona, che già nel
2001 aveva ospitato il debutto del trionfale tour Incanti. Lo spettacolo sarà
poi il 19 giugno allo Stadio San Siro di Milano, il 23 giugno allo Stadio
Euganeo di Padova, il 27 allo Stadio Artemio Franchi di Firenze, il 1 luglio
allo Stadio Olimpico di Roma (sede dello storico concerto del 1998 dove per la
prima ed unica volta fu concesso l'intero Stadio), il 5 luglio al San Paolo di
Napoli, per concludersi in Sicilia il 12 luglio allo stadio Cibali di Catania.
(Dal Venerdi di Repubblica 30
maggio ) (Isa)
In fuga dalla retorica (con l'aiuto
di Bach)
Titolo, copertina, grafica e ovviamente le canzoni, tutto indica a chiare
lettere la voglia di Baglioni di riprendere confidenza con l'immediatezza della
canzone. Ha ripreso a scrivere canzoni d'amore, personali, universaliste, di
coppie esaurite dal tempo (Tutto in un abbraccio, Mai più come te, Quei due,
Tienimi con te) e si permette alcune incursioni ai limiti dell'autobiografia,
come Grand'uomo (sul rapporto di sogni e illusioni nella dinamica padre -
figlio) e Patapàn (commossa rievocazione del rapporto col padre), in una sorta
di divisione ideale di un disco che parte pronunciando forte la parola "io" e
procede verso il "noi" fino a una sequenza di roboanti possibili finali che si
intitolano Requiem, sinfonica melodica sul tema della pace, Di là dal ponte,
dove un vero e proprio coro sottolinea l'apertura verso il collettivo, e infine
Per incanto e per amore che si sviluppa sul celebre tema della Cantata n. 147 di
Bach. Sebbene più personale, e a tratti scanzonato (come nella riuscita Serenata
in sol) Baglioni non riesce a evitare del tutto l'insidia della retorica, ma la
sua evidente sincerità è disarmante e piacerà anche ai fan di sempre.(Gino
Castaldo)
(Corriere Adriatico 28
Maggio)
"Non posso dire come sarà strutturato il concerto al Del Conero, un po' per
non rovinare la sorpresa a quanti saranno sugli spalti e un po' perché non
sappiamo bene nemmeno noi come sarà questo spettacolo"
Baglioni con l'ultimo Cd torna a parlare dei sentimenti più intimi, ma con
una nuova maturità
"E' il momento di
usare la parola amore"
ANCONA - Claudio Baglioni da 48 ore è in Ancona e vi rimarrà fino al 14 giugno
per preparare la prima tappa del tour estivo.
Con il cantautore una lunga ed articolata intervista.
- E' appena uscito il suo ultimo album. Come si inserisce nel percorso della sua
carriera? In che momento arriva? Com'è il "nuovo" Baglioni?
"Forse come un disco che apre una nuova fase. Dopo una stagione piuttosto lunga
di dischi ricercati e complessi, come lo sono stati "Oltre", "Io sono qui" e
"Viaggiatore sulla coda del tempo", questo è un lavoro più fresco, che ci
stringe subito la mano e ci guarda dritti negli occhi. Arriva in un momento nel
quale ho sentito di nuovo il bisogno di usare la parola "amore". Una parola tra
le più importanti del nostro vocabolario che, però, troppo spesso è usata
malissimo e, forse anche per questo, avevo un certo timore/pudore a riprenderla.
Poi, però, ho fatto silenzio intorno a me e ho ascoltato quello che saliva da
dentro e da dentro salivano queste melodie e queste parole. Ho aperto la porta e
le ho lasciate entrare e spero che la stessa cosa succederà a chi le ascolterà.
Il nuovo Baglioni è così come lo vedete: l'uomo della storia accanto".
- Un album molto differente dai precedenti degli anni '90. Come mai il ritorno
alla "vecchia maniera"?
"Non so se sia una maniera vecchia, ma certamente è una maniera più immediata.
Più istintiva, forse, per un disco meno cerebrale e più "amato". Dove contano
soprattutto passione emozione (passione ed emozione che spero riescano a
contagiare anche voi), ma anche il tentativo di raccontare certe cose con
maggiore leggerezza. Perché non è detto che un pensiero profondo - per quanto lo
possano essere quelli che abitano le canzoni - debba essere pesante, e che
essere leggeri voglia per forza dire essere meno espressivi o privi di
significato".
- Si è letto che nei testi ci sono anche momenti di vita vissuta. Come se ci
fosse attraverso le canzoni la voglia di comunicare affetto ai proprio cari. E'
cosi'?
"Non solo per i miei cari - un figlio e un padre di cui, per ragioni diverse,
avverto la mancanza - ma anche per gli altri, la loro quotidianità e loro
piccole storie che fanno ricca la tela della grande storia. Ricca di momenti
importanti, di parole forti, di grandi pensieri, di intuizioni fondamentali, di
gesti semplici e puliti che talvolta, però, (penso, ad esempio, a quello
studente sconosciuto che si parò da solo davanti al carrarmato in piazza
Tienammen) riescono anche a cambiare il corso della storia. Perché la storia, la
grande storia non esisterebbe senza le piccole storie delle anime che abitano
questo immenso condominio che è il nostro pianeta".
- E' stato direttamente a contatto con l'iniziativa "Ci sono anch'io". Che
sensazione le hanno dato i giovani artisti?
"Fiducia ed energia. Fiducia nelle nuove generazioni, per la creatività,
l'originalità e la freschezza con la quale inventano una vita ogni giorno
diversa e per il modo nel quale - con il loro linguaggio, il loro sguardo sulle
cose, la loro passione - dimostrano di essere molto meglio di come certi "soloni"
talvolta li dipingono. Energia, perché vedere la grinta e la voglia di esserci e
di comunicare di questi artisti trasmette una grande energia, una grande voglia
di lasciarsi tutto alle spalle e di rimettersi in gioco. Un po' per provare a
costruire un sogno, se possibile, ancora più grande (perché chi lo guarda possa
provare la stessa emozione che hai provato tu, nell'immaginarlo) e un po' perché
è l'unico modo per provare a restituire almeno una piccola parte di quel grande
dono che è saper cucire insieme parole e note".
- Dal 14 giugno sarà in giro per l'Italia con un nuovo Tour che partirà ad
Ancona. Come sarà strutturato sulla scena? E quanto avrà del nuovo album?
"Non posso dire come sarà strutturato, un po' per non rovinare la sorpresa a
quanti saranno sugli spalti del Conero e godranno di una vera e propria "prima".
