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PREMESSA
Prima di entrare nel merito nell'analisi dei testi, mi sento in dovere di
rivolgermi al lettore con un preambolo che mette molte cose in chiaro,
parlando di canzoni di cantautori contemporanei.
Esaminando i testi mi è capitato di soffermarmi in particolari condizioni
metriche che mi è piaciuto approfondire in modo particolare. Ci terrei a
dire che questo tipo di analisi, per il tipo di poesia contenuta nelle
canzoni contemporanee (ma grazie a Dio non solo), è produttiva solo se
funzionale alle intenzioni concettuali dell'autore. Voglio dire che mi è
sembrato infruttuoso addentrarmi in strette particolarità metriche dei vari
testi, convinto del fatto che la metrica deve far parte, certamente, del
bagaglio culturale di ogni persona che ha a che fare con dei versi o con la
parola poetica, ma che diventa mero formalismo analizzare semplicemente lo
schema prosodico, se questo non è uno strumento usato dall'autore (alla
stregua di una metafora ben riuscita) per esporre un concetto o comunicare
una sensazione, anche analogica.
Mi scuso, così, con chiunque la pensi diversamente da me ed altresì con chi,
analizzando i testi presenti in questo volume, individui schemi metrici
differenti da quelli da me riscontrati, anche per la denominazione di ogni
componimento letterario che, spesso, può solo avvicinarsi alle originali
canzoni, ballate e così via.
Realizzando questo mio lavoro, un pensiero mi girava in continuazione per la
testa: richiamare all'attenzione le immagini poetiche dei più grandi
cantautori italiani, amalgamandole con quelle della tradizione poetica a noi
più vicina, quella novecentesca.
Per quanto riguarda l'universo baglioniano, non ho mai avuto dubbi sulla
grandissima abilità del cantautore romano nel creare poesia quasi dal nulla.
E' ovvio che ogni cantautore ha delle caratteristiche che lo evidenziano,
che lo fanno muovere seguendo le strade variopinte della poesia. Mi piace
pensare alla poesia di Baglioni come "illuminazione sensibilmente
inconscia", seguendo la geniale strada dell'analogia, del quale credo che
Baglioni sia l'esempio più alto nell'universo cantautoriale italiano.
Potrete trovare la mia opera completa
Immagini
e poesia nei cantautori contemporanei
Baglioni-De Gregori-Vecchioni-Gaber-Guccini - di
Paolo Talanca Ci terrei vivamente a dire però una cosa: il mondo della critica ci porta in
uno spazio dove la verità non è mai una sola, in uno spazio dove ci sono,
quindi, tante non-verità che si sommano e che aiutano a costruire quello di
cui la poesia si compone: cercare di dare un senso alla vita anche
attraverso non-sensi. Mi piacerebbe smuovere opinioni critiche di chiunque
legga il mio lavoro, altre interpretazioni e diversi punti di vista.
Un saluto, per contatti
-PaoloTalanca- |