E un po' perché non sappiamo bene nemmeno noi come sarà questo spettacolo. Non
tanto perché stiamo ancora lavorando alla sua costruzione, quanto per il fatto
che non si tratterà di uno spettacolo preconfezionato, costruito intorno ad una
gabbia rigida. Sarà uno spettacolo dinamico, ogni sera diverso, nel quale un
grande spazio sarà lasciato all'improvvisazione. Il nuovo album ci sarà. Non
tutto, naturalmente, visto che presenteremo i brani che più si prestano ad
essere eseguiti nella dimensione stadio. Credo che la parte del leone la faranno
i brani più rappresentativi di questi trentacinque anni di musica e credo che
questa volta ritroveranno posto in scaletta anche alcuni di quei pezzi
particolarmente amati che da molto tempo non eseguo più dal vivo".
- Le vecchie canzoni saranno presentate differentemente (sia nell'impatto visivo
che negli arrangiamenti) rispetto alle nuove?
"Beh, lo spettacolo avrà comunque una propria unità formale, una cifra
stilistica, una filigrana artistica che lo caratterizzerà. Una sua identità,
tanto per essere chiari. Ma è naturale che certe canzoni risentano del tempo più
di altre e che, quindi, debbano essere rilette, reinterpretate, sia per tirare
fuori al meglio quanto di buono c'è in loro, sia per rinfrescarle al vento della
stagione nuova, sia per continuare quel gioco di rimandi e contaminazione
reciproca con chi le ascolta e continuare a crescere e a divertirsi insieme".
- Ancora una volta parte dalle Marche. Cosa la lega a questa regione?
"L'equilibrio. E' una regione che mette a tuo agio e trasmette serenità; la
gente, interessata, attenta, appassionata, colta; il mare, che è sempre stato
una formidabile fonte di ispirazione ed anche un punto di riferimento
fondamentale. E poi c'è anche un pizzico di scaramanzia: cominciare da qui porta
bene".
(Il resto del Carlino 28 maggio)
«Ogni sera un nuovo show»
ANCONA — Cresce l'attesa per il debutto del concerto-show che Claudio Baglioni
(nella foto) terrà il 14 giugno allo stadio «Del Conero». Quello tra il
cantautore e Ancona è un rapporto molto stretto, sancito da numerosi eventi
(basti ricordare il concerto acustico alle Muse lo scorso gennaio).
Baglioni, come sarà questo mega show di cui si parla da mesi? E quanto ci sarà
del nuovo album?
«Non posso dire come sarà strutturato, un po' per non rovinare la sorpresa a
quanti saranno sugli spalti del Conero e godranno di una vera e propria 'prima'.
E un po' perché non sappiamo bene nemmeno noi come sarà questo spettacolo. Non
tanto perché stiamo ancora lavorando alla sua costruzione, quanto per il fatto
che non si tratterà di uno spettacolo preconfezionato, costruito intorno ad una
gabbia rigida. Sarà uno spettacolo dinamico, ogni sera diverso, nel quale un
grande spazio sarà lasciato all'improvvisazione. Il nuovo album ci sarà, ma non
tutto, naturalmente, visto che presenteremo i brani che più si prestano ad
essere eseguiti nella dimesione stadio. Credo che la parte del leone la faranno
i brani più rappresentativi di questi 35 anni di musica e credo che stavolta
ritroveranno posto in scaletta anche pezzi particolarmente amati che da molto
tempo non eseguo più dal vivo».
Le vecchie canzoni saranno presentate differentemente rispetto alle nuove?
«Beh, lo spettacolo avrà comunque una propria unità formale, una cifra
stilistica, una filigrana artistica che lo caratterizzerà. Una sua identità,
tanto per essere chiari. Ma è naturale che certe canzoni risentano del tempo più
di altre e che, quindi, debbano essere rilette, reinterpretate, sia per tirare
fuori al meglio quanto di buono c'è in loro, sia per rinfrescarle al vento della
stagione nuova, sia per continuare quel gioco di rimandi e contaminazione
reciproca con chi le ascolta e continuare a crescere e a divertirsi insieme».
Ancora una volta parte dalle Marche. Cosa la lega a questa regione?
«L'equilibrio. E' una regione che ti mette a tuo agio e trasmette serenità; la
gente, interessata, attenta, appassionata, colta; il mare, che è sempre stato
una formidabile fonte di ispirazione ed anche un punto di rifermento
fondamentale. E poi c'è anche un pizzico di scaramanzia: cominciare da qui porta
bene».
Ha seguito direttamente l'iniziativa 'Ci sono anch'io'. Che sensazione le hanno
dato i giovani artisti?
«Fiducia ed energia. Fiducia nelle nuove generazioni, per la creatività,
l'originalità e la freschezza con la quale inventano una vita ogni giorno
diversa e per il modo nel quale, con il loro linguaggio, lo sguardo sulle cose,
la passione, dimostrano di essere molto meglio di come certi 'soloni' talvolta
li dipingono. Energia, perché vedere la grinta e la voglia di esserci e di
comunicare di questi artisti trasmette una grande energia, una grande voglia di
lasciarsi tutto alle spalle e di rimettersi in gioco»
(Corriere Adriatico 27 Maggio)
Da ieri è ad Ancona per mettere a punto il tour 2003
Count down per
Baglioni Lo staff e i tecnici del cantautore sono già in piena attività
ANCONA - E' ufficialmente iniziato il conto alla rovescia che ci porterà
all'evento di quest'estate: la prima tappa del tour 2003 dallo stadio Del Conero
di Claudio Baglioni. E il count down è dato dall'arrivo ieri del cantautore
romano all'hotel Emilia di Ancona dove trascorrerà il periodo fino al 14 giugno.
Claudio è giunto con la sua auto alle 20,45, accompagnato dal regista Pepi
Morgia. Un momento per rilassarsi e per una breve cena. Già da questa mattina
sarà accanto ai tecnici che da qualche giorno sono all'opera all'interno del
PalaRossini per assecondare esigenze logistiche ed organizzative della "prima"
nazionale del tour.
Concerto che, ricordiamo, nasce su iniziativa dell'Amministrazione Comunale, in
collaborazione con Capitanicoraggiosi ed Annozero.
Sulla scia di "Sono io, l'uomo della storia accanto", l'album fresco di stampa
che sta scalando le classifiche, si stanno muovendo i fili per costruire lo
stratosferico show diretto ed ideato dallo stesso Baglioni e dal suo regista
Pepi Morgia. Un evento che vedrà sulla scena coinvolgimento ed improvvisazione.
Un magma in continuo movimento.
Infatti, la novità assoluta è il "reclutamento" di ginnasti, atleti ed artisti
di strada, selezionati attraverso audizioni, in ogni città in cui il tour sarà
ospite. Performers che per una sera entreranno a far parte dello spettacolo
rendendolo ogni volta differente e creando un working-progress creativo, che
rappresenterà per il tour 2003 di Claudio Baglioni un'esperienza assolutamente
unica.
La "prima" del Del Conero sarà una data esclusiva non solo per le Marche. Il suo
bacino d'utenza reggerà l'imponente asse di ben quattro regioni della costa
adriatica: Abruzzo, Molise, Romagna e Puglia, senza dimenticare l'Umbria,
anch'essa sprovvista di una tappa del tour.
" Sono Io, l'uomo della storia accanto", è il titolo del nuovo album di Claudio
Baglioni. Il disco, pubblicato per Sony Music a quattro anni di distanza da
"Viaggiatore sulla coda del tempo", si compone di 13 brani inediti per una
durata complessiva di circa 75 minuti. Il titolo nasce sulla spinta di due
bisogni essenziali. Quello forte di ritornare, riaffrontare, e ripensare i
momenti più importanti, più sentiti, quelli più carichi di significato di questi
anni di musica. E quello di voltare pagina rispetto ad una lunga stagione di
dischi complessi, quelli che hanno segnato la produzione da "Oltre" fino a
"Viaggiatore sulla coda del tempo". Nelle prevendite già si stanno macinando
biglietti per ascoltare uno dei più longevi e prolifici cantautori italiani.
STEFANO FABRIZI
(Resto del Carlino 27 Maggio)
Baglioni, «anconetano»
per venti giorni
ANCONA — Claudio Baglioni è arrivato ad Ancona. Ieri sera il cantautore romano è
«sbarcato» in città, dove tra poco meno di tre settimane, si esibirà nel suo
attesissimo concerto-show. E' l'atto iniziale della nuova «avventura» di
Baglioni nel capoluogo marchigiano.
Già nella giornata odierna l'autore di «Questo piccolo grande amore» comincerà a
provare lo spettacolo, assolutamente inedito, al Palarossini. A partire dai
primi di giugno, invece, le prove si sposteranno allo stadio «Del Conero», dove
il 14 giugno è in programma il concerto. Baglioni, intanto, ha già preso
possesso di quello che sarà il suo «quartier generale» nel corso della sua
permanenza ad Ancona: l'Hotel Emilia di Portonovo. E' ormai una consuetudine per
lui, così come per tanti altri artisti che si sono esibiti dalle nostre parti,
scegliere il «balcone sulla baia» come buen retiro.
Ecco dove si possono acquistare in prevendita i biglietti per il concerto, nella
provincia di Ancona. Nel capoluogo: T.box (0712901224), Bar Api(071 85401),
Piccadilly (0712071110); ad Osimo Halley tours (071 7230574); a Falconara Disco
Fantasia(071 9170401), A Senigallia Club viaggiSenigallia (071 63427), Keo
Records (071 7930503); a Jesi Federico II(0731209177), Discorso (0731207287); a
Fabriano Viaggi Santini (073223161); a Castelfidardo Andalusa Viaggi (07178624);
a Chiaravalle Hot Music(071742189).
(Il mattino 26 maggio)
NON SOLO TALENTO
Claudio, divo in
formato familiare
Napoli. Lo stereotipo dipinge la razza baglioniana come popolo di fans
romantiche, sognatrici, perennemente alla ricerca di un piccolo grande amore.
Dopo più di un’ora di risposte telefoniche tra Claudio e i suoi fans (ci sono
anche i maschietti, anche se il sesso femminile è dominante), si scopre invece
che la platea del cantautore è più variegata e composita di quanto si possa
immaginare.
Baglioni risponde al telefono a viva voce posto nella sala Siani, dove si
tengono le riunioni di redazione del «Mattino». Lettori e lettrici non gli
chiedono praticamente mai della sua vita privata, anche se spesso chiamano più
per sentirlo ed emozionarsi che per chiedergli qualcosa.
Chiamano in tanti - impossibile pensare ad un resonconto integrale- e da ogni
parte d’Italia, anche se, naturalmente, la Campania la fa da padrona e l’uomo di
«Sono io» ne approfitta per lanciare il concerto del 5 luglio al San Paolo.
Chiamano e spesso spiegano di appartenere a questa o a quella chat baglioniana,
oltre che, naturalmente, al fan club uffiale (Clab). Chiamano e Claudio parla
loro con semplicità e schiettezza, spesso facendosi passare l’intera famiglia.
La telefonata di Debora,di Mugnano, sotto questo aspetto, è esemplare. Ha dieci
anni e - spiega - chiama «anche a nome di mia mamma Francesca, mio padre
Pasquale e mia sorella Mariangela, che ha 14 anni. Mi piacciono le tue canzoni,
soprattutto quella del ”piccolo grande amore”». Una canzone nata prima di lei.
Chi gliel’ha fatta sentire? Risponde Mamma Francesca: «Io, vivo con i tuoi cd.
Ho 37 anni e ho il pallino per te fin da ragazzina. Ora ti passo mio marito
Pasquale». Eccolo: «Ciao Claudio, per fortuna ora anche tu hai i capelli grigi,
mia moglie da vent’anni pretenderebbe che io regga il passo con te. Ora ha detto
che sei invecchiato un pochino anche tu: meno male. Senti, ti dispiace se ti
passo Mariangela, la mia figlia maggiore, e poi mia cugina Rosaria?». Per tanti
Claudio è davvero «l’uomo della storia accanto», come suggerisce il sottotitolo
di «Sono io». r.s.
(Il mattino 26 maggio)
FILO DIRETTO CON «IL MATTINO»
Napoli. Sabato: il filo diretto con Claudio Baglioni è in programma dalle 15
alle 16, ma il cantautore romano arriva nella sala Siani del «Mattino» con
qualche decina di minuti d’anticipo. Un caffè, poi via al fuoco di fila delle
domande telefoniche.
Antonella Milli, da Como: «Ciao Claudio, che emozione...»
Baglioni: «Benvenuta al filo diretto con i lettori del ”Mattino”. Sei la prima,
complimenti, anche se qui non si vince niente».
Antonella: «Ma io ho già vinto riuscendo a parlare con te: sono trent’anni che
ti seguo, ti ammiro, ti voglio bene. Ieri sera ho ascoltato per la prima volta
il tuo nuovo album, ”Sono io”, e mi piace tantissimo. Ho scritto delle poesie su
di te, le ho anche spedite... Mi autorizzi a metterle sul bellissimo sito a te
dedicato da Toni Assante?».
Baglioni: «Certamente. L’autore fa ciò che vuole delle sue cose. Ciao».
Marina, dalla Maddalena: «Ho saputo di questo filo diretto col ”Mattino”
attraverso la chat di ”Tamburi lontani” e ti porto i saluti di tutta la chat. Ho
il cuore a mille, verrò a vederti ad Ancona e a Milano».
Baglioni: «Ma Roma non è più vicina alla Sardegna?»
Marina: «Si, ma non ce la faccio con i tempi e il lavoro. Ti voglio bene, ciao».
Giulia, da Napoli: «Claudio sei tu? Io sono a due passi dal ”Mattino”, è
mezz’ora che provo a prendere il numero. Il nuovo disco è meraviglioso, secondo
me ti riassume benissimo da ”Strada facendo” fino a ”Oltre”. Sono una tua fan
dagli esordi, anche se sono un po’ più piccola di te. Ti ho persino studiato:
sono un’insegnante di Lettere e sto cercando di approfondire la tua grammatica».
Baglioni: «Proprio la mia, quella che ancora conservo a casa?»
Giulia: «No, parlo della grammatica delle tue canzoni, ci sono degli spunti
molto interessanti».
Patrizia, dalla provincia di Milano: «Ciao Claudio, sono Patrizia».
Baglioni: «Ti riconosco, questo è un filo diretto tra amici».
Patrizia: «È vero... Ho una domanda per te: hai trovato la tua ”anima
assegnata”?
Baglioni: «La nostra ricerca riguarda l’amore, il lavoro, gli amici, il
mestiere, il percorso esistenziale che intraprendiamo. Lo scrittore napoletano
Erri De Luca parla di una sorta di nostalgia per il futuro, della ricerca di
qualcosa che ci sembra di non riuscire mai a trovare. E in ”Sono io” mi sono
sintonizzato con lui per ”Sulla via di casa mia”».
Angela, da Caserta: «Ciao Claudio, il nuovo disco mi è piaciuto tantissimo».
Baglioni: «L’hai già sentito tutto?»
Angela: «Mi piace, ci sei dentro tu. Ma è vero che dopo questo giro di concerti
negli stadi farai un tour nei palasport in autunno?».
Baglioni: «Un vero tour, questo sono solo sette date, arriverà tra l’inverno e
la primavera, non so se sceglieremo i palazzetti dello sport o i teatri».
Angela: «Io, comunque, il 5 luglio sarò al San Paolo e oggi sono felicissima per
aver parlato con te».
Alfredo da Caserta: «Posso prenotarmi per parlare con Baglioni?»
Baglioni: «Ciao Alfredo sono qui e non c’è bisogno di prenotazione».
Alfredo: «Oh mamma mia! Il nuovo album è bellissimo, nella sua semplicità
collegato a quello che era il Claudio Baglioni di un tempo. Non sono un
nostalgico, ho 26 anni, gli ultimi dischi erano bellissimi, ma questo mi sembra
assomigliarti di più».
Baglioni: «Il tour da solo al pianoforte mi ha riportato verso canzoni
”antiche”, verso il mio passato, insomma. E mi ha fatto riamare l’essenza della
canzone, la linea melodica, la parte armonica, la voce. Nei primi dieci anni
della mia carriera ho cantato essenzialmente l’amore, poi ho cercato altre
storie, altre ispirazioni, passando da ”Questo piccolo grande amore”, il disco
che mi ha autorizzato a fare questo mestiere, a ”Strada facendo”, che ho amato
tanto per la sua immediatezza, a «Oltre», album più complesso e architettato.
Ora inauguro una stagione nuova, anzi antica, con un cd più istantaneo e
immediato, fatto più col cuore che con la testa».
Rita, da Napoli: «Ciao Claudio, sono qui sotto, davanti all’entrata del
”Mattino”. Ho in mano ”Sono io”, è bellissimo, ”Patapan” mi ha fatto piangere,
ho pensato a mio padre che è morto l’anno scorso. Verrò al San Paolo e a molte
tappe del tour, cerco di essere dove tu sei, di avere tutto quello che ti
riguarda, non solo i cd».
Baglioni: «Ciao Rita, e grazie, magari ci vediamo all’uscita dal ”Mattino”»
Antonio, da Palma Campania: «Io ho 27 anni e ti seguo da quando ne avevo 13,
suono la chitarra, canto nei locali canzoni napoletane e brani tuoi».
Baglioni: «Ma l’ultimo disco l’hai già imparato?
Antonio: «Non l’ho ancora preso».
Baglioni: «Mi raccomando, sennò che canti poi nei pianobar?»
Vincenzo, da Napoli: «Ma sei davvero tu, Claudio? Aspetta un attimo che mi
riprendo. Ho 32 anni e ti voglio ringraziare per almeno vent’anni di emozioni».
Baglioni: «Grazie a te, ma a 12 anni chi ti ha costretto a seguirmi?».
Vincenzo: «Mia sorella Carmen mi imponeva ”Questo piccolo grande amore”: mi
sembrava una lagna e glielo dicevo, ma intanto crescevo e scoprivo che i tuoi
brani sembravano parlare di me. E ora sogno di portare i tuoi versi
all’università, meritano di essere studiati».
Baglioni: «Grazie per i complimenti, e grazie a Carmen. Ormai succede che si
studino le liriche dei cantautori, credo impropriamente. Forse perché oggi
mancano un po' i poeti».
Anna, da Bari: «Complimenti per tutto, anche per la dedica sulla copertina del
cd: ”Questo album è dedicato alle persone della mia vita che sono così tanto nei
pensieri e troppo poco nelle parole e nei gesti”».
Baglioni: «Alla fine di un disco o di un tour ti accorgi sempre di aver
sottratto tempo agli affetti della tua vita, alla famiglia, agli amici. Per
fortuna questo disco io l’ho fatto in dieci mesi, che per i miei standard è
niente, così non ho rubato troppo tempo a nessuno, ma volevo lo stesso farmi
perdonare dai miei cari».
Letizia, da Napoli: «Ho già imparato il tuo nuovo disco a memoria. E qui c’è mio
figlio Mario che ti saluta. Ha dieci anni, io sono 32 anni che ti seguo e porto
con me i figli ai tuoi concerti».
Baglioni: «Attenta che chiamano Telefono Azzurro».
Letizia: «Per la verità adesso mi stanno spingendo a venire ad aspettarti
davanti alla redazione del ”Mattino”, sognano di incontrarti. Mia figlia Letizia
non è riuscita nemmeno a fare il numero per chiamare il giornale, era troppo
emozionata. Ma mi ha detto di mandare dei bacioni a tuo figlio, è pazza di lui.
E noi siamo tutti pazzi di te, anche mio marito Roberto, siamo dei clabber (ndr:
Clab è il fan club di Baglioni)».
Baglioni: «Poveretto. Ma lui che ne dice?»
Letizia: «È appassionato pure lui, noi quattro ti seguiamo dovunque».
Imma, da Napoli: «Ciao Claudio, ti sto aspettando davanti al ”Mattino”, il disco
è bello, grazie alla tua musica ho conosciuto degli amici stupendi. Spero di
incontrarti all’uscita».
Ivan, da Napoli: «Come mai hai scritto una canzone come ”Patapan”?»
Baglioni: «”Patapan” è il suono che da bambino mi veniva da fare quando pensavo
di andare a galoppo, un suono-ricordo adatto a un brano dedicato a mio padre».
Cecilia, da Roma: «Ciao Claudio, è bello trovarti al ”Mattino”. Mi piace il
nuovo album, anche se è molto diverso dal ”Viaggiatore”. Tra i pezzi che
preferisco ci sono ”Tienimi con te”, ”Mai più come te” e ”Serenata in sol».
Baglioni: «Grazie, è bello sapere che un disco appena uscito è già così
ascoltato e amato».
Martina, da Porto Torres: «Perché vieni così raramente in Sardegna?»
Baglioni: «È il solito problema degli spazi della musica. E, poi, venire in
Sardegna è più costoso, devi far viaggiare via mare produzioni molto grosse come
le mie. Ma non dimentico i concerti a Nuoro o nel bellissimo anfiteatro di
Cagliari. E spero di tornare presto a cantare sull’isola».
Annalisa, da Salerno: «Mi sta venendo un infarto, sei proprio tu? In persona?»
Baglioni: «Proprio io, ma lascia stare l’infarto. Verrai al San Paolo?»
Annalisa: «Sicuramente ci sarò».
Paola, da Napoli: «Ho comprato il cd, ma non l’ho ancora ascoltato ancora per
intero. Però ho sentito una tua intervista a Rtl. E mia sorella Laura mi dice di
dirti che la Roma pareggia. Ma te ne importa?».
Baglioni: «Mi ero dimenticato che c’erano le partite. Comunque grazie a tutte e
due».
Silvia Mattolini, da Pisa: «Sono la ”scrittrice”, mi riconosci?» (nota
personale: NON E' ASSOLUTAMENTE ANDATA COSI'....)
Baglioni: «Certo, vai con la domanda».
Silvia: «Tu hai sempre lottato per la mancanza di spazi adatti alla musica, ma
recentemente mi sembra che la tua posizione sia cambiata. È vero?»
Baglioni: «No, il problema della carenza di strutture adatte rimane, ma
ultimamente le amministrazioni comunali, quella di Napoli ad esempio, hanno
imparato ad utilizzare al meglio quelle esistenti, concedendole a patto di un
saggio uso. E noi musicisti non sempre le sappiamo usare al meglio. Una cosa è
cantare al San Paolo, un’altra al San Carlo, ad esempio».
Alessandro, da Napoli: «Ciao, ti aspetto al Palapartenope, voglio sottopormi
anch’io a un provino per partecipare al tuo show napoletano. Ma ti volevo fare
una domanda, intanto: ti ha penalizzato l’aver affrontato poco i temi politici?
O ti ha aiutato ad avere un pubblico eterogeneo?».
Baglioni: «Con una carriera così lunga, alla fine temi politici e sociali si
incontrano anche nei miei album. Certo, nei Settanta, anni di barricate e
impegno a tutti costi, qualcuno segnava sulla lavagna i nomi dei cantautori
buoni, quelli engagé, e quelli cattivi, i ”disimpegnati”, tra cui finivo
puntualmente anch’io. Ma ne è passato, ormai, di tempo».
Nando, da Ravello: «Ciao, sono Nando di Caserta, anche se ti chiamo da Ravello»
Baglioni: «Ma sei il Nando che conosco?».
Nando: «Bravo, sei un grande Claudione. Ero venuto a trovarti a Roma, ma non
c’eri, ti sei perso delle mozzarelle... Verrò a vederti a Napoli, intanto volevo
sapere una cosa: ma perché nei tuoi dischi non c’è mai un sax?».
Baglioni: «Mi piacciono i sassofoni in sezione, ma il suono solitario del sax,
il tenore ma anche il baritono, mi annoiano. Si può dire?».
(Corriere adriatico 25 Maggio)
E in Ancona inizia ad arrivare la "carovana Baglioni". Già da qualche giorno
tecnici e produzione del cantautore romano sono all'opera per la prima nazionale
del tour. Iniziati i preparativi per il concerto al Del Conero
Count down per Claudio
ANCONA - Cresce l'attesa per quello che già viene considerato uno degli eventi
musicali clou di questa estate: il tour di Claudio Baglioni. Del cantautore
romano oggi ospitiamo una sua riflessione indirizzata ai nostri lettori. Già
dalle prime righe si comprende quale amore ormai lo leghi alla nostra terra. Da
Sirolo iniziò la sua carriera, come ha ricordato durante l'incontro avuto nel
nostro giornale con venti fortunate fans, e da Ancona il 14 giugno riprende un
cammino artistico nuovo.
E in città inizia ad arrivare la "carovana Baglioni". Già da qualche giorno
tecnici e produzione del cantautore romano sono all'opera all'interno del
PalaRossini per assecondare esigenze logistiche ed organizzative della "prima"
nazionale del tour, ad Ancona su iniziativa dell'Amministrazione Comunale, in
collaborazione con Capitanicoraggiosi ed Annozero, che vedrà la luce il 14
giugno allo Stadio del Conero. Sulla scia di "Sono io, l'uomo della storia
accanto", l'album fresco di stampa che sta scalando le classifiche, si stanno
muovendo i fili per costruire lo stratosferico show diretto ed ideato dallo
stesso Baglioni e dal suo regista Pepi Morgia.
Un evento che vedrà sulla scena coinvolgimento ed improvvisazione. Un magma in
continuo movimento. Infatti, la novità assoluta è il "reclutamento" di ginnasti,
atleti ed artisti di strada, selezionati attraverso audizioni, in ogni città in
cui il tour sarà ospite.
Performers che per una sera entreranno a far parte dello spettacolo rendendolo
ogni volta differente e creando un working-progress creativo, che rappresenterà
per il tour 2003 di Claudio Baglioni un'esperienza assolutamente unica.
La "prima" del Del Conero sarà una data esclusiva non solo per le Marche. Il suo
bacino d'utenza reggerà l'imponente asse di ben quattro regioni della costa
adriatica: Abruzzo, Molise, Romagna e Puglia, senza dimenticare l'Umbria,
anch'essa sprovvista di una tappa del tour.
C'è anche attesa per sapere chi è riuscito a superare il provino che il
coreografo Tomassini, il regista Morgia e lo stesso Baglioni hanno presieduto al
Barfly per reclutare "giovani (e no) talenti" da affiancare agli artisti che si
esibiranno sul palco (e no) in occasione di questa tappa. Oltre tremila
scrutinati, tanti sogni e una sola grande passione: Claudio Baglioni. STEFANO
FABRIZI
(Il Mattino 25 Maggio )
«La mia storia d'amore con Napoli»
Napoli. L'effervescenza e la complessità della città porosa si presenta a
Claudio Baglioni senza infingimenti. Prima l'assedio dei disoccupati al Maschio
Angioino che suggeriscono al sindaco Iervolino di rinunciare all'incontro col
cantautore, demandando all'assessore Parente la presentazione del concerto del 5
luglio al San Paolo. Poi l'assalto di giornalisti-fans e fans non giornaliste
riuscite a intrufolarsi nella Cappella Palatina. Quindi l'abbraccio telefonico
dei lettori che lo hanno tempestato di complimenti e domande grazie al filo
diretto nella redazione del «Mattino» (domani su queste pagine il resoconto).
Infine, l'immersione tra le energie artistiche del Palapartenope dove, fin dalla
mattina, il coreografo Luca Tommasini (già alla corte di Madonna) e Pepi Morgia
(già con De Andrè) stavano sottoponendo a provino decine di performer candidati
al ruolo di figuranti per lo spettacolo partenopeo: sbandieratori, ballerini
(classici, moderni, di tango, di flamenco, per non dire delle danzatrici del
ventre), sportivi, giocolieri.
«Sono i mille volti di una città, dalla protesta di chi lotta per un lavoro
all'adrenalina provata tra ragazzi che meriterebbero una diversa attenzione da
parte del governo», commenta a sera Baglioni. L'Italia, e Napoli in special
maniera, è una fucina di talenti che spesso non scopriamo in tempo perché non
hanno avuto l'opportunità di presentarsi sul mercato. È per questo che nel mio
show partenopeo, oltre a quanti saranno scelti da queste selezioni, vorrò degli
studenti dell'Accademia di Belle Arti con le loro istallazioni. Il mio sarà un
concerto-concerto, ma aperto a tutte le forme di espressione artistica».
Claudio non lo dice, ma una delle cose che lo rende più felice è che chiunque
incontri, dal Maschio Angioino al Palapartenope come al telefono del «Mattino»,
ha acquistato il suo nuovo cd, «Sono io», nei negozi da nemmeno 24 ore. Buon
segno per l'appuntamento con l'hit parade e l'attesa sfida a distanza con
Ramazzotti? Lui minimizza: «In questo disco c'è un pezzo, "Sulla via di casa
mia", ispirato dalla lettura di Erri De Luca, ma la verità è che io con questa
città ho un rapporto speciale. E non solo perché amo da sempre la canzone
classica partenopea e in qualche occasione l'ho persino cantata in pubblico,
arrivando alla spudoratezza di scrivere un brano intitolato "Reginella", come il
classico dei classici. Dalla musica napoletana ho appreso tanto anche nell'uso
della voce, è l'ultima proposta sonora italiana nota e riconoscibile in tutto il
mondo. Nessuna città può vantare un tale patrimonio».
Un patrimonio capace di rinnovarsi? «Mi piace molto Sal Da Vinci, ha un'ugola
eccezionale. E poi c'è un fenomeno della popolarità di Gigi D'Alessio: ne ha
fatta di strada da quando prendeva me per modello. Sono felice del suo successo,
agli inizi ha dovuto lottare contro uno stupido snobismo culturale. Quando ci
incontriamo lui mi dice ancora di guardare a me come un punto di riferimento, di
sentirsi "baglioniano" e io gli rispondo che ormai ha uno stile originale e,
comunque, lo incito a essere D'Alessio al cento per cento». Federico Vacalebre
AL PALAPARTENOPE I
PROVINI PER LO SHOW DEL 5 LUGLIO AL SAN PAOLO
La carica dei mille e trecento
Napoli. Luca Tommasini e Pepi Morgia sono dalla mattina al Palapartenope alla
ricerca di talenti campani per lo show di Baglioni al San Paolo, il cantautore
li raggiunge nel pomeriggio e posa per una foto con i provinandi. Spiega il
coreografo: «Vogliamo creare un film di cui le canzoni di Claudio siano la
colonna sonora. Abbiamo girato l'Italia, lunedì ci riuniremo ad Ancona per
scegliere tra le 200 e le 500 persone per tappa. Claudio vuole dare
soddisfazione agli emergenti». Ne sfilano 1.300 d'ogni tipo: Laura Tarantino,
laureanda in Economia, con una danza caraibica assieme a Massimo Cannizzano; il
cestista Massimo Antonelli, promotore del Music Basket; poi il flamenco di
Elkjaer Francobono e della scuola di Lily De Cordova (Casoria); Fiorella Anzano,
figurante a «Furore» e «Un posto al sole»; due bimbe di 12 anni che cantano
«Cuore d'aliante». Non tutti sono qui per lo stesso motivo: Pina Russo sta per
laurearsi in Architettura con una tesi di scenografia acustica e cerca materiale
doc; Angelo Imperatore non potendosi permettere il biglietto, punta a un posto
in prima fila. c.c.
(Repubblica 24 Maggio)
Baglioni al San Paolo 40mila allo
stadio mille in cerca di gloria
Oggi il cantautore sarà a Napoli in vista dello show del 5 luglio Via ai provini
per i ragazzi che faranno parte dello spettacolo
Non è ancora Baglionimania, ma poco di manca. Soprattutto per mille ragazzi
napoletani che da oggi coltivano un sogno in più: esibirsi accanto all´artista
romano. I requisiti richiesti? Essere abili, determinati, disinvolti. Saliranno
e scenderanno dal palco, attraverseranno il parterre, disegneranno con i loro
movimenti uno sfondo vivace e colorato al concerto-evento di cui il cantautore
romano sarà protagonista il 5 luglio allo stadio San Paolo. Questa mattina il
via alle selezioni che occuperanno l´intera giornata con l´appuntamento al
Palapartenope, in via Barbagallo, a partire dalle 10. E sempre oggi, Baglioni
incontrerà al Maschio Angioino il sindaco Rosa Russo Iervolino e l´assessore
comunale a Sport e Grandi Eventi, Giulia Parente. Probabile in serata anche una
fugace apparizione dell´artista al Palapartenope. La lunga kermesse dei provini
si svolgerà in due tempi.
In mattinata saranno selezionati tutti coloro che si sono candidati presentando
regolare domanda, scaricando il modulo dal sito www.claudiobaglioni.it. Dopo le
15, i cancelli della tensostruttura saranno aperti anche a chi quella domanda
non l´ha fatta: per dare una possibilità anche ai talenti nascosti dell´ultima
ora. «Ma vogliamo chiarire - fanno sapere gli uomini dello staff di Baglioni -
che i mille ragazzi del San Paolo dovranno esibire almeno qualche requisito
minimo di professionalità. Innanzi tutto dovranno essere maggiorenni. E con alle
spalle un curriculum nel mondo dello spettacolo o dello sport: danzatori,
artisti di strada, acrobati, atleti. Quello a cui dovranno partecipare è un vero
e proprio spettacolo, anche molto impegnativo, con dei movimenti coreografici
complessi che saranno coordinati da Luca Tomassini». Imponente e anche
sorprendente, come spesso accade per Baglioni, la produzione dello show. L´uomo
di Strada facendo non ha mai molto amato le ambientazioni consuete e i palchi
tradizionali. L´ultima volta che ha cantato a Napoli, sempre al San Paolo nel
1998, l´immenso palco era circolare e Baglioni vi si muoveva rivolgendosi all´intero
stadio. Due anni prima, al Porto, si era esibito sul pianale di un camion.
Questa volta il palco, che verrà adagiato al centro del parterre, è una lingua
di cento metri di lunghezza e 14 di profondità. Il pubblico prenderà posto sulla
tribuna e sui distinti, per una capienza totale di 40mila posti, 8500 dei quali
sono già stati prenotati: 40 euro per le poltrone numerate (tribuna Posillipo) e
28.80 euro per i non numerati. Lo show di Baglioni durerà circa due ore e mezza:
in scaletta buona parte dei brani di Sono io, l´album appena uscito, ma
naturalmente non mancheranno i successi e gli inni di una carriera più che
trentennale: Piccolo grande amore, Strada facendo, La vita è adesso, Io sono
qui, Mille giorni di me e di te.
Organizzatore unico del concerto è Rocco Lino con la sua agenzia, la Veragency.
«L´estate scorsa abbiamo ottenuto due volte lo stadio - ricorda - per il
quartetto Daniele-De Gregori-Mannoia-Ron e per Ligabue. Quest´anno, prima di
Baglioni, ci sarà D´Alessio, a cui faccio i miei auguri. L´evento nello stadio è
certo qualcosa di molto delicato da organizzare: l´importante è rispettare il
luogo in cui ci si trova».di Antonio Tricomi
(La Sicilia on line 24 Maggio)
Piccolo grande...
sogno
E poi dicono che i giovani di oggi sono svogliati, che storcono il naso di
fronte alle parole impegno e concentrazione, e chi più ne ha più ne metta.
Pancia loro fatti capanna, perché da oggi dovranno rimangiarsi ogni parola.
Perché dovevano vederli quei ragazzi, dovevano vedere quelle piroette e quei
salti acrobatici su quel palco liscio che solo tanta voglia di metterti in gioco
ti può fare sostenere. E non vengano a dire che sono "cosette", che s'imparano
stando a poltrire davanti alla playstation. Perché se poi ci aggiungi che questa
bella gioventù veniva da tutta la Sicilia per "questo piccolo grande" sogno
delle audizioni per il corpo di ballo del concerto di Claudio Baglioni, che puoi
fare se non spezzare una lancia a favore della nuova generazione?
Non è una favola, anche se di fiabesco c'è che poi quel sogno si è
materializzato, lì, proprio al Cibali, dove lui si esibirà il 12 luglio. E
allora a quel punto c'è solo una parola d'ordine: tentare. Il tutto e per tutto,
quando ti trovi di fronte al re della canzonetta made in Italy. "In questo
percorso io e il mio staff specializzato coordinato dal coreografo Luca
Tommassini selezioneremo i talenti più interessanti", ha detto il Claudio
nazionale, che con passo felpato a mo' di spettatore qualunque, tra un panino e
una risata "brizzolata", è andato a spartire baci e strette di mano tra tribune
di bocche aperte e paparazzi improvvisati." Adoro il calore di questa città, i
suoi contrasti di colori, di odori, in una terra di passioni tutte da scoprire",
e si vede che lui è uno che ne capisce di emozioni da batticuore. E ieri al
palaspedini è stata proprio una giornata di quelle che l'adrenalina ti scorre
nella vene, quasi a fartele scoppiare, fino a che non esplodi a spruzzi e
lapilli, giocandoti tutte le carte che hai. "Rispetto alle prove di questa
mattina ci siamo espressi bene, la carica ci ha assalito e abbiamo dato il
meglio di noi,", hanno detto Alessandra Scalambrino e Joanna Genetasio, che ieri
si sono mosse con altri ballerini a ritmo di danza moderna e hip-hop.
E sempre a suon di musica contemporanea, la coreografia montata dalle cinque
ragazze cinque che hanno aperto le danze, insieme a decine di esibizioni da
solisti. "Studio classico, moderno e jazz da ben 10 anni", ha detto la ventenne
Ester Vinci, che insieme con l'amico Carlo Lo Monaco, sono arrivati dritti
dritti dal palermitano, "ed era il minimo che potessimo fare per un simile
evento", ha tenuto a precisare il ragazzo. Tra le promesse delle danze
caraibiche e tip tap, Valentina Forzese, che ha improvvisato al meglio i suoi
tre minuti di gloria, "ed è stato davvero emozionante". E come fare a
dimenticare quella licra grigia dalle soffici movenze da cui si è districata
Giada Giani, giunta dalla Capitale "per esibirmi in questo pezzo di
contemporaneo sperimentale". Tra gli aspiranti artisti che ieri hanno calcato
quel palco, i "cuori di aliante" di intere squadre di basket, scherma, judo,
boxe e niente poco di meno che numeri di lotta libera allo sbaraglio. E chi dice
che un campo di un palazzetto non sia adatto per un sano match di hockey su
prato? O magari, per un bel numero di tango argentino o di pattinaggio artistico
sullo sfondo di un concerto di sicuro da tutto esaurito? Senza contare il
fascino del giocoliere, che ieri ha fatto il suo ingresso con tanto di trampoli
e birilli. Un appello ricco , quello di ieri, dove nessuno era assente.
Dopotutto, come canta Baglioni, "la vita è adesso, non perderla per strada".
Lezione imparata. Ricevuto, e passo. Valentina Chisari
(La Nazione 23 Maggio)
FIRENZE— Filo Diretto con La Nazione
Non ci volevano credere che era proprio Claudio Baglioni quello di là dalla cornetta. Si stropicciavano l'orecchio dalla meraviglia, come i bambini fanno con gli occhi quando vedono qualcosa che li sorprende. E poi sono stati gridolini di gioia, lacrime e sorrisi. Un fiume di emozioni con poche parole, quelle essenziali per celebrare il loro mito. Per dirgli quanto è bello, quant'è bravo, quanto li fa sognare (e la sequenza non paia casuale, prima bello che bravo). Il filo diretto tra i lettori de La Nazione e Claudio Baglioni è stato celebrato da un'onda perpetua di telefonate, sorprendentemente arrivate da tutt'Italia: da Milano a Bari, a Napoli, a Nettuno. Le domande? Molte delle telefonate non avevano punto interrogativo, ma solo esclamazioni di lode: però, messi tutti assieme, i nostri lettori hanno confezionato una mega intervista. L'identikit del fan telefonista è donna, sulla trentina, con famiglia e un figlio, già fatto o in arrivo. Molti saranno allo stadio di Firenze il 27 giugno. Altri hanno già i biglietti per almeno due o tre delle sette tappe italiane del kolossal musicale che Baglioni ha messo in piedi con il fido alfiere Pepi Morgia, bacchetta dello spettacolo. E i fan Baglioni stavolta li porta con sé direttamente sul palco: si sono conclusi mercoledì al Saschall i provini per gli artisti aspiranti partecipanti al mega show. In cento canteranno, balleranno, mimeranno al ritmo dell'ugola di Baglioni. Il filo diretto s'interrompe, Baglioni se ne va, ma il telefono continua a squillare fino a notte. di Ilaria Ulivelli
«Sono un uomo nuovo.
Ma sempre alla ricerca di spiccioli di felicità»
Un successo il filo diretto nella sede de La Nazione
Chiamate anche da Milano, Bari e Napoli
«Sei il poeta più grande». «Al concerto mandami un bacio»
«Sì... pronto... è La Nazione? C'era scritto sul giornale che oggi... Ma è La
Nazione? Non ci doveva essere Claudio Baglioni, come facciamo a parlargli?».
«Sono qui».
Bastano due parole, quelle del titolo del primo singolo del nuovo album di
Claudio Baglioni, pronunciate dal mito in carne e ossa, a mandare in estasi Lina
e Silvia, 33 e 24 anni, di Prato: «Mi vengono solo domande del cavolo, sono
emozionata... Nel nuovo tour ci saranno tante canzoni, più nuove o più
vecchie?».
«Dall'ultimo disco prenderò quattro o cinque pezzi, poi sarà una lunga
traversata nel mare di tutti questi anni di musica. Sarà un concerto lungo, più
o meno in scaletta ci saranno 32 canzoni».
Olivia, 32 anni, di Villa Basilica (Lucca): Ciao Claudio come stai?
«Sopravvivo, in attesa dell'inizio del tour. Sarà un grande impegno».
Anna, 38 anni, della Spezia: Complimenti per il nuovo disco e augutri per il
compleanno appena passato, sei bellissimo. Qual è la tua canzone a cui sei più
affezionato? Quella che ti piace di più?
«E' difficile rispondere... Più che le singole canzoni ci sono alcuni album che
hanno segnato tappe fondamentali, momenti di transizione, di cambiamento. Nella
mia muisca e nella mia vita. Quelli a cui sono più legato sono Questo piccolo
grande amore, Strada facendo, Oltre e il nuovo album Sono io, l'uomo della
storia accanto».
Lucia, 20 anni, di Livorno, piange dall'emozione, non crede alle sue orecchie:
Ti ho conosciuto a tredici anni, da quel momento non mi hai mai lasciato. Per me
sei il poeta più grande. Dove hai trovato l'ispirazione per scrivere Io sono
qui?
«Era una canzone che faceva parte di tre dischi in movimento, da Oltre al
Viaggiatore sulla coda del tempo. Io sono qui rappresentava il mio presente di
allora. Il ritrovare se stessi. E' una canzone d'amore puro. Di un uomo che
abbandona le sue sovrastrutture e fluttua nell'amore, si ritrova disarmato e
innamorato...».
Cristina, 28 anni, di Firenze, dottore di ricerca in biochimica: Hai mai pensato
di organizzare raduni regionali del fan club Clab?
«Ogni anno lo diciamo. Ci ripetiamo che è una cosa da fare, da organizzare. Poi
di fatto non è semplice da mettere in piedi. E rimandiamoMa prometto che prima o
poi ci riusciremo. E' una cosa che sta a cuore anche a me».
Maddalena, 20 anni, di Firenze, studentessa di medicina: Con le tue canzoni, con
la tua musica, mi hai fatto scoprire Peter Gabriel. Quanto ti ha influenzato
negli anni Novanta?
«Ho registrato nei suoi studi, ho suonato con i suoi musicisti e lui con i miei.
Non potrebbe non avermi influenzato in qualche modo: da lui ho appreso anche il
modo di intendere lo show, di rappresentare con un concerto quello che avevo da
dire».
A proposito di musicisti, tornerà con te in concerto il piano di Walter Savelli?
«Stiamo ammazzando il maiale per il ritorno del figliol prodigo... Questo tour
sarà caratterizzato dalla voglia di fare festa: per questo ho riunito tutti i
musicisti che mi hanno sempre accompagnato. Sul palco, nei dischi. E nella
vita».
Francesca, 32 anni, di Firenze, laureata in giurisprudenza: Per me sono 18 anni
di fedele militanza baglioniana e ogni volta, ogni concerto, è una nuova e
grande emozione. E' così anche per te? Ti emozioni ancora?
«Alle emozioni ogni tanto spero di farci il callo. Perché è vero che ogni
emozione che proviamo è un momento di grande esaltazione. Ma sappiamo anche che
a volte le emozioni fanno male. Allora speriamo di abituarci... Io sono felice
di sentire ancora l'ansia prima di ogni concerto, l'ansia di non riuscire a
finire un disco che sto scrivendo, la paura di non sapere come andrà. Questa
emozione ti fa sentire che ci sei e che fai un mestiere un po' diverso da tutti
gli altri. Per me è difficile provare un'emozione singola. Mi spiego meglio,
riesco ad emozionarmi davanti alla folla, ma spesso tento il rapporto uno-a-uno.
Mi concentro su una persona che sta in platea per provare la corresponsione
dell'emozione, dell'esaltazione, della gioia intensa di vivere quel momento».
Laura, 39 anni, di Firenze, impiegata: Sono offesa con te Claudio. Sette anni fa
mi avevi chiesto il numero di telefono e avevi promesso che mi avresti chiamato,
invece non lo hai mai fatto. Sono rimasta delusa... Avresti fatto prima a non
chiedermelo: non mi sono mai spiegata questo fatto».
«Se te l'avevo promesso, guarda, mi picchio da solo sulla mano, per non averti
chiamata».
Roberta, 32 anni, di Nettuno, barista: Ti ho mandato un'email, ma ancora non mi
hai risposto. L'altro giorno ti ho portato la rosa con una lettera di Gandhi,
ricordi?
«Sì, mi ha fatto piacere»
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